Novelle

 1      2|    desinare, il compare prende di tavola un pan di Spagna e dice:~ ~–
 2      4|           quando si furno messi a tavola, nun ci fu versi che potessan
 3      4|           servitori portasseno in tavola le dodici bottiglie alloppiate;
 4      4|          i su’ undici compagni di tavola. In sull’abbuiare ’gli arriva
 5      6|         quel modo si siedettano a tavola e  mangia pure con un
 6      7| abbondanza per quanti vo’ siete a tavola. Questa ’gli è una scatolina;
 7      7|          Come vo’ tu fare a darci tavola imbandita?~ ~Arrispose,
 8      7|        bere, anco meglio che alla tavola reale. Anzi, se lei vole
 9      7|        meglio che alla su’ propia tavola.~ ~Finito che ebban di mangiare,
10      7|           ugni persona balli alla tavola del Re; e sona pure di gran
11      8|      intanto si mette la zuppa in tavola; il cane allora addenta
12      8|      Insomma, portata la zuppa in tavola, il cane lesto al solito
13     10|          Vanno dunque a cena, e a tavola servivano soltanto delle
14     11|    figliola.~ ~Quando gli erano a tavola, dice la sposa a su’ padre:~ ~–
15     12|          lei gli voleva dare  a tavola; e poi doppo, quando fussano
16     13|           era, che ognuno aveva a tavola pietanze da sé, e la sposa
17     14|           a casa trovass’in sulla tavola una pecora intiera arrosto
18     14|    vienite ’n cucina; mettetevi a tavola e mangiate a volontà.~ ~
19     15|      fussano dimolte bottiglie in tavola, e  mesci al Re, che finalmente,
20     16|          che in salotto c’era una tavolambandita, e siccome ’gli
21     16|          nel salotto addovera la tavola apparecchiata. In quel mentre
22     18|            ché stiedano dimolto a tavola, i servitori gli accompagnorno
23     20|           cena imbandita in sulla tavola.~ ~E pigliata la bacchetta,
24     20|          lumi, e la cena in sulla tavola; sicché loro nun feciano
25     20|          in quel mentre che era a tavola, raccontò tutte le cose
26     20|      partire lui mettiede sur una tavola una boccia d’acqua chiara
27     20|        viene a desinare dal Re, a tavola ci ha da essere anco la
28     20|              Quando tutti furno a tavola che mangiavano allegramente (
29     22| complimenti l’Angiolina s’alza da tavola, scappa in cammera sua,
30     22|          di meglio in sulla [216] tavola della dispensa.~ ~E la poera
31     24|    Vienite vienite.~ ~S’alzano da tavola e il Re innanzi a girare
32     25|           Quando si furno messi a tavola ed ebban comincio a mangiare
33     27|       maggiore fece comparire una tavola bell’e apparecchiata, che
34     31|        liscia a somiglianza d’una tavola, disse il vecchino:~ ~–
35     33|         nel mezzo c’era una bella tavola apparecchiata; si mette
36     34|      desinare.~ ~In un mumento la tavola viense apparecchiata; vino,
37     34|        era d’avanzo: insomma, una tavola da Re. Giorgio e i su’ figlioli
38     34|         cucina spento il foco, la tavola insenza tovaglia e insenz’
39     42|    lavorare per nun aver letigi a tavola e a letto. Si sa, l’omo
40     44|           e Giovannino mangiava a tavola sieduto, quando dalla cappa
41     48|       all’ora fissata gli erano a tavola e mangiavano allegramente, [
42     50|      erano un branco di signori a tavola per su’ divertimento; ma
43     50|        della città. Si metterno a tavola e tutti s’appalesavano allegri
44     53|          del desinare, si vadia a tavola per sentire che robba m’
45     53|         ha regalo.~ ~Si messano a tavola l’omo, la su’ moglie e ’
46     56|          giorno delle nozze lui a tavola steva serio ’mbroncito,
47     59|            quello che fornisce la tavola reale d’uccellame, liepri
48     59|      Dunque l’oste apparecchiò la tavola, ma nel vino nero ci mettiede
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