Cap.

 1       LX|         per di più il centurione Scevino, soldato rigido e devoto
 2       LX|         me lo proibiscono, disse Scevino.~ ~Vinicio se ne stette
 3      LXI| condussero sotto la direzione di Scevino al Palatino.~ ~Cesare era
 4     LXIV|             Una sera il senatore Scevino andò a trovare Petronio
 5     LXIV|       cominciò a essere cauto.~ ~Scevino si doleva che il mondo vivesse
 6     LXIV|       Per amore di Cesare, disse Scevino. Io ho un lontano parente
 7     LXIV|         pretoriani, pure di nome Scevino; col suo mezzo so che cosa
 8     LXIV|       fossero tanti come lui!»~ ~Scevino cambiò discorso e incominciò
 9     LXIV|         e degli spiriti, rispose Scevino, ma egli è uomo pratico,
10     LXIV|        non ho detto nulla! disse Scevino costernato.~ ~Petronio mise
11     LXIV|        affrettarsi, carissime?~ ~Scevino divenne pallidissimo e per
12     LXIV|        se Tigellino mi dicesse: «Scevino è stato oggi da te», io
13     LXIV|          nello stesso giorno».~ ~Scevino, udite le parole di Petronio,
14     LXIV|       altro nume ha mai avuto.~ ~Scevino ripetè i versi di Orazio:~ ~"
15      LXV|       che domandava grazia. Così Scevino, il senatore. Così Nervo,
16      LXV|         nuovo a Subrio Flavio, a Scevino il centurione, parente del
17     LXXI|         Plauzio Laterano, Flavio Scevino, Afranio Quinziano, e il
18    LXXII|         di amicizia col senatore Scevino, il quale fu l'anima della
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