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Alfabetica [« »] realizzazione 14 realizzazioni 3 realmente 6 realtà 186 reazione 9 reazioni 3 reca 1 | Frequenza [« »] 191 intelligenza 189 ed 186 quel 186 realtà 184 quindi 182 tutto 181 gli | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze realtà |
Cap.
1 Pre| cioè di negare una loro realtà statica o comunque esistenziale 2 Pre| superflua. Ammettiamo quindi la realtà e la verità di questo divenire. 3 Pre| mantenere viva l’immagine della realtà viva dell’oggetto che è 4 I| di parte a tutto che in realtà non esiste. Un campo di 5 I| nella sua attualità con una realtà già posseduta perché già 6 I| che lasciasse cogliere una realtà in perenne divenire. Metafisica, 7 I| mezzi a un fine;~ ~b) la realtà, in tutti i suoi aspetti, 8 I| possibile inserzione della realtà incognita nella facoltà 9 I| inadeguata rispetto alla realtà dell’esistente.~ ~Esaminiamo 10 I| pena di addentrarsi. La realtà è quella effettuale, empirica: 11 I| non si adegui neppure alla realtà delle cose. Questa verità, 12 I| unico mezzo per cogliere la realtà l’esperienza: sembra che 13 I| condurre nel cuore stesso della realtà. Infatti se si puntasse 14 I| sua originaria e semplice realtà è impulso sentimentale e 15 I| offrire l’immagine della realtà della cosa in sé. Che se 16 I| norma discorsiva per cui la realtà non può a noi arrivare se 17 I| contrario, per comprenderla realtà, è necessaria l’eliminazione 18 I| possibile suo adattamento a una realtà che il presupposto relativistico 19 I| possono trarre e che in realtà se ne traggono; in virtù 20 I| e s’espande. È la nostra realtà questa, la nostra essenza. 21 I| risonanza di quel possesso di realtà che offre la donazione immediata 22 II| quando si riconosca la realtà di un conosciuto e non si 23 II| che la loro essenza di realtà d’ordine trascendentale 24 II| erige se stessa a fattore di realtà, non più a termine di valore, 25 II| nei suoi risultati; ma in realtà è semplicemente un’attività; 26 II| ne è determinata: è una realtà autonoma che partecipa all’ 27 II| conoscenza, ma in quanto realtà dotata di essere.~ ~Dal 28 II| interporsi fra la conoscenza e la realtà, essendo la conoscenza una 29 II| dell’atto cognitivo, come realtà di rapporto. Sia nell’una 30 II| si pone il problema della realtà di un essere di ordine alogico 31 II| presupponendole nella loro realtà assoluta.~ ~Da tutte queste 32 II| riducibilità attesta la realtà amolteplice, come suo opposto; ./. 33 II| manteniamo entro i limiti della realtà che è sua, ed il problema 34 II| interporsi fra la conoscenza e la realtà, essendo la conoscenza una 35 II| dell’atto cognitivo, come realtà di rapporto. Sia nell’una 36 II| si pone il problema della realtà di un essere di ordine alogico 37 II| presupponendole nella loro realtà assoluta.~ ~ Da tutte queste 38 II| tempo, le caratteristiche di realtà, vale a dire di esistenza, 39 II| valutazione personale della realtà, resta acquisito che la 40 II| si muova dal dubbio alla realtà, come da punto di partenza, 41 II| procedere dal dubbio alla realtà, l’indubitabile deve ricercarsi 42 II| evidenza, per attribuire la realtà a qualcosa, significa non 43 II| stabilendo nel primo caso la realtà di tale cosciente, togliendo 44 II| non già fra il criterio di realtà e quel contenuto che fa 45 II| se limitata a dotare di realtà la chiarezza e la distinzione 46 II| in virtù dei quali tale realtà nella sua essenza appare 47 II| razionale può adeguarne la realtà, significa ancora una volta 48 II| una volta ricondurre tale realtà all’io la cui conoscenza 49 II| stessa, fonda la propria realtà esistenziale: il pensiero, 50 II| chiare e distinte della realtà corporea, partecipano della 51 II| se stesso come dall’unica realtà assoluta? Si vuole che non 52 II| dogmatico. Sono tutti in realtà subordinati a una definizione 53 II| essa non esauriamo tutta la realtà del soggetto: qualcosa di 54 III| differenza né per la loro realtà formale né per la loro realtà 55 III| realtà formale né per la loro realtà oggettiva, ma si distinguono 56 III| adesione oscura alla propria realtà o in nome di un tentativo 57 III| verso conclusioni che la realtà sottoscrive in pieno: neanche 58 III| ultima e trasferirne l’intima realtà agli stati.~ ~ Ma, come 59 III| coscienza può attingere la realtà e agire su di essa e, quindi, 60 III| alcuna legge e ne riduce la realtà a un’esistenza periferica, 61 III| sua antecedente e la cui realtà non può essere altra da 62 III| considerare questa come l’unica realtà, con la conseguenza di dover 63 III| gioco di parole, perché la realtà continuava a mantenere in 64 III| dichiarazione della propria realtà. L’intelligenza, dunque, 65 III| soddisfazione di un bisogno alla realtà di un oggetto corrispondente 66 III| determinati rapporti nella realtà cui l’azione è rivolta, 67 III| tutti gli aspetti della realtà su cui indaga: non gli sarebbe 68 III| trasformare gli inviti in realtà agente ed efficace. L’intelligenza 69 III| utilizzare la percezione, che di realtà intrinseca; la percettività, 70 III| risulta un duplicato della realtà, ma non come copia conforme, 71 III| sarebbe la materia. Tutta la realtà sarebbe, quindi, coscienza. 72 III| neppure il nominarla o come realtà o come incommensurabilità 73 III| quanto o sistemazioni della realtà individuale-universale o 74 III| rientrarvi, subordinerebbe la realtà del tutto alle condizioni 75 III| dell’intendimento se in realtà le due condizioni di esistenza 76 III| continuo adattamento della realtà interna sulla esterna e 77 III| scorre verso il passato, in realtà il presente, quello vissuto, 78 III| perfettamente simmetrico alla realtà; chi, cioè, o parlandone 79 III| nonostante il distacco, la loro realtà, s’è convinto che la contemplazione 80 III| di contemplazione. Ma, in realtà, la conoscenza è per la 81 III| non di astrazione, ma di realtà. Per la verità, mi sembra 82 III| quanto si identifica la sua realtà determinata con la sua possibilità 83 III| potrebbe sostituire alcuna realtà rappresentabile, se non 84 III| elencare tutte le possibili realtà rappresentabili corrispondenti 85 III| generali. Quello che, in realtà, interessa a Bergson è di 86 III| sistema la conoscenza in una realtà attuale in cui non si daranno 87 III| meccanismi, la cui traduzione in realtà è una manipolazione di immagini 88 III| aver modellato in sé sulla realtà oggettiva. Che se poi ci 89 III| componente al composto.~ ~ In realtà, i tre caratteri della cognizione 90 III| relatività a cagione di una realtà formale che, non essendo 91 III| argomento della sua necessità la realtà dello stato cognitivo, la 92 III| questo testimonia di una realtà «esterna».~ ~ In tal modo, 93 III| coscienza, di fare della realtà un complesso di oggetti 94 III| non esauriranno tutta la realtà di ciò che appare essenzialmente 95 III| esaurisca nella materia, una realtà che non si interessi né 96 III| definizione, a questa stessa realtà.~ ~ Il problema – è chiaro – 97 III| azione compientesi. La sua realtà non è quella che è data 98 III| una teoria che riguardi la realtà, vale a dire per una metafisica? 99 III| concetto di spirituale ad una realtà psichica, funzionalmente 100 III| psicologico, interessando la realtà formale dei dati di cui 101 III| un segno e perciò non una realtà distinta, ma un valore distintivo; 102 III| può ammettere o meno la realtà di un incosciente, di un 103 III| immagine o per concetto la realtà delle cose e se anche nelle 104 III| gnoseologia. Di conseguenza ogni realtà psichica non può sussistere 105 III| possiede argomenti per una realtà presente che disgiunga la 106 III| coscienza. Qualunque sia la realtà psichica estranea alla coscienza, 107 III| influsso quelle ipotetiche realtà di ordine spirituale, che 108 III| imprevedibile, la coscienza in realtà appare condizionata dalla 109 III| conoscenza, e l’attribuzione di realtà extra-cosciente a tale termine, 110 IV| esistenza incosciente. Essi in realtà si identificano, se è vero 111 IV| una nozione dell’universa realtà, si afferma che ogni filosofia 112 IV| nello sdoppiamento della realtà psicologica. Che anzi se 113 IV| giustapposizione di due realtà – sulla cui essenza e natura 114 IV| coesistendole una seconda realtà che le si contrappone al 115 IV| coscienza, si rende estranee due realtà, ./. da un lato il mondo 116 IV| forme elaboratrici con la realtà delle cose, coerenza che 117 IV| gnoseologiche della coscienza alla realtà profonda ./. dello spirito, 118 IV| sprigionano e una nuova realtà e una nuova facoltà di conoscere.~ ~ 119 IV| dato esteso e poiché la realtà, da cui saremmo circondati, 120 IV| grado di impadronirsi della realtà estesa, di conoscerla e 121 IV| si dovrà porre tutta la realtà materiale su di un unico 122 IV| coincide con l’estensione della realtà, o in altri termini tutto 123 IV| cognizione cosciente e la realtà profonda dello spirito da 124 IV| salva l’esistere di una realtà contrapposta alla coscienza, 125 IV| sufficiente dell’errore della realtà dell’oggetto, di cui si 126 IV| attitudine del pensiero e la realtà qual è vista attraverso 127 IV| sia dato affermare che la realtà deve offrire il determinato 128 IV| dobbiamo pure riconoscere alla realtà particolare – quando su 129 IV| si ritrovasse altrettanta realtà e compiutezza che nel contenuto 130 IV| rapporto, offerto dalla realtà delle cose. Quando affermiamo, 131 IV| non è B», non opero sulla realtà, appunto perché questa mi 132 IV| ma mai ««A non è B». La realtà dunque dei suoi dati di 133 IV| B che non ritrova nella realtà, ma che tuttavia pone in 134 IV| rapporto. Che se non è la realtà a porgere B, vorrà dire 135 IV| poi al confronto con la realtà delle cose, che, tradotta 136 IV| dichiarandolo inadeguato alla realtà, l’intendimento corregge 137 IV| spirito che è teso meno alla realtà effettuale delle cose che 138 IV| quello semplice fra sé e la realtà, ripudierà dunque la società 139 IV| tempo si farà sentire la realtà con le sue esigenze e si 140 IV| renderle insufficienti alla realtà di cui vorrebbero essere 141 IV| possono stabilirsi fra questa realtà e la coscienza. Infatti, 142 IV| interpretazione della universa realtà, sorta appunto, come in 143 IV| l’essere, allora, quale realtà, sufficiente a se stessa, 144 IV| partecipazione vitale dell’io alla realtà dell’oggetto, il frutto 145 IV| non è indicativo di alcuna realtà, ma è segno di una operazione 146 IV| dei due dati in una terza realtà negativa di entrambi, di 147 IV| dice che in presenza di due realtà, essenzialmente identiche 148 IV| riconosciamo immediatamente la realtà soltanto nel caso in cui 149 IV| contrario, procediamo negando la realtà di ciò che dovrebbe essere 150 IV| dovrebbe essere a favore della realtà di ciò che è. Di fronte 151 IV| e non nella sua assoluta realtà, trasferiamo una parte di 152 IV| reciproco delle due realtà abbiamo operato un raccostamento, 153 IV| noi gli attribuiamo della realtà; l’esperienza, infatti, 154 IV| gli si contrappone nella realtà sia duplice;~ ~c) d’altra 155 IV| andar partecipi di un’unica realtà profonda, la quale, unitamente 156 IV| negazione stessa eretta a realtà antecedente;~ ~d) da ultimo, 157 IV| rapporto fra sé e una presunta realtà e di fissare le condizioni 158 IV| tutte le prerogative di una realtà, se non altro virtuale, 159 IV| quindi la capienza di una realtà, sia pure virtuale o intellettiva, 160 IV| ordine, perde ogni dignità di realtà, al tempo stesso però che 161 IV| consueta interpretazione della realtà spirituale, non può non 162 IV| attinga, senza adeguarla, una realtà trascendente la coscienza, 163 IV| animatore e primigenio della realtà e che la cognizione dello 164 V| apprendere la natura della realtà extra-cosciente di cui è 165 V| la definizione data della realtà materiale dia luogo a una 166 V| sdoppiamento immanente alla realtà, a permanere retaggio della 167 V| un oggetto e coglierne la realtà in vista di uno scopo che 168 V| contatto con una zona della realtà, ma non riesce ad illuminare 169 V| della struttura e della realtà di oggetti che non coincidono 170 V| conoscenza e se ne ammette la realtà, ma è altrettanto vero che 171 V| oggetto, un profondo strato di realtà cosciente che si adegua 172 V| coscienza-materialità e la realtà della surcoscienza, sia 173 V| perenne crearsi della sua realtà, l’esclusione di quanto 174 V| tale rappresentativa di una realtà di fatto. Quando si riconduce 175 V| che mira a dimostrare la realtà di un rapporto concreto 176 V| si sforzi di provare la realtà del movimento, quale alla 177 V| sembra essere l’aspetto della realtà materiale, che possiamo 178 V| simbolicamente la presunta realtà di una sua diminuzione o 179 V| forme rappresentative alla realtà dell’oggetto, non fa che 180 V| gli crea uno schema della realtà del soggetto, schema in 181 V| discorsivo, ma in cui in realtà è ancora costretto a dibattersi, 182 V| prefissarsi la questione della realtà di alcunché di altro da 183 V| innaturale di diminuzione di realtà [[o]] e* di smarrimento 184 V| problema si porta dalla realtà del soggetto a quella dell’ 185 V| noumenico, costitutivo dalla realtà di tutte le cose, facendo 186 V| ricollega la comprensione della realtà concreta di tutto l’[[inverso]]