Novelle

 1      3|          Un giorno, zappa zappa,  col ferro in un coso duro;
 2      4|          se la mi’ padrona me lo  il permesso. E poi, chi
 3      4|       tieneva a capo del letto e  un picchio in sulla donna
 4      5|               Aspetta; ora ti si . Intanto nentra qui.~ ~Ed
 5      7|        altri, se la scatolina mi  i quattrini al bisogno.~ ~
 6      8| pescatore corre diviato a casa e  vivo quel pescio in nelle
 7      9|     mezzo ciechi, e , tonfete!  uno scossone, lo strabalza
 8     11|          Re chiama Tonino, e gli  ordine che cerchi il vestito
 9     12|          aspettassi la risposta,  ordine che il medico della
10     14|   insenza spago, e se nun gli si  questa robba, lui con la
11     14|         le mane, e se nun gli si  subbito una granata nova
12     14|         arriva al cancello e gli  una spinta per aprirlo;
13     15|          il consiglio che lei mi .~ ~Dice allora la Regina:~ ~–
14     17|     quanti, gli disse:~ ~– E’ si  questo brutto caso, che
15     17|         ricco e lui è quello che  il nome alla su’ moglie,
16     18|         la bambina per un piedi,  quell’altro alla su’ donna
17     18|      padre, ’gli è l’Orco che ci  rieto, – arrispose la Prezzemolina; –
18     20|      passare nimo, se nun gli si  un pane per uno a mangiare;
19     22|   bandito che la su’ figliola la  a quello che si presenta
20     23|        Dice Fidati:~ ~– O lei mi  l’uva salamanna, perch’i’
21     27|       scatolina che quando vi si  un gran dispiacere.~ ~Accosì
22     27|       Menatelo pure; a me nun mi  noia.~ ~Sicché tutti assieme
23     29|             dice la signora; poi  la mancia al mezzano e mena
24     29|            scrama Germano, e gli  il ciuco con tutto ’l carico,
25     32|          di loro:~ ~– Che gli si  a questa ragazza per il
26     35|          c’era dientro, e poi la  al pentolaio come valsente
27     35|          disperazioni del Savio,  la via alle ’inposte dell’
28     36|             Lo fa chiamare e gli  una lettera sigillata da
29     39|     rivoglio.~ ~– Che! nun vi si  di sicuro, – gridorno a
30     41|         Orlandino lesto, daccapo  un’altra stratta al copertoio.~ ~
31     42|      come ve n’accorgete? Che vi  qualcosa, de’ regali?~ ~–
32     42|           ugni tanto la mamma ci  i fichi-secchi del cassone, –
33     42|         quindici giorni, e prima  la lemosina alla gente che
34     43|     dallo zio e domandagli se ci  qualcosa per nun morire
35     43|         per difendermi da chi mi  noia.~ ~Sicché quella donna
36     45|  sgomenti? Qualche vestito ti si  noi, e al primo pozzo che
37     51|            E ’nsenza traccheggìo  ordine a’ soldati che vadiano
38     54|          la casa! Ora però ti si  la paga al tu’ merito.~ ~
39     55|      unico figliolo.~ ~Dunque si  ordine che sellino ducavalli
40     57|         scramal maggiore, e ne  delle manciate a’ su’ fratelli.~ ~–
41     57|     ferraiolo? Il Re dicerto gli  una bona somma di quattrini.~ ~
42     58|          Ma chi lo sa?~ ~Subbito  ordine Setone che venga ’
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