Novelle

  1      1|          Quel pover’uomo, il giorno doppo, quando fu a male brighe
  2      1|           la volontà del Signore.~ ~Doppo vari contrasti e battibecchi
  3      1|           culizione di tutto punto; doppo, scesi giù nel giardino,
  4      1|           La Zelinda e il su’ sposo doppo di avere viaggiato tutto
  5      1|      cammera e si ficcò nel letto e doppo pochi mumenti ronfiava tanto
  6      1|             alla porta dell’Orco, e doppo i soliti ragionari e le
  7      2|             usava sempre i paoli.~ ~Doppo pochi giorni, di festa,
  8      2|            povera. Ma è di garbo.~ ~Doppo vari ragionari e’ furno
  9      2|             quand’erano stracchi.~ ~Doppo del tempo, un giorno ’gli
 10      2|           andette a’ tacchi, e poi, doppo, tutti quegli altri assieme.
 11      2|         tutti que’ cento sbirri, e, doppo un po’ di battuta, messano
 12      3|            a stropicciarlo, sicché, doppo che lui l’ebbe pulito per
 13      3|             con queste tre teghe, e doppo lui sarà servito a su’ volontà.~ ~
 14      3|             sposalizio lo conclusan doppo pochi giorni con feste e
 15      4|             grande per la settimana doppo, e intanto  per  cercorno
 16      4|           bono, e chiamato il coco, doppo averlo strapazzato con delle
 17      4|         Regno della Principessa, e, doppo averle per bene alloppiate,
 18      4|         focolare per riscaldarsi.~ ~Doppo un po’, dice il Re:~ ~–
 19      4|             Sua Maestà pochi giorni doppo sortì dal letto bell’e guarito.~ ~
 20      4|             darsi pace; e Giovanna, doppo che l’ebbe lassato un po’
 21      4|         malata per qualche giorno e doppo si rappattumò col su’ sposo,
 22      5|             la testa, e la Caterina doppo che gliel’ebbe guardata
 23      5|        aitategli come quegli altri. Doppo sentirete chiamare il gatto
 24      5|             in verso le Fate; e , doppo picchiato all’uscio, lei
 25      5|          attrazzi: la cucina pareva doppo un salotto.~ ~Chiamorno
 26      5|       mangiassi pan bianco e cacio. Doppo il Mammone invitò la Caterina
 27      5|           oro e di gran valsente, e doppo vestita a quel mo’, che
 28      5|            Brutta legate assieme, e doppo, nun contento, disse che
 29      6|             d’ubbidire, e il giorno doppo ’gli andette in cammera
 30      6| tagliargliele alla vostra figliola, doppo tutto il male ch’i’ ho fatto
 31      6|     servitore nun gli aveva portate doppo morta la su’ figliola, e
 32      6|        leggere.~ ~Dice la Strolaga, doppo tutti i su’ esami:~ ~– Bell’
 33      6|         sarebbe stata ubbidiente.~ ~Doppo de’ giorni la Strolaga viense
 34      6|              Intorno a pochi giorni doppo viense a caccia per la selva
 35      6|              ma, poera disgraziata, doppo pochi mumenti cascò di stianto
 36      6|           corona in sulla testa, e, doppo serrate le finestre del
 37      6|           parte col su’ compagno, e doppo gran fatica, stracchi, strafelati
 38      6|   rincitrullito a quel miracolo; ma doppo, fattosi coraggio si mettiede
 39      6|           aveva da vendere, sicché, doppo che ebbano empiuto il corpo,
 40      6|            crederlo bell’e morto, e doppo del tempo rimesse l’animo
 41      6|        assieme co’ su’ battaglioni, doppo grandi preghiere alla sposa,
 42      6|          Ostessa; e fatto il giorno doppo raunare il Consiglio, le
 43      7|            alla peggio accoccolare, doppo essercisi accomido un po’
 44      7|             nun è tutta a un mo’.~ ~Doppo un po’ deccoti il carcerieri
 45      7|        arrispose il ragazzotto, – e doppo il tovagliolino è nel su’
 46      7|           con la figliola del Re, e doppo che furno sdraiati da del
 47      7|        corressan anco le giostre.~ ~Doppo il ragazzotto, diventato
 48      8|         pezzo.~ ~Deccoti, il giorno doppo il pescatore ritorna al
 49      8|             e nun ve ne scordate.~ ~Doppo ammazzato e cotto il pescio,
 50      8|          galoppo.~ ~Il primogenito, doppo aver camminato dimolti giorni
 51      8|           Il giovane, nell’albergo, doppo resto un po’ a pensare,
 52      9|    allocchito dalla pena durata; ma doppo rinviolì a poco alla volta,
 53      9|       prendette per la campanella e doppo due o tre strattoni gli
 54      9|             bagno con dell’acqua.~ ~Doppo guardato dappertutto, dice
 55      9|        rimedio.~ ~Ferdinando allora doppo la disgrazia successa, che
 56      9|          mancava un occhio.~ ~Dice, doppo la debita riverenza:~ ~–
 57      9|       essendo addove mettersi; loro doppo s’accostarno attornol
 58      9|           uno stanzino.~ ~A giorno, doppo che tutti eran levati e
 59      9|             il quarantesimo giorno, doppo culizione, disse la caporiona:~ ~–
 60     10|         strada diversa.~ ~Giovanni, doppo camminato per de’ giorni,
 61     10|        arrispose di sì, e il giorno doppo Giovanni andette a casa
 62     10|       vedeva un bellissimo palazzo. Doppo un gran pezzo Antonio arrivò
 63     10|             città reale.~ ~La notte doppo, in quel mentre che Antonio
 64     10|          gran séguito di scimmie, e doppo camminato un pezzo il corteo
 65     10|         star sola in una cammera, e doppo che Antonio ce l’ebbe menata,
 66     10|     rinchiuso  per tanto tempo.~ ~Doppo piglia la scatolina della
 67     10|            e bestie d’ugni sorta; e doppo pochi giorni, finite le
 68     11|           sposa e lo diede al Re, e doppo pochi mumenti rese l’anima
 69     11|           di mettersi in viaggio, e doppo di molti mesi Tonino riviense
 70     11|     mettiede per il terzo viaggio e doppo se’ mesi, deccotelo che
 71     11|           in cammera della balia, e doppo che le dudonne furno sole,
 72     11|            andiede pefatti sua.~ ~Doppo qualche giorno disse il
 73     11|            scomparita.~ ~La mattina doppo il figliolo del Re, che
 74     11|            scritto in sulla pietra. Doppo però, il figliolo del Re
 75     12|           uno di loro s’ammogliò, e doppo sposato passò del tempo
 76     12|        rinserrati in un convento.~ ~Doppo pochore che ’gli ebbe parlato
 77     12|         faccia del male.~ ~Insomma, doppo vari discorsi e dimolti
 78     12|            e ’ntanto pòrtati bene e doppo ti farò contenta di più.~ ~
 79     12|       sottometta.~ ~[100] Il giorno doppo dunque tutti gli erano radunati
 80     12|        regalo e le solite promesse, doppo dimolti contrasti s’era
 81     12|     vestirsi da sposa per il giorno doppo, e che operassi secondo
 82     12|             dare  a tavola; e poi doppo, quando fussano nentrati
 83     12|       mescette da bere al Re; e lui doppo un po’ di bere cominciò
 84     12|       regalò dupomi d’oro.~ ~Dice doppo:~ ~– Via, gnamo a letto,
 85     12|          parte e si riaddormentò.~ ~Doppo [103] un par d’ore si ridesta
 86     12|            lavoro che tu ha’ fatto, doppo tante industrie per trovarti
 87     12|             Vierrà, nun dubitare.~ ~Doppo tre o quattro mesi un giorno
 88     13|        Vanno dunque nella chiesa, e doppo finite le funzioni la balia
 89     13|           quindici della ragazza.~ ~Doppo si rimessane in cammino,
 90     13|             lavorare a quel modo.~ ~Doppo un po’ di tempo dice la
 91     14|        similentrapresa!~ ~L’Orco, doppo aver fatto quel discorso,
 92     14|         abbonì e il Principe via.~ ~Doppo pochi passi la donna che
 93     14|         serro. M’ha unto tutto lui, doppo tant’anni ch’i’ n’avevo
 94     14|                 Ma che vi par egli? Doppo che lui m’ha dato una bella
 95     14|          ripiglia il su’ viaggio.~ ~Doppo un pezzo il Principe ’gli
 96     14|           la ragazza per la mana, e doppo dimolti giorni di cammino
 97     14|           Principe ebbe sempre pace doppo aver trovo le Tre Melangole
 98     15|              Scrama:~ ~– Bello!~ ~E doppo averlo per bene tutto ripulito
 99     15|            allora diviato a casa, e doppo messo i bovi in nella stalla,
100     15|             più oltre.~ ~La mattina doppo Grisèlda si leva e va ’n
101     15|            a gironi per la città.~ ~Doppo che il fattore ’gli ebbe
102     15|        nella stanza della Regina, e doppo gl’inchini e le reverenzie,
103     15|            mi comanda.~ ~La mattina doppo il fattore con la su’ zucca
104     16|         pianta di rose.~ ~Il giorno doppo il mercante andiede a Livorno
105     16|          chi facessi ’l servizio; e doppo che ’gli ebbe mangiato per
106     16|     schizzassano foco:~ ~– Birbone! doppo tanto bene ch’i’ t’ho fatto,
107     16|         diceva ugni sempre di no.~ ~Doppo diversi mesi la Bellindia
108     16|       intorbidata; sicché il giorno doppo, la mattina, volse partire
109     16|          che la Bellindia il giorno doppo si ritrovò a casa del su’
110     16|      sentiede mancare, e la mattina doppo volse andarsene via in tutti
111     17|          sodisfazione.~ ~Una volta, doppo diverso tempo, ci viense
112     17|           nun avessi sposato lei.~ ~Doppo diversi giorni deccoti apparisce
113     17|             nulla di male a vederla doppo che noi siemo bell’e sposati.
114     17|       Allora Ruberto si fece core e doppo un sospiro gli arrispose:~ ~–
115     17|           io nun sia stata morta!~ ~Doppo vari ragionari accosì, Carluccio,
116     17|          alla su’ sventura; ma poi, doppo un bel pezzo con un animo
117     17|             ragnaia; sicché dunque, doppo essere stata un po’ sopra
118     17|        attorno perché si riavessi e doppo del tempo gli rinuscì.~ ~
119     17|           malanni e le disgrazie!~ ~Doppo diversi mesi dallo sposalizio
120     17|           lettera dalla borgetta, e doppo averla letta, dall’aschero
121     17|         fussi scordo di lei, perché doppo del tempo la barca diede
122     17|            su’ truppe lui arritornò doppo parecchi mesi alla città
123     17|             ragionamenti, e a sera, doppo cenato, ognuno se n’andette
124     17|             una statua di pietra, e doppo istralunate le pupille cascò
125     17|        perché la mi’ barbara sorte, doppo tanti strapazzi per insino
126     17|           la veddan ma’ più; sicché doppo i ricognoscimenti e gli
127     17|            secondo il su’ merito.~ ~Doppo i Principi ritornorno a
128     18|          anco la notte.~ ~Il giorno doppo eccoti la Catèra:~ ~– Prezzemolina,
129     18|      diventare un fascino di legne: doppo calò le trecce e tirò su
130     18|             fare i su’ ’nteressi.~ ~Doppo tre o quattro mattine, deccoti
131     18|      spazzatura lei se ne scordò.~ ~Doppo, presa la meglio robba,
132     18|       arrivargli.~ ~E l’Orco via. E doppo un bel pezzo deccoti che
133     18|          dreto alla Prezzemolina; e doppo camminato dimolte miglia
134     18|      scorderà.~ ~ ~ ~E se n’andette doppo insenza voltarsi né in qua,
135     18|          nun lasserò che mi baci,~ ~Doppo averla raccomandata all’
136     18|      carrozza e i cavalli del Re; e doppo, quando fu tardi, ché stiedano
137     19|         spuntar fora, e il bambino, doppo sceso al solito, si dilontanò
138     19|             traverso la campagna, e doppo camminato un bel pezzo nun
139     19|              si mosse a bruzzolo, e doppo camminato delle miglia,
140     19|            ascoltarmi, e sentenziar doppo in sulla mi’ bravura. E
141     19|             trovarlo.~ ~Finalmente, doppo un bel pezzo di meditazione,
142     19|     dapprima a ripensare un po’, se doppo trova la prima sorte gli
143     19|            ubbidienza al Vecchio e, doppo averlo salutato con cento
144     19|        canapa o il lino.~ ~Dice lui doppo:~ ~– Ma qui chi ti ci ha
145     19|             sapere per che verso.~ ~Doppo camminato accosì per un
146     19|           la verga, e corse subbito doppo nel su’ appartamento per
147     19|           traino da gran signore, e doppo lassato a su’ parenti munete
148     19|           si far cognoscere almanco doppo la vittoria? Che misteri
149     19|            copiedi.~ ~Dice il Re, doppo che Menichino ’gli ebbe
150     19|          Menichino gli arrispose, e doppo che gli ebban consegno una
151     19|        fortuna della famiglia; poi, doppo poco, rendé l’anima a Dio,
152     19|        pranzo con grand’allegria, e doppo mangiato, per ispassarsi,
153     19|            gli è mezzo salvato.~ ~E doppo queste parole la Vecchia
154     19|     striderci su eranvano; sicché doppo un bel pezzetto risolvé
155     19|           mangiar qualcosa; [194] e doppo che furno satolli andiedano
156     20|            tanto quel giovanotto!~ ~Doppo di lei disse la mezzana:~ ~–
157     20|          fece davvero accosì.~ ~Poi doppo mandò il servitore che gli
158     20|             trono.~ ~Sicché dunque, doppo averla fatta ’struire con
159     20|           casa e lavorava.~ ~Ma poi doppo del tempo l’Eremita s’accorgé
160     20|        tutto quello che uno voleva. Doppo rendette l’anima a Dio l’
161     20|           da letto per andarsene, e doppo culizione gli abbracciò
162     20|           rimase statua di marmo.~ ~Doppo questa disgrazia dunque,
163     20|            sperso o morto.~ ~Arriva doppo dimolti giorni a quel vecchino:~ ~–
164     21|             nsenza misericordia. Ma doppo un bel pezzo dice Zufilo:~ ~–
165     21|             sopraffino, e il giorno doppo a bruzzolo via! in verso
166     22|           come duallocchi; sicché doppo un po’ di tempo il Principe
167     22|                E difatto la mattina doppo il Magnano, lassato il paiolo
168     22|          nozze dovevano concludersi doppo almanco gli otto giorni,
169     22|           andette vicino al letto e doppo avergli preso una mano all’
170     23|            netto un occhio.~ ~[219] Doppo camminato dell’altro, deccoteli
171     23|          verso il Regno ungarese e, doppo un viaggio di dimolte settimane,
172     23|   quasimente di stucco, e il giorno doppo arritornò al solito posto
173     25|    promessano di sposarsi, e Pietro doppo se n’andiede al palazzo,
174     25|            ci vonissun de’ dua.~ ~Doppo pochi giorni lo sposalizio
175     25|         munete; e siccome il giorno doppo la tempesta ’gli accadette
176     25|       capace di contentarvi.~ ~Poco doppo deccoti infatti quell’omo
177     25|             messano a ricercarlo; e doppo dimolti mesi, cammina cammina
178     25|       quando lui si levò la mattina doppo vedde subbito luccicare
179     25|      stasera a la tu’ prima moglie, doppo tanto tempo che nun vi siete
180     25|          Governatore, che il giorno doppo menata in piazza tramezzo
181     26|             un rinserrato d’acqua e doppo qualche mumento le ritirò
182     26|            e tirònnanzi.~ ~Arrivo doppo in vetta della ritorta scala,
183     26|           s’aiterà.~ ~Ma Angiolino, doppo aver ripensato dientro di
184     26|          pagarle tre paoli l’una.~ ~Doppo di questo fatto tutta l’
185     27|            su’ pensieri, e soltanto doppo averla cancugnata anco lei
186     27|          Poi s’arrizzò da siedere e doppo salutate le ragazze andiede
187     27|            e la sposerò.~ ~Insomma, doppo dimolti contrasti bisognò
188     27|          lei pure gravida nel mese: doppo, assieme con l’esercito
189     27|             capelli d’oro; poi, una doppo l’altra, dubambine co190     27|          passava a piè del Palazzo; doppo riviense in cammera della
191     27|            come ci avete detto.~ ~E doppo la vecchia se n’andiede
192     27|              e forse vo’ avete fame doppo una spasseggiata tanto lunga.
193     27|       buttarsi a pancia all’eria, e doppo d’avere sgambettato innaspando
194     28|              E ritornorno a casa.~ ~Doppo si fece allora alla presenzia
195     28|           al gelsumino catalogno, e doppo averlo annusato se lo metterà
196     28|             e infrattanto il giorno doppo in sul mezzodì il Re ’gli
197     28|              253] Quando la mattina doppo il Re ’gli andette in quella
198     28|          vinto le battaglie: quando doppo un poco si sente un rumore
199     29|            mese e io proverò lei, e doppo, se si resta contenti tutt’
200     29|         anco un bel mazzo di fiori; doppo sortì al solito fora delle
201     29|        rifece la strada di prima, e doppo dimolti giorni deccotelo
202     29|          mano la lettera, il giorno doppo la diede ’n piazza a Adelame,
203     29|        fuggirno a più nun posso. Ma doppo un pezzo che loro erano ’
204     29|            s’avviorno per laggiù, e doppo un po’ di tempo arrivano
205     29|             dovettano dilontanarsi, doppo ricevuta un’altra nova benedizione
206     29|        messo per mozzo di stalla, e doppo qualche mese lui passò aiuto
207     30|            pensieri di rimetterselo doppo; ma nella furia e in nel
208     30|      vecchia sparisce.~ ~La mattina doppo il Re comanda che gli viengano
209     30|           su’ bel collo di prima.~ ~Doppo riprendé il vezzo o con
210     31|          pecora più grassa. Portala doppo qui e ci faremo assieme
211     31|        sortirno in sull’asciutto, e doppo aver camminato tanto, che
212     31|     vecchino però nun volse nulla e doppo se n’andiedan via assieme.~ ~
213     31|        portarglieli via al vecchino doppo avergli dato la su’ parte;
214     31|            la ragazza a bruciare, e doppo tre giorni spazzò la cendere
215     31|        sposò la’ figliola del Re, e doppo che questo moritte lui diviense
216     32|          legnate; sicché la mattina doppo andiede ne’ campi con le
217     32|         farne prima tanta stoppa.~ ~Doppo qualche giorno che l’Assunta
218     32|             farò come la comanda.~ ~Doppo un bel pezzo di strada ’
219     32|         menò con seco in cammera; e doppo, s’intende, fu fatto lo
220     33|     nascessi.~ ~Il filosafo dunque, doppo fatto le su’ cirimonia,
221     33|            ir via per un viaggio, e doppo un anno i’ ritornerò.~ ~
222     33|             compagno, il giovanotto doppo abbracciato il babbo e la
223     33|             mai paesi visitorno: ma doppo qualche mese al giovanotto
224     33|          nun gli mancava davvero.~ ~Doppo, chiama, aspetta, tutto
225     33|           guardarla.~ ~Anco la sera doppo, abbeneché ci mettessi tutto
226     33|           se ti rinusce di passare, doppo c’è un giardino, poi una
227     33|           del Paradiso Terrestre.~ ~Doppo camminato un bel pezzo a
228     33|             prendette l’unguento, e doppo ringraziato il vecchino
229     34|          servitori.~ ~Dice Giorgio, doppo che si fu rimettuto dalla
230     34|           ci rientrava più nulla; e doppo le frutta, beverno anco
231     34|           fattore andette il giorno doppo a casa del su’ contadino
232     34|          per bene la bona signora e doppo se n’andiede diviato dal
233     34|            manata.~ ~Figuratevi, se doppo quella gente ’gli era più
234     35|          del su’ corbello di cocci; doppo acciaccinato si mette a
235     35|        rovinar con le tu’ mattìe,~ ~Doppo del tempo al Savio gli bisognò
236     35|    Figuratevi che fatica!~ ~Deccoti doppo un po’ gli assassini appariscono,
237     36|            nata.~ ~In ugni mo’ poi, doppo un pezzo, di’ e ridi’, anco
238     36|    servitore rimanette nel bosco, e doppo che il Re si fu dilontanato,
239     36|            e accosì fece.~ ~Vienuto doppo alla presenzia del Re nell’
240     36|           con le dita.~ ~La mattina doppo a levata del sole un signore
241     37|         veduta accosì alla prima.~ ~Doppo un po’ deccoti che viene
242     37|          cena con vini prelibati, e doppo che si fu rifocillato gli
243     37|         operato: perché la ragazza, doppo messo l’olio nella padella
244     37|          tavìa con qualche defetto. Doppo volsan vedere la camicia
245     37|         carezze e ringraziamenti, e doppo se n’andette, chiuse per
246     38|          più grandino e una bambina doppo lui; e il mastio lo chiamavano
247     38|        dottori a visitarla, e loro, doppo averla tastata chi di qua
248     38|          Gianni volse, e la mattina doppo, quando la Principessa si
249     38|           come un carbone acceso. E doppo un pezzo che lui strolagava
250     39|            dieci anni finiti: ma se doppo quel tempo vonun mi vedete
251     39|      struire per bene alla chiesa e doppo la battezzorno con gran
252     39|            sempre quelle du’ anime, doppo tanto tempo che erano state
253     39|       scaraventò dientro al foco, e doppo a lei ’gli randolò un carico
254     39|         netto tutt’addua le mane, e doppo a spintoni la mettiede fora
255     39|     dappertutto la ragazza ladra, e doppo girato di qua e di  gli
256     39|       fussano arditi di parlarne.~ ~Doppo scrisse al su’ figliolo,
257     39|           sulla bozza, deccoti! uno doppo l’altro gli sdrucolano i
258     39|         quel che lei seppe meglio e doppo seguitò per il bosco a ire ’
259     39|            per lei; mangiò dunque e doppo se n’andiede a letto, e
260     39|           diviato scendé le scale e doppo poco ’gli era nel più fitto
261     39|        contenti d’essersi ritrovati doppo tanto ma’ tempo.~ ~Dice
262     39|            volta ch’i’ ero contento doppo morta l’Uliva. Ma l’Uliva,
263     40|       assieme per il su’ destino; e doppo camminato dimolti giorni,
264     40|       Figuratevi che allegrezze! Ma doppo principiorno i contrasti
265     41|     miracoli gli sa fare, Catèra?~ ~Doppo si raddormirno come loppi
266     41|            Orlandino fece accosì, e doppo comperata la pasta reale,
267     41|            In ugni mo’ se n’andette doppo a letto insenza averlo scoperto,
268     41|           Orco vivo e la su’ moglie doppo di lui; e quell’allocco
269     41|           l’Orco la voleva, obbligò doppo l’Orchessa pure a andarci
270     42| fichi-secchi, te serrala dientro, e doppo vederai che ti tocca tutto
271     42|             usavan tutti di legno e doppo che ventavan vecchi c’eran
272     42|       mangerà con noi la Rosina; ma doppo cena, te pigliala e lassala ’
273     42|          per le tasche del grembio. Doppo dimolte miglia arrivano
274     42|           Ma nun vole dire. Stasera doppo cena, che tu la meni più
275     42|             n mezzo me? Che stasera doppo cena tu la rimeni dientro
276     42| coltellaccio gli tagliò la manina e doppo averla ben bene baciata
277     42|           su’ tempo.~ ~Successe che doppo pochi mesi la Rosina s’accorgette
278     42|             quel che lui comanda.~ ~Doppo pensato un bel pezzo, il
279     42|        dall’allegria.~ ~La domenica doppo il Re daccapo dava la lemosina,
280     42|            la mamma l’ha detto.~ ~E doppo se n’andorno di corsa. Il
281     42|             con quelle sue false.~ ~Doppo, il Re con gran treno e
282     43|           n’andiede tutt’allegro, e doppo camminato un bel pezzo si
283     43|            Tovagliolo, apparecchia, doppo averlo steso, vederai un
284     43|           lo zio della su’ bontà, e doppo camminato un bel pezzo arriva
285     44|          vien giù un’altra gamba.~ ~Doppo un po’:~ ~– Butt’io?~ ~–
286     44|            a dargli con la zappa, e doppo aver fatto una gran buca,
287     44|           gli toccavano di parte, e doppo una bella culizione volse
288     44|       staccorno la testa dal busto; doppo con una mestura fatta a
289     45|        ridevano e lo lassavan fare: doppo sortì e ’n piazza vedde
290     45|            mi levo mai: dormo.~ ~Ma doppo dormito qualche ora si riscoté
291     45|         essere bastonato o morto.~ ~Doppo un bel pezzo di strada Paolino
292     45|      ricchezze del Vescovo morto.~ ~Doppo un po’ di contrasto finalmente
293     46|             bona per rinsanichirlo. Doppo avere istudiato i su’ libri
294     46|            Isola di Buda, d’indove, doppo tre ore di fermata per riposarsi,
295     46|           vedendolo più arritornare doppo i tre mesi, credettano che
296     46|          come fare a sortire di , doppo un po’ di rammarichìo, finì
297     46|             parlarne; soltanto uno, doppo girato delle settimane, ’
298     46|           girarlo per ugni verso, e doppo trascorsi dimolti appartamenti
299     46|          godermele io!~ ~Ma siccome doppo tanto girellìo gli era vienuta
300     46|         foglio sopra ’l tavolino.~ ~Doppo prendette una bottiglia
301     46|           di colore e di grandezza; doppo dichiarorno, che loro pure
302     46|           farlo il miracolo, sicché doppo aver tempestato un bel pezzo,
303     46|       palazzo dell’Isola del Pianto doppo averci dormito assieme una
304     46|          che lei ma’ si destassi.~ ~Doppo nove mesi se ne veddan gli
305     46|             Regina Marmotta subbito doppo riscrisse daccapo al Re
306     46|             sala del trono, addove, doppo essersi la Regina sieduta
307     47|         Tonino.~ ~Dunque, il giorno doppo, comparisce [387] Tonino
308     47|            nun c’era più rimedio.~ ~Doppo del tempo la carrozza si
309     47|         abbonirlo.~ ~Innunnistante, doppo tre o quattr’altre sere,
310     47|          daccapo per la campagna.~ ~Doppo un po’ che la Caterina era
311     47|           gli è quello di sposarvi, doppo tanto bene che m’avete fatto.
312     47|          del cotone.~ ~La Caterina, doppo averlo rinfrescato, gli
313     47|            Insomma, come Dio volse, doppo camminato tutto quel giorno,
314     48|           Il mi’ pensieri è d’avere doppo ch’i’ sarò morto un figliolo
315     48|          fratelli; sicché Giuseppe, doppo avere aspettato diversi
316     48|          salirci su a cavalcioni, e doppo essere stato una notte nel
317     48|       smenso ’n sulla bocca.~ ~Qui, doppo le solite cirimonie, calorno
318     48|          erano già duore di buio. Doppo s’arrizzò, e daccapo principia
319     48|            listessa via; e la notte doppo succedette il medesimo lavoro.~ ~
320     48|              primi a essere libberi doppo seppelliti ’n questa buca.
321     48|           sposa.~ ~Difatto Giuseppe doppo essersi rinviolito con quelle
322     48|           pian piano, e finalmente, doppo camminato un bel pezzo,
323     48|     bastimento con ugni cosa sua, e doppo pochi giorni era bell’albergato
324     48|            moglie e i giovanotti, e doppo un viaggio piuttosto lungo,
325     48|           nel su’ albergo il giorno doppo; e difatto all’ora fissata
326     48|             d’oro che avea detto.~ ~Doppo disse:~ ~– Infrattanto che
327     49|           sarebban ite a star bene, doppo essersi consigliate ’n segreto
328     49|             catenaccio.~ ~Il giorno doppo, quasimente nun gli fusse
329     49|             fare le su’ faccende.~ ~Doppo diversi giorni dice Tognarone:~ ~–
330     49|          sul taglieri la Manetta, e doppo la seppellì sotto l’acquaio
331     49|     catenaccio.~ ~Daccapo il giorno doppo Tognarone con un viso ridente
332     49|           di Tognarone le medica, e doppo un po’ le dudonne soccallano
333     49|             casa sua in ugni mo’.~ ~Doppo mangiorno a dupalmenti,
334     49|          cara.~ ~Deccoti che arriva doppo diversi giorni Tognarone
335     49|           vosentirete la gragnola doppo ’l tono.~ ~Accosì passorno
336     49|       stecchito a gambe all’eria.~ ~Doppo, andorno con un barroccio
337     50|             Pur troppo! La Marchese doppo tante imprumesse e spergiuri
338     50|         permettiede che partissi.~ ~Doppo avere navicato dimolti mesi
339     50|          ricognoscessi.~ ~Il giorno doppo il giovanotto si travestì
340     50|      Marchese prendette il diamante doppo che il Carbonaio gli ebbe
341     50|    principiava a farsi buio, un po’ doppo apparse il Re a discorrire
342     50|            di vienirsene la mattina doppo a pigliar la sposa ’n carrozza
343     51|             l’aitasse.~ ~La mattina doppo il figliolo d’un altro Re
344     51|         avanti la levata del sole e doppo sotto il sole, insennonò
345     51|         avanti la levata del sole e doppo sotto il sole. I’ nun apro
346     51|           di coltellate l’ammazzò e doppo fuggì via più lesto del
347     51|          bevvano insenza discorsi e doppo principiorno a fummare il
348     51|            Loro han da’ sapere, che doppo averla bramata un pezzo
349     51|      lassorno dibandonata nel bosco doppo averla spogliatagnuda
350     51|         avanti la levata del sole e doppo sotto il sole. Ma una volta
351     51|            con grande allegrezza.~ ~Doppo presano il Maestro, lo feciano
352     52|          quattrini per il viaggio e doppo se n’andiedano, chi di qua,
353     52|           addomandava Peppe, capitò doppo dimolti giorni a un’osteria
354     52|          addio, e Peppe a bruzzolo, doppo d’essersi licenziato dall’
355     52|         finì con vienirne a capo, e doppo disse dientro di sé:~ ~–
356     52|         rivestì di novo e il giorno doppo tutti assieme partirno dientro
357     52|           Arricòrdati!~ ~La mattina doppo i dufratelli si presentorno
358     52|            per lo strapazzo patito, doppo dimolti mesi arrivò pure
359     52|           accosì successe; e Peppe, doppo mortol Re su’ padre, ereditò
360     53|        dissuaderlo:~ ~– Che vo’ tu? Doppo venticinquanni la moglie
361     53|        mangiare altro che il giorno doppo del tu’ arrivo nel tu’ paese
362     53|             la prima volta Messa, e doppo lui anderà al su’ destino.
363     53|      mangiassi a desinarel giorno doppo il mi’ arrivo. Dunque, giacché
364     54|             gufato, in verso le dua doppo la mezzanotte, vedde vienire
365     54|      bucorno giù nello sprofondo, e doppo un bel pezzetto risortiti
366     54|            messe le ceste al ciuco, doppo la mezzanotte ’gli era gufato
367     54|        sentuto ugni cosa, lui pure, doppo partiti i ladri, fece il
368     54|        prosciutto, e se n’andettano doppo pefatti sua.~ ~La moglie
369     54|          bendato, alla su’ bottega: doppo Menico e le donne rinvoltorno
370     54|            birbonate per tant’anni, doppo fatti agguantare anco gli
371     55|        dimolti quattrini dientro, e doppo il Re ci monta su assieme
372     55|        quasimente alla contadina, e doppo camminato du’ o tre miglia,
373     55|             se voi mi contentate.~ ~Doppo un po’ di battibecco tra ’
374     55|            su’ balia.~ ~La Paurosa, doppo un bel pezzo, si fece vedere;
375     55|             Re niscosto alla meglio doppo un pilastro era propio fora
376     55|            pezzetto e le dudonne, doppo cenato, furno mandate a
377     55|            pettinava allo specchio; doppo si vestì di seta, si mettiede
378     55|               Al solito, la mattina doppo la balia della Vergognosa
379     55|            persuadere, e la mattina doppo a giorno si messano ’n cammino
380     55|            alla meglio gli rinuscì: doppo, tutta contenta, rimonta
381     55|           ugni cosa.~ ~Si levano, e doppo vanno a culizione tutti
382     55|               Passorno diversi mesi doppo il viaggio del Re e lui
383     55|        quando lei dormì con meco.~ ~Doppo un battibeco tra ’l Re e
384     55|        dall’allegrezza.~ ~Il giorno doppo seguì lo sposalizio con
385     56|       appassiranno per l’affatto.~ ~Doppo, detto addio alle donne,
386     56|           dormì con la maggiore: ma doppo nun la guardò più come se
387     56|          mezzana il figliolo del Re doppo che se l’ebbe goduta nun
388     56|       perdere tutto ’l mi’ regno.~ ~Doppo, carpon carponi potiede
389     56|         successo, sicché i dottori, doppo provato ugni sorta di medicine,
390     57|                Il fratello maggiore doppo camminato un bel pezzo per
391     57|            Anco ’l fratello mezzano doppo avere girandolato per diversi
392     57|             la risposta.~ ~Insomma, doppo un po’ di battibecco, il
393     57|          per tirarennanzi; quando doppo un bel pezzo al maggiore
394     57|            meschina, me meschina!~ ~Doppo che fu passo del tempo,
395     57|            vini e di liquori, e lui doppo fu mandato via peggio d’
396     58|            chi gli sarebbe successo doppo di lui, e arrivò per insino
397     58|           quella a lui destinata.~ ~Doppo passato diverso tempo l’
398     58|           grande attenzione.~ ~Dice doppo un po’:~ ~– Come ’gli è
399     58|         svagarlo dalla su’ passione doppo la sentenzia del Papa, Adelasio
400     58|            la Grecia, ci montò su e doppo pochi giorni se n’andava
401     58|          anima.~ ~Dunque la mattina doppo il figliolo dell’Imperatore
402     58|       raccomandazione.~ ~La mattina doppo a levata di sole il figliolo
403     58|            partirno tutt’assieme, e doppo camminato un bel pezzo per
404     58|         levorno per far culizione e doppo si messano a siedere sur
405     59|           un po’ in nel giardino, e doppo si riserrava in cambera
406     59|            su’ comando.~ ~Il giorno doppo a culizione Fiordinando
407     59|         chioppo, sicché Fiordinando doppo averla guardata e tastata
408     59|       visitare le cose rare, e ugni doppo pranzo passeggia con dodici
409     59|             nel su’ nascondiglio.~ ~Doppo un bel pezzo Fiordinando
410     59|        giorni inutili, e che quello doppo la Regina del Portogallo
411     59|             cervello, va’ franco.~ ~Doppo, che nun s’arreggeva più,
412     60|           Infrattanto successe, che doppo del tempo il Santo Padre
413     60|            se n’arritornava da Roma doppo la su’ lontananza obbligata
414     60|            quel mo’, sicché la sera doppo cena andiedensenza pensarci
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