Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO PRIMO DAL MONGINEVRA A SUSA

VII.

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VII.

 

Queste memorie io volgeva nell'animo guardando al Chiabertone che, cinto di selvaggia orridezza, si estende fra tramontana e ponente, solcato l'ignudo capo dalle folgori, e grave le spalle di folte selve di larici e di pini, e bagna il piè nelle acque della Ripa. Il color cupo del pino ed il chiaro del larice tingono di misteriosa malinconia quel dorso di monte frequente di camosci e tanto vegliato dalle guardie forestali. Le sue selve cogli annosi tronchi preservano il paese dagli scoscendimenti della neve; per la qual cosa è divietato dalla legge il diradicarne ed anche sfrondarne le piante. Gioverebbe tuttavia il taglio degli alberi troppo vecchi, perchè in tal modo il terreno si renderebbe assai più acconcio a germinare piante novelle.

Il Chiabertone non è dunque soltanto magnifico a vedere, ma utile eziandio al paese che gli sta alle falde, mentre la Dora anima i congegni di un molino e di una pubblica sega da legnami, e dona al pescatore ottime trote.

 

 


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