Dedicato all'Emo, e Rmo Principe

IL SIGNOR CARDINALE

ENEA SILVIO PICCOLOMINI

LEGATO DI ROMAGNA.

IN ROMA M DCC LXVIII.

ALLA STAMPERIA ERMATENIANA

CON LICENZA DE' SUPERIORI.

.......Artem experientia fecit

Exemplo monstrante viam. . . . Manil

EMINENZA.

Le dediche delle Opere sogliono essere gli elogj de' Grandi; ma questa, che io ho l'onore di presentare oggi a Vostra Eminenza, mi lusingo, che lungi di essere il vostro, sarà l'elogio dell'Opera mia. Tutti i miei sforzi per encomiare l'Eminenza Vostra sarebbero vani, ed inutili. L'eloquenza la più forte, e la più incantatrice può ben risplendere nelle cose piccole, ma bisogna pur che confessi di esser imbarazzata, e ristretta nell'ornare le grandi. I di Lei meriti particolari, superiori di molto alla nobiltà del sangue, allo splendore delle Dignità, e a quella estensione di veduta nel maneggio degli affari, sono di tale inalterabile natura, che non soffrono nè diminuzione dall'invidia, nè accrescimento dall'adulazione. Parlo dell'Uom di spirito, e di lettere, che l'Eminenza Vostra così ben rappresenta. Ecco dunque l'elogio, che in me ridonda, se potrò vantarmi (come ben posso) che 1'Eminenza Vostra abbia avuta la benignità di approvare queste mie fatiche, e nello stesso tempo la degnazione di animarmi, e colla sua potente autorità onorarmi, e proteggermi. Si degni dunque di ricevere questo piccolo tributo, che le offro, come contrasegno della mia più sincera stima, e profondo rispetto, col quale inchinandomi a baciarle la sagra Porpora mi dò l'onore di essere

Di V. E.

U.mo, Dev.mo, ed Obbl.mo Servo Lorenzo Massimi.