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Alfabetica [« »] abbattiede 1 abbattuti 1 abbenché 3 abbeneché 108 abbi 11 abbia 15 abbiaccò 1 | Frequenza [« »] 109 ché 109 sotto 109 va 108 abbeneché 107 finalmente 107 là 107 rosina | Gherardo Nerucci Sessanta novelle popolari montalesi Concordanze abbeneché |
Novelle
1 1| sorelle l’astiavano a morte, abbeneché il su’ babbo, tutt’all’incontrario, 2 1| Marietta; ma di que’ tempi, abbeneché s’accanasse a ricercarla 3 1| ognuno parlava a passione, abbeneché diversa, restò fissato che 4 1| mi’ sposa.~ ~La Zelinda, abbeneché in fondo nun si trovassi 5 1| fece protesto, che lui, abbeneché dimolto obbligato alla Zelinda 6 2| ella, di bona famiglia, abbeneché povera. Ma è di garbo.~ ~ 7 2| insino alla strada maestra, abbeneché stasse sempre in sospetto 8 4| mancanza, oppuramente Giovanna; abbeneché più credessi [25] Giovanna, 9 4| d’esser lì in berlina, e abbeneché il Re lo ricevessi con garbo, 10 4| fora chiare e spiccicate, abbeneché po’ ’n fondo quella domanda 11 4| notizia che la c’era; però, abbeneché dimolto bella, scalza, scarruffata 12 4| Re gli diede poca retta, abbeneché il coco si mostrassi di 13 4| Giovanna era col Re; ma abbeneché lei parlasse più con lui, 14 4| Giovanna la piagneva.~ ~Abbeneché il Re a Giovanna gli volessi 15 5| si piegò a ubbidire, e abbeneché sospirassi e le lagrime 16 6| ho porto insin i panni.~ ~Abbeneché l’Ostessa rimanessi con 17 6| salire su per le scale, e abbeneché il palazzo apparissi tutto 18 6| supplizio e la Bell’Ostessina, abbeneché con dolore, oramai steva 19 7| diedano a quel dio, e poi, abbeneché fusse notte buia, lo scacciorno 20 8| gli faceva punti figlioli, abbeneché maritata da dimolto tempo.~ ~ 21 8| disdire, e gli bisognò, abbeneché con dispiacere, ordinare 22 8| ardimento di contraddirla, abbeneché stesse di mal animo. Insomma, 23 8| ugni mo’ segar la gola, abbeneché glielo impedissano a forza 24 9| guardare in che logo lui era, abbeneché fusse mezzo sbalordito per 25 10| bussola.~ ~A dire il vero, abbeneché Antonio nun fusse punto 26 10| sentimento di sposarmi, abbeneché i’ fussi sotto la figura 27 12| dientro in cammera soli, abbeneché il Re avessi sonno, c’era 28 14| Nun aver paura, ché, abbeneché tu ti meriti anco la morte, 29 15| aggradisco e l’accetto; ma però, abbeneché sia questo un bel mortaio, 30 16| isfogare la su’ ambizione, abbeneché loro stessano quasi sempre 31 17| di più ’gli è giovane.”~ ~Abbeneché in nel ristrigner la mano 32 17| vero di trovare un rimedio, abbeneché per lui pericoloso, si lassò 33 17| d’essere una contadina, abbeneché in panni rozzi: dalla faccia 34 17| impedirgliela a Ruberto la partenza, abbeneché si disperassi e piagnessi 35 17| sia e non lo vole dire, abbeneché, per la pura verità, lei 36 17| vedere quel che era stato, e abbeneché dapprima nun glielo volessan 37 17| era avvienuto, e che lei, abbeneché tante volte addomandata 38 17| tutto quanto il Regno.~ ~Abbeneché in nel ricevere questa lettera 39 17| incontro su’ padre e su’ madre, abbeneché pur loro con indosso i panni 40 17| pensierosa giù ’n sul piatto, abbeneché poco si cibassi, e disse:~ ~– 41 17| stata propizia. Io pure, abbeneché figliolo di Re, i’ ho avuto 42 17| morte della mi’ persona, e abbeneché i’ nun volessi a nissun 43 17| Felicina in quella donna, abbeneché la su’ storia pur troppo 44 19| punto lunga la spasseggiata, abbeneché la gli durasse dimolti giorni: 45 19| disse la Principessa, – abbeneché nun mi garbi diventare la 46 20| su’ sorella, e che forse, abbeneché poeri a quel mo’, potevan 47 20| sbranato dagli animali, abbeneché aessi detto a ugni mumento 48 22| garbava. Ma questa ragazza, abbeneché aducata e bella a quel mo’, ’ 49 22| di’ di’, finalmente il Re, abbeneché con gran dolore, volse che 50 22| marito, perché lui ’n fondo, abbeneché si mostrassi rustico in 51 22| tanto su, e ubbidisci.~ ~Abbeneché all’Angiolina questo passo 52 23| appetito del su’ fratello, abbeneché vedessi che lui pativa.~ ~ 53 23| fuss’in quelle miserie, abbeneché gli avessi fatto del male, 54 29| salvatico.~ ~Dice Germano:~ ~– Abbeneché da tanto tempo, e tavìa 55 31| arracomando a Sua Maestà, abbeneché lui sia stato un po’ scapestrato 56 32| accosì lei divierrà brutta.~ ~Abbeneché un po’ a malincore, la matrigna 57 33| guardarla.~ ~Anco la sera doppo, abbeneché ci mettessi tutto lo ’ngegno, 58 33| accosì valicò il ponte, abbeneché quegli altri du’ fabbri 59 34| figlioli gli eran male avvezzi, abbeneché il podere fosse divento 60 38| quello che mi bisogna.~ ~Abbeneché quella donna non fusse tanto 61 38| palla d’oro infra le mane; e abbeneché Gianni si fuss’accoccolato 62 39| bellezze e le su’ maniere, abbeneché monca, e per ostacolargli 63 39| popolo nun finirno mai, abbeneché finti.~ ~Il Re, figuratevi 64 39| questo mondo?~ ~Ma pure, abbeneché sia facile la proposta d’ 65 39| Tirate ’nnanzi. E poi?~ ~E abbeneché capissi che si trattava 66 40| sforzava di rampicarsi, abbeneché un po’ sfracasciato e sbalordito, 67 41| d’in sul letto dell’Orco, abbeneché sia tutto guarnito di campanelli, 68 41| qui, ugni cosa ti rinusce, abbeneché dimolto difficile. Piglia 69 42| a quel bosco lontano.~ ~Abbeneché con gran dolore il babbo, 70 42| pentita del male fatto, abbeneché ’nsenza su’ colpa, perché 71 42| Re io ’ntendo d’ubbidire, abbeneché nun sia giusto. Di me fatene 72 42| ammazzamento della mamma, abbeneché nun fussi capace di capirlo 73 43| l bastone.~ ~Il bambino, abbeneché al buio, se ne accorgette 74 44| provassi a rompere l’incanto, abbeneché nun ci credessi punto che 75 44| ho mosso manco un pelo, abbeneché sia rimaso quasimente istupidito 76 46| fratello che dell’acqua.~ ~Abbeneché al Re gli rincrescessi dirgli 77 47| bestia e nuscire dal bosco, abbeneché il Capo-ladro per sincerarsi 78 48| nimico al mi’ piacimento, abbeneché te sia ’l maggiore, si farà 79 48| pareva propio un deserto, abbeneché nun ci mancassin gli alberi 80 48| obbligato a dire di sì, e abbeneché tra lui e la su’ amante 81 48| serrava la sepoltura e, abbeneché con dimolta fatica, gli 82 48| nascerno tre be’ figlioli, e abbeneché nun gli mancassi nulla e 83 48| rivedere su’ pa’ e i fratelli, abbeneché stessi nel sospetto di nun 84 49| portatelo al su’ destino.~ ~Abbeneché con isforzo Tognarone prendette ’ 85 50| intende; e questa Marchese, abbeneché aggraziatina, ’gli era però 86 50| disse la Marchese, – abbeneché i’ n’ho un gran desìo del 87 50| scrama la Marchese, – e abbeneché m’accorga ch’i’ opero male, 88 51| disgrazia però, il Maestro, abbeneché attempatotto, a starci assiemo 89 51| il gastigo che mi tocca, abbeneché innocente. Oh Dio, Dio! 90 51| seguitava:~ ~– Questo Maestro, abbeneché attempatotto e galantomo 91 51| diviense su’ sposa legittima, abbeneché alla rifruga per nun dar 92 52| tiense ’n fin di vita; e abbeneché si riavessi, nunistante 93 55| ragazza che mi garba, sapete? abbeneché la sia sderta e ardita a 94 55| cambera: e loro ubbidirno, abbeneché gli parse un po’ buffo un 95 55| Eppure successe a quel mo’. E abbeneché vi chiamino la Sfacciata, 96 56| la creatura di sicuro.~ ~Abbeneché la Caterina fusse dimolto 97 56| quattrini, e la Caterina, abbeneché la stessi ’n sulle sue dapprima 98 56| garba d’andargli ’ncontro, abbeneché io al Principe nun gli voglia 99 57| s’appioppano come ghiri, abbeneché lo stombaco gli facessi 100 57| contentarla la Principessa, abbeneché se ne fuss’invaghito; ma 101 57| ha rubbato nient’altro?~ ~Abbeneché con vergogna arrisponde 102 58| padrone spotico dell’Imperio, abbeneché fusse ’l signore più possente 103 58| Il giovanotto gli ubbidì, abbeneché gli rincrescessi quel comando 104 58| sentiede che il su’ fratello, abbeneché tanto scellerato gli era 105 59| uno di qua e uno di là, e abbeneché si cercassen e gli urlassano 106 59| d’un simile miracolo, e abbeneché fusse curioso di cognoscere 107 59| gli rinuscì scionnarlo, abbeneché lo chiamassi per il su’ 108 60| quella ficurò d’impermalirsi, abbeneché si struggessi d’avere ’l