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Alfabetica [« »] essenzialmente 19 esser 39 esserci 15 essere 382 essere-conoscere 1 essergli 1 esseri 2 | Frequenza [« »] 403 all' 403 nella 385 nel 382 essere 354 fra 351 ad 348 ciò | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze essere |
Cap.
1 Pre| Prefazione~ ~Credo di essere tenuto, nel momento in cui 2 Pre| diversi che finisca per essere solo apparente, e, quindi, 3 Pre| genere ha la liceità di essere vario, donde la varietà 4 Pre| il mero fatto generale di essere un successivo; col che l’ 5 Pre| per cui le prime risultano essere degli esistenti che non 6 Pre| del presupposto che deve essere accettato come il fondamento 7 Pre| determinazioni, quella di essere dei necessariamente determinati 8 Pre| favorevole, e quella di essere degli sganciati dal realizzarsi 9 Pre| parecchie; la sua scelta ./. dev’essere indifferente e la sua descrizione 10 Pre| umane in successione dev’essere una ripetizione di complessi 11 Pre| unità dell’ente uomo, dev’essere rappresentato come un organismo 12 Pre| deve pur riconoscere di essere essa pure un mero momento 13 Pre| tali che nessuna che voglia essere congruente con se stessa 14 Pre| venute prima di esse debbono essere eterogenee da ciascuna di 15 Pre| sono doppiamente falsi, per essere entrati in contraddizione 16 Pre| storico non ha la liceità di essere, dall’altro che, poiché 17 Pre| dall’altro che, poiché per essere coerente con se stesso uno 18 Pre| sull’altro concetto, debbono essere ritrovati presenti in tutte 19 Pre| adeguatamente quel che deve essere separato da altro perché 20 Pre| carattere di queste porzioni di essere differenti l’una dall’altra 21 Pre| astrazione, che non è e sa di non essere neppure completo e perfetto, 22 Pre| eterogenei, i quali, appunto per essere comparati l’un l’altro, 23 Pre| i due oggetti debbon pur essere ricondotti. Ora, quel divenire 24 Pre| attributi che gli devon essere predicati se lo si vuol 25 Pre| d’attenzione che vorrebbe essere il simmetrico cognitivo, 26 Pre| diversa dall’altra, dovrebbe essere utilizzata a riprodurre 27 Pre| rappresentazione pretende di essere riproduzione equivalente, 28 Pre| riproduzione equivalente, o, per essere più esatti, è entro una 29 Pre| un atto che pretende di essere promotore di intelligibilità, 30 Pre| denotanti – che dovrebbero essere i correlati espliciti equivalenti 31 Pre| egualmente pretendenti ad essere la riproduzione perfetta 32 Pre| condizione di ogni cosa umana di essere un diveniente in funzione 33 Pre| rappresentazione esplicitatrice deve essere pensata nei confronti della « 34 Pre| attribuito all’oggetto, di essere un uno, un indiviso, un 35 Pre| esplicitarsi che non debba anche essere assunto sotto quell’aspetto. 36 Pre| il diritto legittimo di essere un altro: ./. dal momento 37 Pre| compito, se immutati devon essere postulati i meccanismi formali 38 Pre| delle quali pretende di essere la determinazione e distinzione 39 Pre| di implicito non può non essere immanente nell’oggetto termine 40 Pre| epidermica, non ha ragion d’essere, se non per chi si chieda 41 Pre| oggetto di cui pretende di essere la più adeguata delle rappresentazioni 42 I| che riguardi la conoscenza essere in modo particolare pervasa 43 I| che la risposta non può essere tanto facile, come lo è 44 I| intima costituzione dell’essere; in secondo luogo, la norma 45 I| ci dice Bergson - può essere soltanto uno sforzo per 46 I| soggettivo, si adegua a quell’essere che la coscienza conosce 47 I| vacilli, mentre tutto il suo essere urla disperato il dubbio – 48 I| e soltanto ciò che deve essere radiato, non il come e il 49 I| riconosce costitutivo dell’essere della coscienza, dovrà assumersi 50 I| una trova la sua ragion d’essere in un processo di speculazione 51 I| contenuto di coscienza, può essere colto in sé e insieme può 52 I| dell’intendimento non può essere spiegato dal senso. Il primo 53 I| universale che dovrebbe essere altrettanto in sé. E, ancora, 54 II| molteplice, non può non essere unità e non può non accompagnarsi 55 II| accentra in sé la totalità dell’essere, per chi non volesse vedere 56 II| valutazione della totalità dell’essere. Una volta che si riconosca 57 II| semplice, tale da poter essere valutata e vagliata da una 58 II| superamento, deve di necessità essere condotta meno sulle forme 59 II| caso toglierebbero ragion d’essere alla sintesi e all’unificazione, 60 II| ripudia definitivamente l’essere universale; la coscienza, 61 II| fenomenico in un cerchio in cui l’essere non può penetrare, appunto 62 II| sostegno esteriore di un essere, che però si manifesta soltanto 63 II| cerchio, ma riducendo l’essere al conoscere con la coincidenza 64 II| coincidenza del reale dell’essere con il principio fondamentale 65 II| quanto realtà dotata di essere.~ ~Dal momento che, quindi, 66 II| sottrarsi al rischio di essere trascinato all’unica meta 67 II| coincidenza immediata dell’essere e del conoscere. All’intuizione 68 II| fonte di conoscenza, lo deve essere per una ./. differenziazione 69 II| conoscenza, coincidente con l’essere, la coscienza, perché l’ 70 II| conseguenze che derivano dal suo essere una proposizione rigidamente 71 II| posteriori ciò che poteva essere assunto soltanto come un 72 II| nel mondo kantiano potesse essere chiamata ad adempiere le 73 II| errore pagine che devono essere inserite dopo. Vengono qui 74 II| applicazione, che non potrà essere ciò che è risultato ridursi 75 II| risulta incapace di definire l’essere, non solo perché riduce 76 II| non solo perché riduce l’essere a un pensato - in tal caso, 77 II| una conformità o meno all’essere, ma neppure l’esistenza 78 II| neppure l’esistenza di un essere che non sia pensiero -, 79 II| Determinazione esige un essere cui applicarsi, sì che l’ 80 II| adeguazione fra il pensiero e l’essere, dall’altro consente di 81 II| una determinazione dell’essere, quella è una determinazione 82 II| si riesca a sottrarre l’essere della coscienza dalle imposizioni 83 II| una modificazione che l’essere provoca in sé sotto l’influsso ./. 84 II| può sottrarsi, perché l’essere, in quanto tale, partecipa 85 II| il pensiero, definisce l’essere, risolvendolo «anche» in 86 II| ciò stesso, vincolato all’essere totale. Si riconosce da 87 II| dati dell’esistente, ma un essere assoluto, entro i cui confini 88 II| negandole l’assolutezza dell’essere, o, se si vuole, la capacità 89 II| adeguare l’assolutezza dell’essere.~ ~Nel primo caso, poiché 90 II| Nel primo caso, poiché l’essere non può fondarsi indipendentemente 91 II| esistenza in ciò che, lungi dall’essere pensiero, esplica l’esistenza 92 II| problema della realtà di un essere di ordine alogico e della 93 II| possiede di raggiungere l’essere, una volta che si dichiari 94 II| condizioni di esistenza dell’essere e si descrivano tali condizioni, 95 II| che ./. in Kant sembrava essere limitato all’unica determinazione 96 II| relativistica una scissione fra l’essere e il conoscere, rottura 97 II| conseguente relegazione dell’essere in un mondo extra-soggettivo 98 II| di una rivelazione dell’essere a causa della dipendenza 99 II| pensare che non adegua l’essere. Ma pur restava potente 100 II| una unificazione ./. di essere e di esistere nell’«Io sono» 101 II| applicazione, che non potrà essere ciò che è risultato ridursi 102 II| risulta incapace di definire l’essere, non solo perché riduce 103 II| non solo perché riduce l’essere a un pensato - in tal caso, 104 II| una conformità o meno all’essere, ma neppure una esistenza 105 II| neppure una esistenza di un essere che non sia pensiero – ma 106 II| Determinazione esige un essere cui applicarsi, sì che l’ 107 II| adeguazione fra il pensiero e l’essere, dall’altro consente di 108 II| una determinazione dell’essere, quella è una determinazione 109 II| si riesca a sottrarre l’essere della coscienza dalle imposizioni 110 II| una modificazione che l’essere in sé provoca sotto l’influsso 111 II| può sottrarsi, perché l’essere in quanto tale partecipa 112 II| il pensiero, definisce l’essere, risolvendolo “anche” in 113 II| ciò stesso vincolato all’essere totale. Si riconosce da 114 II| dati dell’esistente, ma un essere assoluto, entro i cui confini 115 II| negandole l’assolutezza dell’essere.~ ~Nel primo caso, poiché 116 II| Nel primo caso, poiché l’essere non può fondarsi indipendentemente 117 II| esistenza in ciò che, lungi dall’essere pensiero, esplica l’esistenza 118 II| problema della realtà di un essere di ordine alogico e della 119 II| possiede di raggiungere l’essere, una volta che si dichiari 120 II| condizioni di esistenza dell’essere e si descrivano tali condizioni, 121 II| verità per sé evidente può essere assunta come un principio, 122 II| racchiude ciò che solo può essere oggetto di cognizione entro 123 II| di cui Kant ha ritenuto essere il primo propugnatore, senza 124 II| pensa non può negare di essere, almeno come pensiero, nell’ 125 II| limitando la nozione di essere, che di necessità interviene 126 II| introdurre nell’unico termine di essere la duplice nozione di esistenza 127 II| sufficienti a scindere nel termine essere l’esistenza dall’essenza, 128 II| concetto di esistenza potesse essere autonomo rispetto a quello 129 II| fornire argomenti per un essere la cui esistenza fosse di 130 II| ordine metafisico: nell’«è» essere ed esistere si identificano, 131 II| sufficienza a fondarne l’essere.~ ~ Ma Cartesio non vuole 132 II| dati di una metafisica dell’essere sarebbe stato giustificato 133 II| problema del conoscere ha da essere risolto prima del problema 134 II| processo dal pensare all’essere e dall’essere all’esistere, 135 II| pensare all’essere e dall’essere all’esistere, processo che 136 II| esistere che attuerebbe nell’essere in nome del primo principio, 137 II| distinzione. Non vi può essere sufficienza di esistenza 138 II| criterio della metafisica dell’essere, si ottiene una seconda 139 II| incompatibile la rivelazione dell’essere con la dipendenza da un 140 II| pensare che non adegua l’essere; ovvero palesa una inscindibile 141 II| inscindibile unificazione di essere e di esistere nel pensiero 142 II| stesso come dato che non può essere superato.~ ~ Bergson, allorché 143 II| cui la soggettività dell’essere si sovrapponga alla soggettività 144 II| conoscere sul problema dell’essere e, di conseguenza, soggezione 145 II| conforme alla natura dell’essere. Non resta allora che accettarla 146 II| si opera su di un altro essere. In tal modo la concepisce 147 II| conoscere, si dimostrano essere, sotto il punto di vista 148 II| forma condizionante cessa di essere un assoluto e diviene un 149 II| in sede di attivismo deve essere reale, dall’altro la possibilità 150 III| in cui il conoscere può essere frazionato e distinto. In 151 III| quello logico che dovrebbe essere riportato e comparato al 152 III| qualcosa che non può non essere tale da viziare tutto il 153 III| conosce ritrova le ragioni di essere, e di darsi, in se stesso, 154 III| affrontare il problema dell’essere. Quanto allo stretto problema 155 III| altra caratteristica, di essere tutte vincolate a un’immagine 156 III| e la cui realtà non può essere altra da quella che è, l’ 157 III| imponga o precluda il suo essere, non in quanto circonferenza, 158 III| rispetto a quell’atto non può essere altro da quella che è e 159 III| quella che è e che perciò può essere prevedibile, ./. in funzione 160 III| segmenti è necessaria e non può essere altra da quello che è, una 161 III| percezione tale da poter essere preceduta dalla catena antecedente, 162 III| definizione, non potrà affatto essere assunto come un valore gnoseologico. 163 III| non ha alcuna ragione d’essere, sia i criticisti, i quali 164 III| han lasciato una ragion d’essere alla percezione, ma per 165 III| fra l’oggetto che dovrebbe essere necessario nell’ambiente 166 III| catena, ogni anello debba essere ciò che è in virtù dell’ 167 III| ciò che è in virtù dell’essere dei suo antecedenti, è logico 168 III| nessuna catena e stato il cui essere è determinato dagli antecedenti 169 III| percezione, questa non potrà non essere selettiva, e, quindi, parziale. 170 III| senza, in altre parole, essere in grado di inquadrarlo 171 III| ritrova le proprie ragioni di essere in un’altra immagine e in 172 III| attenzione con cui tutto l’essere vivente si lega ad essa, 173 III| ricollegano necessariamente l’essere e il modo delle percezioni. 174 III| la relazione non dovrà essere genetica. Dal momento che 175 III| indeterminismo, di cui l’essere fisiologicamente evoluto 176 III| virtuali, e se tale facoltà può essere fornita da un’organizzazione 177 III| applicazione che non potrà essere quello del secondo. E una 178 III| fenomeni; la conseguenza può essere una soltanto: l’assolutezza 179 III| questi avrebbero ./. potuto essere altri da quel che sono. « 180 III| modo trova la sua ragion d’essere nell’azione, e, viceversa, 181 III| struttura e del suo modo d’essere. D’altra parte, come la 182 III| trovare la propria ragion d’essere in se stessa, in quanto, 183 III| così l’intelligenza non può essere compresa, giustificata, 184 III| problema della genesi doveva essere per lui risolto entro l’ 185 III| sistemi con cui l’azione può essere attuata, e perciò trasportata 186 III| possibilità al piano dell’essere: di conseguenza, diviene, 187 III| per un certo modo possono essere l’uno ricondotto all’altro, 188 III| perfezionamento della tendenza e dev’essere riguardata come l’estremo 189 III| offerto all’azione di un essere vivente. L’organismo vivente 190 III| rapporti e anzi aprono all’essere vivente la possibilità di 191 III| tipo fra cui la scelta può essere operata, l’intelligenza 192 III| concetto, che è una e non può essere che tale, ma riguarda la 193 III| prototipi cui ogni catena può essere ricondotta – sono entrambe 194 III| in rilievo: l’una non può essere compresa a pieno se non 195 III| qualitativa per immagini non può essere giustificata se non sotto 196 III| a cui il qualitativo può essere ridotto: sotto tale aspetto, 197 III| intelligenza: e la questione dovrà essere affrontata e risolta da 198 III| nella memoria, pronti ad essere riesumati, come atti presenti, 199 III| alcuni comportamenti dell’essere vivente. Anzitutto, in polemica 200 III| queste due proprietà: o l’essere attuale nella coscienza 201 III| particolari condizioni può essere evocato e trasformato in 202 III| attuale e cosciente - , deve essere determinato con l’attributo 203 III| delle parti che possono essere dichiarate l’una in contraddizione 204 III| ammettere che la coscienza possa essere uno specchio di intelligibilità 205 III| L’intelligenza non può essere per Bergson un fuoco acceso 206 III| rifiutato; e che debba essere non accolto ci se lo deve 207 III| così l’intelligenza dovrà essere una manipolazione della 208 III| causa e viceversa – debbono essere accettati come fattori che 209 III| sistematizzazione. Ma come dev’essere considerata questa organizzazione 210 III| organizzazione per rapporti? come dev’essere giudicata, una volta ricondotta 211 III| astrazione, e nessuno dei due può essere oggetto di conoscenza, in 212 III| solo la loro sintesi può essere tale. E sotto questo punto 213 III| possibile che un rapporto possa essere di per sé un termine di 214 III| elementi che non potranno mai essere rappresentati, se non attraverso 215 III| che tali numeri dovranno essere l’uno in rapporto con l’ 216 III| ragionamento che vorrebbe essere rettilineo ed esatto, si 217 III| campo del conoscere dev’essere guardato sotto il duplice 218 III| trascendentale e del suo essere metafisico ed oggettivo, 219 III| altro e l’armonia non può essere riportata, almeno sul terreno 220 III| intelligenza finisce per essere un’entità artificialmente 221 III| ciò che è capace di farla essere quello che è. E Bergson, 222 III| impossibilità conseguente di essere ora quel che era prima. 223 III| sensazioni non potrebbe certo essere conoscenza con disordine, 224 III| forma intelligibile risulta essere un dato la cui validità 225 III| i vari dati non possono essere confrontati l’uno con l’ 226 III| che tutte presentano, per essere tutte dei puri schemi di 227 III| qualitativa delle parti che può essere indefinita, quanto la stabilità 228 III| generale dell’intelligenza di essere la facoltà del rapporto, 229 III| in cui il divenire può essere introdotto solo grazie alla 230 III| cui tutto l’esistente può essere ricondotto a posizioni e 231 III| capacità, dunque, che ogni essere vivente possiede di conoscere, 232 III| se non là dove cessa di essere istinto, sarà concessa soltanto 233 III| una condizione che non può essere se non quella di rapporto. 234 III| insolubili risulteranno essere misteri apparenti. Vogliamo 235 III| necessitano a un tempo di essere definiti da entrambi i punti 236 III| concessa all’azione dell’essere vivente, sia di una proporzionalità 237 III| metafisica che voglia aderire all’essere delle cose, quella libertà 238 III| elevata da svincolare l’essere vivente dalla necessità 239 III| immediata efficacia». «In un essere che compie funzioni corporali» 240 III| illuminare una scelta». Cessa di essere la proprietà essenziale 241 III| coscienza che il problema dell’essere della coscienza stessa, 242 III| come attuale, non potrà essere definita in altro modo, 243 III| capacità di scelta di cui l’essere vivente dispone; è coestensiva 244 III| coscienza verso l’azione sembra essere la legge fondamentale della 245 III| della funzione che deve essere attribuita alla nostra spiritualità. 246 III| una teoria universale dell’essere, ininferibile da una dottrina 247 III| definizione, in quanto, lungi dall’essere una cosa, è un segno e perciò 248 III| esse la coscienza cessa di essere modo di un fenomeno psichico 249 III| punto di vista tolleri di essere considerata nel ragionamento 250 III| qui la funzione non vuol essere determinata; essendo tale 251 III| concettuali di ciò che può o non essere cosciente, ma che pure ha 252 III| tale attualità non potendo essere data se non dalla coscienza, 253 III| cosciente, in quanto dev’essere attuale. Bergson invece 254 III| qualcosa che sia psichico senza essere cosciente. Se è possibile 255 III| alludere alla questione dell’essere della spiritualità, che 256 III| la cui attività cessa di essere riflessa. Una relazione 257 III| non solo che lo stato per essere cosciente necessita di una 258 III| filosofia di Bergson voglia essere un criticismo che mantiene 259 IV| altra, la coscienza cessa di essere la nota comune e ineliminabile 260 IV| cognizione disinteressata è e può essere soltanto alogica, sono in 261 IV| loro influsso in attesa di essere trattare e sviluppate isolatamente, 262 IV| quanto costitutiva dell’essere del soggetto, non stabilisce 263 IV| determinazioni non possono essere se non una critica del dato 264 IV| quale non avrebbe ragion d’essere il porre come tesi una questione 265 IV| conseguentemente la polarità risulta essere meno una dimostrazione che 266 IV| astrazione da tutto ciò che può essere subordinato all’azione e 267 IV| divisibile ed esteso non può essere che omogeneo, guardandosi 268 IV| omogeneità quantitativa, del suo essere altro dalla quantità, vale 269 IV| tale significato non deve essere alieno da quello attribuitogli 270 IV| dogmatico quindi attende di essere criticato, non nel suo aspetto 271 IV| via ad un’apprensione dell’essere delle cose, dall’altro segna 272 IV| intelligenza sulle cose, non potrà essere che univoco. La materia 273 IV| quel che virtualmente può essere abbracciato dall’intendimento 274 IV| proposizione, che afferma essere l’una all’altra vicine la 275 IV| i cui risultati debbono essere oggetto di analisi molto 276 IV| contrapposizione, ma non possono essere spiegati se non da quell’ 277 IV| dalla proposizione generale, essere il pragmatico il compito 278 IV| eminentemente teoretica e un essere reale, intrinseco all’oggetto 279 IV| meno vero che il reale deve essere di tal fatta da consentirne 280 IV| superamento che non vuol essere annullamento, giacché opera 281 IV| della possibilità di un essere che sia durata concreta 282 IV| dualismo, intimo a questo essere.~ ~ Procedendo ancora innanzi 283 IV| giudizio negativo non possono essere che due: o vogliamo accettare 284 IV| argomentazione e il fatto, dovrebbe essere «A è C o D o E», ma mai «« 285 IV| fronte a ciò che continua a essere un non-B, in quanto, se 286 IV| ulteriore giudizio che dovrà essere affermativo, se non vuol 287 IV| quale o che si supponga essere un io estraneo o che si 288 IV| in cui ha cessato ./. di essere», ma è mossa alla conoscenza [[ 289 IV| realtà di cui vorrebbero essere traduzione intellettiva. 290 IV| tale che la polarità dell’essere implica una polarità gnoseologica. 291 IV| come eterno passaggio dall’essere al non – essere e che un 292 IV| passaggio dall’essere al non – essere e che un essere che dura 293 IV| al non – essere e che un essere che dura non sembra possedere 294 IV| vincendo l’inesistenza. L’essere, dicono i metafisici, vince 295 IV| di quell’esistere di un essere che si proietta con la sua 296 IV| Dal momento che il non essere o Nulla non può venir rappresentato 297 IV| concettuale e logica, del Nulla: l’essere, allora, quale realtà, sufficiente 298 IV| contraddizione; può cioè essere durata reale. Ma ciò riguarda 299 IV| reazioni appropriate, dovrà essere attrice dello spettacolo 300 IV| di ciò che avrebbe dovuto essere. Avendosi poi la situazione 301 IV| sia l’oggetto inverso ad essere atteso e si dia invece l’ 302 IV| ciò che è e ciò che deve essere, ma che, nel caso contrario, 303 IV| realtà di ciò che dovrebbe essere a favore della realtà di 304 IV| dottrina del conoscere e dell’essere:~ ~a) ogni termine negativo 305 IV| infatti, ci può dare solo dell’essere – qualsivoglia sia il senso 306 IV| propria negazione, non può essere uno e semplice; solo il 307 IV| sdoppiata l’esperienza, debbono essere di tal sorta da andar partecipi 308 IV| modificarsi e quello che può essere lo svolgimento, l’assetto 309 IV| questione gnoseologica, non può essere che uno solo e deve da solo 310 IV| stabilisce una concordanza, dev’essere anch’essa unica, sufficiente 311 IV| la sua negazione non può essere che una parola, che riprendendo 312 IV| diversi, che potrebbero essere dati entrambi nell’esperienza 313 V| nell’edificio stesso dell’essere vivente che ne vive, e se 314 V| quanto atta a conoscere l’essere di un oggetto e, al tempo 315 V| pragmatico che utilizza quell’essere a vantaggio del vivente, 316 V| gnoseologico. La polarità di essere si rifrange allora nella 317 V| la sua inadeguatezza all’essere in tutta completezza. Siamo 318 V| estreme soluzioni, si dimostra essere il solo vero, cui le altre 319 V| di cui sono conseguenza: essere la nostra soggettività qualcosa 320 V| pensiero, qualcosa che non può essere pensato, appunto perché 321 V| un intelligibile, né può essere oggetto se non di sentimento, 322 V| struttura. Il fatto che sia l’essere a condizionare il pensiero 323 V| pensiero e non il pensiero l’essere concede a Bergson di trattare 324 V| aspetto dalle catene dell’essere e consente un libero gioco 325 V| aspetto dalle catene dell’essere e consente un libero gioco 326 V| diviene dal pensiero all’essere, la determinazione del metodo 327 V| dei rapporti, che viene ad essere fondata dall’applicare un 328 V| di una conoscenza non può essere tale se non in vista della 329 V| dell’esistere, esso può essere in grado di porre la questione 330 V| fondo mobile e vivente dell’essere e che risalendone cristallizza 331 V| traccia del fondo vivente dell’essere, come potrebbe pensarsi 332 V| presente non tollera di essere spiegata da una posizione 333 V| soggetto ed oggetto, deve essere spiegato con un salto dal 334 V| oggetto” che apprensione dell’essere di sé da parte di se stesso, 335 V| la nostra esistenza dall’essere e nell’essere: simpatia 336 V| esistenza dall’essere e nell’essere: simpatia appunto perché 337 V| nella pretesa di costruire l’essere di ciò che va oltre il cosciente? 338 V| cui altri fatti possono essere improntati e caratterizzati, 339 V| metodo, quale avrebbe voluto essere alle origini, ma ignorano 340 V| dell’oggetto intuito, vuole essere riferita pure a quel che 341 V| necessariamente non può non essere unico ed identico per qualunque 342 V| perché il tempo non può essere che mobilità, né potrebbe 343 V| una differenziazione nell’essere: saranno quindi del nuovo, 344 V| spiritualità ricava dall’essere assunta per intelligibili. 345 V| trascorsa, e del nuovo, deve essere riproposta la spiegazione 346 V| teoria del conoscere, può essere colto dalla coscienza da 347 V| dello spazio. Essa falsa l’essere del movimento, poiché non 348 V| grandezza e alla figura, sembra essere l’aspetto della realtà materiale, 349 V| questa esigenza razionale: essere il movimento una quantità 350 V| superamento, che non potrebbe essere se non l’attenuazione della 351 V| ciascuna delle quali può essere presa in sé, come unità 352 V| ché anzi egli riconosce essere stati questi «attentamente 353 V| il movimento lungi dall’essere uno spostamento relativo, 354 V| al senso comune, crede di essere riuscito per la via dell’ 355 V| che mutua l’attributo di essere dalla limitazione logica, 356 V| attitudine al conoscere o all’essere conosciuti, al compenetrarsi 357 V| allo specifico stato di un essere, che non tollera la ricostruzione 358 V| coincide con temporale ed essere con durata, investe e risolve 359 V| renderli eterogenei, o, se vuol essere coerente, è costretto a 360 V| individualità che le compete, può essere assunta in una ripetizione 361 V| condotta sull’intuito, deve essere la vita, in quanto ./. sforzo 362 V| morire subito dopo nel non essere, ma è conservazione dell’ 363 V| ma è conservazione dell’essere e del farsi nella loro completezza, 364 V| quella, essa si pone come essere, ma al tempo stesso il suo 365 V| allontanandola insieme, nel suo essere, indefinitamente dalle capacità 366 V| limitato pur sempre all’essere di chi conosca, restano 367 V| che di necessità debbono essere enunciate, in quanto conclusioni 368 V| eterogeneità non può investire l’essere, ma solo l’esistere, nel 369 V| quale, pur continuando ad essere acquisizione diretta ed 370 V| ad attingere non solo l’essere del soggetto, ma le cose 371 V| reciproche, il fenomeno può essere soggetto a misura e tradotto 372 V| ad intelligibile, non può essere altro che un’immagine simbolica, 373 V| un materializzarsi che un essere materiale, il tendere a 374 V| concezione che consentirà di essere sostanzialmente attenuata 375 V| cui si distacca meno per l’essere che per la struttura.~ ~ 376 V| riflessa e che non potrà essere se non vita vissuta.~ ~ 377 V| diretta col diverso grado di essere dell’oggetto accolto. Al 378 V| il noumeno psicologico ad essere totale e ponendosi su di 379 V| altra ci possiamo da prima essere fatti: l’intuizione per 380 V| trapassare nell’apprensione dell’essere che è durata e mobilità; 381 V| chiarificazioni possono essere i rapporti da cui l’intuito 382 V| perfezionamento, quali potrebbero essere l’autocoscienza, la riflessione,