Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO QUARTO DAL PIRCHIRIANO A TORINO

XLV.

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XLV.

 

I luoghi più notevoli del castello sono quelli chiamati - Il Tempio della Filosofia, - Il Paradiso della Sapienza, - e La Grotta dei Leoni.

Alla Filosofia il Revelli consacrò la sala più vasta, nella quale effigiò varie figure allegoriche ed immagini di filosofi; e in quattro medaglioni ritrasse l'età dell'oro e quella del ferro, Belisario cieco e la Storia illuminata dal Tempo.

L'artista vagheggiò idealmente l'età dell'oro, sogno de' pensatori, e con amorosa cura la dipinse nel suo miglior quadro. Egli vi ritrasse bella e maestosa donna che tiene colla mano sinistra la bilancia sospesa, e brandisce colla destra la spada innanzi ad eminente seggio in cui sta il libro della legge. Il caduceo, il fascio romano e il cornucopia vi sono dipinti a rappresentare il commercio, la concordia e l'abbondanza, frutti dell'età giusta e forte.

Si narra che quel quadro, in una esposizione artistica del R. Castello del Valentino dopo il 1815, fosse levato via per ordine superiore. Si sospettò che l'artista volesse accennare a reggimento repubblicano, imperocchè sul trono dell'età dell'oro non collocò il Re, ma la legge soltanto. L'artista imperiale era forse divenuto repubblicano?

 

 


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