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Alfabetica [« »] razionalità 2 razionalmente 2 reagente 1 reale 199 reali 8 realismo 13 realisti 1 | Frequenza [« »] 205 suo 203 perché 202 dato 199 reale 198 loro 191 fatto 191 intelligenza | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze reale |
Cap.
1 Pre| potenziale immanente in un reale che è primo rispetto al 2 Pre| la si eriga a legge del reale, come ama fare l’idealismo, 3 Pre| assistito di persona al reale verificarsi del fenomeno. 4 Pre| il bisogno del vero e del reale, che anima ogni uomo e che 5 I| che sia interpretativo del reale, a quello che lo è soltanto 6 I| ponga la conoscibilità del reale in uno stato di conoscenza 7 I| particolare concezione del reale, ma muove dal presupposto 8 I| dal presupposto che nel reale siano date condizioni sufficienti 9 I| come rappresentazione; il reale è di per sé conoscibile 10 I| conoscibile e una scienza del reale, con le sue varie applicazioni 11 I| bel ./. po’ dalla loro reale consistenza e struttura; 12 I| sufficienza di adeguazione del reale da parte del pensiero, e 13 I| contro quello che rigetta il reale al di là di una elaborazione 14 I| inesausto di cogliere il reale, vi è quello che si può 15 I| tenace sforzo a cogliere il reale e soddisfare l’antico appetito 16 I| la quale si cogliesse il reale. Son queste le intenzioni 17 I| in grado di esaurire il reale, fa intendere che, se il 18 I| e a venir a contatto col reale; comporta, ancora, una capacità 19 I| una corrispondenza fra il reale e il suo aspetto fenomenico, 20 I| fra la ./. coscienza e il reale. Per Kant, invece, l’intendimento 21 I| una formula risolutiva del reale tende tutto il nostro pensiero. 22 I| quello che non è più il reale, ma soltanto una sua traduzione ./. 23 I| le facoltà logiche e il reale, concedendo quelle la formula 24 I| appunta su un aspetto solo del reale, sul contenuto della coscienza 25 I| dell’inadeguatezza ./. al reale dei modi di conoscere molteplice 26 I| un particolare angolo del reale, l’inadeguatezza fra il 27 I| intellettiva, ma che coglie il reale in sé. In tal modo Bergson, 28 I| impostisi di definire il reale, che è quanto dire far della 29 I| metafisica, e nei confronti del reale nella sua totalità, di fronte 30 I| adottare una posizione che del reale non ci dia soltanto il fenomeno. 31 I| esso, infatti, aderisce al reale più per la sua coessenzialità 32 I| presupposizione di ciò che è reale ed esistente al di sotto 33 I| contatto: da un lato, la durata reale, dall’altro, la sua interpretazione 34 I| immediatamente e come tale reale, si è visto esser stata 35 I| inadeguati a un aspetto del reale, lo sono con altrettante 36 I| presenti in altri angoli del reale, i quali son colti con la 37 I| delle definizioni che del reale egli ci ha dato. Ma se il 38 I| di sé all’uomo. La durata reale della psiche è un possesso 39 I| estenderla ad altre zone del reale, si è preso lo spunto da 40 I| per tutti gli aspetti del reale quelle favorevoli condizioni 41 I| dalla descrizione di un reale psicologico, che è in sé, 42 I| psicologico, che è in sé, a un reale universale che dovrebbe 43 II| coscienza che pone sé come un reale da cui sgorga la valutazione 44 II| concatenamento dell’intero reale e trasformatolo nell’anello 45 II| conoscere con la coincidenza del reale dell’essere con il principio 46 II| concetto di esistenza di un reale cui la cognizione si applica, 47 II| un’aderenza immediata al reale, la quale si rende attuale 48 II| allacciare le incognite del reale alla definizione dell’atto 49 II| molteplice che è riduzione da un reale eterogeneo alla molteplicità, 50 II| relazione fra l’uno e l’altro reale, mediante la presenza del 51 II| sottende la traduzione del reale nel molteplice. Kant, pur 52 II| suo assoluto distacco dal reale, consente di superare per 53 II| concetto di esistenza di un reale cui la cognizione si applica 54 II| un’aderenza immediata al reale, la quale si rende attuale 55 II| allacciare le incognite del reale alla definizione dell’atto 56 II| la deduzione di tutto il reale da quel che è risultato 57 II| un particolare stato, il reale sotteso al dubbio si trasferirà 58 II| dubitazione: che se poi reale è sinonimo di esistenza, 59 II| cosciente per affermare reale una esistenza non identificantesi 60 II| fatto non si può dichiarare reale se non nella misura in cui 61 II| costitutive o rappresentative del reale: nulla più, perciò, di un 62 II| idee, rappresentative di un reale che col pensiero non sembra 63 II| corrispondenza a un razionale di un reale la cui esistenza è indipendente 64 II| concetto intelligibile ad un reale razionalmente ordinato, 65 II| delle nozioni di tutto il reale, il cui centro è un asse 66 II| unità, che si impongono al reale ridotto a intelligibile.~ ~ 67 II| né per l’apprensione del reale – in quanto questo deve 68 II| medesimo ufficio dinanzi al reale e soggetti alle medesime 69 II| compiono manipolando il reale, ma investe l’atto cognitivo 70 II| si pretenda dichiarare il reale; significa ancora antecedenza 71 II| della rappresentazione al reale in nome di una norma metodica, 72 II| inadeguatezza del cognito al reale, pone fra sé e le norme 73 II| non potersi definire né reale né apparente e il fenomeno 74 II| di attivismo deve essere reale, dall’altro la possibilità 75 II| l’anelito al possesso del reale, vale a dire alla metafisica, 76 III| costituisce, forse, un aspetto reale e fondamentale del conoscere 77 III| significa quadro o pittura del reale, ossia traduzione in un 78 III| la materia entri in gioco reale e concreto entro di lei, 79 III| con maggiore aderenza al reale, partire dall’immagine riflessa 80 III| coesiste ad entrambi e che, reale deus ex machina, entra in 81 III| battono contro lo stato reale dei fatti o con le proprie 82 III| rappresentato adegui il reale. E sia nell’uno che nell’ 83 III| occhi su di un dato di fatto reale, debbono ridurre tutto il 84 III| formali, mentre tutto il reale è costretto a sospendersi 85 III| indefinita possibilità del reale di tradursi in fenomeno 86 III| pragmatico fra essa e il reale, qualunque ne sia la natura; 87 III| grazie ad un adattamento del reale a schemi tali che consentono 88 III| differenza nell’assunzione del reale alla coscienza [[ refuso 89 III| annullamento di tutto ciò che del reale non interessa né azione 90 III| detrazione dell’attività reale dalla virtuale conseguente 91 III| azione virtuale e azione reale elidono la necessità di 92 III| come di un calco che il reale modella nella malleabilità 93 III| percezione è un adattamento del reale alle esigenze d’azione di 94 III| conoscere una rispondenza al reale, coefficienti che però son 95 III| indipendentemente nel tempo reale, l’una e l’altra sono degli 96 III| possiede di elaborare il reale quale viene percepito attraverso 97 III| rappresentazione intelligibile al reale – o, meglio, sull’impossibilità 98 III| sfruttamento biologico del reale, che sarebbe il suo destino 99 III| effetti di una conoscenza reale, la seconda di queste attitudini 100 III| un’immagine simbolica del reale: si dirà, allora, che la 101 III| coscienza ordina e inquadra il reale, al fine di farne uno strumento 102 III| relativa la sua conformità al reale: ma questo, non appena è 103 III| ciò che, per Bergson, è reale contatto dello psichico 104 III| quanto è volto a un’azione reale o possibile sulle cose, 105 III| diviene «sinonimo di azione reale e di immediata efficacia». « 106 III| presenza, ossia esistenza, al reale; ma questo suo ufficio di 107 III| possibile che circonda l’azione reale; è sinonimo di inventività 108 III| rappresentare la totalità del reale da cui siamo circondati, 109 III| riflessione e traduzione del reale, per ricercare e fissare 110 III| profonda e adeguata del reale, di qualunque natura questo 111 III| aspetti, è riproduttivo del reale e che la coscienza è l’indice 112 III| funzione pragmatica rispetto al reale e se la coscienza è simbolo 113 III| immediatamente aderente al reale, non può non supporsi aliena 114 IV| una esistenza in un tempo reale, che non [[muta]] mutua* 115 IV| empiristiche, presumono giungere al reale attraverso l’impronta che 116 IV| attraverso l’impronta che il reale stesso imprimerebbe sulla 117 IV| movimento è più fittizio che reale, giacché è dotato di presenza 118 IV| non attraverso la presenza reale di due termini l’uno opposto 119 IV| accoglie in sé il simbolo del reale attraverso la sensazione, 120 IV| individualizzata e continuità del reale, non resta che chiedersi 121 IV| indifferenziato, in cui il reale cangiamento qualitativo 122 IV| particolare interpretazione del reale, necessaria alla coscienza, 123 IV| soggetto e ridurre tutto il reale a contenuto di coscienza 124 IV| intelligibile adegui il reale o che ne sia un’immagine 125 IV| in altri termini tutto il reale è traducibile nei termini 126 IV| vedute interpretative del reale, di cui il progressivo sviluppo 127 IV| adattamento dei modi del reale alle condizioni di comprensione 128 IV| eminentemente teoretica e un essere reale, intrinseco all’oggetto 129 IV| priori l’inadeguatezza al reale. Se la condizione è soggettiva, 130 IV| non è meno vero che il reale deve essere di tal fatta 131 IV| condizionata anche dallo stesso reale, di modo che basta ricercare 132 IV| l’incompatibilità fra il reale e la proposizione che lo 133 IV| alla visione dualistica del reale e alla sua esplicazione 134 IV| preoccuparci di enunciare il reale rapporto, offerto dalla 135 IV| far astrazione dal dato reale e riportarci all’attività 136 IV| si applica ad un giudizio reale o virtuale sulla cosa. Donde 137 IV| coscienza, portata di fronte al reale, si pronunci su di esso, 138 IV| diano nell’attualità del reale.~ ~Conchiudendo dunque, 139 IV| ciò che si riscontra nel reale. La facoltà giudicatrice 140 IV| dell’errore o possibile o reale, resta pur sempre da giustificare 141 IV| procede al riscontro con il reale e che, se è essa stessa 142 IV| guardare, l’importanza è reale, se la funzione intellettiva 143 IV| rapporto del pensiero al reale. È certo che Bergson coglie 144 IV| unità assoluta non solo il reale, ma i rapporti pure che 145 IV| teso all’apprensione di un reale, inafferrabile dalla coscienza 146 IV| tempo stesso a un altro reale, che l’intendimento adegua 147 IV| metafisica a interpretare il reale in termini di durata si 148 IV| una durata concreta del reale è ostacolo l’idea di Nulla, 149 IV| può cioè essere durata reale. Ma ciò riguarda direttamente 150 IV| concezione dualistica del reale, da cui la gnoseologia mutua 151 IV| quale erigiamo ad entità reale, almeno nel pensiero, una 152 IV| vincolante la coscienza al reale, per asservirlo alle necessità 153 IV| intelligibile [[dal]] del* reale. Questi ultimi elementi 154 IV| ad attendere la comparsa reale della percezione che venga 155 IV| totale affettività, in cui il reale non esiste più di per sé, 156 IV| questo immutabile ad un reale, per sottenderlo come denominatore 157 IV| proposizioni, e se ne farà quel reale costituente la sintesi indifferenziata 158 IV| esprima la negazione di un reale, non solo non è indicativo 159 IV| ogni termine negativo non è reale, se non nella misura in 160 IV| entità intellettiva;~ ~b) il reale, che nel linguaggio rinvenga 161 IV| quante sono quelle di un reale coi suoi concomitanti e 162 IV| ultimo, la duplicità del reale esige che nella coscienza 163 IV| di uno sdoppiamento del reale, ma comprova pure la presenza 164 IV| quale non avremmo colto il reale nella sua duplicità e quindi 165 IV| oggettivamente colto il reale. Ora, tanto per un relativismo 166 IV| vista la complessità del reale, entra di necessità la nozione 167 IV| particolare condizione del reale, senza cui mai avrebbe potuto 168 IV| affettivo che di una entità reale o intellettiva, e svuotando 169 IV| soltanto in una polarità reale di quel che viene negato, 170 IV| nel ritenere che tutto il reale sia un intelligibile e costituisca 171 IV| aderenza e coincidenza col reale. Quando poi, in un secondo 172 V| qualcosa di giustapposto al reale oggettivo, un inutile duplicato, 173 V| punta incide e penetra nel reale, si parla non solo di un 174 V| della vita e un distacco dal reale, non già come un impulso 175 V| primo dei due aspetti del reale appunto in grazia del condizionamento 176 V| conseguenza necessaria una reale identità di struttura. Il 177 V| inutili agli effetti di una reale valutazione di quel che 178 V| simpatica, uno degli aspetti del reale, quello a cui noi siamo 179 V| Tuttavia, in quanto questo reale costituisce meno un’entità 180 V| investendo anche una parte del reale extra-cosciente. Tuttavia 181 V| alla legge del procedere reale, lo strumento che è intimo 182 V| geometrico, e per la sua reale consistenza, che è semplicità 183 V| variazione di intervallo, reale e non simbolica, affinché 184 V| effetto di una corrispondenza reale e concreta, nata non dalla 185 V| interpretativo la nozione di tempo reale, di cui si vale l’Essai 186 V| presupposizione, ./. per cui reale coincide con temporale ed 187 V| attitudine intellettiva e una reale facoltà di dilatare i poteri 188 V| per l’interpretazione del reale sono tre, tutti assoluti, 189 V| trasformanti e travisanti il corpo reale, di cui costituiscono l’ 190 V| acquisizione simpatica del reale. Perché accanto all’intuizione 191 V| un pensiero, quale primo reale, ma della durata, se il 192 V| risulta riduzione di tutto il reale all’essenza concreta della 193 V| della soggettività.~ ~ Se il reale è durata, dovunque si dia 194 V| durata, dovunque si dia un reale si darà una durata, che 195 V| tempo concreto, della durata reale, struttura formale della 196 V| costringe a ricostruire il reale, quel reale che la fondazione 197 V| ricostruire il reale, quel reale che la fondazione pragmatica 198 V| del soggetto, coglie la reale natura di questo in quanto 199 V| premesse: se da un lato il reale assume un aspetto determinato