Novelle

 1      4|        lo scaraventa di sotto. Fortuna che la finestra ’gli era
 2      6|       trasmutamento.~ ~Per su’ fortuna il Re tieneva al servizio
 3      7|      ragazza reale. Insomma la fortuna l’assistette, e guadagnato
 4      8|      gatta ci cova, e che è la fortuna che ti viene ’ncontro e
 5      8|       per il mondo in cerca di fortuna. Lui dunque monta a cavallo,
 6      9|   averei possuto avere dimolta fortuna, ma che, finiti i mi’ dodici
 7     11|   viene da lontano in cerca di fortuna. Questa che è con meco si
 8     12|      strolagare, vi si dirà la fortuna che vi tocca. De’ quattrini
 9     12|        quasimente disperata; e fortuna che il Re dormiva bene appioppato!
10     13|  assieme per indove ci mena la fortuna.~ ~Fecero dunque accosì
11     17|        il mondo. Ma ora che la fortuna m’ha messo in un logo, che
12     17|    perché vo’ farete la vostra fortuna e la nostra contentezza.~ ~
13     17|        campare insino a che la fortuna e la man di Dio nun gli
14     17|      piuttosto, figliola della fortuna, perché ve ne state solingola
15     17|         e nun son figlia della fortuna, bensì della sfortuna, perché
16     17|        vo’ avete detto, omo di fortuna e’ non vi si pole chiamare.
17     18|       e’ si pole anco mutar la fortuna.~ ~La donna a quel discorso
18     19|        il mondo ’n cerca della fortuna, una volta che il babbo
19     19| cercare, e ognuno rimané della fortuna che disse aver ’uta ne’
20     19|      son degno di questa bella fortuna.~ ~E subbito Menichino sieduto
21     19|       che aveva tra le mane la fortuna della famiglia; poi, doppo
22     19|    Menichino rinuscì meglio la fortuna: vienuto poero ’n canna,
23     23|        il mondo in cerca della fortuna, ma era rimaso più poero
24     23|    avere questo tocco [222] di fortuna?~ ~– Eh! le cose andorno
25     23|     maniera Fidati aveva fatto fortuna, nun volse nemmanco accomidarsi
26     26|  rinusce rabbrezzare un po’ di fortuna.~ ~Dunque Angiolino con
27     27|      potre’ anco rimettervi ’n fortuna. Dite, anderesti via volentieri
28     29|       e addove gli spigneva la fortuna. A un tratto gli parse di
29     31|    menerò in un posto da farci fortuna. Ma nun esser bugiardo:
30     34|      n’avea sei, figuratevi! E fortuna che il padrone addove lui
31     37|       ammazzare, ch’i’ sarò la fortuna d’una delle tu’ figliole.
32     40|       godersi la mi’ vittoria! Fortuna ch’i’ ho trovo da star meglio
33     41|    Corte in nel vedere la bona fortuna che era tocca in un mumento
34     41|   dovette ubbidire; ma per su’ fortuna scontrò il solito Vecchino,
35     43|      fo scappar di mano questa fortuna!~ ~[360] Cercò subbito un
36     46|          Chi di voi ha uto più fortuna?~ ~Gugliermo e Giovanni
37     46|             Caro padre, la più fortuna mi pare che l’ho uta io,
38     47|        il pensieri a me.~ ~Per fortuna i ladri nun s’avveddan di
39     47|      con un ferro auzzo.~ ~Per fortuna il cotone si trapana male
40     50|       vole propio perderla una fortuna accosì? E’ nun capita mica
41     51|   patire nissun gastigo.~ ~Per fortuna viense a passare di  un
42     54|       Menico: – i’ ho trovo la fortuna. Sbrigati e aitami a scaricare
43     56|        tra le mane; ma per su’ fortuna la Caterina sortì a tempo
44     57|    girarel mondo ’n busca di fortuna. O si tocca qualcosa o si
45     57|    ognuno da sé in cerca della fortuna; ma di qui a un anno si
46     57|   diversi loghi in cerca della fortuna, e de’ quattrini nun gliene
47     57|     arrispondere, signorina.~ ~Fortuna che ’n cambera c’era mezzo
48     59|  giudizio ci pol essere la su’ fortuna.~ ~– Come? – domandò Fiordinando.~ ~
49     60|        provvisto sì di beni di fortuna, ma che nun poteva in nissun
50     60|     suo. Lei acquista una gran fortuna con poca spesa.~ ~Gli sarebbe
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