Cap.

 1        I|   preferenze. Barbadibronzo ama il canto, specialmente il suo, e
 2       II|         addormentava le bestie col canto, il suo trionfo era identico,
 3       II|      piacque anche a Pomponia. Dal canto suo Licia, senza alzare
 4       II|         dare l'addio a Febo con un canto corale.~ ~E dimenticando
 5        V|           la sua virtù, per il suo canto, per la sua declamazione,
 6      VII|           di Prassitele, o come il canto di un poeta, rimaneva ,
 7      VII|            per le orecchie come un canto, si sentiva inondata di
 8      VII|        onorare il banchetto con un canto prima che gli ospiti fossero
 9      VII|      medicina la sollevava come il canto di Cesare, sarebbe stato
10      VII|       avreste udito stasera il mio canto.~ ~– Sien rese grazie a
11      XIV|    amicizia, tu ci conforterai col canto.~ ~– Sì, rispose tristamente
12      XIV|           culla della poesia e del canto.~ ~E la sua tristezza si
13       XV|  apprezzeranno assai più il nostro canto che non la razza lupesca
14      XVI|          ansamento di Vinicio e il canto degli schiavi che lavoravano
15     XVII|          il muggito dei molini, il canto profondo dei mugnaî e il
16    XVIII|         bontà degli dèi per il suo canto e per coloro che l'ascoltano.
17       XX|         una parola o una frase del canto, come per esempio: «Risvegliati
18       XX|      intorno, non fosse più che un canto lugubre che impietosiva.
19       XX|           a discendere. Cessato il canto vi fu come un momento di
20      XXX|           Petronio.~ ~– Ma col mio canto? chiese Nerone.~ ~– Ah,
21      XXX|      perduti nell'ascoltare il tuo canto.~ ~– Ahimè, chi può far
22     XXXV|       semplicemente l'ugola per il canto? Apparirà ai Giuochi Olimpici
23    XXXIX|          doppia anfora, cantava un canto licio sottovoce, guardando
24      XLI|          il tuo. Quando io suono e canto, vedo cose che non sapevo
25      XLI|       aspettando i primi suoni del canto.~ ~Proprio allora vi fu
26     XLVI|     spettacolo e infuturarlo in un canto. Nerone, udito le voci che
27   XLVIII|        vado al Campo Marzio; se io canto al popolo l'inno che cantai
28        L|         per ordine di Cesare.~ ~Il canto e i liuti cessarono. Il
29        L|           Leggerà stasera un nuovo canto della sua Troiade e mi invita.~ ~–
30        L|       grosse muraglie, si udiva il canto. L'inno, prima sommesso
31      LII|          lacrime e i gemiti, ma il canto; non la schiavitù, ma la
32       LV|      tridente e cantando il solito canto dei retiarî:~ ~Non te peto,
33       LV|     immobile, impietrato.~ ~ ~ ~Il canto passò a poco a poco in una
34       LV|         cuore.~ ~Funeree in questo canto lacrime stagnano in l'occhi~
35      LVI| risparmiato applausi alla fine del canto, Nerone non era soddisfatto.~ ~
36      LVI|       nell'anfiteatro per udire il canto di Cesare, si fece innanzi
37      LVI|         era venuto male, ma il tuo canto mi ha guarito.~ ~– Voglio
38     LXXI|        trepidanti a glorificare il canto Periodonices e si abbandonavano
39   LXXIII|    Cantarono prima Armodio, poi il Canto di Anacreonte – il canto
40   LXXIII|           Canto di Anacreonte – il canto nel quale il poeta si duole
41   LXXIII|  divenivano pallidi. Alla fine del canto Petronio ordinò dell'altro
42   LXXIII|          coristi ricominciarono il Canto di Anacreonte, accompagnati
43   LXXIII|          impallidire; terminato il canto si volse di nuovo agli invitati,
44       Ep|            soli sono degni del mio canto.~ ~Egli diceva che i suoi
45       Ep|           non colla guerra, ma col canto; e giubilava all'idea che
46       Ep|         giubilava all'idea che col canto i soldati nemici avessero
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