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Alfabetica [« »] avvilire 1 avvinta 1 avvolta 1 azione 273 azioni 9 b 26 b. 1 | Frequenza [« »] 289 lo 278 stesso 276 oggetto 273 azione 272 bergson 272 esistenza 258 tempo | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze azione |
Cap.
1 Pre| vista di fornire massime d’azione a chi vive nel presente, 2 Pre| sé o ad altri direttive d’azione nel presente e si arroghi 3 Pre| cose del quale patiscono l’azione del tempo ed altre le si 4 Pre| stesso modo e di mettere in azione in modo immutato i suoi 5 Pre| altro, su questo una propria azione modificatrice; donde segue 6 I| separare i due momenti dell’azione e del pensiero e a sistemare 7 I| vita, manifestantisi come azione o attuale o semplicemente 8 I| termini, provando invece l’azione reciproca dell’una sfera 9 II| indefinito concretizza l’azione del pensare. Il pensiero, 10 II| recida quella per la cui azione doveva susseguire una sola 11 II| sinonimo di esistenza, e azione, secondo il processo del 12 II| che non può tollerarne l’azione, e, colpiti dall’evidente 13 II| lecito estendere la loro azione o meglio la loro facoltà 14 II| conoscere, ogni facoltà la cui azione sia da esse condizionata, 15 II| autocoscienza, nella sua duplice azione contemplativa e trascendentale. 16 II| autocoscienza alla semplice azione contemplativa. E, nel pensatore, 17 II| alcuno possono riguardare l’azione.~ ~ Il circoscrivere le 18 II| cognizione, coincidono nell’azione, come in quella che interessa 19 II| di attività in genere, di azione in particolare, ogni sfumatura 20 II| definire la conoscenza e l’azione come due attività legate 21 II| cognizione fenomenica e di azione non elide la nozione di 22 II| indubitabile – l’urgenza dell’azione. Questa organizza e sistema 23 II| una conoscenza. Se è l’azione che determina la conoscenza 24 II| che possono muovere all’azione, ma il raccogliersi di questi 25 II| traducono in impulsi all’azione – è sufficiente ad adempiere 26 II| pensa per agire, e nell’azione ritrova la propria identità 27 II| determinazioni funzionali o modi dell’azione, in funzione della diversità 28 II| determinano in vista dell’azione – donde la eteronomia gnoseologica; 29 II| pragmatico, per cui «conoscenza e azione sono… soltanto due aspetti 30 II| eventuale od attuale rapporto di azione che intercorre fra noi ed 31 II| Questo fattore, che è l’azione, ci dice che la traduzione 32 II| tutt’ e due si valgono. L’azione si incarica di mantenere 33 III| accolga il principio dell’azione come un criterio della cui 34 III| dichiarare il principio dell’azione come una pura ipotesi, che 35 III| altra via razionale. Qui l’azione, formulata come il fondamento 36 III| ciò che si riferisce all’azione, Bergson non si appella 37 III| intuizioni primigenie, ma all’azione giunge come a un dato che 38 III| finisce col fare apparire l’azione come un fondamento della 39 III| conoscenza attraverso l’azione, ci si vuole opporre a una 40 III| rapporto con le esigenze dell’azione, ma in tal caso nulla vi 41 III| della coscienza che è l’azione e il comportamento. Al contrario, 42 III| come immagine attuale, e l’azione, come potenzialità pragmatica 43 III| allora dalla parzialità dell’azione, ossia dal limitato interesse 44 III| limitato interesse che un’azione prende per un’intera situazione: 45 III| agire, e se parte della sua azione sarà la percezione, questa 46 III| se fra tutti i tipi di azione l’immagine fa suo quello 47 III| percezioni, divenute strumenti di azione distanziata nel tempo e 48 III| interessare una «virtuale» azione o di esse sulla coscienza 49 III| più ricca, dall’altro a un’azione sempre meno determinata, 50 III| modi nel compimento dell’azione. Se, di conseguenza, l’indeterminismo 51 III| indefinitezza stessa di un’azione, preparatasi attraverso 52 III| orienta alla virtualità dell’azione, così come il movimento 53 III| manifestazione di una tendenza all’azione e si dà solo quando si verifichino 54 III| subordinazione ai fini dell’azione, che abbiam visto consentire 55 III| manifestazioni di tendenza all’azione, quelle che prima apparivano 56 III| di un determinato tipo d’azione. In tal modo, quantunque 57 III| modalità complessa dell’azione, come già il dato percettivo 58 III| funzioni, una tendenza all’azione, sia per i rapporti che 59 III| diversità delle relazioni d’azione, vale a dire le varie o 60 III| secondo cui può attuarsi un’azione, richiedono una differenza 61 III| cognitive. In]]fatti, l’azione per effettuarsi può seguire 62 III| caso, l’esigenza che pone l’azione e che in vista dell’esistenza 63 III| agente e il termine dell’azione consente che il mezzo coincida 64 III| il mezzo. Ora, se dove l’azione si applica a un solo oggetto 65 III| oggetto avremo tanti tipi d’azione quante sono le necessità 66 III| oggetto, dove, viceversa, l’azione si attua attraverso una 67 III| In questo caso, invero, l’azione per realizzarsi non necessita 68 III| ognuna di queste a iniziare l’azione e a proseguirne lo sviluppo. 69 III| rapporti nella realtà cui l’azione è rivolta, e con ciò stesso 70 III| posizioni del soggetto d’azione rispetto all’oggetto d’azione 71 III| azione rispetto all’oggetto d’azione e viceversa, virtualità 72 III| è se non un aspetto dell’azione, di fronte alla duplice 73 III| di sviluppo di un’unica azione possibile dinanzi all’esistenza 74 III| ufficio che le demanda l’azione che non si lascia condizionare 75 III| condiziona e le modella, all’azione, deve compiere nei riguardi 76 III| contingenza nei rapporti di azione e reazione della coscienza 77 III| immediatezza e necessità d’azione e una possibilità e libertà 78 III| possibilità e libertà d’azione, sensazione e percezione 79 III| posto il presupposto dell’azione, la percezione viene necessariamente 80 III| e ampliare le facoltà di azione dell’organismo stesso, si 81 III| i quali scorrerà la sua azione sulle cose. L’intelligenza 82 III| sua ragion d’essere nell’azione, e, viceversa, l’azione 83 III| nell’azione, e, viceversa, l’azione diviene il primo principio 84 III| di esercitare la propria azione senza esser costretto ad 85 III| realizzazione a quegli inviti all’azione costituiti ./. dalla percezione, 86 III| una serie di modalità di azione che costituiscono i vari 87 III| cui la volontà tesa all’azione tenta di trasformare gli 88 III| uno dei sistemi con cui l’azione può essere attuata, e perciò 89 III| la coscienza, in quanto azione, tenta di inserirsi e di 90 III| si offrono per diventare azione vissuta. Solo sotto questo 91 III| possibilità nel campo d’azione dell’individuo vivente, 92 III| costruzione di organi d’azione artificiali che siano il 93 III| prolungamento degli organi d’azione naturali e biologici, e 94 III| unificazione in vista di un’azione deve aver luogo grazie a 95 III| del reale non interessa né azione possibile né azione per 96 III| interessa né azione possibile né azione per macchina o per strumento 97 III| universo il centro di un’azione che ha tratto origine dai 98 III| desse ./. degli organi d’azione esterni ed accessori se 99 III| strumenti artificiali d’azione è lecita alla condizione 100 III| di essa una virtualità d’azione, una volta cioè che la percezione 101 III| rappresenta lo scarto fra l’azione necessaria immediata e attuale 102 III| immediata e attuale e l’azione per scelta, fondata sul 103 III| indeterminatezza che viene offerto all’azione di un essere vivente. L’ 104 III| sufficiente appiglio all’azione, in quanto essa di tutti 105 III| suscitare e ad avviare il tipo d’azione, ma rinserra ancora celati 106 III| montare il meccanismo d’azione, sia che tale meccanismo 107 III| finalità di strumento d’azione. Come l’intelligenza, tesa 108 III| oggetto che ne interessa l’azione.~ ~ Al disotto della necessità 109 III| situazione attuale tesa all’azione, ossia alla sua asserzione 110 III| applicazione e degli strumenti di azione: il che sarebbe caratteristico 111 III| stati psicologici, quali l’azione istintiva e sonnambolica, 112 III| assenza di un margine fra azione virtuale e azione reale 113 III| margine fra azione virtuale e azione reale elidono la necessità 114 III| completa adeguazione dell’azione allo schema rappresentato 115 III| schema rappresentato dell’azione stessa, fino a che punto 116 III| eventuale preparazione di un’azione successiva – e quella di 117 III| rappresentazione per il fatto che l’azione è immediatamente determinata? 118 III| sé come oggetto teso a un’azione su altri oggetti, a un’azione 119 III| azione su altri oggetti, a un’azione la quale non è né compiuta 120 III| come facoltà di scelta e azione, conformata a libertà. Il 121 III| pone una correlazione fra azione automatica e incoscienza 122 III| dove fra rappresentazione d’azione e compimento d’azione non 123 III| d’azione e compimento d’azione non si dà né divario né 124 III| dinanzi a un impulso all’azione si delineano una molteplicità 125 III| molteplicità di piani d’azione tutti ugualmente possibili 126 III| alla realizzazione di un’azione indipendentemente da alcun 127 III| virtualità o richiamo ad un’azione il cui compimento dipende, 128 III| strumenti artificiali d’azione, manipolazioni e spostamenti 129 III| al tempo stesso, come l’azione, l’edificio della sensorialità 130 III| punto di applicazione di un’azione virtuale, e dell’intelligenza 131 III| strumento artificiale d’azione, quanto il fatto stesso 132 III| coscienza uno strumento d’azione, uno degli utensili che 133 III| cioè agli altri mezzi di azione. Ritenere che l’intendimento 134 III| vivere secondo certe forme d’azione, è logico che la posizione 135 III| del reale alle esigenze d’azione di quella parte del tutto 136 III| e prolunghino i poteri d’azione di quei ./. meccanismi che 137 III| termini generalissimi, come «azione» ad esempio, egli non ci 138 III| che l’introduzione dell’azione come principio della conoscenza 139 III| applicazione – del principio dell’azione consente, infatti, al campo 140 III| e non limita la propria azione alla coscienza, ma l’estende 141 III| necessaria del principio d’azione sotteso alla facoltà.~ ~ 142 III| stato virtuale la nostra azione sulle cose, per noi non 143 III| accingiamo a realizzare l’azione e a tradurla in un contatto 144 III| distaccare dal piano dell’azione e divenire facoltà atta 145 III| di costruire strumenti di azione. Cogliamo qui quello che 146 III| equazione fra situazione e azione, anzi costituisce il divario 147 III| divario che corre fra un’azione attualmente e meccanicamente 148 III| meccanicamente compiuta e un’azione il cui compimento vien rimandato 149 III| rappresentazione e la tendenza all’azione. E poiché la coscienza è 150 III| essenzialmente tendente all’azione, la percezione sarà sempre 151 III| tendenzialmente rivolta all’azione e destinata a introdurre 152 III| sistemazione dei dati e l’azione compiuta, anzitutto perché 153 III| perché il compimento dell’azione è libero di scegliere fra 154 III| inadeguatezza fra il compimento dell’azione e la struttura formale, 155 III| formale, fra l’attualità dell’azione e l’introduzione dell’intelligibile. 156 III| fra l’intelligibile e un’azione che si pone come tendenza. 157 III| pragmatico siffatto che all’azione, più o meno complessa, si 158 III| pluralità in vista di un’azione, la cui costante variabilità 159 III| struttura in vista dell’azione, deve aver trovato nelle 160 III| pragmatico, ciò significa che l’azione e reazione reciproca di 161 III| intelligibile. L’unità dell’azione che ne risulta è il frutto 162 III| pragmatica e non si può dare azione senza un rapporto immediato 163 III| delinea la forma generale dell’azione sulle cose, l’altra, la 164 III| sottostare alle esigenze dell’azione. La relatività, allora, 165 III| possibilità che al rapporto di azione consentiva la materia stessa. 166 III| considerazione generale, che fa dell’azione il motivo della conoscenza, 167 III| reazione dal movimento d’azione. A tale complicazione organica 168 III| movimento, concessa all’azione dell’essere vivente, sia 169 III| fra l’oggetto che spinge l’azione e le possibili vie che l’ 170 III| e le possibili vie che l’azione si trova aperte dinanzi. 171 III| coscienza nell’esigenza dell’azione, convertendola tuttavia 172 III| esperienza e dai risultati dell’azione. Questa aderenza si rivela 173 III| passando dalla sfera dell’azione alla sfera della contemplazione, 174 III| interessano una possibile azione del corpo sulla materia: 175 III| resta legato alle forme dell’azione, alle esigenze cioè che 176 III| schemi che interessano l’azione a ciò che con l’azione non 177 III| l’azione a ciò che con l’azione non ha nulla che fare, il 178 III| risalire dal piano dell’azione al piano della contemplazione, 179 III| essenziale dalla varietà d’azione cui sono sovraordinati. 180 III| appunto in quanto è volto a un’azione reale o possibile sulle 181 III| pratica che si esplica con l’azione, la coscienza allora diviene « 182 III| allora diviene «sinonimo di azione reale e di immediata efficacia». « 183 III| compito di presiedere a un’azione e di illuminare una scelta». 184 III| riferendola alla medesima legge di azione. La coscienza è pari ad 185 III| impulso all’agire, una forza d’azione. Se vivere significa stringere 186 III| coestensiva alla frangia di azione possibile che circonda l’ 187 III| possibile che circonda l’azione reale; è sinonimo di inventività 188 III| nostra coscienza verso l’azione sembra essere la legge fondamentale 189 III| organi, è di sua natura azione, azione tesa ora a soddisfare 190 III| è di sua natura azione, azione tesa ora a soddisfare bisogni 191 III| che, se al vertice sta l’azione, sia quella che si viene 192 III| non può distaccarsi dall’azione, bensì sull’azione preme, 193 III| dall’azione, bensì sull’azione preme, all’azione tende, 194 III| bensì sull’azione preme, all’azione tende, nell’azione si contrae. 195 III| all’azione tende, nell’azione si contrae. Anche quando 196 III| abbandonando il piano dell’azione e ascendendo alla sfera 197 III| movimento e il movimento azione, la coscienza tende senza 198 III| quelli che si prolungano in azione compientesi. La sua realtà 199 III| meccanismi di cui si vale per l’azione; non determina di conseguenza « 200 III| che valgono a rendere l’azione sempre più rispondente al 201 III| conoscenza orientata all’azione, le posizioni vengono rovesciate 202 III| utilitaristico di presiedere a una azione o di illuminare una scelta, 203 III| facilitare un particolare tipo di azione. La concezione precedente 204 III| contingenza o la immediatezza dell’azione. Nel primo caso la coscienza 205 III| disinteressati che con l’azione attuale non hanno alcun 206 III| della vita che è una legge d’azione, si sottrarranno alla luminosità, 207 III| di scelta in vista dell’azione, ./. si sottraggono al suo 208 III| in direzione opposta all’azione, ma che perdono il loro 209 III| e quindi orientata all’azione, rendersi solidale ./. col 210 III| coscienza e la contingenza d’azione: ma se questa appare intrinseca 211 III| potrà dirsi occasionata dall’azione, nel senso però che, quando 212 III| alla scelta in vista di un’azione non toglie nulla alla natura 213 III| e di mezzi orientati all’azione, sia soprattutto perché 214 III| reciproco e la reciproca azione dei termini costitutivi, 215 IV| fra le cose in vista di un’azione virtuale o complicata su 216 IV| quanti fra essi riguardano l’azione; gli eventuali, di conseguenza, 217 IV| funzione di un orientamento all’azione, reca in sé implicita la 218 IV| coscienza, che si orienta all’azione e che di conseguenza è animata 219 IV| conoscente – oggetto termine di azione, aggiungendosi l’altro di 220 IV| prepararci a una determinata azione in vista di particolari 221 IV| momento che il rapporto d’azione non è in grado di attuarsi 222 IV| originano da quella tendenza all’azione che costituisce il vincolo 223 IV| l’indice di un rapporto d’azione fra noi e le cose; d’altra 224 IV| può essere subordinato all’azione e affidarsi a un apprendimento 225 IV| alla coscienza, figlia dell’azione ed interprete dell’azione. 226 IV| azione ed interprete dell’azione. Ma, quando ci si voglia 227 IV| interpretazione, passando dall’azione alla contemplazione, conviene 228 IV| corrente del bisogno e dell’azione ./. quotidiana, per ciò 229 IV| conoscenza orientata all’azione e, rivelando nell’atteggiamento 230 IV| di cui risulterà dotata l’azione dell’intelligenza sulle 231 IV| a un particolare tipo d’azione. Un’azione complessa richiede 232 IV| particolare tipo d’azione. Un’azione complessa richiede per attuarsi 233 IV| concezione intera.~ ~ L’azione, con il suo condizionamento 234 IV| richiesto dalle necessità dell’azione, la falsità, dall’altro, 235 IV| dagli schemi impostile dall’azione, almeno nei riguardi di 236 IV| riguardi di ciò su cui l’azione non viene esercitata, ma 237 IV| conformati ad esigenze di azione e di pratica e quindi destinati 238 IV| Quando meditiamo la nostra azione sulle cose, attendiamo che 239 IV| quelle della vita e dell’azione, non è dato dall’esperienza, 240 IV| possibilità di reciproca azione fra lo spirituale e il materiale, 241 IV| sia di modificazione e di azione concreta di quello su questo. 242 IV| fede che guida la comune azione. Per tal modo gli si impone 243 IV| da un movente pratico di azione, si fa della coscienza un 244 IV| metodico dell’orientamento all’azione, anzi una sua restrizione 245 IV| presupposizione, che fa dell’azione la condizione della conoscenza, 246 V| conoscenza il principio dell’azione, ./. come orientamento fondamentale, 247 V| punto di contatto né con un’azione virtuale né con un’azione 248 V| azione virtuale né con un’azione complicata, anche se i risultati 249 V| perpetuare la vita attraverso l’azione. Se tutto ciò che vien compiendo 250 V| tempo stesso conoscenza e azione, in quanto atta a conoscere 251 V| destinati ad entrare in nessuna azione né immediata né posticipata, 252 V| oltrepassare il piano dell’azione, l’intelligenza non è in 253 V| continuamente la soglia dell’azione per portarsi nella speculazione. 254 V| la conoscenza legata all’azione come due differenti aspetti 255 V| conoscenza è un modo dell’azione e nell’unità psico-fisica 256 V| traduce alla superficie nell’azione e in profondo nelle tre 257 V| orientamento della coscienza all’azione, sia la polarità ontologica 258 V| impostole dal suo tendere all’azione, in uno dei suoi modi, ma 259 V| uno scopo, che impone l’azione, e dell’esistenza di un 260 V| punto di applicazione per l’azione stessa; sia le altre concernenti 261 V| cognizione in funzione dell’azione, comporta già una asserzione 262 V| coscienza una funzione di azione racchiuda al tempo stesso 263 V| conseguenza una qualunque azione su quello dei distinti, 264 V| tempo faccia sentire la sua azione, dovunque ci sia uno scorrere 265 V| parti né punti ma solo una azione, una mobilità. Ma poiché 266 V| un reciproco rapporto d’azione e di conoscenza.~ ~ Con 267 V| guidare e di dirigere l’azione del corpo, tesa quindi alla 268 V| riempire.~ ~ La reciproca azione e reazione si concretizzano 269 V| su di essa e subendone l’azione, riveste forme concrete 270 V| ricollegare l’organico all’azione concreta dello spirito sulla 271 V| sé l’oggetto, termine di azione, erigendo a legge universale 272 V| argomento di una applicabilità e azione reciproca e quindi di una 273 V| sulla condizionalità dell’azione, rivela poi con l’assunzione