IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
XVI.
Re Carlo Alberto volle che il Piemonte fosse ad un tempo la Macedonia e l'Attica d'Italia. Per farne la Macedonia, migliorò ogni ordine militare e instituì nel suo palazzo l'Armeria reale. Per farne l'Attica, agevolò ogni maniera di studi ed ampliò l'Accademia di Belle Arti. Inoltre instituì la Reale Pinacoteca segnalata per quadri fiamminghi. Ne fu dotto illustratore Roberto d'Azeglio, ed ora n'è vigile direttore il suo fratello Massimo, ministro, guerriero, scrittore ed artista: esempio unico nella storia.
Il munifico Re commise elette opere a chiari scultori e pittori d'ogni terra italiana: Baruzzi, Sangiorgio, Marchesi, Fraccaroli e Cacciatori, Hayez, Podesti, Bellosio, Camuccini, Gazzarini e Bezzuoli; e la Reggia di Torino, emulando la Corte Medicea, già per mezzo dell'arte cominciava la unificazione della nostra Penisola.
Statue e dipinture di gran pregio decorarono templi e palazzi. Crebbe il numero degli studiosi e crebbero le scuole; e l'Arienti fu da Lombardia qui chiamato a professare la pittura, e dalla Sardegna il Marghinotti ad essere maestro nel disegno dal rilievo.
Invadendo ogni cosa lo spirito di riforma, entrò pure nell'Accademia Albertina, e coi nuovi ordinamenti Re Vittorio Emanuele II nell'anno 1856 affidò la direzione dell'Accademia al Marchese Di Breme. Questo patrizio, cultore e zelatore tenerissimo delle Arti Belle, acquafortista valente, consigliando l'insegnamento uno e vario, volse l'animo ad infondere vita novella nell'Accademia Albertina, convinto, egli dice, che le accademie si possono conservare, purchè si adattino meglio allo scopo dell'arte, la qual cosa consiste principalmente nell'unificare l'istruzione elementare e nel variare l'insegnamento superiore.
Uomini irradiati di bella fama vennero in essa ad ammaestrare. Vincenzo Vela alla scuola di scoltura, Enrico Gamba a quella di disegno, ed alle scuole di pittura Gaetano Ferri e Andrea Gastaldi invece dell'Arienti assunto a reggere l'Accademia di Belle Arti in Bologna. Desiderandosi inoltre a segretario dell'Accademia chi al merito dell'arte accoppiasse i pregi della letteratura, fu eletto a sì nobile ufficio il figlio dell'antico direttore, Felice Biscarra, al quale, mentre va scrivendo la storia dell'Accademia, si prepara dovizia di documenti nei lavori dei maestri e nelle speranze degli allievi.