Novelle

  1      1|            occhiacci infocati e poi disse al poveromo:~ ~– Sta bene:
  2      1|            in fretta e furia, e gli disse:~ ~– Senti, Zelinda, se
  3      1|            allora per la mano e gli disse:~ ~– Sappi, cara Zelinda,
  4      1|           Ma dove s’ha da andare? – disse il giovane. – Badate piuttosto
  5      1|            sposo, e lesta lesta gli disse:~ ~– Pigliate su questo
  6      1|          vecchina grinzosa, che gli disse:~ ~– O mattarelli! o allocchi!
  7      1|             la vecchina però gliene disse tante e poi tante, che loro
  8      2|                Dunque, una mattina, disse la balia:~ ~– Caterina,
  9      2|            urlare; ma quell’omo gli disse:~ ~– Zitta, o tu siemorta.~ ~
 10      2|                 Funi nun ce n’ho, – disse lei, – ma , ’n sul rio
 11      2|              prima di dilontanarsi, disse sotto la finestra della
 12      2|         ebbe finito, il signore gli disse:~ ~– Il vostro avere?~ ~–
 13      2|  qualcheduna?~ ~– Eh! gnorsì; – gli disse il calzolaio.~ ~– Qui di
 14      2|      occasione, il calzolaio glielo disse a lei.~ ~La Caterina in
 15      2|             via: e tante lui gliene disse e la seppe tanto rigirare,
 16      2|           avea più di quegli altri, disse:~ ~– Lassatelo ir via; è
 17      2|       calzolaio per contentarla gli disse:~ ~– Senti quel che m’è
 18      3|             far passare; ma poi lui disse che portava un regalo maraviglioso
 19      3|      gastigo: ma la Caterina gliene disse tante, che lui finalmente
 20      3|            che!~ ~– Niente paura! – disse lei. – I’ so quel che mi
 21      3|         passare; ma siccome lei gli disse, che lei ubbidiva al comandamento
 22      3|                Di no lei nun glielo disse, e nemmanco il padre; sicché
 23      3|      mettercela dientro. L’oste gli disse, che per lui si poteva accomidare
 24      3|         rimutarla, perché il Re gli disse, che comandava lui, e che
 25      3|             quel lavoro strano, gli disse:~ ~– O galantomo! e qui
 26      3|          lei vole.~ ~– Accordato! – disse il Re.~ ~Che ti fa quella
 27      4|          faccia mezzo stravolta gli disse:~ ~– I’ scommetto, vedi,
 28      4|            da capo a pie’ e poi gli disse:~ ~– Galantomo, è egli vero
 29      4|             core; e poi daccapo gli disse:~ ~– Dunque, mi’ omo, l’
 30      4|            della vostra figliola, – disse il Re.~ ~– I’ vosoltanto
 31      4|           Re, sai.~ ~– Vo subito, – disse Giovanna; e a quel modo
 32      4|      braccio, le scotette e po’ gli disse:~ ~– Alla sderta! Cercate
 33      4|        della Principessa, e poi gli disse, che lei chiedessi pure
 34      4|       palazzo e d’una città; e però disse un giorno alla Principessa:~ ~–
 35      4|             Re nun volse darglielo: disse, che lui era vecchio e bramava
 36      4|            su’ compagne: ma nun gli disse mica d’addove gli aveva
 37      4|           coco preso un po’ d’animo disse:~ ~– Senta, Maestà. Qui
 38      4|           mumento; sicché il Re gli disse:~ ~– Siccome i’ ho fatta
 39      4|            bene e addio a domani, – disse il Re, e se n’andiede pe 40      4|    alloppiate; e poi ritta in piedi disse:~ ~– Signori, questo vino
 41      4|           viense al palazzo reale e disse che l’annunziassino per
 42      4|            la sposò da sé e poi gli disse addio, e Giovanna se n’andiede
 43      4|           accorto, si sdraiò, e poi disse:~ ~– Tu sie’ stata con meco
 44      5|           mo’ tutta addolorata, gli disse:~ ~– Oh! che avete voi,
 45      5|      ringraziò della su’ bontà, gli disse addio e s’avviò più contenta
 46      5|           opere della Caterina, gli disse:~ ~– Che vòi da culizione?
 47      5|             il medesimo Mammone gli disse alla Caterina:~ ~– To’ su
 48      5|         della Brutta.~ ~Serio serio disse il Mammone:~ ~– Ragazzina,
 49      5|             Allora il gatto Mammone disse:~ ~– Gimmo via, ragazzina.
 50      5|              in sull’uscio però gli disse il gatto Mammone:~ ~– Ragazzina,
 51      5|            Caterina, la vecchia gli disse:~ ~– Eccovela qui bell’e
 52      5|              e doppo, nun contento, disse che gli fussi butto addosso
 53      6|             testimonianza del fatto disse, che [44] badasse bene di
 54      6|            altro l’arebbe scannata. Disse dunque d’ubbidire, e il
 55      6|         figliola.~ ~– Ma le mane? – disse la ragazza. – Tagliamele,
 56      6|         ebbe finito, la Vecchia gli disse:~ ~– Sciaurata fanciulla!
 57      6|            ma prima d’andarsene lei disse alla Bell’Ostessina:~ ~–
 58      6|           chiamato un servitore gli disse che doveva fingersi fioraio
 59      6|             di scatto.~ ~Allora gli disse la Vecchia:~ ~– Bada di
 60      6|         esaminò con garbo e poi gli disse:~ ~– Quella vostra figliola,
 61      6|             Vecchia seria seria gli disse:~ ~– Sentimi bene, allocca,
 62      6|            ebbano empiuto il corpo, disse il Re al su’ servitore:~ ~–
 63      6|          diede a rassicurarla e gli disse di nun aver paura di nulla,
 64      6|             paresse vera, la Regina disse a un parente, che mettessi
 65      6|           alla Bell’Ostessina e gli disse:~ ~– Se caso mai t’avvienga
 66      6|            rabbia del su’ core, gli disse, che il meglio era di buttar
 67      7|           ci capitò un omo, che gli disse:~ ~– Ohé! tu ha’ preso il
 68      7|          appioppato.~ ~Alla mattina disse l’omo:~ ~– Ha’ tu dormito,
 69      7|          vincitore.~ ~A questa nova disse tra di sé il ragazzotto:~ ~–
 70      7|             secchi d’acqua stietta. Disse allora il ragazzotto, una
 71      7|       Finito che ebban di mangiare, disse il Re al ragazzotto:~ ~–
 72      7|             pensò un po’ su; ma poi disse:~ ~– L’accordo, ma che tu
 73      7|             della scatolina fatata, disse al ragazzotto:~ ~– Vo’ tu
 74      7|             gridorno i carcerati.~ ~Disse il ragazzotto:~ ~– Aspettate
 75      7|           non sonò più, e il Re gli disse allora:~ ~– Che me lo vo’
 76      7|            a’ patti di prima, – gli disse il Re.~ ~– Cogliomberi! –
 77      7|        tutti sfiaccolati e morti.~ ~Disse il Rempaurito:~ ~– Fagli
 78      7|           figliola ’n segreto e gli disse:~ ~– Bada bene, i’ ti comando
 79      7|       insenza ismoversi, finalmente disse con una voce tenera:~ ~–
 80      8|            per filo e per segno gli disse ugni cosa. Scrama la donna
 81      8|       pescatore viense a casa e gli disse quel che aveva fatto, nuscì
 82      8|             un po’ fora dell’acqua, disse:~ ~– Siccome i’ veggo che
 83      8|           innanzi della partenza, e disse:~ ~– Caso mai quest’acqua
 84      8|        giovane, coraggioso dimolto, disse:~ ~– Oh! che nun c’è versi
 85      8|          chiamò per nome, e poi gli disse che era vienuto per libberarla
 86      8|      subbito innamorato a bono, gli disse:~ ~– Tant’è, oramai vo’
 87      8|             deva più segno di vita, disse la Principessa al giovane:~ ~–
 88      8|          apparso il ciabattino, lui disse che senza indugio il giovane
 89      8|             banchetto.~ ~Il giovane disse al su’ cane:~ ~– To’, Fido,
 90      8|         vista.~ ~Al terzo banchetto disse il giovane al cane:~ ~–
 91      8|        giovane lo ricognobbe, e gli disse:~ ~– Nun sie’ tu quello
 92      8|      dismetterne il pensieri, e gli disse, che quella selva era incantata,
 93      8|          finestra, vedde la selva e disse:~ ~– I’ ci voire a caccia.~ ~
 94      8|        traverso e con mal garbo gli disse:~ ~– Fatti in , brutta
 95      9|            portata, e da ultimo gli disse:~ ~– Addio, sai? Sta’ allegro
 96      9|             sul letto, e il ragazzo disse:~ ~– Tu ha’ da sapere ch’
 97      9|           lei mi strolagassi; e lei disse, che averei possuto avere
 98      9|      signori che aveva parlato, gli disse allora:~ ~– Se t’adatti,
 99      9|              Ecco come si fa: – gli disse quel signore: – bisogna
100      9|             nulla.~ ~A una cert’ora disse quella che pareva la caporiona:~ ~–
101      9|            giorno, doppo culizione, disse la caporiona:~ ~– Ferdinando,
102      9|           una chiavina d’argento, e disse a Ferdinando:~ ~– Ci s’era
103      9|          mo’ concio, un di loro gli disse:~ ~– Ora tu po’ nentrare
104     10|    giovanotti di mitidio, il Re gli disse:~ ~– Per nun esserengiusto
105     10|    discorrere; e finalmente lui gli disse che cercava [82] moglie
106     10|           della fame se la sentiva, disse addirittura di sì. Vanno
107     10|            poi che fu la cirimonia, disse il Re:~ ~– Ora ’gli è tempo
108     10|              ma la moglie d’Antonio disse allora:~ ~– Antonio del
109     11|          poera mamma. E sai, che mi disse quando lei me lo diede?
110     11|          quando lei me lo diede? Mi disse, che dovevo pigliare per
111     11|          presenzia di su’ padre gli disse chiaro, che lei bramava
112     11|            che lui glielo regalò, e disse che da ora ’n  lei era
113     11|                Doppo qualche giorno disse il figliolo del Re a Zuccaccia,
114     11|          nemmanco quello che lei mi disse ieri a sera.~ ~In ugni mo’,
115     11|            che paese vieniva.~ ~Lei disse:~ ~– Oh! questo sì. Il paese
116     12|     raccontò tutti i su’ casi e gli disse, che la su’ intenzione era
117     12|           lei parlava; e lei glielo disse degli Strolaghi e quel che
118     12|   finestrino di Bell’-e-fatta e gli disse:~ ~– Sai, Bell’-e-fatta?
119     12|             Ma l’Ambasciatore tanto disse e tanto pregò, che la vecchia
120     12|            ebbe salutato la Regina, disse:~ ~– Addov’è la mi’ sposa?~ ~
121     12|           Re scese a trovarla e gli disse:~ ~– Sai? Il matrimonio
122     12|            bell’appartamento, e gli disse di vestirsi da sposa per
123     12|            bottiglia del vino e gli disse in quel mentre:~ ~– Via,
124     12|           il su’ colore, sicché gli disse:~ ~– Bell’-e-fatta, che
125     12|        appetito.~ ~Allora il Re gli disse a Bell’-e-fatta:~ ~– Senti,
126     12|         quelle suppriche s’abbonì e disse:~ ~– Sì, che nasca la creatura,
127     12|     vedendolo tanto incattivito gli disse:~ ~– Maestà, lei pole fare
128     12|        contento e allegro il Re gli disse alla sposa:~ ~– Avevi proprio
129     13|            le chiamò tutt’assieme e disse alla maggiore:~ ~– Quanto
130     13|            la racconsolò, e poi gli disse:~ ~– Nun vi sgomentate.
131     13|         sicché fermò la balia e gli disse:~ ~– Quella donna, quant’
132     13|             Un giorno la Regina gli disse:~ ~– Ma che propio vonun
133     13|       chiamare i su’ genitori e gli disse:~ ~– Sapete, i’ ho trovo
134     13|       Quando fu finito il desinare, disse la sposa a su’ padre:~ ~–
135     13|           che era la su’ figliola e disse forte:~ ~– T’ha’ ragione!
136     14|         rabbia, e scotendo una mana disse:~ ~– Che tu non possi aver
137     14|              Finalmente, disperato, disse al Re su’ padre:~ ~– Sentite,
138     14|          nun c’era, sicché lei pure disse:~ ~– I’ torno dunque dalla
139     14|           alla Mora; ma il Principe disse:~ ~– Si tratta della mi’
140     15|             Sentiamo, via.~ ~Allora disse Grisèlda:~ ~– E’ ci pol
141     15|           contentata, Sua Maestà? – disse Grisèlda. – Guardi un po’!
142     15|      diviato a casa, e al babbo gli disse quel che il Re voleva.~ ~
143     15|         noia.~ ~Sicché dunque il Re disse un bel giorno alla Regina:~ ~–
144     15|             nascerà qualche cosa.~ ~Disse il fattore tutto racconsolato:~ ~–
145     15|      palazzo, chiamò Grisèlda e gli disse:~ ~– I’ t’avevo proibito
146     15|     Grisèlda:~ ~– Sua Maestà nun mi disse che dovevo arritornarmene
147     15|            Deccomi, ci sono. Nun mi disse che portassi pur con meco
148     16|           piagnere; ma la Bellindia disse:~ ~– Se è accosì, guà! pazienza,
149     16|          alle domande del padre lei disse:~ ~– I’ vorrei che vo’ mi
150     16|             a più nun posso; ma lei disse:~ ~– Se volete portarmela,
151     16|       mattina, a mala pena sveglio, disse il mercante tra di sé:~ ~– ’
152     16|            pe’ su’ capricci; ma lei disse:~ ~– Il male l’ho fatto
153     16|           la [131] Bellindia gliene disse tante e che lei nun aveva
154     16|                Oh! questo poi no! – disse lesta la ragazza.~ ~E allora
155     16|         quel viaggio; e il Mago gli disse:~ ~– Va’ pure, ma che dientro
156     16|             pregò, ché il su’ babbo disse che le sorelle gli rendessan
157     16|                Oh! questo poi no! – disse la Bellindia.~ ~Passorno
158     16|         anello con la pietra, e gli disse che badassi bene d’essere
159     16|         troppo quell’altra volta, e disse che questa voleva in ugni
160     17|         Bella Giuditta [135] glielo disse:~ ~– Sì, i’ ho una figliola
161     17|       parole, e con finta apparenza disse:~ ~– Guà! me ne dispiace.
162     17|             preso animo a un tratto disse:~ ~– Oh! facciamolo subbito
163     17|            parlare con Ruberto, gli disse, che gli garbava che [137]
164     17|              138] più ardito, e gli disse in segretezza:~ ~– Se tu
165     17|           cammera della Maria e gli disse:~ ~– Senti, cara figliola,
166     17|           in tanta pena.~ ~– C’è, – disse Carluccio, – che per comandamento
167     17|        Maria nun lo lassò finire, e disse:~ ~– Ebbene, se nun c’è
168     17|          che nun vi sappia morta.~ ~Disse la Maria:~ ~– A tutto c’
169     17|          mano, e ’nnanzi di moversi disse alla Maria:~ ~– Sentite,
170     17|         morire.~ ~– E la ragione? – disse il Capitano.~ ~Arrisponde
171     17|        zitto e del su’ sospetto nun disse nulla, e anzi s’arraccomandò
172     17|           arrivate delle lettere, e disse alla Bella Giuditta:~ ~–
173     17|          dato in nel viaggio, e gli disse, che di quattrini per pagarlo
174     17|          tutta la verità nun gliela disse; ma il Principe, siccome
175     17|            si diede per vinto e gli disse:~ ~– Ah! cara Felicina,
176     17|      andiede dal Re su’ padre e gli disse che lui voleva in tutti
177     17|         presenzia tutti quanti, gli disse:~ ~– E’ si  questo brutto
178     17|             gli fecian coraggio, e’ disse al solito che lei nun cognosceva
179     17|             per quello della Regina disse, o che lui l’aveva sperso
180     17|           in cammera con seco e gli disse che gli raccontassil su’
181     17|         temenza di dir la verità, – disse la Maria.~ ~– Gua’! che
182     17|             però un di que’ Signori disse:~ ~– Nun sarebbe questo,
183     17|             su de’ panni i bambini, disse addio a tutti e che nun
184     17|           scramazione del Principe, disse:~ ~– Come! Che forse vo’
185     17| sbalordimento e con la su’ memoria, disse:~ ~– Ma qui c’è stato qualche
186     17|            d’un altro, e un di loro disse:~ ~– Ma il più sfortunato [
187     17|        abbeneché poco si cibassi, e disse:~ ~– Signori miei! A ognun
188     17|          de’ cacciatori più anziano disse:~ ~– Al mi’ parere in questa
189     17|           sicché quello più anziano disse, che in quella bestia c’
190     17|      rinviolì, s’arrizzò in piedi e disse al Principe:~ ~– O omo d’
191     17|         tutte le genti del mondo.~ ~Disse allora la donna:~ ~– Il
192     17|            per salvar la su’ pelle, disse che alla mamma gli arebbe
193     17|         piazza di Parigi. Alla fine disse:~ ~– Ma questi vostri figlioli
194     17|           che qui i mi’ figlioli! – disse Alessandro. – Perché a chi
195     17|          con voce umana a parlare e disse:~ ~– O Alessandro, rivieni
196     17|        tutto l’accaduto e da ultimo disse:~ ~– Arrallegratevi, perché
197     17|             quella donna cattiva!~ ~Disse la Maria:~ ~– Vo’ m’avete
198     17|          della Regina; ma l’oste mi disse:~ ~– Italiano, qui bisogna
199     18|            si sentette intenerire e disse:~ ~– Ti perdono, via! ma
200     18|            intravvienuto; e lui gli disse tutte le su’ disgrazie che
201     18|      montarci su punte scale, e poi disse alla Catèra:~ ~– Custodiscila,
202     18|            tirata su, la Catèra gli disse:~ ~– Ma s’i’ avessi bisogno
203     18|          capo d’abbonirgli. Subbito disse alla bacchetta:~ ~– Voglio
204     18|        sortì fora dall’acqua, e poi disse a que’ pesci:~ ~– Vi maladico.
205     18|           miglia dalla città reale, disse il giovanotto:~ ~– Senti,
206     18|          insenza core. Lui però gli disse, per rabbonirla, che ce
207     18|           femmina:~ ~– E che l’Orco disse a me:~ ~ ~ ~A un’osteria
208     19|            ci fu versi: il mercante disse di no, e il bambino fu obbligato
209     19|         ugni cosa nel mondo, sicché disse:~ ~– Sta’ ben attento alle
210     19|            altro, del bon volere, – disse il ragazzo, che ’n fondo
211     19|            con della robba, che lei disse si chiamava pizzio, bona
212     19|             fine vierrà da sé, come disse la mi’ vecchia.~ ~E traversato
213     19|          Fata, epperò con arditezza disse:~ ~– Il mi’ ’ndovinello ’
214     19|           bel pezzo di meditazione, disse:~ ~– Mi do per vinta. Questo
215     19|        posso rifiutarmi assoluto, – disse la Principessa, – abbeneché
216     19|        quasimente per forza; sicché disse risoluto:~ ~– I’ accetto ’
217     19|             dal primo principio gli disse chi lui era, il viaggio
218     19|           cognosciutolo sincero gli disse:~ ~– Il mi’ consiglio sarebbe
219     19|       Menichino fece lo ’ntrepido e disse che lo menassino alla presenzia
220     19|            rimané della fortuna che disse aver ’uta ne’ su’ viaggi;
221     19|             spersa. Tanto meglio! – disse Menichino, – e dell’avvertenza
222     19|           le mia.~ ~– Ma ’nsomma, – disse il Re, – ora ’gli è il tempo
223     19|          sieduto sopra un panchetto disse tutte le su’ avventure,
224     19|            l’accordo volenchieri, – disse Menichino, – a patto nunistante
225     19|           quando lo riveddano e gli disse tutte le su’ intraprese,
226     19|             un bel giorno Menichino disse che andeva a pranzo da’
227     19|          picchia in terra e la voce disse:~ ~– Comandi!~ ~– Comando
228     19|                Eh! lo so anco io, – disse la vecchia: – ma ora tu
229     19|      appunto che lui ti vol male, – disse la Vecchia; – e se del male
230     19|          Menichino s’intenerì e gli disse:~ ~– Che v’adatteressi a
231     20|          giovanotto!~ ~Doppo di lei disse la mezzana:~ ~– E i’ vorre’
232     20|          gli era anco la più bella, disse:~ ~– Io poi vorrei per isposo
233     20|           Re incuriosito a bono gli disse al servitore:~ ~– Vammi
234     20|            sicché la ragazza gliele disse.~ ~– Nun c’è nulla di male, –
235     20|            Nun c’è nulla di male, – disse il Re.~ ~– Si chiamil
236     20|                State vispola, – gli disse il Re: – e nun abbiate sospetto.
237     20|             animo e pian pianino la disse:~ ~– Maestà! ’gli era per
238     20|             ne’ erannamorato, gli disse:~ ~– Vi piglio ’n parola
239     20|             bono~ ~– Volenchieri! – disse lei. – I’ farò comparire
240     20|       ultimo si fece un animo e gli disse addio, con questo però,
241     20|             boccia d’acqua chiara e disse:~ ~– Se quest’acqua s’intorbisce,
242     20|       disgrazia nun gli accadeva, – disse quel vecchino.~ ~– Come?
243     20|          per [204] salire la scala, disse:~ ~– Qui c’è una legge.
244     20|            su’ legge; ma la ragazza disse:~ ~– Quando si viene a desinare
245     21|          tutte le costole.~ ~Zufilo disse allora alla moglie:~ ~–
246     21|           nella città?~ ~– Sì sì! – disse la moglie. – Ammazzala la
247     21|           marito, no’ siem morti! – disse la donna sotto voce.~ ~–
248     21|           si arrivolse in su, e po’ disse:~ ~– È manna. Seguitiamo
249     21|         ugni sempre, sicché uno gli disse a Zufilo:~ ~– O galantomo,
250     21|       sprofumatamente; e Zufilo gli disse con quella su’ malizia da
251     22|         smorfiosa; sicché il Re gli disse:~ ~– Nun vo’ tu nemmanco
252     22|            po’ di tempo il Principe disse addio al Re e arritornò
253     22|             Sua Maestà, subbito gli disse che lui il bando l’avea
254     22|      braccio alla rustica e po’ gli disse:~ ~– Senta, ragazzina, lei
255     22|              215] dunque il Magnano disse un giorno all’Angiolina:~ ~–
256     22|         ingravidò, e il Magnano gli disse, che lui ’gli aveva finiti
257     22|             tutto per su’ carità, – disse l’Angiolina: – perché appunto
258     22|             mano all’Angiolina, gli disse:~ ~– Sta’ su di bon animo!
259     23|             Oh! con la mi’ vista, – disse, – i’ posso campare anco
260     23|             I’ m’accordo, Maestà, – disse Fidati.~ ~– Lei però mi
261     23|          anco allora Fidati nun gli disse nulla.~ ~Ci viense il terzo
262     23|            avessi fatto del male, e disse tra di sé:~ ~– I’ vorendere
263     24|             licenziati dalla Corte, disse il servitore al su’ padrone:~ ~–
264     25|            sposa, sicché lui glielo disse.~ ~Dice il Re sconturbato
265     25|           fare.~ ~– Signor padre, – disse allora Pietro, – mi dispiace
266     25|          sposi.~ ~– Quand’è così, – disse il Re, – mantienete pure
267     25|         furno dimolti mesi, il Mago disse un giorno a Pietro:~ ~–
268     25|           figliolo, e un giorno gli disse:~ ~– Senti, nescire di qui
269     25|           quando finalmente il Mago disse a Pietro:~ ~– Domani c’è
270     25|            lo sapeva Pietro, sicché disse al camberieri dell’albergo:~ ~–
271     26|       saltar giù dal letto, lui gli disse:~ ~– Cosa fai?~ ~Risponde
272     26|       avevan più nulla da mangiare, disse accosì alla Carolina il
273     26|          visto di simili.~ ~– No, – disse Angiolino alla moglie che
274     26|           prima sentinella, che gli disse:~ ~– Addove vai? Che vo’
275     26|           il premio che ti tocca, – disse la sentinella, – i’ ti lasserò
276     26|            Senti, il mi’ ragazzo, – disse la guardia, – se tu non
277     26|             accordò agni cosa e poi disse che l’annunziassino al Re,
278     26|            il Re tutto istupito gli disse:~ ~– Addove mai l’ha’ tu
279     26|            ripensato dientro di sé, disse:~ ~– Maestà, questo dono
280     26|            vo’ tu?~ ~– I’ voglio, – disse Angiolino, – cento staffilate.~ ~–
281     26|          citrullo.~ ~– ’Gnora no! – disse Angiolino.~ ~– I’ ho già
282     26|            Quest’omo gli è matto!~ ~Disse allora il Re a’ soldati:~ ~–
283     26|        Servita la prima sentinella, disse Angiolino:~ ~– Chiamino
284     26|            peso.~ ~– In ugni mo’, – disse il Re, quando la nerbatura
285     27|         conversazione.~ ~Finalmente disse il Re:~ ~– Prima di nentrare
286     27|       averla cancugnata anco lei lo disse, che lo bramava figliolo
287     27|          tre creature.~ ~Finalmente disse il mugnaio:~ ~– Senti, moglie:
288     27|             in tutto e per tutto, – disse la vecchia, – i’ potre’
289     27|           principiava a far buio.~ ~Disse allora il bambino:~ ~– Sorelline,
290     27|             mazza della vecchina? – disse il bambino.~ ~– Che volete
291     27|        ebbano girato in ugni parte, disse la bambina più grande:~ ~–
292     27|             sua, e prima di partire disse:~ ~– Sentite, bambini: vo’
293     27|           Re vienuto al su’ palazzo disse a su’ madre quel che gli
294     27|           traverso; poi a un tratto disse:~ ~– Bambini, all’ora di
295     27|           il Re gli s’accostò e gli disse:~ ~– Ditel vero e nun
296     27|             finalmente un servitore disse che l’aveva vista bucare
297     28|            a una palaia, sicché lei disse:~ ~– Bada, Tonino, che be’
298     28|          vedde Fanta-Ghirò, subbito disse infra di sé, che lei era
299     28|           esercito contrario, e gli disse che lui l’aveva menato con
300     28|           il mi’ piacere, Maestà, – disse lei. – Se lei vole, stasera
301     28|        nvito a Fanta-Ghirò, che gli disse:~ ~– Nun mi par vero! Anco
302     28|        dientro la pescaia; lei però disse:~ ~– Nun mi voglio per anco
303     28|              e quando l’ebbe letta, disse al Re:~ ~– Mi rincresce,
304     29|            Re a fargli pippo, e gli disse:~ ~– Vienga, Maestà, la
305     29|     forastiero, gli s’accostò e gli disse:~ ~– Ohé! quel giovane,
306     29|           vo’ fare?~ ~– Di tutto, – disse Adelame.~ ~Dice il mezzano:~ ~–
307     29|        andiede dalla padrona, e gli disse:~ ~– Se lei me lo permette,
308     29|        questo si potrà anco fare, – disse il Coco.~ ~– Dunque, addio!~ ~–
309     29|       Quando la su’ mamma lo vedde, disse:~ ~– Oh! del ciuco che n’
310     29|       presenzia del Re, e il Re gli disse:~ ~– Chi siei e d’addove
311     29|            annoiato , e un giorno disse al Re:~ ~– Senta, Maestà,
312     29|             ben bene Germano, e poi disse:~ ~– Sì, ti ricognosco.
313     29|            il braccio del Re, e gli disse:~ ~– Su’ Maestà s’arricordi
314     30|         chiese la lemosina, lui gli disse:~ ~– Ma sapete, nonna, che
315     30|     raccontare:~ ~– Veda, Maestà, – disse la vecchia, – questa è la
316     30|          della mi’ disubbidienza! – disse con le lagrime agli occhi
317     30|            nun gli s’ammalassi, gli disse:~ ~– Se te Collo di Pecora
318     30|            vinto; in ugni mo’ il Re disse a su’ madre:~ ~– La mi’
319     31|            lemosina, sicché lui gli disse:~ ~– Oh! decco quel che
320     31|           era punto gustoso, sicché disse il vecchino:~ ~– Pipetta,
321     31|           Come nun c’è la corata? – disse il vecchino.~ ~E Pipetta:~ ~–
322     31|            nun si dubiti, Maestà! – disse il vecchino.~ ~– Un cantambanco
323     31|             aiuto.~ ~– D’accordo, – disse il Re, e in un mumento tutto
324     31|           mucchio della cendere, ci disse sopra degli scongiuri e
325     31|             mi’ figliola?~ ~– No! – disse il vecchino.~ ~– Vi garban
326     31|           somiglianza d’una tavola, disse il vecchino:~ ~– Facciamola
327     31|           ne fece tre mucchi, e poi disse:~ ~– Decco, uno per uno:
328     31|             Pipetta.~ ~– O bravo! – disse il vecchio: – bravo bugiardo,
329     32|            e chiamata la Rosina gli disse:~ ~– Te con l’Assunta nun [
330     32|    arrivolse una delle vacche e gli disse:~ ~– Nun ti sgomentare,
331     32|              Ma la solita vacca gli disse:~ ~– Nun ti sgomentare;
332     32|          andette da su’ madre e gli disse:~ ~– Mamma, i’ ho voglia
333     32|        perché lei diventava Regina, disse al Cacciatore:~ ~– Galantomo,
334     33|             fatto le su’ cirimonia, disse:~ ~– Sarà un bambino bello,
335     33|           piena libertà, sicché gli disse un giorno:~ ~– Senti, i’
336     33|           fare a su’ modo e nun gli disse mai nemmanco una parola;
337     33|            sgomentate per questo, – disse il vecchino, – che vi darò
338     33|        prendette per il collo e gli disse:~ ~– I’ son la Morte. ’Gli
339     34|            alla fine il fattore gli disse:~ ~– Mi pare assai. Io della
340     34|        bella scatola serrata, e gli disse:~ ~– Tieni: quando ti bisogna
341     34|         punto.~ ~– Tu siematto! – disse il fattore.~ ~– Te mi vo’
342     34|           scatola e subbito la voce disse:~ ~– Comandi! – e apparirno
343     35|                  Nun ti dubitare, – disse il Mattarugiolo, – che alla
344     35|             un picchio in nel capo, disse:~ ~– Ma no, l’imbecille
345     35|             e giù. Ma ’l capo-ladro disse a’ su’ compagni, che principiavano
346     36|             tavìa e in iscambio gli disse a quel contadino:~ ~– Gli
347     36|       costuma in simili casi, il Re disse:~ ~– Questo figliolo lo
348     36|        addove c’era il mare vicino, disse il Re al servitore:~ ~–
349     36|             e con la cera patita.~ ~Disse:~ ~– Chi siei? Che vo’ tu?~ ~
350     36|           destino. Sicché un giorno disse il Re a Fiorindo:~ ~– I’
351     37|             a bono; ma la Testa gli disse:~ ~– Férmati, nun m’ammazzare,
352     37|      qualche scangeo al su’ marito, disse alla mezzana:~ ~– Va’ te
353     37|             quando il contadino gli disse d’alzar la giubba per vedere
354     37|         arriva che fu in nel fondo, disse alla bambina:~ ~– Levati
355     37|         intinto dall’acqua, che gli disse:~ ~– Scusate, fanciulla!
356     37|      figliolo del Re, e siccome lei disse di sì, il giovanotto viense
357     37|          sentir la mamma.~ ~– Oh! – disse Testa di Bufala, – accomidati
358     37|             scordò del pettine, nun disse nemmanco addio a Testa di
359     37|             malinconico; sicché gli disse un giorno:~ ~– Mandala via
360     37|          filo per filo, e la Regina disse:~ ~– Eh! nun c’è male. Ma
361     37|             gli porgé la noce e gli disse come gli aveva insegno Testa
362     37|         Bufala, che quando la vedde disse:~ ~– Che sie’ qui daccapo
363     37|           tutta.~ ~– ’Gnamo, via! – disse Testa di Bufala. – Dunque
364     38|              il Pesciolino però gli disse:~ ~– Nun aver temenza, che
365     38|            dalla fame.~ ~– Senti, – disse il Pesciolino: – te mi garbi,
366     38|       Gianni non gli garbava punto, disse:~ ~– Almanco Sua Maestà
367     38|       quando furno alle frutta, lei disse:~ ~– I’ sarei più allegra,
368     38|        scherzo, la su’ figliola gli disse:~ ~– Caro padre, nun vi
369     38|       Pesciolino, il Pesciolino gli disse, che lui partiva per un
370     39|             presenzia l’Uliva e gli disse:~ ~– Qui siemo ebrei e anco
371     39|         bono; ma lui finalmente gli disse un giorno:~ ~– Senta, mamma,
372     39|          della Regina; ma la Regina disse:~ ~– Io questo sopraccapo
373     39|           del su’ bene, ma pure gli disse quel che lei seppe meglio
374     39|              madre finta.~ ~Lei gli disse:~ ~– Che vo’ tu, ci vole
375     39|          mana.~ ~Allora l’Uliva gli disse:~ ~– Quando no’ si ritorna
376     39|             il Re nentrò di mezzo e disse:~ ~– Ma contentategli pure
377     39|             bambini mi’ figlioli? – dissel Re, e s’abbracciorno
378     39|            questo poi no, Maestà! – disse l’Uliva.~ ~– Se lei mi vole
379     39|          della su’ scoperta nun gli disse nulla alla Regina.~ ~Lei
380     39|          Che domande ènno le tue? – disse la Regina. – Il popolo tutto
381     40|             allora per rappaciargli disse:~ ~– Fate accosì. Andatevene ’
382     40|             bene e i’ lo compero, – disse il Principe, e tirata fora
383     40|              e i’ ne compero uno, – disse il Principe, e a male brighe
384     40|            su’ virtù precisa, – gli disse il fruttaiolo, – consiste ’
385     40|             di sortire, e prima gli disse:~ ~– In sulla sposa nun
386     40|       divorava dalla rabbia, sicché disse con brutta grinta:~ ~– Ma
387     40|      almanaccò una birbonata, e gli disse di portargli presto una
388     40|         scambio, e anzi la Capoccia disse:~ ~– I’ volevo propio questo
389     41|      cavalli dientro e affacciatosi disse al capo-stallieri:~ ~– Se
390     41|             e il capo-stallieri gli disse del ragazzo che cercava
391     41|           alla presenzia del Re gli disse:~ ~– Nun lo sa lei, Maestà,
392     41|             a quel mo’ sgomento gli disse:~ ~– Che hai, Orlandino?~ ~
393     41|           cambera per dormire e che disse all’Orchessa:~ ~– Catèra,
394     41|            moto si svegliò l’Orco e disse:~ ~– O Catèra, che lo vo’
395     41|         parse d’aver fresco, sicché disse alla Catèra:~ ~– Fammi ’l
396     41|          scendi giù e raccattalo, – disse l’Orco.~ ~Ma l’Orchessa,
397     41|           chiamare Orlandino, e gli disse:~ ~– Comando e voglio che
398     41|            quel rumore ’gli smesse, disse l’Orco:~ ~– Lo vedi, che ’
399     41|           s’era bell’e levo, l’Orco disse alla Catèra:~ ~– Ridammelo
400     41|         insenza tanti discorsi, gli disse che ritornass’a casa dell’
401     41|             le su’ ’struzioni e gli disse:~ ~– Nun ti sgomentare;
402     41|         Orco a quel chiasso destato disse all’Orchessa:~ ~– Oh! che
403     42|          era una scodella d’avanzo, disse:~ ~– Se la Rosina fusse
404     42|            vederla la Rosina gliene disse al su’ marito più che potiede:~ ~–
405     42|       maggiore, sicché la madre gli disse:~ ~– Ora ’gli è tempo che
406     42|             Vecchina del bosco, che disse:~ ~– Donnine! Pigliatela
407     42|         bosco gli si presentò e gli disse:~ ~– Sai, Rosina? Il Re
408     42|             nulla, sicché il Re gli disse:~ ~– Me lo dite, bambini,
409     43|             quel mo’ strafelato gli disse:~ ~– Oh! che c’è egli?~ ~–
410     43|           rubbamento e a voce piana disse:~ ~– Bastone! bastona, bastona!~ ~
411     43|             gli era successo, e po’ disse:~ ~– Ora, nun s’avrà più
412     44|          alloggio, e il fattore gli disse:~ ~– Qui no, del posto nun
413     44|            alla cappa del focolare, dissel capo:~ ~– Giovannino,
414     44|             nulla.~ ~– Chi lo sa? – disse un di que’ legnaioli.~ ~
415     45|             niscose ’n bocca, e po’ disse:~ ~– L’anello i’ nun lo
416     46|          che uno de’ più vecchi gli disse:~ ~– Lei faccia vienire
417     46|             parlare a su’ voglia, e disse:~ ~– I’ so e cognosco la
418     46|            bel circa.~ ~– Dunque, – disse il Re, – caro figlio, i’
419     46|           giornata per riposarsi.~ ~Disse in tra di sé Giovanni:~ ~–
420     46|       presentarsi a su’ padre e gli disse, che lui volentieri sarebbe
421     46|             quel vecchione, che gli disse:~ ~– Che brama questo giovane?~ ~
422     46|             A tutte queste bellezze disse Andreino:~ ~– Bada che mai
423     46|     leggiadra fanciulla; finalmente disse, che lui aveva riporto con
424     46|             prima furia, finalmente disse il Re:~ ~– Chi di voi ha
425     46|            dunque dusoldati e gli disse:~ ~– Menate questo figliolo ’
426     46|           saperà mai dov’i’ sono, – disse Andreino; sicché i soldati
427     46|        brighe soccallati gli occhi, disse:~ ~– Chi pole essere stato
428     46|             gliela diede a leggere. Disse:~ ~– Qui come si rimedia?
429     46|           di coraggio e a mala pena disse qualcosa che gli aveva racconto
430     46|           mi’ gastigo. [383] Lui lo disse che sarebbe vienuto il tempo
431     46|          era sotto qualcosa, epperò disse daccapo:~ ~– ’Gnamo, manifestate
432     47|          bosco folto, e a un tratto disse Tonino alla Tieresa:~ ~–
433     47|        messan dientro, e Tonino gli disse:~ ~– L’obbligo tuo è di
434     47|             fu al solito bosco, gli disse Tonino:~ ~– Te lo sai ch’
435     47|        cercare della Caterina e gli disse, che le su’ sorelle bramavano
436     47|             attrazzi; ma Tonino gli disse:~ ~– Che ne vo’ tu fare?
437     47|              Tonino a un tratto gli disse:~ ~– Te lo sai chi son io?~ ~–
438     47|             a questi ferri”, sicché disse forte:~ ~– Vovederete
439     47|             a guardare d’attorno, e disse alla Caterina:~ ~– Chi siete
440     47|    giovanotto, sentitol discorso, disse:~ ~– E i’ sono il figliolo
441     47|             cotti, sicché una volta disse il figliolo del Re alla
442     47|             averlo rinfrescato, gli disse:~ ~– Se vo’ volete guadagnare
443     47|            modo ve lo ’nsegno io, – disse la Caterina, – per rinuscire
444     47|           più piccino de’ ladri gli disse:~ ~– Lassal andare, ché
445     47|          dato una voce al Re glielo disse:~ ~– Guarda quel signore: ’
446     47|             chiamò un garzone e gli disse:~ ~– Tieni: va’ a venderla
447     47|       contenessi dell’inganno, e lo disse anco al Re che ci badassi;
448     47|           riscotettempaurita, gli disse:~ ~– Su, levati e nun far
449     47|     bollente.~ ~Il più piccino però disse:~ ~– ’Gnamo, le grazie si
450     48|          giorno che il figliolo gli disse, che lui addirittura bramava
451     48|             finalmente Giuseppe gli disse:~ ~– Ma senta, Maestà, si
452     48|         grand’allegrezza e soltanto disse:~ ~– E’ si sarebbe e’ primi
453     48|           addove ci si rimpiatta?~ ~Disse Giuseppe:~ ~– Qui nun è
454     48|             fa nulla.~ ~– Ma però – disse Giuseppe – i’ sono un mercante
455     48|            la mana al Vecchio e gli disse:~ ~– Domani l’aspetto assieme
456     48|          alla su’ abitazione, e gli disse:~ ~– Badi, i’ nun sono tanto
457     48|             che avea detto.~ ~Doppo disse:~ ~– Infrattanto che ammanniscano
458     49|             E se te nun la mangi, – disse Tognarone, – te finirai
459     49|            casa, e quando nentrati, disse la Caterina:~ ~– Addove
460     49|           pan di ricatto; sicché la disse:~ ~– Avete fatto bene, Tognarone,
461     49|    Tognarone riviense a casa e’ gli disse d’averlo ubbidito, quel
462     49|       sicché quando gli parse tempo disse la Caterina:~ ~– Mi’ omo,
463     49|      Assunta, e quando l’ebbe serro disse a Tognarone:~ ~– ’Gnamo,
464     49|           aperto, e la Caterina gli disse:~ ~– Ma la tentazione vi
465     49|          che a fin di settimana gli disse:~ ~– A quest’ora i mia la
466     49|            ma lui nun volse nulla e disse:~ ~– Tante grazie. I’ ho
467     50|       concludere il matrimonio, lei disse al su’ damo che nun lo voleva
468     50|           oro in baratto; ma l’oste disse:~ ~– E i’ gli offerisco ’
469     50|      davvero.~ ~Sicché il Carbonaio disse:~ ~– Gua’! e io l’anello
470     50|             un consiglio cattivo, – disse la Marchese, – abbeneché
471     50|            nun lo pole più avere, – disse il Carbonaio, e prendette
472     50|        voglia dormire con un omo, – disse la Marchese, – quando appunto
473     51|       grugno.~ ~– Peggio per lei! – disse il Re. – I’ gli mantiengo
474     51|            de’ soldati, s’arrizzò e disse:~ ~– Se vo’ siete nella
475     51|      arrispose di no assoluto e gli disse, che nel su’ palazzo una
476     51|            su’ moglie Caterina, gli disse, che lui gli arebbe scritto,
477     51|          gli parse buffa; ma l’oste disse:~ ~– Se lei nun ha altra
478     51|             e l’oste in quel mentre disse:~ ~– Questi signori bramano
479     51|                 Guà! alla meglio, – disse la Caterina, – e com’i’
480     51|                No, no, aspettate, – disse il babbo della Caterina. –
481     52|        segretantenzione.~ ~Dunque disse il Re:~ ~– Andate a girare
482     52|            i su’ segreti. Peppe gli disse alla ragazza chi era e per
483     52|            vienirne a capo, e doppo disse dientro di sé:~ ~– Ora ’
484     52|             da’ giudici [434] e gli disse:~ ~– Libberatelo quell’omo.
485     52|            pole; ma da ultimo Peppe disse, che lui era figliolo del
486     52|        larga e fonda fonda, e Peppe disse:~ ~– Scendiamo un po’ a
487     52|      bevessi, e quand’ebban finito, disse:~ ~– Chi di voi se lo meriti
488     52|         salito a udienza dal Re gli disse:~ ~– Sacra Maestà, i’ ho
489     53|           nascere; sicché un giorno disse alla moglie:~ ~– Rosina,
490     53|         attento al lavoro, e gliene disse di tutte per dissuaderlo:~ ~–
491     53|             Guà! facciamo accosì, – disse l’omo: – vadia per dieci
492     53|          sbergolare aiuto.~ ~Ma poi disse:~ ~– No, che nun mi tocca.
493     53|           di tempo, [443] e lui gli disse tutta la su’ vita e feciano
494     54|         capo-ladro trovò il ciuco e disse:~ ~– Ohé! qui c’è qualcuno
495     54|       risortiti fora, il capo-ladro disse:~ ~– Cicerchia, serrati,~ ~
496     54|             ceci, e rinuscito fora, disse:~ ~– Cicerchia, serrati, –
497     54|        uscio, quando Menico apparì, disse:~ ~– Sia lodato il Signore!
498     54|             rubbata e il capo-ladro disse:~ ~– To’, il ciuco di quell’
499     54|             dientro al sotterraneo, disse:~ ~– Cicerchia, serrati, –
500     54|             capo-ladro lo scoperse, disse:~ ~– Deccolo quel dal ciuco
501     54|      svesciare ugni cosa:~ ~– Già – disse – la colpa ’gli è tutta
502     54|           calzolaio su’ amico e gli disse:~ ~– Gli vo’ te guadagnartegli
503     54|        andato a bottega da lui, gli disse:~ ~– Bravo Crespino! m’ate
504     54|               Dev’esser la serva, – disse il calzolaio, – che m’attraversa
505     54|       vicina al capo-ladro, lui gli disse con un vocino melato:~ ~–
506     55|             l Re da ultimo annoiato disse un giorno a su’ madre:~ ~–
507     55|       camberieri dell’albergo e gli disse:~ ~– Di chi è quel palazzo?
508     55|       salutare la vecchia e subbito disse:~ ~– I’ ho paura delle gente;
509     55|           vosola?~ ~Eh! gnorsì, – disse la donna: – i’ l’hoe una
510     55|          porta e’ rimané di sasso e disse ’n cor suo:~ ~– Nun ne vo’
511     55|        pieni di beregali, e il Re disse alla donna:~ ~– Son tutti
512     55|           latte.~ ~– Poera madre! – disse il Re: – e allora come vi
513     55|            letto la Sfacciata tanto disse [458] e tanto pregò, che
514     55|   allentagione.~ ~– Eh! poverina! – disse la Sfacciata. – Ci vole
515     55|            baciò a furia, e po’ gli disse in un orecchio:~ ~– Arricordatene,
516     55|           casa di campagna, e il Re disse:~ ~– Doccovi per il vostro
517     55|            andiede a trovarla e gli disse:~ ~– ’Gnamo via, si consoli,
518     55|            da ballo.~ ~Il Re dunque disse a su’ Ministri d’ammannire
519     55|         rideva a bono, e finalmente disse insenza scomporsi:~ ~– Robba
520     55|          come la serpe all’incanto, disse il Re:~ ~– Via, si schiarirà
521     55|            porta, la sentinella gli disse:~ ~– Fermi! Per comando
522     55|           sforzo.~ ~– Bene, bene! – disse il Re.~ ~– ’Gli è giusto,
523     56|           alla su’ presenzia, e gli disse:~ ~– Bambine, state ubbidienti
524     56|        dormire assieme una notte, – disse il figliolo del Re, – se
525     56|           del Re, e la Caterina gli disse:~ ~– Lei si spogli ’atanto
526     56|                La Caterina dapprima disse di no, ma poi, per la paura
527     56|           chi era stato l’autore, e disse:~ ~– Decco! Qui ’gli è nentrata
528     56|           Che! Lui mi vole morta, – disse la Caterina, – e i’ nun
529     56|             palazzo e la Regina gli disse:~ ~– ’Gnamo, bisogna far
530     56|            la su’ temenza.~ ~Accosì disse alle su’ sorelle che subbito
531     56|           pentito della su’ rabbia, disse co’ un sospiro:~ ~ ~ ~Oh!
532     56|           tempo di sotto al letto e disse:~ ~– Si fermi, ch’i’ nun
533     57|          fratelli.~ ~– S’ha bere? – dissel mezzano: – Chiedete pure,
534     57|          indove c’erano tre strade, dissel maggiore:~ ~– Ci s’ha
535     57|             e’ cascò nel paretaio e disse:~ ~– I’ sono ideato di regalargliela
536     57|         giovanotto da ultimo glielo disse d’avere un ferraioloncantato,
537     57|          scionnano e ’l più piccino disse:~ ~– Qualcuno che ci assiste.
538     57|            rimanette mutola, ma po’ disse:~ ~– A un giovanotto che
539     57|               Sì che me ne pento, – disse la Principessa, – e s’i’
540     57|         quel su’ brutto naso; e poi disse:~ ~– Lei nun s’è confessata
541     57|     Principessa co’ un gran sospiro disse:~ ~– E’ viense un giovanottino
542     58|            chiamò ’n disparte e gli disse:~ ~– Nun fare com’i’ ho
543     58|             da gran signore che gli disse:~ ~– Bon giorno, Sire! Che
544     58|             apertogli ’l tesoro gli disse che pigliassi pure quattrini
545     58|      chiacchierare, e il giovanotto disse, che lui era figliolo dell’
546     58|        mpaurito rimanette a mezzo e disse al giovanotto:~ ~– Parla
547     58|            insino a Setone, che gli disse:~ ~– Ti rendo tutti e’ tu’
548     58|          premuria; ma da ultimo gli disse:~ ~– Caro mio, se nun è
549     58|      figliolo dell’Imperatore e gli disse:~ ~– Me ne sa male delle
550     58|    Imperatore a questa proposta nun disse di no, e diviense uno de’
551     58|           le bone il diavolo, e gli disse di fare con lui un patto,
552     59|              successe che una volta disse al Re:~ ~– Si contenta,
553     59|             passione.~ ~– Allora, – disse Fiordinando, – i’ voprovare
554     59|             a culizione Fiordinando disse al Re:~ ~– Sa, babbo? I’
555     59|         bocca, bensì co’ un accenno disse a Fiordinando d’andargli
556     59|       diviato.~ ~La Regina però nun disse nolla e subbito si addormì
557     59|            Però Fiordinando nun gli disse nulla delle su’ fortune,
558     59|          avventure nel bosco, e gli disse pane pane che s’erannamorato
559     59|          vederla.~ ~– Bene, bene, – disse Fiordinando. – Infrattanto
560     59|           le mane il Romito che gli disse:~ ~– Nun ci ha colpa lui
561     60|        allocchito, e la ragazza gli disse:~ ~– I’ son io la serpe
562     60|           balziculi, e Petronio gli disse:~ ~– Dammi dimolti quattrini
563     60|       padrona e camberiera, subbito disse al su’ servitore fidato:~ ~–
564     60|         Argia, e arrivo a una selva disse:~ ~– Signora padrona, i’
565     60|            gli sporse la mana e gli disse:~ ~– Te ha’ cento ragioni
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