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LI.
La magnifica villa edificata sui baluardi del rovinato storico castello di Pianezza fu dei marchesi Lascaris di Ventimiglia, sangue degli imperadori d'Oriente.
Agostino, l'ultimo marchese, la decorò di arredi, giardini e dipinture. Dal Morgari, valente artista subalpino, fece in essa ritrarre a chiaroscuro fatti militari della R. Casa di Savoia, e uomini illustri d'Italia; e nel 1835 legava la sontuosa villa a monsignor Fransoni arcivescovo di Torino ed a' successori suoi nel seggio episcopale. Ora, da alcuni anni, la villa è in custodia del R. Economato ecclesiastico; epperciò al sommo della porta che mette negli appartamenti, sotto il busto del donatore, si legge in lettere incise e dorate nel marmo:
MARCHESE AGOSTINO LASCARIS DI VENTIMIGLIA
L'ABATE VACCHETTA ECONOMO GENERALE
NEL MDCCCLXIII POSE.
Il conte Mariano mi condusse a visitare le cose più belle della villa, e nella sala da bigliardo mi additò effigiati Carlo Emanuele III, i liguri Cristoforo Colombo e Andrea Doria, e il torinese Bogino, insigne uomo di Stato, che servì la patria nella guerra del 1742 contro la Francia. Mi additò il ritratto del Lagrange che ha in mano un volume, su cui si legge: Meccanica analitica, e Vittorio Alfieri che ha in mano un libro, ove si legge: Saul. Poi mi additò il Micca dipinto in atto di mettere il fuoco alla fatal mina, morte a lui e vita alla patria; e con pennello e tavolozza ritratto il Galliari, il quale condusse molto innanzi la pittura scenica in Italia, e decorò con istupenda maestria il teatro di Berlino.
Giustamente avvertiva il conte Mariano, che Micca e il Galliari, essendo ambidue nati in Andorno, paesello del Biellese, rappresentano il Piemonte, nobilissimo santuario dell'armi e dell'arti alleate.