Cap.

  1        I|    ammirazione, o quando negli efebei c'erano lotte di interesse
  2        I|         morbida che lo avvolgeva. Che c'è di nuovo in Armenia? Giacchè
  3        I|           Arsinoe o di Coronide. E se c'era dubbio della madre, che
  4        I|        ragione, disse il giovine. Non c'è niente di meglio nella
  5       II|            maghi caldei. E finalmente c'era tutta la turba dei fannulloni
  6       II|              di anemoni. Vedevasi che c'era una speciale predilezione
  7       II|               degli uomini. In questo c'era nulla di straordinario,
  8       II|           sembra abbia dimenticate.~ ~C'era della sincerità in quello
  9       II|             di meraviglia pensava che c'era una bellezza e una bellezza
 10      III|     considerare una schiava? E se non c'è altra via, rompa le porte
 11       IV|         sperava ancora colla fede che c'era una potenza superiore
 12       VI|               ma per pochi giorni non c'è pericolo. Nel palazzo ce
 13       VI|         raccomandandole Licia. Domani c'è banchetto alla corte imperiale.
 14      VII|               e condizione sociale.~ ~C'erano senatori, specialmente
 15      VII|      contentavano di fare il buffone. C'erano patrizî, vecchî e giovani,
 16      VII|               di godimenti, di orgie: c'erano donne con nomi illustri
 17      VII|              avventure e di sollazzi. C'erano pure alti magistrati
 18      VII|                Accanto a questa gente c'era una turba composta di
 19      VII|        desiderî, al disopra dei quali c'era nulla sulla terra.~ ~–
 20      VII|             dal sepolcro. Ma in terra c'è solo Cesare. Pensa a ciò,
 21      VII|          ragione e Licia lo capiva.~ ~C'era necessità di andarvi,
 22      VII|               dall'aspetto scultorio, c'era una tranquillità quasi
 23      VII|      moltitudine e in quella casa non c'era che colui che le sedeva
 24      VII|              ad agire su lei. In Roma c'era l'abitudine di reclinare
 25      VII|                disse: Sapete che cosa c'era nella lettera?~ ~Qui
 26      VII|       incominciò a bere.~ ~– Che cosa c'era nella lettera? domandò
 27      VII|          Senecione.~ ~– Nella lettera c'era la domanda: Qual è il
 28      VII|              è senza fede; e dove non c'è fede non c'è virtù. Il
 29      VII|               e dove non c'è fede non c'è virtù. Il popolo ha abbandonato
 30     VIII|         padrona ubriaca. Oltre a ciò, c'era Atte con loro che allontanava
 31     VIII|             dal triclinio abominevole c'era dunque qualche altra
 32     VIII|            dunque qualche altra cosa, c'era il cielo, l'alba, la
 33     VIII|     assicurava che per il momento non c'era pericolo, perchè tutti
 34     VIII|         pronto; è vero che alle porte c'erano i pretoriani, ma i
 35     VIII|             sua «luce»; di questo non c'era dubbio Lo aveva detto
 36       IX|       esistenza nomade e sconosciuta. C'era forse in questo un po'
 37       IX|        barbari e bestie selvaggie; ma c'era ancora di più: la fede
 38       IX|             Nel cuore della greca non c'era però invidia. Al contrario,
 39       IX|              erano vuoti, ma qua e  c'erano schiavi che lavoravano
 40        X|                  Intorno alla lettiga c'era un tafferuglio indemoniato;
 41       XI|            avrebbe rinviata ieri. Non c'era che Atte che potesse
 42       XI|                Tra il suo servidorame c'erano molti ebrei; perciò
 43       XI|               gli schiavi del palazzo c’erano uomini di guerra e
 44      XII|             una divinità diversa. Non c'è dubbio che Pomponia l'abbia
 45      XII|             il di lei amante. È vero, c'era una via semplice di sapere
 46     XIII|        Tiresio.~ ~Egli sapeva che non c'erano notizie dalle porte.
 47     XIII|          vidimazione del pretore; non c'era stato tempo di ottenerla.
 48      XIV|         collera.~ ~Tra lui e Petronio c'era per Nerone una rivalità
 49      XIV|           Nell'affermazione del greco c'era qualcosa di notevole,
 50      XIV|              tutti gli dèi infernali, c'è da impazzire! gridò il
 51      XIV|              città e per la campagna; c'è stato qualcuno di loro
 52       XV|            del deificato Augusto. Non c'è salvezza per lui. Così
 53       XV|              israelita, gli chiesi se c'era differenza tra ebrei
 54      XVI|             per lui incomprensibilec'era pure per lui un enigma,
 55      XVI|             il cuore di tenerezza. Ma c'erano anche momenti in cui
 56      XVI|             ella fra i cristiani?~ ~– C'è, signore, rispose Chilone;
 57     XVII|           egli aveva fatto a Vinicio, c'era molta verità. Aveva conosciuto
 58     XVII|              alla città sonnolenta.~ ~C'era in questo qualcosa di
 59      XIX|            dal palazzo di Cesare. Non c'era da meravigliarsi che
 60       XX|           attorcigliato: il corpo non c'era.~ ~Si spaventarono perchè
 61      XXI|             disopra di quella potenza c'era qualche cos'altro; e
 62      XXI|       miserabile strada a solchi! Non c'è più olio nella lanterna;
 63     XXII| difficilissimo, specialmente dove non c'era portinaio.~ ~Vinicio
 64     XXII|           suolo. In ciascuna muraglia c'erano le entrate alle scale
 65     XXII|               Per l'ora mattutina non c'era un'anima.~ ~Evidentemente
 66     XXII|                 Non si era ingannato. C'era una testa mezza fuori
 67     XXIV|       cristiano e non sai che fra noi c'è la consuetudine, dopo il
 68     XXIV|        convinto che accanto a Vinicio c'era minor pericolo.~ ~– Oh,
 69     XXIV|               un furfante; e che cosa c'è di più difficile per un
 70     XXIV|               domandò. Nella sua voce c'era qualcosa di così terribile,
 71      XXV|               che presso certi popoli c'erano giorni in cui era proibito
 72      XXV|          camino, dinanzi il quale non c'era più nessuno, lo rinsensò
 73     XXVI|           dove non ci sono romani non c'è supremazia.~ ~Qui egli
 74     XXVI|             Licia aveva ordinato! Non c'era da ridire. Vinicio non
 75     XXVI|               quale egli apparteneva, c'era un pazzo, la cui volontà
 76    XXVII|      diventarlo Vinicio? A questo non c'era risposta, o piuttosto
 77    XXVII|              che una: che per lui non c'era  speranza,  salute.~ ~
 78    XXVII|            della verità cristiana non c'era vita, Vinicio, divenuto
 79    XXVII|               per lui e sappi che non c'è peccato nel tuo amore.
 80   XXVIII|             che non sapeva spiegarsi. C'erano momenti in cui credeva
 81   XXVIII|              tu che cosa voglia dire? C'è in me qualcosa che rabbrividisce
 82     XXIX|             delle quadrighe sfarzose. C'erano frequenti escursioni
 83     XXIX|              è qualcosa che prima non c'era.~ ~Detto questo, chiamò
 84     XXIX|               Non vuol forse dire che c'è una forza più forte del
 85     XXXI|           poichè si diceva che quanto c'era in Roma di distinto per
 86    XXXII|             un liberto di Cesare.~ ~– C'è il mio ed il tuo nome,
 87    XXXII|               la strada di Anzio. Non c'è che dire, bisogna andarvi
 88    XXXII|              la vanità di Augusta non c'è più salvezza per te? Per
 89   XXXIII|      trasparenti come l'acqua; ma che c'è sotto l'acqua? Vedete che
 90     XXXV|               sulla via ad Anzio. Che c'è di nuovo?~ ~– Stai facendo
 91     XXXV|           apostolo Pietro! Allora non c'è nulla da dire; comunque,
 92    XXXVI|       sontuosamente ammobiliati, dove c'era, col massimo conforto,
 93    XXXVI|             all'aria aperta. Qua e  c'erano gruppi in mezzo ai
 94    XXXVI|              vedere più da vicino; ma c'erano i pretoriani su due
 95    XXXVI|              Pareva che tutto ciò che c'era in Roma di più ricco,
 96    XXXVI|             il mondo s'inchinava. Non c'era persona sulla terra che
 97    XXXVI|               Trovi brutto il velo?~ ~C'era nel suo sorriso una parvenza
 98    XXXIX|         intendevano che oltre l'amore c'era un'altra forza che li
 99       XL|             in tutta la sua Corte non c'erano che due uomini capaci
100       XL|              e la persuasione che non c'era imbarazzo dal quale non
101       XL|            sono peggiori degli altri. C'è più ingegno in un dito
102       XL|              in un dito di Lucano; ma c'è qualche cosa anche in Barbadibronzo.
103       XL|             tuttavia la gente giuoca. C'è in ciò una certa voluttà
104      XLI|         figlia di un re, così che non c'è disparità di condizione.
105      XLI|               Faonte, come trafelato, c'è un incendio in Roma! La
106    XLIII|                dei quali anche  non c'era penuria, egli seppe che
107    XLIII|           furia dell'incendio, perchè c'era della gente che appiccava
108    XLIII|        gridare: «Licia! Licia!»~ ~Non c'era che silenzio. Nulla si
109    XLIII|             cantina, in un lampo. Non c'era un'anima. Si vedeva che
110    XLIII|              le voci. In tutti i casi c'era gente, e qualcuno avrebbe
111     XLIV|              vicini; sugli acquedotti c'erano le moltitudini che
112     XLIV|               calpestavano. In questo c'era qualche cosa di vero.
113      XLV|    indemoniata? Sui suoi possedimenti c'erano eserciti di schiavi
114      XLV|               Qui, nei luoghi aperti, c'erano pure dei veicoli, ma
115      XLV|                In quel luogo spazioso c'era più luce che nel corridoio,
116      XLV|           emozione. Su alcune di esse c'era l'inquietudine, su altre
117    XLVII|            cara, andiamo ad Anzio:  c'imbarcheremo per la Sicilia.
118   XLVIII|             era come in vacanza e non c'erano sufficienti soldati
119   XLVIII|              imaginazione. Ogni notte c'erano zuffe sanguinose e
120   XLVIII|              deserti. In questi spazî c'erano filate di comignoli,
121   XLVIII|               progettato prima; e non c'era ragione di rimandarlo,
122   XLVIII|             tanto più che in Roma non c'era che tristezza e pericolo.~ ~
123        L|               centurione.~ ~– Sì, non c'è risposta. Ma tu, centurione,
124        L|          davanti alla casa di Tiberio c'era una moltitudine chiassosa,
125        L|          dalla prigione e scappa. Non c'è altro da fare. Se questo
126        L|          incantesimo. In tutto questo c'è la mano di Poppea. Come
127        L|              Dalle Carinæ al Foro non c'era molto, perciò vi si trovarono
128       LI|               paragonato a Bruto, non c'è più speranza.~ ~Gliene
129       LI|              Licia. Ma sapeva che non c'era altro per trattenerlo
130      LII|             l'ultima speranza. Mentre c'era ancora del tempo, poteva
131      LII|              qualche cosa; ma ora non c'era più tempo. Gli spettacoli
132     LIII|            fui con Tullio Senecione e c'era anche Cesare. Non so
133     LIII|               paragonava a Bruto; non c'era salvezza per Licia. Nascose
134       LV|               o le tigri che i leoni? C'era chi scommetteva per i
135       LV|             interrogati da Vinicio se c'era Licia, lo guardavano
136       LV|       partigiani; ma tra i giuocatori c'erano pure quelli che arrischiavano
137       LV|           fino a quando tutto ciò che c'era di vivo non giacque in
138      LVI|               un atto disonorevole.~ ~C'era nel suo sguardo la paura
139      LVI|            qui il nobile Vinicio?~ ~– C'è, rispose il tribuno. Che
140      LVI|          ferro rovente sui morti, non c'era difficoltà alcuna. L'
141      LVI|               Vinicio. Capiva che non c'era neppure da pensare di
142     LVII|            silenzio di tante vittime, c'era qualche cosa che prediceva
143     LVII|            che si faceva anche quando c'era un numero esiguo di condannati
144    LVIII|             Davvero! Nella loro morte c'è qualcosa di peculiare e
145      LIX|            fosca luce della prigione, c'era poco pericolo di essere
146      LIX|          entravano che in quelli dove c'erano morti.~ ~E Vinicio
147       LX|               nel mezzo del mare, non c'è Dio pagano che possa restituirmela;
148      LXI|                Ai lati delle baccanti c'erano suonatori abbigliati
149      LXI|           benedissero le moltitudini. C'era sulla sua faccia un sorriso
150      LXI|           verità sconosciuta.~ ~– Che c'è? È divenuto matto? domandava
151      LXI|              il corpo.~ ~– Per me non c'è salvezza, diss'egli cupamente.~ ~–
152     LXII|       conseguenze crudeli. Per ultimo c'erano anche quelli che in
153     LXIV|         Pisone il suo successore. Non c'è dubbio che ognuno farà
154      LXV|             realtà.~ ~Nell'anfiteatro c'erano spettatori che avevano
155      LXV|            spettacoli nelle arene non c'era esempio di tanto eccitamento.
156    LXVII|            desiderio. Nei ricordi non c'era alcuna amarezza. Pareva
157      LXX|             aggiunta una nota che non c'era prima e senza della quale
158    LXXII|            perchè la nostra religione c'insegna a piangere sulla
159    LXXII|           onorateLo. Secondo me Ursus c'entra per qualche cosa nella
160    LXXII|               salvezza di Licia; come c'entra un po' anche il popolo
161       Ep|       fuggisse e gli dicevano che non c'era tempo da perdere; ma
162       Ep|         impallidiva, ma per le strade c'era un'animazione che dimostrava
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