Novelle

 1      3|          delle cantine reali.~ ~A cena il Re mangiò tanto, che
 2      9|       palazzo, e quando fu ora di cena i sette signoroni diedano
 3      9|          a casa in branco, ché la cena si trovava imbandita, con
 4     10| addirittura di sì. Vanno dunque a cena, e a tavola servivano soltanto
 5     12|        sentirsi un po’ male; ma a cena sì, ci doveva essere, e
 6     12|         si rimettiede alla sera a cena in nel trovarsela accanto.~ ~
 7     14|          poi preparorno una bella cena. Di  a un po’ deccoti
 8     14|          ch’i’ v’ho ’mbandita una cena, che nun n’avete ma’ avuto
 9     14|     Orchessa:~ ~– Nun era bona la cena? Oh! che vi garberebbe mangiare
10     16|       nissuno gli rispondeva.~ ~A cena però il Mago ci viense,
11     16|       palazzo, né a desinare né a cena il Mago nun lo vedde; sicché
12     17|          provveditore ammannì una cena sprendida, e le bottiglie
13     18|         complimenti, si messano a cena, e in quel mentre che mangiavano
14     20|           darci albergo e con una cena imbandita in sulla tavola.~ ~
15     20|        ricco con tanti lumi, e la cena in sulla tavola; sicché
16     20|    riavuto per bene, lo volsano a cena con loro.~ ~Il Re nun capiva
17     25|         la sera arritorna Pietro, cena tutt’allegro e poi va a
18     31|          faremo assieme una bella cena.~ ~Dice Pipetta:~ ~– È egli
19     31|          a pigliarla per farci la cena.~ ~Dimanda il pecoraio:~ ~– ’
20     31|           bel foco per cocerci la cena; e quando la pecora fu cotta,
21     33|          poi a buio arritornava a cena con il babbo e con la mamma,
22     33|           né al desinare, né alla cena nun potiede riscontrare
23     35|          finita.~ ~E seguitano la cena. Tutto a un tratto dice
24     37|         gli ammannirono una buona cena con vini prelibati, e doppo
25     39|          da ultimo gli ammannì da cena, e a tutte queste faccende
26     41|            Te ha’ bevuto troppo a cena.~ ~Insomma l’Orco e l’Orchessa
27     42|          pigliare qualcosa per la cena?~ ~Arrispose la Rosina:~ ~–
28     42|           noi la Rosina; ma doppo cena, te pigliala e lassala ’
29     42|          vole dire. Stasera doppo cena, che tu la meni più lontano
30     42|       mezzo me? Che stasera doppo cena tu la rimeni dientro al
31     42|           diede al postiglione da cena e da bere un vino alloppiato
32     43|   tovagliolo che apparecchiava da cena.~ ~Scrama l’oste:~ ~– Che
33     44|           e gli fece ammanirne la cena in nella cucina del palazzo,
34     45|        buio e loro ammannivano la cena.~ ~A cena il chiasso nun
35     45|          ammannivano la cena.~ ~A cena il chiasso nun mancò, e
36     46|          tre mela avanze alla su’ cena, e sceso lo scalone d’alabastro,
37     46|         quello che gli successe a cena e in cambera poi con la
38     53|    mattina a bruzzolo. Stasera si cena per l’ultima volta assieme,
39     53|         per riposarsi. Comanda la cena, e gli portano la minestra
40     53|            e con seco gli erano a cena tre giovanotti su’ paesani
41     53|           s’aspetta e s’ordina la cena per tre. Siete contento?~ ~
42     53|           arrivo io per primo, la cena i’ l’ordino io.~ ~– Bona
43     53|      Accosì ideato, si siedette a cena e principiò a discorrire,
44     55|         Signore, i’ ammannisco da cena per il mi’ omo e per la
45     58|          mentre che tutti erano a cena, a uno scappò detto, che
46     59|           la madre:~ ~– Tornaci a cena, e quando la Regina ti siede
47     59|      ricevuto come al solito.~ ~A cena lui si diportò secondo ’
48     60|         mo’, sicché la sera doppo cena andiedensenza pensarci
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