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Alfabetica [« »] doppia 1 doppie 2 doppio 6 doppo 414 doralice 1 dorma 2 dorme 5 | Frequenza [« »] 438 dunque 435 ho 421 l 414 doppo 412 ugni 400 questo 397 casa | Gherardo Nerucci Sessanta novelle popolari montalesi Concordanze doppo |
Novelle
1 1| Quel pover’uomo, il giorno doppo, quando fu a male brighe 2 1| la volontà del Signore.~ ~Doppo vari contrasti e battibecchi 3 1| culizione di tutto punto; doppo, scesi giù nel giardino, 4 1| La Zelinda e il su’ sposo doppo di avere viaggiato tutto 5 1| cammera e si ficcò nel letto e doppo pochi mumenti ronfiava tanto 6 1| alla porta dell’Orco, e doppo i soliti ragionari e le 7 2| usava sempre i paoli.~ ~Doppo pochi giorni, di festa, 8 2| povera. Ma è di garbo.~ ~Doppo vari ragionari e’ furno 9 2| quand’erano stracchi.~ ~Doppo del tempo, un giorno ’gli 10 2| andette a’ tacchi, e poi, doppo, tutti quegli altri assieme. 11 2| tutti que’ cento sbirri, e, doppo un po’ di battuta, messano 12 3| a stropicciarlo, sicché, doppo che lui l’ebbe pulito per 13 3| con queste tre teghe, e doppo lui sarà servito a su’ volontà.~ ~ 14 3| sposalizio lo conclusan doppo pochi giorni con feste e 15 4| grande per la settimana doppo, e intanto lì per lì cercorno 16 4| bono, e chiamato il coco, doppo averlo strapazzato con delle 17 4| Regno della Principessa, e, doppo averle per bene alloppiate, 18 4| focolare per riscaldarsi.~ ~Doppo un po’, dice il Re:~ ~– 19 4| Sua Maestà pochi giorni doppo sortì dal letto bell’e guarito.~ ~ 20 4| darsi pace; e Giovanna, doppo che l’ebbe lassato un po’ 21 4| malata per qualche giorno e doppo si rappattumò col su’ sposo, 22 5| la testa, e la Caterina doppo che gliel’ebbe guardata 23 5| aitategli come quegli altri. Doppo sentirete chiamare il gatto 24 5| in verso le Fate; e lì, doppo picchiato all’uscio, lei 25 5| attrazzi: la cucina pareva doppo un salotto.~ ~Chiamorno 26 5| mangiassi pan bianco e cacio. Doppo il Mammone invitò la Caterina 27 5| oro e di gran valsente, e doppo vestita a quel mo’, che 28 5| Brutta legate assieme, e doppo, nun contento, disse che 29 6| d’ubbidire, e il giorno doppo ’gli andette in cammera 30 6| tagliargliele alla vostra figliola, doppo tutto il male ch’i’ ho fatto 31 6| servitore nun gli aveva portate doppo morta la su’ figliola, e 32 6| leggere.~ ~Dice la Strolaga, doppo tutti i su’ esami:~ ~– Bell’ 33 6| sarebbe stata ubbidiente.~ ~Doppo de’ giorni la Strolaga viense 34 6| Intorno a pochi giorni doppo viense a caccia per la selva 35 6| ma, poera disgraziata, doppo pochi mumenti cascò di stianto 36 6| corona in sulla testa, e, doppo serrate le finestre del 37 6| parte col su’ compagno, e doppo gran fatica, stracchi, strafelati 38 6| rincitrullito a quel miracolo; ma doppo, fattosi coraggio si mettiede 39 6| aveva da vendere, sicché, doppo che ebbano empiuto il corpo, 40 6| crederlo bell’e morto, e doppo del tempo rimesse l’animo 41 6| assieme co’ su’ battaglioni, doppo grandi preghiere alla sposa, 42 6| Ostessa; e fatto il giorno doppo raunare il Consiglio, le 43 7| alla peggio accoccolare, doppo essercisi accomido un po’ 44 7| nun è tutta a un mo’.~ ~Doppo un po’ deccoti il carcerieri 45 7| arrispose il ragazzotto, – e doppo il tovagliolino è nel su’ 46 7| con la figliola del Re, e doppo che furno sdraiati da del 47 7| corressan anco le giostre.~ ~Doppo il ragazzotto, diventato 48 8| pezzo.~ ~Deccoti, il giorno doppo il pescatore ritorna al 49 8| e nun ve ne scordate.~ ~Doppo ammazzato e cotto il pescio, 50 8| galoppo.~ ~Il primogenito, doppo aver camminato dimolti giorni 51 8| Il giovane, nell’albergo, doppo resto un po’ a pensare, 52 9| allocchito dalla pena durata; ma doppo rinviolì a poco alla volta, 53 9| prendette per la campanella e doppo due o tre strattoni gli 54 9| bagno con dell’acqua.~ ~Doppo guardato dappertutto, dice 55 9| rimedio.~ ~Ferdinando allora doppo la disgrazia successa, che 56 9| mancava un occhio.~ ~Dice, doppo la debita riverenza:~ ~– 57 9| essendo addove mettersi; loro doppo s’accostarno attorno ’l 58 9| uno stanzino.~ ~A giorno, doppo che tutti eran levati e 59 9| il quarantesimo giorno, doppo culizione, disse la caporiona:~ ~– 60 10| strada diversa.~ ~Giovanni, doppo camminato per de’ giorni, 61 10| arrispose di sì, e il giorno doppo Giovanni andette a casa 62 10| vedeva un bellissimo palazzo. Doppo un gran pezzo Antonio arrivò 63 10| città reale.~ ~La notte doppo, in quel mentre che Antonio 64 10| gran séguito di scimmie, e doppo camminato un pezzo il corteo 65 10| star sola in una cammera, e doppo che Antonio ce l’ebbe menata, 66 10| rinchiuso lì per tanto tempo.~ ~Doppo piglia la scatolina della 67 10| e bestie d’ugni sorta; e doppo pochi giorni, finite le 68 11| sposa e lo diede al Re, e doppo pochi mumenti rese l’anima 69 11| di mettersi in viaggio, e doppo di molti mesi Tonino riviense 70 11| mettiede per il terzo viaggio e doppo se’ mesi, deccotelo che 71 11| in cammera della balia, e doppo che le du’ donne furno sole, 72 11| andiede pe’ fatti sua.~ ~Doppo qualche giorno disse il 73 11| scomparita.~ ~La mattina doppo il figliolo del Re, che 74 11| scritto in sulla pietra. Doppo però, il figliolo del Re 75 12| uno di loro s’ammogliò, e doppo sposato passò del tempo 76 12| rinserrati in un convento.~ ~Doppo poch’ore che ’gli ebbe parlato 77 12| faccia del male.~ ~Insomma, doppo vari discorsi e dimolti 78 12| e ’ntanto pòrtati bene e doppo ti farò contenta di più.~ ~ 79 12| sottometta.~ ~[100] Il giorno doppo dunque tutti gli erano radunati 80 12| regalo e le solite promesse, doppo dimolti contrasti s’era 81 12| vestirsi da sposa per il giorno doppo, e che operassi secondo 82 12| dare lì a tavola; e poi doppo, quando fussano nentrati 83 12| mescette da bere al Re; e lui doppo un po’ di bere cominciò 84 12| regalò du’ pomi d’oro.~ ~Dice doppo:~ ~– Via, gnamo a letto, 85 12| parte e si riaddormentò.~ ~Doppo [103] un par d’ore si ridesta 86 12| lavoro che tu ha’ fatto, doppo tante industrie per trovarti 87 12| Vierrà, nun dubitare.~ ~Doppo tre o quattro mesi un giorno 88 13| Vanno dunque nella chiesa, e doppo finite le funzioni la balia 89 13| quindici della ragazza.~ ~Doppo si rimessane in cammino, 90 13| lavorare a quel modo.~ ~Doppo un po’ di tempo dice la 91 14| simile ’ntrapresa!~ ~L’Orco, doppo aver fatto quel discorso, 92 14| abbonì e il Principe via.~ ~Doppo pochi passi la donna che 93 14| serro. M’ha unto tutto lui, doppo tant’anni ch’i’ n’avevo 94 14| Ma che vi par egli? Doppo che lui m’ha dato una bella 95 14| ripiglia il su’ viaggio.~ ~Doppo un pezzo il Principe ’gli 96 14| la ragazza per la mana, e doppo dimolti giorni di cammino 97 14| Principe ebbe sempre pace doppo aver trovo le Tre Melangole 98 15| Scrama:~ ~– Bello!~ ~E doppo averlo per bene tutto ripulito 99 15| allora diviato a casa, e doppo messo i bovi in nella stalla, 100 15| più oltre.~ ~La mattina doppo Grisèlda si leva e va ’n 101 15| a gironi per la città.~ ~Doppo che il fattore ’gli ebbe 102 15| nella stanza della Regina, e doppo gl’inchini e le reverenzie, 103 15| mi comanda.~ ~La mattina doppo il fattore con la su’ zucca 104 16| pianta di rose.~ ~Il giorno doppo il mercante andiede a Livorno 105 16| chi facessi ’l servizio; e doppo che ’gli ebbe mangiato per 106 16| schizzassano foco:~ ~– Birbone! doppo tanto bene ch’i’ t’ho fatto, 107 16| diceva ugni sempre di no.~ ~Doppo diversi mesi la Bellindia 108 16| intorbidata; sicché il giorno doppo, la mattina, volse partire 109 16| che la Bellindia il giorno doppo si ritrovò a casa del su’ 110 16| sentiede mancare, e la mattina doppo volse andarsene via in tutti 111 17| sodisfazione.~ ~Una volta, doppo diverso tempo, ci viense 112 17| nun avessi sposato lei.~ ~Doppo diversi giorni deccoti apparisce 113 17| nulla di male a vederla doppo che noi siemo bell’e sposati. 114 17| Allora Ruberto si fece core e doppo un sospiro gli arrispose:~ ~– 115 17| io nun sia stata morta!~ ~Doppo vari ragionari accosì, Carluccio, 116 17| alla su’ sventura; ma poi, doppo un bel pezzo con un animo 117 17| ragnaia; sicché dunque, doppo essere stata un po’ sopra 118 17| attorno perché si riavessi e doppo del tempo gli rinuscì.~ ~ 119 17| malanni e le disgrazie!~ ~Doppo diversi mesi dallo sposalizio 120 17| lettera dalla borgetta, e doppo averla letta, dall’aschero 121 17| fussi scordo di lei, perché doppo del tempo la barca diede 122 17| su’ truppe lui arritornò doppo parecchi mesi alla città 123 17| ragionamenti, e a sera, doppo cenato, ognuno se n’andette 124 17| una statua di pietra, e doppo istralunate le pupille cascò 125 17| perché la mi’ barbara sorte, doppo tanti strapazzi per insino 126 17| la veddan ma’ più; sicché doppo i ricognoscimenti e gli 127 17| secondo il su’ merito.~ ~Doppo i Principi ritornorno a 128 18| anco la notte.~ ~Il giorno doppo eccoti la Catèra:~ ~– Prezzemolina, 129 18| diventare un fascino di legne: doppo calò le trecce e tirò su 130 18| fare i su’ ’nteressi.~ ~Doppo tre o quattro mattine, deccoti 131 18| spazzatura lei se ne scordò.~ ~Doppo, presa la meglio robba, 132 18| arrivargli.~ ~E l’Orco via. E doppo un bel pezzo deccoti che 133 18| dreto alla Prezzemolina; e doppo camminato dimolte miglia 134 18| scorderà.~ ~ ~ ~E se n’andette doppo insenza voltarsi né in qua, 135 18| nun lasserò che mi baci,~ ~Doppo averla raccomandata all’ 136 18| carrozza e i cavalli del Re; e doppo, quando fu tardi, ché stiedano 137 19| spuntar fora, e il bambino, doppo sceso al solito, si dilontanò 138 19| traverso la campagna, e doppo camminato un bel pezzo nun 139 19| si mosse a bruzzolo, e doppo camminato delle miglia, 140 19| ascoltarmi, e sentenziar doppo in sulla mi’ bravura. E 141 19| trovarlo.~ ~Finalmente, doppo un bel pezzo di meditazione, 142 19| dapprima a ripensare un po’, se doppo trova la prima sorte gli 143 19| ubbidienza al Vecchio e, doppo averlo salutato con cento 144 19| canapa o il lino.~ ~Dice lui doppo:~ ~– Ma qui chi ti ci ha 145 19| sapere per che verso.~ ~Doppo camminato accosì per un 146 19| la verga, e corse subbito doppo nel su’ appartamento per 147 19| traino da gran signore, e doppo lassato a su’ parenti munete 148 19| si far cognoscere almanco doppo la vittoria? Che misteri 149 19| co’ piedi.~ ~Dice il Re, doppo che Menichino ’gli ebbe 150 19| Menichino gli arrispose, e doppo che gli ebban consegno una 151 19| fortuna della famiglia; poi, doppo poco, rendé l’anima a Dio, 152 19| pranzo con grand’allegria, e doppo mangiato, per ispassarsi, 153 19| gli è mezzo salvato.~ ~E doppo queste parole la Vecchia 154 19| striderci su era ’nvano; sicché doppo un bel pezzetto risolvé 155 19| mangiar qualcosa; [194] e doppo che furno satolli andiedano 156 20| tanto quel giovanotto!~ ~Doppo di lei disse la mezzana:~ ~– 157 20| fece davvero accosì.~ ~Poi doppo mandò il servitore che gli 158 20| trono.~ ~Sicché dunque, doppo averla fatta ’struire con 159 20| casa e lavorava.~ ~Ma poi doppo del tempo l’Eremita s’accorgé 160 20| tutto quello che uno voleva. Doppo rendette l’anima a Dio l’ 161 20| da letto per andarsene, e doppo culizione gli abbracciò 162 20| rimase statua di marmo.~ ~Doppo questa disgrazia dunque, 163 20| sperso o morto.~ ~Arriva doppo dimolti giorni a quel vecchino:~ ~– 164 21| nsenza misericordia. Ma doppo un bel pezzo dice Zufilo:~ ~– 165 21| sopraffino, e il giorno doppo a bruzzolo via! in verso 166 22| come du’ allocchi; sicché doppo un po’ di tempo il Principe 167 22| E difatto la mattina doppo il Magnano, lassato il paiolo 168 22| nozze dovevano concludersi doppo almanco gli otto giorni, 169 22| andette vicino al letto e doppo avergli preso una mano all’ 170 23| netto un occhio.~ ~[219] Doppo camminato dell’altro, deccoteli 171 23| verso il Regno ungarese e, doppo un viaggio di dimolte settimane, 172 23| quasimente di stucco, e il giorno doppo arritornò al solito posto 173 25| promessano di sposarsi, e Pietro doppo se n’andiede al palazzo, 174 25| ci vo’ nissun de’ dua.~ ~Doppo pochi giorni lo sposalizio 175 25| munete; e siccome il giorno doppo la tempesta ’gli accadette 176 25| capace di contentarvi.~ ~Poco doppo deccoti infatti quell’omo 177 25| messano a ricercarlo; e doppo dimolti mesi, cammina cammina 178 25| quando lui si levò la mattina doppo vedde subbito luccicare 179 25| stasera a la tu’ prima moglie, doppo tanto tempo che nun vi siete 180 25| Governatore, che il giorno doppo menata in piazza tramezzo 181 26| un rinserrato d’acqua e doppo qualche mumento le ritirò 182 26| e tirò ’nnanzi.~ ~Arrivo doppo in vetta della ritorta scala, 183 26| s’aiterà.~ ~Ma Angiolino, doppo aver ripensato dientro di 184 26| pagarle tre paoli l’una.~ ~Doppo di questo fatto tutta l’ 185 27| su’ pensieri, e soltanto doppo averla cancugnata anco lei 186 27| Poi s’arrizzò da siedere e doppo salutate le ragazze andiede 187 27| e la sposerò.~ ~Insomma, doppo dimolti contrasti bisognò 188 27| lei pure gravida nel mese: doppo, assieme con l’esercito 189 27| capelli d’oro; poi, una doppo l’altra, du’ bambine co’ 190 27| passava a piè del Palazzo; doppo riviense in cammera della 191 27| come ci avete detto.~ ~E doppo la vecchia se n’andiede 192 27| e forse vo’ avete fame doppo una spasseggiata tanto lunga. 193 27| buttarsi a pancia all’eria, e doppo d’avere sgambettato innaspando 194 28| E ritornorno a casa.~ ~Doppo si fece allora alla presenzia 195 28| al gelsumino catalogno, e doppo averlo annusato se lo metterà 196 28| e infrattanto il giorno doppo in sul mezzodì il Re ’gli 197 28| 253] Quando la mattina doppo il Re ’gli andette in quella 198 28| vinto le battaglie: quando doppo un poco si sente un rumore 199 29| mese e io proverò lei, e doppo, se si resta contenti tutt’ 200 29| anco un bel mazzo di fiori; doppo sortì al solito fora delle 201 29| rifece la strada di prima, e doppo dimolti giorni deccotelo 202 29| mano la lettera, il giorno doppo la diede ’n piazza a Adelame, 203 29| fuggirno a più nun posso. Ma doppo un pezzo che loro erano ’ 204 29| s’avviorno per laggiù, e doppo un po’ di tempo arrivano 205 29| dovettano dilontanarsi, doppo ricevuta un’altra nova benedizione 206 29| messo per mozzo di stalla, e doppo qualche mese lui passò aiuto 207 30| pensieri di rimetterselo doppo; ma nella furia e in nel 208 30| vecchia sparisce.~ ~La mattina doppo il Re comanda che gli viengano 209 30| su’ bel collo di prima.~ ~Doppo riprendé il vezzo o con 210 31| pecora più grassa. Portala doppo qui e ci faremo assieme 211 31| sortirno in sull’asciutto, e doppo aver camminato tanto, che 212 31| vecchino però nun volse nulla e doppo se n’andiedan via assieme.~ ~ 213 31| portarglieli via al vecchino doppo avergli dato la su’ parte; 214 31| la ragazza a bruciare, e doppo tre giorni spazzò la cendere 215 31| sposò la’ figliola del Re, e doppo che questo moritte lui diviense 216 32| legnate; sicché la mattina doppo andiede ne’ campi con le 217 32| farne prima tanta stoppa.~ ~Doppo qualche giorno che l’Assunta 218 32| farò come la comanda.~ ~Doppo un bel pezzo di strada ’ 219 32| menò con seco in cammera; e doppo, s’intende, fu fatto lo 220 33| nascessi.~ ~Il filosafo dunque, doppo fatto le su’ cirimonia, 221 33| ir via per un viaggio, e doppo un anno i’ ritornerò.~ ~ 222 33| compagno, il giovanotto doppo abbracciato il babbo e la 223 33| mai paesi visitorno: ma doppo qualche mese al giovanotto 224 33| nun gli mancava davvero.~ ~Doppo, chiama, aspetta, tutto 225 33| guardarla.~ ~Anco la sera doppo, abbeneché ci mettessi tutto 226 33| se ti rinusce di passare, doppo c’è un giardino, poi una 227 33| del Paradiso Terrestre.~ ~Doppo camminato un bel pezzo a 228 33| prendette l’unguento, e doppo ringraziato il vecchino 229 34| servitori.~ ~Dice Giorgio, doppo che si fu rimettuto dalla 230 34| ci rientrava più nulla; e doppo le frutta, beverno anco 231 34| fattore andette il giorno doppo a casa del su’ contadino 232 34| per bene la bona signora e doppo se n’andiede diviato dal 233 34| manata.~ ~Figuratevi, se doppo quella gente ’gli era più 234 35| del su’ corbello di cocci; doppo acciaccinato si mette a 235 35| rovinar con le tu’ mattìe,~ ~Doppo del tempo al Savio gli bisognò 236 35| Figuratevi che fatica!~ ~Deccoti doppo un po’ gli assassini appariscono, 237 36| nata.~ ~In ugni mo’ poi, doppo un pezzo, di’ e ridi’, anco 238 36| servitore rimanette nel bosco, e doppo che il Re si fu dilontanato, 239 36| e accosì fece.~ ~Vienuto doppo alla presenzia del Re nell’ 240 36| con le dita.~ ~La mattina doppo a levata del sole un signore 241 37| veduta accosì alla prima.~ ~Doppo un po’ deccoti che viene 242 37| cena con vini prelibati, e doppo che si fu rifocillato gli 243 37| operato: perché la ragazza, doppo messo l’olio nella padella 244 37| tavìa con qualche defetto. Doppo volsan vedere la camicia 245 37| carezze e ringraziamenti, e doppo se n’andette, chiuse per 246 38| più grandino e una bambina doppo lui; e il mastio lo chiamavano 247 38| dottori a visitarla, e loro, doppo averla tastata chi di qua 248 38| Gianni volse, e la mattina doppo, quando la Principessa si 249 38| come un carbone acceso. E doppo un pezzo che lui strolagava 250 39| dieci anni finiti: ma se doppo quel tempo vo’ nun mi vedete 251 39| struire per bene alla chiesa e doppo la battezzorno con gran 252 39| sempre quelle du’ anime, doppo tanto tempo che erano state 253 39| scaraventò dientro al foco, e doppo a lei ’gli randolò un carico 254 39| netto tutt’addua le mane, e doppo a spintoni la mettiede fora 255 39| dappertutto la ragazza ladra, e doppo girato di qua e di là gli 256 39| fussano arditi di parlarne.~ ~Doppo scrisse al su’ figliolo, 257 39| sulla bozza, deccoti! uno doppo l’altro gli sdrucolano i 258 39| quel che lei seppe meglio e doppo seguitò per il bosco a ire ’ 259 39| per lei; mangiò dunque e doppo se n’andiede a letto, e 260 39| diviato scendé le scale e doppo poco ’gli era nel più fitto 261 39| contenti d’essersi ritrovati doppo tanto ma’ tempo.~ ~Dice 262 39| volta ch’i’ ero contento doppo morta l’Uliva. Ma l’Uliva, 263 40| assieme per il su’ destino; e doppo camminato dimolti giorni, 264 40| Figuratevi che allegrezze! Ma doppo principiorno i contrasti 265 41| miracoli gli sa fare, Catèra?~ ~Doppo si raddormirno come loppi 266 41| Orlandino fece accosì, e doppo comperata la pasta reale, 267 41| In ugni mo’ se n’andette doppo a letto insenza averlo scoperto, 268 41| Orco vivo e la su’ moglie doppo di lui; e quell’allocco 269 41| l’Orco la voleva, obbligò doppo l’Orchessa pure a andarci 270 42| fichi-secchi, te serrala dientro, e doppo vederai che ti tocca tutto 271 42| usavan tutti di legno e doppo che ventavan vecchi c’eran 272 42| mangerà con noi la Rosina; ma doppo cena, te pigliala e lassala ’ 273 42| per le tasche del grembio. Doppo dimolte miglia arrivano 274 42| Ma nun vole dire. Stasera doppo cena, che tu la meni più 275 42| n mezzo me? Che stasera doppo cena tu la rimeni dientro 276 42| coltellaccio gli tagliò la manina e doppo averla ben bene baciata 277 42| su’ tempo.~ ~Successe che doppo pochi mesi la Rosina s’accorgette 278 42| quel che lui comanda.~ ~Doppo pensato un bel pezzo, il 279 42| dall’allegria.~ ~La domenica doppo il Re daccapo dava la lemosina, 280 42| la mamma l’ha detto.~ ~E doppo se n’andorno di corsa. Il 281 42| con quelle sue false.~ ~Doppo, il Re con gran treno e 282 43| n’andiede tutt’allegro, e doppo camminato un bel pezzo si 283 43| Tovagliolo, apparecchia, doppo averlo steso, vederai un 284 43| lo zio della su’ bontà, e doppo camminato un bel pezzo arriva 285 44| vien giù un’altra gamba.~ ~Doppo un po’:~ ~– Butt’io?~ ~– 286 44| a dargli con la zappa, e doppo aver fatto una gran buca, 287 44| gli toccavano di parte, e doppo una bella culizione volse 288 44| staccorno la testa dal busto; doppo con una mestura fatta a 289 45| ridevano e lo lassavan fare: doppo sortì e ’n piazza vedde 290 45| mi levo mai: dormo.~ ~Ma doppo dormito qualche ora si riscoté 291 45| essere bastonato o morto.~ ~Doppo un bel pezzo di strada Paolino 292 45| ricchezze del Vescovo morto.~ ~Doppo un po’ di contrasto finalmente 293 46| bona per rinsanichirlo. Doppo avere istudiato i su’ libri 294 46| Isola di Buda, d’indove, doppo tre ore di fermata per riposarsi, 295 46| vedendolo più arritornare doppo i tre mesi, credettano che 296 46| come fare a sortire di là, doppo un po’ di rammarichìo, finì 297 46| parlarne; soltanto uno, doppo girato delle settimane, ’ 298 46| girarlo per ugni verso, e doppo trascorsi dimolti appartamenti 299 46| godermele io!~ ~Ma siccome doppo tanto girellìo gli era vienuta 300 46| foglio sopra ’l tavolino.~ ~Doppo prendette una bottiglia 301 46| di colore e di grandezza; doppo dichiarorno, che loro pure 302 46| farlo il miracolo, sicché doppo aver tempestato un bel pezzo, 303 46| palazzo dell’Isola del Pianto doppo averci dormito assieme una 304 46| che lei ma’ si destassi.~ ~Doppo nove mesi se ne veddan gli 305 46| Regina Marmotta subbito doppo riscrisse daccapo al Re 306 46| sala del trono, addove, doppo essersi la Regina sieduta 307 47| Tonino.~ ~Dunque, il giorno doppo, comparisce [387] Tonino 308 47| nun c’era più rimedio.~ ~Doppo del tempo la carrozza si 309 47| abbonirlo.~ ~Innunnistante, doppo tre o quattr’altre sere, 310 47| daccapo per la campagna.~ ~Doppo un po’ che la Caterina era 311 47| gli è quello di sposarvi, doppo tanto bene che m’avete fatto. 312 47| del cotone.~ ~La Caterina, doppo averlo rinfrescato, gli 313 47| Insomma, come Dio volse, doppo camminato tutto quel giorno, 314 48| Il mi’ pensieri è d’avere doppo ch’i’ sarò morto un figliolo 315 48| fratelli; sicché Giuseppe, doppo avere aspettato diversi 316 48| salirci su a cavalcioni, e doppo essere stato una notte nel 317 48| smenso ’n sulla bocca.~ ~Qui, doppo le solite cirimonie, calorno 318 48| erano già du’ ore di buio. Doppo s’arrizzò, e daccapo principia 319 48| listessa via; e la notte doppo succedette il medesimo lavoro.~ ~ 320 48| primi a essere libberi doppo seppelliti ’n questa buca. 321 48| sposa.~ ~Difatto Giuseppe doppo essersi rinviolito con quelle 322 48| pian piano, e finalmente, doppo camminato un bel pezzo, 323 48| bastimento con ugni cosa sua, e doppo pochi giorni era bell’albergato 324 48| moglie e i giovanotti, e doppo un viaggio piuttosto lungo, 325 48| nel su’ albergo il giorno doppo; e difatto all’ora fissata 326 48| d’oro che avea detto.~ ~Doppo disse:~ ~– Infrattanto che 327 49| sarebban ite a star bene, doppo essersi consigliate ’n segreto 328 49| catenaccio.~ ~Il giorno doppo, quasimente nun gli fusse 329 49| fare le su’ faccende.~ ~Doppo diversi giorni dice Tognarone:~ ~– 330 49| sul taglieri la Manetta, e doppo la seppellì sotto l’acquaio 331 49| catenaccio.~ ~Daccapo il giorno doppo Tognarone con un viso ridente 332 49| di Tognarone le medica, e doppo un po’ le du’ donne soccallano 333 49| casa sua in ugni mo’.~ ~Doppo mangiorno a du’ palmenti, 334 49| cara.~ ~Deccoti che arriva doppo diversi giorni Tognarone 335 49| vo’ sentirete la gragnola doppo ’l tono.~ ~Accosì passorno 336 49| stecchito a gambe all’eria.~ ~Doppo, andorno con un barroccio 337 50| Pur troppo! La Marchese doppo tante imprumesse e spergiuri 338 50| permettiede che partissi.~ ~Doppo avere navicato dimolti mesi 339 50| ricognoscessi.~ ~Il giorno doppo il giovanotto si travestì 340 50| Marchese prendette il diamante doppo che il Carbonaio gli ebbe 341 50| principiava a farsi buio, un po’ doppo apparse il Re a discorrire 342 50| di vienirsene la mattina doppo a pigliar la sposa ’n carrozza 343 51| l’aitasse.~ ~La mattina doppo il figliolo d’un altro Re 344 51| avanti la levata del sole e doppo sotto il sole, insennonò 345 51| avanti la levata del sole e doppo sotto il sole. I’ nun apro 346 51| di coltellate l’ammazzò e doppo fuggì via più lesto del 347 51| bevvano insenza discorsi e doppo principiorno a fummare il 348 51| Loro han da’ sapere, che doppo averla bramata un pezzo 349 51| lassorno dibandonata nel bosco doppo averla spogliata ’gnuda 350 51| avanti la levata del sole e doppo sotto il sole. Ma una volta 351 51| con grande allegrezza.~ ~Doppo presano il Maestro, lo feciano 352 52| quattrini per il viaggio e doppo se n’andiedano, chi di qua, 353 52| addomandava Peppe, capitò doppo dimolti giorni a un’osteria 354 52| addio, e Peppe a bruzzolo, doppo d’essersi licenziato dall’ 355 52| finì con vienirne a capo, e doppo disse dientro di sé:~ ~– 356 52| rivestì di novo e il giorno doppo tutti assieme partirno dientro 357 52| Arricòrdati!~ ~La mattina doppo i du’ fratelli si presentorno 358 52| per lo strapazzo patito, doppo dimolti mesi arrivò pure 359 52| accosì successe; e Peppe, doppo morto ’l Re su’ padre, ereditò 360 53| dissuaderlo:~ ~– Che vo’ tu? Doppo venticinqu’anni la moglie 361 53| mangiare altro che il giorno doppo del tu’ arrivo nel tu’ paese 362 53| la prima volta Messa, e doppo lui anderà al su’ destino. 363 53| mangiassi a desinare ’l giorno doppo il mi’ arrivo. Dunque, giacché 364 54| gufato, in verso le dua doppo la mezzanotte, vedde vienire 365 54| bucorno giù nello sprofondo, e doppo un bel pezzetto risortiti 366 54| messe le ceste al ciuco, doppo la mezzanotte ’gli era gufato 367 54| sentuto ugni cosa, lui pure, doppo partiti i ladri, fece il 368 54| prosciutto, e se n’andettano doppo pe’ fatti sua.~ ~La moglie 369 54| bendato, alla su’ bottega: doppo Menico e le donne rinvoltorno 370 54| birbonate per tant’anni, doppo fatti agguantare anco gli 371 55| dimolti quattrini dientro, e doppo il Re ci monta su assieme 372 55| quasimente alla contadina, e doppo camminato du’ o tre miglia, 373 55| se voi mi contentate.~ ~Doppo un po’ di battibecco tra ’ 374 55| su’ balia.~ ~La Paurosa, doppo un bel pezzo, si fece vedere; 375 55| Re niscosto alla meglio doppo un pilastro era propio fora 376 55| pezzetto e le du’ donne, doppo cenato, furno mandate a 377 55| pettinava allo specchio; doppo si vestì di seta, si mettiede 378 55| Al solito, la mattina doppo la balia della Vergognosa 379 55| persuadere, e la mattina doppo a giorno si messano ’n cammino 380 55| alla meglio gli rinuscì: doppo, tutta contenta, rimonta 381 55| ugni cosa.~ ~Si levano, e doppo vanno a culizione tutti 382 55| Passorno diversi mesi doppo il viaggio del Re e lui 383 55| quando lei dormì con meco.~ ~Doppo un battibeco tra ’l Re e 384 55| dall’allegrezza.~ ~Il giorno doppo seguì lo sposalizio con 385 56| appassiranno per l’affatto.~ ~Doppo, detto addio alle donne, 386 56| dormì con la maggiore: ma doppo nun la guardò più come se 387 56| mezzana il figliolo del Re doppo che se l’ebbe goduta nun 388 56| perdere tutto ’l mi’ regno.~ ~Doppo, carpon carponi potiede 389 56| successo, sicché i dottori, doppo provato ugni sorta di medicine, 390 57| Il fratello maggiore doppo camminato un bel pezzo per 391 57| Anco ’l fratello mezzano doppo avere girandolato per diversi 392 57| la risposta.~ ~Insomma, doppo un po’ di battibecco, il 393 57| per tirare ’nnanzi; quando doppo un bel pezzo al maggiore 394 57| meschina, me meschina!~ ~Doppo che fu passo del tempo, 395 57| vini e di liquori, e lui doppo fu mandato via peggio d’ 396 58| chi gli sarebbe successo doppo di lui, e arrivò per insino 397 58| quella a lui destinata.~ ~Doppo passato diverso tempo l’ 398 58| grande attenzione.~ ~Dice doppo un po’:~ ~– Come ’gli è 399 58| svagarlo dalla su’ passione doppo la sentenzia del Papa, Adelasio 400 58| la Grecia, ci montò su e doppo pochi giorni se n’andava 401 58| anima.~ ~Dunque la mattina doppo il figliolo dell’Imperatore 402 58| raccomandazione.~ ~La mattina doppo a levata di sole il figliolo 403 58| partirno tutt’assieme, e doppo camminato un bel pezzo per 404 58| levorno per far culizione e doppo si messano a siedere sur 405 59| un po’ in nel giardino, e doppo si riserrava in cambera 406 59| su’ comando.~ ~Il giorno doppo a culizione Fiordinando 407 59| chioppo, sicché Fiordinando doppo averla guardata e tastata 408 59| visitare le cose rare, e ugni doppo pranzo passeggia con dodici 409 59| nel su’ nascondiglio.~ ~Doppo un bel pezzo Fiordinando 410 59| giorni inutili, e che quello doppo la Regina del Portogallo 411 59| cervello, va’ franco.~ ~Doppo, che nun s’arreggeva più, 412 60| Infrattanto successe, che doppo del tempo il Santo Padre 413 60| se n’arritornava da Roma doppo la su’ lontananza obbligata 414 60| quel mo’, sicché la sera doppo cena andiede ’nsenza pensarci