Giuseppe Regaldi
La Dora

CAPITOLO SECONDO SUSA E SUOI DINTORNI

VIII.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

VIII.

 

O desolata Susa! io piango su le tue memorie. Fosti illustre e misera, perchè di rado la gloria va scompagnata dalla sventura. Vera fenice delle Alpi, più volte morta e risorta, predata ed arsa dagli avidi stranieri, che da' tuoi gioghi colle armi si apersero la via fra noi, fosti giustamente appellata Chiave d'Italia, Porta della guerra.

Poche ma eloquenti reliquie ci rimangono dell'antico tuo stato: le lapidi inscritte, che il dotto canonico Sacchetti raccolse nell'atrio del tuo seminario vescovile: le urne sepolcrali in casa dell'onorevole deputato Chiapusso, ed illustrate dal chiarissimo cav. Ponsero: e i due marmorei torsi loricati, memorie di Agrippa e Donno, che furono tanto ammirati dal Canova, e ora sono insigne decoro all'atrio dell'ateneo torinese. Rimane pure la cospicua mole alzata ad Augusto, il marmoreo arco, il quale colle superbe colonne scannellate ai quattro angoli, e i leggiadri capitelli adorni di foglie d'acanto, e la iscrizione latina e la scoltura ritraente un sacrifizio, simbolo di alleanza fra i re delle Alpi e gli imperatori del Campidoglio, mirabilmente ci testimonia l'onore in che le arti erano tenute presso gli antichi Segusini, e fa argomento di quanta eccellenza dovevano essere le terme diocleziane e gli altri monumenti, dispersi non tanto dalla forza del tempo quanto dalla barbarie degli uomini.

 

 


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2010. Content in this page is licensed under a Creative Commons License