Cap.

  1       Pre|                 univoci qualunque sia l’oggetto di cui si vuole fare storia,
  2       Pre|                ciò che è legittimamente oggetto di storiografia.~ ~Un’obiezione
  3       Pre|              cognitivi, qualunque sia l’oggetto su cui s’impegna a funzionare
  4       Pre|               struttura o costituisce l’oggetto; se l’oggetto, in questo
  5       Pre|             costituisce l’oggetto; se l’oggetto, in questo caso l’umano,
  6       Pre|              parti, oppure se lo stesso oggetto deve venire apriormente
  7       Pre|              occhi su ciò che compone l’oggetto della storia; in fondo,
  8       Pre|        deformate non tanto rispetto all’oggetto da immaginarsi, che in un
  9       Pre|          deformazione che deve patire l’oggetto per divenire congruente
 10       Pre|                 solo tutte deformanti l’oggetto storia, di cui anche la
 11       Pre|                 evidentemente, quando l’oggetto di cui la coscienza vuol
 12       Pre|           equipollente simmetrico di un oggetto in sé, quella verità tanto
 13       Pre|             antidiveniristi», perché un oggetto essa deve pure ammettere
 14       Pre|                 sia che abbia fatto suo oggetto una serie di porzioni del
 15       Pre|            dell’attenzione cognitiva un oggetto che non è lo stesso di quello
 16       Pre|             nella prima applicazione, l’oggetto è assunto come una totalità
 17       Pre|                stessa unità dell’intero oggetto deve venir spaccata nelle
 18       Pre|                 duplicazione dell’unico oggetto dell’attenzione cognitiva
 19       Pre|                si procede a scomporre l’oggetto non si riesce in nessun
 20       Pre|            venir immaginato lasciando l’oggetto nella sua continuità indivisa.
 21       Pre|                 perché, se è vero che l’oggetto in parola, il ./. divenire
 22       Pre|     indecomposta, se, dandosi lo stesso oggetto come un divisibile e quindi
 23       Pre|            applicazione di attenzione l’oggetto del divenire umano è temporaneamente
 24       Pre|         immagine della realtà viva dell’oggetto che è unità - per rendersi
 25       Pre|                la coscienza compie sull’oggetto del divenire per conoscerlo
 26       Pre|                 c’è un momento in cui l’oggetto vien diviso: di fatto, neppure
 27       Pre|                storiografica, se fa suo oggetto una o alcune o tutte le
 28       Pre|                quella del divenire come oggetto unico e in continuità indivisa,
 29       Pre|              continuità indivisa, quell’oggetto per cui vale il tempo in
 30       Pre|       successivi in funzione del tempo, oggetto che, se si vuole, era un
 31       Pre|       estromesso per lasciar posto a un oggetto divisibile diviso e acronico
 32       Pre|                potessero far confronti, oggetto al quale la mente dello
 33       Pre|              coscienza guarda all’unico oggetto del divenire umano, e, quindi,
 34       Pre|                 sono gli stati di quest’oggetto e due, in definitiva, gli
 35       Pre|            predicati se lo si vuol fare oggetto di un’attenzione provocante
 36       Pre|                 storiografia; col che l’oggetto vien preso dalla coscienza
 37       Pre|                che è essenziale entro l’oggetto di cui la rappresentazione
 38       Pre|                come la concezione di un oggetto non solo si dia una connotazione
 39       Pre|              formali, che fissano per l’oggetto gli attributi di diveniente
 40       Pre|            tutto ciò che appartiene all’oggetto, dal tempo, a lato delle
 41       Pre|                 per qualcosa che è dell’oggetto, è un’evidente contraddizione.
 42       Pre|               resta che trasferirla all’oggetto stesso, farla una denotante
 43       Pre|                  il modo cioè con cui l’oggetto cui si riferiscono è da
 44       Pre|               dalla strutturazione dell’oggetto; infine, che questa astoricità
 45       Pre|                piano cognitivo, ma dell’oggetto di fronte a cui la coscienza
 46       Pre|         applicazione dell’attenzione un oggetto, ossia una rappresentazione,
 47       Pre|                contenuto materiale dell’oggetto e l’organizzazione formale
 48       Pre|                questo contenuto entro l’oggetto; qualora in momenti diversi
 49       Pre|            momenti diversi del tempo un oggetto assunto convenzionalmente
 50       Pre|               statico e immutabile dell’oggetto trattato come «cosa», siano
 51       Pre|              con cui si deve assumere l’oggetto e dal rapporto di riproduzione
 52       Pre|                che viene attribuito all’oggetto, di essere un uno, un indiviso,
 53       Pre|                 riesco a trovare nessun oggetto o rappresentazione a connotazione
 54       Pre|              esplicitatrice di siffatto oggetto. Evidentemente avrà la liceità
 55       Pre|              comune la nozione del loro oggetto come «cosa» e della necessità
 56       Pre|           rapporto che le lega a questo oggetto in quanto «cosa», è lecito
 57       Pre|            quello stesso rapporto con l’oggetto «cosa» in cui esse s’erano
 58       Pre|               esso una «cosa», nel loro oggetto «cosa» e nel proprio oggetto «
 59       Pre|            oggetto «cosa» e nel proprio oggetto «cosa» si trova; lo scopo
 60       Pre|             disposizione l’unicità dell’oggetto «cosa» su cui controllare
 61       Pre|               non essere immanente nell’oggetto termine di univoca attenzione –
 62       Pre|      rappresentazione esplicitatrice ed oggetto, la rievocazione non ci
 63       Pre|            quella rappresentazione dell’oggetto «cosa», la quale però è
 64       Pre|              tempo della coscienza a un oggetto «cosa» costantemente assunto
 65       Pre|                 teorie passate su di un oggetto e ne tragga la serie delle
 66       Pre|             nella rappresentazione dell’oggetto, non fa che dell’eclettismo,
 67       Pre|          esplicitatrice equivalente all’oggetto nel suo tutto e in ciascuna
 68       Pre|                e in che cosa adeguino l’oggetto e di usare questi dati adeguati,
 69       Pre|      rappresentazioni esplicatrici dell’oggetto, per il solo motivo che
 70       Pre|                 dai suoi rapporti con l’oggetto di cui pretende di essere
 71       Pre|               rappresentazione di quell’oggetto «cosa» che è la conoscenza
 72         I|              determinazione del proprio oggetto e la ricerca di un metodo
 73         I|                 pensiero si fece ./. un oggetto, privilegiato come quello
 74         I|                e minor chiarezza il suo oggetto, di trovare il metodo e
 75         I|        racchiusa entro l’ambito del suo oggetto – che nel suo caso è il
 76         I|                relazione, fa il proprio oggetto e che raggiunge la conclusione,
 77         I|                 dei quali costituisce l’oggetto privilegiato di altrettante
 78         I|             compiuta, offrendo un unico oggetto e attendendo una risposta,
 79         I|             delimitiamo né chiariamo un oggetto, bensì un rapporto, e dobbiamo,
 80         I|               riesce a far coincidere l’oggetto conosciuto nella sua attualità
 81         I|                 sé e su di sé indaga. L’oggetto resta uno ed unico. E il
 82         I|       possibilità della relazione fra l’oggetto che è conosciuto e la coscienza
 83         I|               te che conosci, non per l’oggetto che tu conosci: i rapporti,
 84         I|               in sé, viene a costituire oggetto di problematica. In tal
 85         I|          possibilità di distinzione fra oggetto e soggetto, ma la presenza
 86         I|              due visuali di un medesimo oggetto. Fondandoci su quel che
 87         I|            quanto attribuisce a sé come oggetto l’essenza della coscienza
 88         I|             essenza. Proviamoci a farla oggetto di rappresentazione mentale
 89         I|          universalizzare. Se uno stesso oggetto, il contenuto di coscienza,
 90         I|              possesso, come siamo, dell’oggetto concettizzato, siamo contemporaneamente
 91         I|            padroni dello squilibrio fra oggetto e concezione dell’oggetto.
 92         I|               oggetto e concezione dell’oggetto. Di qui, una certezza di
 93        II|              nulla ridotto a unità nell’oggetto, senza prima averlo già
 94        II|                rapporto a costituire un oggetto.~ ~Definiamo - seguendo
 95        II|           Definiamo - seguendo Kant – l’oggetto come «ciò nel cui concetto
 96        II|                consegue anzitutto che l’oggetto è il termine di ogni conoscenza,
 97        II|               di sé dell’io per farne l’oggetto di un esame al di fuori
 98        II|       rappresentazione dell’unità di un oggetto non può assolutamente precedere,
 99        II|            elaborato nella sintesi dell’oggetto, vien ridotto ad unità,
100        II|           questa attività si offre come oggetto inerte. Il sillogismo è
101        II|            conoscenza, come concetto di oggetto, fin che la sua intuizione
102        II|            ossia non appena fa di sé un oggetto, si riduce a fenomeno. La
103        II|                coscienza possa divenire oggetto, non potendo senza tale
104        II|             molteplice unificarsi in un oggetto per la coscienza, verrà
105        II|            pluralità da sintetizzare ad oggetto del pensiero. Ne deriva
106        II|            molteplicità, non possa fare oggetto di conoscenza, coincidente
107        II|          assunta in qualità di virtuale oggetto da ridursi a concetto, o
108        II|      precedentemente avevano costituito oggetto di problematica, ad esclusione
109        II|          ambiente onde farne un proprio oggetto, bensì perché fra pensiero
110        II|            altro spontaneo -, ossia fra oggetto dei sensi e oggetto di ragione.~ ~
111        II|                 fra oggetto dei sensi e oggetto di ragione.~ ~Bergson, in
112        II|         ambiente, onde farne un proprio oggetto, bensì perché fra quello
113        II|               motivo per cui su un dato oggetto si esercita la dubitazione.
114        II|                 ciò che solo può essere oggetto di cognizione entro la propria
115        II|             avrà la facoltà di darsi un oggetto e un oggetto soltanto, cioè
116        II|                di darsi un oggetto e un oggetto soltanto, cioè se stessa.
117        II|              conoscenza sensoriale dell’oggetto è esclusivamente relativa
118        II|       intelligibile, la conoscenza dell’oggetto permane soggettiva né viene
119        II|             soggetto, ma inadeguato all’oggetto. Lo strumento della coscienza
120        II|                per Bergson, media fra l’oggetto e la necessità intrinseca
121        II|            coscienza di ripiegarsi sull’oggetto e di possederlo, per asservirlo
122        II|               che adegui la natura dell’oggetto. Infatti, se la conoscenza,
123        II|            rende certa l’esistenza dell’oggetto su cui deve applicarsi,
124        II|                definitiva, ciò che nell’oggetto interessa il soggetto ai
125        II|                 attività». Conoscere un oggetto vuol dire saperne l’eventuale
126        II|               entrambi si applicano all’oggetto sia per gli strumenti di
127       III|         dimostrabile corrispondenza all’oggetto di cui è rappresentazione,
128       III|       squilibrio che si inserisce fra l’oggetto che dovrebbe essere necessario
129       III|               la percezione, immagine l’oggetto percepito, immagine il corpo
130       III|                vista di percezione e di oggetto percepito: sotto il primo
131       III|                essa, nel secondo caso l’oggetto A’, che corrisponde alla
132       III|               atteggiamento di un altro oggetto e di un qualsiasi interesse
133       III|           tenere conto coloro che fanno oggetto di studio la percezione,
134       III|               aedi spirito, coscienza e oggetto, ./. sensazione e intendimento,
135       III|       sensorio-motore: il primo fa dell’oggetto un punto di applicazione
136       III|                applica direttamente all’oggetto, si serve senz’altro e soltanto
137       III|              mezzo coincida con un solo oggetto; qui il medesimo rapporto
138       III|             azione si applica a un solo oggetto avremo tanti tipi d’azione
139       III|           esistenza posta di fronte all’oggetto, e a ciascuno di essi potrà
140       III|                solamente un determinato oggetto, dove, viceversa, l’azione
141       III|                esistenza presente di un oggetto specifico, ma le è sufficiente
142       III|               bisogno alla realtà di un oggetto corrispondente e di conseguenza
143       III|             stabilita dall’essenza dell’oggetto, bensì dai suoi possibili
144       III|          soggetto d’azione rispetto all’oggetto d’azione e viceversa, virtualità
145       III|              dinanzi all’esistenza dell’oggetto. Esso è un’applicazione
146       III|                lascia condizionare dall’oggetto; ma fra l’esercizio della
147       III|  necessariamente i risultati. Data come oggetto la percezione, se ne è riconosciuta
148       III|               struttura dei concetti di oggetto, di qualità, di mutamento,
149       III|         consente l’identificazione dell’oggetto, ossia la sua erezione da
150       III|     organizzazione cui si  il nome di oggetto – con la conseguenza della
151       III|               rappresentanti di tutto l’oggetto. Tale operazione richiede
152       III|                astrazione entro ciascun oggetto di un nucleo semplice o
153       III|                    a qualità prima e ad oggetto poi – manifesta per selezione,
154       III|          immediatamente l’individuo e l’oggetto sia che si ponga come strumento
155       III|               individualità vivente e l’oggetto che ne interessa l’azione.~ ~
156       III|           strumento richiede e che ogni oggetto componente sopporta. È certo
157       III|               organizzato ha di sé come oggetto teso a un’azione su altri
158       III|              nessuno dei due può essere oggetto di conoscenza, in quanto
159       III|                possa costituire da sola oggetto di conoscenza. Se per conoscenza
160       III|   rappresentazione consapevole e se per oggetto di conoscenza, a quanto
161       III|             forma, materia, conoscenza, oggetto di conoscenzaritroviamo
162       III|               forma, senza materia, sia oggetto di conoscenza purché – e
163       III|              costituiscono di per sé un oggetto di conoscenza la cui esistenza,
164       III|            quadro la cui esistenza come oggetto di conoscenza sarebbe anteriore
165       III|              apriorità della forma come oggetto di conoscenza assoluta,
166       III|   rappresentazione; non è abitudine, ma oggetto; non è direzione, ma stato;
167       III|              non come rapporto, ma come oggetto di conoscenza, dandosi a
168       III|            conoscenza, dandosi a questo oggetto di conoscenza il significato
169       III|               forme e in cui la forma è oggetto di conoscenza, sarà sì la
170       III|          fabbricazione, deve avere come oggetto la materia e al livello
171       III|                 che le si presenta come oggetto.~ ~ D’altra parte, fin che
172       III|       immobilità. L’immobile, quindi, è oggetto dell’intelligenza.~ ~ Infine,
173       III|               ricalca la struttura dell’oggetto materiale, in quanto ignora
174       III|   rispettivamente, o ci si ripiega sull’oggetto per farne una pluralità
175       III|                 si sforza di isolarne l’oggetto e di penetrare nella sua
176       III|            immutata, oppure si assume l’oggetto nella sua pluralità in vista
177       III|                né per l’esistenza di un oggetto di cui sia traduzione né
178       III|         esistenza dell’altro. Esiste un oggetto, qualunque ne sia l’essenza,
179       III|               via via diminuendo, fra l’oggetto che spinge l’azione e le
180       III|          affermazione di esistenza dell’oggetto, indipendente e contrapposto
181       III|              certamente esistente, dell’oggetto. E si fa appello, s’intende,
182       III|            assoluta, qual è quella dell’oggetto.~ ~ Consideriamo infatti
183       III|               un lato l’esistenza di un oggetto, ossia della materia, dall’
184       III|               l’esistenza di un secondo oggetto, eterogeneo dal primo, lo
185        IV|                termini fra lo stato e l’oggetto di conoscenza e dal modo
186        IV|        esteriorità e stato interno, fra oggetto e simbolo, fra causa sensibile
187        IV|           binomio soggetto conoscenteoggetto termine di azione, aggiungendosi
188        IV|               frapporre fra sé e il suo oggetto alcuna elaborazione intermedia.
189        IV|              delle norme matematiche: l’oggetto si sottopone e si adatta
190        IV|            ogniqualvolta si rivolga all’oggetto, nel senso più vasto del
191        IV|               si era data per fare dell’oggetto qualcosa che le potesse
192        IV|                che noi conosciamo, reso oggetto di indagine, viene ristretto
193        IV|           condizioni imposte da noi all’oggetto da conoscersi, riduce questa
194        IV|            dell’inorganico. Quando nell’oggetto della natura non si voglia
195        IV|                dal soggetto conduce all’oggetto, ma il punto di confluenza
196        IV|         geometrica ad uno dei modi dell’oggetto materiale, ad una logica
197        IV|             soggetto e alla natura dell’oggetto. Da ciò vien chiarita la
198        IV|                risultati debbono essere oggetto di analisi molto meno di
199        IV|          stabilisce fra sé e il proprio oggetto una relazione non speculativa,
200        IV|               attestandovi un modo dell’oggetto, supera se stessa. [[L’argomento]]
201        IV|            essere reale, intrinseco all’oggetto cui l’intendimento si applica
202        IV|                errore della realtà dell’oggetto, di cui si tratterrebbe
203        IV|            nell’elaborazione del dato l’oggetto, non è meno vero che il
204        IV|               aspetto debba assumere un oggetto qualsivoglia, onde si sottoponga
205        IV|                aspetto vada partecipe l’oggetto, perché, una volta offertosi
206        IV| extra-intellettivo fra la coscienza e l’oggetto. Le due condizioni debbono
207        IV|             dallo spirito di fronte all’oggetto, su cui si esprime negativamente,
208        IV|             appellare al confronto coll’oggetto, per giustificare o esplicare
209        IV|            volta afferma qualcosa di un oggetto». In termini di logica formale
210        IV|              giudizio né si applica all’oggetto. Il giudizio negativo è
211        IV|               un non-B, in quanto, se l’oggetto del giudizio resta definito
212        IV|             grado di dire qualcosa sull’oggetto stesso ./. comune all’uno
213        IV|              interessata a giudicare un oggetto, ossia a legarlo per rapporto
214        IV|     pronunciarsi su di un giudizio sull’oggetto, giudizio che si  o si
215        IV|             dialogo che si appunta sull’oggetto. In entrambi i casi tuttavia
216        IV|            proposizione affermante dell’oggetto qualcosa, che, comparato
217        IV|              comparato direttamente all’oggetto, gli risulta inadeguato.
218        IV|                 allo stato attuale dell’oggetto da sostituirsi al precedente,
219        IV|              particolare metodica ad un oggetto di natura psichica o piuttosto
220        IV|          rapporto di simultaneità fra l’oggetto e il dato percettivo, essa
221        IV|                dell’io alla realtà dell’oggetto, il frutto di un compromesso
222        IV|            rappresentarsi in anticipo l’oggetto e ad attendere la comparsa
223        IV|            contraria, in cui cioè sia l’oggetto inverso ad essere atteso
224        IV|           definitiva non esiste né come oggetto né come idea, si  un nome
225        IV|                 tal modo fra soggetto e oggetto, nasce in lui il senso del
226        IV|            della coscienza dinanzi a un oggetto, che offre materiale sufficiente
227        IV|               di un duplice ordine nell’oggetto è lecito dedurre sia una
228        IV|            distinzione fra coscienza ed oggetto di coscienza, distinzione,
229         V|                attribuire esistenza all’oggetto, quando si faccia professione
230         V|   contrapposizione alla coscienza di un oggetto, che è tale meno nei riguardi
231         V|              coscienza applicata al suo oggetto e di conseguenza di appellarsi
232         V|               quanto lo stare a sé dell’oggetto per la definizione data
233         V|                 cioè che indagare su un oggetto e coglierne la realtà in
234         V|                che non coincidono con l’oggetto ./. rappresentante, tale
235         V|                conoscere l’essere di un oggetto e, al tempo stesso, a montare
236         V|          istinto regna sul noumeno dell’oggetto ma non viene ad oltrepassare
237         V|                intuizione: invero, se l’oggetto diverge nei due differenti
238         V|              relazione fra coscienza ed oggetto. Ma né gli uni né l’altra
239         V|            intelligibile, né può essere oggetto se non di sentimento, di
240         V|                 criterio valutativo all’oggetto e al pensiero. Come si è
241         V|                 la contemplazione di un oggetto, che si snoderà ./. via
242         V|               fa a un tempo soggetto ed oggetto, deve essere spiegato con
243         V|         coincidenza del soggetto e dell’oggetto” che apprensione dell’essere
244         V|        coincidenza di soggetto ./. e di oggetto, appunto perché l’intuizione
245         V|                 dal punto di vista dell’oggetto, le forme distinte del conoscere.~ ~
246         V|             diretto fra noi e il nostro oggetto, un profondo strato di realtà
247         V|          perfetta rappresentazione dell’oggetto intuito, vuole essere riferita
248         V|          immagine od ombra, a ciò che è oggetto di verità e che necessariamente
249         V|                 l’orienta al mondo dell’oggetto materiale, deve procedere
250         V|                un’attitudine a porsi un oggetto e a farsene una immagine,
251         V|              identità con il suo stesso oggetto, la cui esistenza è determinante
252         V|                 adesione vissuta al suo oggetto. Si tralasci qui di rilevare
253         V|                e all’utilizzazione dell’oggetto, e non alla contemplazione
254         V|                alla contemplazione dell’oggetto in sé, nondimeno perdono
255         V|         discorsiva del movimento al suo oggetto.~ ~ La conclusione del secondo
256         V|           proprie entità esistenti nell’oggetto. Si comprende quindi come
257         V|            supporre che i modi del loro oggetto nulla hanno che fare con
258         V|        rappresentative alla realtà dell’oggetto, non fa che allontanarsene.
259         V|                di relativo rispetto all’oggetto stesso; ma appelliamoci
260         V|              dell’indeterminazione dell’oggetto ./. assunto, risolve l’imprevedibilità
261         V|              una finalità immanente all’oggetto ed agente su di esso come
262         V|             immediato o diretto del suo oggetto, o piuttosto dall’identificasi
263         V|         metafisica, facendo di questa l’oggetto della cognizione intuitiva,
264         V|                 soltanto  dove il suo oggetto sia nel tempo; e il suo
265         V|         riportarlo sulle cose, su quell’oggetto che una presupposizione
266         V|               attingere nel suo in sé l’oggetto, termine di azione, erigendo
267         V|               identità di soggetto e di oggetto, qual era nella cognizione
268         V|              parziale del soggetto coll’oggetto, che non cessa – è vero –
269         V|                della conoscibilità dell’oggetto. Esserci dell’oggetto e
270         V|              dell’oggetto. Esserci dell’oggetto e conoscerlo costituirebbe
271         V|              del soggetto a quella dell’oggetto, l’intuito appare modificato
272         V|            diverso grado di essere dell’oggetto accolto. Al nostro scopo ./. 
273         V|         trasportarsi nell’intimità dell’oggetto in virtù di una corrente
274         V|               inintelligibilità del suo oggetto e come da ultimo si possa
275         V|           conseguenza indipendente dall’oggetto, l’altra sostanziale, ma
276         V|              per cui l’applicazione all’oggetto – qui il flusso spirituale
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