Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO QUARTO DAL PIRCHIRIANO A TORINO

XL.

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XL.

 

Uscito all'aperto, osservai appiè del castello l'erta via, per cui si sale al santuario di S. Abaco, persiano di origine, morto martire in Roma nel terzo secolo dell'êra cristiana.

Quella scabra salita fu agevolata dal conte Cays e da altri divoti, e decorata di quindici cappellette, che in tela rappresentano le stazioni della Via Crucis. Due delle cappelle furono fatte costruire dalle nostre Regine, ricordate nel Musinè per atti di evangelica pietà. Raccogliendo queste notizie, erravo nei pensili giardini del castello fra cedri ed ulivi, e per viali di cipressi; e presso un salice carezzato dal murmure soave di acque cadenti, salutavo ver occidente il regale castello di Rivoli e ad oriente gli ubertosi piani di Torino chiusi dal colle di Superga.

Mi accommiatai dal conte ospitale, e nel suo cocchio traversata la valle, giunsi nuovamente alle acque della Dora.

 

 


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