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Alfabetica [« »] conoscenza 428 conoscenze 4 conoscer 1 conoscere 231 conoscerla 1 conoscerlo 4 conoscersi 4 | Frequenza [« »] 239 dall' 237 nell' 233 questa 231 conoscere 231 sé 230 due 229 solo | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze conoscere |
Cap.
1 Pre| intendimenti da cui muove per conoscere le cose umane, e non vuol 2 Pre| relativa alle modalità del conoscere di condizione umana, al 3 Pre| almeno come attitudine al conoscere, e un umano che è nel tempo -, 4 Pre| la coscienza orientata al conoscere genera, compresi le teorie 5 Pre| storiografia, su cui fare o meglio conoscere della storia.~ ~Ora, il 6 Pre| coscienza umana volta al conoscere fa della teoria della storia, 7 Pre| universale categorico del nostro conoscere e del nostro esistere; e 8 Pre| insieme di rappresentarci e conoscere l’ente, dal momento che 9 Pre| delle condizioni del nostro conoscere. Essa evidentemente si ripete 10 Pre| circonda significa non solo conoscere, ma anche apprendere attraverso 11 Pre| di indagare sul modo di conoscere dell’uomo e sulla sua validità. 12 Pre| che chiamo dottrina del conoscere: cercare il nocciolo del 13 I| descrizione che il problema del conoscere ha ricevuto da un filosofo, 14 I| componente della questione del conoscere. Ora, io penso che l’inserimento 15 I| logico da ./. quello del conoscere, non s’intende né esclusione 16 I| si ha una questione del conoscere solo quando la coscienza 17 I| necessariamente cola nel campo del conoscere tutto ciò che ha provocato 18 I| interpretazione della questione del conoscere, è sempre riducibile a una 19 I| esaltazione della questione del conoscere, in primo luogo perché il 20 I| postazione del campo del conoscere aveva in lui fatto sorgere – 21 I| questioni che, come quella del conoscere, invadono l’animo umano 22 I| luogo, perché il campo del conoscere è molto meno vecchio di 23 I| sottoposta la teoria del conoscere, è tale che il porre questa 24 I| problema e dal campo del conoscere. Le varie soluzioni, com’ 25 I| interrogativo di che cos’è il conoscere. Si scava allora nel profondo 26 I| lecito limitare il modo del conoscere alla normatività di un campo 27 I| data alla questione del conoscere, il che ci porterebbe a 28 I| in sé alla questione del conoscere e, per conseguenza, furono 29 I| interpretazione delle condizioni del conoscere. Già il porre la domanda 30 I| accettazione del campo del conoscere. Nessuna opera di Bergson 31 I| costituisce il dramma del conoscere, come in un film a rilievo, 32 I| sistematrici del campo del conoscere, se è vero che si disinteressò 33 I| della soluzione kantiana del conoscere. E , infine, si porti innanzi 34 I| l’ansia del problema del conoscere e nei quali non si finisca 35 I| capacità date all’uomo per conoscere. Forse proprio nella tensione 36 I| compaia la questione del conoscere, si deve possedere chiara 37 I| posizione, il problema del conoscere si impone ancora come problema 38 I| nell’indagine dei modi del conoscere nessun elemento che abbia 39 I| formarsi di un campo del conoscere. Ciò che lo distingue è 40 I| guardare gli strumenti del conoscere. Se la dualità e la discordia 41 I| esistere e la pretesa del conoscere, fra l’attualità della manifestazione 42 I| nuova strada, e il campo del conoscere poteva conservare tutta 43 I| intelletto nell’atto del conoscere si impone una limitazione 44 I| spiraglio per una facoltà di conoscere, che in certo modo non si 45 I| grado che la disciplina del conoscere assume in Bergson. La relazione 46 I| l’intendimento è atto a conoscere, solo però nell’esatta misura 47 I| proprio in questo, di voler conoscere, di voler concepire l’unità 48 I| abbracciare il campo del conoscere e lo abbiano coinvolto non 49 I| che fare con quello del conoscere. D’altra parte, lo stesso 50 I| fatto suo il problema del conoscere o perché il destino lo aveva 51 I| e passato. Il campo del conoscere ha in lui una formazione 52 I| al reale dei modi di conoscere molteplice e quantitativo 53 I| piuttosto, il campo del conoscere, perché resta pur sempre 54 I| riguarda l’attività del conoscere, si è attuata per adattamento 55 I| parlava una nuova forma di conoscere cui era dato coglierlo, 56 I| psicologico al campo del conoscere, anzi venendo di per se 57 I| tal modo la relatività del conoscere si allarga a poco a poco, 58 I| base della sua teoria del conoscere ci sta la psicologia, non 59 I| dato origine al campo del conoscere. Infatti, il raggiungimento 60 I| modo che un problema del conoscere era nato nel momento in 61 II| coscienza potrà pensare, cioè conoscere se stessa, appercependosi 62 II| definizioni precedenti; il conoscere rigetta e ripudia definitivamente 63 II| ma riducendo l’essere al conoscere con la coincidenza del reale 64 II| immediata dell’essere e del conoscere. All’intuizione dell’appercezione 65 II| è una determinazione del conoscere; la prima invero condiziona 66 II| pensiero cosciente al fatto del conoscere, quando si voglia condizionare 67 II| tal punto sulla teoria del conoscere, da consentire unicamente 68 II| unicamente preoccupati del conoscere nella sua problematica funzionale, 69 II| come condizione suprema del conoscere o come sua presupposizione. 70 II| esistenza e pensiero, il conoscere non potrà sostenersi su 71 II| scissione fra l’essere e il conoscere, rottura che l’assoluta 72 II| l’esistere determina il conoscere, l’esistenza impone la conoscenza 73 II| diversità essenziale fra il conoscere per sensazione e il conoscere 74 II| conoscere per sensazione e il conoscere per intelletto: la passività 75 II| richiede per sentirsi di conoscere. Kant ha introdotto l’intuizione 76 II| è una determinazione del conoscere; la prima invero condiziona 77 II| pensiero cosciente al fatto del conoscere, quando si voglia condizionare 78 II| tal punto sulla teoria del conoscere, da consentire unicamente 79 II| unicamente preoccupati del conoscere nella sua problematica funzionale, 80 II| come condizione suprema del conoscere o come sua presupposizione. 81 II| esistenza e pensiero, il conoscere non potrà sostenersi su 82 II| per lui il problema del conoscere ha da essere risolto prima 83 II| sovrapponga alla soggettività del conoscere.~ ~ Ma quantunque – giàlo 84 II| riguardi del termine da conoscere, non già nei confronti dell’ 85 II| confronti dell’atto stesso del conoscere, si verificheranno condizioni 86 II| postulandosi quindi un atto del conoscere che non sia rapporto e che, 87 II| presenza della relatività del conoscere, ogni facoltà la cui azione 88 II| logica del problema del conoscere sul problema dell’essere 89 II| incapace di rigettare, perché conoscere significa imporre un ordine 90 II| domini. In entrambi i casi conoscere vuol dire - per usare un’ 91 II| fra l’autosufficienza del conoscere come problema e la conseguente 92 II| la conseguente vanità del conoscere come risultato, e il successivo 93 II| gnoseologico impone che il fatto di conoscere ritrovi la propria finalità 94 II| vista sono le condizioni del conoscere, si dimostrano essere, sotto 95 II| conosciamo soltanto per conoscere e se le vie che il dato 96 II| unica e medesima attività». Conoscere un oggetto vuol dire saperne 97 II| Pensare, quindi, non vuol dire conoscere, se per conoscenza si intende 98 III| cittadinanza a un modo di conoscere di cui egli si è servito 99 III| principio dei termini in cui il conoscere può essere frazionato e 100 III| aprono nella sua teoria del conoscere, lo porta continuamente 101 III| reale e fondamentale del conoscere e che essa non è tanto il 102 III| interpretazioni che son state date del conoscere, razionalismo e empirismo, 103 III| quand’essa sia ordinata a un conoscere esclusivamente disinteressato 104 III| affatto disinteressato di conoscere. Possono le immagini entrare 105 III| posero in sé un campo del conoscere non si discostano affatto 106 III| se stessa, ritenendo il conoscere una semplice acquisizione 107 III| Infatti, se si può dire di conoscere solo quando si può necessariamente 108 III| significato letterale con cui il conoscere viene assunto: se conoscere 109 III| conoscere viene assunto: se conoscere significa acquistare del 110 III| come possibile; così, se conoscere vuol dire stabilire una 111 III| la definizione data del conoscere, o meglio se si muta la 112 III| generale di ogni atto del conoscere, e al disinteresse gnoseologico 113 III| fondazione consueta del conoscere, la fondazione che potremmo 114 III| danno degli strumenti del conoscere, intendo la necessità di 115 III| debbono ridurre tutto il conoscere alla percezione, con la 116 III| logico: essa agisce solo per conoscere e per conoscere unifica. 117 III| solo per conoscere e per conoscere unifica. Da tutto ciò può 118 III| accettato di facoltà di conoscere per rapporti, invece di 119 III| pragmatica della teoria del conoscere, al tempo stesso che ne 120 III| piazzandosi nel campo del conoscere, ha scavato nelle diverse 121 III| non certo come facoltà di conoscere gli oggetti in generale, 122 III| fondazione pragmatica del conoscere che lo porta a ciò. Come 123 III| ricondurre ogni modo di conoscere a un principio che oltrepassa 124 III| soggettivismo assoluto del conoscere per ricercare entro la coscienza 125 III| assicurino ai suoi modi di conoscere una rispondenza al reale, 126 III| che le spetta, quello del conoscere? Se per conoscenza è da 127 III| significato del termine «conoscere» a lato del possesso per 128 III| significhi piuttosto modo di conoscere, sistema di attuare e di 129 III| determinare il possesso del conoscere: vale a dire, che il significato 130 III| elemento costitutivo del conoscere, di attitudine della coscienza 131 III| attitudine della coscienza al conoscere. E ciò è comprovato dagli 132 III| questo fa prima ancora di conoscere le due entità nella loro 133 III| non alla condizione ./. di conoscere la materia determinata attualmente, 134 III| esempio non è affatto modo di conoscere, sistemazione del conoscere, 135 III| conoscere, sistemazione del conoscere, ma è possesso per rappresentazione; 136 III| conseguenza, non è uno schema del conoscere, ma è una delle fonti del 137 III| ma è una delle fonti del conoscere. Siamo, quindi, di fronte 138 III| fondazione pragmatica del conoscere, vediamo che l’introduzione 139 III| consente, infatti, al campo del conoscere da un lato di aprire un 140 III| interessante il campo del conoscere dev’essere guardato sotto 141 III| inscindibile da tutto il conoscere, nella seconda forma, nell’ 142 III| pragmatica della teoria del conoscere deve fare dell’intelligenza 143 III| intelligenza, la ripetizione. Conoscere con l’intelligenza vuol 144 III| l’intelligenza vuol dire conoscere secondo sistemi, e conoscere 145 III| conoscere secondo sistemi, e conoscere secondo sistemi significa 146 III| secondo sistemi significa conoscere secondo un ordine: ora, 147 III| essere vivente possiede di conoscere, in quanto è determinata 148 III| finalità che non sia quella di conoscere, e allora non è in grado 149 III| esistenza che quelli di conoscere. Vi è una verità che noi 150 IV| conosciuta, che il fatto di conoscere non è più da riportarsi 151 IV| aver donato al fatto del conoscere la massima indipendenza 152 IV| e delle possibilità del conoscere.~ ~Per la verità, appare 153 IV| come tesi una questione del conoscere. In qualsiasi modo il problema 154 IV| compete alla teoria del conoscere e il necessario presupposto 155 IV| trattazione del problema del conoscere che un presupposto che rende 156 IV| soggetto, che conosce e che per conoscere si circoscrive e definisce 157 IV| serviamo quando vogliamo conoscere il mondo soggettivo e che 158 IV| realtà e una nuova facoltà di conoscere.~ ~ Per questo appunto Bergson 159 IV| stabilire una soluzione del conoscere, «Materia e Memoria», manifesta 160 IV| una conseguente teoria del conoscere non possono andar discosti 161 IV| critica sulle possibilità del conoscere, riesce impossibile alla 162 IV| proceda al problema del conoscere; ma, d’altra parte, poiché 163 IV| prassi suprema condizione del conoscere discorsivo conduca al relativismo. 164 IV| ogni istante non volesse conoscere che il punto esatto in cui 165 IV| colpisce i diversi modi del conoscere cosciente, in quanto conformati 166 IV| dogmatismo, la questione del conoscere si pone in modo tale che 167 IV| polarità gnoseologica. Il conoscere intuitivo, teso all’apprensione 168 IV| al modo e alla natura del conoscere che la particolare interpretazione 169 IV| sdoppiamento dei poteri di conoscere e all’attribuzione di oggettività 170 IV| compiuta di una teoria del conoscere. L’argomentazione di Bergson 171 IV| sostegno della sua dottrina del conoscere e dell’essere:~ ~a) ogni 172 IV| allora lo spirito sa di conoscere, sia che tutto ciò si riduca 173 IV| coincidenza fra una teoria del conoscere e la definizione che essa 174 IV| suo compito, se è vero che conoscere significa ricostituire e 175 IV| fondare le singole teorie del conoscere, tanto quelle del pensiero 176 IV| sia un duplice atto del conoscere, la prima dal momento che 177 IV| unitaria. La pretesa unità del conoscere consiste nel ritenere che 178 IV| risolvere il problema del conoscere da un sol punto di vista, 179 IV| pragmatica della teoria del conoscere, accompagnata al senso intimo 180 IV| costruzione della sua teoria del conoscere, sono da ricondursi al tentativo 181 IV| atmosfera, la teoria del conoscere, cui è riserbata come conquista 182 IV| sostituisca l’ipotesi di un conoscere alieno da alcuna finalità 183 IV| Questo dualismo insito nel conoscere si impronta alla fondazione 184 V| Una volta contrapposto il conoscere puro, ossia disinteressato 185 V| unicamente in se stesso, al conoscere subordinato alle esigenze 186 V| eteronoma della teoria del conoscere in questo, che, pur andando 187 V| coscienza, atteggiata al conoscere, l’esclusiva funzione di 188 V| di rapporto al fatto di conoscere, ma presupporre la contrapposizione 189 V| attribuendo a un modo del conoscere la facoltà di adeguare il 190 V| fondamento pragmatico del conoscere, mentre direttamente sorge 191 V| azione, in quanto atta a conoscere l’essere di un oggetto e, 192 V| coscienza un impulso al conoscere disinteressato; la conoscenza 193 V| psico-fisica dell’uomo il conoscere rientra nella sfera dell’ 194 V| l’accenno a un impulso al conoscere e al contemplare presente 195 V| all’eterna richiesta di conoscere tutto e tutto il vero e, 196 V| che in un nuovo atto di conoscere.~ ~ La definizione pragmatica 197 V| un’ulteriore potestà del conoscere. Allora sia l’orientamento 198 V| intelligenza sarà in grado di conoscere, cioè di fare esperienza – 199 V| allora nella polarità di conoscere, potendosi anche parlare 200 V| come l’atto supremo del conoscere, non solo per la sua estrema 201 V| concerne una teoria del conoscere e dalla parte più specificatamente 202 V| definizioni dei modi del conoscere, appare nulla più che una 203 V| rientra nella sfera del conoscere, ma necessita di venir osservata 204 V| una nuova attitudine del conoscere. Il conoscere per coscienza 205 V| attitudine del conoscere. Il conoscere per coscienza fissa l’immagine, 206 V| come l’estremo grado del conoscere: in Bergson non c’è questa 207 V| oggetto, le forme distinte del conoscere.~ ~ Che, nonostante l’attribuzione 208 V| nonostante l’attribuzione al conoscere di un orientamento pragmatico, 209 V| determinazione di una teoria del conoscere. Vi sarebbe in altri termini 210 V| una metafisica e di dar a conoscere l’inesprimibile, come quello 211 V| trascendentalità dei modi coscienti del conoscere, trascendentalità determinata 212 V| intrinseca ai due modi di conoscere, l’uno dal punto di vista 213 V| generale della teoria del conoscere, può essere colto dalla 214 V| applicare le condizioni di un conoscere pragmatico a una cognizione 215 V| validità di questo modo di conoscere, basta sottoporre a critica 216 V| coscienza e che pretende conoscere l’intima struttura delle 217 V| discorsiva la seconda forma del conoscere intimo e immediato per simpatia, 218 V| ciò che per la teoria del conoscere era effetto di una corrispondenza 219 V| in quanto attitudine al conoscere o all’essere conosciuti, 220 V| distinti in una polarità del conoscere. Quando infatti Bergson 221 V| Bergson ci dice che teoria del conoscere e teoria biologica mutuano 222 V| considerato sotto tale aspetto, il conoscere per intuizione non può non 223 V| variabili, sia a una teoria del conoscere che convalidi l’attingere 224 V| fondazione pragmatica del conoscere discorsivo, ma in cui in 225 V| ripiegarsi per agire e per conoscere su oggetti realmente ed 226 V| più sopra, nella sfera del conoscere: e tale compito vien demandato 227 V| questioni della teoria del conoscere, dall’altro investe la problematica 228 V| questo atto immediato del conoscere al problema che anzitutto 229 V| pone i presupposti del conoscere distinto, per percezione 230 V| subentra un nuovo potere di conoscere, quello metafisico o intuitivo. 231 V| imposto da certe esigenze del conoscere, per cui l’applicazione