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Giordano Bruno Cavagna La dottrina della conoscenza in Enrico Bergson Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Cap.
1001 V| principio pel quale sia dato coordinare nel complesso di una formula 1002 III| spostarli, a variarli, a coordinarli secondo schemi fissi, dall’ 1003 I| una frazionalità atta a coordinarsi in esse, perché già sistemata 1004 I| prima che questa si sia coordinata e sia stata assunta alla 1005 III| nessuna assenza di un piano coordinatore; ma non sarebbe neppure 1006 II| verso quella rivoluzione copernicana di cui Kant ha ritenuto 1007 V| spirito. Come ancora delle due coppie precedenti l’una si lega 1008 IV| considerazione del rapporto corpo-coscienza, che, preservandosi dall’ 1009 III| essere che compie funzioni corporali» e che per la specifica 1010 II| e distinte della realtà corporea, partecipano della medesima 1011 III| atteggiamenti e mutamenti corporei che conservino inalterate 1012 Pre| umane, si è sbagliato; si corregga: variano in funzione del 1013 I| di impressioni, le quali, correggendosi a ./. vicenda, e integrandosi 1014 IV| al primo da un intento di correggerlo e di illuminarlo sulla verità. 1015 Pre| cose umane, la necessità di correlare tale mutazione col tempo, 1016 Pre| che dovrebbero essere i correlati espliciti equivalenti agli 1017 Pre| delle zone di omogeneità correlativa che si succedono l’una all’ 1018 V| dal flusso dello spirito, correrà parallela ad esso la corrente 1019 III| obblighi la coscienza a correre lungo il suo filo sino a 1020 II| 110, e da inserire invece correttamente a questo punto. Minime varianti 1021 Pre| almeno in linea di rigorosa correttezza formale, quando dichiarano 1022 Pre| s’intende, altrettante corrispettive metodiche e altrettanti 1023 Pre| metodiche e altrettanti corrispettivi impegni ad affiancare alle 1024 Pre| conosciuto in sé; e così all’ente corrispondono più rappresentazioni, ciascuna 1025 V| parte, sarebbe altrettanto corriva l’affermazione che il creazionismo 1026 IV| positivismo, del quale non si vuol corrodere la fiducia nella cosiddetta 1027 III| che l’obiezione è in fondo corrotta da due errori: in primo 1028 III| dell’intelligenza col suo corteo di oggettività chiara e 1029 V| forma idonea al rapporto coscienza-materialità e la realtà della surcoscienza, 1030 III| sottoporci l’equazione ./. coscienza-scelta che continuamente ci viene 1031 IV| Di contro alla dualità coscienza-spirito si leverebbe un analogo 1032 III| può esimersi dagli stati cosidetti coscienti, dal momento che 1033 V| che vi è di spirituale nel cosmo, dovrà di necessità sottostare 1034 III| entrambi in una visione cosmologica? Ma due punti nuovi sono 1035 Pre| correlazioni formali intelligibili, costanti nel tempo e immutabili al 1036 Pre| qualificazione delle cose umane che costellano il divenire diacronico sia 1037 III| una moltitudine di oggetti costituiscano il mezzo. Ora, se dove l’ 1038 III| intelligenza, quasi l’intelligenza costituisse il compimento e l’esasperazione 1039 V| l’altra è simultaneità, costituitasi su distinzioni e sostituzioni: 1040 III| quegli inviti all’azione costituiti ./. dalla percezione, e 1041 III| un’immagine che prima non costituiva percezione e coscienza, 1042 IV| pragmatico il compito eminente e costituzionale della psiche, come attività 1043 | costoro 1044 I| nella gnoseologia, fino a costringerla a diventar metafisica; e 1045 III| si porti al di là delle costrizioni imposte da un’interpretazione 1046 V| cui punta avanzando viene costruendo senza sosta il solido.~ ~ 1047 V| determinazioni di questo, sia costruendosi come durata specifica od 1048 V| riflesso. La sua finalità, costruentesi ab intra, non tesa, ma in 1049 I| cui si placasse, ma doveva costruirle un canale dalle sponde ben 1050 I| in quanto le unità che si costruiscono saranno sovrastrutture, 1051 IV| delle prime era di tipo costruttivo, mentre questo è di tipo 1052 Pre| descrivendo gli atteggiamenti e i costumi dello scorpione. È noto 1053 I| pensiero e l’esistente e a creargli una forma già nota, riempiendola 1054 I| trovati tutti coloro che crearono in sé le condizioni iniziali 1055 V| tutt’uno con il perenne crearsi della sua realtà, l’esclusione 1056 II| dispersione del molteplice, per crearvi in seno un ambiente di collegamento 1057 IV| cose che alla possibilità creata nelle cose da una aspettativa. 1058 V| una dispersione di linee creative, ciascuna delle quali è 1059 V| sintesi in questo surcosciente creativo e cangiante, eternamente 1060 V| e si crede così di aver creato un cerchio perfetto, allacciando 1061 III| di scarica delle energie creatrici e attive, e di fare di questo 1062 I| può dichiarare se stesso creatura libera. Qualunque ./. sia 1063 III| il metodo danno le loro creature le quali esplicano il loro 1064 V| investite di quell’afflato creazionistico, che solo lo spirito può 1065 V| lasciano supporre in lui la credenza che ognuno è in grado di 1066 Pre| fatto che sarebbe difficile credere che una manifestazione, 1067 I| stanchezza di una corrente che credesse di potersi avviare verso 1068 IV| definiamo «negando» quel che credevamo di rinvenirvi. Questa operazione 1069 I| unità. Ma, proprio quando credi di poterti fermare ormai 1070 I| digressione: concludendo, crediamo aver mostrato come, trattando 1071 IV| ogniqualvolta» saranno colti, si creerà nella coscienza uno stato 1072 IV| dell’affermazione, e allora creiamo degli pseudo-problemi, la 1073 I| che avanza, si gonfia e cresce e s’espande. È la nostra 1074 I| composta da un numero ognora crescente di cose che si affiancano 1075 V| essere e che risalendone cristallizza l’impalpabile traccia serbatane 1076 IV| stesse dar corporeità e cristallizzare il procedimento che sottende 1077 V| di cui sarebbe emanazione cristallizzata e immobile: infatti questo 1078 I| esser giudicati o venir criticati singoli elementi, singoli 1079 IV| quindi attende di essere criticato, non nel suo aspetto di 1080 I| fine proposto. Le filosofie critiche hanno riconosciuto come 1081 II| fedele specchio di queste. I criticismi, empiristici o trascendentale, 1082 IV| atteggiamento fa delle premesse criticistiche non un motivo di revisione, 1083 III| selezionato, passato al crivello dell’interesse vitale e 1084 Pre| indagine, e sostituiscano cronache, relazioni, diari, rapporti 1085 Pre| di diverso a diverso, una cronicizzazione di questo subentrare, ossia 1086 III| da uno o più antecedenti cronologici, e che, infine, di tale 1087 Pre| antecedente, o logico o cronologico, da premettersi alla rappresentazione 1088 I| forse potrebbe condurre nel cuore stesso della realtà. Infatti 1089 I| secondo riduce tutte le sue cure al compito di guardare con 1090 Pre| i quali giustificano e dan la ragione del rapporto. 1091 II| la elabora, la impronta, dandole il suo carattere di molteplicità. 1092 V| insensibile consistenza danza il suo ritmo preponderante 1093 III| caratteristiche meno atte a dargli la sicurezza di un possesso 1094 I| perché il pensiero possa darselo nella sua interezza e con 1095 I| atteggiamenti si riducono a dartene una a piacere, sì che a 1096 III| esplicazione teorica ed astratta dataci da Bergson stesso: anzitutto, 1097 I| indirizzo e se la soluzione datane costituisce quanto di più 1098 I| ricondurre le varie espressioni datesi nel volgere del pensiero: 1099 Pre| sono gli atti di attenzione datisi nei vari momenti, con cui 1100 IV| determinato aspetto che, datosi all’elemento estraneo partecipe 1101 | de 1102 I| conoscenza un rapporto e si debbano possedere entrambi i termini 1103 III| giungo al quadrivio che debbo attraversare tutte le mattine, 1104 II| teorica della durata, vanno debitori della loro genesi all’indirizzo 1105 II| di sua natura sufficiente decada ad inadeguato, e che lo 1106 III| appena tuttavia la cognizione decade dal suo ruolo di incomprensibile 1107 II| senza la cui presupposizione decadrebbe dal suo ruolo di norma logica.~ ~ 1108 Pre| carattere di presenzialità di un decaduto dall’autocoscienza, lo si 1109 I| psicologia degli ultimi decenni del secolo scorso, sembra 1110 Pre| storiografico o no, cosa che è già decisa a priori con la distinzione 1111 III| esser fornita la convalida decisiva. Da che cosa dipenda, in 1112 Pre| divenire ne spezza l’unità e la decompone in porzioni, perché l’opera 1113 III| propria artificialmente decomporsi in parti delle quali almeno 1114 I| Bergson sembra specificamente dedicata alla questione, anzi si 1115 V| dalle conseguenze ultime dedottene, imposta a sua volta il 1116 I| premesse, vennero i singoli deducendo o inducendo le proposizioni 1117 Pre| arroghi il diritto di far ciò deducendolo da un’invarianza dell’umano 1118 V| intuizione, onde consentirle una deducibilità che risulta riduzione di 1119 IV| entrambi i componenti e di dedurne autonomamente la natura, 1120 V| sistema verranno tracciate deduttivamente.~ ~ Ora, parlare di deduzione 1121 III| completare quanto ancora rimane deficiente.~ ~ L’attribuire alla coscienza 1122 IV| possono venir risolti se non definendoli in funzione di un orientamento 1123 V| profondità dell’intendimento, per definirlo nel suo duplice aspetto 1124 III| la coscienza non può non definirsi come «una facoltà accidentalmente 1125 III| verso la speculazione». Si definisca, al contrario, la conoscenza 1126 III| campo, studiano, esplorano, definiscono e catalogano, dall’altra 1127 III| necessitano a un tempo di essere definiti da entrambi i punti di vista.~ ~ 1128 Pre| progresso o con un regresso definitivi, quella che del diversificarsi 1129 V| sottraentisi quindi alle definitorie categorie intellettuali 1130 I| quello tenuto da altri: là è definitorio e risolutivo, qui è descrittivo 1131 Pre| equipollenti, non solo tutte deformanti l’oggetto storia, di cui 1132 III| secondo luogo significa deformare quello che è l’unico significato 1133 Pre| immagini che sono totalmente deformate non tanto rispetto all’oggetto 1134 Pre| certo senso vien sempre deformato da qualunque immagine voglia 1135 Pre| anche qui si dà un’immagine deforme di una delle operazioni 1136 Pre| regressività o involuzione o degenerazione dell’umano, in quanto è 1137 Pre| possibile delle imperfezioni o degenerazioni. Per una teoria, invece, 1138 II| relazione di polarità che non degeneri in dualismo.~ ~ Un platonismo 1139 Pre| storiografico veramente degni di questo nome – e questo 1140 Pre| perché eterogeneo da esso e degno di una descrizione organata 1141 III| ritorcersi su di sé in una degradazione che sarebbe la materia. 1142 I| trattazione, autori e storici delimitano e ipostatizzano nell’attività 1143 I| catalogare, che fornisce idee delimitate a parole altrettanto definite 1144 IV| della sua natura, che ne delimiti il contenuto e ne fondi 1145 I| una teoria cognitiva, non delimitiamo né chiariamo un oggetto, 1146 III| un impulso all’azione si delineano una molteplicità di piani 1147 I| canale dalle sponde ben delineate e geometricamente formate 1148 III| forma. Infatti, dopo aver delineato lo stato della questione, 1149 V| orientamento all’immanenza, già delineatosi, ciò che per la teoria del 1150 III| particolare stato di un’immagine delineava nelle proprie relazioni 1151 I| l’universo. Malcontenti e delusi ci ritireremo, non appena 1152 II| adempiere alle funzioni demandate all’autocoscienza.~ ~La 1153 IV| conseguenza – more logico demonstrata - quanto dapprima si è accettato 1154 II| i motivi per cui Kant la denomina appercezione pura e la definisce 1155 III| dato stesso che si suol denominare cosciente. Si è preteso 1156 II| di esso, quello che suole denominarsi cosciente, soddisfa alla 1157 Pre| enunciazione di quanto formalmente denota il concetto che egli ha 1158 Pre| attributi vengano formalmente denotati in modo tale da farsi condizioni ./. 1159 V| racchiuda al tempo stesso la denuncia di un relativismo e la possibilità 1160 V| a una distensione che è depauperamento ed involuzione – si ritrova 1161 II| rinvenirsi in altri atti derivanti la quantità dell’infinito 1162 I| correnti che ne son state derivate, non solo entra sotto l’ 1163 II| originaria e l’altra o le altre derivatene si ponga una differenza 1164 III| utilizzarli, senza averli derivati da altra fonte che non sia 1165 IV| del pensiero, motivi che deriverebbero l’intrinseca erroneità logica 1166 I| se tale inadeguatezza non derivi tanto da un errore che si 1167 Pre| così come fanno tutti i descrittori di oggetti non appena li 1168 Pre| intelligibilità, mentre è soltanto descrittorio e riconoscitivo. Ma questo 1169 Pre| metodo. Uno, invece, che descriva il passato per offrire a 1170 Pre| poco gradita, si venivano descrivendo gli atteggiamenti e i costumi 1171 V| esistere nella durata. Si descriverà con Bergson la durata come 1172 Pre| una porzione dell’umano e descriverla con gli scopi di cui sopra, 1173 Pre| né tanto meno mettersi a descriverle tutte quante o parecchie; 1174 I| stati per viverli, non per descriverli, e se questa ultima ci fa 1175 Pre| porzioni più o meno estese, descriverne la totalità o una parte; 1176 III| natura volontaristica o desiderativa, e si innestano nel processo 1177 IV| reso attuale un possibile desiderato, ma non riscontrato. La 1178 I| contatti hanno con la sfera dei desideri e delle passioni. Infatti 1179 IV| semplice; solo il nome che lo designa o ne indica la natura, è 1180 II| intelletto, «che possiamo designare colla denominazione generale 1181 II| punto si possa continuare a designarla così, quando alla staticità, 1182 I| nome di cui ci si serve per designarlo, ma per le sue funzioni 1183 IV| unico termine da cui son designati, consenta sia di ravvicinarli 1184 III| che l’organismo vivente si desse ./. degli organi d’azione 1185 IV| nella maieutica, la pars destruens e la metodica del dubbio 1186 V| di incompenetrabilità, desunto dalla simultaneità spaziale, 1187 IV| atteggiamento con certezza determinabile della coscienza dinanzi 1188 V| metafisica e psicologia, determinando il cogito una metodica e 1189 IV| punto di vista i motivi determinanti la particolare conformazione 1190 V| caratteri con cui si vuole determinarla e specificarla.~ ~ Infatti 1191 Pre| di non esistere e di non determinarlo – poco importa che questo 1192 V| fondare una interpretazione deterministica dei fatti psicologici, destinata 1193 Pre| adottato.~ ~I due modi, deterministico e finalistico, con cui si 1194 I| complesso di forme che, non detratte da essa, su di lei calino 1195 III| rappresentazione o come detrazione dell’attività reale dalla 1196 I| metteranno in rilievo l’una a detrimento dell’altra: ma si tratterebbe 1197 III| autosufficienti, se non vuole detronizzarlo dalla sua dignità di strumento 1198 Pre| non avere il diritto di dettare nessun giudizio di svalutazione 1199 III| frazione che sta per essergli dettata, traccia la lineetta al 1200 III| prima cioè che gli fossero dettati numeratore e denominatore, 1201 Pre| cui mira – cose tutte già dette sopra - io ho assunto nello 1202 III| ad entrambi e che, reale deus ex machina, entra in opera 1203 III| non è che un tentativo di deviare la marcia di fronte a un’ 1204 Pre| danno nella successione diacronica in funzione del tempo, altrettante 1205 Pre| di molteplici discreti e diacronicizzabili non per sé né per l’aggregato 1206 V| tralasci qui di rilevare il diallelo, che traspare e che non 1207 IV| agirà da interlocutore in un dialogo che si appunta sull’oggetto. 1208 Pre| sostituiscano cronache, relazioni, diari, rapporti scritti, ecc., 1209 Pre| svalutazione su teorie che dicano qualcosa di diverso o di 1210 Pre| Bergson.~ ~ ~ ~Bologna, 4 dicembre 1965 ~ ~ ~ ~ Giordano B. 1211 I| invalidità, ristretta al dato dichiarabile fuori corso al di là del 1212 V| migliore delle ipotesi, dichiarandola impossibile, ma soltanto 1213 V| complesso delle forme vitali, dichiarandole un progresso di sviluppo – 1214 IV| determinandone la caratteristica e dichiarandoli insufficienti alla ricostruzione, 1215 IV| al tempo stesso lo elide dichiarandolo inadeguato alla realtà, 1216 Pre| correttezza formale, quando dichiarano che tutto ciò pone in vita 1217 I| definizioni, cioè di soluzioni dichiaranti l’essenza della cosa, negli 1218 III| altra queste due condizioni, dichiararle l’una indipendente e scissa 1219 I| ciò stesso, per il solo dichiararli effetti, riconosciuta la 1220 V| lecito parlare, in quanto dichiarati conoscibili, dell’uno come 1221 V| verità, per le sue stesse dichiarazioni, l’intuizione è in Bergson 1222 III| situazione in cui si trova, dichiareremo contingente la percezione, 1223 II| si può dubitare se non si dichiarino esistenti il dubbio e il 1224 III| sostituire con la seguente dicitura del dattiloscritto: e di 1225 III| di psichico-inerte, non dico in relazione generica colla 1226 II| fatto psichico B che si diede in un’altra unità di tempo. 1227 I| immediatamente o mediatamente, diedero vita in sé alla questione 1228 V| gli estremi, come parti differenziabili per distinzione ed individualità. 1229 IV| e al tempo stesso se ne differenziano, perché, mentre là si tratta 1230 V| atto, ma una serie di atti differenziantisi meno per la natura che per 1231 I| che in certo modo non si differenziasse dalla prima se non per essersi 1232 V| in coscienze empiriche, differenziate hic et nunc. Essa sarà da 1233 I| altrettante scienze o campi differenziati. Prendiamo una teoria della 1234 V| che i suoi componenti si differenzino non tanto «spazialmente», 1235 IV| uscendo la locuzione ./. si differenziò in prosa e in poesia. Ogni 1236 V| e l’intuizione, rendono difficili il conservare la nozione 1237 I| sovrappongono i contenuti di diffusione e di ignoranza.~ ~Vi è in 1238 V| alone soffuso, la corona digradante del raggio distinto dell’ 1239 I| rigida: chi ama il lento digradare dei toni, chi preferisce 1240 I| E con ciò chiudiamo la digressione: concludendo, crediamo aver 1241 V| cosa intenda Bergson per dilatazione e fino a qual punto sulle 1242 III| proposito dell’istinto, né ci dilungheremo sulla gradualità della coscienza 1243 III| può a un certo momento dimenticarsi della mediatezza, della 1244 III| proporzionalità che va via via diminuendo, fra l’oggetto che spinge 1245 IV| elementi sufficienti non solo a dimostrarla, ma addirittura a imporla. 1246 IV| una volta che si riesca a dimostrarli come il risultato di una 1247 I| molteplice e quantitativo si son dimostrati inadeguati a un aspetto 1248 IV| teoria della negazione e dimostratone l’indirizzo tutto pratico 1249 III| in cui si arricchisce di dimostrazioni e di argomenti, è quella 1250 I| Tutte le pagine che seguono, dimostreranno, con maggior efficacia di 1251 II| filosofia ad indirizzo critico, dimostrerebbe non tanto che si deve, secondo 1252 V| qualitativa, che dal continuo dinamico irriversibile trae la propria 1253 III| che non si ha affatto un dipanarsi di stati o di dati nel tempo 1254 Pre| luce, rapporti, influssi, dipendenze funzionali, genesi per analogia 1255 III| parzialità della percezione, dipenderà allora dalla parzialità 1256 III| come già il dato percettivo dipendeva meno dallo stato fisiologico 1257 III| immagine: colui che contempla, dipingendo o fotografando o cinematografando, 1258 Pre| aspetti di cose umane che li dipingono qualitativamente eterogenei 1259 Pre| tutti i suoi aspetti venga dipinta con la più minuziosa e scrupolosa 1260 Pre| non si vede come gli atti diplomatici, le carte private e pubbliche, ./. 1261 III| adornerebbe ogni forma d’istinto: diremo soltanto che si pone una 1262 III| fra le operazioni mentali dirette alla conoscenza del vero, 1263 I| conoscenza di documenti diretti coi quali ci sia dato provare 1264 Pre| materiali, non il piano direttivo della costruzione. Ora, 1265 III| sostrato dell’attenzione che dirige la coscienza lungo un certo 1266 V| si addice di guidare e di dirigere l’azione del corpo, tesa 1267 III| modo della coscienza di dirigersi, secondo abitudini contratte 1268 I| geometria, come scienza – per dirla con Kant – di giudizi sintetici 1269 V| dubbio, senza una precedente disamina delle condizioni inerenti 1270 I| altra esperienza che quella «disarticolata e di conseguenza senza dubbio 1271 I| ascendente, ma l’ultimo di una discendente, che forse potrebbe condurre 1272 IV| sommo di questa scala in discesa; la discordia di quelle 1273 I| pensiero che là tendeva a dischiudersi e a fuoruscire in un mondo, 1274 I| coscienza. Ma non si può disconoscere che l’argomentazione del 1275 IV| le conclusioni, lungi dal discordare con la concezione dell’universo, 1276 V| finalità? Quando Bergson, discorrendo del contatto più appariscente, 1277 III| metafora o di equazione o di un discorrere che tende sempre più a distaccarsi 1278 III| in ciò che da questa la discosta: infatti, essa è selettiva 1279 III| campo del conoscere non si discostano affatto dal senso comune, 1280 III| se di contro non se ne discostasse oltrepassando il limite 1281 IV| conoscere non possono andar discosti e scissi da un dualismo. 1282 I| qualitative, o problema della discriminazione, offrirà alla psicologia 1283 V| e tendente attraverso la discussione sul movimento a fondare 1284 I| alcunché di positivo, non disdegnando alcune note di metafisico 1285 IV| pochi punti fondamentali: il disdegno di ogni metafisica a interpretare 1286 I| il dramma dell’esistenza, disegna a fianco delle singole immagini 1287 IV| schermo senziente su cui si disegnano le immagini, per cancellarsi 1288 Pre| che avrebbe la liceità di disegnare metaforicamente il diversificarsi 1289 V| profonda, che si è rifratta e disegnata come un’ombra sul nostro 1290 III| al di sotto della quale disegnerà il denominatore, e che questo 1291 Pre| di pietra o di metallo, i disegni che siano solo o tracciati 1292 V| quello di un artista che fa e disfa, corregge e amplia, lima 1293 III| una realtà presente che disgiunga la qualità dall’indice della 1294 III| così conformato non possa disgiungere ogni sua modificazione da 1295 III| cognizione non ne può andar disgiunta, all’istinto che non possiederà 1296 V| tende a disperdersi e a disgregarsi nella necessità causale 1297 I| risalendo alle sorgenti e disinteressandosi delle varie possibili correnti 1298 III| macchine se non fosse atta a disinteressarsi dell’insormontabile eterogeneità 1299 III| solito operazioni psichiche disinteressate: la coscienza riproduce, 1300 III| più completo e pieno dei disinteressi, ./. al più apatico e immobile 1301 III| entrambi i casi è chiaro che ci disinteressiamo di ciò che si verifica durante 1302 I| conoscere, se è vero che si disinteressò completamente del massimo 1303 V| principio dell’esistenza è al disopra e al di fuori della coscienza, 1304 II| organizzando la pluralità sparsa e disordinata in concetti, e che, di conseguenza, 1305 IV| imposizione del coerente al disordinato. Un criterio del procedimento 1306 I| tutto il suo essere urla disperato il dubbio – dubbio che nella 1307 I| gnoseologico è arrivato con la disperazione di uno che vuole poggiare 1308 V| processo di durata tende a disperdersi e a disgregarsi nella necessità 1309 II| necessario. La molteplicità dispersa e caotica della percettività 1310 II| infatti, in quanto tale, è disperso ed eterogeneo: né i sensi, 1311 I| creare una metafisica a dispetto della soluzione kantiana 1312 III| questo finisce in fondo per dispiacere, sia perché uno avverte 1313 V| tensione di durata. Questo dispiegarsi di un realismo in cui la 1314 IV| attendiamo che esse si dispongano in modo da consentirla; 1315 III| riferimento della percezione, dispongono intorno a se stesse tutto 1316 II| libertà di ordinare, di disporre, di relazionare, di manipolare, 1317 III| corrispondenza nella variazione di disposizioni e di aggregazione degli 1318 I| certo per supposizioni o disquisizioni o interpretazioni che partano 1319 III| una giustapposizione di dissimili che per un certo aspetto 1320 I| esistenziale fortissima, che si dissimula sotto le capacità speculative 1321 II| potrebbe esercitarsi la dissoluzione del dubbio.~ ~3º) L’elaborazione 1322 III| piano i cui fondamenti si distaccano dalla considerazione formale 1323 III| tipico, quello di potersi distaccare dal piano dell’azione e 1324 III| essi non solo sono tutti distaccati dal corpo vivente che li 1325 IV| ci zavorra via via che ci distacchiamo dalla necessità di esistere 1326 IV| parti o in variazioni di distanza e di luogo; ma questi spostamenti 1327 V| a una pura variazione di distanze: l’intervallo, allora, essendo 1328 III| divenute strumenti di azione distanziata nel tempo e libera negli 1329 IV| metafisici, vince il nulla e si distende al di sopra di esso soltanto 1330 III| nella percezione opera il distillato di tutte le caratteristiche 1331 IV| gnoseologico comporta che si distingua la conoscenza dalla coscienza. 1332 V| a farsene una immagine, distinguendosi al tempo stesso da esso, 1333 Pre| rappresentazione-ragione, che non pare lecito distinguerle in alcun modo; con la conseguenza 1334 V| gli elementi, una volta distintili in parti indipendenti; d’ 1335 III| anzi, dire che queste note distintive che compaiono come semplicemente 1336 V| armati di tali premesse, distogliamo lo sguardo da noi per riportarlo 1337 III| quindi, dare la patente di distratta a quella vita, che, tutta 1338 I| che elabora e fabbrica e distribuisce, ma lo si scorge come qualcosa 1339 I| molto apprezzabile poter distruggere, ma che tuttavia è impossibile 1340 V| due obiezioni capaci di distruggerla. In primo luogo, Bergson 1341 III| all’indietro sulla catena divaricata delle evoluzioni che ci 1342 III| caratteristiche nella percezione, divengano predominanti ed esclusive 1343 Pre| piano dell’intendimento per divenirne un concetto, se non altro 1344 I| conoscenza: secondo l’uno, questa diveniva qualcosa di indiretto e ./. 1345 III| destinato prima o poi a diventarlo.~ ~ Per rendersi conto di 1346 Pre| da tutte le teorie e son diventati il cosiddetto patrimonio 1347 Pre| passaggio. L’intuizione allora diventava il medio tra una serie di 1348 III| logico che le percezioni, divenute strumenti di azione distanziata 1349 V| intuizione: invero, se l’oggetto diverge nei due differenti aspetti, 1350 IV| della conoscenza e, pur tra divergenze e differenziazioni, si muovono 1351 Pre| quello storiografico, che diverrebbe una pretesa, inetto come 1352 I| di quelli che altrimenti diverrebbero postulati. Essa avrebbe 1353 III| conoscenza per intelligibili e la diversificano da quella per sensazioni. 1354 V| vale a dire che non si diversifichino secondo la distinzione relativa 1355 III| utilitaristica, impone una diversione da quel completo isolamento 1356 Pre| agevolmente, quando lo si divida in almeno alcune delle sue 1357 III| pragmatica di quest’ultima: [[dividendo]] divenendo* la percezione 1358 Pre| considerandolo nella sua interezza o dividendolo in porzioni più o meno estese, 1359 Pre| fatto e un concetto che poi divien presupposto comune delle 1360 II| immediata con la testimonianza divina, anche se limitata a dotare 1361 Pre| ecc., in una parola ogni documento che sappia di storiografia. 1362 II| come vizio alle posizioni dogmatiche in genere, ma presa nel 1363 II| esistenziale?~ ~ I grandi sistemi dogmatici sono andati dal pensiero 1364 IV| trascendenza, e di un ./. dogmatismo, la questione del conoscere 1365 II| gnoseologico uno sforzo doloroso contro una resistenza tenace. 1366 I| ma nessuno s’era ancora domandato se la maniera con cui tale 1367 III| schemi di movimento che dominano lo strumento artificiale. 1368 III| dotarla di mezzi idonei a dominarlo e a servirsene, una tale 1369 I| poiché anche la sensazione è dominata dal molteplice, si dovrà 1370 II| valido soltanto per i suoi domini. In entrambi i casi conoscere 1371 III| ad una luce, che sembra donare presenza, ossia esistenza, 1372 V| intraducibile, che sembrerebbe donarle l’inintelligibilità del 1373 V| un prestito di energie da donarsi all’intuizione, onde consentirle 1374 IV| attribuirsi il merito di aver donato al fatto del conoscere la 1375 I| possesso di realtà che offre la donazione immediata della coscienza 1376 Pre| lavori storiografici sono doppiamente falsi, per essere entrati 1377 V| dimostrare la qualità di doppio alla sensazione, ad esempio, 1378 Pre| suo veleno se non a una dose altissima, duecento volte 1379 V| istinto, valgono sì quali doti di mantenimento e di conformazione 1380 V| cui tutto lo svolgimento dottrinale sembra condurre. Fare del 1381 I| dubbio che nella impostazione dottrinaria e razionale può anche assumere 1382 IV| esistenza puramente verbale, dovendosi quindi al loro proposito 1383 IV| logico o riflesso, senza doverlo accettare come una presupposizione, 1384 Pre| se per caso il confronto dovesse mai rivelare che uno tra 1385 III| stupore, dal momento che già dovevamo aspettarcelo dal comune 1386 Pre| voglia di ogni strumentalità. Dovevo perciò cercare che cosa 1387 III| però, isolatamente. Come li dovremo considerare? Come una forma, 1388 V| una teoria, che interpreti dualisticamente l’universo, ma non consentirebbero 1389 II| si serve.~ ~ Il binomio dubbio-ragione si pone e, ponendosi, racchiude 1390 II| rem non solo l’attività dubitante, ma quel che si piega sul 1391 I| pensiero. Ma alcuno mai dubitò di quel molteplice. Se ne 1392 Pre| non a una dose altissima, duecento volte quella necessaria 1393 Pre| Si dirà che questa mia duplicazione dell’unico oggetto dell’ 1394 V| venute meno, in una parola di durare come noi. D’altra parte, 1395 V| perché immersi nel tempo duriamo, accogliendo di istante 1396 I| Invero, non richiede sforzi eccessivi l’affermazione che il bergsonismo 1397 Pre| oggetto, non fa che dell’eclettismo, è valida limitatamente 1398 I| della sociologia e dell’economia, e agli altri che, se non 1399 Pre| pragmaticità o finalità educativa od orientativa in vista 1400 Pre| quale coincida con una causa effettrice, non resta che istituire, 1401 I| momento gnoseologico per effettuarne l’utilizzazione.~ ~Ma nel 1402 III| In]]fatti, l’azione per effettuarsi può seguire due vie: una 1403 III| organo della vista in piena efficienza, è un continuo variopinto 1404 V| l’enunciazione della loro eguaglianza. Che, se la durata concreta 1405 IV| impossibilità di applicare con egual successo le forme intellettive 1406 I| applicarsi ad una esperienza già elaborata e commisurata alle necessità 1407 II| completi nella sua funzione elaboratrice, non si può spiegare in 1408 II| da quelli che esso stesso elaborerà. Venuta meno, di conseguenza, 1409 V| irriducibile, quel principio dell’«élan vital», che il fatto del 1410 III| stato del fatto cognitivo elementare, o meglio la dipendenza 1411 Pre| denotanti aggiuntive or ora elencate; solo che tale secondo comportamento 1412 III| può trovare in Bergson un elenco di osservazioni e di descrizioni 1413 III| materiale, quale quella elettrica ad esempio, comportano le 1414 I| prendere il campo logico ed elevarlo alla dignità del gnoseologico, 1415 III| una complicazione tanto elevata da svincolare l’essere vivente 1416 I| assumere è un effetto della elevazione di grado che la scienza 1417 III| facoltà contemplativa e si elidano gli elementi per fare dello 1418 II| mutandone la morfologia, ed eliderne ciò che, in definitiva, 1419 Pre| la contraddizione non è eliminabile, sicché non resta che trasferirla 1420 III| senza che siano in grado di eliminarle. Si consideri la coscienza 1421 III| la contrapposizione viene elisa, da un lato attenuandosi 1422 IV| superamento, concesso dall’elisione della condizionalità soggettiva;~ ~ 1423 I| una sicurezza intima che elude o sdrammatizza il problema. « 1424 IV| e che Bergson tenterebbe eludere quando nel suo «Saggio» 1425 Pre| tranne che alla condizione di emettere lo stesso giudizio su se 1426 II| che alla sua luce possa emettersi un giudizio e che, di conseguenza, 1427 V| appuntantesi in coscienze empiriche, differenziate hic et nunc. 1428 I| al pensiero della scuola empiristica, restava la dimostrazione 1429 IV| correnti che, propriamente empiristiche, presumono giungere al reale 1430 II| di queste. I criticismi, empiristici o trascendentale, rivelano 1431 V| come a un nuovo aspetto energetico della materia, da considerarsi 1432 Pre| dottrina della conoscenza di Enrico Bergson e nell’esporre i 1433 I| specifico che assume l’esistente entrando a far parte della coscienza, 1434 II| dati non sono tali quali vi entrarono né di provare il contrario.~ ~ 1435 V| concetto scientifico di entropia -, data la coincidenza fra 1436 III| accettazioni non completamente entusiastiche e sicure che troviamo nei 1437 Pre| siffatto esistente è dato enucleare, ma diverrà un illecito 1438 III| in una classe. E se tale enucleazione pone in rilievo aspetti 1439 IV| Quando affermiamo, noi enunciamo un giudizio, che è creatore 1440 IV| io ha ricollegato A e B, enunciando ./. un giudizio positivo 1441 IV| soggetto una proposizione già enunciata o enunciabile, vale a dire 1442 Pre| il suo fondo, ma solo l’epidermico aspetto dei suoi rapporti 1443 V| insufficienza della soluzione epifenomenica comporterebbero l’esistenza 1444 I| sceglie una terza via che equilibri e coonesti le esigenze umane 1445 IV| Perché la negazione potesse equipararsi per contrapposizione all’ 1446 Pre| rappresentazione costituisca, come equipollente simmetrico di un oggetto 1447 III| e lo presenta: coscienza equivale a consapevolezza. Ad ogni 1448 Pre| essere i correlati espliciti equivalenti agli immutati intelligibili 1449 II| degli estremismi dei suoi eredi. Quando Descartes detta 1450 I| sovrastrutture, abilmente erette da una logica acuta, ma 1451 III| irriducibilità loro. I rapporti eretti a principi formali logici, 1452 I| sussidiario; secondo l’altro, si ergeva ad assoluto e primeggiava 1453 | ergo 1454 I| raggiunge la conclusione, erigendola a teoria, in un giudizio 1455 II| da cui si possa mirarle, erigendosi quindi ad assoluto ineliminabile. 1456 IV| suo desiderio di assoluto erigerà questo immutabile ad un 1457 III| e al tempo stesso deve erigerlo a padrone di forme autosufficienti, 1458 IV| intellettuale, mediante la quale erigiamo ad entità reale, almeno 1459 V| dell’«io sono».~ ~ Non si erra quindi a parlare di uno 1460 IV| il rilievo delle nozioni errate dell’intelletto;~ ~b) l’ 1461 III| e corretto certi aspetti errati di interpretazione – errori 1462 Avv| asterisco.~ ~Anche la forma erronea è riportata in corsivo fra 1463 IV| deriverebbero l’intrinseca erroneità logica dall’attribuzione 1464 IV| positiva, vale a dire di non esaltare le supreme conquiste a tutto 1465 III| interiore che ha descritto ed esaltato nell’Essai, corrente fatta 1466 IV| solo nelle sue funzioni esaminatrici ed appuratrici.~ ~Donde 1467 Pre| equivalente, o, per essere più esatti, è entro una certa rappresentazione, 1468 II| indagando su di essa non esauriamo tutta la realtà del soggetto: 1469 III| di quelli cognitivi, non esauriranno tutta la realtà di ciò che 1470 III| tutta l’esistenza non si esaurisca nella materia, una realtà 1471 IV| condizione, che cioè si esca dalla sfera pratica ed interessata 1472 III| in cui l’indeterminatezza esce ed entra con tutta libertà: 1473 III| nulla al tempo stesso che l’escluda: se s’immagina una linea 1474 Pre| ne abbiamo, restando così escluse nozioni di altri attributi 1475 III| coscienza, ma ne restano esclusi, se si vuol loro dare esistenza, 1476 III| divengano predominanti ed esclusive nell’intelligenza, quasi 1477 III| gli elementi distintivi esclusivi dell’intendere, conviene 1478 II| ragione all’ambito rigidamente esclusivo della pura contemplazione 1479 II| dato, però, ne è rimasto escluso, perché non necessario. 1480 III| all’anteriorità della sua esecuzione rispetto alla conoscenza 1481 III| altro ne andrebbero esenti - , percezione e ricordo 1482 III| sinonimo di inattività, di esenzione dall’intervenire nella situazione 1483 IV| che, ancora in germe, vi esercitano il loro influsso in attesa 1484 III| la tregua necessaria ad esercitarlo, di applicarsi freddo e 1485 Pre| servizio non solo per azioni esercitate su di sé, ma anche per quelle 1486 II| offrirà un terreno su cui si eserciterà, per così dire, il privilegio 1487 Pre| esistenza dell’altra, ed eserciti, dall’altro, su questo una 1488 I| conoscenza e reputa che queste si esercitino sì su materiali estranei, 1489 I| dell’automatismo cosciente esercitò su Bergson: ma alcune sue 1490 III| limiti della coscienza, esigendo per la sua inadeguatezza, 1491 II| condurrà a risultati tali da esigere che quanto era di sua natura 1492 V| della loro problematicità, esigerebbe una dimostrazione assolutamente 1493 I| tutti gli interrogativi che esigono un’indagine e una conseguente 1494 III| alla condizione che le due esistenze siano indipendenti e, quindi, 1495 III| come se fra dato e tutto esistesse un’unità, e la differenziazione 1496 III| perché, se i modi di unione esistessero secondo una molteplicità 1497 Pre| nostro presupposto è sempre esistito. A questo punto, si tratta 1498 I| assunti immediatamente, senza esitazione o principio di dubbio. Potranno 1499 III| sviluppo di questa in un’espansione che oltrepassa e circonclude 1500 III| parte di tutto il passato esperito e della manifestazione implicita 1501 III| ripetuto, il prevedibile e l’esplicabile, o, con una sola parola, 1502 III| le loro creature le quali esplicano il loro ufficio al momento 1503 IV| oggetto, per giustificare o esplicare l’operazione del giudizio, 1504 IV| quanto non si preoccupi di esplicarne l’argomentazione logica 1505 V| gnoseologico assume meno come norma esplicativa, e in certo senso autolimitatrice, 1506 IV| orbita del proprio metodo esplicativo la generalità dei generi, 1507 I| giustificazione all’importante compito esplicato dalla psicologia nel pensiero 1508 Pre| porsi a rappresentazioni esplicatrici dell’oggetto, per il solo 1509 IV| nella metafisica. Infatti le esplicazioni riguardo al giudizio negativo 1510 Pre| rappresentazione da esplicitarsi ed esplicitata nella corrispondente rappresentazione 1511 Pre| distinzione, di determinazione, di esplicitazione, di quanto un’altra rappresentazione 1512 III| nel suo campo, studiano, esplorano, definiscono e catalogano, 1513 III| innalzato a bersaglio utile dell’esplorazione pragmatica. Ma anche dopo 1514 I| in santa pace, così come esploriamo la permanenza di influssi 1515 III| movimenti pari ad altrettante esplosioni di energia che pongono in 1516 I| completamente del massimo esponente di quella scuola germanica 1517 Pre| di Enrico Bergson e nell’esporre i risultati di questo studio 1518 V| filosofia, almeno quella espressa ed esprimibile da individuo 1519 I| concetti formati, dei giudizi espressi, delle conclusioni raggiunte, 1520 IV| inversi l’uno dell’altro, espressivi quindi di due esigenze psichiche 1521 I| riducendola a solo termine espressivo del complesso dei fatti 1522 IV| Ogni termine dunque, che esprima la negazione di un reale, 1523 IV| uno stato di affezione, esprimendo ciò che è in funzione di 1524 V| almeno quella espressa ed esprimibile da individuo ad individuo, 1525 II| riportate in corsivo, e sono da espungere. Peraltro sono state reinserite 1526 Pre| condizione a un condizionato, non essendoci però tra i due altra compartecipazione 1527 Pre| eterogenee che siano nella loro essenzialità – come costituenti un uno, 1528 II| superamento della separazione essere-conoscere, sia pur questo autocoscienza, 1529 | essergli 1530 III| investita dinanzi a quanto può esserle indipendente e coesistente 1531 | esserne 1532 V| dalla limitazione logica, ed estendendo l’entità in tensione la 1533 V| grigiore progressivamente estendentesi di un qualcosa che via via 1534 V| intuente, anche l’intuizione si estenderà, fuoruscendo dai limiti 1535 I| del rappresentativo e di estenderla ad altre zone del reale, 1536 III| sempre più nella natura, onde estendervi ed approfondirvi il campo 1537 V| rappresentazione di spazialità estensiva del mondo materiale, cui 1538 V| nella sfera dello spirito la estensività degli stati, stabilisce 1539 IV| divisibile e l’indivisibile, l’estensivo e l’inestensivo, il quantitativo 1540 V| intolleranti di distinzione ed esteriorizzazione reciproca. L’intendimento 1541 III| paga, ma è anche capace di esternare tale armonia e di montare 1542 Pre| dividendolo in porzioni più o meno estese, descriverne la totalità 1543 V| stabilire fra atteggiamento estetico ed intuizione o fra la medesima 1544 IV| lo trascina un desiderio estetizzante di contemplazione. Tutte 1545 III| dal numero dei concetti estrae a scelta quella catena di 1546 III| che dal loro movimento noi estraiamo o il limite estremo, il 1547 IV| della coscienza, si rende estranee due realtà, ./. da un lato 1548 II| seme dei tormenti e degli estremismi dei suoi eredi. Quando Descartes 1549 III| è libera di compiersi, l’estremità opposta segna il piano dell’ 1550 Pre| ma che dovette venirne estromesso per lasciar posto a un oggetto 1551 I| essenzialmente propensa all’estroversione: questo le deriva da una 1552 III| come quelli il cui senso è estroverso, diamo un altro nome e li 1553 | et 1554 V| dei concetti forniti dall’età, o che assume ad litteram 1555 I| inalterato e immutabile per l’eternità, la doveva sfogare in un 1556 Pre| quella che si fonda sull’eterogeneizzazione che distingue il rapporto 1557 IV| pratica utilizzazione, e eteronimia del fatto cognitivo cosciente. ./. 1558 V| fondazione autonoma e fondazione eteronoma della teoria del conoscere 1559 III| diviene, dunque, uno stato eteronomo, in quanto conforma la propria 1560 IV| dall’altro con un postulato etico, la sua soluzione comporta 1561 III| concretare i suoi stati evanescenti e di sogno in dati attuali, 1562 IV| accettare come premessa l’eventualità di un tale rapporto e di 1563 IV| interpretazione e a un tempo di dover evitare le secche di quella contrapposizione, 1564 II| da essi fosse stato più evitato che trascurato. In secondo 1565 III| particolari condizioni può essere evocato e trasformato in rappresentazione ./. 1566 III| l’essere fisiologicamente evoluto appare dotato, si manifestano 1567 III| catena divaricata delle evoluzioni che ci precedono, è capace 1568 I| accostato alle dottrine evoluzionistiche per sgombrarle dall’ombra 1569 V| introduzione del criterio evoluzionistico nella cognizione dell’organico 1570 V| indivisibilità della res extensa è in questo, a ben guardare, 1571 V| fondare la nozione nuova di «extension» contrapposta alla logica 1572 | extra 1573 I| indirettamente dichiarato extra-concettuale;~ ~c) l’indagine psicologica, 1574 IV| far ricorso alla facoltà extra-intellettiva e ci si vede via via condotti 1575 IV| di qualsiasi fattore ./. extra-intellettivo fra la coscienza e l’oggetto. 1576 IV| negazione entra un elemento extra-intellettuale e la negazione deve il suo 1577 II| dell’essere in un mondo extra-soggettivo di cui l’uomo, però, non 1578 III| naturale che l’intelligenza fabbrichi i suoi concetti a immagine 1579 | facendosi 1580 | facente 1581 | facenti 1582 | facesse 1583 I| idolo che ha fuorviato e falsato le loro viste.~ ~Il modo 1584 IV| necessità dell’azione, la falsità, dall’altro, dell’erezione 1585 V| ostacoli insormontabili, le famose antinomie di Zenone, le 1586 V| per immagine, affinché la fantasia altrui lo accetti e lo trasformi. 1587 V| che consistesse in sogni o fantasie o produzioni pullulanti 1588 V| ombre, i cui componenti sono fantasmi, trasformanti e travisanti 1589 | faranno 1590 III| coscienza, nel qual caso non si farebbe che riconoscere uno stato 1591 | farle 1592 III| coscienza è essenzialmente faro di conoscenza, i cui raggi 1593 | farsene 1594 III| qualità sensibili una serie di fasci luminosi: poiché questi 1595 Pre| differenza tra l’individuo fasciato di chitina e chiuso nel 1596 IV| scena già tutta avvolta nel fascio di una sorgente luminosa. 1597 I| dissolvimento cui quasi fatalmente conduceva. Ripetiamo ancora 1598 III| propria validità, nell’uso fattone dai più diversi pensatori, 1599 Pre| parole povere, quale eredità feconda ci è dato ancora raccogliere 1600 I| quanto di veramente vivo e fecondo ha dato il filosofo in eredità 1601 Pre| siano riproduzioni le più fedeli di quanto nell’esistente 1602 I| dell’individuo, la pace e la felicità sua e della specie, il destino 1603 III| osservazioni e di descrizioni fenomeniche che, condotte con omogeneità 1604 V| attraverso un pluralismo fenomenistico, di cui non si riesce a 1605 V| quel vitale progresso corre ferace l’intuizione della durata? 1606 I| quando credi di poterti fermare ormai soddisfatto, ti accorgi 1607 III| infatti, è sempre alieno dal fermarsi alle forme delle cose, non 1608 I| dimostrano che ci si è fermati ai punti di arrivo, senza 1609 I| a se stessa inerenti, si fermerebbe ai limiti impostile: ma 1610 Pre| limiti ad esser tale e che si fermi al livello fenomenico del 1611 I| descrizione del nostro intimo e fermiamoci ad essa. È la somma di quei 1612 III| Ma, poiché resterà sempre fermo che, data un’immagine, se 1613 IV| rapporti reciproci. Kant si fermò e si limitò a quest’ultimo, 1614 III| percezione, ma spalanca la fessura aperta dalla percettività 1615 III| qualcosa che mangia una fetta del futuro in quanto intaglia 1616 III| destinato ad offrire i fianchi non solo alle obiezioni 1617 I| poteva in maggior misura fidare, come quelli che traevano 1618 Pre| cognitiva, della teoria in fieri. L’obiezione, infine, che 1619 Pre| fatto delle verità che son figlie del tempo. L’obiezione, 1620 III| uso del linguaggio, che, figlio dell’intelligenza, o, se 1621 I| Mai li troveremo in una figurazione così retta e rigida: chi 1622 Pre| o tracciati geografici o figurazioni geometriche o riproduzioni 1623 III| accettato dalla meditazione, di figure specchiate di altre immagini, 1624 I| del conoscere, come in un film a rilievo, che, guardato 1625 I| coscienza e i generali quesiti filosofici, sarà difficile poter tracciare 1626 Pre| concetto.~ ~Alle teorie finalistiche è lecito concepire il traguardo 1627 Pre| due modi, deterministico e finalistico, con cui si è garantito 1628 III| in rapporto causale? Non finiamo per scivolare in un realismo 1629 I| dalla nostra volontà, si finirà in una conclusione anch’ 1630 I| integrandosi l’una con l’altra, finiranno per dilatare in noi l’umanità 1631 III| disinteresse al risultato, finiscano per imporre un’unità: si 1632 Pre| su cui stare, la varietà, finita in atto, infinita in potenza, 1633 IV| non trasferire la propria finitezza e inconcludenza al piano 1634 IV| soltanto per questo si è finiti nella rigida contrapposizione 1635 Pre| quello su cui ha operato fintantoché ha fatto della storiografia.~ ~ 1636 I| quello stesso comportamento fiscale che la povera coscienza 1637 Pre| uso universale delle leggi fisiche, celano un filo che conduce 1638 III| indeterminismo, di cui l’essere fisiologicamente evoluto appare dotato, si 1639 Pre| gode il tutto, assumono la fisionomia di altrettante denotanti 1640 Pre| ricostruzione di un quadro fissante solo i rapporti nel tempo; 1641 II| presupposizioni, che dovevano fissarsi nei successivi tre punti 1642 I| sia stata definitivamente fissata, in un particolare angolo 1643 Pre| medio tra una serie di dati fissati, imprigionanti l’uomo nella 1644 III| un certo numero di unità fisse e immutabili il materiale 1645 III| coordinarli secondo schemi fissi, dall’altro a scorgere negli 1646 I| accorgi che quell’unità è fittizia, superficiale, e che la 1647 V| flusso della materia dalla fiumana dello spirito: l’inorganico 1648 II| immediati, se non a patto di flettere il tutto all’incontrovertibile 1649 V| disotto delle cose pone una fluidità creatrice, perennemente 1650 V| vediamo se al disotto non fluisca una corrente vergine abbandonandosi 1651 Pre| variare delle cose umane che fluiscono nel tempo, la rappresentazione 1652 Pre| sopra, dal metodo alla cui foce sta quell’errore, dalla 1653 V| coscienza proviene da altre foci per altre strade e immettendolo 1654 I| poggia su di essa le sue fondamenta.~ ~L’indagine aveva stabilito 1655 V| seno stesso delle cose, fondando su questo immedesimarsi 1656 I| di un medesimo oggetto. Fondandoci su quel che si è detto sopra 1657 IV| esplicazione in termini di durata, fondandosi con ciò una metafisica sulle 1658 IV| l’uno inverso dell’altro, fondano la loro diversificazione 1659 V| parallelismo, ma da premesse fondanti un contatto, non può non 1660 III| forma? Non possiamo, certo, fondarci su un’esplicazione teorica 1661 V| una delle argomentazioni, fondate su un tale fattore, procederà 1662 IV| dimostrazione della cui fondatezza, al tempo stesso che priva 1663 I| influenza che la lettura dei fondatori e propugnatori dell’automatismo 1664 V| modo dalle dottrine che fondavano la dualità sulla trascendenza, 1665 III| spirito e la materia e li fonde entrambi in una visione 1666 I| assoluto, non più nel relativo, fondendosi insomma con la metafisica. 1667 Pre| omogeneità, riescono anche a fondere i loro spunti originari 1668 I| soltanto uno sforzo per fondersi nuovamente nel tutto… Ma 1669 III| giustapposizione di complessi fonetici dei gruppi intelligibili 1670 IV| soltanto dimostrare infondate e fontane di errori la distinzione 1671 I| sia il presentimento delle forche di determinismo a cui le 1672 Pre| Così lentamente si è venuto formando in me il criterio che ho ./. 1673 I| nella sua interezza già formata, che nel suo impulso originario; 1674 III| difficile situazione e l’intrico formatisi nel campo gnoseologico la 1675 I| nel cui contenuto, già formato e completo, si somiglierebbero 1676 III| altrettante fotografie che formiamo in noi contrapponendoci 1677 V| un lato ad eliminare le formidabili obiezioni, che la storia 1678 IV| fronte all’attuale riesce a formulare un criterio di possibilità 1679 IV| espressione se non nelle formulazioni geometriche, ma, dovendo 1680 V| discorsivo dell’intelletto e a fornirgli un primo principio, indefinibile, 1681 Pre| questioni contemporanee fornivano succo e sapore superficiali. 1682 I| soggetto. Ed ancora, chi tanto fortemente ha sentito l’influsso di 1683 IV| attaccamento e di desiderio più forti di quanti si diano nell’ 1684 I| una tendenza esistenziale fortissima, che si dissimula sotto 1685 IV| schemi mentali significa forzarla in forme più impregnate 1686 V| ostina a fissare a mo’ di fosforescenza fra gli estremi del movimento, 1687 III| contempla, dipingendo o fotografando o cinematografando, in vista 1688 Pre| ad essenza i modi della fotografia o della cinematografia bastino 1689 III| considerate come altrettante fotografie che formiamo in noi contrapponendoci 1690 V| causale, il presentarsi frammentario dei ricordi alla coscienza 1691 Pre| articolo sul Mercurio di Francia gli giunsero lettere di 1692 III| dispone; è coestensiva alla frangia di azione possibile che 1693 II| dire alla metafisica, si frappone un fattore che determina 1694 I| oltrepassati gli ostacoli che si frappongono fra noi e questa scoperta, 1695 III| tutti i possibili rapporti frazionari instaurabili fra numeri 1696 III| nulla soddisfatto di una freddezza di raziocinio e di una sete 1697 II| evoluzionistica: vi si ritroveranno frequenti i passaggi e i richiami 1698 III| ad una realtà psichica, funzionalmente ed essenzialmente indipendente 1699 III| sugli altri secondo certi funzionamenti che dipendono dalle relazioni 1700 III| di vista dell’intelletto, funzionante sotto l’impulso di un qualsiasi 1701 V| problema sta nell’incapacità di fuoriuscire da sé, gravante su quanti, 1702 V| intuizione si estenderà, fuoruscendo dai limiti dell’io e abbracciando 1703 | furon 1704 III| fenomeni, non introducendovelo furtivamente in veste di epifenomeno, 1705 I| e si trasfonde nell’onda futura; una corrente simile a un 1706 V| imprevedibilità degli stati futuri in una finalità immanente 1707 III| si attua attraverso una gamma più o meno vasta di azioni 1708 V| misura e a calcolo, sembra garantire una possibile traduzione 1709 Pre| la sua essenza, tutto ciò garantisce la validità del presupposto 1710 I| ricchezza multisplendente le gemme che vi s’incarnano. Necessariamente 1711 III| come di altri termini generalissimi, come «azione» ad esempio, 1712 Pre| la prima, ora è questa a generare quelle, in un gioco entro 1713 IV| esplicativo la generalità dei generi, ossia l’ordinamento intellettivo, 1714 IV| a coglierne e a fissarne genericamente il senso, si procede a un 1715 V| presupposti sufficienti e generici per dar vita all’intuito.~ ~ 1716 III| coscienza, quindi, non è geneticamente dipendente dalla funzione 1717 III| rapporti, al di là di quelli genetici, è la caratteristica che 1718 III| vincoli di filiazione e di genitura, la pongono in quel punto 1719 V| positiva, che non è se non la genuina espressione di una tale 1720 I| antropomorfici in una sistemazione geocentrica; in terzo luogo, perché 1721 Pre| che siano solo o tracciati geografici o figurazioni geometriche 1722 I| fede la possibilità di una geometria, come scienza – per dirla 1723 I| dalle sponde ben delineate e geometricamente formate in cui senza posa 1724 IV| all’indeterminabile, del geometrico-logico-distinto alla durata aconcettuale.~ ~ 1725 IV| stessa natura; l’inerenza del geometrismo meccanicistico all’inorganico 1726 IV| distinti si sostituisce la gerarchia del subordinato e del sovrapposto. 1727 II| non partecipa come grado gerarchico alla funzionalità, gli consente 1728 I| esponente di quella scuola germanica che aveva voluto creare 1729 V| oltre a portare in sé i germi delle successive posizioni 1730 III| facoltà gnoseologica che getta sulla continuità ./. delle 1731 II| a punto di paragone, per gettare ogni contenuto e ridurre 1732 V| chiarezza e distinzione gettarono un giorno le basi di una 1733 Pre| riaccensione di altrettante luci gettate sull’implicito; una serie 1734 I| e la discordia interiore gettavano le loro radici in un preistorico 1735 II| dogmatica mediazione della ghiandola pineale.~ ~La gnoseologia 1736 V| materia inorganica, sono gi unici che oltre ad avere 1737 V| a farsi piuttosto che il giacere in un fatto. Ma la continuità 1738 II| conoscere.~ ~ Ma quantunque – giàlo si è detto – anche Bergson 1739 Pre| 4 dicembre 1965 ~ ~ ~ ~ Giordano B. Cavagna ./. 1740 III| differenza fra un angolo giro e la somma dei restanti 1741 IV| immediatamente la proposizione giudicante. Quando si dia una relazione 1742 III| collegate in giudizi e giudicate secondo il metro quantitativo, 1743 IV| riscontra nel reale. La facoltà giudicatrice dell’intelletto non limita 1744 IV| noi che lo cogliamo e ne giudichiamo il valore. È evidente quindi 1745 IV| e la coscienza. Infatti, giungendo mediatamente alla postulazione 1746 V| nostra sensibilità profonda giungerebbe attraverso la coscienza 1747 III| sente come suo e che avverte giungerle sotto le vesti del nuovo? 1748 IV| affettivamente. Per deduzione giungiamo alle conseguenze, cercate 1749 III| sensazione ed una sola; quando giungo al quadrivio che debbo attraversare 1750 Pre| Mercurio di Francia gli giunsero lettere di vari che avevano 1751 IV| determinato dei dati; ma, se, giunta di fronte al dato offerto 1752 Pre| non è. Se storia è, come giustamente è stato ritrovato proprio 1753 IV| proposizione che afferma si giustapponga la proposizione che nega, 1754 V| gli stati antecedenti e giustapporli, previa una differenziazione 1755 III| ricevere validità della giustezza dell’argomentazione. Alla 1756 IV| soltanto di preavvisare, non è giustificabile se non alla condizione che 1757 III| date, ma sono ricavabili e giustificabili. Se tale principio è un 1758 II| membra, non è in grado di giustificar se stessa, non resta che 1759 II| condizioni atte da un lato a giustificarne la natura, dall’altro a 1760 | gliela 1761 Pre| corpo e vi inocula ./. la goccia mortale, procurando in tal 1762 Pre| questa o di quella in quanto godente di un più qualitativo rispetto 1763 Pre| esistenti e dei validi, godenti la stessa esistenza e lo 1764 I| pari universalità quale ne godeva la proposizione in cui si 1765 III| libera negli strumenti, godranno di una possibilità e di 1766 V| intricata di sfumature e gradazioni da far temere che la gradualità 1767 I| ma non per farne il primo gradino di una scala ascendente, 1768 Pre| volutamente poetica e a me poco gradita, si venivano descrivendo 1769 III| appunto perché su di lui grava la necessità dell’attuale.~ ~ 1770 I| per essersi liberata da un gravame, ma che introducesse fra 1771 V| incapacità di fuoriuscire da sé, gravante su quanti, fondato il loro 1772 Pre| movimento di caduta di un grave; ma in questi due casi le 1773 III| in difficoltà ancor più gravi di quelle in cui ha finito 1774 I| assunta in astratto, è gravida di conseguenze che oltrepassano 1775 III| descritta come un impulso che, gravido di tutte le possibilità 1776 III| forza, diciamo così, di gravità è portata ad urgere sul 1777 II| della conoscenza viene a gravitare e a dipendere da una legge 1778 V| continua della contingenza nel grigiore progressivamente estendentesi 1779 Pre| lasciamo qui da parte la grossa questione del come il diverso 1780 I| cognitiva non offre maggior guadagno della forma stessa: entrambe 1781 I| gnoseologico. Ma conviene guadare le caratteristiche di tale 1782 IV| può essere che omogeneo, guardandosi alla storia dei suoi mutamenti 1783 I| che gli psicologi di oggi guardano ai pensieri, nel senso empirico 1784 Pre| ragion sufficiente deve ben guardarsi dal sostituire a una effettiva 1785 IV| vettura un viaggiatore che guardasse indietro e in ogni istante 1786 Pre| la sua contraddittorietà, guardata più a fondo, risulta anche 1787 Pre| superficie delle teorie guardate nella loro pellicola epidermica, 1788 V| venuto facendo e a cui noi guardiamo così come oggi ci appare 1789 Pre| nuovi presupposti che ne guidano l’attuazione, e, quindi, 1790 IV| eventuale direzione, che guidi direttamente alla dimostrazione 1791 | hai 1792 | hic 1793 V| Tale nozione è quindi un ibrido spazio-temporale, che è 1794 Pre| totalità, le passioni, gli ideali, gli interessi, la somma 1795 III| altra da quella che è, l’idealista è necessariamente portato 1796 II| rinasce ancora il motivo idealistico. Affermare, infatti, che 1797 III| apprensione e di acquisizione, o ideando una sorta di parallelismo 1798 Pre| esclusivamente teorico o ideativo di prima, ma trasportandoci 1799 III| cosciente di due modalità di ideazione di una stessa molteplicità 1800 Pre| interventi nell’umano degli identificabili.~ ~Ma l’immagine che la 1801 V| oggetto, o piuttosto dall’identificasi con esso, perché ciò che 1802 II| ma, nel secondo essendosi identificata la ragione prima con la 1803 I| in quanto appunto gli si identificava? La scoperta dell’una, la 1804 IV| dello psichico non solo si identifichi con la comprensione dell’ 1805 IV| disordine, facendone un idolum vocis, l’espressione più 1806 V| compromesso fra la forma idonea al rapporto coscienza-materialità 1807 III| presente che il carattere di idoneità alla scelta in vista di 1808 V| essere alle origini, ma ignorano pure certe affermazioni 1809 III| movimento allo stesso modo: ignorerà la mobilità, ne accoglierà 1810 | III 1811 IV| come il risultato di una illegittima applicazione di processi 1812 Pre| contenesse un’estensione illimitata del variare in funzione 1813 IV| intento di correggerlo e di illuminarlo sulla verità. Un principio 1814 IV| acquisire una cognizione, illuminata dalla chiarezza e dalla 1815 III| determinate, non vengono illuminate se non a patto che si colgano 1816 V| né l’altra possono venir illuminati, da chi non assuma a fondamentale 1817 V| allora con quel che ci appare illuminato e sempre presente, ma con 1818 IV| indiretto, simile al lampo che illumini e rilevi un particolare 1819 III| inintelligibile. Si ritrova qui l’illusione che incessantemente rinasce 1820 IV| che in definitiva sono illusioni, vizia il pensiero nella 1821 IV| attribuzione di valore ad un illusorio, dall’altro lo sforzo di 1822 Pre| nello stesso problema s’imbatte in molti altri complessi 1823 III| dignità che quella di un’imitazione o di un’immagine simbolica 1824 III| stesso che l’escluda: se s’immagina una linea a mo’ di circonferenza, 1825 Pre| storia diverrà lecita e immaginabile solo come un esistente in 1826 Pre| rispetto all’oggetto da immaginarsi, che in un certo senso vien 1827 Pre| conseguenza che debbono venir immaginate come connesse vicendevolmente 1828 Pre| bisogna che i due vengano immaginati separati in una soluzione 1829 Pre| me, avrebbe dovuto venir immaginato lasciando l’oggetto nella 1830 I| abbia che fare con ipotesi o immaginazioni o presupposti che toccano 1831 III| fuori di sé, è chiaro che l’immagine-corpo trasformerà le immagini 1832 III| escludere dal loro calcolo l’immagine-percezione se vogliono salvaguardare 1833 III| trasformerà le immagini in immagini-percezioni non per contemplazione, 1834 Pre| mutare e la legge che vi immane e lo provoca, corre un rapporto 1835 Pre| un lato la peculiarità di immanere come elemento immutabile 1836 Pre| gli stessi in fondo che immangono entro le altre componenti 1837 V| cose, fondando su questo immedesimarsi della coscienza con il suo 1838 IV| che dalle modificazioni immediate, che l’improvviso contatto 1839 III| fatti dell’universo è un’immensa ragnatela di oggetti connessi 1840 I| Questo è un lievito ricco di immense possibilità, perché per 1841 III| specchio di intelligibilità immerso in un ambiente di cui l’ 1842 Pre| derivata o implicitamente immesse nei lavori storiografici 1843 V| foci per altre strade e immettendolo per via di sintesi in questo 1844 Pre| le teorie di questo tipo immetteranno nel loro principio-presupposto 1845 III| sul punto di compiersi, è imminente: come tale, il presente 1846 Pre| un immutabile immanente immutabilmente in un immutabile, diventa 1847 II| Le condizioni sembrano immutate: ma si tratta soltanto di ./. 1848 V| indipendente da qualsiasi impaccio di origine metafisica. La 1849 III| di agire sulle cose, di impadronirsene, di servirsene. L’esistere 1850 I| speculazioni, via via che ci si impadronisce delle parti che ne costituiscono 1851 II| stampa inserita per errore di impaginazione precedentemente alle pagine 1852 III| mezzi di giustificazione e impalcature di resistenza, in una specie 1853 V| risalendone cristallizza l’impalpabile traccia serbatane in enti 1854 III| una quantità immutabile, impedendo un qualsiasi sviluppo progressivo 1855 III| ininterrotta traduzione in atto, l’impedimento diventa qualcosa di libero, 1856 II| in quello la cui mancanza impedirebbe al molteplice di divenir 1857 III| ai suoi criteri, e nulla impedisce di ritenere che questi avrebbero ./. 1858 Pre| altrettanti corrispettivi impegni ad affiancare alle diversità 1859 III| disotto della necessità che impera nella sfera dell’intendimento 1860 I| della ragione, dall’altro l’imperativo di non lasciar penetrare 1861 Pre| massima possibile delle imperfezioni o degenerazioni. Per una 1862 III| del corpo, non continuasse imperterrita a mantenere in sede pratica 1863 III| conseguenze cui sono giunti con l’imperturbabile sicurezza di questo mondo 1864 II| dire di un dato immediato: implicando la sua negazione contraddizione, 1865 IV| pure per le argomentazioni implicanti l’esistenza. Ma ciò cui 1866 III| numero vario di oggetti implicantisi a vicenda. Nel primo caso, 1867 II| concetto di unità da essi implicato. La sintesi, necessitando 1868 V| esigenze della speculazione la impongano. In verità, per le sue stesse 1869 IV| dimostrarla, ma addirittura a imporla. Se la problematica della 1870 II| dell’esistere e, anziché imporne, non si sottoponga alle 1871 III| soluzione dei vari problemi o ad imporsi se trovata atta a chiarire 1872 I| metafisico.~ ~I tre argomenti importantissimi per Bergson, dell’essenza 1873 V| definizione delle esigenze che la imposero, non si può non concludere 1874 V| rigettare, a dichiarare impossibili quelle costruzioni al cui 1875 IV| presupposto che rende possibile l’impostarlo.~ ~ In Bergson, al contrario, 1876 III| fattore coscienza è da Bergson impostato secondo termini che rispecchiano 1877 III| individuale-universale o impostazioni delle condizioni che accompagnano 1878 IV| organizzantesi nei modi da essa impostigli, si limita la relatività 1879 V| grazia del condizionamento impostole dal suo tendere all’azione, 1880 IV| metodico. Di qui il compito, impostosi da Bergson, di ricercare 1881 I| concezione, ancora informi e imprecise, la cui chiarificazione 1882 IV| comprendersi solo se la si vede impregnata da una recisa opposizione 1883 IV| significa forzarla in forme più impregnate di esteriorità, tingerla 1884 I| nuovamente nel tutto… Ma l’impresa non potrà compiersi d’un 1885 I| consisterà in uno scambio di impressioni, le quali, correggendosi 1886 III| privilegiate i cui movimenti sono imprevedibili e spontanei. La differenziazione 1887 Pre| una serie di dati fissati, imprigionanti l’uomo nella trascendentalità, 1888 IV| traccia che su di essa vengono imprimendo le cose. Il fattore trascendentale 1889 IV| impronta che il reale stesso imprimerebbe sulla coscienza, postulano 1890 I| determinazione di una direzione da imprimersi al pensiero onde questo 1891 III| istante alla coscienza, vi si imprimono attraverso alla memoria, 1892 IV| attraverso certe forme, improntate alla nostra propria costituzione», ./. 1893 V| altri fatti possono essere improntati e caratterizzati, l’orizzonte 1894 II| trascendentali ad un’unica forma, che impronterebbe sia la percettività che 1895 IV| imposta dalla condizione di impurità gnoseologica della coscienza, 1896 III| universo. Il che è ancora imputabile a quel significato letterale 1897 V| potrebbe pure richiamare l’in-te-ipsum-redi agostiniano, ma l’innegabile 1898 V| stessa vien riconosciuta inabile alla speculazione, non è 1899 II| ricercarsi la fonte della inaccettabilità delle conclusioni.~ ~E, 1900 V| cioè di oggettivamente inadeguabile, ma di ignoranza, cioè di 1901 III| del tutto alle condizioni inadeguate di una parte. Di qui il 1902 I| processo storico che gli inalterabili stati sentimentali della 1903 III| di scoprire in Bergson un inamovibile punto di vista sotto cui 1904 III| prime e brute è la materia inanimata. L’intelligenza, quindi, 1905 IV| variazioni quantitative. L’inapplicabilità, d’altra parte, della formula 1906 Pre| che lo scorpione risulta inattaccabile dal suo veleno se non a 1907 III| incontrarsi con qualcosa di inatteso.~ ~ Tuttavia, se prendiamo 1908 I| quanto in quei rischi era già incappato egli stesso, dimostrando « 1909 II| si valgono. L’azione si incarica di mantenere fra di essi 1910 I| multisplendente le gemme che vi s’incarnano. Necessariamente dobbiamo 1911 Pre| applicazione di questa metodica e incarnante i principi formali dello 1912 V| una macchina biologica, incarnata nell’edificio stesso dell’ 1913 V| edificio di una dottrina, con incastonate e intagliate dentro le soluzioni 1914 V| rapporti in cui si «possono» incastrare a piacere le strutture di 1915 IV| definitiva prende corpo e si incentra in quella che ne costituisce 1916 II| tempo stesso cosmogonia e l’incentrarsi delle varie definizioni 1917 Pre| della «cosa». Fattori vari incidono sull’eterogeneità delle 1918 I| facoltà di conoscenza», ad includervi un fattore che per la sua 1919 IV| Perciò l’immagine di una incoerenza, intesa come assenza di 1920 II| autocoscienza a rappresentativo dell’incognito criterio della certezza 1921 III| nominarla o come realtà o come incommensurabilità fra atto e rappresentazione 1922 II| quando se ne riscontri incompatibile la rivelazione dell’essere 1923 V| divisione, di distinzione, di incompenetrabilità, desunto dalla simultaneità 1924 V| presenta di discontinuo e di incompleto e di muovere da quella che 1925 V| relegherebbe nella sfera dell’incomunicabile e quindi al di là di una 1926 Pre| che in altro modo restano incomunicabili. Potremmo chiamarlo un metodo 1927 V| attenuazione possibile della incomunicabilità fra intuizione e coscienza 1928 V| la ragione prima di una inconcepibilità di relazioni in una spiegazione 1929 I| interiore, in uno sdoppiamento inconciliabile di attenzioni divergenti, 1930 IV| trasferire la propria finitezza e inconcludenza al piano della pura speculazione 1931 V| stabiliscano la propria inconfondibilità in una eterogeneità assoluta, 1932 I| volta, poi, dichiarata l’inconoscibilità dell’uno, recide senz’altro 1933 I| vizio d’origine di cui erano inconsciamente partecipi tutti i sistemi, 1934 III| conformata a libertà. Il rapporto inconscio-coscienza lo torniamo a incontrare 1935 II| problemi, riveleranno la loro inconsistenza o assurdità, molte, che 1936 III| fronte a due arterie che s’incontrano e s’intersecano, e so, di 1937 V| della medesima metodica, che incontriamo nell’Essai a proposito della 1938 III| alla sua descrizione dell’incontro fra ricordo e sensazione 1939 III| coscienza – pur rimanendo incuneato nel tutto da cui l’abbiamo 1940 II| applicarsi, ci avverte che indagando su di essa non esauriamo 1941 Pre| perché mai ho finito per indagarla e valutarla sotto un punto 1942 III| classe la possiamo chiamare indagativa come quella che nasce da 1943 Pre| questo organismo cognitivo ed indagativo, che pure è una cosa dell’ 1944 III| conclusivo al primo atteggiamento indagatore e introspettivo. Infatti, 1945 Pre| entrambe le teorie, gli indagatori della storia e le opere 1946 I| lievito dei lavori e delle indagini successive: in un certo 1947 III| rapporto, vuol dire mettere indebitamente in non cale che gli elementi 1948 Pre| condizione di totalità integra e indecomposta, se, dandosi lo stesso oggetto 1949 III| elemento interessante l’indefinitezza stessa di un’azione, preparatasi 1950 V| non unitario, catena di indefiniti stati eterogenei compenetrantisi 1951 III| qualcosa di attivo, di inderivato e di primario, qualcosa 1952 IV| contrapposto del determinato all’indeterminabile, del geometrico-logico-distinto 1953 Pre| implicitamente e quindi indeterminatamente e indistintamente; si spiega, 1954 IV| negativo è dunque un giudizio indicante che è opportuno sostituire 1955 III| modo che il gruppo di segni indicanti o una congiunzione o una 1956 III| limita a riconoscere e a indicarne l’esistenza presente, come 1957 IV| un reale, non solo non è indicativo di alcuna realtà, ma è segno 1958 IV| testimoniare dell’esistenza dell’indicato.~ ~ Se l’espressione linguistica – 1959 III| suoi sviluppi sarebbero indici di una progressiva altezza 1960 Pre| le parti più vitali o più indifese. Ed è da porsi al di fuori 1961 III| immagini, che Bergson indica indifferentemente col termine di «percezioni» 1962 V| dei ricordi frazionati e indifferenti. Ma al fianco c’è la condanna 1963 IV| all’uno o all’altro, dell’indifferenza dello spettatore disinteressato, 1964 IV| reale costituente la sintesi indifferenziata sottesa al tutto, e ad esso, 1965 IV| applicar loro tali schemi indifferenziati o forme, intendendo per 1966 III| terzo spunto, quello dell’indimostrabile e del metafisico, attorno 1967 I| di premessa presupposta e indimostrata, ma è rimasto serrato ne 1968 III| assolutezza e validità restano indimostrate; là, invece, la funzione 1969 II| principi di ragione evidenti, indirizza il movimento in un senso 1970 III| coscienza nella direzione cui indirizzano la funzione gnoseologica: 1971 V| eterogeneità e continuità indistinta su cui la coscienza non 1972 Pre| quindi indeterminatamente e indistintamente; si spiega, ma non si giustifica; 1973 V| eterogeneità dei molteplici indistinti e nella sfera dello spirito 1974 Pre| questione di una cosa umana indiveniente e acronica non si porrebbe; 1975 III| sistemazioni della realtà individuale-universale o impostazioni delle condizioni 1976 V| creazione e di vivificazione, individualizzantesi nei corpi e appuntantesi 1977 IV| profondo fra la spiritualità individualizzata e continuità del reale, 1978 I| singoli fatti separati, individualizzati, muniti ciascuno della più 1979 Pre| voglia, pena l’impotenza a individuarne gli attributi che ne caratterizzano 1980 III| essi stessi corpi inerti, individuati attraverso l’agganciamento 1981 I| caratteristiche strane che lo individuavano: ./. l’esattezza del postulato, 1982 III| ancora, se la conoscenza è l’individuazione immutabile di un dato la 1983 IV| propri stati che, in quanto indivisi, divengono in tal modo pure 1984 IV| di abbassarlo al ruolo di indizio di un atteggiamento con 1985 IV| percettiva e concettuale è indotta dalle proprie leggi a misconoscere 1986 IV| conformazione pragmatica indotte a ipostatizzare la relatività 1987 I| ogniqualvolta la situazione ci induca a pensarlo o a scorgerlo 1988 I| vennero i singoli deducendo o inducendo le proposizioni e le definizioni, 1989 I| assoluto, si vuol procedere induttivamente, il processo del pensiero 1990 III| conseguenza, il procedimento induttivo non è il tipo puro della 1991 I| proclive a valutare le induzioni e i dati della scienza positiva 1992 IV| ipotesi di una intelligenza «inebetita», di un’intelligenza cioè 1993 Pre| riuscirà anche illecito o ineffettuabile alla coscienza capire come 1994 V| rifarsi come a premesse ineliminabili, ai principi che già sono 1995 I| presupposti che toccano meno le ineluttabili conclusioni di un processo 1996 Pre| partecipino di qualcosa di ineluttabilmente identico, costituito almeno 1997 II| ogni rappresentazione che inerisca al soggetto e sia di per 1998 I| spunto da dei fatti nei quali inerisse una condizione analoga a 1999 II| sulla dubitazione, così è inesatto riferire gli elementi del 2000 III| vivremmo in un vortice ./. inesauribile di novità in cui il passato 2001 I| Metafisica, gnoseologia, mobilità inesausta e novità imprevedibile, 2002 I| in Bergson un desiderio inesausto di cogliere il reale, vi