Cap.

  1        I|       salute veniva meno. Diceva a  stesso ch'egli si svegliava
  2        I|           ciascuno cerca nel libro  stesso e le sue conoscenze
  3       II|         fino al midollo e pieno di  come nessun altro in Roma,
  4       IV|          la gioia.»~ ~Parlò poi di  stessa.~ ~Sì! essa era tranquilla:
  5       IV|           sua collera.~ ~Si tirò a  la testa della fanciulla
  6       IV|          violenza ch'egli faceva a  stesso.~ ~– Ho venerato
  7        V|        ironia, rivolgendola contro  stesso.~ ~– Tu sei stato
  8        V|       favori, o voleva tenerla per . Che Licia accendesse d'
  9        V|            farsi vedere padrone di : ma in questo momento prese
 10      VII|       madre adottiva, prometteva a  stessa di difendere il suo
 11      VII|        aveva giurato alla madre, a  stessa, ed anche a quel
 12      VII|         passi rapidi e a parlare a  stessa con accenti disperati.~ ~–
 13      VII|        Nerone ti avesse voluto per , non ti avrebbe fatto condurre
 14      VII|          un numero sufficiente per , pure, per simpatia verso
 15      VII|       scotimento di testa, coperse  stessa come con un mantello.~ ~
 16      VII| impolverarli d'oro: lampeggiano da ; ve ne aggiungerò qua e
 17      VII|      tradire Pomponia e di tradire  stessa. Andarvi per volontà
 18      VII|         del banchetto, di lui e di  stessa. Una voce intima,
 19      VII|             Detto questo si tirò a  una danzatrice siriaca e
 20      VII|         investigatrice. Vestì pure  stesso di edera, ripetendo,
 21       IX|           Egli l'avrebbe presa con , e un giorno, morta Pomponia,
 22        X|           balenò l'idea di salvare  stesso e Licia, abbandonando
 23       XI|        Sarò il tuo Cassio! disse a  stesso pensando a Nerone.~ ~
 24       XI|      ricuperò la ragione e disse a  stesso, vedendo la guardia
 25       XI|         nacque Cesare era fuori di  dalla gioia e l'accolse
 26       XI|       Vinicio era così occupato di  e del suo amore, che senza
 27       XI|  disperazione, stupefatto, disse a  stesso:~ ~– Oh, onnipotente
 28      XII|        simile metodo, il metodo in  è buono, divenne cattivo
 29     XIII|            Quell'uomo, si diceva a  stesso, può trovare la fanciulla.~ ~–
 30     XIII|            da Sporo, si diceva fra , a mescere un po' di vino
 31       XV|            divertirci. La vita, in , non sarebbe brutta, se
 32       XV|           volte si è disgustati di  stessi.~ ~«Non è esatto
 33     XVII|            maniera di serbarne per  una buona parte.~ ~Entrambi
 34     XVII|            maravigliando dentro di  come si potesse dimenticare
 35     XVII|         Urbano, ma ne ricordasse a  stesso la fine tragica o
 36     XVII|            si fosse giustiziato da  e non potesse più cadere
 37     XVII|          perdonare i torti fatti a  stesso, perciò ammazzerà
 38    XVIII|     abbellisce la vita, la vita in  è vuota e sovente ha la
 39      XIX|         consigliarsi e ad agire da  in qualunque circostanza,
 40      XIX|      scoprissero Vinicio, diceva a  stesso, non oserebbero mettere
 41      XIX|        ammazzasse Glauco, diceva a  stesso, tanto meglio, ma
 42      XIX|        filosofi.~ ~Parlando così a  stesso e a Mercurio, si
 43      XIX|          quale pareva riempisse di  l'ampiezza dello spazio.~ ~
 44      XIX|            febbricitante. Diceva a  stesso che domani Licia
 45      XIX|        forza. Ella dovrebbe dire a  stessa: «è fatto!» E poi
 46       XX|       verità si dovevano amare per  stesse, perchè l'eterno
 47       XX|     solamente Cristo che empiva di  la terra, il mare, i cieli
 48     XXII|   ragionevole. Se avesse avuto con  una ventina di schiavi,
 49     XXII|            mi assassina, disse tra . Salvami, Giove; salvami,
 50     XXII|            di Crotone, si diceva a  stesso. O numi! quel licio,
 51     XXIV|       senza intenzione, si disse a  stesso. Preferisco che lo
 52     XXIV|    consigli.~ ~Benchè si dicesse a  stesso che nessun pericolo
 53     XXIV|        Chilone continuava a dire a  stesso:~ ~– Tutto è finito
 54      XXV|            ingiunge di dimenticare  stessi, le proprie offese,
 55     XXVI|           il fuoco e a dire come a  stesso:~ ~– Quando Cesare
 56     XXVI|            che pensava solamente a ; in quel momento cominciava
 57    XXVII|            diceva ch'ella incitava  stessa: che null'altro che
 58    XXVII|           e vinta dal disprezzo di  stessa, pianse tutta notte.~ ~
 59    XXVII|          era sempre una creatura a , di una razza cento volte
 60    XXVII|          che non era più sicura di  stessa e che non poteva
 61    XXVII|          ardenti; egli lottava con  stesso per non pronunciarle,
 62    XXVII|           umilmente a giustificare  stesso:~ ~– Ho peccato contro
 63     XXIX|       abbracciare la religione per  stessa, per amore di Cristo,
 64     XXIX|      schiacciare una esistenza. In , essa, tutta assieme, era
 65    XXXII|         tanto da suo nipote che da  medesimo. L'Augusta ignorava
 66    XXXII|           vittoria riportata sopra  stesso lo consolava. Pensava
 67     XXXV|       scrollata di spalle, disse a  stesso:~ ~– È meraviglioso
 68       XL|        grande importanza a loro, a , a Cesare, al mondo. A volte
 69       XL|          tempo. La vita esiste per  sola e non già per la morte.~ ~–
 70     XLII|           luoghi capovolgendosi su  stessa, in altri gonfiandosi,
 71    XLIII|        Egli doveva farsi strada da , magari colla spada alla
 72    XLIII|            fosse passata. Diceva a  stesso che stava facendo
 73    XLIII|           Il turbine ravvolgeva in  milioni di scintille, così
 74      XLV|            li avrebbe condotti con  lontano, magari in Sicilia,
 75      XLV|          teneva dietro, parlando a  stesso quasi tutta la via.~ ~–
 76     XLVI|     combustibile e si spegnesse da . Era questa una misura solo
 77     XLVI|     Petronio avesse potuto salvare  stesso.~ ~Così, Nerone,
 78   XLVIII|        avrebbe potuto detronizzare  stesso. A ogni modo egli
 79        L|            dall'incendio, diceva a  stesso, e con essa le mie
 80        L|       seguito cominciò a pensare a  stesso. Grazie alla prontezza
 81        L|            nell'anima. Oltre che a  pensava ora anche ad altri;
 82      LII|           Sacrificò i suoi averi e  stesso fino a quando vide
 83      LII|       della sua speranza, ma anche  stesso e tutto ciò che gli
 84      LII|           lamentate? Dio abbandonò  stesso alle torture e morì,
 85      LII|       servo di Pudenzio, prese con  l'apostolo, e lo condusse
 86     LIII|     montagne, perchè si sentiva in  una forza straordinaria
 87     LIII|            Augusta di condursi con  il piccolo Rufio; forse
 88       LV|               Il gallo, girando su  stesso, lo ricevette sullo
 89       LV|            suoi denti battevano su  stessi, e tutto il suo corpo
 90       LV|      spettatori; altri giravano su  stessi latrando, come se
 91       LV|               In seguito dimenticò  stesso e perdette come la
 92       LV|   tremolante e canuta, dicendo fra :~ ~– O Signore, o Signore!
 93      LVI|          morta di febbre, diceva a  stesso, perchè ciò sarebbe
 94      LVI|           ha fatta.»~ ~Contento di , andò al triclinio, dove
 95      LVI|           disse come se parlasse a  stesso:~ ~– Per Polluce!
 96      LVI|          per abbandonarmi, disse a  stesso, ma gli dèi si sbagliano
 97      LIX|             Senza dubbio, diceva a  stesso, Cesare e Tigellino
 98      LIX|       riuscirà piuttosto a perdere  stesso che non a salvarla.~ ~
 99      LIX|  inferriata, e rispondendo quasi a  stesso:~ ~In questo modo,
100      LIX|           il mondo, e, sentendo in  le anime degli angeli, incominciarono
101      LXI|            manifestò e mi chiamò a . D'allora in poi Egli è,
102      LXI|           col dolore e ti chiama a . Tu Lo hai odiato, ma Egli
103      LXI|         inquietudine e t'eleverà a .~ ~Così dicendo lo aveva
104      LXI|    basamento. Alla fine ritornò in , parlò coll'Apostolo e gli
105    LXIII|            completa liberazione di  e di un'altra persona. Egli
106      LXV|     Tigellino e Vatinio, aveva con  Cassio, un centurione di
107      LXV|       toglierla dalla prigione per , ma che non poteva permetterne
108      LXV|    ricuperare le forze; scacciò da  ogni dubbio, condensò tutto
109      LXV|            in quel modo chiamati a . L'arena, le bianche toghe,
110      LXV|     evidente ch'egli non pensava a  stesso. Guardò intorno per
111     LXVI|          addormentato, e dentro di  andava ripetendo; «È lei!
112    LXVII|          perchè poteva glorificare  stesso come il signore magnanimo
113    LXVII|     mutargli l'anima ed elevarlo a . Vinicio sentiva che ciò
114   LXVIII|      immenso dolore, ripetendo fra : «Il gregge che Tu mi hai
115      LXX|          ne andavano via dicendo a  stessi: «Egli non può, davvero,
116      LXX|            popolo. Ed ora diceva a  stesso: «Quale forza le
117      LXX|           ma egli vedeva dinanzi a  la grande via luminosa che
118       Ep|           semplicemente assordando  e gli altri con delle citazioni,
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