Cap.

  1        I|        fregagioni sul suo corpo ben fatto. E così, disteso, aspettava,
  2        I|         Giacchè eri in Asia, hai tu fatto una corsa in Bitinia?~ ~
  3        I|                  E che cosa avresti fatto?~ ~– Avrei assoldato fedeli
  4        I|           Barbadibronzo, e mi sarei fatto delle legioni, non di uomini
  5        I|            di donne iberiche. Avrei fatto di più. Avrei scritto epigrammi
  6        I|        mondo dal caos.~ ~– Se abbia fatto bene o male, è un'altra
  7        I|          questione; ma poichè lo ha fatto, dovremmo riconoscere la
  8       II|         Certo Cotta, raccontando il fatto, soggiunse che i sacerdoti
  9       II|        piccolo Aulo, il quale s'era fatto amico di Vinicio quando
 10      III|       visita, la loro virtù avrebbe fatto più rumore che due scudi
 11        V|       trarrei vendetta per il torto fatto a Licia. Ritorna a casa
 12       VI|             voce rauca:~ ~– Che hai fatto di lei? Dove è?~ ~Si produsse
 13       VI|           Il popolo si occuperà del fatto. Mentre se ne parla, ella
 14       VI|   maraviglioso involontario omaggio fatto alla virtù dal vizio! E
 15       VI|           perciò è bello ciò che ho fatto, ed essendo bello non può
 16      VII|           l'impressione che avevano fatto le sue parole.~ ~Licia le
 17      VII|       cessato di amare. Altri hanno fatto di lui ciò che è – sì, altri –
 18      VII|       voluto per , non ti avrebbe fatto condurre al Palatino. Qui
 19      VII|       disopra del polso, come aveva fatto a casa di Aulo, e se lo
 20      VII|             credeva che Atte avesse fatto apposta per interrompergli
 21      VII|           ho l'occhio completamente fatto. Sono pronto a scommettere
 22     VIII|       verità – cosa che non avrebbe fatto se fosse stato sobrio. Era
 23     VIII|            la fuga sperata fosse un fatto compiuto. Si gettò nelle
 24     VIII|         potuto pensare come avrebbe fatto, benchè vi si fosse dicervellato;
 25     VIII|            o in un altro lo avrebbe fatto.~ ~Sarebbe andato dal vescovo,
 26        X|   Crisotemide, aggiunse~ ~– Così ho fatto io, più o meno, per cinque
 27       XI|          concepire che cosa avrebbe fatto all'indomani e come avrebbe
 28       XI|         fondo alla terra, e avrebbe fatto di lei quello che avrebbe
 29       XI| indignazione. E che cosa aveva egli fatto per guadagnarsi l'amore
 30       XI|              No! Licia non le aveva fatto alcuna confessione, ma le
 31       XI|          sempre. Perchè non ha egli fatto in questo modo? Vero, egli
 32       XI|           Marco, il male che tu hai fatto a noi e a Licia.~ ~Egli
 33       XI|          alle porte della città. Ho fatto loro una minuta descrizione
 34      XII|          perdoni il male che tu hai fatto a noi e a Licia.»~ ~– È
 35      XII|       schiave più che non avrebbero fatto coi cani.~ ~– Tu sei tormentato
 36     XIII|         notizie dalle porte. Questo fatto invece di consolarlo come
 37     XIII|           di speranza che gli aveva fatto brillare, egli voleva che
 38     XIII|           pesce? Ah!... oooh! Lo ha fatto una volta o più volte?~ ~–
 39      XIV|            un imbroglione. Non si è fatto vivo e non lo vedremo più
 40      XIV|     informazione. E tu che cosa hai fatto?~ ~– I miei due liberti,
 41      XIV|             da ieri. Il pesce mi ha fatto cristiano. Vedi se non è
 42      XIV|            che la mia filosofia. Ho fatto pure un voto a Mercurio
 43      XIV|         signori. La scoperta che ho fatto è grande. Perchè quantunque
 44      XIV|            importanti, e che si sia fatto un gran passo verso la scoperta
 45      XIV|                  Credo che tu abbia fatto la sua conoscenza e che
 46      XIV|        avrebbe dovuto bastare. L'ho fatto perchè stimai che tale atto
 47      XIV|       aperto un adito tra loro e ho fatto nascere in loro la confidenza.~ ~–
 48       XV|           mano dello scultore ne ha fatto un capolavoro. Sii tu, carissime,
 49       XV|        stesso. L'impertinenza ci ha fatto decidere per la guerra.
 50      XVI|            del vecchio col quale ho fatto il viaggio da Roma a Napoli
 51      XVI|             crudele. Lo avrebbe già fatto e gli altri lo avrebbero
 52      XVI|       cogliessero gli assassini sul fatto? Essi direbbero senza dubbio
 53      XVI|      intascato il danaro. Il lavoro fatto bene deve essere ben pagato.
 54      XVI|           Paolo di Tarso, era stato fatto imprigionare in Roma dagli
 55     XVII|          Nel racconto ch'egli aveva fatto a Vinicio, c'era molta verità.
 56     XVII|         agli aggressori di strada e fatto derubare della famiglia
 57     XVII|        corpo ed anima e che avrebbe fatto tutto quello che avrebbe
 58     XVII|             di dimenticare il torto fatto a Dio? Come il serpente
 59     XVII|            morte, proprio come si è fatto cogli schiavi di Pedanio
 60    XVIII|           dovuto sentire ch'egli ha fatto la sua comparsa sul palcoscenico
 61    XVIII|         rappresentazione avvenne un fatto strano. La folla era appena
 62      XIX|        altro, per vanteria, avrebbe fatto sapere al licio che lo aveva
 63      XIX|             cose terrene; o avrebbe fatto nascere nel gigante il sospetto
 64      XIX|          questa stessa notte. Io ho fatto nulla di tutto questo. Mi
 65      XIX|           dove l'ha nascosta. Io ho fatto del mio meglio per servirti.
 66      XIX|         quell'orso licio, dopo aver fatto in pezzi Glauco, si accorgesse
 67      XIX|        pagherai solo quando ti avrò fatto vedere la casa in cui abita
 68      XIX|        spiegata nel Circo, lo aveva fatto rimanere a bocca aperta
 69      XIX|        cuoco, e dicendo che avrebbe fatto di tutto per riscattarlo
 70      XIX|           descrizione che gli aveva fatto Vinicio e dalle parole di
 71      XIX|        quella che Vinicio gli aveva fatto del licio. Il solo nome
 72      XIX|            questo orso. Se tu l'hai fatto per le due bianche giovenche
 73      XIX|       dovrebbe dire a  stessa: «è fatto!» E poi diventerebbe graziosa
 74       XX|           agli ebrei che lo avevano fatto crocifiggere dai soldati
 75       XX|             che i discepoli avevano fatto salire al cielo il lamento,
 76       XX|            che l'angoscia le avesse fatto dare di volta al cervello,
 77      XXI|            lo spirito umano. Questo fatto, paragonato a Licia, gli
 78     XXII|          Cesare. Vinicio si sarebbe fatto conoscere dalle guardie
 79    XXIII|              Poteva, se mai, averlo fatto prima.~ ~Invece di andare
 80    XXIII|           era certa ch'egli avrebbe fatto quello che diceva, si sentì
 81    XXIII|         della sua gioia e che aveva fatto di lei una di quelle vergini
 82    XXIII|          obbedienza di Crispo aveva fatto una grande impressione.
 83     XXIV|     Apostolo all'Ostriano gli aveva fatto perdere la nozione delle
 84     XXIV|           giudice:~ ~– Che cosa hai fatto di Crotone? Parla senza
 85     XXIV|             Ricordandosi che si era fatto passare lungo la strada,
 86     XXIV|        domandò:~ ~– Che cosa hai tu fatto, oggi?~ ~– Come? Che cosa?
 87     XXIV|           Non ti ho io detto che ho fatto un voto per la tua salute?~ ~–
 88     XXIV|             lo tirò su come avrebbe fatto con una piuma e lo rimise
 89     XXIV|         all'Ostriano, non gli venne fatto di trovare una risposta
 90      XXV|        Callicrate, re di Britannia, fatto prigioniero, al tempo di
 91      XXV|       perdono»?~ ~Chilone gli aveva fatto la più terribile offesa
 92      XXV|          immenso di ciò che avevano fatto i cristiani, gli nasceva
 93      XXV|             con lei per un sentiero fatto di raggi lunari, come se
 94      XXV|          voluto che Licia lo avesse fatto per il suo amore, per la
 95     XXVI|             sentiva solleticato dal fatto che un testimonio oculare
 96     XXVI|             tempesta che lo avrebbe fatto in pezzi senza la pietà
 97     XXVI|             partenza per Napoli, ha fatto chiamare Aulo e Pomponia,
 98     XXVI|             ed ho veduto come avete fatto con me e con Chilone: ricordandomi
 99    XXVII|            resisteva come se avesse fatto un voto di pazienza. In
100    XXVII|              cosa che non aveva mai fatto prima, e a trovare in loro
101    XXVII|              l'adorazione, ed aveva fatto di quella stessa Licia un
102    XXVII|          quella la goccia che aveva fatto traboccare la tazza già
103    XXVII|             della sua fuga le aveva fatto da padre, avrebbe sentito
104    XXVII|        mondo dalle sue fondamenta e fatto proseliti in ogni paese.~ ~ ~ ~
105   XXVIII|             prima della sua fuga ho fatto la conoscenza di un uomo
106   XXVIII|         miei, tu vedrai che ella ha fatto bene; e allora, forse, tu
107   XXVIII|         Cristo, al quale avrei anzi fatto elevare un altare nell'atrio.
108   XXVIII|             Soltanto Licia può aver fatto questo, o, per meglio dire,
109   XXVIII|           T'imagini che cosa ho mai fatto? Al primo impeto volevo
110   XXVIII|      ringraziasse per ciò che avevo fatto. E, proh pudor! sentii che
111     XXIX|          che si è alzato presto, ha fatto il suo bagno, banchettato,
112     XXIX|             In tal caso non ti si è fatto torto alcuno. Ma io proprio
113     XXIX|         cura i templi greci come ho fatto io, che per due anni non
114     XXIX|             che per due anni non ho fatto altro che passare da una
115     XXIX|             di comprendonio. Tu sei fatto di altra creta; così 
116      XXX|         tempio di Vesta, accadde un fatto che mutò tutti i suoi progetti.
117     XXXI|            tardi a Benevento, aveva fatto preparativi e mandato ordini
118     XXXI|            solo tetto di una tenda, fatto di porpora della Siria,
119     XXXI|             inapprezzabili, bottino fatto in Italia, in Grecia e nell'
120    XXXII|          compagnia, come lo avrebbe fatto volentieri! Ma sperava che
121    XXXII|          suo complice, come avrebbe fatto con un verme schifoso o
122    XXXII|   misericordia! Perchè, che cosa ho fatto? Io sono vecchio, affamato,
123    XXXII|          consolava. Pensava di aver fatto un grande passo verso Licia,
124   XXXIII|         impadronirmene; ma non l'ho fatto e non lo farò.~ ~– Per questa
125   XXXIII|           nuovo; io non l'ho ancora fatto, quantunque io viva addolorato
126   XXXIII|             po' dai discorsi che ho fatto con voi. A ogni modo vi
127   XXXIII|             per me quello che avete fatto per gli altri, venendo dalla
128   XXXIII|             del Maestro non avevano fatto altro; così non pensarono
129   XXXIII|           obliare il male che le ho fatto col darmi il suo bene.~ ~
130    XXXIV|             Disse a Licia che aveva fatto di tutto per dimenticarla,
131    XXXIV|         cordoglio. Quello che aveva fatto era male, ma aveva la sua
132    XXXIV|           si domandasse che cosa ho fatto dell'ostaggio, risponderei:
133     XXXV|            altra domanda. Ti sei tu fatto cristiano?~ ~– Non ancora;
134     XXXV|            religione, e perchè l’ho fatto per amor tuo. Essi devono
135    XXXVI|             gli elogi che gli aveva fatto il giovine patrizio.~ ~Il
136  XXXVIII|     sopraintendente della villa, ha fatto crescere l'iride tra i mirti
137       XL|          sapeva come Cesare avrebbe fatto senza di lui, con chi potesse
138      XLI|             cosa che nessuno ha mai fatto, che devo sorpassare la
139      XLI|        ringraziarti per ciò che hai fatto per me oggi?~ ~– Sagrifica
140     XLII|           cose più vicine.~ ~Si era fatto giorno chiaro e la luce
141     XLVI|         Statore; il tempio di Luna, fatto costruire da Servio Tullio;
142     XLVI|            una voce inquieta, io ho fatto quello che ho potuto, ma
143    XLVII|            Chi sa ch'egli non abbia fatto venire delle truppe per
144   XLVIII|             mostrato i denti; aveva fatto loro capire con chi avevano
145   XLVIII|             Cristo, colui che venne fatto crocifiggere da Ponzio Pilato?
146   XLVIII|           in aiuto? Che cosa ha mai fatto questa città sventurata
147   XLVIII|      principio del mondo nessuno ha fatto una cosa simile, nessuno
148   XLVIII|        strapesato.~ ~Intanto si era fatto silenzio. Poppea e tutti
149     XLIX|          svenare un bimbo, ne aveva fatto morire uno; ella ha stregato
150     XLIX|            ingiuria patita. Il solo fatto ch'egli aveva osato anteporle
151        L|             Cesare, Petronio si era fatto portare a casa alle Carinæ,
152        L|           che è veramente; lo avrei fatto mettere nella «tunica penosa»,
153        L|            e che il terrore m'abbia fatto rizzare i capelli sulla
154        L|           solo all'amore, che aveva fatto della loro esistenza un
155        L|          per il dorso, come avrebbe fatto con un liberto, rispose:~ ~–
156        L|           centro della prigione. Ho fatto correre del denaro nella
157        L|     lasciato il Palatino non si era fatto che assordarlo e togliergli
158      LII|            battezzato, Pietro aveva fatto miracoli, a Pietro toccava
159      LII|           udito la voce che avrebbe fatto tremare i cuori.~ ~Il silenzio
160     LIII|         Intanto i corridori avevano fatto largo e gli egiziani erano
161     LIII|             morente di fame, mi hai fatto staffilare.~ ~Per un minuto
162      LIV|             respiro.~ ~Alla fine ho fatto qualche cosa, pensava lui.
163       LV|          sbagliato: gli dèi avevano fatto di te un borsaiuolo, e tu
164       LV|             nuovo strato di sabbia. Fatto questo, entrarono stormi
165      LVI|             della faccia, perchè ho fatto fatica a riconoscerti a
166      LVI|          pure contento.~ ~– Abbiamo fatto dei buchi nella cassa per
167      LVI|           Ho detto ieri che avremmo fatto bene a stare a casa entrambi.
168      LVI|     Palatino, diss'egli. Mi vi sono fatto vedere a bella posta e ho
169      LIX|           identico.~ ~Intanto s'era fatto tardi; tutti i cadaveri
170       LX|        domando scusa, diss'egli, ho fatto quello che ho potuto, ma
171      LXI|                  Sai tu che cosa ho fatto?~ ~– Io vidi le tue sofferenze
172      LXI|           lunare. Il silenzio s'era fatto dappertutto; i giardini
173      LXV|          che l'incertezza l'avrebbe fatto morire prima di vedere lo
174      LXV|          Salvate la fanciulla. L'ho fatto per amore suo!~ ~Gli spettatori
175      LXV|         parti dell'atleta, ma s'era fatto il difensore del soldato,
176    LXVII|          diceva che Cristo lo aveva fatto passare attraverso i patimenti
177     LXIX|           che ritornava sul cammino fatto, gli disse come un'eco:~ ~–
178     LXIX|           perchè il Signore l'aveva fatto tornare indietro. La città
179      LXX|         cristiani. Sentiva di avere fatto il proprio dovere, ed era
180    LXXII|         giunse appunto quando aveva fatto le preparazioni per la partenza.~ ~
181   LXXIII|          essere quello che lo hanno fatto gli dèi, un mulattiere in
182       Ep|           Foro il popolo lo avrebbe fatto in pezzi e gli dichiararono
Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2010. Content in this page is licensed under a Creative Commons License