Henryk Sienkiewicz
Il diluvio

PARTE SECONDA

CAPITOLO XXXVI.

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CAPITOLO XXXVI.

Due settimane dopo Taurogi era tutta sossopra. Una sera giunsero dei drappelli disordinati delle truppe di Bogoslavio, disfatti, laceri, dall'aspetto più di spettri che d'uomini, colla notizia della disfatta del principe a Yanov. Di seimila uomini scelti ne ritornavano appena quattromila con Bogoslavio.

Dei Polacchi non rimaneva che Sakovich, perchè quelli che non erano caduti in battaglia erano passati con armi e bagaglio a Sapyeha.

Il principe e Sakovich si fermarono a Rossyeni. Kettling si recò immediatamente da Olenka per comunicarle le recenti notizie.

— La cosa più importante per noi — disse la fanciulla — sarebbe di sapere se Sapyeha e quel Babinich inseguono il principe, e se intendono portare la guerra in queste regioni.

— Non ho potuto saper nulla di più preciso dai soldatirispose Kettling. — Qualcuno dice persino che Babinich sia qui; ma siccome il principe e Sakovich sono rimasti indietro, non credo che siano inseguiti. Del resto questo si saprà fra breve, ora volevo parlare d'altro. Il principe dev'essere irritato, perciò inclinato ad atti di violenza. Rimanete sempre in compagnia di vostra zia e di Panna Borzogobati.

— Vi sono grata del consiglioreplicò Olenka.

Era mio dovere di darvelodisse il giovane ufficiale.

— È proprio una fortuna per me — soggiunse Olenka — che questo consiglio non porti pregiudizio al vostro onore, e che il principe non abbia emanato l'ordine di non avvertirmi.

Kettling sentì il rimprovero e, fattosi serio, rispose:

— Quando si tratta di affari di servizio il mio onore mi comanda di obbedire, ed io obbedisco a costo della vita. Fuori del servizio io sono libero di agire come credo, perciò vi lascio questa pistola e vi dico: «Difendetevi! perchè il pericolo è vicino; in caso di bisogno, uccidete!» Il mio giuramento mi vincola per breve tempo ancora, ed io mi affretterò a salvarvi.

Kettling uscì lasciando l'arma sulla tavola. Fortunatamente le previsioni del giovane ufficiale erano mal fondate.

Il principe giunse alla sera con Sakovich e Patterson, ma così accasciato ed ammalato, che a stento si reggeva in piedi. Inoltre, egli non sapeva bene se Sapyeha s'avanzava, o se avesse mandato Babinich ad inseguirlo. Bogoslavio veramente aveva abbattuto quest'ultimo col cavallo, ma non ardiva sperare d'averlo ucciso.

Il principe non si proponeva di rimanere a Taurogi più di due o tre giorni, dovendo affrettarsi a raggiungere l'Elettore e Steinboch, i quali potevano provvederlo di nuove forze.

Bisognava che lasciasse a Taurogi qualcuno degli ufficiali per comunicare gli ordini al rimanente dell'armata, sorvegliare i contadini ed i nobili, difendere le proprietà dei Radzivill e continuare le intese con Lövenhaupt, comandante in capo degli Svedesi in Jmud.

A questo scopo, appena giunto a Taurogi, e dopo una notte di riposo, il principe chiamò a consiglio Sakovich, l'unico uomo di cui poteva fidarsi ed al quale poteva aprire il cuore.

Caro amico, — gli disse Bogoslavio, — dopo la disfatta patita io devo recarmi in Prussia per radunare nuove truppe. Mi occorre lasciare a Taurogi un uomo fedele ed affezionato. Vuoi tu rimanere qui?

— Sì! Anzi lo domando. Nessuno può sbrigarsi meglio di me. I soldati han più paura di me che degli altri, perchè sanno che con me non si scherza. Col dovuto rispetto per Lövenhaupt, è necessario che qui rimanga una persona più energica di Patterson.

— Sarai tu capace di frenare i ribelli?

Assicuro Vostr'Altezza che i pini d'Jmud non basteranno per impiccarli se non si sottomettono. Voglio formare almeno due reggimenti di fanteria coi contadini, e addestrarli a modo mio. Avrò l'occhio attento alle proprietà; e se i ribelli ne attaccassero una, io ne getterò tosto la colpa su qualche ricco nobile, e schiaccierò costui come si schiaccia la testa ad un serpente. Dapprincipio avrò bisogno di denaro per le paghe e per l'equipaggiamento della fanteria.

Lascerò quello che posso.

— Mi lascerete il denaro della dote?

— Di che dote?

— Il denaro di Billevich, che avete prelevato come anticipazione della dote?

— Se tu potessi torcere il collo al vecchio faresti bene, perchè ha la mia lettera...

— Mi proverò. Ma il difficile sta in questo... Non avrà egli mandato la lettera in qualche luogo? Oppure la ragazza non la terrà forse nascosta nel seno? Non vorreste tentare di accertarvene?

Bisognerà pensarci; ma ora devo partire e, d'altra parte, questa maledetta febbre m'ha tolto tutte le forze.

Altezza, lasciandomi a Taurogi, voi mi rendete felicesoggiunse Sakovich.

— Non comprendo perchèreplicò Bogoslavio.

Perchè ho intenzione di ammogliarmi.

— Con chi? — domandò il principe.

— Con Panna Borzogobati.

Buonissima idea! — esclamò Bogoslavio. — Ho sentito parlare di un certo testamento.

— Sì, il testamento di Pan Longin Podbipienta, del quale ella fu fidanzata e che la lasciò erede d'ogni suo avere. Vi saranno liti, conflitti, processi per entrare in possesso dell'eredità, ma non importa, io non ne cederò un palmo a nessuno. D'altronde la fanciulla mi piace infinitamente. Io ho capito in un attimo quando l'arrestammo, che fingeva terrore, perchè nello stesso tempo mi divorava cogli occhi.

— Io non t'impedirò di ammogliarti, ma ascoltami bene... non eccessi! Quella ragazza è protetta dai Vishnyevetski, e per la mia stima verso la principessa, non voglio offendere Pan Zamoyski.

— Non c'è bisogno d'avvertirmirispose Sakovichperchè intendo ammogliarmi in piena regola.

Bogoslavio acconsentì volontieri al progetto di Sakovich riguardo ad Anusia, e stabilì di aiutarlo egli stesso a raggiungere il suo intento. Verso mezzogiorno, sentendosi meglio, si abbigliò e si recò a tal uopo da Anusia.

— Vengo a voi come una vecchia conoscenza, — le disse — per chieder conto della vostra salute e domandarvi se vi trovate bene a Taurogi.

— Quando si è prigionieri ogni cosa deve parer bella, tanto fa lo stesso — rispose Anusia sospirando. Il principe si mise a ridere.

— Voi non siete prigioniera. Voi siete stata catturata insieme ai soldati di Sapyeha, ed io ho dato ordine che vi mandassero qui, ma solo per la vostra salvezza. Non rispetto nessuno al mondo tanto, quanto rispetto la principessa Griselda, al cui cuore voi siete vicina; e i Vishnyevetski e i Zamoyski sono mie care conoscenze. Voi troverete qui ogni libertà ed ogni cura. Io sono venuto da voi come un affezionatissimo amico, e per dirvi che se volete andare vi darò una scorta, sebbene io stesso abbia scarsità di soldati. Per altro vi consiglio di rimanere qui per rivendicare la proprietà che vi è stata lasciata. Oggi non è il momento di pensare a tale rivendicazione, ma anche in tempo di pace l'aiuto di Sapyeha non avrebbe valore in queste regioni, perchè egli non potrebbe agire che a Vityebsk. Io non tratterrò l'affare personalmente, bensì per mezzo di un intermediario. Voi avete bisogno d'un amico, d'un uomo di fiducia, esperto, stimato, temuto. Se un tal uomo si assume l'incarico, non si lascerà certamente trarre in inganno da nessuno.

Dove potrò io, povera orfana, trovare un tal protettore?

Appunto in Taurogi.

— Forse Vostr'Altezza medesima? — chiese Anusia lanciandogli una delle sue occhiate più assassine, talchè se il principe non fosse stato stanco e affranto, avrebbe certamente dimenticato che doveva patrocinare la causa di Sakovich; ma avendo ben altro per la mente che galanterie, egli rispose:

— Se potessi occuparmene in persona, non vorrei cedere a nessuno una sì piacevole bisogna, ma io sono in procinto di partire. Lascio qui al mio posto, quale comandante di Taurogi, lo Starosta di Oshmiana, Pan Sakovich gran cavaliere, famoso soldato, ed uomo tanto avveduto che non ve n'ha uno uguale in tutta la Lituania. Sakovich vedrà che cosa si può fare, ed una volta che egli si assuma l'incarico, vi garantisco che nessuno al mondo potrebbe condurre a fine più sollecitamente l'affare.

— Se Pan Sakovich fosse disposto di venire in aiuto di un'orfana...

— Egli farà ogni cosa per voi, perchè la vostra bellezza ha toccato profondamente il suo cuore.

Davvero? Ciò mi sembra impossibile! — esclamò Anusia.

— La sorniona! — pensò il principe fra . E ad alta voce disse: — Sakovich vi spiegherà ogni cosa. Soltanto non fategli torto; perchè egli è un uomo valoroso e di nobile famiglia, ed io desidero che nessuno si faccia beffe di lui, e molto meno che lo si disprezzi.


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