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Alfabetica [« »] dispregiato 1 dissan 12 dissano 38 disse 565 disseparare 1 disseparata 1 disseparate 1 | Frequenza [« »] 767 n 675 nel 599 quando 565 disse 555 poi 545 perché 535 vo | Gherardo Nerucci Sessanta novelle popolari montalesi Concordanze disse |
Novelle
1 1| occhiacci infocati e poi disse al pover’omo:~ ~– Sta bene: 2 1| in fretta e furia, e gli disse:~ ~– Senti, Zelinda, se 3 1| allora per la mano e gli disse:~ ~– Sappi, cara Zelinda, 4 1| Ma dove s’ha da andare? – disse il giovane. – Badate piuttosto 5 1| sposo, e lesta lesta gli disse:~ ~– Pigliate su questo 6 1| vecchina grinzosa, che gli disse:~ ~– O mattarelli! o allocchi! 7 1| la vecchina però gliene disse tante e poi tante, che loro 8 2| Dunque, una mattina, disse la balia:~ ~– Caterina, 9 2| urlare; ma quell’omo gli disse:~ ~– Zitta, o tu sie’ morta.~ ~ 10 2| Funi nun ce n’ho, – disse lei, – ma là, ’n sul rio 11 2| prima di dilontanarsi, disse sotto la finestra della 12 2| ebbe finito, il signore gli disse:~ ~– Il vostro avere?~ ~– 13 2| qualcheduna?~ ~– Eh! gnorsì; – gli disse il calzolaio.~ ~– Qui di 14 2| occasione, il calzolaio glielo disse a lei.~ ~La Caterina in 15 2| via: e tante lui gliene disse e la seppe tanto rigirare, 16 2| avea più di quegli altri, disse:~ ~– Lassatelo ir via; è 17 2| calzolaio per contentarla gli disse:~ ~– Senti quel che m’è 18 3| far passare; ma poi lui disse che portava un regalo maraviglioso 19 3| gastigo: ma la Caterina gliene disse tante, che lui finalmente 20 3| che!~ ~– Niente paura! – disse lei. – I’ so quel che mi 21 3| passare; ma siccome lei gli disse, che lei ubbidiva al comandamento 22 3| Di no lei nun glielo disse, e nemmanco il padre; sicché 23 3| mettercela dientro. L’oste gli disse, che per lui si poteva accomidare 24 3| rimutarla, perché il Re gli disse, che comandava lui, e che 25 3| quel lavoro strano, gli disse:~ ~– O galantomo! e qui 26 3| lei vole.~ ~– Accordato! – disse il Re.~ ~Che ti fa quella 27 4| faccia mezzo stravolta gli disse:~ ~– I’ scommetto, vedi, 28 4| da capo a pie’ e poi gli disse:~ ~– Galantomo, è egli vero 29 4| core; e poi daccapo gli disse:~ ~– Dunque, mi’ omo, l’ 30 4| della vostra figliola, – disse il Re.~ ~– I’ vo’ soltanto 31 4| Re, sai.~ ~– Vo subito, – disse Giovanna; e a quel modo 32 4| braccio, le scotette e po’ gli disse:~ ~– Alla sderta! Cercate 33 4| della Principessa, e poi gli disse, che lei chiedessi pure 34 4| palazzo e d’una città; e però disse un giorno alla Principessa:~ ~– 35 4| Re nun volse darglielo: disse, che lui era vecchio e bramava 36 4| su’ compagne: ma nun gli disse mica d’addove gli aveva 37 4| coco preso un po’ d’animo disse:~ ~– Senta, Maestà. Qui 38 4| mumento; sicché il Re gli disse:~ ~– Siccome i’ ho fatta 39 4| bene e addio a domani, – disse il Re, e se n’andiede pe’ 40 4| alloppiate; e poi ritta in piedi disse:~ ~– Signori, questo vino 41 4| viense al palazzo reale e disse che l’annunziassino per 42 4| la sposò da sé e poi gli disse addio, e Giovanna se n’andiede 43 4| accorto, si sdraiò, e poi disse:~ ~– Tu sie’ stata con meco 44 5| mo’ tutta addolorata, gli disse:~ ~– Oh! che avete voi, 45 5| ringraziò della su’ bontà, gli disse addio e s’avviò più contenta 46 5| opere della Caterina, gli disse:~ ~– Che vòi da culizione? 47 5| il medesimo Mammone gli disse alla Caterina:~ ~– To’ su 48 5| della Brutta.~ ~Serio serio disse il Mammone:~ ~– Ragazzina, 49 5| Allora il gatto Mammone disse:~ ~– Gimmo via, ragazzina. 50 5| in sull’uscio però gli disse il gatto Mammone:~ ~– Ragazzina, 51 5| Caterina, la vecchia gli disse:~ ~– Eccovela qui bell’e 52 5| e doppo, nun contento, disse che gli fussi butto addosso 53 6| testimonianza del fatto disse, che [44] badasse bene di 54 6| altro l’arebbe scannata. Disse dunque d’ubbidire, e il 55 6| figliola.~ ~– Ma le mane? – disse la ragazza. – Tagliamele, 56 6| ebbe finito, la Vecchia gli disse:~ ~– Sciaurata fanciulla! 57 6| ma prima d’andarsene lei disse alla Bell’Ostessina:~ ~– 58 6| chiamato un servitore gli disse che doveva fingersi fioraio 59 6| di scatto.~ ~Allora gli disse la Vecchia:~ ~– Bada di 60 6| esaminò con garbo e poi gli disse:~ ~– Quella vostra figliola, 61 6| Vecchia seria seria gli disse:~ ~– Sentimi bene, allocca, 62 6| ebbano empiuto il corpo, disse il Re al su’ servitore:~ ~– 63 6| diede a rassicurarla e gli disse di nun aver paura di nulla, 64 6| paresse vera, la Regina disse a un parente, che mettessi 65 6| alla Bell’Ostessina e gli disse:~ ~– Se caso mai t’avvienga 66 6| rabbia del su’ core, gli disse, che il meglio era di buttar 67 7| ci capitò un omo, che gli disse:~ ~– Ohé! tu ha’ preso il 68 7| appioppato.~ ~Alla mattina disse l’omo:~ ~– Ha’ tu dormito, 69 7| vincitore.~ ~A questa nova disse tra di sé il ragazzotto:~ ~– 70 7| secchi d’acqua stietta. Disse allora il ragazzotto, una 71 7| Finito che ebban di mangiare, disse il Re al ragazzotto:~ ~– 72 7| pensò un po’ su; ma poi disse:~ ~– L’accordo, ma che tu 73 7| della scatolina fatata, disse al ragazzotto:~ ~– Vo’ tu 74 7| gridorno i carcerati.~ ~Disse il ragazzotto:~ ~– Aspettate 75 7| non sonò più, e il Re gli disse allora:~ ~– Che me lo vo’ 76 7| a’ patti di prima, – gli disse il Re.~ ~– Cogliomberi! – 77 7| tutti sfiaccolati e morti.~ ~Disse il Re ’mpaurito:~ ~– Fagli 78 7| figliola ’n segreto e gli disse:~ ~– Bada bene, i’ ti comando 79 7| insenza ismoversi, finalmente disse con una voce tenera:~ ~– 80 8| per filo e per segno gli disse ugni cosa. Scrama la donna 81 8| pescatore viense a casa e gli disse quel che aveva fatto, nuscì 82 8| un po’ fora dell’acqua, disse:~ ~– Siccome i’ veggo che 83 8| innanzi della partenza, e disse:~ ~– Caso mai quest’acqua 84 8| giovane, coraggioso dimolto, disse:~ ~– Oh! che nun c’è versi 85 8| chiamò per nome, e poi gli disse che era vienuto per libberarla 86 8| subbito innamorato a bono, gli disse:~ ~– Tant’è, oramai vo’ 87 8| deva più segno di vita, disse la Principessa al giovane:~ ~– 88 8| apparso il ciabattino, lui disse che senza indugio il giovane 89 8| banchetto.~ ~Il giovane disse al su’ cane:~ ~– To’, Fido, 90 8| vista.~ ~Al terzo banchetto disse il giovane al cane:~ ~– 91 8| giovane lo ricognobbe, e gli disse:~ ~– Nun sie’ tu quello 92 8| dismetterne il pensieri, e gli disse, che quella selva era incantata, 93 8| finestra, vedde la selva e disse:~ ~– I’ ci vo’ ire a caccia.~ ~ 94 8| traverso e con mal garbo gli disse:~ ~– Fatti in là, brutta 95 9| portata, e da ultimo gli disse:~ ~– Addio, sai? Sta’ allegro 96 9| sul letto, e il ragazzo disse:~ ~– Tu ha’ da sapere ch’ 97 9| lei mi strolagassi; e lei disse, che averei possuto avere 98 9| signori che aveva parlato, gli disse allora:~ ~– Se t’adatti, 99 9| Ecco come si fa: – gli disse quel signore: – bisogna 100 9| nulla.~ ~A una cert’ora disse quella che pareva la caporiona:~ ~– 101 9| giorno, doppo culizione, disse la caporiona:~ ~– Ferdinando, 102 9| una chiavina d’argento, e disse a Ferdinando:~ ~– Ci s’era 103 9| mo’ concio, un di loro gli disse:~ ~– Ora tu po’ nentrare 104 10| giovanotti di mitidio, il Re gli disse:~ ~– Per nun essere ’ngiusto 105 10| discorrere; e finalmente lui gli disse che cercava [82] moglie 106 10| della fame se la sentiva, disse addirittura di sì. Vanno 107 10| poi che fu la cirimonia, disse il Re:~ ~– Ora ’gli è tempo 108 10| ma la moglie d’Antonio disse allora:~ ~– Antonio del 109 11| poera mamma. E sai, che mi disse quando lei me lo diede? 110 11| quando lei me lo diede? Mi disse, che dovevo pigliare per 111 11| presenzia di su’ padre gli disse chiaro, che lei bramava 112 11| che lui glielo regalò, e disse che da ora ’n là lei era 113 11| Doppo qualche giorno disse il figliolo del Re a Zuccaccia, 114 11| nemmanco quello che lei mi disse ieri a sera.~ ~In ugni mo’, 115 11| che paese vieniva.~ ~Lei disse:~ ~– Oh! questo sì. Il paese 116 12| raccontò tutti i su’ casi e gli disse, che la su’ intenzione era 117 12| lei parlava; e lei glielo disse degli Strolaghi e quel che 118 12| finestrino di Bell’-e-fatta e gli disse:~ ~– Sai, Bell’-e-fatta? 119 12| Ma l’Ambasciatore tanto disse e tanto pregò, che la vecchia 120 12| ebbe salutato la Regina, disse:~ ~– Addov’è la mi’ sposa?~ ~ 121 12| Re scese a trovarla e gli disse:~ ~– Sai? Il matrimonio 122 12| bell’appartamento, e gli disse di vestirsi da sposa per 123 12| bottiglia del vino e gli disse in quel mentre:~ ~– Via, 124 12| il su’ colore, sicché gli disse:~ ~– Bell’-e-fatta, che 125 12| appetito.~ ~Allora il Re gli disse a Bell’-e-fatta:~ ~– Senti, 126 12| quelle suppriche s’abbonì e disse:~ ~– Sì, che nasca la creatura, 127 12| vedendolo tanto incattivito gli disse:~ ~– Maestà, lei pole fare 128 12| contento e allegro il Re gli disse alla sposa:~ ~– Avevi proprio 129 13| le chiamò tutt’assieme e disse alla maggiore:~ ~– Quanto 130 13| la racconsolò, e poi gli disse:~ ~– Nun vi sgomentate. 131 13| sicché fermò la balia e gli disse:~ ~– Quella donna, quant’ 132 13| Un giorno la Regina gli disse:~ ~– Ma che propio vo’ nun 133 13| chiamare i su’ genitori e gli disse:~ ~– Sapete, i’ ho trovo 134 13| Quando fu finito il desinare, disse la sposa a su’ padre:~ ~– 135 13| che era la su’ figliola e disse forte:~ ~– T’ha’ ragione! 136 14| rabbia, e scotendo una mana disse:~ ~– Che tu non possi aver 137 14| Finalmente, disperato, disse al Re su’ padre:~ ~– Sentite, 138 14| nun c’era, sicché lei pure disse:~ ~– I’ torno dunque dalla 139 14| alla Mora; ma il Principe disse:~ ~– Si tratta della mi’ 140 15| Sentiamo, via.~ ~Allora disse Grisèlda:~ ~– E’ ci pol 141 15| contentata, Sua Maestà? – disse Grisèlda. – Guardi un po’! 142 15| diviato a casa, e al babbo gli disse quel che il Re voleva.~ ~ 143 15| noia.~ ~Sicché dunque il Re disse un bel giorno alla Regina:~ ~– 144 15| nascerà qualche cosa.~ ~Disse il fattore tutto racconsolato:~ ~– 145 15| palazzo, chiamò Grisèlda e gli disse:~ ~– I’ t’avevo proibito 146 15| Grisèlda:~ ~– Sua Maestà nun mi disse che dovevo arritornarmene 147 15| Deccomi, ci sono. Nun mi disse che portassi pur con meco 148 16| piagnere; ma la Bellindia disse:~ ~– Se è accosì, guà! pazienza, 149 16| alle domande del padre lei disse:~ ~– I’ vorrei che vo’ mi 150 16| a più nun posso; ma lei disse:~ ~– Se volete portarmela, 151 16| mattina, a mala pena sveglio, disse il mercante tra di sé:~ ~– ’ 152 16| pe’ su’ capricci; ma lei disse:~ ~– Il male l’ho fatto 153 16| la [131] Bellindia gliene disse tante e che lei nun aveva 154 16| Oh! questo poi no! – disse lesta la ragazza.~ ~E allora 155 16| quel viaggio; e il Mago gli disse:~ ~– Va’ pure, ma che dientro 156 16| pregò, ché il su’ babbo disse che le sorelle gli rendessan 157 16| Oh! questo poi no! – disse la Bellindia.~ ~Passorno 158 16| anello con la pietra, e gli disse che badassi bene d’essere 159 16| troppo quell’altra volta, e disse che questa voleva in ugni 160 17| Bella Giuditta [135] glielo disse:~ ~– Sì, i’ ho una figliola 161 17| parole, e con finta apparenza disse:~ ~– Guà! me ne dispiace. 162 17| preso animo a un tratto disse:~ ~– Oh! facciamolo subbito 163 17| parlare con Ruberto, gli disse, che gli garbava che [137] 164 17| 138] più ardito, e gli disse in segretezza:~ ~– Se tu 165 17| cammera della Maria e gli disse:~ ~– Senti, cara figliola, 166 17| in tanta pena.~ ~– C’è, – disse Carluccio, – che per comandamento 167 17| Maria nun lo lassò finire, e disse:~ ~– Ebbene, se nun c’è 168 17| che nun vi sappia morta.~ ~Disse la Maria:~ ~– A tutto c’ 169 17| mano, e ’nnanzi di moversi disse alla Maria:~ ~– Sentite, 170 17| morire.~ ~– E la ragione? – disse il Capitano.~ ~Arrisponde 171 17| zitto e del su’ sospetto nun disse nulla, e anzi s’arraccomandò 172 17| arrivate delle lettere, e disse alla Bella Giuditta:~ ~– 173 17| dato in nel viaggio, e gli disse, che di quattrini per pagarlo 174 17| tutta la verità nun gliela disse; ma il Principe, siccome 175 17| si diede per vinto e gli disse:~ ~– Ah! cara Felicina, 176 17| andiede dal Re su’ padre e gli disse che lui voleva in tutti 177 17| presenzia tutti quanti, gli disse:~ ~– E’ si dà questo brutto 178 17| gli fecian coraggio, e’ disse al solito che lei nun cognosceva 179 17| per quello della Regina disse, o che lui l’aveva sperso 180 17| in cammera con seco e gli disse che gli raccontassi ’l su’ 181 17| temenza di dir la verità, – disse la Maria.~ ~– Gua’! che 182 17| però un di que’ Signori disse:~ ~– Nun sarebbe questo, 183 17| su de’ panni i bambini, disse addio a tutti e che nun 184 17| scramazione del Principe, disse:~ ~– Come! Che forse vo’ 185 17| sbalordimento e con la su’ memoria, disse:~ ~– Ma qui c’è stato qualche 186 17| d’un altro, e un di loro disse:~ ~– Ma il più sfortunato [ 187 17| abbeneché poco si cibassi, e disse:~ ~– Signori miei! A ognun 188 17| de’ cacciatori più anziano disse:~ ~– Al mi’ parere in questa 189 17| sicché quello più anziano disse, che in quella bestia c’ 190 17| rinviolì, s’arrizzò in piedi e disse al Principe:~ ~– O omo d’ 191 17| tutte le genti del mondo.~ ~Disse allora la donna:~ ~– Il 192 17| per salvar la su’ pelle, disse che alla mamma gli arebbe 193 17| piazza di Parigi. Alla fine disse:~ ~– Ma questi vostri figlioli 194 17| che qui i mi’ figlioli! – disse Alessandro. – Perché a chi 195 17| con voce umana a parlare e disse:~ ~– O Alessandro, rivieni 196 17| tutto l’accaduto e da ultimo disse:~ ~– Arrallegratevi, perché 197 17| quella donna cattiva!~ ~Disse la Maria:~ ~– Vo’ m’avete 198 17| della Regina; ma l’oste mi disse:~ ~– Italiano, qui bisogna 199 18| si sentette intenerire e disse:~ ~– Ti perdono, via! ma 200 18| intravvienuto; e lui gli disse tutte le su’ disgrazie che 201 18| montarci su punte scale, e poi disse alla Catèra:~ ~– Custodiscila, 202 18| tirata su, la Catèra gli disse:~ ~– Ma s’i’ avessi bisogno 203 18| capo d’abbonirgli. Subbito disse alla bacchetta:~ ~– Voglio 204 18| sortì fora dall’acqua, e poi disse a que’ pesci:~ ~– Vi maladico. 205 18| miglia dalla città reale, disse il giovanotto:~ ~– Senti, 206 18| insenza core. Lui però gli disse, per rabbonirla, che ce 207 18| femmina:~ ~– E che l’Orco disse a me:~ ~ ~ ~A un’osteria 208 19| ci fu versi: il mercante disse di no, e il bambino fu obbligato 209 19| ugni cosa nel mondo, sicché disse:~ ~– Sta’ ben attento alle 210 19| altro, del bon volere, – disse il ragazzo, che ’n fondo 211 19| con della robba, che lei disse si chiamava pizzio, bona 212 19| fine vierrà da sé, come disse la mi’ vecchia.~ ~E traversato 213 19| Fata, epperò con arditezza disse:~ ~– Il mi’ ’ndovinello ’ 214 19| bel pezzo di meditazione, disse:~ ~– Mi do per vinta. Questo 215 19| posso rifiutarmi assoluto, – disse la Principessa, – abbeneché 216 19| quasimente per forza; sicché disse risoluto:~ ~– I’ accetto ’ 217 19| dal primo principio gli disse chi lui era, il viaggio 218 19| cognosciutolo sincero gli disse:~ ~– Il mi’ consiglio sarebbe 219 19| Menichino fece lo ’ntrepido e disse che lo menassino alla presenzia 220 19| rimané della fortuna che disse aver ’uta ne’ su’ viaggi; 221 19| spersa. Tanto meglio! – disse Menichino, – e dell’avvertenza 222 19| le mia.~ ~– Ma ’nsomma, – disse il Re, – ora ’gli è il tempo 223 19| sieduto sopra un panchetto disse tutte le su’ avventure, 224 19| l’accordo volenchieri, – disse Menichino, – a patto nunistante 225 19| quando lo riveddano e gli disse tutte le su’ intraprese, 226 19| un bel giorno Menichino disse che andeva a pranzo da’ 227 19| picchia in terra e la voce disse:~ ~– Comandi!~ ~– Comando 228 19| Eh! lo so anco io, – disse la vecchia: – ma ora tu 229 19| appunto che lui ti vol male, – disse la Vecchia; – e se del male 230 19| Menichino s’intenerì e gli disse:~ ~– Che v’adatteressi a 231 20| giovanotto!~ ~Doppo di lei disse la mezzana:~ ~– E i’ vorre’ 232 20| gli era anco la più bella, disse:~ ~– Io poi vorrei per isposo 233 20| Re incuriosito a bono gli disse al servitore:~ ~– Vammi 234 20| sicché la ragazza gliele disse.~ ~– Nun c’è nulla di male, – 235 20| Nun c’è nulla di male, – disse il Re.~ ~– Si chiami ’l 236 20| State vispola, – gli disse il Re: – e nun abbiate sospetto. 237 20| animo e pian pianino la disse:~ ~– Maestà! ’gli era per 238 20| ne’ era ’nnamorato, gli disse:~ ~– Vi piglio ’n parola 239 20| bono~ ~– Volenchieri! – disse lei. – I’ farò comparire 240 20| ultimo si fece un animo e gli disse addio, con questo però, 241 20| boccia d’acqua chiara e disse:~ ~– Se quest’acqua s’intorbisce, 242 20| disgrazia nun gli accadeva, – disse quel vecchino.~ ~– Come? 243 20| per [204] salire la scala, disse:~ ~– Qui c’è una legge. 244 20| su’ legge; ma la ragazza disse:~ ~– Quando si viene a desinare 245 21| tutte le costole.~ ~Zufilo disse allora alla moglie:~ ~– 246 21| nella città?~ ~– Sì sì! – disse la moglie. – Ammazzala la 247 21| marito, no’ siem morti! – disse la donna sotto voce.~ ~– 248 21| si arrivolse in su, e po’ disse:~ ~– È manna. Seguitiamo 249 21| ugni sempre, sicché uno gli disse a Zufilo:~ ~– O galantomo, 250 21| sprofumatamente; e Zufilo gli disse con quella su’ malizia da 251 22| smorfiosa; sicché il Re gli disse:~ ~– Nun vo’ tu nemmanco 252 22| po’ di tempo il Principe disse addio al Re e arritornò 253 22| Sua Maestà, subbito gli disse che lui il bando l’avea 254 22| braccio alla rustica e po’ gli disse:~ ~– Senta, ragazzina, lei 255 22| 215] dunque il Magnano disse un giorno all’Angiolina:~ ~– 256 22| ingravidò, e il Magnano gli disse, che lui ’gli aveva finiti 257 22| tutto per su’ carità, – disse l’Angiolina: – perché appunto 258 22| mano all’Angiolina, gli disse:~ ~– Sta’ su di bon animo! 259 23| Oh! con la mi’ vista, – disse, – i’ posso campare anco 260 23| I’ m’accordo, Maestà, – disse Fidati.~ ~– Lei però mi 261 23| anco allora Fidati nun gli disse nulla.~ ~Ci viense il terzo 262 23| avessi fatto del male, e disse tra di sé:~ ~– I’ vo’ rendere 263 24| licenziati dalla Corte, disse il servitore al su’ padrone:~ ~– 264 25| sposa, sicché lui glielo disse.~ ~Dice il Re sconturbato 265 25| fare.~ ~– Signor padre, – disse allora Pietro, – mi dispiace 266 25| sposi.~ ~– Quand’è così, – disse il Re, – mantienete pure 267 25| furno dimolti mesi, il Mago disse un giorno a Pietro:~ ~– 268 25| figliolo, e un giorno gli disse:~ ~– Senti, nescire di qui 269 25| quando finalmente il Mago disse a Pietro:~ ~– Domani c’è 270 25| lo sapeva Pietro, sicché disse al camberieri dell’albergo:~ ~– 271 26| saltar giù dal letto, lui gli disse:~ ~– Cosa fai?~ ~Risponde 272 26| avevan più nulla da mangiare, disse accosì alla Carolina il 273 26| visto di simili.~ ~– No, – disse Angiolino alla moglie che 274 26| prima sentinella, che gli disse:~ ~– Addove vai? Che vo’ 275 26| il premio che ti tocca, – disse la sentinella, – i’ ti lasserò 276 26| Senti, il mi’ ragazzo, – disse la guardia, – se tu non 277 26| accordò agni cosa e poi disse che l’annunziassino al Re, 278 26| il Re tutto istupito gli disse:~ ~– Addove mai l’ha’ tu 279 26| ripensato dientro di sé, disse:~ ~– Maestà, questo dono 280 26| vo’ tu?~ ~– I’ voglio, – disse Angiolino, – cento staffilate.~ ~– 281 26| citrullo.~ ~– ’Gnora no! – disse Angiolino.~ ~– I’ ho già 282 26| Quest’omo gli è matto!~ ~Disse allora il Re a’ soldati:~ ~– 283 26| Servita la prima sentinella, disse Angiolino:~ ~– Chiamino 284 26| peso.~ ~– In ugni mo’, – disse il Re, quando la nerbatura 285 27| conversazione.~ ~Finalmente disse il Re:~ ~– Prima di nentrare 286 27| averla cancugnata anco lei lo disse, che lo bramava figliolo 287 27| tre creature.~ ~Finalmente disse il mugnaio:~ ~– Senti, moglie: 288 27| in tutto e per tutto, – disse la vecchia, – i’ potre’ 289 27| principiava a far buio.~ ~Disse allora il bambino:~ ~– Sorelline, 290 27| mazza della vecchina? – disse il bambino.~ ~– Che volete 291 27| ebbano girato in ugni parte, disse la bambina più grande:~ ~– 292 27| sua, e prima di partire disse:~ ~– Sentite, bambini: vo’ 293 27| Re vienuto al su’ palazzo disse a su’ madre quel che gli 294 27| traverso; poi a un tratto disse:~ ~– Bambini, all’ora di 295 27| il Re gli s’accostò e gli disse:~ ~– Dite ’l vero e nun 296 27| finalmente un servitore disse che l’aveva vista bucare 297 28| a una palaia, sicché lei disse:~ ~– Bada, Tonino, che be’ 298 28| vedde Fanta-Ghirò, subbito disse infra di sé, che lei era 299 28| esercito contrario, e gli disse che lui l’aveva menato con 300 28| il mi’ piacere, Maestà, – disse lei. – Se lei vole, stasera 301 28| nvito a Fanta-Ghirò, che gli disse:~ ~– Nun mi par vero! Anco 302 28| dientro la pescaia; lei però disse:~ ~– Nun mi voglio per anco 303 28| e quando l’ebbe letta, disse al Re:~ ~– Mi rincresce, 304 29| Re a fargli pippo, e gli disse:~ ~– Vienga, Maestà, la 305 29| forastiero, gli s’accostò e gli disse:~ ~– Ohé! quel giovane, 306 29| vo’ fare?~ ~– Di tutto, – disse Adelame.~ ~Dice il mezzano:~ ~– 307 29| andiede dalla padrona, e gli disse:~ ~– Se lei me lo permette, 308 29| questo si potrà anco fare, – disse il Coco.~ ~– Dunque, addio!~ ~– 309 29| Quando la su’ mamma lo vedde, disse:~ ~– Oh! del ciuco che n’ 310 29| presenzia del Re, e il Re gli disse:~ ~– Chi siei e d’addove 311 29| annoiato lì, e un giorno disse al Re:~ ~– Senta, Maestà, 312 29| ben bene Germano, e poi disse:~ ~– Sì, ti ricognosco. 313 29| il braccio del Re, e gli disse:~ ~– Su’ Maestà s’arricordi 314 30| chiese la lemosina, lui gli disse:~ ~– Ma sapete, nonna, che 315 30| raccontare:~ ~– Veda, Maestà, – disse la vecchia, – questa è la 316 30| della mi’ disubbidienza! – disse con le lagrime agli occhi 317 30| nun gli s’ammalassi, gli disse:~ ~– Se te Collo di Pecora 318 30| vinto; in ugni mo’ il Re disse a su’ madre:~ ~– La mi’ 319 31| lemosina, sicché lui gli disse:~ ~– Oh! decco quel che 320 31| era punto gustoso, sicché disse il vecchino:~ ~– Pipetta, 321 31| Come nun c’è la corata? – disse il vecchino.~ ~E Pipetta:~ ~– 322 31| nun si dubiti, Maestà! – disse il vecchino.~ ~– Un cantambanco 323 31| aiuto.~ ~– D’accordo, – disse il Re, e in un mumento tutto 324 31| mucchio della cendere, ci disse sopra degli scongiuri e 325 31| mi’ figliola?~ ~– No! – disse il vecchino.~ ~– Vi garban 326 31| somiglianza d’una tavola, disse il vecchino:~ ~– Facciamola 327 31| ne fece tre mucchi, e poi disse:~ ~– Decco, uno per uno: 328 31| Pipetta.~ ~– O bravo! – disse il vecchio: – bravo bugiardo, 329 32| e chiamata la Rosina gli disse:~ ~– Te con l’Assunta nun [ 330 32| arrivolse una delle vacche e gli disse:~ ~– Nun ti sgomentare, 331 32| Ma la solita vacca gli disse:~ ~– Nun ti sgomentare; 332 32| andette da su’ madre e gli disse:~ ~– Mamma, i’ ho voglia 333 32| perché lei diventava Regina, disse al Cacciatore:~ ~– Galantomo, 334 33| fatto le su’ cirimonia, disse:~ ~– Sarà un bambino bello, 335 33| piena libertà, sicché gli disse un giorno:~ ~– Senti, i’ 336 33| fare a su’ modo e nun gli disse mai nemmanco una parola; 337 33| sgomentate per questo, – disse il vecchino, – che vi darò 338 33| prendette per il collo e gli disse:~ ~– I’ son la Morte. ’Gli 339 34| alla fine il fattore gli disse:~ ~– Mi pare assai. Io della 340 34| bella scatola serrata, e gli disse:~ ~– Tieni: quando ti bisogna 341 34| punto.~ ~– Tu sie’ matto! – disse il fattore.~ ~– Te mi vo’ 342 34| scatola e subbito la voce disse:~ ~– Comandi! – e apparirno 343 35| Nun ti dubitare, – disse il Mattarugiolo, – che alla 344 35| un picchio in nel capo, disse:~ ~– Ma no, l’imbecille 345 35| e giù. Ma ’l capo-ladro disse a’ su’ compagni, che principiavano 346 36| tavìa e in iscambio gli disse a quel contadino:~ ~– Gli 347 36| costuma in simili casi, il Re disse:~ ~– Questo figliolo lo 348 36| addove c’era il mare vicino, disse il Re al servitore:~ ~– 349 36| e con la cera patita.~ ~Disse:~ ~– Chi siei? Che vo’ tu?~ ~ 350 36| destino. Sicché un giorno disse il Re a Fiorindo:~ ~– I’ 351 37| a bono; ma la Testa gli disse:~ ~– Férmati, nun m’ammazzare, 352 37| qualche scangeo al su’ marito, disse alla mezzana:~ ~– Va’ te 353 37| quando il contadino gli disse d’alzar la giubba per vedere 354 37| arriva che fu in nel fondo, disse alla bambina:~ ~– Levati 355 37| intinto dall’acqua, che gli disse:~ ~– Scusate, fanciulla! 356 37| figliolo del Re, e siccome lei disse di sì, il giovanotto viense 357 37| sentir la mamma.~ ~– Oh! – disse Testa di Bufala, – accomidati 358 37| scordò del pettine, nun disse nemmanco addio a Testa di 359 37| malinconico; sicché gli disse un giorno:~ ~– Mandala via 360 37| filo per filo, e la Regina disse:~ ~– Eh! nun c’è male. Ma 361 37| gli porgé la noce e gli disse come gli aveva insegno Testa 362 37| Bufala, che quando la vedde disse:~ ~– Che sie’ qui daccapo 363 37| tutta.~ ~– ’Gnamo, via! – disse Testa di Bufala. – Dunque 364 38| il Pesciolino però gli disse:~ ~– Nun aver temenza, che 365 38| dalla fame.~ ~– Senti, – disse il Pesciolino: – te mi garbi, 366 38| Gianni non gli garbava punto, disse:~ ~– Almanco Sua Maestà 367 38| quando furno alle frutta, lei disse:~ ~– I’ sarei più allegra, 368 38| scherzo, la su’ figliola gli disse:~ ~– Caro padre, nun vi 369 38| Pesciolino, il Pesciolino gli disse, che lui partiva per un 370 39| presenzia l’Uliva e gli disse:~ ~– Qui siemo ebrei e anco 371 39| bono; ma lui finalmente gli disse un giorno:~ ~– Senta, mamma, 372 39| della Regina; ma la Regina disse:~ ~– Io questo sopraccapo 373 39| del su’ bene, ma pure gli disse quel che lei seppe meglio 374 39| madre finta.~ ~Lei gli disse:~ ~– Che vo’ tu, ci vole 375 39| mana.~ ~Allora l’Uliva gli disse:~ ~– Quando no’ si ritorna 376 39| il Re nentrò di mezzo e disse:~ ~– Ma contentategli pure 377 39| bambini mi’ figlioli? – disse ’l Re, e s’abbracciorno 378 39| questo poi no, Maestà! – disse l’Uliva.~ ~– Se lei mi vole 379 39| della su’ scoperta nun gli disse nulla alla Regina.~ ~Lei 380 39| Che domande ènno le tue? – disse la Regina. – Il popolo tutto 381 40| allora per rappaciargli disse:~ ~– Fate accosì. Andatevene ’ 382 40| bene e i’ lo compero, – disse il Principe, e tirata fora 383 40| e i’ ne compero uno, – disse il Principe, e a male brighe 384 40| su’ virtù precisa, – gli disse il fruttaiolo, – consiste ’ 385 40| di sortire, e prima gli disse:~ ~– In sulla sposa nun 386 40| divorava dalla rabbia, sicché disse con brutta grinta:~ ~– Ma 387 40| almanaccò una birbonata, e gli disse di portargli presto una 388 40| scambio, e anzi la Capoccia disse:~ ~– I’ volevo propio questo 389 41| cavalli dientro e affacciatosi disse al capo-stallieri:~ ~– Se 390 41| e il capo-stallieri gli disse del ragazzo che cercava 391 41| alla presenzia del Re gli disse:~ ~– Nun lo sa lei, Maestà, 392 41| a quel mo’ sgomento gli disse:~ ~– Che hai, Orlandino?~ ~ 393 41| cambera per dormire e che disse all’Orchessa:~ ~– Catèra, 394 41| moto si svegliò l’Orco e disse:~ ~– O Catèra, che lo vo’ 395 41| parse d’aver fresco, sicché disse alla Catèra:~ ~– Fammi ’l 396 41| scendi giù e raccattalo, – disse l’Orco.~ ~Ma l’Orchessa, 397 41| chiamare Orlandino, e gli disse:~ ~– Comando e voglio che 398 41| quel rumore ’gli smesse, disse l’Orco:~ ~– Lo vedi, che ’ 399 41| s’era bell’e levo, l’Orco disse alla Catèra:~ ~– Ridammelo 400 41| insenza tanti discorsi, gli disse che ritornass’a casa dell’ 401 41| le su’ ’struzioni e gli disse:~ ~– Nun ti sgomentare; 402 41| Orco a quel chiasso destato disse all’Orchessa:~ ~– Oh! che 403 42| era una scodella d’avanzo, disse:~ ~– Se la Rosina fusse 404 42| vederla la Rosina gliene disse al su’ marito più che potiede:~ ~– 405 42| maggiore, sicché la madre gli disse:~ ~– Ora ’gli è tempo che 406 42| Vecchina del bosco, che disse:~ ~– Donnine! Pigliatela 407 42| bosco gli si presentò e gli disse:~ ~– Sai, Rosina? Il Re 408 42| nulla, sicché il Re gli disse:~ ~– Me lo dite, bambini, 409 43| quel mo’ strafelato gli disse:~ ~– Oh! che c’è egli?~ ~– 410 43| rubbamento e a voce piana disse:~ ~– Bastone! bastona, bastona!~ ~ 411 43| gli era successo, e po’ disse:~ ~– Ora, nun s’avrà più 412 44| alloggio, e il fattore gli disse:~ ~– Qui no, del posto nun 413 44| alla cappa del focolare, disse ’l capo:~ ~– Giovannino, 414 44| nulla.~ ~– Chi lo sa? – disse un di que’ legnaioli.~ ~ 415 45| niscose ’n bocca, e po’ disse:~ ~– L’anello i’ nun lo 416 46| che uno de’ più vecchi gli disse:~ ~– Lei faccia vienire 417 46| parlare a su’ voglia, e disse:~ ~– I’ so e cognosco la 418 46| bel circa.~ ~– Dunque, – disse il Re, – caro figlio, i’ 419 46| giornata per riposarsi.~ ~Disse in tra di sé Giovanni:~ ~– 420 46| presentarsi a su’ padre e gli disse, che lui volentieri sarebbe 421 46| quel vecchione, che gli disse:~ ~– Che brama questo giovane?~ ~ 422 46| A tutte queste bellezze disse Andreino:~ ~– Bada che mai 423 46| leggiadra fanciulla; finalmente disse, che lui aveva riporto con 424 46| prima furia, finalmente disse il Re:~ ~– Chi di voi ha 425 46| dunque du’ soldati e gli disse:~ ~– Menate questo figliolo ’ 426 46| saperà mai dov’i’ sono, – disse Andreino; sicché i soldati 427 46| brighe soccallati gli occhi, disse:~ ~– Chi pole essere stato 428 46| gliela diede a leggere. Disse:~ ~– Qui come si rimedia? 429 46| di coraggio e a mala pena disse qualcosa che gli aveva racconto 430 46| mi’ gastigo. [383] Lui lo disse che sarebbe vienuto il tempo 431 46| era sotto qualcosa, epperò disse daccapo:~ ~– ’Gnamo, manifestate 432 47| bosco folto, e a un tratto disse Tonino alla Tieresa:~ ~– 433 47| messan dientro, e Tonino gli disse:~ ~– L’obbligo tuo è di 434 47| fu al solito bosco, gli disse Tonino:~ ~– Te lo sai ch’ 435 47| cercare della Caterina e gli disse, che le su’ sorelle bramavano 436 47| attrazzi; ma Tonino gli disse:~ ~– Che ne vo’ tu fare? 437 47| Tonino a un tratto gli disse:~ ~– Te lo sai chi son io?~ ~– 438 47| a questi ferri”, sicché disse forte:~ ~– Vo’ vederete 439 47| a guardare d’attorno, e disse alla Caterina:~ ~– Chi siete 440 47| giovanotto, sentito ’l discorso, disse:~ ~– E i’ sono il figliolo 441 47| cotti, sicché una volta disse il figliolo del Re alla 442 47| averlo rinfrescato, gli disse:~ ~– Se vo’ volete guadagnare 443 47| modo ve lo ’nsegno io, – disse la Caterina, – per rinuscire 444 47| più piccino de’ ladri gli disse:~ ~– Lassal andare, ché 445 47| dato una voce al Re glielo disse:~ ~– Guarda quel signore: ’ 446 47| chiamò un garzone e gli disse:~ ~– Tieni: va’ a venderla 447 47| contenessi dell’inganno, e lo disse anco al Re che ci badassi; 448 47| riscotette ’mpaurita, gli disse:~ ~– Su, levati e nun far 449 47| bollente.~ ~Il più piccino però disse:~ ~– ’Gnamo, le grazie si 450 48| giorno che il figliolo gli disse, che lui addirittura bramava 451 48| finalmente Giuseppe gli disse:~ ~– Ma senta, Maestà, si 452 48| grand’allegrezza e soltanto disse:~ ~– E’ si sarebbe e’ primi 453 48| addove ci si rimpiatta?~ ~Disse Giuseppe:~ ~– Qui nun è 454 48| fa nulla.~ ~– Ma però – disse Giuseppe – i’ sono un mercante 455 48| la mana al Vecchio e gli disse:~ ~– Domani l’aspetto assieme 456 48| alla su’ abitazione, e gli disse:~ ~– Badi, i’ nun sono tanto 457 48| che avea detto.~ ~Doppo disse:~ ~– Infrattanto che ammanniscano 458 49| E se te nun la mangi, – disse Tognarone, – te finirai 459 49| casa, e quando nentrati, disse la Caterina:~ ~– Addove 460 49| pan di ricatto; sicché la disse:~ ~– Avete fatto bene, Tognarone, 461 49| Tognarone riviense a casa e’ gli disse d’averlo ubbidito, quel 462 49| sicché quando gli parse tempo disse la Caterina:~ ~– Mi’ omo, 463 49| Assunta, e quando l’ebbe serro disse a Tognarone:~ ~– ’Gnamo, 464 49| aperto, e la Caterina gli disse:~ ~– Ma la tentazione vi 465 49| che a fin di settimana gli disse:~ ~– A quest’ora i mia la 466 49| ma lui nun volse nulla e disse:~ ~– Tante grazie. I’ ho 467 50| concludere il matrimonio, lei disse al su’ damo che nun lo voleva 468 50| oro in baratto; ma l’oste disse:~ ~– E i’ gli offerisco ’ 469 50| davvero.~ ~Sicché il Carbonaio disse:~ ~– Gua’! e io l’anello 470 50| un consiglio cattivo, – disse la Marchese, – abbeneché 471 50| nun lo pole più avere, – disse il Carbonaio, e prendette 472 50| voglia dormire con un omo, – disse la Marchese, – quando appunto 473 51| grugno.~ ~– Peggio per lei! – disse il Re. – I’ gli mantiengo 474 51| de’ soldati, s’arrizzò e disse:~ ~– Se vo’ siete nella 475 51| arrispose di no assoluto e gli disse, che nel su’ palazzo una 476 51| su’ moglie Caterina, gli disse, che lui gli arebbe scritto, 477 51| gli parse buffa; ma l’oste disse:~ ~– Se lei nun ha altra 478 51| e l’oste in quel mentre disse:~ ~– Questi signori bramano 479 51| Guà! alla meglio, – disse la Caterina, – e com’i’ 480 51| No, no, aspettate, – disse il babbo della Caterina. – 481 52| segreta ’ntenzione.~ ~Dunque disse il Re:~ ~– Andate a girare 482 52| i su’ segreti. Peppe gli disse alla ragazza chi era e per 483 52| vienirne a capo, e doppo disse dientro di sé:~ ~– Ora ’ 484 52| da’ giudici [434] e gli disse:~ ~– Libberatelo quell’omo. 485 52| pole; ma da ultimo Peppe disse, che lui era figliolo del 486 52| larga e fonda fonda, e Peppe disse:~ ~– Scendiamo un po’ a 487 52| bevessi, e quand’ebban finito, disse:~ ~– Chi di voi se lo meriti 488 52| salito a udienza dal Re gli disse:~ ~– Sacra Maestà, i’ ho 489 53| nascere; sicché un giorno disse alla moglie:~ ~– Rosina, 490 53| attento al lavoro, e gliene disse di tutte per dissuaderlo:~ ~– 491 53| Guà! facciamo accosì, – disse l’omo: – vadia per dieci 492 53| sbergolare aiuto.~ ~Ma poi disse:~ ~– No, che nun mi tocca. 493 53| di tempo, [443] e lui gli disse tutta la su’ vita e feciano 494 54| capo-ladro trovò il ciuco e disse:~ ~– Ohé! qui c’è qualcuno 495 54| risortiti fora, il capo-ladro disse:~ ~– Cicerchia, serrati,~ ~ 496 54| ceci, e rinuscito fora, disse:~ ~– Cicerchia, serrati, – 497 54| uscio, quando Menico apparì, disse:~ ~– Sia lodato il Signore! 498 54| rubbata e il capo-ladro disse:~ ~– To’, il ciuco di quell’ 499 54| dientro al sotterraneo, disse:~ ~– Cicerchia, serrati, – 500 54| capo-ladro lo scoperse, disse:~ ~– Deccolo quel dal ciuco 501 54| svesciare ugni cosa:~ ~– Già – disse – la colpa ’gli è tutta 502 54| calzolaio su’ amico e gli disse:~ ~– Gli vo’ te guadagnartegli 503 54| andato a bottega da lui, gli disse:~ ~– Bravo Crespino! m’ate 504 54| Dev’esser la serva, – disse il calzolaio, – che m’attraversa 505 54| vicina al capo-ladro, lui gli disse con un vocino melato:~ ~– 506 55| l Re da ultimo annoiato disse un giorno a su’ madre:~ ~– 507 55| camberieri dell’albergo e gli disse:~ ~– Di chi è quel palazzo? 508 55| salutare la vecchia e subbito disse:~ ~– I’ ho paura delle gente; 509 55| vo’ sola?~ ~Eh! gnorsì, – disse la donna: – i’ l’hoe una 510 55| porta e’ rimané di sasso e disse ’n cor suo:~ ~– Nun ne vo’ 511 55| pieni di be’ regali, e il Re disse alla donna:~ ~– Son tutti 512 55| latte.~ ~– Poera madre! – disse il Re: – e allora come vi 513 55| letto la Sfacciata tanto disse [458] e tanto pregò, che 514 55| allentagione.~ ~– Eh! poverina! – disse la Sfacciata. – Ci vole 515 55| baciò a furia, e po’ gli disse in un orecchio:~ ~– Arricordatene, 516 55| casa di campagna, e il Re disse:~ ~– Doccovi per il vostro 517 55| andiede a trovarla e gli disse:~ ~– ’Gnamo via, si consoli, 518 55| da ballo.~ ~Il Re dunque disse a su’ Ministri d’ammannire 519 55| rideva a bono, e finalmente disse insenza scomporsi:~ ~– Robba 520 55| come la serpe all’incanto, disse il Re:~ ~– Via, si schiarirà 521 55| porta, la sentinella gli disse:~ ~– Fermi! Per comando 522 55| sforzo.~ ~– Bene, bene! – disse il Re.~ ~– ’Gli è giusto, 523 56| alla su’ presenzia, e gli disse:~ ~– Bambine, state ubbidienti 524 56| dormire assieme una notte, – disse il figliolo del Re, – se 525 56| del Re, e la Caterina gli disse:~ ~– Lei si spogli ’atanto 526 56| La Caterina dapprima disse di no, ma poi, per la paura 527 56| chi era stato l’autore, e disse:~ ~– Decco! Qui ’gli è nentrata 528 56| Che! Lui mi vole morta, – disse la Caterina, – e i’ nun 529 56| palazzo e la Regina gli disse:~ ~– ’Gnamo, bisogna far 530 56| la su’ temenza.~ ~Accosì disse alle su’ sorelle che subbito 531 56| pentito della su’ rabbia, disse co’ un sospiro:~ ~ ~ ~Oh! 532 56| tempo di sotto al letto e disse:~ ~– Si fermi, ch’i’ nun 533 57| fratelli.~ ~– S’ha bere? – disse ’l mezzano: – Chiedete pure, 534 57| indove c’erano tre strade, disse ’l maggiore:~ ~– Ci s’ha 535 57| e’ cascò nel paretaio e disse:~ ~– I’ sono ideato di regalargliela 536 57| giovanotto da ultimo glielo disse d’avere un ferraiolo ’ncantato, 537 57| scionnano e ’l più piccino disse:~ ~– Qualcuno che ci assiste. 538 57| rimanette mutola, ma po’ disse:~ ~– A un giovanotto che 539 57| Sì che me ne pento, – disse la Principessa, – e s’i’ 540 57| quel su’ brutto naso; e poi disse:~ ~– Lei nun s’è confessata 541 57| Principessa co’ un gran sospiro disse:~ ~– E’ viense un giovanottino 542 58| chiamò ’n disparte e gli disse:~ ~– Nun fare com’i’ ho 543 58| da gran signore che gli disse:~ ~– Bon giorno, Sire! Che 544 58| apertogli ’l tesoro gli disse che pigliassi pure quattrini 545 58| chiacchierare, e il giovanotto disse, che lui era figliolo dell’ 546 58| mpaurito rimanette a mezzo e disse al giovanotto:~ ~– Parla 547 58| insino a Setone, che gli disse:~ ~– Ti rendo tutti e’ tu’ 548 58| premuria; ma da ultimo gli disse:~ ~– Caro mio, se nun è 549 58| figliolo dell’Imperatore e gli disse:~ ~– Me ne sa male delle 550 58| Imperatore a questa proposta nun disse di no, e diviense uno de’ 551 58| le bone il diavolo, e gli disse di fare con lui un patto, 552 59| successe che una volta disse al Re:~ ~– Si contenta, 553 59| passione.~ ~– Allora, – disse Fiordinando, – i’ vo’ provare 554 59| a culizione Fiordinando disse al Re:~ ~– Sa, babbo? I’ 555 59| bocca, bensì co’ un accenno disse a Fiordinando d’andargli 556 59| diviato.~ ~La Regina però nun disse nolla e subbito si addormì 557 59| Però Fiordinando nun gli disse nulla delle su’ fortune, 558 59| avventure nel bosco, e gli disse pane pane che s’era ’nnamorato 559 59| vederla.~ ~– Bene, bene, – disse Fiordinando. – Infrattanto 560 59| le mane il Romito che gli disse:~ ~– Nun ci ha colpa lui 561 60| allocchito, e la ragazza gli disse:~ ~– I’ son io la serpe 562 60| balziculi, e Petronio gli disse:~ ~– Dammi dimolti quattrini 563 60| padrona e camberiera, subbito disse al su’ servitore fidato:~ ~– 564 60| Argia, e arrivo a una selva disse:~ ~– Signora padrona, i’ 565 60| gli sporse la mana e gli disse:~ ~– Te ha’ cento ragioni