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Alfabetica [« »] diplomatici 1 dir 16 dirà 5 dire 154 direbbe 4 direi 2 diremo 1 | Frequenza [« »] 158 né 157 quale 156 deve 154 dire 152 ogni 152 sotto 147 problema | Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze dire |
Cap.
1 Pre| fare della storia voglia dire prendere il corso delle 2 Pre| di quel che segue, vale a dire a fare delle proposizioni 3 Pre| si sdoppiano, per così dire, in due classi eterogenee, 4 Pre| di loro essenza, per così dire, acronici; come mai abbia 5 Pre| fondo, è un atto di comodo dire che l’umano, al pari di 6 Pre| esistente in sé, vale a dire come il divenire stesso 7 I| giudizio di relazione, vale a dire di valore, tendiamo allora 8 I| conseguente risposta si può dire che già l’impostazione stessa 9 I| traccia schematica, giungere a dire che debba porsi a fondamento 10 I| sarebbe alquanto difficile dire che cosa c’è di fondamentale 11 I| è contenuto, per così dire, in un qualunque stato e 12 I| presupposto: lo scopo si potrebbe dire ancora immutato, la ricerca 13 I| può, di conseguenza, voler dire altro che rispondere a una 14 I| quello della quantità, vale a dire dell’unità raggiunta tramite 15 I| della descrizione, vale a dire quello della conoscenza 16 I| che sono entrati, per così dire, a far parte come terzi 17 I| definire il reale, che è quanto dire far della definizione l’ 18 I| tentarne l’eliminazione, vale a dire proveremo a sottrarci alla 19 I| che è metafisico, vale a dire assoluto, meno nei suoi 20 I| di problematico, vale a dire di speculativo. Ma quella 21 I| determinazioni; vale a ./. dire, non si può pensare e verbalizzare 22 I| della psicologia, vale a dire la contemporanea simultaneità 23 I| preaccennata in quell’Essai, vale a dire fin che la proposizione 24 II| trascendentale – vale a dire riguardata soltanto secondo 25 II| della sensibilità, vale a dire l’intuitività o immediatezza 26 II| ad accompagnarla, vale a dire a condizionarla, la erige 27 II| sintetica che resti per così dire sottesa alla loro indefinita 28 II| soggetto chiama «miei», vale a dire, insomma, senso di una identità 29 II| della conoscenza,vale a dire dell’unico aspetto dell’ 30 II| dell’intendimento, vale a dire della coscienza ordinata 31 II| sintetiche del molteplice, vale a dire a concetti di oggetti, rappresentazioni 32 II| dell’applicazione – vale a dire il molteplice, la sintesi, 33 II| nell’intelletto, vale a dire nella conoscenza, come concetto 34 II| sono stati assunti, vale a dire quanti precedentemente avevano 35 II| caratteristiche di realtà, vale a dire di esistenza, che gli sono 36 II| si eserciterà, per così dire, il privilegio del diritto 37 II| dubitare, è pensiero, vale a dire coscienza, la coscienza 38 II| una coincidenza, vale a dire di un dato immediato: implicando 39 II| alcuna di esistenza, vale a dire alle cosiddette idee avventizie, 40 II| come fattori noti, vale a dire dai dati della coscienza, 41 II| entrambi i casi conoscere vuol dire - per usare un’espressione 42 II| risultato è fenomenico, vale a dire adeguato al soggetto, ma 43 II| sul fenomeno, che è quanto dire la possibilità di una conoscenza 44 II| non ne è il noumeno,vale a dire l’inconoscibile essenza, 45 II| atto del pensiero, vale a dire dalla certezza che noi abbiamo 46 II| la coscienza, - vale a dire il senso di identità che 47 II| Conoscere un oggetto vuol dire saperne l’eventuale od attuale 48 II| Pensare, quindi, non vuol dire conoscere, se per conoscenza 49 II| possesso del reale, vale a dire alla metafisica, si frappone 50 III| ragionamento. Non si può certo dire che Bergson accolga il principio 51 III| cui, se non altro, si può dire esser stato preso di sana 52 III| inalterato e preciso non saprei dire con sicurezza; posso tuttavia 53 III| una metodologia. Vale a dire, esistono parecchi spunti 54 III| presentano. Si potrebbe dire che le diverse correnti 55 III| di cui tutt’al più si può dire che si accompagnerebbero 56 III| causa efficiente, vale a dire non è atta ad intervenire 57 III| la scienza, che è quanto dire la previsione del futuro 58 III| astratta teoria, vale a dire la validità della scienza 59 III| di altre immagini, vale a dire di atti disinteressati della 60 III| manifesta nella scienza, vale a dire dalla contingenza ./. con 61 III| catena antecedente, vale a dire nella catena non c’è nulla 62 III| validità. Infatti, se si può dire di conoscere solo quando 63 III| di una situazione, vale a dire solo quando la rappresentazione 64 III| così, se conoscere vuol dire stabilire una determinatezza 65 III| di funzioni, ./. vale a dire un susseguirsi di immagini 66 III| parla di immagini si intenda dire percezioni, o, almeno, stati 67 III| per contemplazione, vale a dire per un atto che risulterebbe 68 III| da una coscienza, vale a dire dall’atto cognitivo della 69 III| stato fisiologico, vale a dire lo stretto rapporto per 70 III| attraverso l’unificazione, vale a dire con l’introduzione di un’ 71 III| quella pragmaticità, vale a dire di quella subordinazione 72 III| relazioni d’azione, vale a dire le varie o addirittura opposte 73 III| traduca in immagine, vale a dire dia consistenza a tali rapporti 74 III| cosciente: si potrebbe, anzi, dire che queste note distintive 75 III| genetica di esso, vale a dire la sua finalità di strumento 76 III| concetti e dei giudizi, vale a dire dei gruppi statici di caratteri 77 III| questo non significa ancora dire che cos’è la coscienza. 78 III| coscienza. E del pari non vuol dire dare una definizione della 79 III| Tutto quello che possiamo dire nei confronti della coscienza 80 III| nostra percezione, vale a dire incoscienti. Viceversa, 81 III| senza inciampi, non si può dire; anzi si direbbe che tutto 82 III| allo stato latente, vale a dire inconscio: questo sarebbe 83 III| vogliamo semplicemente dire che l’ampliamento dell’esistenza 84 III| percezione e di movimento, vale a dire la coscienza che il corpo 85 III| sia un risultato vorrebbe dire, nel linguaggio di Bergson, 86 III| predicato-complementi, vale a dire può scorgere in una semplice 87 III| conosce il rapporto, vale a dire possiede come contenuto 88 III| totalmente diverso: si può dire che non si ha affatto un 89 III| differenziazioni, vale a dire dallo «stato». Mi pare che 90 III| possesso del conoscere: vale a dire, che il significato dato 91 III| elementi del rapporto, vuol dire mettere indebitamente in 92 III| sensazioni e di cui non si può dire che ricavi dalle sensazioni 93 III| fabbrica delle macchine, vale a dire è in grado non solo di inserire 94 III| intelligenza-istinto, vale a dire della possibilità insita 95 III| con l’intelligenza vuol dire conoscere secondo sistemi, 96 III| qualsivoglia dipendenza, vale a dire di ogni finalità che non 97 III| intelligibilità, vale a dire soggettività, della quale 98 III| indeterminato, ./. vale a dire rende sempre meno deducibile 99 III| stato cognitivo, vale a dire la coscienza.~ ~ La definizione 100 III| psichico al materiale, vale a dire la vita.~ ~ Si è detto che 101 III| li rende immagini, vale a dire rappresentazioni, dalla 102 III| riguardi la realtà, vale a dire per una metafisica? L’orientamento 103 III| un secondo tempo, vale a dire quando, per la disgiunzione 104 III| una di carattere, per così dire, empirico, l’altra inferibile 105 III| attualità dell’una, vale a dire la sua chiarezza e la sua 106 IV| esigenza e stabilisce, per così dire, il principio che la fondazione 107 IV| risolversi in fenomeni, vale a dire in mutazioni del numero 108 IV| altro dalla quantità, vale a dire qualità.~ ~ Il divisibile 109 IV| vizio di origine, vale a dire di accettare quelli che 110 IV| coscienza stessa, vale a dire le note della spiritualità. 111 IV| quella intellettiva, vale a dire a lato della cognizione 112 IV| essa favorevoli, vale a dire un fenomenismo meccanico 113 IV| scienza positiva, vale a dire di non esaltare le supreme 114 IV| congruenti con la funzione – vuol dire in certo modo sottrarsi 115 IV| preconcezioni, che è quanto dire a pseudo-concezioni, attraverso 116 IV| una liberazione, vale a dire l’apertura di una via all’ 117 IV| dato effettuale, vale a dire nell’immediata applicazione 118 IV| realtà a porgere B, vorrà dire che precedentemente un altro 119 IV| logica formale si potrebbe dire che mentre l’affermazione 120 IV| enunciata o enunciabile, vale a dire un giudizio affermativo, 121 IV| che è veramente, vale a dire non procede ad una acquisizione 122 IV| giudizio, ma non è in grado di dire qualcosa sull’oggetto stesso ./. 123 IV| della coscienza, vale a dire la nota caratteristica e 124 IV| percezione è una scelta,vale a dire se ci si rappresenta soltanto 125 IV| della conoscenza, vale a dire nel tentativo della coscienza 126 IV| apprensione di entrambi, vale a dire la coscienza, conosce per 127 IV| generalità delle leggi, vale a dire lo schema multiforme e vario, 128 IV| concordanza e un’adesione, vale a dire sarà sempre in grado di 129 IV| di una conoscenza, vale a dire dell’apprensione del vero. 130 V| sensazione, ad esempio, vale a dire per attribuire esistenza 131 V| orientamento fondamentale, vuol dire non già affermare pregiudiziale 132 V| alla conoscenza, vale a dire col fondamento pragmatico. 133 V| ripetizione omogenea, vale a dire alla spazialità, dove il 134 V| non dalla parte, vale a dire per questo motivo che dei 135 V| imposto e condotto, vuol dire elevare di fronte a sé ostacoli 136 V| sociale ed economico, vuol dire sottrarre all’umanità l’ 137 V| istanti diversi, vale a dire che non si diversifichino 138 V| cose sotto rapporti, vale a dire relazionalmente, appunto 139 V| meno una facoltà, vale a dire un’attitudine a porsi un 140 V| funzione dell’altro vuol dire applicare le condizioni 141 V| di per sé è tempo, vale a dire durata indivisibile, esige 142 V| una serie di leggi, vale a dire di formule. Il metodo sperimentale, 143 V| reciproco di luoghi, vuol dire spazializzare l’universo, 144 V| elaborazione spaziale, vale a dire molteplicità di elementi 145 V| alla distensione, vale a dire al ripetersi degli stati 146 V| arazionali del tempo, ma vuol dire anche scoprire alle sue 147 V| fondazione pragmatica, vale a dire al superamento della metodica 148 V| reciprocamente i termini, vale a dire di renderli eterogenei, 149 V| processi di svolgimento, vale a dire il farsi, cioè il passaggio 150 V| conservatore del passato, vuol dire fare appello, per ciò che 151 V| individualità completa, vale a dire quando si è nettamente distinto 152 V| dei suoi oggetti, non vuol dire soltanto superare gli ostacoli 153 V| dell’intendimento, vale a dire l’impulso centrifugo che 154 V| mistica, perché non sapremmo dire quale influenza vi abbia