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Alfabetica [« »] oggettività 7 oggettivizzi 1 oggettivo 9 oggetto 276 oggetto-classe 1 oggi 3 ogni 152 | Frequenza [« »] 300 questo 289 lo 278 stesso 276 oggetto 273 azione 272 bergson 272 esistenza | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze oggetto |
Cap.
1 Pre| univoci qualunque sia l’oggetto di cui si vuole fare storia, 2 Pre| ciò che è legittimamente oggetto di storiografia.~ ~Un’obiezione 3 Pre| cognitivi, qualunque sia l’oggetto su cui s’impegna a funzionare 4 Pre| struttura o costituisce l’oggetto; se l’oggetto, in questo 5 Pre| costituisce l’oggetto; se l’oggetto, in questo caso l’umano, 6 Pre| parti, oppure se lo stesso oggetto deve venire apriormente 7 Pre| occhi su ciò che compone l’oggetto della storia; in fondo, 8 Pre| deformate non tanto rispetto all’oggetto da immaginarsi, che in un 9 Pre| deformazione che deve patire l’oggetto per divenire congruente 10 Pre| solo tutte deformanti l’oggetto storia, di cui anche la 11 Pre| evidentemente, quando l’oggetto di cui la coscienza vuol 12 Pre| equipollente simmetrico di un oggetto in sé, quella verità tanto 13 Pre| antidiveniristi», perché un oggetto essa deve pure ammettere 14 Pre| sia che abbia fatto suo oggetto una serie di porzioni del 15 Pre| dell’attenzione cognitiva un oggetto che non è lo stesso di quello 16 Pre| nella prima applicazione, l’oggetto è assunto come una totalità 17 Pre| stessa unità dell’intero oggetto deve venir spaccata nelle 18 Pre| duplicazione dell’unico oggetto dell’attenzione cognitiva 19 Pre| si procede a scomporre l’oggetto non si riesce in nessun 20 Pre| venir immaginato lasciando l’oggetto nella sua continuità indivisa. 21 Pre| perché, se è vero che l’oggetto in parola, il ./. divenire 22 Pre| indecomposta, se, dandosi lo stesso oggetto come un divisibile e quindi 23 Pre| applicazione di attenzione l’oggetto del divenire umano è temporaneamente 24 Pre| immagine della realtà viva dell’oggetto che è unità - per rendersi 25 Pre| la coscienza compie sull’oggetto del divenire per conoscerlo 26 Pre| c’è un momento in cui l’oggetto vien diviso: di fatto, neppure 27 Pre| storiografica, se fa suo oggetto una o alcune o tutte le 28 Pre| quella del divenire come oggetto unico e in continuità indivisa, 29 Pre| continuità indivisa, quell’oggetto per cui vale il tempo in 30 Pre| successivi in funzione del tempo, oggetto che, se si vuole, era un 31 Pre| estromesso per lasciar posto a un oggetto divisibile diviso e acronico 32 Pre| potessero far confronti, oggetto al quale la mente dello 33 Pre| coscienza guarda all’unico oggetto del divenire umano, e, quindi, 34 Pre| sono gli stati di quest’oggetto e due, in definitiva, gli 35 Pre| predicati se lo si vuol fare oggetto di un’attenzione provocante 36 Pre| storiografia; col che l’oggetto vien preso dalla coscienza 37 Pre| che è essenziale entro l’oggetto di cui la rappresentazione 38 Pre| come la concezione di un oggetto non solo si dia una connotazione 39 Pre| formali, che fissano per l’oggetto gli attributi di diveniente 40 Pre| tutto ciò che appartiene all’oggetto, dal tempo, a lato delle 41 Pre| per qualcosa che è dell’oggetto, è un’evidente contraddizione. 42 Pre| resta che trasferirla all’oggetto stesso, farla una denotante 43 Pre| il modo cioè con cui l’oggetto cui si riferiscono è da 44 Pre| dalla strutturazione dell’oggetto; infine, che questa astoricità 45 Pre| piano cognitivo, ma dell’oggetto di fronte a cui la coscienza 46 Pre| applicazione dell’attenzione un oggetto, ossia una rappresentazione, 47 Pre| contenuto materiale dell’oggetto e l’organizzazione formale 48 Pre| questo contenuto entro l’oggetto; qualora in momenti diversi 49 Pre| momenti diversi del tempo un oggetto assunto convenzionalmente 50 Pre| statico e immutabile dell’oggetto trattato come «cosa», siano 51 Pre| con cui si deve assumere l’oggetto e dal rapporto di riproduzione 52 Pre| che viene attribuito all’oggetto, di essere un uno, un indiviso, 53 Pre| riesco a trovare nessun oggetto o rappresentazione a connotazione 54 Pre| esplicitatrice di siffatto oggetto. Evidentemente avrà la liceità 55 Pre| comune la nozione del loro oggetto come «cosa» e della necessità 56 Pre| rapporto che le lega a questo oggetto in quanto «cosa», è lecito 57 Pre| quello stesso rapporto con l’oggetto «cosa» in cui esse s’erano 58 Pre| esso una «cosa», nel loro oggetto «cosa» e nel proprio oggetto « 59 Pre| oggetto «cosa» e nel proprio oggetto «cosa» si trova; lo scopo 60 Pre| disposizione l’unicità dell’oggetto «cosa» su cui controllare 61 Pre| non essere immanente nell’oggetto termine di univoca attenzione – 62 Pre| rappresentazione esplicitatrice ed oggetto, la rievocazione non ci 63 Pre| quella rappresentazione dell’oggetto «cosa», la quale però è 64 Pre| tempo della coscienza a un oggetto «cosa» costantemente assunto 65 Pre| teorie passate su di un oggetto e ne tragga la serie delle 66 Pre| nella rappresentazione dell’oggetto, non fa che dell’eclettismo, 67 Pre| esplicitatrice equivalente all’oggetto nel suo tutto e in ciascuna 68 Pre| e in che cosa adeguino l’oggetto e di usare questi dati adeguati, 69 Pre| rappresentazioni esplicatrici dell’oggetto, per il solo motivo che 70 Pre| dai suoi rapporti con l’oggetto di cui pretende di essere 71 Pre| rappresentazione di quell’oggetto «cosa» che è la conoscenza 72 I| determinazione del proprio oggetto e la ricerca di un metodo 73 I| pensiero si fece ./. un oggetto, privilegiato come quello 74 I| e minor chiarezza il suo oggetto, di trovare il metodo e 75 I| racchiusa entro l’ambito del suo oggetto – che nel suo caso è il 76 I| relazione, fa il proprio oggetto e che raggiunge la conclusione, 77 I| dei quali costituisce l’oggetto privilegiato di altrettante 78 I| compiuta, offrendo un unico oggetto e attendendo una risposta, 79 I| delimitiamo né chiariamo un oggetto, bensì un rapporto, e dobbiamo, 80 I| riesce a far coincidere l’oggetto conosciuto nella sua attualità 81 I| sé e su di sé indaga. L’oggetto resta uno ed unico. E il 82 I| possibilità della relazione fra l’oggetto che è conosciuto e la coscienza 83 I| te che conosci, non per l’oggetto che tu conosci: i rapporti, 84 I| in sé, viene a costituire oggetto di problematica. In tal 85 I| possibilità di distinzione fra oggetto e soggetto, ma la presenza 86 I| due visuali di un medesimo oggetto. Fondandoci su quel che 87 I| quanto attribuisce a sé come oggetto l’essenza della coscienza 88 I| essenza. Proviamoci a farla oggetto di rappresentazione mentale 89 I| universalizzare. Se uno stesso oggetto, il contenuto di coscienza, 90 I| possesso, come siamo, dell’oggetto concettizzato, siamo contemporaneamente 91 I| padroni dello squilibrio fra oggetto e concezione dell’oggetto. 92 I| oggetto e concezione dell’oggetto. Di qui, una certezza di 93 II| nulla ridotto a unità nell’oggetto, senza prima averlo già 94 II| rapporto a costituire un oggetto.~ ~Definiamo - seguendo 95 II| Definiamo - seguendo Kant – l’oggetto come «ciò nel cui concetto 96 II| consegue anzitutto che l’oggetto è il termine di ogni conoscenza, 97 II| di sé dell’io per farne l’oggetto di un esame al di fuori 98 II| rappresentazione dell’unità di un oggetto non può assolutamente precedere, 99 II| elaborato nella sintesi dell’oggetto, vien ridotto ad unità, 100 II| questa attività si offre come oggetto inerte. Il sillogismo è 101 II| conoscenza, come concetto di oggetto, fin che la sua intuizione 102 II| ossia non appena fa di sé un oggetto, si riduce a fenomeno. La 103 II| coscienza possa divenire oggetto, non potendo senza tale 104 II| molteplice unificarsi in un oggetto per la coscienza, verrà 105 II| pluralità da sintetizzare ad oggetto del pensiero. Ne deriva 106 II| molteplicità, non possa fare oggetto di conoscenza, coincidente 107 II| assunta in qualità di virtuale oggetto da ridursi a concetto, o 108 II| precedentemente avevano costituito oggetto di problematica, ad esclusione 109 II| ambiente onde farne un proprio oggetto, bensì perché fra pensiero 110 II| altro spontaneo -, ossia fra oggetto dei sensi e oggetto di ragione.~ ~ 111 II| fra oggetto dei sensi e oggetto di ragione.~ ~Bergson, in 112 II| ambiente, onde farne un proprio oggetto, bensì perché fra quello 113 II| motivo per cui su un dato oggetto si esercita la dubitazione. 114 II| ciò che solo può essere oggetto di cognizione entro la propria 115 II| avrà la facoltà di darsi un oggetto e un oggetto soltanto, cioè 116 II| di darsi un oggetto e un oggetto soltanto, cioè se stessa. 117 II| conoscenza sensoriale dell’oggetto è esclusivamente relativa 118 II| intelligibile, la conoscenza dell’oggetto permane soggettiva né viene 119 II| soggetto, ma inadeguato all’oggetto. Lo strumento della coscienza 120 II| per Bergson, media fra l’oggetto e la necessità intrinseca 121 II| coscienza di ripiegarsi sull’oggetto e di possederlo, per asservirlo 122 II| che adegui la natura dell’oggetto. Infatti, se la conoscenza, 123 II| rende certa l’esistenza dell’oggetto su cui deve applicarsi, 124 II| definitiva, ciò che nell’oggetto interessa il soggetto ai 125 II| attività». Conoscere un oggetto vuol dire saperne l’eventuale 126 II| entrambi si applicano all’oggetto sia per gli strumenti di 127 III| dimostrabile corrispondenza all’oggetto di cui è rappresentazione, 128 III| squilibrio che si inserisce fra l’oggetto che dovrebbe essere necessario 129 III| la percezione, immagine l’oggetto percepito, immagine il corpo 130 III| vista di percezione e di oggetto percepito: sotto il primo 131 III| essa, nel secondo caso l’oggetto A’, che corrisponde alla 132 III| atteggiamento di un altro oggetto e di un qualsiasi interesse 133 III| tenere conto coloro che fanno oggetto di studio la percezione, 134 III| aedi spirito, coscienza e oggetto, ./. sensazione e intendimento, 135 III| sensorio-motore: il primo fa dell’oggetto un punto di applicazione 136 III| applica direttamente all’oggetto, si serve senz’altro e soltanto 137 III| mezzo coincida con un solo oggetto; qui il medesimo rapporto 138 III| azione si applica a un solo oggetto avremo tanti tipi d’azione 139 III| esistenza posta di fronte all’oggetto, e a ciascuno di essi potrà 140 III| solamente un determinato oggetto, dove, viceversa, l’azione 141 III| esistenza presente di un oggetto specifico, ma le è sufficiente 142 III| bisogno alla realtà di un oggetto corrispondente e di conseguenza 143 III| stabilita dall’essenza dell’oggetto, bensì dai suoi possibili 144 III| soggetto d’azione rispetto all’oggetto d’azione e viceversa, virtualità 145 III| dinanzi all’esistenza dell’oggetto. Esso è un’applicazione 146 III| lascia condizionare dall’oggetto; ma fra l’esercizio della 147 III| necessariamente i risultati. Data come oggetto la percezione, se ne è riconosciuta 148 III| struttura dei concetti di oggetto, di qualità, di mutamento, 149 III| consente l’identificazione dell’oggetto, ossia la sua erezione da 150 III| organizzazione cui si dà il nome di oggetto – con la conseguenza della 151 III| rappresentanti di tutto l’oggetto. Tale operazione richiede 152 III| astrazione entro ciascun oggetto di un nucleo semplice o 153 III| a qualità prima e ad oggetto poi – manifesta per selezione, 154 III| immediatamente l’individuo e l’oggetto sia che si ponga come strumento 155 III| individualità vivente e l’oggetto che ne interessa l’azione.~ ~ 156 III| strumento richiede e che ogni oggetto componente sopporta. È certo 157 III| organizzato ha di sé come oggetto teso a un’azione su altri 158 III| nessuno dei due può essere oggetto di conoscenza, in quanto 159 III| possa costituire da sola oggetto di conoscenza. Se per conoscenza 160 III| rappresentazione consapevole e se per oggetto di conoscenza, a quanto 161 III| forma, materia, conoscenza, oggetto di conoscenza – ritroviamo 162 III| forma, senza materia, sia oggetto di conoscenza purché – e 163 III| costituiscono di per sé un oggetto di conoscenza la cui esistenza, 164 III| quadro la cui esistenza come oggetto di conoscenza sarebbe anteriore 165 III| apriorità della forma come oggetto di conoscenza assoluta, 166 III| rappresentazione; non è abitudine, ma oggetto; non è direzione, ma stato; 167 III| non come rapporto, ma come oggetto di conoscenza, dandosi a 168 III| conoscenza, dandosi a questo oggetto di conoscenza il significato 169 III| forme e in cui la forma è oggetto di conoscenza, sarà sì la 170 III| fabbricazione, deve avere come oggetto la materia e al livello 171 III| che le si presenta come oggetto.~ ~ D’altra parte, fin che 172 III| immobilità. L’immobile, quindi, è oggetto dell’intelligenza.~ ~ Infine, 173 III| ricalca la struttura dell’oggetto materiale, in quanto ignora 174 III| rispettivamente, o ci si ripiega sull’oggetto per farne una pluralità 175 III| si sforza di isolarne l’oggetto e di penetrare nella sua 176 III| immutata, oppure si assume l’oggetto nella sua pluralità in vista 177 III| né per l’esistenza di un oggetto di cui sia traduzione né 178 III| esistenza dell’altro. Esiste un oggetto, qualunque ne sia l’essenza, 179 III| via via diminuendo, fra l’oggetto che spinge l’azione e le 180 III| affermazione di esistenza dell’oggetto, indipendente e contrapposto 181 III| certamente esistente, dell’oggetto. E si fa appello, s’intende, 182 III| assoluta, qual è quella dell’oggetto.~ ~ Consideriamo infatti 183 III| un lato l’esistenza di un oggetto, ossia della materia, dall’ 184 III| l’esistenza di un secondo oggetto, eterogeneo dal primo, lo 185 IV| termini fra lo stato e l’oggetto di conoscenza e dal modo 186 IV| esteriorità e stato interno, fra oggetto e simbolo, fra causa sensibile 187 IV| binomio soggetto conoscente – oggetto termine di azione, aggiungendosi 188 IV| frapporre fra sé e il suo oggetto alcuna elaborazione intermedia. 189 IV| delle norme matematiche: l’oggetto si sottopone e si adatta 190 IV| ogniqualvolta si rivolga all’oggetto, nel senso più vasto del 191 IV| si era data per fare dell’oggetto qualcosa che le potesse 192 IV| che noi conosciamo, reso oggetto di indagine, viene ristretto 193 IV| condizioni imposte da noi all’oggetto da conoscersi, riduce questa 194 IV| dell’inorganico. Quando nell’oggetto della natura non si voglia 195 IV| dal soggetto conduce all’oggetto, ma il punto di confluenza 196 IV| geometrica ad uno dei modi dell’oggetto materiale, ad una logica 197 IV| soggetto e alla natura dell’oggetto. Da ciò vien chiarita la 198 IV| risultati debbono essere oggetto di analisi molto meno di 199 IV| stabilisce fra sé e il proprio oggetto una relazione non speculativa, 200 IV| attestandovi un modo dell’oggetto, supera se stessa. [[L’argomento]] 201 IV| essere reale, intrinseco all’oggetto cui l’intendimento si applica 202 IV| errore della realtà dell’oggetto, di cui si tratterrebbe 203 IV| nell’elaborazione del dato l’oggetto, non è meno vero che il 204 IV| aspetto debba assumere un oggetto qualsivoglia, onde si sottoponga 205 IV| aspetto vada partecipe l’oggetto, perché, una volta offertosi 206 IV| extra-intellettivo fra la coscienza e l’oggetto. Le due condizioni debbono 207 IV| dallo spirito di fronte all’oggetto, su cui si esprime negativamente, 208 IV| appellare al confronto coll’oggetto, per giustificare o esplicare 209 IV| volta afferma qualcosa di un oggetto». In termini di logica formale 210 IV| giudizio né si applica all’oggetto. Il giudizio negativo è 211 IV| un non-B, in quanto, se l’oggetto del giudizio resta definito 212 IV| grado di dire qualcosa sull’oggetto stesso ./. comune all’uno 213 IV| interessata a giudicare un oggetto, ossia a legarlo per rapporto 214 IV| pronunciarsi su di un giudizio sull’oggetto, giudizio che si dà o si 215 IV| dialogo che si appunta sull’oggetto. In entrambi i casi tuttavia 216 IV| proposizione affermante dell’oggetto qualcosa, che, comparato 217 IV| comparato direttamente all’oggetto, gli risulta inadeguato. 218 IV| allo stato attuale dell’oggetto da sostituirsi al precedente, 219 IV| particolare metodica ad un oggetto di natura psichica o piuttosto 220 IV| rapporto di simultaneità fra l’oggetto e il dato percettivo, essa 221 IV| dell’io alla realtà dell’oggetto, il frutto di un compromesso 222 IV| rappresentarsi in anticipo l’oggetto e ad attendere la comparsa 223 IV| contraria, in cui cioè sia l’oggetto inverso ad essere atteso 224 IV| definitiva non esiste né come oggetto né come idea, si dà un nome 225 IV| tal modo fra soggetto e oggetto, nasce in lui il senso del 226 IV| della coscienza dinanzi a un oggetto, che offre materiale sufficiente 227 IV| di un duplice ordine nell’oggetto è lecito dedurre sia una 228 IV| distinzione fra coscienza ed oggetto di coscienza, distinzione, 229 V| attribuire esistenza all’oggetto, quando si faccia professione 230 V| contrapposizione alla coscienza di un oggetto, che è tale meno nei riguardi 231 V| coscienza applicata al suo oggetto e di conseguenza di appellarsi 232 V| quanto lo stare a sé dell’oggetto per la definizione data 233 V| cioè che indagare su un oggetto e coglierne la realtà in 234 V| che non coincidono con l’oggetto ./. rappresentante, tale 235 V| conoscere l’essere di un oggetto e, al tempo stesso, a montare 236 V| istinto regna sul noumeno dell’oggetto ma non viene ad oltrepassare 237 V| intuizione: invero, se l’oggetto diverge nei due differenti 238 V| relazione fra coscienza ed oggetto. Ma né gli uni né l’altra 239 V| intelligibile, né può essere oggetto se non di sentimento, di 240 V| criterio valutativo all’oggetto e al pensiero. Come si è 241 V| la contemplazione di un oggetto, che si snoderà ./. via 242 V| fa a un tempo soggetto ed oggetto, deve essere spiegato con 243 V| coincidenza del soggetto e dell’oggetto” che apprensione dell’essere 244 V| coincidenza di soggetto ./. e di oggetto, appunto perché l’intuizione 245 V| dal punto di vista dell’oggetto, le forme distinte del conoscere.~ ~ 246 V| diretto fra noi e il nostro oggetto, un profondo strato di realtà 247 V| perfetta rappresentazione dell’oggetto intuito, vuole essere riferita 248 V| immagine od ombra, a ciò che è oggetto di verità e che necessariamente 249 V| l’orienta al mondo dell’oggetto materiale, deve procedere 250 V| un’attitudine a porsi un oggetto e a farsene una immagine, 251 V| identità con il suo stesso oggetto, la cui esistenza è determinante 252 V| adesione vissuta al suo oggetto. Si tralasci qui di rilevare 253 V| e all’utilizzazione dell’oggetto, e non alla contemplazione 254 V| alla contemplazione dell’oggetto in sé, nondimeno perdono 255 V| discorsiva del movimento al suo oggetto.~ ~ La conclusione del secondo 256 V| proprie entità esistenti nell’oggetto. Si comprende quindi come 257 V| supporre che i modi del loro oggetto nulla hanno che fare con 258 V| rappresentative alla realtà dell’oggetto, non fa che allontanarsene. 259 V| di relativo rispetto all’oggetto stesso; ma appelliamoci 260 V| dell’indeterminazione dell’oggetto ./. assunto, risolve l’imprevedibilità 261 V| una finalità immanente all’oggetto ed agente su di esso come 262 V| immediato o diretto del suo oggetto, o piuttosto dall’identificasi 263 V| metafisica, facendo di questa l’oggetto della cognizione intuitiva, 264 V| soltanto là dove il suo oggetto sia nel tempo; e il suo 265 V| riportarlo sulle cose, su quell’oggetto che una presupposizione 266 V| attingere nel suo in sé l’oggetto, termine di azione, erigendo 267 V| identità di soggetto e di oggetto, qual era nella cognizione 268 V| parziale del soggetto coll’oggetto, che non cessa – è vero – 269 V| della conoscibilità dell’oggetto. Esserci dell’oggetto e 270 V| dell’oggetto. Esserci dell’oggetto e conoscerlo costituirebbe 271 V| del soggetto a quella dell’oggetto, l’intuito appare modificato 272 V| diverso grado di essere dell’oggetto accolto. Al nostro scopo ./. 273 V| trasportarsi nell’intimità dell’oggetto in virtù di una corrente 274 V| inintelligibilità del suo oggetto e come da ultimo si possa 275 V| conseguenza indipendente dall’oggetto, l’altra sostanziale, ma 276 V| per cui l’applicazione all’oggetto – qui il flusso spirituale