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Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Cap.
1 | 107 2 II| precedentemente alle pagine 107-110, e da inserire invece correttamente 3 | 115 4 Pre| Bologna, 4 dicembre 1965 ~ ~ ~ ~ Giordano B. Cavagna ./. 5 II| progressione è evidente:~ ~1º) La conoscenza, che è possesso 6 II| apprendibili come tali.~ ~2º) L’applicazione della norma 7 II| dissoluzione del dubbio.~ ~3º) L’elaborazione del «cogito, 8 | 4 9 | A’ 10 IV| di una [[condizionalità]] a-condizionalità* teoretica, si potranno 11 V| intervento di un fattore ab-extra. Anzi, appunto da una delle 12 II| altre ./. parole, Descartes abbandona ogni premessa ed ogni presupposto, 13 V| fluisca una corrente vergine abbandonandosi alla quale ci sentiamo trascinati 14 Pre| storicismo assoluto si sono abbandonate in pieno. Partiamo da queste, 15 IV| processo discorsivo non abbandonerà più la psicologia, ma le 16 I| ragionamenti sia che si abbandoni ad esse come a verità che 17 IV| ogni contenuto teorico e di abbassarlo al ruolo di indizio di un 18 I| sentimentale e profondo che tutto abbatte e sconvolge. C’è chi al 19 I| metafisica. Non si tratta né di abbattere tutto un vecchio sistema 20 Pre| contraddittorio in quanto abbina in sé il mutevole all’immutabile, 21 II| possesso cognitivo – che non abbisogna di assenso – e i suoi termini – 22 III| percezione era semplicemente abbozzato. Se in quella sintetica 23 III| sé un quadro che non solo abbracci tutto il mondo, ma possa 24 III| Simbolica di uno sforzo di abbracciamento, alieno da interessi, quindi 25 I| giungere a una definizione abbracciante la totalità, risulta fra 26 IV| ultimi elementi che vengono abbracciati sotto la designazione di 27 I| soluzione sia da trarsi l’abbrivo per il conseguente svolgimento. 28 I| l’altro lo afferma, ma abdicando alle prerogative sovrane 29 I| saranno sovrastrutture, abilmente erette da una logica acuta, 30 III| si sforzi di eliminare l’abisso fra sensibile e intelligibile, 31 III| almeno a quanto siamo abituati a sentire nell’attività 32 IV| ricavare da queste attitudini abitudinarie una tesi generale del modo 33 III| potrebbe risponderci che abitudine-direzione e innatismo non sono antitetici, 34 II| pensatori moderni, che, quasi accecato da quella che gli era sembrata 35 III| per conoscenza là dove si accenna alla conoscenza come abitudine, 36 III| alla conclusione è appena accennata, come se si trattasse di 37 IV| l’esistenza. Ma ciò cui accenniamo più sopra, costituisce il 38 V| e riflessione pure hanno accentrato i loro sforzi su di un termine 39 III| appare staccato dalle cose e accerchiato dalle barriere della coscienza , 40 I| sicurezza di previsione, accertata nei risultati, sembravano 41 I| affatto, resta per l’empirista accertato che attorno ai concetti 42 Pre| in un cerchio di carboni accesi piega la coda fino a che 43 V| ritrova in sé universalmente accettabili e di ricavarne l’edificio 44 III| nell’indagine; la verità e l’accettabilità delle conseguenze estreme 45 III| lasci racchiudere e che, accettandoli, li riempia di significato. 46 II| precetti logici, di non accettar nulla per vero senza averlo 47 II| essere. Non resta allora che accettarla nella sua ./. significazione 48 I| Ragion pura, non certo per accettarle come le ultime e invalicabili 49 I| sistema di indagine né di accettarne uno assolutamente nuovo: 50 Pre| corda: perché, una volta accettatala, da un lato ci si preclude 51 III| incertezze, di reticenze, di accettazioni non completamente entusiastiche 52 Pre| fatto che teoria o teorie si accettino o in tutto o in parte o 53 Pre| relatività o fenomenicità o accidentalità o contingenza delle differenze 54 III| definirsi come «una facoltà accidentalmente pratica, ma essenzialmente 55 I| illuminare un unico campo; accingendosi, invece, a una teoria cognitiva, 56 III| Quando, al contrario, ci accingiamo a realizzare l’azione e 57 I| che l’uno e gli altri si accingono a riordinare, sono da essi 58 I| cui influsso sempre ci si accinse alla ricerca e che costituiscono 59 I| il modo con cui ci si è accinti a dar risposta al come e 60 II| le premesse. James si era accinto a rivedere Kant muovendo 61 III| ignorerà la mobilità, ne accoglierà i risultati, che sono altrettante 62 III| percezione-ricordo, è un’ipotesi da accogliersi dapprima come principio 63 III| può certo dire che Bergson accolga il principio dell’azione 64 II| soggettiva né oggettiva: accolta in quest’ultima accezione – 65 V| stato puro, dovendo venir accolti nella sfera chiara e distinta 66 III| funzioni necessita dell’accompagnamento di determinati stati psichici, « 67 V| l’assoluta eterogeneità accompagnante la progressiva esistenza 68 III| donde può solo assistere e accompagnare il processo fenomenico. 69 II| fra quelle nessuna atta ad accompagnarla, vale a dire a condizionarla, 70 III| coscienza, come quello che va accompagnato da necessità di genesi e 71 III| al più si può dire che si accompagnerebbero a una certa sensazione di 72 IV| partecipare di qualcosa che li accomuna al tempo stesso che li nega 73 I| cercarsi altrove il mezzo per accontentar se stesso nelle sue esigenze 74 II| razionalistico, in quanto si accordano alla speculazione soltanto 75 III| pragmatica presente, come accordarla con la loro continua influenza? 76 II| essenziale può, in Kant, accordarsi con l’autonomia funzionale 77 V| l’altro di scoperta, si accordino con l’interpretazione generale 78 III| verità, ci si può facilmente accorgere che tutte le note ricavate 79 I| penetrandovi in profondo, ci si accorgeva delle caratteristiche strane 80 I| fermare ormai soddisfatto, ti accorgi che quell’unità è fittizia, 81 III| intelligibile al sensibile, si accorse di aver fatto solo un bel 82 I| una volta che ci si sia accorti che il problema non consiste 83 III| dai suoi primi passi si è accorto che quella chiarezza e distinzione 84 III| Percepire e intendere si accostano l’uno all’altro e divengono 85 III| faccia e ci consenta di accostarlo per altri sentieri; è vero 86 I| con tanta arditezza si è accostato alle dottrine evoluzionistiche 87 I| generale ed assoluta, quando si accosti ad altro da sé per interpretarlo 88 Pre| anche veder ritorcersi ./. l’accusa di superficialità su se 89 I| di quel molteplice. Se ne accusarono, per quanto riguarda il 90 IV| geometrico-logico-distinto alla durata aconcettuale.~ ~Materia e spirito, coscienza 91 III| percezione, ma porta nuova acqua alla sua fondazione pragmatica 92 V| soltanto può rispondere con un’acquiescenza nell’intuizione: questa 93 I| entrambe sono certezze acquisite, solamente in quanto si 94 I| scienze singole, le quali acquistano individualità attraverso 95 I| sopra e sull’importanza che acquisterà il risultato dell’indagine 96 I| particolare, con l’altro acquistiamo un valore universale.~ ~ 97 Pre| essenza, per così dire, acronici; come mai abbia la liceità 98 Pre| disporsi in quello stato di acronicità o indipendenza funzionale 99 Pre| oggetto divisibile diviso e acronico entro cui si potessero far 100 I| o aggiungono, smussano o acuiscono, precisano o attenuano. 101 Pre| piega la coda fino a che l’aculeo venenifero non penetra nel 102 III| che il suo occhio ebbe l’acume, e la tregua necessaria 103 IV| oggetto si sottopone e si adatta perfettamente alla formula, 104 III| facoltà, degli enti cui è adattabilissimo lo schema secondo il quale 105 I| tempo pervade tali facoltà, adattandole e conformandole come mezzi 106 V| si snoda e si insinua, adattandosi alle definizioni che di 107 V| strumentale di una entità adattantesi alle necessità dell’esistere, 108 III| appropriarsene, diciamo così, per adattarle alle ./. proprie determinazioni: 109 III| per agire su di essi e per adattarli all’organizzazione meccanica.~ ~ 110 I| una sua traduzione ./. adattata e modificata, per raggiungere 111 V| normalmente già elaborato e adattato ad esigenze profondamente 112 I| sé le condizioni iniziali adatte al formarsi di un campo 113 I| Una volta raggiuntala, l’adatterà ancora a quei termini che 114 V| cioè unità organica di addendi, i quali, pur in seno all’ 115 I| Di contro vediamo chi, addentrandosi nell’essenza del problema, 116 V| di supremo pilota, cui si addice di guidare e di dirigere 117 Pre| insetto che Bergson vuole ./. additare al’uomo; anche Bergson s’ 118 IV| linguistica – è l’esempio addotto da Bergson - consta di due 119 IV| copula al nome del predicato adducendo l’assurdità di attribuire 120 Pre| una mente altissima né l’adduzione ad unità di una serie di 121 III| criterio, che è assoluto e adeguabile, dal criterio gnoseologico, 122 II| esistenziale: il pensiero, adeguando nell’intuizione originaria 123 II| assoluto e spetta alle cose adeguarglisi o meno.~ ~ L’indirizzo pragmatico 124 II| cognitivo razionale può adeguarne la realtà, significa ancora 125 I| una rappresentazione che adeguasse sempre più il quadro in 126 Pre| spartire oggettivamente e adeguatamente quel che deve essere separato 127 II| di Bergson offre premesse adeguate da un lato a ridare il problema 128 Pre| prender atto se e in che cosa adeguino l’oggetto e di usare questi 129 V| un nuovo meccanismo che adempia esso a quelle funzioni cui 130 III| schemi unifica il molteplice, adempie all’ufficio che le demanda 131 III| metafisici sia per rimanere aderenti alle cose così come sembrano 132 III| nelle cose.~ ~ Quando si aderisca all’indirizzo critico, si 133 I| stessa natura: esso, infatti, aderisce al reale più per la sua 134 III| iniziale stato di coscienza che adornerebbe ogni forma d’istinto: diremo 135 IV| speculazione quando vi venga adottata. Per Bergson è incontrovertibile 136 I| risultati ottenutine siano stati adottati, diciamo così, come fattore 137 Pre| ancora, che una coscienza che aduni in sé teorie passate su 138 III| intreccio complesso di materi aedi spirito, coscienza e oggetto, ./. 139 I| verità che ci è data ab aeterno, o che si affidi la dignità 140 I| la mente di Bergson si è affaticata un bel po’ sulle pagine 141 IV| al quale si erano tanto affaticati l’empirismo, il criticismo 142 I| il pensiero si era tanto affaticato: ha raggiunto l’unità. Ma, 143 III| coscienza percettivi e le scosse afferenti del sistema sensorio-motore 144 V| inverso]] universo*.~ ~ Affermando questo, Bergson si ripone 145 Pre| a vedere altre. Certuni affermano, e credono di avere il diritto 146 IV| origini quella proposizione affermante dell’oggetto qualcosa, che, 147 III| quindi, coscienza. Ma l’affermar questo non significa ancora 148 IV| individuo coincide con l’affermarsi del tutto, lo conduce a 149 III| suo annullamento totale, affermati dai riduttori dell’intelligibile. 150 IV| negativa senza una concomitante affermativa, che asserisca alcunché 151 IV| Ma il rapporto giudizio affermativo-entità concettuale presuppone dei 152 IV| dualità è ancora una volta affermato nelle sfere della metafisica, 153 IV| uno ed uno soltanto: essa affermerà e i suoi giudizi saranno 154 Pre| la legge che lo regola è afferrabile immediatamente, essendo 155 IV| coscienza che percepisce e ne è affetta, ma nei confronti del corrispondente 156 IV| le giudica, sentendole affettivamente. Per deduzione giungiamo 157 IV| essa formatosi di totale affettività, in cui il reale non esiste 158 IV| esteso, in cui la parte può affiancarsi alla parte, una volta opposto 159 V| discorsiva, se non le si affiancasse qualcosa, ancora intrinseco 160 IV| posti i quali, non appena si affida a un’attività, dichiarata 161 I| chiarificazione e distensione si affidano al momento logico per stabilirne 162 I| differenzieranno l’una dall’altra, affideranno preponderanza più all’uno 163 IV| il mezzo di attuarsi e di affinarsi. Si potrebbe ricordare l’ 164 V| da cui il ricordo singolo affiorerebbe per concretizzazione, ogni 165 I| sistema ritrae dall’unitario affissarsi di una sola mente. La citazione, 166 V| assunte e investite di quell’afflato creazionistico, che solo 167 IV| impossibile alla sua metafisica di affondare le radici in un processo 168 V| intuizione è moto centripeto, affrancazione da ogni simbolo spaziale, 169 III| e, conseguentemente, di affrontare il problema dell’essere. 170 Pre| questione non è qui il caso di affrontarla; e perciò, ancora una volta, 171 III| la questione dovrà essere affrontata e risolta da Bergson per 172 III| senza tuttavia che venga affrontato l’altro ostacolo dell’uso 173 V| investendo la materia, e agendo su di essa e subendone l’ 174 Pre| impone e una struttura i cui agenti motori sono in noi in autonoma 175 IV| finalità pragmatica, troverà un agevole adattamento soltanto là 176 Pre| lasci accostare abbastanza agevolmente, quando lo si divida in 177 III| individuati attraverso l’agganciamento o l’incastro di parti che 178 III| intelligenza è padrona di aggeggi che si applicano agli oggetti, 179 III| supinamente immagini o come un aggeggio che accosta e connette, 180 I| volgare, nel ./. quale aggettivo per lo più si confondono 181 IV| entro cui la coscienza si aggirerà senza posa. Il metodo di 182 IV| soddisfa al suo ufficio aggiungendo a tali nomi un prefisso 183 IV| oggetto termine di azione, aggiungendosi l’altro di soggetto conoscente – 184 Pre| presente di fatto quanto le si aggiungerà entro la connotazione della 185 Pre| capacità, come facoltà di aggiungerlo alle sue modalità presenti 186 Pre| parte subiecti, vada ad aggiungersi un ulteriore rapporto che 187 I| vecchie dottrine, tolgono o aggiungono, smussano o acuiscono, precisano 188 I| del secolo XVII si erano aggiunte quelle contemporanee o immediatamente 189 IV| coscienza, conosce per agire, aggiunti a ciò che non solo i due 190 Pre| quella serie di denotanti aggiuntive or ora elencate; solo che 191 IV| argomento degli idoli entra come aggiunto e indiretto, simile al lampo 192 III| variazione di disposizioni e di aggregazione degli oggetti. La percezione 193 I| ascoltiamoci dentro, mentre viviamo agiamo sentiamo, e coglieremo una 194 IV| medesima coscienza sdoppiata, agirà da interlocutore in un dialogo 195 V| presa alcuna, se non per agirvi?~ ~ L’intuizione allora, 196 V| di ragioni seminali, che agiscono nello slancio. Ma quando 197 V| richiamare l’in-te-ipsum-redi agostiniano, ma l’innegabile immanentismo 198 II| speculazione sia attraverso Agostino che attraverso Campanella, 199 I| più deciso proposito di aiutare l’umanità a risolvere una 200 V| degli istanti di vita, quivi alberga quel che comunemente chiamiamo 201 III| creatività e destinata ad alimentare ed assicurare la libertà 202 I| contenuto e il suo materiale di alimentazione, in secondo luogo rispetto 203 III| a qualcosa che ha tratto alimento dal mondo della percezione, 204 III| a Bergson che un vincolo allacci la cognizione alla vita, 205 III| ognuna delle quali non allaccia nessun rapporto con la precedente, 206 III| presente che non sarebbe allacciabile né a un passato né a un 207 V| creato un cerchio perfetto, allacciando in coerenza esatta le deduzioni 208 I| determina nelle sue cause, allacciandosi così al terzo, che, mentre 209 III| infiniti scambi di interazioni allacciano zona a zona in una progressione 210 III| critico, se prima non si è allacciata tale premessa alla fondazione 211 V| coonestare tale concetto di allargamento con la trascendenza che 212 V| procedere analogicamente allargando il noumeno psicologico ad 213 III| punta i lati vengono via via allargandosi ed espandendosi fino a raggiungere 214 I| insofferenza reciproca, ad allargare il contenuto di ciò che 215 Pre| qualora tale coscienza abbia allargato quel presupposto fino a 216 III| potrebbero, secondo Bergson, allegare per qualunque quadro formale 217 V| somatico; parole su parole allinea per scendere nella profondità 218 Pre| storiografia di siffatte teorie, allineeranno a fianco di meri riferimenti 219 III| indicare uno spostamento e un allontanamento dalla posizione dell’intelligibilità 220 V| abbandonare - dichiara esistente, allontanandola insieme, nel suo essere, 221 I| sue necessarie strettoie, allontanandoli di un bel ./. po’ dalla 222 V| serve per mondanizzarsi, allontanandosi in tal modo dalle dottrine 223 III| di no, perché lo si vuole allontanare da ciò che si può dichiarare 224 I| altro superficialmente, allontanarsi troppo da quella concezione 225 V| ragionamento. E a ciò si allude quando dell’intuizione si ./. 226 III| nell’intelligenza sia per l’allusione a una distinzione del materiale 227 IV| è e può essere soltanto alogica, sono in primo luogo l’indipendenza 228 III| sua libertà e della sua alogicità, il secondo invece destinato 229 II| posizione critica, senza alterarne quelle premesse la cui conseguenza 230 Pre| che di darcene un’immagine alterata e inadeguata al pari di 231 III| assenza del corpo o a un’alterazione della sua struttura e della 232 I| sia già stata soggetta ad alterazioni o modificazioni, che, pur 233 Pre| divenire entro le quali si alternassero certi modi di mutamenti 234 IV| Di fronte al succedersi alternato di negazioni, per cui in 235 III| indici di una progressiva altezza e capacità di afferrare 236 | altrettanta 237 I| motivi, con la conclusione amara che alla coscienza sono 238 Pre| situazione, chiamiamola ambientale; è il rapporto che passa 239 Pre| una locuzione univoca, ma ambigua: da un lato abbiamo la presenzialità 240 Pre| professati o implicitamente ammessi, o addirittura spesso in 241 III| di esistenza, o se non ne ammettano altre per cui la latenza 242 I| mente e fatti extra-mentali, ammettendo col senso comune che ne 243 III| anche se lui non vuole ammetterlo; è altrettanto vero che 244 III| e la cui esistenza debba ammettersi indipendentemente dal suo 245 III| era prima. Ma se anche si ammettesse che quel mondo delle immagini 246 Pre| in cui in nessun modo è ammissibile che riesca a porre la o 247 II| riducibilità attesta la realtà amolteplice, come suo opposto; ./. 248 III| fondazione che potremmo chiamare amorfa in quanto fa della cognizione 249 V| è consentito lo sviluppo ampio e sistematico di una teoria 250 IV| totalità delle cose, viene ampliata e approfondita; in virtù 251 Pre| sono se non queste stesse ampliatesi ad abbracciare certe proprietà 252 I| i cui interessi si siano ampliati fino ad abbracciare il campo 253 V| criterio di esistenza va ampliato al di là della presenza 254 III| montare meccanismi esterni che amplino e prolunghino i poteri d’ 255 | An 256 III| attraverso la determinazione analitica dei vincoli che legano la 257 II| condizione originaria vien posta analiticamente e ci si chiederà che cosa 258 V| al di fuori degli schemi analitici, soggetti alle esigenze 259 I| coscienza. L’empirismo, analizzando i modi della conoscenza, 260 I| strumenti più adatti per analizzarlo e catalogarlo, e, una volta 261 V| stati questi «attentamente analizzati dai filosofi»,- ma il fatto 262 I| inerisse una condizione analoga a quella privilegiata della 263 III| modo e secondo direttive analoghe.~ ~ Dal momento che, poi, 264 III| almeno, stati del tutto analoghi o identici a quello di una 265 V| surcoscienza e l’immagine analogica di quest’ultima, come di 266 V| indipendente, deve procedere analogicamente allargando il noumeno psicologico 267 Pre| eterogenei secondo modalità anarchiche ed ex lege; ne ha fatto 268 V| incomprensibile: di contro alla durata anaritmetica e pur pluralistica, per 269 Pre| rappresentazione del divenire umano anatomizzato nella discontinuità delle 270 Pre| loro imperfezione, prende l’andamento sinusoidale di determinazioni 271 V| conoscere in questo, che, pur andando l’una e l’altra partecipi 272 Pre| limiti che la circoscrivono e andasse ad investire la totalità 273 II| grandi sistemi dogmatici sono andati dal pensiero alle cose, 274 Pre| entro il quale [[sono*]] andato a cercare l’unità duratura 275 V| se stesso, e di cui noi andiamo partecipi appunto per la 276 III| mentre nello ./. altro ne andrebbero esenti - , percezione e 277 II| soggettività della cognizione e l’anelito al possesso del reale, vale 278 Pre| ritroviamo in tutto il mondo animale: nel momento della difesa 279 IV| azione e che di conseguenza è animata da un moto centrifugo che 280 III| ancora il contenuto che li ha animati precedentemente, ma vi ritroviamo 281 IV| spirito sia il principio animatore e primigenio della realtà 282 I| relativismo, sforzo che sempre animerà tutta la meditazione e costituirà 283 I| Bergson ingrossa fino ad annettersi sotto certi aspetti dei 284 III| rilassamento e di abbandono all’annientamento assoluto, ma che dalla forza, 285 I| meno grande, un problema annoso da un piano di generalità 286 V| delle attualità passate, annovera il ricordo col quale è dato 287 I| di esaurire altrettante ansiose domande. L’empirismo o giunge 288 | ante 289 IV| vista quel giudizio che le antecede e che può venir formulato 290 II| reale; significa ancora antecedenza logica del problema del 291 V| implicitamente che ad essa vengono anteposte due considerazioni, che 292 III| acquisizione di processi anteriori da ciò che è dato di sviluppo 293 V| punto sia lecito parlare di anti-intellettualismo in Bergson, oppure conservare 294 I| sorgenti del tentativo ci sia l’antica questione del libero arbitrio 295 III| all’individuo la conoscenza anticipata di un qualsiasi modo di 296 III| intelligenza che avevamo anticipato in quanto vi avevamo scorto 297 IV| bensì si limita ad una anticipazione. La problematica della conoscenza 298 IV| coscienza a rappresentarsi in anticipo l’oggetto e ad attendere 299 Pre| verità tanto cara agli «antidiveniristi», perché un oggetto essa 300 IV| coesistente, in continuazione e in antitesi al tempo stesso a un altro 301 III| abitudine-direzione e innatismo non sono antitetici, quando li si riconduca 302 I| la permanenza di influssi antropomorfici in una sistemazione geocentrica; 303 III| disinteressi, ./. al più apatico e immobile degli atteggiamenti 304 I| come non aveva premesse: apertasi su di sé, si richiude in 305 I| che alla coscienza sono aperti giudizi di valore su tutto, 306 IV| liberazione, vale a dire l’apertura di una via all’apprensione 307 III| consapevolezza costante delle larghe aperture verso la metafisica che 308 I| potersi avviare verso l’apice della metafisica grazie 309 IV| Si potrebbe ricordare l’apologo della zappa, cui il ruvido 310 IV| restrizione agli atti che appaion dotati della qualità di 311 V| irrigidimento della sua mobilità. Apparendomi poi ogni punto una tappa, 312 III| risulteranno essere misteri apparenti. Vogliamo assumere la percezione? 313 V| definizioni, per cui l’intuito apparirebbe prolungamento della facoltà 314 III| azione, quelle che prima apparivano pure esigenze della conoscenza, 315 II| trasferendo al secondo ciò che era apparso valido soltanto nel primo, 316 Pre| umano cui deve dichiararsi appartenente come cosa, se si vuole che 317 II| se si vuol determinarne l’appartenenza a una facoltà ben precisa, 318 II| la condizione originaria apparterrà a una sfera affatto diversa 319 V| ultimi due problemi, che si appellano a un criterio di analogia. 320 IV| insopprimibile. Qualora ci si voglia appellare al confronto coll’oggetto, 321 III| dato ora abbandonare gli appellativi del criticismo trascendentale – 322 III| coscienza, non si può dare che l’appellativo di incosciente, così ogni 323 V| rispetto all’oggetto stesso; ma appelliamoci all’intuizione: vedremo 324 V| qualunque antecedente si appellino, altro non sono che la risposta 325 II| cioè conoscere se stessa, appercependosi e intuendosi al tempo stesso: 326 V| quantunque ciò che essa appercepisce sia qualcosa che trascende 327 Avv| senza segnalazione per non appesantire inutilmente la lettura.~ ~*(= 328 IV| vita quotidiana, ma che si appesantisce e ci lega e ci zavorra via 329 I| reale e soddisfare l’antico appetito della ragione, dall’altro 330 IV| se non altro virtuale, applicandogli il privilegio, comune agli 331 V| di luogo e di moto, così applicandosi alla vita, ne coglie sì 332 IV| rivolta alle cose appunto per applicar loro tali schemi indifferenziati 333 III| incastro ed è capace di applicarli e di utilizzarli, senza 334 I| della scienza positiva e ad applicarne il metodo sperimentale, 335 Pre| storiografia; oppure noi applichiamo con tutto rigore il presupposto 336 Pre| prodotti storiografici che applichino attraverso il nostro metodo 337 IV| entro i medesimi confini, appoggiandosi però ad una variazione dei 338 IV| il significato che le si appone usualmente e secondo i fini 339 III| percezione, allora, non solo apporta coscienza all’attività intellettiva, 340 V| dignità dell’intelletto, ./. apportando una correzione al primitivo 341 V| intuizione: come la correzione apportata alla relatività intellettiva 342 IV| parti giustapposte e lo apprende quindi come indefinitamente 343 V| complanarità delle attitudini ad apprenderli, la coesistenza dello spirito 344 II| la distinzione delle idee apprendibili come tali.~ ~2º) L’applicazione 345 V| del movimento, per cui lo apprendo come puro passaggio, si 346 V| pretende di introdurre le apprensioni simpatiche dell’intuito 347 V| suffragio da una facoltà apprensiva che ne confermi la validità 348 III| momento che l’esperienza ha appreso che la successiva complicazione 349 IV| con cui la coscienza si appresta ad agire sulle cose. Se 350 I| qualcosa che sarebbe molto apprezzabile poter distruggere, ma che 351 III| indeterminatezza di cui la coscienza approfitta per atteggiarsi a percezione. 352 III| natura, onde estendervi ed approfondirvi il campo del suo dominio. 353 Pre| secondo comportamento amplia e approfondisce il primo: infatti, a differenza 354 IV| altro e che di necessità approfondiscono sempre maggiormente la scissione 355 IV| delle cose, viene ampliata e approfondita; in virtù del ripetersi 356 II| fondamentale, senza aver approfondito quale funzione gli abbia 357 III| ricorso alle immagini, ad appropriarsene, diciamo così, per adattarle 358 III| funzione non è [[se*]] non di appropriarsi dei fenomeni e di renderli 359 IV| attivamente con reazioni appropriate, dovrà essere attrice dello 360 V| individualizzantesi nei corpi e appuntantesi in coscienze empiriche, 361 IV| funzioni esaminatrici ed appuratrici.~ ~Donde il secondo enunciato 362 IV| negazione, infatti, ti si apre quando ormai l’intero sistema 363 I| psicologica che si stavano aprendo, ha colto un angolo dell’ 364 III| tutti i caratteri di un apriorismo, destinato ad offrire i 365 V| imposta dall’affermazione aprioristica che fa del corporeo un attributo 366 III| considerata da un punto di vista aprioristico e non conforme ai dati di 367 Pre| stesso oggetto deve venire apriormente concepito tale, alla coscienza 368 I| questa eliminazione non aprisse un qualche spiraglio per 369 V| conservantesi in una tela di arazionale e di qui alla corrente metafisica 370 III| quali sono contingenti e arbitrari. Indeterminatezza nella 371 I| necessità avrà sempre una forma arbitraria. In altri termini, se la 372 IV| affermativo. Superficiale ed arbitrario è il ritenere l’affermazione 373 I| antica questione del libero arbitrio oppure se non ci sia il 374 II| quali motivi di stabilità architettonica ne abbiano imposto la presenza.~ ~ 375 I| mobilità, chi con tanta arditezza si è accostato alle dottrine 376 Pre| oltrepassa, per dir così, l’area rappresentativa dell’altra, 377 I| come barriere destinate ad arginare ed escludere qualunque brama 378 V| antinomie di Zenone, le quali argomentano l’inadeguazione della conoscenza 379 III| spirito, è in grado però di argomentarlo per altra via. Se il rapporto 380 IV| in quanto idolo, sarebbe argomentata dalla proposizione generale, 381 II| secondo la forma pura – venga argomentato dall’insufficienza del concetto - 382 Pre| è in funzione del tempo, argomentiamo che nulla dell’umano abbia 383 II| non ricerca fattori che argomentino dell’esistenza formale di 384 I| soffocare da un lato in un arido e inintelligibile materialismo, 385 V| ricondotta alla primitiva aristotelica, si rende ricca delle visuali 386 IV| positivismo, sia del dio aristotelico, intelligibile degli intelligibili, 387 V| profonda. Allora, quando, armati di tali premesse, distogliamo 388 I| campo gnoseologico ci arriva armato del più deciso proposito 389 I| tentativo di sintetizzare in un’armonica visione il sentimento ideale 390 Pre| successione e mutamento s’arrestano o, a rigore, dovrebbero 391 Pre| o, a rigore, dovrebbero arrestarsi; muovendo da una differente 392 V| creatrice, perennemente arricchentesi di sé, in quanto trascorsa, 393 II| la sua intuizione non si arricchirà del molteplice. Ma l’intuizione 394 III| meccanicismo e ci si sforza di arricchire di continua autonomia la 395 I| esso non esser colto, e ad arricchirlo di qualcosa che si aggiunge 396 V| superficiale cosciente, arricchitosi del criterio di divisione, 397 IV| progressivo sviluppo dell’indagine arricchiva il quadro puramente metafisico 398 I| al campo gnoseologico è arrivato con la disperazione di uno 399 Pre| azione nel presente e si arroghi il diritto di far ciò deducendolo 400 III| se ogni mattina la quarta arteria offriva un determinato colore 401 III| trovarmi di fronte a due arterie che s’incontrano e s’intersecano, 402 III| mondo delle immagini che si articolano intorno alla coscienza sia 403 III| connessioni che meglio può articolarsi in ponte di unione fra l’ 404 III| soltanto alle due ultime articolazioni gnoseologiche spetta una 405 III| determinazione, ai vari articoli e relazioni, in cui si arricchisce 406 V| comunque si pongano e si articolino e a qualunque antecedente 407 Pre| esperienze; ma dietro un suo articolo sul Mercurio di Francia 408 V| paragonato a quello di un artista che fa e disfa, corregge 409 I| impulsi mistici o le attività artistiche, ognuno dei quali costituisce 410 III| abbandonando il piano dell’azione e ascendendo alla sfera della contemplazione 411 V| continuerà il suo cammino in ascesa in una conquista perenne 412 I| stato posto in rilievo: ascoltiamoci dentro, mentre viviamo agiamo 413 II| privilegio del diritto d’asilo. Ma in quanto il dubitare 414 Pre| inerti» e, per dir così, «asoggettivi» o «astoriografici»; delle 415 V| ritroviamo in Spinoza: ma l’aspazialità e l’indivisibilità della 416 III| momento che già dovevamo aspettarcelo dal comune atteggiamento 417 Pre| aspetto problematico e coll’aspettarne la soluzione da un concomitante 418 IV| da cui meno si sarebbe aspettata una relazione di ordine 419 II| autocoscienza si rivolgano gli assalti di quanti sono alieni dal 420 V| di conoscenza che gli è assegnata. Perché si potesse accettare 421 III| prerappresentazione ha loro assegnato. Ma, d’altro canto, - e 422 Pre| venir rappresentato perché assente di fatto, ma di cui alla 423 III| altri anche se rimangono assenti alla nostra percezione, 424 III| l’altra, non potremo mai asserire che la presenza ./. costante 425 IV| concomitante affermativa, che asserisca alcunché di altro da ciò 426 Pre| contrario da quel che essa asserisce, tranne che alla condizione 427 V| spirito e materia, dopo averne asserita l’eterogeneità, e tendente 428 IV| per una conquista e per un asservimento utilitaristico delle cose; 429 III| strumento vitale atto ad asservire il mondo delle percezioni 430 IV| impadronirsi della materia e di asservirla ai propri scopi pratici, 431 II| nell’istante in cui l’ha asservita a sé, e muovendosi in questa 432 II| Le forme condizionanti assettano la pluralità o addirittura 433 IV| essere lo svolgimento, l’assetto e il rapporto delle cose, 434 III| di esso si possono fare, assicurano che dovunque si dia intelligenza, 435 I| uno che all’altro fattore, assicureranno dell’esistenza di particolari 436 III| stessa i coefficienti che assicurino ai suoi modi di conoscere 437 III| Se la percettività è un’assieparsi di sensazioni, l’intelligenza 438 III| ha tutta la portata di un assioma da cui è dato procedere 439 IV| attrice dello spettacolo cui assiste. Se la coscienza, di cui 440 III| un confine donde può solo assistere e accompagnare il processo 441 Pre| lettere di vari che avevano assistito di persona al reale verificarsi 442 III| componenti si presentano sempre associati in modo che l’uno non può 443 III| abitudine, il riconoscimento e l’associazione. Altri trattatisti riconosceranno 444 III| Anzitutto, in polemica con l’associazionismo la cui interpretazione intellettualistica 445 V| riversibilità, che non si assoggetta ad alcuna ricostruzione 446 IV| moltiplicarsi indefinitamente e di assoggettarsi a tante combinazioni, quante 447 III| realizzazione del disegno, ma si assoggettino anche a sostituirsi a vicenda, 448 IV| indivisibilità e l’unità assolute. Poiché fra tali stati si 449 V| formale, che i singoli stati, assorbenti in sé ogni qualità e determinazione, 450 III| piano che si era voluto assorbire, ma non spiega affatto come 451 III| della coscienza col mondo, assumendosi la sensazione come un effetto 452 IV| comportamento che l’intelligenza assumerà nei suoi confronti, o piuttosto 453 V| conoscenza retrospettiva può assumerli come fatti, ma il cui farsi 454 I| presupposizioni sufficienti ad assumerne la stessa metodica, quella 455 V| necessario a pensarvi, ed assumervi in essa l’immobilità e la 456 IV| che l’unico atteggiamento assumibile dallo spirito di fronte 457 I| nel positivismo) – si astiene dal porli»; l’altro «giunge 458 Pre| oggetto; infine, che questa astoricità di alcuni aspetti dell’umano 459 Pre| dir così, «asoggettivi» o «astoriografici»; delle opere storiografiche 460 V| legami, taglia e separa e astrae nel bisogno concreto di 461 IV| rispettive negazioni, si astrarrà dal tutto l’elemento negativo, 462 III| stesso del dato gnoseologico, astrazion fatta da qualunque esperienza 463 III| psicologica, fondata su di un atomismo di discontinuità e di discrezione, 464 Pre| all’una quel che è dell’atra, e tirarsi fuori dalle pastoie 465 IV| ricordo trova motivi di attaccamento e di desiderio più forti 466 I| quindi, riconoscere che gli attacchi mossi da Bergson ai filosofi 467 IV| non si limita a muovere l’attacco all’idea di disordine, facendone 468 I| solo quando la coscienza si atteggia in modo che l’intero suo 469 III| nell’altro caso, tendono ad atteggiare una parte di esse nei confronti 470 II| coscienza, in quanto pensiero atteggiato alla conoscenza. Ma questa 471 I| offrendo un unico oggetto e attendendo una risposta, la quale, 472 I| stesso di quello da cui si attendeva la sintesi a posteriori. 473 IV| nostra azione sulle cose, attendiamo che esse si dispongano in 474 III| scrittura anteriore non sono attendibili testi di una apriorità della 475 III| testimonieranno della verità e attendibilità della proposizione d’origine, 476 III| sviluppato agli estremi limiti. Attenendosi a questa seconda possibilità, 477 II| metafisica, oppure che ci si attenga alla pura presupposizione 478 V| riconosce essere stati questi «attentamente analizzati dai filosofi»,- 479 III| Bergson è un animo vigile e attento, pronto a cogliere tutti 480 IV| il dualismo solleva, lo attenua in una polarità non di enti 481 IV| assoluto, che poi viene via via attenuando, fin quasi a rivalutare 482 IV| conviene porre il dualismo attenuandone tuttavia la contrastante 483 III| viene elisa, da un lato attenuandosi il concetto di inestensione, 484 I| o acuiscono, precisano o attenuano. Tutte le pagine che seguono, 485 IV| del materiale, riesce ad attenuare la nozione di relativismo, 486 V| noumeno a fenomeno, quando si attenui il realismo in un idealismo 487 I| sdoppiamento inconciliabile di attenzioni divergenti, da un lato un 488 IV| relazione coscienza-oggetto e, attestandovi un modo dell’oggetto, supera 489 I| comune ai vari sistemi, attesterebbe di una comunanza di errore 490 III| Di fatto, fin che ci si attiene al criterio interessante 491 IV| atteggiamento soggettivo, che attinga, senza adeguarla, una realtà 492 Pre| spunti originari e specifici, attingendo le prime qualcosa che è 493 V| ombra sul nostro pensiero: attingeremo allora la durata e ci sentiremo, 494 Pre| preesistenza sotto forma di un attitudinario che era in attesa della 495 III| delle energie creatrici e attive, e di fare di questo o quell’ 496 IV| necessaria fra causa ed effetto, attrae nell’orbita del proprio 497 III| che abbia la facoltà di attrarre e raggruppare attorno a 498 Pre| alcune di quelle che si danno attraversando inalterate il tempo, e decidere 499 III| giungo al quadrivio che debbo attraversare tutte le mattine, so di 500 II| all’immagine percettiva sia attribuendone alla rappresentazione del 501 IV| nella misura in cui noi gli attribuiamo della realtà; l’esperienza, 502 III| uno stato di fatto, ma si attribuirà al privilegio di cui l’immagine 503 II| contemplazione: potrà, tutt’al più, attribuirle un significato nuovo. La 504 IV| fini che di regola le si attribuiscono, quando la si suppone coincidente 505 IV| verrà meno alle prerogative attribuitele, quando la si consideri 506 I| indagine, quali almeno le attribuivano, non hanno nulla che fare. 507 IV| appropriate, dovrà essere attrice dello spettacolo cui assiste. 508 I| intuizionismo, evoluzionismo, attualismo, spiritualismo vitalistico, 509 III| sia quella che si viene attuando sia solo quella che è libera 510 III| sensazioni al centro in cui si attuano: nella successione temporale 511 III| senza esser costretto ad attuarla, così l’inserzione dell’ 512 V| costituiscono un futuro attuatosi per l’arricchimento di un 513 III| scelta fra un certo numero di attuazioni, è logico che le percezioni, 514 II| pensare e dell’esistere che attuerebbe nell’essere in nome del 515 V| reciproche influenze, in cui l’aumentare apparente dell’uno di essi, 516 V| diminuzione o di un suo aumento; di qui il principio di 517 IV| logico, capace di «opponere auricolam» al dualismo gnoseologico, 518 I| solamente in quanto si autocircoscrivono e riguardano esclusivamente 519 IV| facoltà ad esso inerente di autocogliersi. Sotto di essa si cela tutta 520 V| esplicativa, e in certo senso autolimitatrice, che come condizione di 521 IV| componenti e di dedurne autonomamente la natura, sorgono difficoltà 522 III| oggetti ./. confinanti e autonomi, ma in tale fusione si è 523 I| Kant, di un imprescindibile autonomismo, doveva venir scissa dal 524 Avv| casi al dattiloscritto dell’autore, anche perché nella versione 525 I| comodità di trattazione, autori e storici delimitano e ipostatizzano 526 III| erigerlo a padrone di forme autosufficienti, se non vuole detronizzarlo 527 V| dimensione, la cui punta avanzando viene costruendo senza sosta 528 Pre| adeguazione alle pretese che esse avanzano di porsi a rappresentazioni 529 | avente 530 | averli 531 III| spostamento e la sistemazione avvengono attraverso una serie di 532 II| dire alle cosiddette idee avventizie, ha dato luogo ad elementi 533 I| problema, prima ancora di avventurarsi a dare una risposta si accorge 534 II| titolo di intuitivo, non avvertendo di trovarsi con ciò di fronte 535 Avv| Avvertenza del trascrittore~ ~Sono 536 II| interpretativo, se prima non avvertiamo l’urto, che egli ha colto, 537 II| primo propugnatore, senza avvertire che il suo compito si riduceva 538 III| che di psicologico non è avvertito dalla coscienza, non è dotato 539 I| pensiero onde questo possa avviarsi sicuramente al suo scopo, 540 I| problema: e neppure si è avviato a tale problematica per 541 I| speculazione, se non ci si avvicinerà al modo suo proprio di considerare 542 III| permanenza di un’identità ./. avviene solo nel geometrico e nel 543 IV| intelligenza; un’esigenza di avvilire e di svalutare la natura, 544 II| caso la coscienza appare avvinta alle sue condizioni, perché 545 IV| particolare di una scena già tutta avvolta nel fascio di una sorgente 546 Pre| dicembre 1965 ~ ~ ~ ~ Giordano B. Cavagna ./. 547 I| problema gnoseologico con un bagaglio che conserva sì parecchie 548 V| matematico in cui ciò che non è balena per morire subito dopo nel 549 V| il processo del tempo un balzo da nuovo a nuovo, un progredire 550 IV| il termine, non lo si può bandire, perché non ci si vuol privare 551 V| soggettiva. Entrambe le posizioni bandiscono la libera creazione, rigettano 552 Pre| ragione, e quella che si basa su di un loro rapporto che 553 Pre| confronti della storia, e bastassero gli enti «storicamente inerti», 554 Pre| avesse condotto a ciò. Non bastavano né l’esigenza sintetica 555 Pre| sua natura più profonda; basterebbe l’osservazione di entrambe 556 II| estrema, uno stato che non è bastevole a se stesso, almeno per 557 II| esistenza, si suppone che basti parlare di una essenza non 558 Pre| fotografia o della cinematografia bastino a fornire materia d’indagine, 559 III| Uguale è la strada che si batte per giungere alla comprensione 560 III| seguire la strada che egli batté e di capire come in lui 561 IV| nozione di durata -, qui battiamo un terreno puramente logico, 562 III| non dipendono da esso, o battono contro lo stato reale dei 563 I| anche se diverse sono le vie battute. Di contro vediamo chi, 564 V| seguire passo passo il cammino battuto per arrivare a questa senza 565 III| materialismo: questo, con beata semplicità, ha chiuso gli 566 I| manca la comodità di una bella prospettiva che ce lo faccia 567 IV| percettive, anche la sensazione beneficia dell’indivisibilità. Quel 568 IV| operazione del giudizio, il beneficio che con ciò si ricava, va 569 III| toccherà non il tutto, bensí una parte.~ ~ Sinora, o 570 V| speculativo dell’intera opera bergsoniana, ma la ricerca stessa di 571 I| eccessivi l’affermazione che il bergsonismo muove da una particolare 572 III| differenti sistemazioni di Berkeley e di Kant – sono tutte caratterizzate 573 III| interesse vitale e innalzato a bersaglio utile dell’esplorazione 574 I| guardato senza le lenti bicolorate, presenta ogni figura sdoppiata 575 III| seguono: ci si dice che il bimbo, in attesa di segnare sul 576 III| avremmo nozione solo di gruppi binari di sensazioni ai quali dovrebbero 577 III| dall’unità in cui coglie i binomi, i trinomi, i polinomi, 578 II| permanenza immutata di un centro biologicamente organizzato i cui bisogni 579 III| in secondo luogo, l’uso bivalente di uno stesso vocabolo, « 580 III| invece, introduce entro la bobina svolgentesi dell’attività 581 Pre| scritte da Bergson.~ ~ ~ ~Bologna, 4 dicembre 1965 ~ ~ ~ ~ 582 II| il congiungimento dei due bracci della morsa entro cui verrà 583 I| arginare ed escludere qualunque brama di sapere che tenda ad espandersi 584 III| per dir così, una delle branche con cui la coscienza, in 585 III| percettività e la trasforma in una breccia in cui l’indeterminatezza 586 I| maggior efficacia di questi brevi cenni, della sicura presenza 587 III| nelle sue conseguenze, è brevissimamente delineata come se avesse 588 V| evoluzione – e sottraendole bruscamente ad ogni tentativo di inquadramento 589 III| sorgente di materie prime e brute è la materia inanimata. 590 V| L’intuizione allora avrà buon gioco soltanto là dove il 591 IV| applicazione, impronta la buona riuscita che risulta dall’ 592 Pre| quanto sono dell’umano, non cadano sotto la giurisdizione della 593 III| sensibile e intelligibile, cade in difficoltà ancor più 594 I| sdoppiamento non tanto c’è caduto, quanto vi si è sempre trovato: 595 III| una determinata immagine cagiona lo sconvolgimento di tutto 596 III| ragnatela dei rapporti che cala sul libero mondo sensoriale, 597 III| immagine e in certo modo calamitata da questa, non è possibile 598 III| o parlandone come di un calco che il reale modella nella 599 III| mettere indebitamente in non cale che gli elementi del rapporto 600 I| detratte da essa, su di lei calino per racchiuderla ad unità. 601 III| quegli altri tre non son cambiati. E, poiché chiamiamo contingente 602 II| Agostino che attraverso Campanella, abbia in sé forza sufficiente 603 I| ma doveva costruirle un canale dalle sponde ben delineate 604 III| veicoli artificiali, dei canali sovraggiunti, sui quali 605 V| Ma le due obiezioni non cancellano affatto la deficienza rilevata. 606 III| dell’«Io penso», atto a cancellare le conseguenze di questo, 607 IV| disegnano le immagini, per cancellarsi subito dopo, non appena 608 IV| presente dell’esperienza ha cancellato. In conseguenza la partecipazione 609 III| calcolo, d’improvviso ne si cancelli l’esistenza e lo si dichiari 610 IV| omogenee di quantità, i cangiamenti del secondo termine del 611 Pre| ultima, a rilevarne tutti i canoni metodici anche i più celati, 612 Pre| nessun presupposto, nessuna canonica di metodo; non solo le loro 613 II| molteplicità dispersa e caotica della percettività si organizza, 614 IV| e di riempirne quindi la capienza di una realtà, sia pure 615 Pre| per dir così istantanea e capillare o che si verifichi saltuariamente 616 I| la pervade, è in grado di capirne le diverse strutture che, 617 I| ricerca e che costituiscono i capisaldi di una dottrina che si ponga 618 Pre| attenzione – è quel che è capitato alla presa di coscienza 619 II| dell’esistere.~ ~ Ma si capovolgano i termini e ci si proponga 620 II| sufficiente ad apportare un capovolgimento di posizioni, qualora venga 621 I| crede di aver ruotato o capovolto la direzione di marcia dell’ 622 III| raggruppare attorno a sé, capricciosamente, le altre a mo’ di ventaglio, 623 V| con cui si era tentato di caratterizzare la psiche, in quanto entità 624 I| conoscenza in particolare, e la caratterizziamo in tre punti:~ ~a) l’indagine 625 Pre| posto in un cerchio di carboni accesi piega la coda fino 626 IV| che fa del soggetto il carceriere di se stesso e preclude 627 Pre| coi sostegni dentro la carne, lascia la sua vita in immediato 628 Pre| gli atti diplomatici, le carte private e pubbliche, ./. 629 II| orditi dalle pregiudiziali cartesiane, sia verso quell’immanenza 630 II| possibile, si vedrà il dio cartesiano intervenire nella gnoseologia 631 I| dimostrazione che l’intendimento cataloga i dati in modo da piazzarli 632 I| strutturazione inalterabile e catalogabile della conoscenza, il momento 633 III| rapporti, classificabili e catalogabili e, quindi, confrontabili 634 III| esplorano, definiscono e catalogano, dall’altra quella del valore 635 I| vantiamo, che sa astrarre e catalogare, che fornisce idee delimitate 636 I| adatti per analizzarlo e catalogarlo, e, una volta fatto questo 637 II| psicologia ./. ha rinvenuto e catalogato nella coscienza fossero 638 Pre| alcune note essenziali e categoriali, quelle per cui è una delle 639 Pre| concetto, un universale categorico del nostro conoscere e del 640 III| la traduzione in termini causali di quell’opposizione contingenza-necessità 641 III| ragnatela di oggetti connessi causalmente l’uno all’altro e, perciò, 642 Pre| 1965 ~ ~ ~ ~ Giordano B. Cavagna ./. 643 III| agire, ma è quella che sta a cavallo fra l’atto che si è realizzato 644 Pre| necessaria a uccidere una cavia; quindi tale atto sarebbe 645 IV| comprobata dalla dichiarata cecità parziale dell’intelletto 646 IV| se non altro virtuale, celando tuttavia nel suo profondo 647 III| determinati corpi riescono a celare a se stessi le catene unitarie 648 III| contemplazione disinteressata e potrà celarla in quanto la prassi che 649 II| onde la transitività sembra celarsi sotto questo che concetto 650 III| coscienza; non solo, ma essa celerà il suo fondamento pragmatico 651 I| velata riposta nell’intima cella d’un tempio in cui non v’ 652 V| modificazioni fisiologiche delle cellule cerebrali; d’altra parte, 653 I| efficacia di questi brevi cenni, della sicura presenza di 654 III| processo. L’atteggiamento censorio si applica anzitutto alla 655 III| organizzato di vie e di centri nervosi, attorno a cui simili 656 V| individuo, l’intuizione è moto centripeto, affrancazione da ogni simbolo 657 Pre| risale a Descartes: e ne cercai i punti di passaggio. L’ 658 I| pensiero avrebbe dovuto cercarsi altrove il mezzo per accontentar 659 III| la cui dimostrazione va cercata nella somma totale delle 660 III| ogni singolo punto e si cerchi se la sua mente ha condotto 661 I| degli stati psichici. Ma cerchiamo di cogliere ./. perché 662 III| così come il movimento cerebrale ne attua i presupposti. 663 V| fisiologiche delle cellule cerebrali; d’altra parte, se il criterio 664 I| particolare possibilità di cernita, là dove egli contrappone 665 I| forma stessa: entrambe sono certezze acquisite, solamente in 666 III| esistenza, si osserva che il certificato di esistenza viene attribuito 667 | Certuni 668 III| stessa, nel secondo perché il cervello diviene non già lo strumento 669 IV| il punto esatto in cui ha cessato ./. di essere», ma è mossa 670 III| relativa, tuttavia la ragione cesserà di apparire assoluta e irriducibile, 671 I| separazione netta fra i due, che cesseranno di presentarsi come elementi, 672 V| per questo nessuno di essi cessi di perdere la propria individualità, 673 III| punto di vista opposto e cessiamo di guardare alla coscienza 674 III| dimostrabile, basta che si pensi cha a tale lineetta il bambino 675 | ché 676 Pre| incomunicabili. Potremmo chiamarlo un metodo del comportamento 677 I| vuol dare potrebbe anche chiamarsi collettivismo, può comprendersi 678 III| degli intelligibili – la si chiami intelletto o intendimento 679 Pre| in una certa situazione, chiamiamola ambientale; è il rapporto 680 Pre| i principi di questa che chiamo dottrina del conoscere: 681 I| cognitiva, non delimitiamo né chiariamo un oggetto, bensì un rapporto, 682 I| conseguenza reciproca. Perché chiarificare i motivi che sovrastano 683 I| quel nesso che serviva a chiarificarla e che in definitiva non 684 V| ben altre considerazioni e chiarificazioni possono essere i rapporti 685 Pre| alcune precisazioni e dei chiarimenti, giacché con esso non ho 686 II| analitico, si è ./. giunti al chiarimento: la insufficienza della 687 III| senza riuscire affatto né a chiarirlo né a giustificarlo, senza, 688 IV| dell’oggetto. Da ciò vien chiarita la proposizione, che afferma 689 I| entro la quale venivano chiarite le possibilità della relazione 690 V| alla propria soggettività, chiedendo alla riflessione intima 691 II| posta analiticamente e ci si chiederà che cosa consegua da tale 692 III| contatto con le cose, senza chiederci né se queste esistono né 693 I| nuovo fattore di cognizione. Chiediamoci, ancora, che cosa lo abbia 694 III| e su cui l’esperienza chinandosi può raggiungere l’intelligenza, 695 Pre| l’individuo fasciato di chitina e chiuso nel mondo della 696 I| conoscenza, e che nessuno che chiuda gli occhi sulla problematica 697 I| citazione, al contrario, chiudentesi nel concetto di superamento 698 I| condizioni.~ ~E con ciò chiudiamo la digressione: concludendo, 699 II| stesso e non resta in sé chiusa e perfetta: determinare, 700 Pre| sono una vera e propria chiusura di occhi su ciò che compone 701 III| tardi alle prese con uno choc morale, quando dovette fare 702 | ciascun 703 V| un giorno le basi di una cieca fiducia, è in ./. verità 704 III| dipingendo o fotografando o cinematografando, in vista di un particolare 705 | circa 706 III| spegnersi in una superficie circolare che è a un tempo la base 707 III| espansione che oltrepassa e circonclude i limiti di quella. Son 708 III| oggetti da cui la coscienza è circondata. In questo caso, invero, 709 III| una indefinita serie di circonferenze possibili. I gruppi si mostrano 710 II| gnoseologica, perché per ora resta circoscritta la particolare problema 711 V| di elementi individuali e circoscritti da limiti, in cui non può 712 III| D’altra parte, il numero circoscritto è richiesto dall’altro carattere 713 IV| conosce e che per conoscere si circoscrive e definisce nei confini 714 IV| il fatto che nell’opera citata non mancano gli accenni 715 I| confronti e riguardi. La scuola classica inglese ne aveva fatto un 716 III| sé, in quanto rapporti, classificabili e catalogabili e, quindi, 717 I| se volessimo veramente classificarla, dovremmo chiamarla frutto 718 Pre| patrimonio di conoscenze, il clima sociale, il fondamento economico, 719 V| l’intelletto, poi atto a coadiuvare e a completare, almeno nelle 720 Pre| carboni accesi piega la coda fino a che l’aculeo venenifero 721 V| morte, la morte dovuta alla codificazione e rinserramento in formule 722 V| ciò, l’intelletto procede coerentemente a se stesso e alle sue esigenze 723 III| che è in grado di rendere coerenti le conseguenze con le premesse 724 II| soggettiva, sottesa alla coesione del molteplice, fa astrazione 725 IV| cose, non sussisterà sola, coesistendole una seconda realtà che le 726 Pre| unità son compresenti e coesistenti le stesse due facce; posto 727 I| al reale più per la sua coessenzialità alla cosa in sé che per 728 III| essere vivente dispone; è coestensiva alla frangia di azione possibile 729 I| mentre questo, a sua volta, cogliendo l’unità, come quella che 730 III| giustificare l’intelligenza cogliendola come un momento della coscienza 731 IV| materia ed è naturale che, cogliendole nella materia, le contrapponga 732 I| conoscenza riflessa è quella di coglier se stessa al di là dell’ 733 I| viviamo agiamo sentiamo, e coglieremo una corrente continua in 734 III| giustificarle significa coglierle nella loro genesi; qualcosa 735 II| coscienza si ripiega su di sé a cogliersi nell’atto in cui conosce, 736 I| distinzione per la quale si cogliesse il reale. Son queste le 737 III| altra via. Se il rapporto cognizione-vita vincola e subordina l’attualità 738 III| contenesse soltanto queste coincidenze, le conquiste del Bergson 739 Pre| sono alla sorgente e che coincideranno con quei fattori storici 740 V| sussistenza nel mezzo omogeneo coinciderebbe con una eterna presenza, 741 III| conoscenza in certo modo coinciderebbero, quando si intenda per conoscenza 742 V| concezione condizionante, che coincidesse appunto con la rappresentazione 743 III| l’intendimento stesso e coincideva con il problema dell’unità, 744 I| in quanto l’uno e l’altro coincidevano; ma, penetrandovi in profondo, 745 II| Bergson a quel che, pur coinvolgendo l’intera cognizione, non 746 IV| percezione e dell’intendimento, coinvolgono, ripetiamo, una posizione 747 I| del conoscere e lo abbiano coinvolto non già sotto una forma 748 I| conosciuto, necessariamente cola nel campo del conoscere 749 V| parlare di compensazioni e collaborazioni. L’intimità potrebbe pure 750 Pre| fondamentali, rapporti particolari colleganti un antecedente a un successivo 751 Pre| descritto una porzione, cerca di collegarla alla precedente e alla successiva, 752 Pre| mostri il necessario suo collegarsi all’uno o all’altro aspetto 753 III| sensoriali si prenda che siano collegati l’un l’altro in una successione 754 Pre| immutabile di rapporto che colleghi il successivo all’eterogeneo 755 I| tratto; di necessità sarà collettiva e progressiva. Essa consisterà 756 I| potrebbe anche chiamarsi collettivismo, può comprendersi solo se 757 Pre| continuare questo nostro colloquio. Ma evidentemente la soluzione 758 V| soltanto un superamento mistico colma in grazia di una estensione 759 III| di un linguaggio le cui colonne reggitrici sono appunto 760 IV| sentimento affettivo che ./. colorava e colorerà sempre di sé 761 IV| affettivo che ./. colorava e colorerà sempre di sé la percezione 762 IV| giudizio di relatività che colpisce i diversi modi del conoscere 763 II| tollerarne l’azione, e, colpiti dall’evidente immediatezza 764 Pre| cosa mi ha maggiormente colpito nella dottrina di Bergson 765 Pre| ripetano uguali entro la coltre dell’eterogeneità epidermica 766 Pre| della partita che si sta combattendo, nelle operazioni e nei 767 IV| di assoggettarsi a tante combinazioni, quante sono quelle di un 768 III| cognitive della coscienza. Cominciamo col considerare tutto ciò 769 III| fenomeni psicologici che cominciò a sorgere proprio al principio 770 III| l’effetto è rigidamente commisurato alla causa: e qui all’eterogeneità 771 III| applicare il principio di commutazione che è valido per tutte le 772 I| razionalistico, ipotesi comoda quant’altra mai, in quanto 773 Pre| in fondo, è un atto di comodo dire che l’umano, al pari 774 I| valutare un sistema in cui compaia la questione del conoscere, 775 V| l’atto intellettivo del comparare fonda una propria intrinseca 776 IV| ad alcunché d’altro, se comparata al suo fondamento pragmatico.~ ~ 777 Pre| quali, appunto per essere comparati l’un l’altro, vengono di 778 Pre| essendoci però tra i due altra compartecipazione a qualcosa di comune e di 779 V| all’essere conosciuti, al compenetrarsi e al distinguersi, ma come 780 IV| ritenute pure, cioè da nulla compenetrate se non dalla loro stessa 781 I| continuo al discontinuo, del compenetrato al discreto, del fluido 782 V| trascendenza di coscienza, ma compensazione della parzialità loro. Il 783 V| potendosi anche parlare di compensazioni e collaborazioni. L’intimità 784 IV| chiedersi quale dignità loro competa nell’applicazione agli stati 785 II| alla coscienza si riconosce competere la contemplazione e l’attività 786 IV| inestese, qualitative, cui competerebbe di rappresentare il tratto 787 V| intimo, qualora io stesso compia un movimento o un’immagine 788 III| montaggio di strumenti che compiano azioni indipendentemente 789 II| stabilizzare il gioco che le forme compiono manipolando il reale, ma 790 II| concetto e percezione saranno complanari, cioè dotati del medesimo 791 III| unificazione di più elementi, l’uno complementare dell’altro, in vista dell’ 792 III| è possibile concepire la complementarità della teoria gnoseologica 793 III| contrario, pone la coscienza a complemento della situazione in cui 794 I| particolare definizione del complessivo fatto di coscienza e i generali 795 V| riprendersi e rifarsi, di completarsi e complicarsi, onde dar 796 II| dall’altro lo sorregga e lo completi nella sua funzione elaboratrice, 797 III| sistema sensorio-motore che, complicandosi, si rende sempre più indeterminato, ./. 798 V| rifarsi, di completarsi e complicarsi, onde dar corpo intelligibile 799 Pre| chiusura di occhi su ciò che compone l’oggetto della storia; 800 III| rigida in sé, che tende a comporre più che ad analizzare, a 801 Pre| soggettivo ossia di relativamente comportamentale in quei suoi modi che sono 802 IV| interessa pronunciarsi, non comportando la trattazione gnoseologica 803 III| l’identica direttiva e si comporterà nei confronti del movimento 804 V| dell’immagine relativizzata, comporterebbe l’insufficienza del concepimento 805 V| soluzione epifenomenica comporterebbero l’esistenza della totalità 806 I| intera esistenza ci appare composta da un numero ognora crescente 807 III| legano il componente al composto.~ ~ In realtà, i tre caratteri 808 II| soggettivismo sia pure gnoseologico, comprendendo come il perno di esso sia 809 I| fenomeno. Al contrario, per comprenderla realtà, è necessaria l’eliminazione 810 Pre| quel presupposto fino a comprendervi questa o quella determinazione 811 IV| rendere in sede teorica comprensibile e accettabile con ./. l’ 812 V| già sono stati posti come comprensivi di tutto un pensiero psicologico 813 V| racchiusi sotto il termine comprensivo di conoscenza, debbono contenere 814 IV| cognizione immediata pare sia comprobata dalla dichiarata cecità 815 IV| conquista di teoria pura, comprovando, quasi per via sperimentale, 816 IV| degli schemi intellettivi, comprovano di quelle la validità, di 817 V| ricerca degli argomenti, comprovanti l’impossibilità di inserire 818 III| coscienza al conoscere. E ciò è comprovato dagli esempi che seguono: 819 III| mondo delle immagini che si concatenano l’una all’altra indipendentemente 820 I| facoltà logiche e il reale, concedendo quelle la formula unitaria 821 V| psichici la forma temporale, concedendosi alla simultaneità di mutarsi 822 I| lavoro speculativo, non concederà all’induzione di attuarsi 823 Pre| che riguarda la storia, ci concediamo il nullaosta di fare la 824 IV| rappresenta, percependole o concependole, le giudica, sentendole 825 III| può fare solo a patto di concepirli allo stato latente, vale 826 IV| sufficiente a se stessa, può concepirsi ed esistere come fondato 827 I| di qualsiasi dottrina che concepisca l’esistente in una continua 828 V| azione stessa; sia le altre concernenti gli ultimi due problemi, 829 I| quale metodica, non può non concernere il problema logico, perché 830 I| come siamo, dell’oggetto concettizzato, siamo contemporaneamente 831 III| intelligenza che è l’attività concettualizzatrice, deve costituire il perfezionamento 832 IV| riferibile ad alcunché di concettualmente riducibile e noto, ma che 833 V| molteplicità ad assoluta unità, conchiude il processo dei tentativi 834 IV| nell’attualità del reale.~ ~Conchiudendo dunque, due sono i motivi 835 I| estraneo, diventa impossibile conciliare i due interessi: e perciò 836 I| di piano e, anche se si conclude che la struttura del pensiero 837 Pre| scambia con la fase ultima concludente le operazioni: perché, se 838 III| atteggiamento descrittivo e conclusivo al primo atteggiamento indagatore 839 III| effetto alla sua causa, ma pel concorso di una condizione favorevole 840 V| l’azione, riveste forme concrete e inconfondibili. Nondimeno 841 II| ancora qualcosa che dia concretezza e materia all’unità; e giacché 842 V| stessa essenza, in aspetti concreti la cui conoscenza retrospettiva 843 V| reciproca azione e reazione si concretizzano nella vita, sì che le forme 844 II| autocoscienza, cioè il momento del concretizzarsi dell’unità pura, è ridotta 845 II| sulle forme in cui si è concretizzata la soluzione, che sul procedimento 846 V| singolo affiorerebbe per concretizzazione, ogni volta che la contingenza 847 V| indifferenti. Ma al fianco c’è la condanna di questa inversione, che 848 V| perennemente si fa, perché condannata a proiettarlo nel passato 849 III| sia per quel processo di condensazione di più in un solo sia per 850 I| da questa presupposta sua condiscendenza alla cognizione; sia tale 851 II| presupposta una inerenza condizionale, una subordinazione utilitaristica 852 III| giustificata se non sotto i condizionamenti della selezione e dell’interesse 853 II| deve frazionarsi. Le forme condizionanti assettano la pluralità o 854 II| accompagnarla, vale a dire a condizionarla, la erige ad atto originario. 855 III| privilegiata che sembra condizionarle tutte.~ ~ Si potrebbe obiettare 856 IV| riconduce alle cose per condizionarne la cognizione secondo lo 857 I| superamento del limite, conducendosi in tal modo al di là del 858 I| dissolvimento cui quasi fatalmente conduceva. Ripetiamo ancora una volta 859 I| minimo possibile, sì da condurci al cospetto di pochi atteggiamenti 860 II| logica la cui applicazione condurrà a risultati tali da esigere 861 III| altri infiniti oggetti, ma conferisce alla coscienza una libertà 862 III| sostenere le sue pretese e a confermarle con le sue conquiste. In 863 III| parziale del noto ad esso, confermate dall’esperienza e dai risultati 864 I| uno stato mentale, vien confermato per una via semplicemente 865 V| facoltà apprensiva che ne confermi la validità assunta a priori. 866 III| aspetto in una specie di configurazione dai contorni sfumati, tali 867 III| un mondo di oggetti ./. confinanti e autonomi, ma in tale fusione 868 II| entro cui verrà racchiusa e confinata la coscienza, in una tragica 869 III| sembra, per la conoscenza, confluire nel complesso dei fenomeni 870 Pre| coscienza capire come l’uno confluisca nell’altro, ma che la coscienza, 871 II| principio logico non si confonda con quello psicologico, 872 V| come un complesso di stati confondentisi l’uno nell’altro, compenetrantisi 873 IV| le si intreccerà e vi si confonderà.~ ~Immersa in una tale atmosfera, 874 IV| consenta sia di ravvicinarli e confonderli, sia di trasformare la divergenza 875 IV| puramente logico, destinato a confondersi pure, se si vuole, con l’ 876 I| aggettivo per lo più si confondono e si sovrappongono i contenuti 877 I| tali facoltà, adattandole e conformandole come mezzi a un fine;~ ~ 878 V| già dato, manipolandolo e conformandolo in modo diverso, a seconda 879 I| modificazioni, che, pur conformandovisi, con la coscienza discorsiva, 880 IV| indefinitamente ripetentesi e conformantesi alle esigenze pragmatiche 881 IV| conoscere cosciente, in quanto conformati ad esigenze di azione e 882 II| trasferirà a tutto ciò che agisce conformemente all’atto della dubitazione: 883 III| chiarezza e distinzione che confortano tanto l’intelletto umano 884 V| intrinseca e questo reciproco conforto di argomenti è quanto si 885 Pre| tutte queste teorie, la o le confronta con le altre, ne rileva 886 III| catalogabili e, quindi, confrontabili l’una all’altra, se non 887 Pre| fatto, neppure quando si confrontano porzioni a porzioni l’unità 888 IV| d’analisi in questo che, confrontate da un lato con [[le*]] definizioni 889 III| dati non possono essere confrontati l’uno con l’altro non tanto 890 V| sia quanto oscuramente e confusamente sentiremmo esserci nella 891 IV| che in un secondo tempo lo confuta, introduce nel binomio intelletto-realtà 892 I| egualmente verisimili, che si confutano conseguentemente a vicenda». 893 II| esistenza, ma non potrà confutare che, qualora l’autonomia 894 IV| alla presenza di due reali, congeneri – o potrebbe dirsi anche « 895 V| mentre il secondo implica una congettura, che, in fondo, non è se 896 IV| inadeguatezza, ma lascia congetturare che sotto tale insofferenza 897 IV| a ciò che di sua natura congiunge, e alla proposizione «A 898 V| costituisce la linea spaziale congiungente l’un estremo all’altro. 899 II| questo: con ciò si attua il congiungimento dei due bracci della morsa 900 III| tali da poter facilmente conglobarsi e inserirsi nei contorni 901 IV| offerti dalle situazioni congruenti con la funzione – vuol dire 902 IV| le idee, le quali le sono connaturali, perché rappresentano la 903 IV| assurda l’affermazione di connaturalità fra le due forme di giudizio, 904 III| un aggeggio che accosta e connette, secondo schemi rigidamente 905 Pre| cose ./. umane verrebbe a connettersi a ciò che entro le stesse 906 Pre| costituiscono e che servono a connotarne il concetto; le uniche operazioni 907 V| sempre all’essere di chi conosca, restano due uniche soluzioni: 908 IV| passaggio del complesso conoscente-conosciuto sotto la giurisdizione della 909 I| anche nell’atto medesimo di conoscer se stessa la coscienza non 910 IV| della realtà estesa, di conoscerla e di prevederne gli sviluppi 911 V| prestigio a una delle forme conoscitive umane, alla scienza, così 912 III| indifferente a certi fenomeni conoscitivi e di scorgere in essi un 913 V| dichiarata l’intuizione conoscitrice della vita, non resta alla 914 I| condizioni ed esigenze, conosciute le quali potremo tentarne 915 V| al conoscere o all’essere conosciuti, al compenetrarsi e al distinguersi, 916 III| via per cui siam giunti a conquistarci la parte. Il contenuto gnoseologico 917 III| impone non appena ci si rende consapevoli che il fondamento gnoseologico 918 III| passaggio dall’inconscio al conscio e viceversa. E il ragionamento 919 II| ci si chiederà che cosa consegua da tale processo logico 920 Pre| investa ./. tutti gli altri, conseguendo da ciò il mutamento qualitativo 921 Pre| connessione con questa. Sul conseguimento dei fini propostimi e sul 922 II| l’attributo di attività, conseguiva la necessità di un’attitudine 923 III| ordine rigorosamente logico, consentano di allacciare l’interpretazione 924 V| delle cose, concezione che consentirà di essere sostanzialmente 925 V| dualisticamente l’universo, ma non consentirebbero di elidere la relatività 926 IV| si dispongano in modo da consentirla; che, se invece di tale 927 V| donarsi all’intuizione, onde consentirle una deducibilità che risulta 928 IV| deve essere di tal fatta da consentirne e subirne l’applicazione. 929 III| che al rapporto di azione consentiva la materia stessa. Questa, 930 IV| partecipe delle condizioni consenziente l’atto della negazione. 931 IV| sua apriorità logica, pur conservandone la funzionalità. L’intelligenza 932 V| spessore profondo del passato conservantesi in una tela di arazionale 933 III| per propri ed è capace di conservarli nella memoria, pronti ad 934 III| e mutamenti corporei che conservino inalterate le loro modalità 935 Pre| corso delle cose umane e, o considerandolo nella sua interezza o dividendolo 936 Pre| metodo del comportamento e considerarlo un sostegno a quell’osservazione 937 Pre| pieno. Partiamo da queste, e consideriamole non più piazzandoci su quel 938 I| intendimento della coscienza. Si considerino le conseguenze estreme a 939 III| facile osservare come esso consista in una giustapposizione 940 I| collettiva e progressiva. Essa consisterà in uno scambio di impressioni, 941 III| modificazione e la cui sistematicità consisterebbe nella facoltà di sostituire 942 IV| coscienza la quale non soltanto «constata il cangiamento o più semplicemente 943 I| gnoseologica, limitata ai consueti confini del campo, si impernia 944 IV| o potrebbe dirsi anche «consustanziali» - e inversi l’uno dell’ 945 V| per cui l’assunzione della consustanzialità del mondo in Dio sarebbe 946 III| tradurre in sé questa verità, contemplandola; di conseguenza la sua funzione 947 IV| più vasto del termine, per contemplarlo non per agire su di esso, 948 II| adegui alle sue condizioni contemplative e trascendentali, soltanto 949 III| oltrepassa la sua formale contemplatività e tocca la sua genesi utilitaristica, 950 IV| trascinare nell’imperio del contemplativo quella che è molla nella 951 V| contemplazione, cioè distacco dal contemplato, che adesione vissuta al 952 II| nella sintesi. L’unità è contenuta, non data dall’unificazione. 953 I| una metafora, la tendenza conterrebbe già in sé il punto di vista 954 III| causali di quell’opposizione contingenza-necessità che abbiam visto sopra, 955 III| privilegiata del corpo, non continuasse imperterrita a mantenere 956 V| tensione di intuizione, continuata, non momentanea, si adegua 957 IV| ritrovamento, che successori e continuatori raccolgono come in eredità, 958 IV| coscienza e coesistente, in continuazione e in antitesi al tempo stesso 959 V| manco di energie, quella continuerà il suo cammino in ascesa 960 V| relatività gnoseologica continuerebbe, dato appunto lo sdoppiamento 961 I| posta in dubbio: tuttavia si continuò a elaborare quel molteplice, 962 II| altrove solamente a patto che, contraddicendosi, si pretenda ritrovare nella 963 III| rappresentazione, che sembra contraddistinguere i dati della cognizione. 964 I| dell’oggettivo, sia quelli contraddistinti dalla nota della soggettività, 965 Pre| mai rivelare che uno tra i contraddittori è un esplicito veramente 966 Pre| umane è dunque ./. in sé contraddittorio in quanto abbina in sé il 967 III| azione tende, nell’azione si contrae. Anche quando la corrente 968 III| fotografie che formiamo in noi contrapponendoci agli oggetti. Quando tali 969 I| la proposizione in cui si contrapponeva la durata interiore alla 970 III| fin che ci limitiamo a contrapporci al mondo circostante come 971 V| nome di che cosa potremmo contrapporla all’altra, riflessa, onde 972 V| dalla spiritualità, senza contrapporlesi. Si ritrovano qui i presupposti 973 I| di due aspetti diversi e contrapposti dei medesimi fatti; è vero 974 IV| spiritualità che lo stesso mondo contrappostole.~ ~ Bergson riconosce quale 975 Pre| solito questa si prende, contrariamente a quel che il titolo potrebbe 976 Avv| questa, fuor di parentesi e contrassegnata con asterisco, c’è la forma 977 I| con tutto quello che qui contrasta alla fondazione di una dottrina 978 III| concezioni si contrappongono e si contrastano. Quel che gli offre la nuova, 979 V| materia dovrà di conseguenza contrastare al mondo dello spirito. 980 II| proposizione «Io penso».~ ~Non si contrasterà facilmente che qui ci troviamo 981 I| proseguimento di nozioni già svolte. Contrasterebbe, in verità con lo svolgimento 982 III| posseduta che a un’abitudine contratta, meno a uno stato che a 983 Pre| con noi stessi in quanto contravveniamo a una delle denotanti formali 984 III| opposti, uno di tensione e di contrazione alla prassi e uno di rilassamento 985 I| sia che spenda fatica per convalidarle con delle osservazioni e 986 IV| parimenti proficue ./. e convalidate dai brillanti risultati, 987 III| che non le pertiene. Si convenga che la ./. coscienza non 988 I| conoscenza in generale e di convenire al complesso dei fatti della 989 Pre| altra rappresentazione si è convenuto contenga, ma implicitamente 990 III| nell’esigenza dell’azione, convertendola tuttavia in libertà assoluta.~ ~ 991 I| modi della conoscenza, si convince che le nozioni fondamentali 992 III| argomento non sia del tutto convincente e che dopo aver fatto entrare 993 II| cose», se non dopo essersi convinti che al dubbio è sotteso 994 Pre| questo, dei presupposti: la convinzione che in ogni teoria vi sia 995 I| nelle sue aspirazioni, nelle convinzioni profonde e inalterate che 996 II| sussistono motivi atti a convogliare il pensiero sia verso quella 997 II| immanentistica del «Cogito», coonestando la corrispondenza a un razionale 998 II| convalidare la pretesa e a coonestarla con le premesse. James si 999 IV| le prime si trattava di coonestarlo e di riempirne quindi la 1000 I| terza via che equilibri e coonesti le esigenze umane di quella