Novelle

  1      1|            si vestiede e nuscì di casa per il su’ viaggio e, arrivato
  2      1|        quel poveromo rinentrò in casa sua! Lui diede i regali
  3      1|        lui era potuto ritornare a casa:~ ~– Insomma – scramò –
  4      1|         vienuti! Questa’ gli è la casa dell’Orco e io sono la su’
  5      1|           un qualche Cristiano in casa, l’Orco lo risà subbito,
  6      1|        rifrucolare dappertutto la casa; ma siccome nun si reggeva
  7      1|          e ritornate stasera alla casa dell’Orco e addoperatevi
  8      1|           l’Orco s’accorse che in casa c’era gente, principiò a
  9      2|         quando lei dibandonava la casa, la lassava in custodia
 10      2|           a qualche ora i’ sarò a casa.~ ~Difatti la montò in barroccino
 11      2|       Quattrini nun ce n’è per la casa, – gli arrispose adagino
 12      2|        portò a pie’ dell’uscio di casa. Dice:~ ~– Bisogna ch’i’
 13      2|          che aervi a tribolare in casa mia dalla miseria.~ ~Insomma,
 14      2|       intiere insenza rivienire a casa; e la Caterina allora si
 15      2| rattrappita e stronca, la scese a casa sua, addove viense a pigliarla
 16      2|        gli usi e’ gli so. I’ vo a casa a pigliare de’ mie’ amichi
 17      2|         degli sbirri a guardar la casa, quando il compare ’gli
 18      2|          e quando lui gli ebbe in casa, gli messe dientro a cento
 19      3|           mortaio!~ ~Intanto va a casa, indove l’aspettava la su’
 20      3|    contadino dalla su’ figliola a casa, lui gli raccontò quel che ’
 21      3|         pole raccontare; arrivò a casa che ’gli era più morto che
 22      3|    cominciò a innalbare, sorte di casa e si avvia al palazzo del
 23      3|           voglio, torna subbito a casa di tu’ pa’. Piglia nel palazzo
 24      3|         cara, e stasera ritorna a casa tua, al tu’ mestieri di
 25      3|        volta, e poi me n’anderò a casa mia, come lei vole.~ ~–
 26      3|          omini glielo menassero a casa di su’ pa’ e lo lassassero
 27      3|        detto, che tu ritornassi a casa tua? Che lavoro è questo?
 28      3|         ho fatta. Questa è la mi’ casa e lei è nel mi’ letto. Ma
 29      4|         egli vero che vo’ avete a casa una bellissima figliola?~ ~
 30      4|            galantomo. Ritornate a casa, e menatemi, oppuramente
 31      4|         la strada per rivienire a casa gli apparì più corta; e
 32      4|          per me, i’ me ne torno a casa. Che son io che gli ho ricerchi
 33      4|         le scale del palazzo, e a casa; addove arrivate a male
 34      4|         nel Regno addove steva di casa la ragazza, e per nun andar
 35      5|     stamattina, e no’ nun s’ha ’n casa nemmanco un po’ di staccio
 36      5|        tutti i su’ mali, e che in casa l’astiavano a morte, e che
 37      5|           vo’ sarete all’uscio di casa delle Fate, picchiate ammodo;
 38      5|          che la Caterina arrivò a casa sua, la mamma e la sorella
 39      5|    rabbiosa e inviperita salta in casa, e, scaraventato lo staccio
 40      5|        creanza! Se vovienissi a casa mia, nun vi daremica pan
 41      5|          messe a correre in verso casa sua, e per istrada ’gli
 42      5|        sotto terra in fondo della casa. Arrizza gli orecchi a quel
 43      6|  servitore, perché la riportass’a casa, e lei poi a quel modo mezza
 44      6|      accosì, se n’andiede fora di casa.~ ~In quel frattempo l’Ostessa
 45      6|        Sicché rivienuta la Fata a casa, picchia e ripicchia all’
 46      6|              Eccoti che riviene a casa la vecchia Fata, e trova
 47      6|             Oh! che nun ci sta di casa anima viva?~ ~In quel mentre
 48      7|       buia, lo scacciorno fora di casa, con la promessa d’ammazzarlo,
 49      7|          il mondo, perché i mia a casa nun mi ci voglian più, e
 50      8|         d’un ciuco se n’andette a casa con quella preda insolita.~ ~
 51      8|      quando il pescatore viense a casa e gli disse quel che aveva
 52      8|         pescatore corre diviato a casa e  vivo quel pescio in
 53      8|          si straccò di starsene a casa poero, e volse andar [63]
 54      8|            saluta tutti quelli di casa e se ne va. Nunistante lassò
 55      8|  disgrazia, nun arritornava più a casa.~ ~Il giovane però, coraggioso
 56      8|        accadeva infrattanto nella casa de’ genitori del giovane
 57      8|             70] Infrattanto nella casa de’ tre fratelli anco la
 58      9|       que’ Mori son gli stiavi di casa nostra che ci servono. Dunque,
 59      9|   Ferdinando:~ ~– Per ritornare a casa mia, lo credo! ne arrisicherei
 60      9|      viense la notte ritornorno a casa in branco, ché la cena si
 61     10|          doppo Giovanni andette a casa sua, e la ragazza gli consegnò
 62     10|         perché si trovava fora di casa. Dice la voce:~ ~– Se tu
 63     10|          città e che eran reste a casa, ritornorno chi omini, chi
 64     11|      molti mesi Tonino riviense a casa col vestito color d’acqua
 65     11|       mesi, deccotelo che porta a casa il vestito come l’aveva
 66     11|         figliola, ma la scappò di casa e nun c’è stato verso di
 67     12|        solingola e abbandonata in casa, insenza babbomamma.~ ~
 68     12|       altra gli vienivano pure in casa a fargli visita. Sicché
 69     12|        nun mi spasso punto, ché a casa ero avvezza a fare il nastro.~ ~
 70     12|         che lui gliela rimenass’a casa prima del ritorno del Re.~ ~
 71     12|        sapeva d’averla lasciata a casa, e poi in sulla mana della
 72     12|           cavalli e via subbito a casa.~ ~Difatto in un mumento
 73     13|        pole più stare. Va’ via di casa e ti maledico, e vai indove
 74     13|    ragazza, se ne tornò diviata a casa sua.~ ~La finta vecchia,
 75     13|          Re, l’aveva scacciata di casa e maladetta.~ ~Il figliolo
 76     13|            perché mi mandò via di casa, [110] quand’i’ paragonai
 77     13|            e poi ognuno ritornò a casa sua lassando gli sposi a
 78     14|         borsa, e fece partenza da casa sua. Cammina cammina, che ’
 79     14|     disgraziato. Questa ’gli è la casa dell’Orco, e se vi trova
 80     14| rimpiattate in qualche logo della casa.~ ~Allora l’uscio fu aperto,
 81     14|         che l’Orco quando torna a casa trovass’in sulla tavola
 82     14|          vostra sposa. Menatemi a casa.~ ~Il Principe, tutt’allegro
 83     15|     Dunque torna allora diviato a casa, e doppo messo i bovi in
 84     15|        Sua Maestà, se n’andiede a casa ’n fretta.~ ~Arrivo che
 85     15|         fretta.~ ~Arrivo che fu a casa il contadino, dice a Grisèlda:~ ~–
 86     15|              Torna il contadino a casa, e tutto sgomento dice alla
 87     15|           dice il Re, – tornate a casa e domandate al babbo se
 88     15|          se n’arritornò diviato a casa, e al babbo gli disse quel
 89     15|           avessi a rivienirtene a casa, tu gli troverai al su’
 90     15|          Te devi arritornartene a casa tua. Piglia quattrini, piglia [
 91     15|        assieme, e poi domani te a casa tua. Nun mi rimuto.~ ~Vienuta
 92     15|       città, e nun si fermò che a casa sua, quand’era notte fitta.
 93     15|     averesti dovuto arritornare a casa tua! I’ feci pur bene a
 94     15|         quella gente; nentrano in casa, e Grisèlda si fa portare
 95     15|          ditto che avevi da ire a casa tua?~ ~– Sì, Maestà, – arrisponde
 96     15|           dovevo arritornarmene a casa mia? Deccomi, ci sono. Nun
 97     16|           badava alle faccende di casa.~ ~Un giorno il mercante
 98     16|       giorno il mercante arriva a casa tutto disperato e dice alle
 99     16|           porte per arritornare a casa.~ ~Il mercante andeva 
100     16|          i’ posso ritrovar la mi’ casa.~ ~Detto fatto, s’alza e
101     16|         farò del male. Va’ pure a casa con la pianta delle rose;
102     16|       incanto la strada, arrivò a casa e raccontò alle su’ figliole
103     16|        Mago, il mercante partì da casa con la Bellindia e la menò
104     16|           risolvé d’arritornare a casa sua. S’abbracciorno, e la
105     16|       bramava vienissi pure lei a casa per le feste del matrimonio.~ ~
106     16|         trovò col baule e tutto a casa del babbo.~ ~Gli feciano
107     16|         giorno doppo si ritrovò a casa del su’ babbo con un baule
108     17|          vienga a star con noi ’n casa, e levarla dal convento.~ ~
109     17|          tornar la mi’ figliola a casa, i’ fo male. La mi’ figliola
110     17|           Maria avessi a stare in casa con loro dua, la si sconturbò
111     17|         pigliarla per menarcela a casa.~ ~Ruberto nun era mica
112     17|           lei doveva vienirsene a casa a stare con loro.~ ~La Maria,
113     17|          menata via, e condutta a casa sua; e , in nel parlare
114     17|           nello scontrarsi per la casa; ma ’ntanto passavano le
115     17|        con la vostra presenzia in casa. Ecco perché lei è divienuta
116     17|     solingola nel bosco e torna a casa insenza di me, e alla mamma
117     17|           di non arritornar più a casa, e che anzi vo’ camminate
118     17|           il su’ sposo mi volse a casa prima delle nozze e lui
119     17|         insenza nissuno, perché a casa nun ci devo tornare. Dunque,
120     17|           stato infelice, fora di casa mia e raminga per il mondo.
121     17|        ordini lui aveva scritto a casa; che il popolo tutto di
122     17| ritrovarsi con delle battaglie in casa e il paese in ribillione
123     17|      corno gli fece arritornare a casa per ristorarsi.~ ~S’intende,
124     17|           corno mi richiamò qui a casa a desinare. Ma domani vo’
125     17|      Quando già grande, capitò in casa un giovanotto di Parigi
126     17|           facessi rivienire me in casa e ch’i’ fussi contenta di
127     17|         Maria:~ ~– Loro stanno ’n casa a diacere e nun m’attento
128     17|          Nun importa. Menatemi ’n casa, che bramo mi viengano presentati...
129     17|   vendette.~ ~Ricercorno tutta la casa e furno trove le lettere
130     18|       fila. Eran disperati  per casa.~ ~Deccoti, comparisce un
131     18|         quel dire lo strascica ’n casa e  lo sbatacchia per le
132     18|           gambe, ritornò alla su’ casa.~ ~La moglie, quando lo
133     18|           la su’ donna tornorno a casa e mantiensano la parola,
134     18|           e quando l’ebbe porta a casa sua, la rinchiuse in una
135     18|         l’addio, e andette via di casa per istar fora del tempo
136     18|            marito, e quando fu ’n casa, urla come al solito:~ ~–
137     18|      pensò meglio d’arritornare a casa sua. Guà! nun era malizioso
138     19|          la via per arritornare a casa dalla mamma nun la cognosco.
139     19|         nun la cognosco. E poi, a casa nun mi ci garba a farci
140     19|           sulla sera viense a una casa di contadini, e con l’idea
141     19|  arricordate ch’i’ son partito da casa per fare la mi’ sorte; e
142     19|       Segreto dal Mago che sta di casa lassù ’n vetta, e mi ci
143     19|        Mago, i’ nun viensi qui ’n casa sua per nulla di male. I’
144     19|          meglio s’i’ ritornassi a casa mia in ficura di signore,
145     19|        sibbene volse che tutti di casa sua abitasseno con seco
146     19|          padrone spotico in nella casa. In ugni mo’, nun s’ardiva
147     19|         de’ sospetti su quegli di casa nun n’aveva punti per allora;
148     19|       rinfrustorno tanto per ugni casa e per ugni locanda, che
149     19|           arritornò a Milano.~ ~A casa sua, quando lo riveddano
150     19|     montato a cavallo si partì da casa, e a male brighe che si
151     19|       prima volta che nuscisti da casa tua e che ti regalò il cane
152     19|     rimedio è facile. Tornatene a casa come te sievienuto. Ma
153     19|          pensiero per rimenarlo a casa, sicché gli assassini che
154     20|       infra di loro dientro a una casa; sicché lui si fermò per
155     20|        un’isola, in dove steva di casa un Eremita.~ ~Quest’Eremita
156     20| campamento, e la ragazza badava a casa e lavorava.~ ~Ma poi doppo
157     20|           se ne stevan  come ’n casa sua, e i ragazzi sortivan
158     20|          ci doveva essere qualche casa laoni ’n fondo; sicché scende
159     20|           dunque, che era sola ’n casa, scendé con la lemosina
160     21|          quest’ora. S’ha da ire a casa.~ ~E subbito s’avviano per
161     21|           la via per rimettersi a casa nostra.~ ~E detto fatto,
162     21|       arrivi allegri e contenti a casa sua.~ ~In nel vedere Zufilo
163     21|      Manfane e Tanfane tornorno a casa tutti pesti e malconci.~ ~
164     21|         terre, e loro arrivorno a casa con l’ansima e alleniti,
165     21|          tull’allegro deccotelo a casa con le pecore, e zufolava
166     22|        insenza menarla con meco a casa mia.~ ~E perché i fatti
167     22|           qualche altro arnese di casa; di più nun mi garba, ch’
168     22|         artigiani di campagna. In casa mia bastano le scarpe di
169     22|         otto giorni nun tornava a casa; sicché l’Angiolina era
170     22|           Accosì la pace regna ’n casa e il ben di Dio nun manca,
171     22|     Domani ’gli è festa. Sorti di casa e mettiti davanti a quel
172     23|    soltanto, e poi si partirno da casa, e per istrada Nun-ti-Fidare
173     23|          Ma ora, rinserriamoci ’n casa, perché comincia a spuntare ’
174     24|          e della grazia di Dio in casa sua ce ne stramoggiava;
175     24| travestiti da orefici partirno da casa, e cammina cammina loro
176     24|                Maestà, torniamo a casa e state con la vostra moglie;
177     24|        miseria se ne trova più in casa degli altri che in casa
178     24|           casa degli altri che in casa di voi.~ ~Detto fatto ritornorno
179     25|           d’impiegarsi in qualche casa.~ ~Arrisponde il camberieri:~ ~–
180     25|     anderò, per nun m’annoiare ’n casa, alla villa del mi’ babbo
181     26|     Angiolino lo mandorno fora di casa con la su’ moglie Carolina.~ ~
182     26|           A furia se ne ritorna a casa e fa vedere il pescio alla
183     26|           accosì loro andassino a casa allegramente.~ ~Angiolino
184     27|          Re che subbito tornass’a casa; e lui fatto la pace all’
185     27|       cesta e diviato la portò in casa alla su’ moglie, e tutt’
186     27|         ha’ sempre del latte e ’n casa c’ènno ducapre. Guà! si
187     27|        242] quando le tornavano a casa la sera, se i fusi nun gli
188     27|          solito s’allontanorno da casa comaiali, deccoti arrivano
189     27|           e quando po’ si torna a casa ’gli è miracolo se nun se
190     27|          di niscosto partitevi da casa e andate pur anco lontano
191     27|          e allegri arritornorno a casa comaiali, e quando gli
192     27|         s’arrizzò per andarsene a casa sua, e prima di partire
193     27|       insenza lui nun si parte di casa.~ ~Dice il Re:~ ~– Menatelo
194     28|          donne, subbito ’ndreto a casa.~ ~Quando si furno accordati,
195     28|      belle canne! Se s’avessano a casa, quante ma’ rocche ci si
196     28|     rocche ci si farebbano.~ ~– A casa, a casa! – sbergolò il servitore. –
197     28|          farebbano.~ ~– A casa, a casa! – sbergolò il servitore. –
198     28|           donne.~ ~E ritornorno a casa.~ ~Doppo si fece allora
199     28|          diritti! Se s’avessano a casa, quanti ma’ befusi per
200     28|            fusi per filare.~ ~– A casa, a casa! – bociò subbito
201     28|         per filare.~ ~– A casa, a casa! – bociò subbito Tonino. –
202     28|           Nun mi par vero! Anco a casa i’ sono avvezza a lavarmi
203     29|         corbello vôto arritornò a casa e si presenta alla signora:~ ~–
204     29|           poi arritorna diviato a casa.~ ~Quando la su’ mamma lo
205     29|           unico, e son fuggito da casa e, cammina cammina, mi sono
206     29|        attraversai nel fuggire da casa.~ ~Dice il Capitano:~ ~–
207     30|         campa di lemosine. La mi’ casa nun ha tanto merito che
208     30|          vonun m’aete menato ’n casa vostra. Gnamo, nun me la
209     30|        però che in nel partire di casa tu nun lassi nulla: piglia
210     30|     badassi di nun lassar nulla a casa di mio, insennonò poer’a
211     30|          collo di pecora insino a casa del Re, e la sposa dovette
212     30|        alla vasca del giardino di casa sua:  gli comandò  cavarsi
213     31|           accosì potrò arrivare a casa mia insenza cascar giù morto
214     32|     assieme, e quando tornavano a casa l’Assunta, sempre piena
215     32|           e se te torni la sera a casa insenza il filato finito
216     32|               Arritorna la sera a casa la Rosina col su’ fastello
217     32|     tientela a far le faccende di casa, che con le vacche ci vo’
218     32|          poi l’Assunta riviense a casa la sera insenza fastello
219     32|   brustoline.~ ~Torna la Rosina a casa cogallonzoli mezzo allegra
220     32|        lei steva alla finestra di casa lavorando e cantava delle
221     33|        sarà grande, anderà via da casa e vonun lo vedercele ma’
222     33|      provate. Tienetelo sempre in casa il figliolo, che si diverta
223     33|         figliolo a ’un nuscire di casa: ma propio furno sforzi
224     33|        punta voglia di fuggire di casa. Datemi uno stioppo, de’
225     33|           loro per rivienirsene a casa a rivedergli.~ ~– Eh! nun
226     33|       restar solo. Te arritorna a casa, e portagli le mi’ bone
227     33|         mprumessa d’arritornare a casa fatta a su’ madre e a su’
228     34|       sotto il braccio riviense a casa sua, addove i su’ figlioli
229     34|         andette il giorno doppo a casa del su’ contadino per istarci
230     34| addoperare a tu’ piacimento, e ’n casa mia sarà più meglio custodita.~ ~
231     34|           sul coperchio, ma va’ a casa del padrone e cerca di barattargliela
232     34|          di nulla; poi riviense a casa con la su’ scatola ricuperata,
233     34|         la gente pianava tutta la casa del padrone; ma [297] sona
234     34|      malanno, corse infurito alla casa di Giorgio per far le su’
235     35|    lavorare e mantieneva tutta la casa, da poero bracciante, veh!
236     35|      spintoni lo buttorno fora di casa [299] e gli sbacchiorno
237     35|      pesto e svergognato, corse a casa piagnendo dal Savio.~ ~Dice
238     35|          sie’ la rovina di questa casa. Sorti di qui, bue, o tu
239     35|         giudizio, e provvedi alla casa, se ti rinusce.~ ~Quando
240     35|      bisogna ch’i’ provvegga alla casa.~ ~E ’nsenz’altri discorsi
241     35|     compri io per provvedere alla casa.~ ~Addimandal Savio:~ ~–
242     35|           bisognò dilontanarsi da casa e ’gli era verno, sicché
243     35|        testa con teco e guarda la casa. Abbi ’l tu’ pensieri alla
244     35|         ho volsuto dire, nusci di casa, allocco!~ ~In quel mentre
245     35|           strada per tornarsene a casa.~ ~Addove arrivi, a quel
246     36|         incomidare. Vienga pure a casa con meco, – arrispose il
247     36|          Nentrava dunque in nella casa del contadino e già la donna
248     36|         Ma che vadia pure il Re a casa sua allegro e matto per
249     36|     braccia e lo porta con seco a casa, e l’allegrezza di questo
250     36|         ce gli ho. Lassatem’ire a casa a chiedergli al babbo e
251     36|    signori che t’hanno rallevo ’n casa.~ ~– Come? Che discorsi
252     36|   rimanette isbalordito e corre a casa, e volse sapere in che mo’
253     37|          e via! scappa di corsa a casa tutta ’mpaurita.~ ~La mamma
254     37|           lassassi nulla di mio a casa, s’i’ nun volevo capitar
255     38|         acchiapparlo e portarlo a casa alla su’ mamma, perché lei
256     38|            siemo tanto affamati a casa e nun s’ha pane: ugni cosa
257     38|          perché lui lo portassi a casa; ma gli comandò a Gianni,
258     38|         mulino dimolto lontano da casa nostra. ’Gnamo! chetatevi,
259     38|          di verno, Gianni portò a casa una pezza di lendinella
260     38|              E poi se n’andiede a casa diviato.~ ~Le parole di
261     38|           c’era di vecchio per la casa.~ ~Dice la Principessa:~ ~–
262     39|           desse a rilevare in una casa di contadini cristiani;
263     39|    repente picchiare all’uscio di casa, e a male brighe che ebbano
264     39|    accordo.~ ~L’Ebreo quando fu a casa soa, per prima cosa chiamò
265     39|           mane e ti mando fora di casa. Abbi giudizio, perch’i’
266     39|      spintoni la mettiede fora di casa sino a un bosco lontano,
267     39|          rivienuto dalla guerra a casa trovò tutti che piagnevano,
268     39|           ricovero, bona gente di casa.~ ~Al picchio e a queste
269     39|            I’ ho trovo albergo ’n casa di bona gente, che m’ha
270     40|             Che n’ho io a fare? A casa mia de’ canocchiali, e delle
271     40|          mattina passò dinanzi la casa in dove il Principe steva
272     41|       fora per andarsene verso la casa dell’Orco; ma quando lui
273     41|        acqua; te allora nentra ’n casa e con quel cotone tappa
274     41|       rubo. Non vedi, la porta di casa nun è serrata.~ ~E ’nsenza ’
275     41|         stiede a aspettare che ’n casa fussano a letto.~ ~Bisogna
276     41|         gli disse che ritornass’a casa dell’Orco addirittura, perché
277     41|         altre volte si niscose ’n casa dell’Orco, e quando sentette
278     41|        ringhi buttava all’eria la casa; sicché l’Orco nun potiede
279     41|      cassa da morto. È sbasito ’n casa del Re il vostro nemico,
280     42|         aitarlo nelle faccende di casa.~ ~Ma quell’omo arrispondeva
281     42|           la maestra e la menò ’n casa, e ’n sulle prime le cose
282     42|         l’omo lo fanno scappar di casa dumalanni, la donna cattiva
283     42|         se c’è del male ’n questa casa, vedi, briccona, ’gli è
284     42|           per sempre, e vienuto a casa raccontò alla su’ moglie
285     42|         nnanzi, riviense alla su’ casa in nel mentre che la matrigna
286     42|         lei deccola che apparse a casa in nel mentre che la matrigna
287     42|   lassamolo pure arritornarsene a casa a battibeccarsi con la su’
288     42|         la strada per rivienire a casa nun gli rinuscì trovarla
289     42|           nun m’ha volsuta più ’n casa e m’ha concio accosì. I’
290     42|         male e m’han mando via di casa.~ ~Scrama il Re:~ ~– Poera
291     42|            sicché lui arritornò a casa scapolo siccomera partito.~ ~
292     42|   disgrazia che gli è successa ’n casa sua, nun c’è per anco volsuto
293     42|    raggiugnette ’n sulla porta di casa.~ ~I bambini si messano
294     42|           allegrie fece ritorno a casa sua, e prima si fermò al
295     43|        per dormire, perché la su’ casa ’gli era lontana.~ ~Dice
296     43|       riavuta, il bambino tornò a casa sua dalla mamma e gli fece
297     43|           i parenti viensano alla casa nova della donna; ma sona
298     45|            gnamo, ti si conduce a casa dalla zia, che sarà contenta
299     45|         bocian loro: – vientene a casa, e vederai che anco la mamma
300     45|         via, e ’ntanto riviense a casa delle cugine, che già era
301     46|          anco del babbo; sicché a casa nun vedendolo più arritornare
302     46|           fare insenza nissuno di casa mia con meco?~ ~Dice Andreino:~ ~–
303     46|         spassi. I’ son partito da casa con l’idea di trovar l’acqua
304     46|     insennonò arritorna diviato a casa tua. Arricordati che l’isola
305     46|           d’andarsene e tornare a casa sua in Spagna; sicché montato
306     46|        pure volevano tornarsene a casa in compagnia delle spose.~ ~
307     46|          spersi e gli ho rimeni a casa; son ito alla città della
308     46|       tempo Andreino ricomparse a casa da su’ padre, e tutti parevan
309     47|         pieno d’artieri, e in una casa ci abitavano sole tre ragazze
310     47|       chiacchiere col nentrare ’n casa; e tutti e’ giorni questo
311     47|           Tieresa. – Rimenatemi a casa mia. Nun ci vovienire
312     47|         assassini arritornavano a casa carichi di robba rubbata;
313     47|          donna per le faccende di casa e per aprirci il uscio la
314     47|         carrozza ’gli arriva alla casa delle ragazze, che gli feciano
315     47|         in ugni mo’ arritornare a casa sua; ma fu inutile, perché
316     47|    vendiede ugni su’ possesso, la casa, la mobiglia, i vestuari,
317     47|         noi si potrebbe vienire a casa con qualche braccio rotto
318     47|            sicuri di ritrovare la casa in ordine e chi gli aspettava
319     47|       vecchio per in verso la su’ casa.~ ~Picchia, chiama, fistia
320     48|          rimanere con meco qui ’n casa, e diventarel capo della
321     48|       accoglienze, e l’albergò ’n casa sua.~ ~A farla corta, Giuseppe
322     48|          n capo di fabbricare una casa, e con quest’idea ne tiense
323     48|           nuscire e arritornare a casa sua nun c’era punti versi.
324     48|        bottega e arritornarsene a casa sua. Se m’arricordo bene,
325     48|        istrada per rivienirsene a casa sua. Addio, addio.~ ~A male
326     48|          addio.~ ~A male brighe a casa il Vecchio raccontò a’ sua
327     48|         visitare a su’ piacere la casa del su’ fido cognoscente
328     48|   Giuseppe si ristabilì nella su’ casa e  per sempre ci rimanette.~ ~ ~ ~
329     49|         da starsene da signore in casa mia nun me ne manca. Dunque
330     49|          arei accezione. ’Gnamo a casa, si sentirà.~ ~Sicché dunque
331     49|         che l’Assunta si trovò ’n casa di Tognarone, lui gli diede
332     49|       quando Tognarone riviense a casa gli diede a intendere che
333     49|         Tieresina arriva che fu a casa:~ ~– Addov’è l’Assunta?~ ~
334     49|           e principia a girar per casa barbottando: – Manetta,
335     49|          ridente si presenta alla casa delle tre sorelle, e quando
336     49|          si fermorno per insino a casa, e quando nentrati, disse
337     49|          che Tognarone riviense a casa e’ gli disse d’averlo ubbidito,
338     49|      Tognarone per ritornarsene a casa sua in ugni mo’.~ ~Doppo
339     49|     riscontrarlo, l’accompagna ’n casa e gli fa mille finezze;
340     49|           s’arrivolse in verso la casa della Caterina; ma arrivo
341     49|    cassone, da ultimo viense alla casa della Caterina, lo lassò
342     49|    portarmi quest’altro cassone a casa mia, perché son otto giorni,
343     49|         ire subbito col cassone a casa tua?~ ~E la fantoccia, sì.~ ~
344     49|           cane Tognarone arriva a casa sua, e vede la porta sempre
345     49|        un’accetta e via a gambe a casa de’ vecchi per affettargli
346     50|         un cane, e se n’andiede a casa mezzo ’nvecille per lo spregio
347     50|      bastimento e poi arritornò a casa ricco sfondolato, e la prima
348     50|         alla rifruga e riviense a casa a cavarsi quel travestimento
349     50|       sposa; e lei si niscondé ’n casa sua e nimo ne seppe più
350     51|           La Caterina rimanette a casa co’ il bambino, e lo sposo
351     51|        dolore e se ne fuggitte di casa mezzo ammattita, e ora...~ ~
352     52|         sorte per poi rivienire a casa e raccontare a su’ pa’ tutt’
353     52|          più basse faccende della casa.~ ~[432] Dunque, in nello
354     52|          tempo d’arritornarsene a casa.~ ~Peppe con la borsa e’
355     52|              Ma quando s’arriva a casa bisognerà bene che gliel’
356     53|      trandugiare a ritornarmene a casa.~ ~Con quest’idea, va dunque
357     53|    assieme, e siccome le donne di casa fanno ’l pane, i’ ti darò
358     53|        arritornavano di Maremma a casa: feciano cognoscenza e si
359     53|          capace che sono bell’e a casa sua.~ ~Sicché cenò solo
360     53|      giorno; e avviatosi ’n verso casa, vedde ’n sulla terrazza,
361     53|       principi, e specialmente ’n casa della vedova. Che siete
362     53|         per tempo l’omo picchiò a casa sua; ma dapprima la moglie
363     54|   rinsenerassi per ritornarsene a casa, e in quel mentre che lui
364     54|           le cinque lui era già a casa.~ ~La moglie Gaspera, che ’
365     54|     andeva più mai; rimpulizzì la casa, comperò della terra, tiense
366     54|        ceste del ciuco riviense a casa tutt’allegro della sorte
367     54|        dal ciuco che ci votava la casa! Ora però ti si  la paga
368     54|          con quel brutto carico a casa sua. Dice:~ ~– Che se ne
369     54|          e per la mana lo menò ’n casa a ricucire Gigiuccio; in
370     54|          vi rinusce ’nsegnarmi la casa addove vo’ ricucisti quel
371     54|     perché lui cognosceva bene la casa di Menico, e di notte gli
372     54|          nun poté ricognoscere la casa segnata dal calzolaio, e
373     54|           stasera ci fo su quella casa una croce con un po’ di
374     54|        quella serva sta ’n quella casa, e’ nun c’è modo ch’i’ gliela
375     55|         che prima d’arritornare a casa si volse vedete la vostra
376     55|          regali, e presto furno a casa della vecchia.~ ~Dice il
377     55|         per le legna; i’ resto ’n casa per [455] buscarmi un po’
378     55| Vergognosa e il Re se n’andorno a casa pieni di beregali, e il
379     55|      passa un rio, e alla seconda casa propio e’ ci abita la balia
380     55|       ebbe il rio si ritrovò alla casa che cercava.~ ~’Nentra e
381     55|       donna: – i’ non ci vo mai a casa il mercante. La mi’ figlioccia ’
382     55|          figliola, arrivorno alla casa di campagna, e il Re disse:~ ~–
383     55|      sonavano a festa; e arrivi a casa, subbito la madre domandò:~ ~–
384     55|          persuaderle a nuscire di casa.~ ~Ma per un capriccio,
385     56|      appunto in sul dirieto della casa e orto del mercante ci steva
386     56|         Ora i’ lo vo a pigliare a casa, perché con meco nun ce
387     57|      conversazione ’gli era ita a casa, quel mammalucco di giovanotto
388     58|        soprappensieri riviense ’n casa e se n’andiede dalla moglie
389     58|          fora e nun eran rimasi a casa che ’l Padre Cesere e il
390     59|        per iscoprire la strada di casa sua e se trovava il su’
391     59|        tempo.~ ~Rimesso che fu ’n casa sua Fiordinando nun s’addimostrava
392     59|         strada per ritornarsene a casa sua. Bensì nun istiede a
393     59|          Fiordinando ritornorno a casa e furno ricevuti con festa
394     60|    tieneva quasi sempre chiusa ’n casa, nun la mostrava a nimo
395     60|     Sicché dunque Anselmo torno a casa con quella risposta, concredendo
396     60|          pefatti sua, e nimo di casa l’aveva visto nentrare e
397     60|           e si portò diviato alla casa del Filosafo veneziano.~ ~
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