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Alfabetica [« »] diedegli 1 diedero 1 diedi 3 dientro 343 dietro 19 difaccia 1 difatti 6 | Frequenza [« »] 355 lì 354 tutti 345 palazzo 343 dientro 329 delle 326 chi 318 subbito | Gherardo Nerucci Sessanta novelle popolari montalesi Concordanze dientro |
Novelle
1 1| poi pian pianino nentrò dientro.~ ~Il giardino si vedeva 2 1| incantato, il Mostro fece lì dientro vedere alla Zelinda il su’ 3 1| una selva e vi si persan dientro: gira di qua, gira di là, 4 1| vedete! dalla parte di dientro, e’ c’è una gabbia d’oro 5 1| e lassate che si vienga dientro, e accada quel che vol accadere.~ ~ 6 1| cofacce: quando po’ sarete dientro, tappate col cotone tutti 7 1| l’Orchessa fece rientrar dientro que’ du’ smarriti, gli menò 8 1| badarono soltanto a niscondersi dientro una macchia. L’Orco si accontentò 9 1| Orchessa aprì, gli messe dientro, gli ristorò e poi gli fece 10 2| pensarci, apre il buratto, e dientro ci vede un omo con un barbone 11 2| insenza manco guardare dientro a su’ orci; e accosì, propio 12 2| ebbe in casa, gli messe dientro a cento sporte, perché ci 13 3| diedano il permesso di nentrar dientro e lo condussano alla presenzia 14 3| apersano la porta e lei nentrò dientro.~ ~Il Re in nel vederla 15 3| una stalla per mettercela dientro. L’oste gli disse, che per 16 3| le mane e se le ficcava dientro a’ capelli.~ ~A quel modo 17 4| meglio panni che ’gli aveva dientro la cassa, e, data una pulita 18 4| rimiscolò tutto il sangue dientro alle vene. Lui borbottava 19 4| Sua Maestà, franca entra dientro; e a male brighe vista la 20 4| Che sarà? Ficca gli occhi dientro e vede una cucina, e lì 21 4| Re s’era gufo infrattanto dientro a un armadio.~ ~Il coco, 22 4| come se avessin del piombo dientro al cervello. Si cominciano 23 4| palazzo e lo messan subito dientro il letto.~ ~Innunistante 24 4| donna di pasta, e l’accomidò dientro alle casse del corredo e 25 5| Isderta! Va’ dalle Fate dientro al bosco e domandagli lo 26 5| quel fracasso dissan di dientro le Fate:~ ~– Metti un dito 27 6| menar la Bell’Ostessina dientro a un bosco e lì ammazzarla 28 6| Ostessa gli addimanda se dientro al core lei ci pole leggere.~ ~ 29 6| si sentissi de’ balziculi dientro al core: in ugni mo’, siccome 30 6| del palazzo, comanda che dientro ci sia per tre anni di fila 31 6| meraviglia, in nel rinvienirgli dientro al capo una grossa chiave. 32 6| fattosi coraggio si mettiede dientro col su’ servitore e cominciorno 33 6| il foco bruciava allegro dientro al camminetto. I du’ forastieri 34 7| che steva il ragazzotto dientro a quel sasso, quando ci 35 7| ugni volta che tu l’apri, dientro ci sarà una muneta d’oro. 36 7| 56] e ugni volta c’era dientro una bella muneta d’oro lampante; 37 7| diventare genero del Re; e dientro a quel brutto logo c’erano 38 8| animale, che subbito sparì dientro l’acqua; ma lui, vienuto 39 8| il pescio ce lo ritrova dientro; e senza badare alle su’ 40 8| teste mozzate, le nisconde dientro a un sacco, e pigliato un 41 8| forte e mostrava le teste dientro al sacco come prova che 42 8| abbino le su’ sette lingue dientro la bocca.~ ~Ma siccome le 43 8| la voglia di cacciar là dientro: ma la moglie lo scongiurava 44 8| e pensò meglio di bucar dientro e lì aspettarci il giorno.~ ~ 45 8| primogenito, e rimanette anco lui dientro la grotta trasmutato in 46 9| e si rimpiatta per bene dientro al fogliame, nun sapendo 47 9| vecchio calò il ragazzo dientro la buca e con lui tutta 48 9| aprirla.~ ~Quel ragazzo di dientro quando buttò gli occhi su 49 9| scenderò anch’io costì dientro e tu mi dira’ chi siei e 50 9| finiti i mi’ dodici anni, dientro quaranta giorni dovevo essere 51 9| il ragazzo ci si attuffa dientro, e ’n quel mentre che ’gli 52 9| che un raggio sbacchiava dientro la porta d’un gran palazzo 53 9| che Ferdinando si rinvolge dientro una pelle di bestia ben 54 9| quelle maraviglie che c’erano dientro; vienuta poi la mattina 55 9| aperta, sicché lui nentra dientro e vede una stalla con un 56 10| del padrone e chi ci steva dientro, e gli arrisposano:~ ~– 57 10| quegli animali, e lassatolo dientro, chiusano la bussola.~ ~ 58 10| soprascritta diceva a quel mo’, e dientro si faceva assapere al Re 59 10| che almanaccarsi, perché dientro alle lettere c’era scritto 60 10| Gli aprono lo sportello e dientro la carrozza ci steva sieduta 61 10| contento, menò giù la sposa dientro la cappella, e tutti rimasano 62 10| pigiata ci potessi star dientro una tela di lino di cento 63 11| mettiede in una scatolina dientro ’l cassettone e nun ci ebbe 64 11| color d’acqua del mare con dientro tanti pesci d’oro che ci 65 11| acqua del mare e co’ pesci dientro che ci notavano, perché 66 11| rinvolto di robba e ci siano dientro anco i tre vestiti che v’ 67 11| che lei subbito si ficcò dientro alle trecce.~ ~Infrattanto 68 11| color d’acqua del mare e dientro gli ci notavano tanti pesci 69 11| zuppettina con gli erbi e dientro ci niscose lo spillo d’oro 70 11| zuppettine con gli erbi, e dientro a ognuna ci tuffò niscosti 71 11| anello e il ritratto che eran dientro le zuppettine?~ ~Arrisponde 72 12| e-fatta si buttò a diacere dientro a un cespuglio per aspettare 73 12| vienuto al finestrino di dientro alla cammera e domandò a 74 12| Quando gli sposi furno dientro in cammera soli, abbeneché 75 12| carrozza, il Re ci sale dientro, e, senza dire addio a nissuno, 76 12| Ma questa creatura che è dientro di me nun ci ha colpa nel 77 12| e-fatta gli ci aveva messi dientro.~ ~A quella vista il Re 78 14| figliolo del Re si sperse dientro una macchia e nun gli rinusciva 79 14| che stia fori o che stia dientro, tanto il pericolo è il 80 14| agguantare la scatola con dientro le Melangole e raccomandarsi 81 14| la scatola che ci vedde dientro, e via gambe mie! ’gli andeva 82 14| Donna del forno, buttacelo dientro.~ ~E la donna:~ ~– Noe: 83 14| fatato e lo ficca tutto dientro al cervello della sposa, 84 15| Tienete questo ’nvolto; dientro c’è del lino. Che lei me 85 15| nvolto e col lino che c’è dientro, lui comanda che tu gli 86 15| per nun nentrar subbito dientro con la bestia strafelata 87 15| ritirava ’n su, come se dientro ci fussano de’ pesci chiappati.~ ~ 88 15| la cosa che t’è più cara dientro al palazzo reale, ma fora! 89 15| su’ padre domanda dal di dientro:~ ~– Chi è a quest’ora?~ ~– 90 16| spogliò tutto e buttatosi dientro al letto, s’addormì in nel 91 16| disse:~ ~– Va’ pure, ma che dientro a otto giorni tu sia ritornata, 92 17| il su’ pensieri che aveva dientro al core. Tutti e dua gli 93 17| sicché si sturbò Ruberto dientro al core e mulinava nella 94 17| sposarsi, mentre ch’i’ ero dientro un convento. Ma siccome 95 17| sapeva nemmanco lei che fare dientro un paese incognito, addove 96 17| su’ strumenti, e scoprono dientro il capannotto quella bella 97 17| ragionari della ragazza. Pensava dientro di sé: “Ma che diranno alla 98 17| Principe alla Maria la mettiede dientro al foco, e lei ne scrisse 99 17| di sasso in nel sentirci dientro quella cruda volontà del 100 17| sentito quel che ci diceva dientro, lei ne riscrisse un’altra 101 17| popolo, e lesti la ficcorno dientro la cassa co’ bambini, e 102 17| un botro una buca fonda dientro a un masso, addove si niscondette 103 17| Parigi.~ ~A male brighe dientro le porte rimanette però 104 17| cacciare le bestie d’ugni sorta dientro alle boscaglie. Gnamo, risolviti, 105 17| sulla sponda ci si buttò dientro, e passata di là, stiede 106 17| Felicina co’ bambini eran morti dientro la catasta di legna in sulla 107 17| quando il corteo nentrò dientro, il popolo in folla grande 108 17| e accosì lei ci bruciò dientro colla su’ superbia e ’gli 109 17| baule, addove ci sarà stato dientro per un dieci lire di stracci, 110 18| serrato con ugni ben di Dio dientro, e con tre prode di prezzemolo 111 18| avessin volsuto stiaffare dientro a un caldaja per poi mangiarti 112 18| rinchiuse in una stanza dientro una torre, addove nun c’ 113 18| questi pidocchi e mettigli dientro a un cannone di canna. Ti 114 18| tutti e dua ci s’attuffano dientro, sicché la Prezzemolina 115 18| trasmutò in una chiesa con te dientro a dire la Messa e il ragazzo 116 19| figliolo maggiore saliti dientro, allo stiocco della squerza 117 19| padre e il mi’ fratello dientro nun l’ho possuta più raggiugnere, 118 19| vadia nel bosco a dormire dientro la capanna. Ma prima aspetta 119 19| nel Portogallo, e propio dientro la città reale.~ ~Lui nun 120 19| che Menichino ’gli entrò dientro nella cammera, addove il 121 19| sperti nel mestieri: e dientro ugni cosa stramoggiava; 122 19| Menichino quando lui c’era dientro, e vedde pur troppo che 123 19| aperta e la verga fatata dientro ’l cassettone, il su’ fratello 124 19| scaraventa fora della finestra dientro al giardino.~ ~Del rubbamento 125 19| signori di tutte le sorte, e dientro un dificio ricoperto col 126 19| sgattaiolarsela, ma con una ferita dientro una coscia.~ ~Il Re nun 127 19| ispassarsi, scese a spasseggiare dientro al giardino, quando a una 128 19| del male, diviato nentra dientro la cammera e si mettiede 129 19| domande uno con l’altro e dientro un’ora ognuno cognosceva 130 20| discorrivano infra di loro dientro a una casa; sicché lui si 131 20| scatola con le creature dientro; la scatola imperò, perché ’ 132 20| feciano altro che rientrar dientro e mettersi giù a sedere 133 20| Picchia al portone, e di dientro la ragazza domanda:~ ~– 134 20| poco che nun si cacorno dientro alle gonnelle dalla pena, 135 20| forastiero. Quand’uno è dientro al prato, bisogna che nun 136 20| questa sciaurata confitta dientro al muro.~ ~Dice la ragazza:~ ~– 137 21| uno; i capi che ci vanno dientro saranno di chi ène il rinserrato.~ ~ 138 21| andiede alla città vicina, e dientro in nel murato badava a sbergolare 139 21| oro e l’argento, lo messan dientro al coio; e già il sole spuntava, 140 21| insenza nemmanco guardarlo dientro e glielo pagò a Zufilo sprofumatamente; 141 21| che ho pensato? Cuciamolo dientro un sacco e po’ si porta 142 21| quasimente buio e Zufilo dientro al sacco mugolava e piagneva 143 21| E che ci fa’ tene costì dientro? Chi siei?~ ~E Zufilo da 144 21| via il sacco col pastore dientro, che nun se ne seppe mai 145 22| è che tu partorisca qui dientro al palazzo.~ ~– Sarà tutto 146 23| nella città reale: nentra dientro, e al primo rigattieri che ’ 147 25| brillantini e come lagrimosi dientro, e una cera rosata com’una 148 25| capannotto, e ci si mettiedan dientro a riposare il resto della 149 25| muragliene e di lassù guardava dientro se scoprissi l’uccellino. 150 26| Angiolino, doppo aver ripensato dientro di sé, disse:~ ~– Maestà, 151 27| aprirno e lui ’gli entrò dientro; e quand’ebbe bevuto il 152 27| le du’ balie gli mettiede dientro al letto della sposa in 153 27| con que’ bambini serrati dientro e butti in nella gora del 154 27| Loro e’ vi han ricolto dientro una cesta nel bottaccio, 155 27| palazzo, e che nun ci manchi dientro nulla.~ ~Lui battette la 156 27| bambini lo feciano nentrar dientro, e lo menorno a visitare 157 27| che l’aveva vista bucare dientro la carbonaia a niscondersi; 158 28| giorno le ragazze rientrano dientro in cambera e ti veggono 159 28| bella,~ Du’ occhi neri, dientro la su’ favella:~ Carissima 160 28| bella,~ Du’ occhi neri, dientro la su’ favella:~ Carissima 161 28| bella,~ Du’ occhi neri, dientro la su’ favella:~ Carissima 162 28| bella,~ Du’ occhi neri, dientro la su’ favella:~ Carissima 163 28| bella,~ Du’ occhi neri, dientro la su’ favella:~ Carissima 164 28| rimanente de’ panni e si tuffa dientro la pescaia; lei però disse:~ ~– 165 29| dal Regno e te ti serro dientro una torre. Ha’ tu capito?~ ~ 166 29| disubbidiente, anderete carcerata dientro la torre e a mi’ volontà.~ ~ 167 29| Adelame con un corbello e dientro la su’ mercanzia, nescì 168 29| che animo lei starà lassù dientro serrata.~ ~– Figuratevi! – 169 29| sempre viva e carcerata dientro la torre.~ ~Arritornato 170 29| imprumesso a Antonio, e dientro la lettera ci diceva:~ ~“ 171 29| vista una barchetta ci saltò dientro con l’Adelasia e la su’ 172 29| capanna di frasche, che dientro c’era un Eremita vecchio 173 29| ha male; rientrati però dientro, tutti s’accorgono che la 174 29| aveva in mano una gabbia con dientro un uccellino raro. A Germano 175 29| babbo, e ’mpaurita corse dientro alla capanna, ne’ serrò 176 30| lei se ne scordò, e monta dientro ’n carrozza insenza nemmanco 177 30| steva raunata al solito dientro la sala, e quando veddano 178 30| prendette e la stiacciò, e dientro c’era la camicia cucita, 179 31| Pipetta diviato andiede dientro la stalla, e trovata la 180 31| e la stipa, e serrato lì dientro con la malata, quando ’gli 181 32| tutta chiusa per mettercela dientro, e accosì a lei il sole 182 32| In nel buttare la stipa dientro al forno acceso, il coco 183 33| andeva a tienergli compagnia dientro al letto.~ ~Allora lui pensò 184 33| il giovanotto si trovò dientro a un bellissimo giardino 185 33| quanto ’gli è chi son qua dientro?~ ~E quelle:~ ~– Dimolti 186 34| mangiorno, che! diluviorno; dientro il corpo nun gli ci rientrava 187 34| Giorgio.~ ~– Deccolo qui dientro in questa scatola. Basta 188 35| di dieci paoli, che c’era dientro, e poi la dà al pentolaio 189 35| tondo luccichente che c’era dientro.~ ~Il Savio stiede ’n sull’ 190 35| il forno, poi ci accomida dientro una sieda e ci mette lì 191 35| capo-ladro:~ ~– Dicerto, dientro a’ rami c’è qualche uccellaccio. 192 36| imbattette con un contadino, che dientro a una selva strolagava di 193 36| creatura sciaurata lì a diacere dientro un cesto di stipa nel bosco 194 36| un bosco, lì dibandonato dientro un cesto di stipa con una 195 36| cancello d’un giardino, che dientro c’era un giardinieri a innaffiare 196 36| d’accordo e l’alloggiorno dientro proprio al Palazzo reale, 197 36| del Portogallo, e c’era dientro scritto, che ’l currieri 198 37| lapida, l’aperse e turuntù! dientro a balziculi; arriva che 199 37| l’olio bolliva, ci ficcò dientro le mane a dita stese e deccoti 200 37| nel chinar giù il capo dientro la cassetta del cassettone, 201 37| questo velo e rinvoltaci dientro ’l capo. I’ nun posso far 202 37| ugni mo’ la noce l’aperse e dientro ci trovò la libbra del lino 203 37| e chi la cuce più meglio dientro otto giorni quella sia la 204 37| Comanda a queste tre donne che dientro otto giorni cerchino di 205 37| come quando i’ la trovai dientro la buca e più bella che 206 38| un giorno Gianni ’gli era dientro a un bosco a cercare di 207 38| Principessa sia serrata dientro a una torre con delle guardie 208 38| dirimpetto, che i’ ci possa star dientro da par mio; e po’ vo’ anco 209 38| tasche e il Re lo trovò dientro la sua. Guà! poer’omo, diviense 210 38| serbava accosì niscosta dientro un cassettone fra delle 211 39| dicesti, che se nun tornavi dientro dieci anni no’ se ne facessi 212 39| glielo prendette e scaraventò dientro al foco, e doppo a lei ’ 213 39| alto e insenza porte, e dientro con un bel giardino e un 214 39| più qui dibandonata. Vieni dientro al mi’ palazzo; c’è la Regina 215 39| attuffò i su’ moncherini dientro l’acqua, e, stupore! prima 216 40| Tutt’a tre que’ giovanotti dientro di sé pensavano d’aver la 217 40| picchiava le mane nel capo, e dientro una cammera il medico e 218 41| stalle con dimolti cavalli dientro e affacciatosi disse al 219 41| soltanto poteva toccarlo dientro la stalla.~ ~Dunque, nun 220 41| di notte tu sie’ niscosto dientro la stalla; te vederai che ’ 221 41| poteresti sdraiarvi lì dientro per una prova.~ ~L’Orco 222 42| fichi-secchi, te serrala dientro, e doppo vederai che ti 223 42| tempo lei era ruzzolata dientro la cassa, la Rosina lesta 224 42| cassone, e ’gli è casca dientro e nun è più nuscita di lì.~ ~– 225 42| doppo cena tu la rimeni dientro al bosco questa sfacciata, 226 42| dalla paura si niscondette dientro una fratta. ’Gli era il 227 42| aschero però se lo niscose dientro al core per metterlo fora 228 42| palazzo e andette a serrarsi dientro un convento.~ ~Dunque il 229 42| nova, e gliene mettiede dientro la bolgetta un’altra, addove 230 42| sentire le cose che c’eran dientro la rabbia se la mangiava 231 42| mesi, e accosì la buttassin dientro il mare; poi, per inganno 232 42| restorno in nel vedere che dientro c’era la Rosina e le su’ 233 42| convento e che dicerto lì dientro la Regina gli scambiava 234 43| su’ bestia gli eran serri dientro la su’ stanza, lui si mettiede 235 43| e quando il bambino fu dientro la cambera, lui stiede a 236 44| pigliare chi volse albergar lì dientro. Bada, veh! quello che insenza 237 44| mettetemi pure a dormire là dientro.~ ~Al fattore nun gli parse 238 44| nnanzi un gomitolo di liccio dientro la cassetta del tavolino, 239 44| gli altri stati la notte dientro ’l palazzo delle paure.~ ~ 240 45| menorno Paolino mezzo brillo dientro la su’ cambera, ma gl’insegnorno 241 45| quaranta munete lassate dientro le tasche de’ calzoni, e 242 45| obbligorno Paolino a calarsi dientro la sepoltura, se lui nun 243 46| le vele e lassò Gugliermo dientro a quell’isola.~ ~Gugliermo, 244 46| Girando, arriva Giovanni dientro a certi ameni giardini tutti 245 46| restare assieme a Gugliermo dientro il palazzo, e anco lui nun 246 46| che mai ’nvaghito, scese dientro l’isola e principiò a girare 247 46| Armenia.~ ~Quando fu Andreino dientro l’Armenia, per ugni parte 248 46| viense a una porta e nentrò dientro a una grande e bella città; 249 46| argento con quattro mela dientro.~ ~Andreino dunque mangiò 250 46| con un bel letto parato, e dientro c’era tutta ’gnuda una leggiadra 251 46| braccio man ritto verciavano dientro il bacino otto zampilli 252 46| bottiglia e gli ce ne messan dientro il baule un’altra simile 253 46| questo figliolo ’ngrato dientro la macchia e che sia morto, 254 46| bene Sua Maestà di mandare dientro un mese Andreino all’Isola 255 47| scesano e la Tieresa la messan dientro, e Tonino gli disse:~ ~– 256 47| come la Tieresa e po’ butta dientro la stanza degli ammazzati.~ ~ 257 47| scappare al sicuro di qui dientro, e i’ vi menerò nel mi’ 258 47| essere innocente; ma però dientro gli sbatteva ’l core e n’ 259 47| città reale, e a male brighe dientro fecian subbito le guardie 260 47| calci, e s’accorgevano che dientro era vôto di persone vive.~ ~ 261 47| pietre di gran prezzo, e dientro alla colonna ci serrò un 262 47| stato quel ragazzetto serro dientro la colonna, che pian pianino 263 47| lei ce la vo’ bollire viva dientro.~ ~Il più piccino de’ ladri, ’ 264 48| ngegnoso e che sempre ruminava dientro al capo di fare un viaggio. 265 48| pensò alle robbe che tieneva dientro al baule, l’aperse e prendette 266 48| finire dibandonato vivo dientro una sepoltura di morti, 267 48| quando l’ebbano mettuto dientro lo sprofondo, gli diedano 268 48| era un’apertura che finiva dientro al mare. Dunque, tutt’allegro 269 48| chiaro della luna luccichente dientro l’acqua e s’arritrovò a 270 48| a domandare chi fusse là dientro.~ ~Dice Giuseppe:~ ~– No’ 271 48| Vecchio, – e lo lassamo qui dientro con la su’ libertà.~ ~Allora 272 49| acconsentire, e ’nsomma, dientro la settimana diviense moglie 273 49| po’ ti serro per sempre dientro una stanza. A bon intenditor 274 49| trova la Manetta di morto, dientro la dispensa? È segno ch’ 275 49| comando, e che te ubbidisca. Dientro alla dispensa e’ c’è una 276 49| schifo d’aversi a mettere dientro lo stombaco la Manetta di 277 49| soggiornami ’l quartieri, e poi dientro la dispensa c’è una Manetta 278 49| del mi’ armadio segreto, e dientro c’ènno tesori d’ugni sorta, 279 49| Tognarone:~ ~– Ma che ci metti dientro?~ ~– Da mangiare, de’ vestiti 280 49| di guardare quel che c’è dientro.~ ~Arrisponde Tognarone:~ ~– 281 49| grandezza e la mettiede dientro al su’ letto, e alla testa 282 49| Caterina c’avessi riposto dientro; ma la Caterina a quell’ 283 50| di nulla; e’ ci mancava dientro il sale.~ ~Dice:~ ~– Oste, 284 50| il Carbonaio e lo niscose dientro un armadio in nell’arcova 285 51| villa, menino la Caterina dientro un bosco e lì gli taglino 286 51| Ho trovo in una macchia dientro al bosco la più bella e 287 51| avvedde del su’ figliolo morto dientro un lago di sangue! Si strappava 288 51| che? Quando s’ha l’amaro dientro al core e’ non c’è zucchero 289 51| ragazza rimasa lì sola gufata dientro un cespuglio e’ la trovò 290 51| coltellate gli ammazzò il bambino dientro il letto, e poi scappò per 291 52| contento di dargliela, perché dientro al su’ core lui preferiva 292 52| della piazza una bara con dientro un morto e che tutti sbergolando 293 52| Picchia e lo fanno rientrar dientro. Ma, poero giovanotto! all’ 294 52| ragazza:~ ~– I’ t’averò dientro ’l core giorno e notte. 295 52| vienirne a capo, e doppo disse dientro di sé:~ ~– Ora ’gli è tempo 296 52| doppo tutti assieme partirno dientro la medesima carrozza per 297 52| simile rimprovero si rodevano dientro e già si sentivano avvogliati 298 52| buttorno il povero Peppe dientro l’acqua, e visto che lui 299 53| imprumesso di rivederla dientro i nove mesi per assisterla 300 53| portano la minestra scodellata dientro una testa di schelatro di [ 301 53| a palesare [441] accosì dientro a un’osteria che portate 302 53| du’ pezzi e cascorno di dientro ’n sulla tovaglia trenta 303 54| una quercia e poi lui ripì dientro al folto delle rame, e ’ 304 54| avveggano del nostro covo qua dientro.~ ~Il capo-ladro fu persuaso 305 54| s’apri e Menico infilziò dientro alla buca, e vedde uno stanzone 306 54| intravvienuto a Menico là dientro al bosco; e l’Agata a male 307 54| per istare più al sicuro dientro al sotterraneo, disse:~ ~– 308 54| Cicerchia, apriti, – e nentrato dientro al sotterraneo trova Gigiuccio 309 54| scoprire chi gli aveva rubo dientro al sotterraneo e portato 310 55| essi e dimolti quattrini dientro, e doppo il Re ci monta 311 55| quel palazzo? Chi ci abita dientro?~ ~Arrispose il camberieri:~ ~– 312 55| trovò una casuccia poera e dientro c’era una vecchia sola che 313 55| Re lesto [454] rinsacca dientro il letto e finge di dormire, 314 55| lungo, e arriva ’n fondo dientro a una cappella, da una cassa 315 55| aprire e mena le du’ donne dientro al salotto della signora.~ ~ 316 55| bisbigliavano e mormoravano dientro a’ capannelli:~ ~– Che vergogna! 317 56| i’ mi lavo. La su’ parte dientro al letto la sa; pole diacersi 318 56| finestrino sortire di là dientro il figliolo del Re e arritornarsene 319 56| focolare, lei lesta, saltata dientro la cucina, prendette la 320 56| fece la Caterina calare dientro la cantina a buio dalle 321 56| resistere; e, scesa giù dientro l’orto, pian pianino in 322 56| propie mane e ficcarci dientro quelle del Principe, che 323 56| l pastrano lei tieneva dientro una sporta il bambino della 324 56| e delle macicane. Lui ha dientro ’l core tropp’aschero contro 325 56| lei la mettiede a diacere dientro ’l letto, mentre che lei 326 56| E che poi mi mettesti dientro la tagliola e fusti ardita 327 56| ha’ portato una creatura dientro una sporta ’n cambera, e 328 57| volta che ci mettevo la mano dientro i’ tiravo fora le munete 329 57| sgomentava, perché a frucare dientro la borsa delle munete nun 330 57| ultimo si mettiede rinserra dientro la su’ cambera e nun apparse 331 57| che a ficcarci le mane dientro e’ si tiravan su piene sempre 332 58| passione però che lui sentiva dientro [482] di sé ’gli era tanto 333 58| fine capitò a una grotta dientro uno sprofondo, e ci abitava 334 58| siedere sur una spianata dientro al giardino, con intorno 335 58| alla chiesina e ci trovò dientro un prete solo che predicava ’ 336 59| a cancugnarla e s’acculò dientro una poltrona comida per 337 59| silenzio che regnava là dientro; e essendo riapparso ’l 338 59| arritrovò solo dibandonato dientro al folto della macchia e 339 59| logo ci abitava un Romito dientro una grotta, che a male brighe 340 59| terzette e va per iscaricarle dientro al cervello di quel disgraziato, 341 60| tutti pane e cacio e che dientro al core nun gli ci abitassi 342 60| brama di visitarlo anco dientro, nun ci ho difficoltà a 343 60| delle ricchezze che ci sono dientro.~ ~L’Argia contenta del