IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
Gherardo Nerucci Sessanta novelle popolari montalesi Concordanze (Hapax - parole che occorrono una sola volta) |
Novelle
3015 46 | anima viva.~ ~E da prima giunse alla sponda del fiume Adige 3016 17 | e sospirava; e quando fu giunta a piè della scala del patibolo 3017 26 | che volse, e tirò via.~ ~Giunto che fu in nella sala d’aspetto, 3018 17 | perché lei ha volsuto che gli giurassi d’ammazzarvi a male brighe 3019 17 | allocchito; ma tra perché aveva giurato di stare al comando della 3020 41 | n questa ’ntrapresa, e giurorno di nun lo far ben avere 3021 17 | tocca a me a fare le mi’ giuste vendette.~ ~Ricercorno tutta 3022 7 | povero ragazzotto; che anzi, gnene diedano a quel dio, e poi, 3023 3 | buffo, proprio da villani ’gnoranti. Statelo a sentire.~ ~Viene 3024 30 | Dice la vecchia facendo lo ’gnorri:~ ~– Che eri te ita via?~ ~– 3025 28 | perché il Re la pintava a ’gnudarsi e buttarsi giù in nella 3026 56 | e in un mumento [465] ’gnudato salì d’un salto a letto; 3027 59 | cascavan giù per le gote delle gocciole di sangue; sicché presa 3028 30 | Re, e lui sarà contento e goderà dimolto in nell’aprirla. 3029 17 | Ruberto. I’ credevo d’avermi a gòdere subbito le vostre bellezze 3030 46 | nissuno. Oh! s’i’ potessi godermele io!~ ~Ma siccome doppo tanto 3031 17 | partenza con l’idea di godermi tutte quante le feste.~ ~ 3032 56 | assieme, addove dicerto se la goderono tutti contenti, e tra di 3033 26 | Regina, perché anco lei ne godessi la vista; e il Re soggiunse:~ ~– 3034 46 | quella fanciulla e se la godette tutta la notte, insenza 3035 6 | morta, che ’nvece se la godeva alla grande, sposa del Re 3036 2 | e la Caterina, che se la godevano intra di loro, e torniamo 3037 10 | e insomma,~ ~ ~ ~Se la godiedano e se ne stiedano,~ ~E a 3038 9 | ragazze, e se mai se la godiede in quel tempo, i’ nun starò 3039 40 | nulla, dell’allegrìa e de’ godimenti tu n’ha’ a dovizia; e se 3040 21 | baccellaio e campò tavìa in godimento per dimolto tempo.~ ~ ~ ~ 3041 56 | del Re doppo che se l’ebbe goduta nun la volse più vedere. 3042 15 | insolcava, inciampa col gomero in qualche cosa di sodo, 3043 22 | e a frucarla:~ ~– Ah! Ti gonfian le tasche! O ’n seno che 3044 5 | sì! – scramò la Brutta, gongolando di gioia maligna. – Le Fate 3045 42 | Brava la mi’ bambina! – e gongolava dall’allegrezza, ma nun 3046 6 | gran bramosia il servitore, gongolò dall’allegrezza quando lo 3047 20 | si cacorno dientro alle gonnelle dalla pena, perché loro 3048 50 | lei ve lo paga quel che gosta.~ ~E il Carbonaio:~ ~– Che! 3049 46 | Regina de’ Luminosi, che governa quest’Isola di Parimus.~ ~ 3050 46 | case e Andreino rimanette a governare l’Isola di Parimus a lato 3051 25 | nentrò subbito Pietro; e lui governava tanto bene, che ugni persona ’ 3052 6 | di vienir via subbito al governo del popolo; il Re però arrispose, 3053 46 | propio ’n vetta, per una gradinata di marmo si saliva a un 3054 48 | della su’ persona; ma lei gradirà la mi’ bona ’ntenzione, 3055 49 | vanno alla festa. Anzi loro gradirebbano la vostra compagnia per 3056 46 | degne di esser viste. Se lei gradisce di scendere, s’accomidi 3057 57 | mica via, sa? la su’ borsa. Gradisco soltanto d’averla tra le 3058 59 | l’oste:~ ~– Oggi come lo gradiscono il vino, nero o bianco.~ ~– 3059 52 | buio fitto, e pioveva e gragnolava da parere quasi il finimondo.~ ~ 3060 19 | du’ fila di denti, ché la gramola fa meno chiasso in nel trinciar 3061 47 | o a [394] portare delle granate belle, e l’acqua per lavarsi; 3062 51 | babbo, a’ tempi che lei fu grandettina da struirla, gli prendette 3063 30 | veh! ma insenza sfoggio di grandezze: saliscono su per la scala 3064 17 | diligenza, e quando la fu grandicella la mettiede a struirsi in 3065 20 | e quando le diventorno grandicelle, lui gl’imparò a leggere 3066 17 | figlioli, già divienuti grandicelli, e la Maria, sentuto l’insolito 3067 43 | astio a ognuno, e per [362] grandigia volsano ’nvitare a un pranzo 3068 12 | vista d’occhio, e quando fu grandina il babbo la faceva secondo 3069 38 | figlioli, un mastio più grandino e una bambina doppo lui; 3070 0(7)| Secolo XVIII per decreto dei Granduchi, sì perché non più confacenti 3071 17 | arrivoltò infurita e con una granfiata sdrucì tutta una coscia 3072 58 | Salvatemi, salvatemi dalle su’ granfie!~ ~Fa il Padre Cesere:~ ~– 3073 54 | grattandosi la zucca:~ ~– Fagiolo, granturco, pisello!~ ~Ma che! nun 3074 9 | delle vigne tutte cariche di grappoli maturi d’ugni sorta, e frutteti 3075 34 | diventorno tutti ’n pochi giorni grassi e tondi come tanti maiali, 3076 7 | pozzo. Ma che bel patto grasso facessi tu con il Re!~ ~ 3077 54 | affatto; e lui borbottava, grattandosi la zucca:~ ~– Fagiolo, granturco, 3078 19 | in su le ginocchia, e si grattava la cicollottola con le dita, 3079 0(7)| rendita fissa per dare ricetto gratuito ai Pellegrini, e che in 3080 57 | lui pagherebbe ’nsenza gravare ’l popolo. Che me la fa 3081 46 | Massimiliano accadette che per una grave malattia perse la vista 3082 17 | addimandò:~ ~– Addov’è la vostra graziosa figliola?~ ~La Bella Giuditta, 3083 55 | bazzecole, come abitini, nastri, grembi, vezzi e spilloni di vetro, 3084 30 | cappellino di paglia, il su’ grembiulino di bucato; una vacchina 3085 54 | oro all’orologio e le dita greme di anelli, di brillanti 3086 1 | gabbia d’oro tutta zeppa gremita di sonagliolini e c’è serrato 3087 1 | giardino si vedeva carico gremito d’ugni sorta di fiori e 3088 49 | gli parse anco [414] più greve di quegli altri dua, sicché 3089 28 | madre, che principiò a gridarlo forte della su’ mattìa; 3090 17 | forse? Ma il mi’ sangue griderà vendetta contro di te, e 3091 6 | La Bell’Ostessina al gridìo del fioraio finto dismenticò 3092 56 | vi lasso per ricordo una grillanda di fiori per ognuna. Abbadateci! 3093 56 | mantienete di garbo, anco le grillande si mantierranno fresche 3094 [Titolo] | Tedeschi, quando i fratelli Grimm in Germania diedero primi 3095 40 | sicché disse con brutta grinta:~ ~– Ma i’ son regnante 3096 47 | perché lei v’aspetta a grolia.~ ~Con questo ’nganno l’ 3097 42 | insenza la mana e tutta grondante di sangue, che più a [352] 3098 8 | pescio di gran bellezza e grossezza, che a mala pena messo fora 3099 17 | lì nun c’erano né case né grotte, si buttò giù a diacere 3100 23 | accosì no’ siem sicuri di guadagnarlo il campamento. Animo, sbrìgati! 3101 31 | campamento nun sono bono a guadagnarmelo. Datemi, via! qualcosa.~ ~– ’ 3102 22 | accanita in sul lavoro per guadagnarselo un boccone di su’ parte.~ ~ 3103 54 | gli disse:~ ~– Gli vo’ te guadagnartegli dieci scudi a metter quattro 3104 22 | fatto a posta che il Magnano guadagnassi meno quattrini per sopperire 3105 22 | gente povera, perché si guadagnassino con onore il campamento: [ 3106 51 | comparire accosì, e voi se ci guadagnate nun poterete lamentarvi. 3107 7 | fortuna l’assistette, e guadagnato in tutti i giochi, il Re 3108 42 | lavorava per fora, e accosì guadagnava per pagare la pigione e 3109 32 | mamma.~ ~Dice su’ madre:~ ~– Guai la gente ’gli ha ragione. 3110 60 | camberiera:~ ~– Chieda, guài quel che lei brama ’n baratto, 3111 12 | mettere a Bell’-e-fatta de’ guanti carnicini, che erano del 3112 43 | quel che si pensare, ma poi guardando meglio gli parse che quel 3113 35 | loro, se le ’ncontro, mi guardano e ridono.~ ~Dice ’l Savio:~ ~– 3114 2 | mi mandino degli sbirri a guardar la casa, quando il compare ’ 3115 9 | spotico del palazzo, e bada di guardarcelo bene insino a tanto che 3116 3 | passeggio il Re si fermerà a guardarvi, e poi lui vi domanderà, 3117 9 | con dell’acqua.~ ~Doppo guardato dappertutto, dice Ferdinando:~ ~– 3118 1 | ricerche. Domani poi i’ guarderò in tutti i buchi, e se ci 3119 40 | Capoccia comandò al Mago guardiano di caricarsela in sulle 3120 18 | Arrisponde lo specchio:~ ~– I’ mi guardo allo specchio per ravviarmi 3121 46 | insino tu’ madre, scambio di guarir me, come prutendevi. Vattene, 3122 46 | di portarvi l’acqua che guarirà i vostr’occhi ammalati. 3123 33 | piaghe e quelle subbito guariranno.~ ~Il giovanotto tutt’allegro 3124 46 | Regina Marmotta che doveva guarirgli gli occhi; ma per consolarlo 3125 52 | pieno permesso, e badate di guarirmela questa ragazza, perché mi 3126 56 | sporta ’n cambera, e che per guarirmi volevi darmi ’l sugo di 3127 31 | dice il vecchino:~ ~– I’ la guarirò io.~ ~La gente subbito lo 3128 46 | i’ ho preso l’acqua per guarirvi; e di più ho con meco un 3129 47 | ugnerci il male e subbito si guarisce. È un unguento miracoloso.~ ~ 3130 31 | e la su’ figliola gliela guarisco di sicuro. Lei mi faccia 3131 23 | medico, se [221] ma’ gli guarissi la figliola, il Re gli diede 3132 31 | mali me ne ’ntendo e n’ho guariti dimolti. Ma bisogna stare 3133 4 | addato che fussi stata la su’ guaritora; e però, messo assieme un 3134 33 | gli alberi, e una viottola guarnita di rose e di gelsumini menava 3135 41 | Orco, abbeneché sia tutto guarnito di campanelli, e darglielo 3136 25 | e non bo uto l’idea di guastar nulla e neppure di rubbarvi.~ ~ 3137 12 | arrispose su’ madre: – vo’ tu guastare ugni cosa con codesti daddoli? 3138 57 | restar accosì deforme e guastata? Me meschina, me meschina!~ ~ 3139 23 | l’agguantorno come cani guasti e intrafinefatta te lo messano 3140 20 | lo asciugorno tutto dalle guazze, e poi gli diedano de’ panni 3141 17 | quel mentre ch’i’ ero a guerreggiare in lontani paesi, e ch’i’ 3142 1 | bucicarsi.~ ~Que’ du’ sciaurati, gufi tra quella paglia, pensavano 3143 4 | al focolare; il Re s’era gufo infrattanto dientro a un 3144 51 | sapendo come ricoprirsi, si gufò in una macchia aspettando 3145 23 | poero Fidati sperso insenza guida piagneva inutile la su’ 3146 [Titolo] | viii] investigazione mi guiderebbe fuori del proposto e la 3147 [Titolo] | sa: qual le narra in una guisa, quale in altra; qual le 3148 30 | di quel che ci trova ne’ gusci.~ ~Al Re gli parse una canzonatura; 3149 46 | di bevande e di pietanze gustose e, di più, c’era sopra un 3150 56 | svienuto, lui pareva un Ecce Homo al naturale.~ ~I servitori 3151 [Titolo] | Popolare voglia recare alla identica conclusione, a cui vennero 3152 [Titolo] | istesso narratore adopera identiche parole ogni volta che ripete 3153 [Titolo] | frequentati, tra gente rozza e ignara del tutto della lettura. 3154 7 | ripensava a’ casi sua e ignoto del poi.~ ~Nun era dimolto 3155 1 | gran palazzo da signori illuminato e con le porte spalancate; 3156 37 | rientrare in carrozza a quel mo’ imbacuccata con la scusa d’aver freddo; 3157 55 | il catavere d’un giovane imbalsamato, e da’ lamenti della Paurosa 3158 17 | andarsene a Genova con l’idea d’imbarcarsi e attraverso la marina raggiugnere 3159 17 | avermi compassione voi; e imbarcatemi sul vostro bastimento, ché 3160 15 | matta a farmi fare di simil imbasciate?~ ~Arrisponde in sul serio 3161 60 | mi’ padrona: ma siccome l’imbasciatore nun porta pena, accosì vo 3162 17 | istrada ebbi la sorte d’imbattermi nel figliolo del Re, che 3163 13 | una città le du’ donne, s’imbatterno in un mortorio e gli dissano 3164 36 | girar per la campagna s’imbattette con un contadino, che dientro 3165 49 | e tutte le volte che s’imbatteva a un logo per riposarsi, 3166 32 | in nel vederla a quel mo’ imbellita, e che lei risplendeva come 3167 4 | nemmanco un boccone.~ ~Il Re s’imbestionì a bono, e chiamato il coco, 3168 27 | era successo. La Regina s’imbizzì in nel sentire quella nova:~ ~– 3169 51 | padre: non se le volsano imbrattare le mane con il sangue della 3170 37 | parrucchini, né di tignersi e imbrigliarsi come quell’altre; la bellezza 3171 9 | Così passorno insenza imbrogli trentanove giorni, e a tutt’ 3172 8 | Mago, gli aizza il cane per imbrogliarlo e con una lanciata lo passa 3173 17 | trovavan bene, e parevano imbrogliati in nello scontrarsi per 3174 46 | Giovanni, per cavarlo dall’imbroglio, si profferse di andare 3175 27 | quel signore. Lui la cera d’imbroglione nun l’aveva punto. E poi, 3176 19 | mettere ’n mezzo da degl’imbroglioni più furbi di lui e aveva 3177 59 | noia e steva ugni sempre imbroncito, uggioso e appassionato.~ ~ 3178 1 | messano in cammino e in sull’imbrunire loro arrivorno al cancello 3179 5 | il grugno; e accosì lei imbruttirà e nissuno la guarderà più 3180 6 | gli rinuscissi di farla imbruttire.~ ~Piena di stizza l’Ostessa 3181 5 | loro la sciupasseno e la imbruttissano.~ ~Dice il Vecchietto:~ ~– 3182 [Titolo] | Europa sol per mera servile imitazione?~ ~Ecco alcuna delle domande 3183 55 | divertirsi.~ ~Ci si pole immaginare a mala pena che folla si 3184 55 | Sfacciata il Re nun se l’era immaginato: ma oramai, ’nsenza scoprirsi 3185 51 | era un tabernacolo con l’immagine della Madonna; la Caterina 3186 48 | cognosca. Se è quello che m’immagino, sappia che lui è vivo e 3187 52 | chiesano nun gli parse vero, e immaginò un modo per rinuscire nella 3188 20 | stati prima di lei, potette impadronirsi del Canto e Sòno della Sara 3189 20 | vispoli, purché vi rinusca impadronirvi del Canto e Sòno della Sara 3190 19 | gente s’affollava nello ’impalancato per godersi questo bello 3191 2 | campare.~ ~La Caterina tutta impallidita, ché le gambe nun la reggevan 3192 42 | giorno le mandava a scola per imparar la treccia e le divozioni 3193 4 | Santa Croce; e però volse imparare a leggere e a scrivere, 3194 51 | prendette un Maestro per imparargli a leggere e a scrivere e 3195 39 | di mandarla a scola, che imparasse i lavori da donna e anco 3196 6 | pubblica piazza, perché tutti imparassen a ubbidire e a nun essere 3197 12 | ammaestrare, e gli viense imparato anco a tessere il nastro 3198 26 | nostro fratello, che pare impastato di sonno. Dunque pensate 3199 19 | C’era la massaia che impastava il pane, e quando vedde 3200 19 | all’uscio: ma bada di nun t’impaurire di quelli che t’aprano; [ 3201 39 | pensò anco d’urlare per impaurirla e poi saltargli addosso 3202 37 | volse far ma’ vedere per nun impaurirlo con la su’ bruttezza.~ ~ 3203 6 | gli apriva; e finalmente impazientita diede uno spintone al serrame 3204 28 | disgrazia per aria.~ ~Il Re s’impazientiva:~ ~– Nun è nulla. Spogliatevi 3205 48 | portate dalla donna, con grand’impazienza ’gli aspettava la vienuta 3206 8 | poteva almanaccarsi per impedir le nozze del ciabattino 3207 17 | Bella Giuditta nun potiede impedirgliela a Ruberto la partenza, abbeneché 3208 46 | incantesimi della Fata Morgana a impedirglielo.~ ~Arrivo, si presenta alla 3209 8 | risicarla, i’ nun te lo ’impedisco. Anzi, se tu vinci, quella 3210 8 | la gola, abbeneché glielo impedissano a forza tutti quegli altri 3211 1 | lui aveva già da più tempo impegnata la su’ parola di Re, che 3212 19 | voi, nonna? – scramò tutto impensierito Menichino. – Io al mi’ fratello 3213 60 | perché quella ficurò d’impermalirsi, abbeneché si struggessi 3214 27 | restare.~ ~Con la mazzetta impertanto il bambino maggiore fece 3215 52 | preti portavano un omo a impiccare.~ ~Domanda Peppe:~ ~– Oh! 3216 25 | domandò, se lui aveva come impiegarlo.~ ~Dice quell’omo:~ ~– Oh! 3217 25 | dissano se c’era modo d’impiegarsi in qualche casa.~ ~Arrisponde 3218 8 | terzogenito, e gli nominò impiegati della Corte con dimolti 3219 20 | Sara Sibilla, e rimasano lì impietriti in pena del su’ ardimento. 3220 [Titolo] | Qual mai può essere la importanza letteraria di queste Novelle 3221 1 | Ma che vi pare! Son cose impossibili. Lì all’uscio, vedete! dalla 3222 25 | a pigliar lo stioppo, s’imposta, tira all’uccellino e l’ 3223 25 | bruzzolo Pietro steva di già impostato col su’ stioppo per tirargli 3224 25 | uccellino, quando [227] Pietro s’impostava, via! su d’un altro frutto 3225 58 | dannata e gli assassini s’impostorno con gli stioppi e feciano 3226 14 | figliolo del Re a quell’imprecazione da prima nun ci abbadò dimolto; 3227 [Titolo] | Fate benigne, le paurose imprese dell’Orco, le gesta ardite 3228 29 | do a voi, quella che m’ha impromesso la donna, e po’ ve n’aggiungo 3229 4 | perso, nun cancugnorno a impromettergli al finto dottor di ubbidire 3230 54 | con la Gaspera per la su’ imprudenzia di svesciare ugni cosa:~ ~– 3231 29 | sulla su’ corona, che la imprumessa lei me la mantierrà a ugni 3232 46 | altro:~ ~– Se lui propio c’imprumette che nun ci scopre e che 3233 39 | vole propio bene, mi deve imprumettere sulla su’ parola, che alla 3234 47 | birbonate.~ ~Accosì con imprumettersi di rivedersi la mattina 3235 51 | innamorato tanto, che gl’imprumettiede di sposarla a ugni patto; 3236 56 | qualche acciacco, lei s’impuntì di nun ci volere andare 3237 8 | core, si buttò su’ corpi inanimiti, diede in disperazioni e 3238 15 | vorrei almanco parlare.~ ~E s’incammina in verso il palazzo reale.~ ~ 3239 37 | mi’ sposa è quella che m’incanta con la su’ bellezza e le 3240 6 | dimolto a un Re; e l’Ostessa incaponita di vederla morta, cognoscendola 3241 52 | passava una pricissione d’incappati e di soldati, e su d’una 3242 27 | vostre solite! Una volta v’incapriccisti d’una campagnola, e si vedde 3243 17 | odio, o che lui si fuss’incapriccito di qualche altra donna, 3244 39 | prime nun voleva pigliarlo l’incarico.~ ~Dice:~ ~– I’ ho degli 3245 17 | co’ bambini a quel modo incassati in sulle spiagge del mare, 3246 55 | mane e ’n capo delle gioie incastrate nell’oro, e finito d’accomidarsi 3247 1 | rivienuto alla spelonca ne incatenacciò la porta con gran premuria.~ ~ 3248 19 | delitto, e lo stiafforno incatenato in catorbia; d’addove nun 3249 32 | morte, sicché le vacche incattivite cominciorno a rimenar le 3250 31 | s’accorsano della ragazza incenerita a quel mo’, nun fecian discorsi, 3251 17 | leverà ora di pena in questa incertezza tanto amara?~ ~Qui successe 3252 8 | un ginocchio la tiene lì inchiodata, e in quel mentre gli strizzava 3253 14 | sottoscala con della carta e dell’inchiostro, e dovete scrivere le su’ 3254 15 | mentre che lui insolcava, inciampa col gomero in qualche cosa 3255 39 | paura che lui nel bosco inciampassi nell’Uliva co’ su’ bambini 3256 39 | sceso che fu, a forza d’inciamponi finalmente giugnette propio 3257 17 | che fare dientro un paese incognito, addove degli amici e de’ 3258 36 | faccia lei, se si vole incomidare. Vienga pure a casa con 3259 30 | merito che un Re come lei s’incomidi a visitarla.~ ~– Tant’è, – 3260 18 | figliola di Re; e s’era già incomincio a fare l’apparecchio delle 3261 17 | carattere. E i’ son resto inconsolabile da quel tempo, e nulla c’ 3262 29 | paesuccio, e a un tratto incontra un omo che aveva in mano 3263 36 | persone che sempre garbano e incontrano!~ ~E po’ qui ’gli era un 3264 17 | accontentarvi.~ ~La Bella Giuditta, incoraggita, prima lo fece con un giuro 3265 8 | Tu ha’ ’nteso?~ ~Pinto e incoraggito dagli sberci della moglie, 3266 7 | nel sentire il racconto, s’incuriosì e si volse da sé sincerare 3267 17 | cominciarono a berciare incuriositi i cacciatori.~ ~Arrispose 3268 21 | nel cascare un fracascio indemonito.~ ~– Il diavolo, il diavolo! – 3269 1 | L’Orchessa però fece l’indiana:~ ~– Ma che! Stasera, mi’ 3270 51 | urlaccio s’arrovesciò per l’indietro e andò ’n terra svienuto 3271 48 | salute. Dice Giuseppe [404] indifferente:~ ~– In che posso mai servirlo? 3272 1 | un lumicino. A tentoni s’indirizzorno laggiù e giunsano con grandi 3273 5 | gliene diedano altra.~ ~Tutta indispettita la Brutta prese il portante 3274 46 | contornato di colonne quale indorate e quale innargentate, che 3275 17 | abbeneché pur loro con indosso i panni neri.~ ~Scendé dunque 3276 12 | Oh! a lei? E la sposa indov’è? Nun mi ci presenta, perch’ 3277 19 | tre.~ ~ ~ ~[182] Alé! alé! indovinate quel che ’gli è, se siete 3278 17 | vostri be’ garbi. Il resto indovinatelo, se potete.~ ~Il discorso 3279 19 | Deccolo un altro pezzo d’indovinello.~ ~ ~ ~Molle passò Duro.~ ~ ~ ~ 3280 17 | mi’ piacimento e insenza indugi, e te nun me lo levi più 3281 12 | tu ha’ fatto, doppo tante industrie per trovarti marito! E ora, 3282 48 | bramosia d’una cosa rende l’omo industrioso, Giuseppe almanaccò di fabbricarsi 3283 17 | ho ma’ scritto di simili infamità, – arrispose piagnendo Alessandro; 3284 [Titolo] | Non credetti opportuno infarcire il libro di riscontri ed 3285 29 | riscontro una poera donna inferma, che voleva vienire al Palazzo 3286 42 | E te anderai diritta all’Inferno con questo delitto addosso; 3287 4 | rabbia a quel discorso, e inferocito a bono, piglia la spada 3288 12 | strada e un finestrino con l’inferriata dimolto alto e che deva 3289 57 | viense però a capo di farlo infiammire della su’ persona, e che 3290 51 | barbottando resìe, e da ultimo, infiammito dall’aschero, sentuto con 3291 0(6)| chi sa non possa trovar infiltrate nelle Novelle pur le avventure 3292 11 | La lo piglia e se lo infilza in dito, e gli andeva tanto, 3293 4 | scalza com’era, e colla rocca infilzata nel pensieri e il fuso intra 3294 7 | se delle bugìe nun me le infilzate, vi ’mprumetto, parola di 3295 4 | pellegrino, e in un panieri infilzato nel braccio ci aveva accomide 3296 57 | brogiotti bianchi, se gl’infilzia un di qua e un di là nelle 3297 60 | e stendette la mana per infilziarla quella disperata. Però il 3298 42 | che tieneva un pianerino infilziate in un braccio.~ ~Dice:~ ~– 3299 47 | una bella paura di morire infilziati come rospi in nel fondo 3300 4 | al buio, lei zitta zitta infilzò la donna di pasta tra le 3301 7 | riprincipio a sonare, e sòno infino a tanto che nun siete tutti 3302 [Titolo] | vernacolo montalese risente la influenza del sottodialetto pistoiese, 3303 1 | fissa con que’ su’ occhiacci infocati e poi disse al pover’omo:~ ~– 3304 55 | nun isbaglio, – arrispose infochita la Sfacciata. – La robba 3305 17 | contro di lei, si arrivoltò infurita e con una granfiata sdrucì 3306 20 | ammazzava.~ ~Sicché dunque infurite corsano quelle malandrine 3307 46 | dell’àndito, con arte da ingannar gli occhi, vi si trovava 3308 17 | si pole con una finzione ingannare il popolo e dargli accosì 3309 5 | reale; pure almanaccorno d’ingannarlo a bono, in nella speranza 3310 56 | ntrapresa contro quell’ingannatore delle donne.~ ~Delle du’ 3311 53 | della tu’ gravidanza. I’ m’ingegnerò laggiù di buscarmi tanto 3312 [Titolo] | bene commessi, giusta l’ingegno e la facondia del narratore.~ ~ 3313 17 | sicché la Bella Giuditta s’ingelosì a bono più che mai e la 3314 17 | che paese sia e chi l’ha ingenerata!”~ ~La Maria nun ricercò 3315 46 | Spagna, Francia, Italia, Inghilterra e Austria e più sublime 3316 39 | metta de’ fiori sopra e m’inginocchi lì per amore alla mi’ sposa.~ ~ 3317 46 | vasca di marmo bianco, e all’ingiro monumenti e fabbriche di 3318 46 | propio su’ padre l’aveva ingiustamente condannato alla morte per 3319 15 | son io, che fo anco dell’ingiustizie. Via, leviamoci e torniamo 3320 17 | né vendette per il su’ ingiusto supplizio; che lei di morire 3321 46 | a male brighe che l’ebbe ingolla, diviense cieca per l’affatto.~ ~ 3322 4 | gl’invitati nun potiedano ingollare nemmanco un boccone.~ ~Il 3323 42 | poer’omo doveva tacere e ingollarle tutte le male parole e le 3324 17 | malignità della bevanda ingollata a Genova a su’ insaputa: 3325 27 | a male brighe che l’ebbe ingollato principiò a dimenarsi e 3326 57 | mangiorno; ma a male brighe ingollo, deccoti che a tatti gli 3327 18 | per ravviarmi le trecce.~ ~Ingomma, a uno per volta tutti gli 3328 47 | ma finalmente tirato dall’ingordigia della mancia fu d’accordo, 3329 17 | accosì Principessa e subbito ingravidai. Ora, successe che [163] 3330 38 | Re, e che lui e’ l’aveva ingravidata per virtù del su’ amante 3331 38 | mai si scoprissi chi aveva ingravidato la ragazza di niscosto; 3332 22 | Infrattanto l’Angiolina ingravidò, e il Magnano gli disse, 3333 8 | donna, la cagna e la cavalla ingravidorno e al su’ tempo partorirno 3334 18 | prezzemolo fresco e la su’ donna ingrossava accosì a vista d’occhio 3335 2 | ita via, e steva lì tutta ingrugnita, e con un viso che pareva 3336 46 | nun gli arrisposano; bensì ingrugniti gli voltorno le stiene, 3337 6 | omini steva mezzo tra l’ingrullita e la vergognosa, e voleva 3338 46 | come prutendevi. Vattene, iniquo, e che nun ti vegga più 3339 36 | dientro c’era un giardinieri a innaffiare le piante e i fiori, e il 3340 3 | brighe il cielo cominciò a innalbare, sorte di casa e si avvia 3341 46 | partiva un ceppo di vite, che innalzandosi maestosamente su alla vôlta 3342 17 | e’ se ne pol anco facile innamorare e me lassarmi in un canto. 3343 51 | assiemo con lei e’ finì con innamorarsene fora di ragione, e un giorno 3344 52 | palesò pane pane che s’era innamorata di lui. Dice:~ ~– Se te 3345 36 | gli è troppo facile che s’innamorino al solo vedersi, massime 3346 52 | gli si scalda il sangue; s’innamororno a bono e in nel trovarsi 3347 46 | colonne quale indorate e quale innargentate, che risplendeva propio 3348 27 | doppo d’avere sgambettato innaspando co’ piedi, rimanette lì 3349 39 | su’ figliolo nun s’ardì innegargli di custodire l’Uliva, ma 3350 30 | Bella anco questa! A innegarlo sarebbe una bugia. In ugni 3351 33 | genitori:~ ~– Sentite, nun me l’innegate; ma i’ vo’ ire per il mondo, 3352 3 | Il contadino nun glielo innegò, e il Re rifece la sentenzia 3353 47 | fratelli d’abbonirlo.~ ~Innunnistante, doppo tre o quattr’altre 3354 19 | Segreto. Ho prenduto questo ’inpegno e non posso tornare addietro 3355 35 | del Savio, dà la via alle ’inposte dell’uscio, che ruzzolorno 3356 1 | pensò che era meglio [9] insaccare nel letto, dove s’addormì 3357 27 | andiedano nelle cammere, e insaccato il letto dormirne della 3358 29 | robba primaticcia, come insalate, cedri, limoni e fiori della 3359 8 | panni tutti polverosi e insanguinati, e poi comparire alla presenzia 3360 17 | ingollata a Genova a su’ insaputa: sicché Alessandro, nella 3361 55 | divertissi, e a vista d’occhio insecchiva ugni giorno; i [460] medichi 3362 19 | nun ti dubitare, che lui t’insegna per l’appunto come si fa 3363 1 | Orco e addoperatevi come v’insegnai. Su, svelti! Chi nun risica 3364 23 | cirimonie, se nun gli s’insegnan noi?~ ~– È vero; è vero! – 3365 14 | qui e m’ha domando che gl’insegnassi addove erano le tre Melangole 3366 46 | vienuto da voi, perché m’insegnate addov’è la città di questa 3367 27 | no’ si sapessi come fare. Insegnatecelo voi, nonna, e vi si ’mprumette 3368 9 | coraggio i’ n’ho da vendere. Insegnatemi come si fa, e vo’ vedrete.~ ~– 3369 50 | vetta ’n fondo d’oro e con l’insegne reali ricamate ’n sulla 3370 5 | c’è il su’ rimedio. I’ v’insegnerò come vo’ dovete fare, se 3371 45 | dientro la su’ cambera, ma gl’insegnorno dov’era il licit, ’n fondo 3372 23 | che tu ti cavi un occhio; insennennò, crepa, a me nun me ne’ 3373 22 | dimolto?~ ~– Altro! Che insennonnó, – arrispondeva l’Angiolina 3374 19 | Menichino! Com’aveva da fare insenzaia verga? Tutto ito ’n fumo 3375 4 | quello gliene diede tante, insintantoché lei nun lo vedde svienuto: 3376 57 | accanto quel che s’erano insognato la notte; il maggiore la 3377 15 | aratolo e va al campo per insolcare, e ’n quel mentre che lui 3378 15 | e ’n quel mentre che lui insolcava, inciampa col gomero in 3379 8 | a casa con quella preda insolita.~ ~La su’ donna volse sapere 3380 17 | grandicelli, e la Maria, sentuto l’insolito calpestìo e le voci umane 3381 56 | orecchio, fa campana e s’insospettisce di qualche malestro, sicché 3382 40 | svoltar gli occhi per l’insù si durava fatica a scoprire 3383 4 | per le sbeffeggiature e gl’insulti che lei gli aveva fatti: 3384 41 | che Orlandino, sempre più insuperbito della su’ ’mpresa, s’era [ 3385 [Titolo] | che significa, esporla con intarsi più o men bene commessi, 3386 17 | temerario, – bociò a quella intemerata il Principe: – che menzogne 3387 17 | che con questi ragionari intenda ridurmi anco più disgraziata 3388 54 | per un po’ ammattito, nun intendendo quel che lui voleva dire.~ ~ 3389 14 | nsomma la Mora gliene diede a intender tante, che lui finì con 3390 26 | staffilate, e per meglio intendersi, cento nerbate, e nun accetto 3391 19 | di loro per Sovrano nun intendevano d’accettarlo: e siccome 3392 49 | dientro una stanza. A bon intenditor poche parole.~ ~E va via. 3393 36 | vedersi, massime poi se s’intendono tra di loro. Fiorindo preparava 3394 19 | disgrazie di Menichino s’intenerì e gli disse:~ ~– Che v’adatteressi 3395 39 | Uliva, che principiava a intenerirsi, nescì dal salotto per mettere ’ 3396 17 | cominciò a sentirsi il core intenerito, perché lui, se nun fussano 3397 34 | a genio, guarda! e sono intenzionata d’aitarti. Sali su con meco 3398 56 | figliolo del Re:~ ~– Le mi’ intenzioni sono bono: ma io ho anco 3399 12 | dunque il medico e comincia a interrogare Bell’-e-fatta, com’è uso 3400 17 | alla lontana con diverse interrogazioni. Dice lui:~ ~– Dunque, Felicina, 3401 5 | lei nun se ne diede per intesa; ma al chicchirichì del 3402 46 | per nun essere scoperti, s’intesano accosì a accenni, e Gugliermo 3403 17 | Maria gli garbò a bono, inteso che lei cercava servizio 3404 12 | la ragazza si divertiva a intessere il nastro.~ ~Un giorno deccoti 3405 8 | qui, e ci vo’ ammannire un intingolo squisito da cavarmi la fame 3406 37 | 311] un giovanotto molle intinto dall’acqua, che gli disse:~ ~– 3407 6 | stracchi, strafelati e tutti intirizziti dal freddo, arrivorno alla 3408 16 | e quando la pietra gli s’intorbida vole dire ch’i’ sto male. 3409 16 | la pietra s’era dimolto intorbidata; sicché il giorno doppo, 3410 8 | Caso mai quest’acqua s’intorbidisca, vienite a ricercarmi, perché 3411 8 | secondogenito la veddano intorbidita, e però il terzogenito nun 3412 20 | disse:~ ~– Se quest’acqua s’intorbisce, vole dire ch’i’ sono o 3413 20 | della sorella, quando vedde intorbita l’acqua della boccia del 3414 48 | con una fune che s’era intorcigliata d’attorno alla vita, Giuseppe 3415 [Titolo] | voglia ed abbia la forza d’intraprenderla. Io qui mi arresto.7~ ~Villa 3416 19 | e gli disse tutte le su’ intraprese, Menichino l’accolsano con 3417 59 | i tovaglioli tutta seta intrapuntita di perle e diamanti; insomma, 3418 38 | io meschino accosì?~ ~E s’intrattieneva lì sotto al balcone a strolagare; 3419 12 | pacienza in nelle cose. È intravenuto che la mamma pietosa nun 3420 22 | Gli garba? Guà! ’gli è un intrecciuccio: ma per piccina, mi pare 3421 17 | nuscirne, tant’era fitto e intrigato.~ ~Lì era il posto addove 3422 46 | con gl’indovini e’ s’era introdutto di niscosto anco un vecchio 3423 8 | acqua chiara, se mai la s’inturbassi, e un giorno, pur troppo! 3424 8 | pur troppo! l’acqua la s’inturbò a bono. A quello spettacolo 3425 40 | vedere la Principessa se ne invaghirno e la volevano ognuno per 3426 [Titolo] | fiorentino-pratese, non che le invasioni della cultura elementare, 3427 6 | specialmente quando le cominciano a invecchiare, d’aver’astio alla gioventù; 3428 55 | Sfacciata: – nun son mica invecille. Quella ’gli è robba mia 3429 27 | crepava dalla rabbia, e tutta invelenita pensò di tirarne vendetta 3430 22 | dir male bisognava propio inventarla un’eccezione; e nunistante 3431 41 | morto in ugni mo’, [347] ’gl’inventorno al Re che lui aveva detto 3432 [Titolo] | sappia con sue idee, con invenzioni proprie o tolte dal magazzino 3433 [Titolo] | que’ fatti maravigliosi ed inverosimili e talvolta, un po’ scandalosetti, 3434 17 | assieme a cavallo e avviati inverso un bosco quattro o cinque 3435 [Titolo] | lontano. Ma questa [viii] investigazione mi guiderebbe fuori del 3436 16 | scrama, con du’ occhiacci invetriati che pareva schizzassano 3437 36 | Ma in nelle Corti degl’invidiosi ce n’è a dovizia, e tutti 3438 27 | comportarsi:~ ~– Se il Re v’invita a desinare, andate. Ma badate, 3439 6 | da parte della Regina per invitare la Bell’Ostessina a vienirsene 3440 12 | Ambasciatore torna dal Re a invitarlo per lo sposalizio, sicché 3441 55 | palazzo, e che a su’ nome s’invitassi la nobiltà e le persone 3442 4 | una veglia insenza che c’invitassono anco la ragazza; e il su’ 3443 27 | Fategli bon’accoglienza e invitatelo a desinare. Avete vo’ capito?~ ~– 3444 27 | intravvienuto, e che aveva invitato que’ tre bambini a desinare, 3445 22 | istesse insenza marito, e però invitava ugni giorno i giovani Principi 3446 20 | e che lui e’ l’avea anco invite al su’ desinare tra una 3447 5 | cacio. Poi il Mammone v’inviterà a ascendere su per [39] 3448 27 | ch’i’ ho ragione. E gli ho inviti a desinare, e nun mancherò 3449 5 | cacio. Doppo il Mammone invitò la Caterina a salire in 3450 59 | istiede a perder del tempo. Invogliato com’era di ricercare la 3451 3 | letto in camicia e si l’involge in nella rete: poi scende 3452 39 | più attento e vede che nun isbaglia punto, sicché scambio di 3453 17 | delle meglio locande per isbaldoriare a onore della Regina; ma 3454 8 | lampi, troni e saette da isbalordire, e l’acqua pioveva giù a 3455 16 | La Bellindia era tutta isbalordita e nun capiva in sé dall’ 3456 27 | tre ragazze rimasono lì isbalordite, e da ultimo le più grandi 3457 24 | du’ viaggiatori rimaseno isbalorditi a quello spettacolo, e quando 3458 34 | e al fattore un desinare isbalorditoio, che se non creporno dal 3459 4 | era, la malinconia pareva isbandita.~ ~Questa nova racconsolò 3460 4 | somma, pareva lì lì per isbasire quel babbaleo.~ ~Il Re in 3461 11 | Ma gli pare! Lei fa per isbeffarmi.~ ~Deccoti la sera, e la 3462 49 | brava, la mi’ Caterina! – isbergolava Tognarone, che nun s’era 3463 38 | lui la tieneva, e tutto isbigottito corse dalla moglie a sentire, 3464 17 | scappare,~ ~Perché s’i’ nun iscappo~ ~L’oste m’arriscalda l’ 3465 25 | uccellino; ma quello, più furbo, iscappò daccapo, e di frutto in 3466 59 | fora le terzette e va per iscaricarle dientro al cervello di quel 3467 49 | brighe viense Tognarone per iscassinare l’usciale, giù, gliela rovesciorno 3468 2 | discorso, ché in nel mumento iscaturirno dalle sporte tutti que’ 3469 1 | istravolto e bianco come un morto iscaturito dalla sepoltura, sicché 3470 22 | stata avvezza alla vita iscelta, in nel sentire le sentenzie 3471 38 | quello tra di loro stato iscelto dal bambino con una palla 3472 33 | rossa, montaci su e nun iscender mai; se tu scendi, sie’ 3473 49 | giudizio, se ti garba la vita iscerta. Qui nun ci manca nulla, 3474 12 | mettere ’n prigione per ischiarire intanto come tutto l’affare 3475 46 | nun va dalla Regina per ischiarirle. Signor [382] padre, i’ 3476 7 | sì; ma i quattrini per iscialare addove gli ha’ tu?~ ~Arreprica 3477 36 | la mi’ figliola sia tanto isciaurata da mettersi a discorrere 3478 39 | contadini con l’animo in iscombussolo gli aspettavano ugni mumento 3479 55 | ubbligati a custodirla per nun iscomparire con la gente.~ ~Fa il Re 3480 31 | un mucchiarello. Ma per iscongiuri che profferì, tutto fu inutile: 3481 1 | perse la bussola, e, nun iscoprendo nulla, pensò che era meglio [ 3482 59 | gli ci volse del bello per iscoprir la strada per ritornarsene 3483 4 | altro desinare, e se nun iscopro il birbone malestroso, allora 3484 17 | poco per volta finì con iscordarsi l’amore per la Bella Giuditta.~ ~ 3485 46 | quella femmina lui finì con iscordassi anco del babbo; sicché a 3486 31 | vecchino ’gli era proprio iscorruccito a bono per la bugìa tanto 3487 14 | foglio e l’occorrente per iscrivere tra le mane.~ ~L’Orco nentra 3488 1 | tutto potere, e scramò, iscurruccito a bono contro quel povero 3489 26 | perché no’ siemo dimolto isdegnati contro di lui.~ ~La madre, 3490 5 | per ammannire la farina. Isderta! Va’ dalle Fate dientro 3491 39 | chiedere un po’ di pane per isdigiunarsi, rientrò in quella palazzina 3492 53 | ascese ’n cambera digiuno per isdraiarsi a letto, e diviato si spoglia 3493 9 | pure, ma fa’ piano per nun isdrucciolare.~ ~Dunque Ferdinando si 3494 39 | insenza trovar nulla per isfamarsi e levarsi la sete che la 3495 6 | perché lei cascassi giù in isfinimento: ma il come nun si sa, e 3496 32 | era mezzogiorno e il sole isfolgorava di tutta forza, sicché la 3497 17 | ribillioni, dato che per isfortuna vieniss’a perdersi la tu’ 3498 17 | dicevano tra di loro, con isforzarsi anco di tienere allegro 3499 9 | questo discorso Ferdinando s’isgomentò a bono: lui ’nfatti ’gli 3500 25 | padroni; ma lì, per nun isgraffiarlo, l’anello se lo cavò di 3501 52 | campamento s’allogò per isguattero; ma nun era passo dimolto 3502 12 | né sentieri, e finì con ismarrirsi; sicché con quella notte 3503 6 | poteva dire. Si diedano per ismarriti; e infatti il Re lo perdette 3504 19 | visite e aveva lasso per ismemorataggine la su’ cammera aperta e 3505 8 | alle porte di una città ismensa e popolosa, addove entrato 3506 25 | ho lasso io l’anello per ismenticanza. Nun è però mi’ proprietà, 3507 51 | di qua, un po’ di là, per ismenticarsi la su’ disgrazia. Ma che? 3508 34 | fracascìo delle botte nun ismesse insin che a lui nun gli 3509 33 | lampaneggi e i toni non ismettevan mai; pareva propio che il 3510 59 | morto per lo strapazzo, nun ismontò che a un albergo di quella 3511 14 | la ruggine nun si poteva ismovere; sicché dunque il Principe 3512 7 | un po’ di tempo insenza ismoversi, finalmente disse con una 3513 48 | riacchiappo e ammazzato dagl’isolani.~ ~Sicché Giuseppe s’addeva 3514 [Titolo] | abitanti di luoghi lontani e isolati su per i colli. È poi da 3515 45 | che facevano di tutto per ispalancare la sepoltura.~ ~Spalancata 3516 9 | nun gliel’appalesò per nun ispaurirlo, e fra sé pensava intanto 3517 53 | omini che ragionavano come ispaventati.~ ~Dice:~ ~– Che è egli 3518 2 | con una facciaccia propio ispaventosa.~ ~Era un ladro.~ ~La Caterina 3519 8 | gli dissano, che un Mago ispaventoso con sette teste compariva 3520 25 | prendette l’anello e per nun isperderlo se lo mettiede nel dito, 3521 57 | piccino:~ ~– S’anderà per ispettacolo a traverso ’l mondo e accosì 3522 55 | piedinò alla lontana per ispiarla ’nsenza che lei se n’accorgessi: 3523 59 | scavizzolò de’ racconti finti per ispiegare come nun s’eran possuti 3524 6 | par egli ch’i’ sia tanto ispietato e birbone? I’ v’ho menato 3525 17 | l’acqua. E propio ero per ispignere il cavallo e tuffarmi nel 3526 2 | poeri e che non si potevano isposare così subbito; e’ bisognava 3527 50 | veglia da una Marchese per isposarla, s’intende; e questa Marchese, 3528 18 | l braccio col ferro per isquartare nel mezzo la creatura.~ ~ 3529 3 | Se la sia di talento nun istà a me a dirlo, che sono il 3530 18 | ugni po’ po’, con questo istando sulla speranza che tutto 3531 19 | Dice la Vecchia:~ ~– Per istanotte il rimedio è facile. Tornatene 3532 17 | glielo volessan palesare, nun istante bisognò bene alla [151] 3533 13 | gli è uso di questi paesi, istarò zitto; ma la robba insenza 3534 48 | lui però, almanco per nun istarsene in ozio, col su’ lume ’n 3535 49 | andiede al solito.~ ~’Gli era istata ’n sull’undici unce la Caterina 3536 17 | cenno di passar l’acqua, nun istate, principe Alessandro, a 3537 8 | la grotta trasmutato in istatua di marmo; e la Principessa 3538 46 | che gl’insegnassino addove istava la città della Regina Marmotta, 3539 39 | dovessi lì cascar morta istecchita; ma finalmente arrivò a 3540 46 | Maestà Massimiliano nun istess’a cancugnarla di più.~ ~ 3541 49 | prepare a quell’assalto. Loro istevano alla finestra co’ una caldaia 3542 6 | innamorati com’erano, nun istiedan mica a dire de’ paternostri; 3543 0(7)| confacenti al fine della loro istituzione, sì perché ridotti a nido 3544 18 | metto le calze.~ ~Sbergola istizzita la Catèra:~ ~– Famola finita 3545 52 | chi di qua, chi di là, per istrade diverse; ma il Re al più 3546 17 | statua di pietra, e doppo istralunate le pupille cascò giù di 3547 1 | Zelinda; ma ’gli aveva un viso istravolto e bianco come un morto iscaturito 3548 57 | in nel palazzo reale per istrolagare in che mo’ lui poteva riavere 3549 4 | vo’ ’mpicci a’ piedi, per istroppiarmi. I’ vo’ andare accosì. S’ 3550 4 | assegnorno de’ maestri a istruirla, e con la ’struzione la 3551 42 | maestri, anco la Rosina s’istruiva e su crescendo negli anni 3552 46 | rinsanichirlo. Doppo avere istudiato i su’ libri gl’indovini 3553 13 | gli è naturale, erano istupiditi e nun sapevano che si pensare 3554 10 | Antonio. La gente correva istupita a vedere quello spettacolo 3555 4 | sconfondersi a quel mo’, con istupore d’ognuno s’arrizza a siedere 3556 19 | assieme.~ ~Menichino per isvagar su’ madre ’gli aveva nell’ 3557 6 | aveva mandata a passarci per isvago qualche mese.~ ~La Bell’ 3558 56 | Caterina gli rinuscì con isveltezza cavar fora le su’ propie 3559 54 | dagli domani, e’ finì con isvesciare in gran segretezza all’Agata 3560 57 | del Re. E difatti finì con isvesciargli che lui possedeva una borsa ’ 3561 6 | poco ci corse che nun s’isvienissi ricognoscendo in quella 3562 46 | bellezza in Spagna, Francia, Italia, Inghilterra e Austria e 3563 0(1)| Comparetti D., Novelline Popolari Italiane, vol. i; ne’ Canti e Racconti 3564 17 | Alessandro, a cancugnarla; itegli rieto insenza indugio, e 3565 | IX 3566 | laddove 3567 18 | hanno rubbo il prezzemolo. Ladracci ’nfami! Almanco, se gli 3568 46 | vaghissime piante; c’eran de’ laghi d’acqua chiara con pesci 3569 25 | neri e brillantini e come lagrimosi dientro, e una cera rosata 3570 24 | il Re s’avvezzò a nun si lamentar più della scontentezza o 3571 24 | Lei, Maestà, nun si pole lamentare; sta bene e nun gli manca 3572 37 | Te nun sa’ che ugnolare e lamentarti. Nun ci ho mica colpa io 3573 49 | mi’ genitori! Loro e’ si lamenteranno di me con bona ragione. 3574 5 | Arrizza gli orecchi a quel lamentìo, comanda che ognuno tienga 3575 59 | 492] apparecchiata de’ lampanari d’oro massiccio grandi come 3576 33 | cascava giù a catinelle, e i lampaneggi e i toni non ismettevan 3577 60 | camberiera gli reggette il lampanino.~ ~Anselmo perse ’l lume 3578 54 | Gnamo! ci so’ venti scudi lampanti, se vi rinusce ’nsegnarmi 3579 8 | pareva il finimondo, con lampi, troni e saette da isbalordire, 3580 7 | hanno da essere, e di più un lampione sempre acceso. Se ti garba 3581 30 | uno sciallaccio vecchio di lana per coprirsi quel su’ collo 3582 8 | per imbrogliarlo e con una lanciata lo passa parte parte; e 3583 26 | Angiolino alla moglie che languiva dall’appetito: – la mi’ 3584 54 | Gigiuccio.~ ~Lui, accesa una lanterna, concredendosi al sicuro, 3585 10 | figure di cavalli di marmo, e laone ’n fondo ci si vedeva un 3586 4 | scrama il Re.~ ~– Che laoro è egli questo? Siamo tutti 3587 46 | Andreino per diverse strade larghe e pulite e piene di gente, 3588 39 | su’ vispoli e sani come lasche.~ ~Dice la Vecchina:~ ~– 3589 27 | Per me nun sarebbe carità lasciargli morire.~ ~– Sì sì, – scramò 3590 [Titolo] | fuori del proposto e la lascio, come le altre accennate, 3591 57 | nun poté stare saldo e si lasciò scappar detto che l’arebbe 3592 21 | sbottonati i calzoni, Zufilo lass’andare la cacata. Un degli 3593 46 | Pianto. Prima di partire i’ lassai il mi’ ricordo sul tavolino 3594 47 | de’ ladri gli disse:~ ~– Lassal andare, ché lui è tanto 3595 39 | a vista d’occhio. Sicché lassamela pure in quel logo con la 3596 42 | vinta battagliando.~ ~E lassamelo pur lì e venghiamo alla 3597 18 | gambe a traverso i campi. E lassamogli pur corrire a quel mo’ e 3598 17 | i su’ gran patimenti.~ ~Lassamola però patire secondo i su’ 3599 42 | quasimente di corsa se n’andette, lassandola lì sola quella disgraziata 3600 48 | dateci un po’ d’aiuto col lassarci montare nel bastimento.~ ~ 3601 19 | prima sorte gli convieniva lassarsela scappar di mano [183] per 3602 17 | disposto a darvi retta e a lassarvi qui solingola nel bosco 3603 19 | il Mago gli comandò che lassasseno passar Menichino alla su’ 3604 3 | menassero a casa di su’ pa’ e lo lassassero lì solo con lei. Lei pure 3605 45 | gran paura che i ladri lo lassassino là ’n fondo per levarselo 3606 18 | 176] e che te davvero mi lassasti a quell’osteria, con la ’ 3607 36 | con meco i’ nun ce gli ho. Lassatem’ire a casa a chiedergli 3608 34 | contentarci d’ugni cosa. Lassatemelo provare.~ ~Mette dunque 3609 47 | rimette la vita tutt’addua. Lassatene il pensieri a me.~ ~Per 3610 8 | dell’altre volte; ma questa, lassati pigliare all’uscio di cammera 3611 10 | menorno quegli animali, e lassatolo dientro, chiusano la bussola.~ ~ 3612 45 | cugine; ma loro ridevano e lo lassavan fare: doppo sortì e ’n piazza 3613 13 | dietro alla ragazza e nun la lassavano ben avere, perché la gli 3614 50 | una simile rarità me gli lassere’ baciare tuttadua.~ ~– Ma 3615 8 | addimandava con impeto che lo lassino discorrere col Re: le guardie 3616 34 | propio loro aveano il buzzo lastico.~ ~Quando furno al caffè, 3617 14 | la boccettina lì in sulle lastre. Al figliolo del Re gli 3618 47 | sul letto; lo spoglia, gli lava le piaghe e gliel’ugne per 3619 42 | pigione e le fatiche di quelle lavandaie.~ ~Un giorno domanda la 3620 30 | acqua fresca e chiara, per lavare le su’ mane e il viso: e 3621 30 | su’ cani, e pettinargli e lavargli tutte i giorni, perché ventassero 3622 55 | lavarsi con grand’attenzione; lavata che si fu, si vestì a bruno 3623 42 | erano tre poere donne che lavavano il bucato.~ ~Loro crederno 3624 45 | pozzo che si trova no’ ti si laverà per bene. Su, arrìzzati 3625 56 | spogli ’atanto ch’i’ mi lavo. La su’ parte dientro al 3626 41 | do ’l legno che te vòi e lavoralo qui a tu’ piacimento.~ ~ 3627 24 | quelle tre belle donne che lavorano: una è la Regina, la mi’ 3628 53 | consigli giudiziosi al su’ lavorante, ma anco reso i trenta scudi 3629 12 | quel mo’ sola s’accanava a lavorar di nastri al telaio per 3630 5 | stanza tanti gatti, che lavoravano a tutto potere.~ ~– Poveri 3631 41 | il legname principiò la lavorazione, e finita la cassa dice 3632 29 | arco della stiena, e tanto lavorò, che in pochi giorni il 3633 8 | accarezzarla, e squattire, a leccarla nelle mane e nel viso. Lei 3634 53 | finita,~ ~E se ’un vi garba leccatevi le dita.~ ~ ~ ~ 3635 3 | altro. – La vacca ’gli era lega al carro, il carro ’gli 3636 25 | viengono de’ bastimenti e gli legano a que’ campanelloni che 3637 17 | però quelli che avevano a legarla al palo, la circondorno 3638 3 | balco, e che la vacca la legassi per la capezza a un carro 3639 2 | della rabbia, comandò che legassin la balia a coda di cavallo, 3640 19 | vi tiengo allora sempre legata a me con la ’mprumessa dell’ 3641 2 | sul rio e’ c’è de’ salci. Legategli con quegli i sacchi.~ ~Il 3642 [Titolo] | Poemi Cavallereschi e nelle Leggende de’ Santi. 6 Piuttosto è 3643 58 | ma finito che lui ebbe di leggerla s’arrivolse al figliolo 3644 39 | quello di prima e seguitava a leggerlo per su’ conforto.~ ~Ma l’ 3645 42 | scambio dell’allegrezze ci leggerno que’ comandi barbari, che 3646 28 | che Fanta-Ghirò era donna. Leggete, mamma, questo foglio che 3647 29 | egli scritto sopr’esso? Leggetemelo, via! di grazia, ch’i’ nun 3648 52 | sul petto, addove ci si leggevano scritti tutti i su’ delitti, 3649 46 | Andreino:~ ~– Bada che mai leggiadre cose son qui! Eppure nun 3650 0(6)| libri e libracci a stampa si leggono da’ più a cagione delle 3651 2 | Dice:~ ~– Bisogna ch’i’ gli leghi alla bocca questi sacchi. 3652 35 | alla via, e loro m’hanno legnato.~ ~Dice ’l Savio:~ ~– Ma 3653 46 | capitelli d’oro e i palchi di legni odorosi e gemmati, e tra 3654 35 | mano a un bastone, te lo legnorno il Mattarugiolo insenza 3655 54 | rinvoltorno Gigiuccio morto in de’ lenzoli caldi e sparsano che l’aveva 3656 47 | ladri, e lo ravvoltola in un lenzolo, perché stessi caldo; sicché 3657 46 | di Ferrara, Elisabetta e Leonora di Mantova, Varisilla veronese, [ 3658 23 | Gli era una muneta di Leopoldo, perché a que’ tempi nun 3659 17 | con degli uccelli, delle lepre, de’ cervi e altri animali.~ ~ 3660 39 | incattivita:~ ~– Te mi pari un lercio e uno schifo a vienir fora 3661 18 | caldaja per poi mangiarti lessa, quel che averessi tu fatto. 3662 8 | la donna, la broda della lessatura datela a bere alla cavalla, 3663 52 | e se le donne nun eran leste a sorreggerla cascava ’n 3664 39 | Uffizio della Madonna e le Letanie serrata ’n cambera sua e 3665 15 | mai, sicché tutti e dua i leticatori se n’andiedano davanti al 3666 24 | parenti; ce n’erano che leticavano pe’ tribunali, o si tipizzavano 3667 60 | padrona e camberiera si letichino e che si manifestino per 3668 [Titolo] | può essere la importanza letteraria di queste Novelle Popolari, 3669 0(5)| su qualche prodotto della letteratura paganizzante del Risorgimento, 3670 [Titolo] | e ignara del tutto della lettura. Qualcuno deve avercele 3671 59 | acchina per raccattarla e te levagli ’l velo di capo. Vederai 3672 38 | del Re; una bellezza da levar gli occhi a guardarla soltanto.~ ~ 3673 57 | facessi, nun gli rinunscì levarglielo di bocca al giovanotto quel 3674 37 | fare da mene. Vo’ potete levarmi da queste pene e perdonarmi 3675 17 | tanto astiarla da bramare di levarsela di torno in ugni mo’, nel 3676 25 | uccellino a mala pena si levass’il sole: e di fatto a bruzzolo 3677 20 | comandò che la moglie si levasse di drento al muro e la si 3678 53 | mi garberebbe che vo’ mi levassi la curiosità ch’i’ ho. Per 3679 27 | le su’ sorelline e’ furno levate, deccoti comparisce la vecchia:~ ~– 3680 37 | Testa di Bufala:~ ~– Guà! lèvati gli zoccoli per nun romper 3681 51 | disgrazia, e il giovanotto levatosi il mantello glielo mettiede 3682 12 | Ordinò dunque che du’ levatrici stassan sempre con Bell’- 3683 17 | tra le fiamme? E chi mi leverà ora di pena in questa incertezza 3684 57 | rimedio. Infrattanto i’ mi leverò la fame di dosso co’ fichi 3685 15 | anco dell’ingiustizie. Via, leviamoci e torniamo al palazzo, e 3686 13 | lassando gli sposi a godersela libberamente.~ ~ ~ ~ 3687 43 | squarcia gola sbergolava:~ ~– Libberami, bambino, i’ son morto!~ ~ 3688 8 | Re e nell’istesso tempo libberar la città da un simil fragello? 3689 8 | mi’ figliola dal Mago e libberare da quel fragello tutta la 3690 52 | condannato con giustizia e a libberarlo nascerebbe qualche scandolo.~ ~ 3691 37 | qualche altro ripiego per libberarmene insenza scandolo.~ ~Dice 3692 47 | ammazzato. Ma come farò io a libberarmi dalle su’ mane?~ ~Dice la 3693 47 | addormì per bene e nun potiede libberarsi dall’esser morta come la 3694 56 | per esser pietoso t’avevo libberata, te n’arricordi?~ ~E la 3695 52 | giudici [434] e gli disse:~ ~– Libberatelo quell’omo. I danni che lui 3696 17 | giorni a Genova passava l’ore libbere a discorrere con la vedova, 3697 52 | Peppe con di bone ricevute libberò quel morto da que’ malestrosi, 3698 59 | Sa, babbo? I’ ho letto un libbro che parla di caccia, e m’ 3699 9 | Ora tu po’ nentrare liberamente. C’è lo strapuntino, c’è 3700 47 | rinsanichirlo dalle piaghe e liberarlo dalle mane de’ ladri; sicché 3701 37 | qualche altro ripiego per liberarmene insenza scandolo.~ ~Dice 3702 55 | pregò, che su’ madre, per liberarsi da quello struggi, finì 3703 8 | fine e la città viense liberata da quel fragello.~ ~Quando 3704 46 | volse festeggiare la felice liberazione dall’incanto e lo sposalizio 3705 [Titolo] | quindi va ogni dì, come ogni libero favellare, del continuo 3706 0(6)| popolo, ora che libri e libracci a stampa si leggono da’ 3707 31 | aveva una gran voglia di licciare con tutte quelle munete 3708 50 | che gli dole ’l capo e lo licenzi il su’ sposo prima del solito, 3709 24 | spettacolo, e quando si furno licenziati dalla Corte, disse il servitore 3710 60 | vagabondo per il mondo, sicché licenziatosi co’ una scusa dall’Argia, 3711 52 | mane, co’ una scusa si licenziò dal locandieri e si rimettiede 3712 55 | mattina la balia e il Re si licenziorno dal palazzo del mercante, 3713 59 | tavola reale d’uccellame, liepri e animali somiglianti ammazzati 3714 46 | Ambasciatore gli feciano una lieta accoglienza, e quando ugni 3715 52 | NOVELLA LII~ ~ ~ ~ ~La Lieprina~ ~(Raccontata 3716 53 | NOVELLA LIII~ ~ ~ ~ ~I tre Consigli~ ~( 3717 9 | sete. Che mi faresti una limonata?~ ~– Subbito, – arrisponde 3718 9 | coltello per affettare il limone.~ ~I limoni gli avean messi 3719 57 | qualunque sorta di vino e di liquore i’ chiedessi, la bottiglia 3720 30 | giorni, perché ventassero lisci e puliti con il pelo lustrente, 3721 8 | ricognobbe e si rallegrava, e lisciandogli il groppone al cane gli 3722 14 | lisciava con le mane. Nel lisciarla a un tratto la Regina sente 3723 37 | sorta; e lì a lavarsi, a lisciarsi, e con pomate a ugnarsi, 3724 27 | gli deva della stoppaccia liscosa a filare, e [242] quando 3725 0(2)| Pistoiese, e con da útimo la Lista de le Palore, sentute arraccontare 3726 29 | do la mancia. Domani alla listess’ora i’ sarò giù di qui per 3727 54 | NOVELLA LIV~ ~ ~ ~ ~Cicerchia o i ventidua 3728 38 | e cacciatore, e tutti in livrea.~ ~Domanda il Pesciolino:~ ~– 3729 6 | gli trasficurì con delle livree e gli diede ordine di andare 3730 59 | NOVELLA LIX~ ~ ~ ~ ~Fiordinando~ ~(Raccontata 3731 17 | andiedi in una delle meglio locande per isbaldoriare a onore 3732 54 | Menico apparì, disse:~ ~– Sia lodato il Signore! I’ ti credevo 3733 19 | sie’ stato sincero e ti lodo. E bada, sie’ te ’l primo 3734 0(1)| Ancona A. vol. iv. Torino, E. Loescher, 1875, pagg. 223, 244, 254, 3735 31 | de’ pezzi al vecchino, i lombi, le cosce, la stiena.~ ~ 3736 58 | anderno per aria che parevano loppa di grano. Chi ce ne pole 3737 41 | Doppo si raddormirno come loppi tutt’addua.~ ~Orlandino, 3738 | lor 3739 54 | Gli aranno vinto al lotto.~ ~L’Agata però non era 3740 46 | di Regno Morese e Terra Luba, la più rinomata per bellezza 3741 6 | oro e te pietre preziose luccicavano a monti.~ ~’Gli eran quasimente 3742 50 | gli sbatte negli occhi il luccichio del diamante, sicché corre 3743 59 | vedere tra le piante il luccichìo d’un lume; sicché preso ’ 3744 52 | sbasire adagio adagio, com’una lucernina che gli manchi l’olio; nun 3745 46 | nella faccia, ed erano, Lucrezia di Roma, Isabella di Ferrara, 3746 46 | Il su’ proprio nome è Lugistella; e lei ha pure con seco 3747 7 | terre, e nun sapeva che lunari almanaccarsi, perché nunistante 3748 20 | smensa, [203] co’ capelli lunghi ciondoloni per le spalle, 3749 17 | scampi; e giacché siemo al luogo destinato, preparatevi pure 3750 1 | tratto deccoti che tra il lusco e il brusco riapparisce 3751 57 | occhiate brillantine e a lusingarlo in ugni mo’.~ ~Il giovanotto 3752 57 | da ultimo al giovanotto, lusingato con mille daddoli e occhiatine 3753 7 | facessi con dimolte feste e lussuose, e corressan anco le giostre.~ ~ 3754 34 | desinari, li cene, li mobili lussuosi, li vestuari puliti d’ugni 3755 30 | lisci e puliti con il pelo lustrente, i al termine de’ se’ mesi 3756 19 | ndirizzo a Vossignoria lustrissima, perché lei è persona cognosciuta 3757 43 | bastone! Era un bel bastone lustro, con la manica tutta d’oro, 3758 55 | NOVELLA LV~ ~ ~ ~ ~La Crepantosa~ ~( 3759 56 | NOVELLA LVI~ ~ ~ ~ ~Caterina furba~ ~( 3760 57 | NOVELLA LVII~ ~ ~ ~ ~I fichi brogiotti~ ~( 3761 58 | NOVELLA LVIII~ ~ ~ ~ ~Il Figliolo dell’ 3762 60 | NOVELLA LX~ ~ ~ ~ ~Argia~ ~(Raccontata 3763 14 | fu quasimente per cascare m terra svienuto dalla consolazione, 3764 17 | astio, o perché ti vòi te macchiar le mane col mi’ sangue innocente? 3765 59 | di capelli e una pezzola macchiata dalle su’ lagrime di sangue.~ ~ 3766 17 | siete smarrito in queste macchie, addove nissuno abita, se 3767 19 | andette in fumo; piuttosto macchinava nella su’ testa di levarsi 3768 40 | e in nel frucare per le macchiole e per i botri, a un tratto 3769 17 | arrivorno a un colle con un macchione all’intorno, che ci volse 3770 30 | Che canacci! Uno al macellaio e uno al contadino; nun 3771 56 | a me e io a lui e delle macicane. Lui ha dientro ’l core 3772 53 | gli ènno rinusciti dimolto macicani.~ ~Insomma la mattina per 3773 58 | costa d’un monte pieno di macigni e di pruni, che nemmanco 3774 48 | nascondé addoppato a un macigno, e ’gli aspettava che riserrassino 3775 49 | Perziolino! che ci sia una macina?~ ~E quando lui fu per istrada 3776 27 | acqua per far girare le macine. Dunque, il mugnaio di quel 3777 43 | vetri della finestra, e macolato a morte l’oste e quelli 3778 34 | le gambe all’eria, tutti macoli e pesti, e urli che pareva 3779 18 | metter paura a un sacco di Madonne.~ ~– E ora nun c’è scampi, 3780 8 | ci abitava un ciabattino maero, sudicio e stralinco, ma 3781 46 | di vite, che innalzandosi maestosamente su alla vôlta la ricopriva 3782 46 | e da quest’archi per du’ maestose scale si montava in una 3783 46 | rimanere istupidito fu un maestoso palazzo di cristallo, contornato 3784 27 | sul pigliare marito.~ ~La maggiora e la mezzana glielo ripeterno 3785 6 | fornivano ne’ giorni di maghero il meglio pescio marino. 3786 34 | Gli andrebbe dato un maglio in sulla testa.~ ~ ~ ~A 3787 10 | palazzo vede che c’è una magnifica carrozza attaccata a quattro 3788 21 | entrò altro che una vacca magra, che gli si vedevano tutte 3789 33 | che guidava un par di bovi magri aggiogati a un carro pieno 3790 18 | fascino? L’avete visto il maialino? ’Gli era lui, il su’ damo, 3791 59 | nfiammita e scrama:~ ~– Oh! malaccorto, te m’ha’ tradito! S’i’ 3792 32 | Assunta:~ ~– Queste vaccacce maladette a me nun m’han volsuto dare 3793 58 | ho ma’ visti! Che sie’ te maladetto?~ ~Allora il giovanotto 3794 22 | figliolo, che mi sbeffa e mi maladice ugni volta che lui mi riscontra.~ ~ 3795 4 | si strappava i capelli, maladicendo alla su’ rabbia, e nun poteva 3796 27 | servitori dovevano sbeffarla e maladirla in pena della su’ mal azione.~ ~ 3797 18 | un lago e che l’Orco ci maladisse?~ ~E il mastio:~ ~– No ve’! 3798 34 | anco di be’ rimbrontoli e maladizioni; sicché lui che capì subbito 3799 20 | infurite corsano quelle malandrine dalla solita vecchia:~ ~– 3800 14 | cava fora uno spillo, e a malapena nuscito, la tortola ridiventa 3801 1 | le su’ disgrazie di quel malauguroso viaggio e a che patto infine 3802 [Titolo] | mi arresto.7~ ~Villa di Màlcalo, Montale (Pistoia)~ ~31 3803 21 | mammalucchi?~ ~E poi ’mproperi a’ malcapitati, e finirno col rimandargli 3804 21 | tornorno a casa tutti pesti e malconci.~ ~In quel frattempo Zufilo 3805 5 | andeva dicerto arritornava malconcio. Suppricò bensì la su’ mamma 3806 1 | in fondo nun si trovassi malcontenta lì in que’ be’ loghi e trattata 3807 24 | stiene; dappertutto de’ malcontenti.~ ~Un giorno questi du’ 3808 50 | mo’ con quella mutria di malcontento, e’ si divertivano a sbeffarlo 3809 7 | pecore, e commetteva delle malcreanze, e il Re lo prese ’n sospetto 3810 5 | Deccovi il vostro staccio, maledette!~ ~E poi visti i gatti al 3811 13 | stare. Va’ via di casa e ti maledico, e vai indove più ti garba. 3812 18 | quel brutto avviso e ci maledisse.~ ~– Che, che! nun aver 3813 4 | proponimento di rimediare al malfatto e pensò di visitarlo travestita 3814 39 | giro, e nun scopersano il malfattore. Lo credo! All’undici nun 3815 17 | addosso le minchionature e i malgarbi d’ognuno?”~ ~Insomma lui 3816 20 | ascherezza delle su’ sorelle maligne! Che ti fanno? S’accordano 3817 17 | sempre briaco; dicerto per la malignità della bevanda ingollata 3818 55 | rinusco a cavarmi d’addosso la malinconìa.~ ~Ficuratevi se la Regina 3819 4 | viense mutato a bono, e di malinconica e triste addivenì allegra 3820 37 | perché lui era divento malinconico; sicché gli disse un giorno:~ ~– 3821 56 | ugni cosa. E poi, ti sto io mallevadore a ugni brutto caso. Dammi 3822 20 | di qualcosa, insenza un malo pensiero al mondo. Guà! 3823 17 | lo perdette per un fiero malore che lo condusse diviato 3824 27 | lagrime per esser tanto maltrattati, e delle volte tra di loro 3825 22 | insenz’aducazione, nun la maltrattava mai la moglie e anzi gliene 3826 39 | volentieri; la guardava con occhi malucani, e del mangiare gliene dava 3827 18 | acchiappargli meglio con le su’ manacce, si buttò diviato nel lago.~ ~ 3828 39 | per aitarti da te nun ti mancano più. Addio.~ ~L’Uliva nun 3829 35 | ma pure nun gli faceva mancar di niente: quell’altro, 3830 20 | nun era la mi’ moglie a mancarmi di parola. Paian propio 3831 39 | del pero, eppure le frutta mancavan tavìa o gli eran morsecchiate 3832 22 | l’Oste:~ ~– Che! Nun ci mancherebb’altro che appunto lo sfacciato 3833 27 | inviti a desinare, e nun mancherò alla mi’ parola di Re.~ ~– 3834 49 | che que’ poeri vecchi nun manchino di nulla. Va’ pur fora pe’ 3835 57 | maggiore, e ne dà delle manciate a’ su’ fratelli.~ ~– S’ha 3836 42 | chiedergliela a udienza. Mandaci anco i tu’ bambini.~ ~La 3837 37 | gli disse un giorno:~ ~– Mandala via quella testaccia di 3838 26 | Dàgli i cento scudi e mandalo via questo citrullo.~ ~– ’ 3839 55 | Sfacciata? Vattene ’n cambera e mandami la Vergognosa; e se nun 3840 27 | senta anco lei.~ ~Subbito mandano a chiamare le du’ balie, 3841 49 | finita, e i’ ho voglia di mandargliene un altro de’ cassoni, pienato 3842 28 | risposta: in nella risposta da mandarsi per un dragone de’ meglio 3843 5 | la su’ mamma che nun la mandasse, pianse; ma tatto fu inutile, 3844 15 | quel contadino, che vo’ gli mandasti tre lucignolini di lino 3845 32 | l’Assunta:~ ~– La Rosina mandatela a badare alle vacche e dategli 3846 4 | e menatemi, oppuramente mandatemi subbito a corte la vostra 3847 6 | e’ lo saperrà dicerto, e manderà anco della gente a ricercarti, 3848 10 | dice la voce. – Domani tu manderai al babbo anco quest’altre 3849 32 | menarmela al palazzo, e vi manderò una carrozza tutta chiusa 3850 5 | tu quel che ho pensato? Mandiamo la Caterina a pigliare lo 3851 2 | dalla giustizia, ché mi mandino degli sbirri a guardar la 3852 2 | scarpe e a tempo avanzato maneggi pure il rasoio.~ ~Con que’ 3853 14 | Dunque i’ t’ho a perdere e ti mangeranno arrosto?~ ~E infrattanto 3854 54 | lo vedi che lusso? Loro mangiano, vestono e dormon meglio 3855 48 | acceso e un pianieri di robbe mangiarecce.~ ~Sverto Giuseppe si nascondé 3856 56 | arridestò repente la voglia di mangiarne un bel tòcco.~ ~Dice:~ ~– 3857 19 | Menichino, perché l’andess’a mangiarselo nella capanna.~ ~Menichino 3858 18 | dientro a un caldaja per poi mangiarti lessa, quel che averessi 3859 27 | diede a’ bambini, perché la mangiassino: ma loro prima ne staccorno 3860 53 | Perché ieri a sera vo’ nun mangiasti e stanotte nun ate tocco ’ 3861 14 | Cani, almanco voi ubbidite. Mangiatemelo vivo.~ ~Dicono i cani:~ ~– 3862 49 | porco, – scrama l’Assunta, – mangiatevela per voi codesta pietanza: 3863 1 | scramò – ci bisognerà esser mangiati vivi, o io o la Zelinda, 3864 42 | fame o che gli animali ti mangino viva.~ ~La Rosina a que’ 3865 19 | accoccolato di niscosto per la manìa di viaggiare ’n Francia 3866 43 | bel bastone lustro, con la manica tutta d’oro, da ’ricantare 3867 58 | Allora ’gli è un altro par di maniche. Nun aver sospetto e ti 3868 4 | come se gli avessan dato un manico di vanga in sulla collottola, 3869 39 | nun mi garbano, e belle o manierate come l’Uliva io delle ragazze 3870 19 | stato fabbricato da de’ manifattori dimolto ’sperti nel mestieri: 3871 25 | nome di zio, – la prova manifesta ch’i’ sono un galantomo 3872 11 | a fare delle carezze e a manifestargli delle parole, non più da 3873 42 | bisognò pure che glielo manifestassen il volere del Re su’ marito.~ ~ 3874 46 | disse daccapo:~ ~– ’Gnamo, manifestate alla libbera tutto. I’ sono 3875 60 | camberiera si letichino e che si manifestino per dispetto tutti e’ mancamenti; 3876 25 | albergo, e le du’ donne gli manifestorno il su’ pensieri.~ ~Dice 3877 42 | coltellaccio gli tagliò la manina e doppo averla ben bene 3878 38 | voleva mettere in nelle su’ manine.~ ~In nel sentire quel bando, 3879 21 | in su, e po’ disse:~ ~– È manna. Seguitiamo a giocare; nun 3880 0(2)| eziandio parecchi Sonetti manoscritti d’Autore anonimo e satirici 3881 25 | messano i cavalli per quella a manritta, e si spenderno in una macchia 3882 60 | sono la figliola della fata Manta, e quando buttorno la prima 3883 11 | siete più nell’obbligo di mantenergli la promessa.~ ~Gli garbò 3884 17 | questo contraccambio; che voi mantenghiate il giuro di non arritornar 3885 53 | il nostro figliolo che ci mantiene.~ ~Dice l’omo:~ ~– Mi sbaglio! 3886 20 | dal Re? Dunque andiamo a mantienergli la ’mprumessa.~ ~Si mettiedano 3887 58 | pigliassi pure quattrini per mantienersi da par suo e girassi ne’ 3888 8 | corpo. Dunque, Sacra Corona, mantienetemi la parola reale e datemi 3889 35 | che gli garbava lavorare e mantieneva tutta la casa, da poero 3890 25 | una moglie. E’ Turchi ne mantiengan di più. Dunque stiamo uniti.~ ~ 3891 18 | donna tornorno a casa e mantiensano la parola, perché tutti 3892 29 | la imprumessa lei me la mantierrà a ugni patto.~ ~Al Re gli 3893 56 | garbo, anco le grillande si mantierranno fresche com’ènno, o insennonò 3894 27 | toccass’in sorte, che gli mantierreste propio la ’mprumessa di 3895 3 | e russava che pareva un mantrice.~ ~A giorno il Re si sveglia, 3896 21 | di bestie grosse, vacche, manzi, vitelli, tori, e la mandria 3897 26 | mezzo.~ ~Tutta l’udienza era maravigliata da questo discorso; ma poi 3898 43 | Bocia l’oste:~ ~– Mi maraviglio che te faccia di simili 3899 [Titolo] | donzelle, e tutti que’ fatti maravigliosi ed inverosimili e talvolta, 3900 42 | attacco al palco cascan giù marci ’n sul solaio. Decco la 3901 39 | guerra e lui fu ubbligato a marciare co’ soldati per battagliarsi 3902 42 | gli stivali; vederete che marciscan presto.~ ~Difatto di lì 3903 0(1)| vol. iii. Napoli, Riccardo Margheri, 1876, pagg. 110, 119. Ne 3904 32 | che tu ci vadia più. Ti maridò a badare le vacche e fagli 3905 48 | giù e nun c’era modo che i marinai lo potessano più regolare, 3906 6 | maghero il meglio pescio marino. Un Vennardì, nun si sa 3907 19 | aveva una figliola unica da maritare, e chi la voleva bisognava 3908 12 | principi, quando si ragiona di maritarsi, e’ s’usa mandare il ritratto, 3909 8 | punti figlioli, abbeneché maritata da dimolto tempo.~ ~Un bel 3910 36 | del Re.~ ~Già, i babbi e i mariti campati sempre in sul fidati, [ 3911 46 | di lavoro differente, con marmi e bronzi e ornati fatti 3912 20 | fargli quegli spregi e la martirizzavano quella poera donna ’nnocente 3913 49 | Caterina con de’ cenci e una maschera fabbricò una fantoccia della 3914 55 | vestì tutta di novo, e lui mascherato da ragazza, assieme partirno 3915 17 | parto di du’ bellissimi maschiotti, gli annunziò d’aver messo 3916 18 | ninnoli, spille, cotone alle massaie. Lui, a vedere que’ dua 3917 8 | udienza, rimasan dure come massi, e finalmente apparso il 3918 49 | figliole? – scrama quel mastangone: – E le saranno belle, mi 3919 9 | mangiare e da bere, e un materassino con delle coperte e altri 3920 [Titolo] | che formano appunto la materia delle Novelle Popolari.~ ~– 3921 53 | vo’ lo spiegate troppo al materiale.~ ~Dice l’omo:~ ~– Sarà; 3922 42 | versi d’abbonirla quella matrignaccia birbona, ché lei per la 3923 42 | che nun lo sapete che le matrigne èn’ tutte cattive? Poer’ 3924 4 | nemmanco un mumento. E se, mattacchiona come tu siei, e’ vieni a 3925 47 | perché la Caterina, un po’ mattaccina e sderta, rideva e schiassava 3926 22 | per gastigarti della tu’ mattana mi finsi Magnano, perché 3927 30 | apparisce su’ madre e dice:~ ~– Mattarella, o che ugnoli tu?~ ~Risponde 3928 1 | grinzosa, che gli disse:~ ~– O mattarelli! o allocchi! L’interesso 3929 13 | nel sentire tutte quelle matte risposte rideva a più nun 3930 4 | questo malestro per la su’ mattia all’improvviso, ormai quel 3931 4 | quale la sgridava per le su’ mattie; la Principessa poi pareva 3932 39 | pero burè carico di pera mature.~ ~Scrama l’Oliva:~ ~– Oh! 3933 9 | tutte cariche di grappoli maturi d’ugni sorta, e frutteti 3934 5 | voce piagnolente:~ ~ ~ ~Mau maurino!~ La Bella è nel 3935 5 | voce piagnolente:~ ~ ~ ~Mau maurino!~ La Bella è nel tino,~ 3936 27 | sempre a lui. Con questa mazzettina poi, sbattendola per le 3937 36 | preparava tutte le mattine un mazzettino con un po’ di geranio, un 3938 21 | Zufilo ’gli era piuttosto ’mbecille che no al paragone di quegli 3939 8 | donna a quella nova, e ’mbizzita contro il su’ marito:~ ~– 3940 58 | assieme co’ su’ compagni, e ’mbracciato lo stioppo, gli [484] urlò:~ ~– 3941 20 | bicchier di vino vorre’ ’mbriacare tutta la Corte.~ ~Ma la 3942 49 | le ragazze si trovorno ’mbrogliate nella risposta; gli pareva 3943 46 | fratelli si trovorno dimolto ’mbrogliati a rispondere; ma poi fattosi 3944 57 | legnate, ma di quelle! Mogi e ’mbronciti e ’nsenza parlare si buttorno 3945 56 | lui a tavola steva serio ’mbroncito, co’ un viso dimolto scuro, 3946 11 | piccolo, accosì dipinto in una medaglina da tienersi al collo.~ ~ 3947 49 | dell’armadio di Tognarone le medica, e doppo un po’ le du’ donne 3948 40 | e grazia gli feciano de’ medicamenti, gli diedano da ristorarsi 3949 56 | arritornarsene al palazzo per farsi medicare, e la Caterina dal su’ lato 3950 46 | per guarirlo ’gli occorre medicarlo con l’acqua della Regina 3951 47 | Sì, sì, date qua; i’ vi medicherò a garbo, se occorre, nun 3952 0(7)| Pellegrini che in tutto il Medio-Evo e oltre si facevano a piedi, 3953 14 | manca.~ ~Prende la terza Melangola, la spacca e deccoti una 3954 14 | paesi addomandava delle Tre Melangolo d’Amore; ma nissuno gliele 3955 54 | gli disse con un vocino melato:~ ~– S’accosti di più, bella 3956 9 | alberi gremi di pere, di mele, d’aranci e che so io; alla 3957 33 | giorno gli domandò:~ ~– Melo dite, mamma, in che modo 3958 17 | comportai da babbaleo, perché menai con meco alla locanda diversi 3959 19 | Portogallo. Piglialo dunque e menalo con teco.~ ~– Guà! come 3960 29 | trovi; e se tu gli trovi, menamegli qui.~ ~Germano dunque, avuto 3961 60 | dai a intendere? ’Gnamo! menami al posto addove tu di’ che 3962 17 | assieme a pigliarla per menarcela a casa.~ ~Ruberto nun era 3963 47 | assieme con un giovanotto e menarci tutt’addua alla città reale.~ ~ 3964 48 | domandargli se loro volevano menarlo al riparo e portargli ’l 3965 32 | ragazza. Ma i’ vi comando di menarmela al palazzo, e vi manderò 3966 17 | comandato, pena la vita, di menarvi in questo bosco e ammazzarvi ’ 3967 2 | mane in croce, che lui la menasse via in ugni mo’.~ ~Dice 3968 40 | spartiva in tre vie che menavano a tre diversi paesi. Pensorno 3969 0(7)| piedi, col bordone in mano e mendicando a visitare i molteplici 3970 19 | n dua. A quella vista a Menechino gli sobbalzò il cere: lesto 3971 58 | Nun aver sospetto e ti si menerà diviato alla presenzia del 3972 47 | mi’ legittima sposa, i la menerei con meco e nun avrebbe più 3973 51 | che vadiano alla villa, menino la Caterina dientro un bosco 3974 4 | palazzo del Re, le guardie lo menorono alla su’ presenzia. A quel 3975 16 | c’è di mio in sul [129] mento. Che volete che vi porti 3976 17 | intemerata il Principe: – che menzogne son queste? Addove sono 3977 [Titolo] | dotti di Europa sol per mera servile imitazione?~ ~Ecco 3978 8 | addove entrato che fu, si meravigliò in nel vedere che tutti 3979 38 | dalla lampana: pagava i mercanti a mesi; una stropicciatina 3980 18 | Deccoti, comparisce un merciaio, di quelli che vanno con 3981 51 | una lettera finta in sul meriggio; e siccome la Caterina gli 3982 53 | Salati, sì, ma se lo meritano, e chi gli ascolta nun capita 3983 17 | fusse di tirare qualche bel merlo alla ragnaia; sicché dunque, 3984 12 | sì, ci doveva essere, e mescere al Re il vino d’una bottiglia 3985 12 | Via, figliola mia, mescete da bere al Re vostro sposo 3986 12 | e-fatta prese la bottiglia e mescette da bere al Re; e lui doppo 3987 17 | e accortosi che quella meschinella sospirava e piagneva gli 3988 38 | sposare una figliola di Re, io meschino accosì?~ ~E s’intrattieneva 3989 15 | bottiglie in tavola, e lì mesci al Re, che finalmente, bevi 3990 0(2)| festa del V centenario di Messer G. Boccacci, omaggio di 3991 9 | rinvoltorno con de’ panni e, messolo in nel barchettino, tutti 3992 29 | su’ listesso personale, e messosi a quel modo alla contadina, 3993 4 | medici nun sapevano che mesticciarsi per rinsanichirlo, perché, 3994 5 | questi gattacci! Oh! che mesticciate voi, mammalucchi?~ ~E gli 3995 58 | Siccome lui con quel su’ mestieraccio ’gli ha dicerto venduta 3996 26 | questo ribaldo si pigli la metà del premio che mi tocca; 3997 48 | qui. E’ forestieri nun si mettano ’n mezzo con simili tradimenti.~ ~ 3998 44 | legnaioli.~ ~E Giovannino:~ ~– Metterai alla prova.~ ~Dice il legnaiolo:~ ~– 3999 31 | tuo. Ma queste munete ti metteran fògo, e con meco nun ti 4000 23 | trovan rimedio, e tra poco la metteranno drento la sepoltura.~ ~Dice 4001 15 | zucca da pescatore e ve la metterete a cintola, e con una rete 4002 40 | consiste ’n questo, che a metterne un chicco ’n bocca a una 4003 50 | più ricchi della città. Si metterno a tavola e tutti s’appalesavano 4004 23 | nasce sotto la quercia, mettersela in su’ buchi addove c’era 4005 32 | prendette con le mane e volse mettersele in nel grembio; ma una gli 4006 11 | nunistante, badate di nun mettervi ’n contrasto con vostro 4007 14 | ito via, e volse che la mettessano a letto, e lì steva come 4008 47 | ebbe il Re, che comandò la mettessino in sul cassettone della 4009 56 | fantoccia, sì.~ ~– E che poi mi mettesti dientro la tagliola e fusti 4010 3 | grande da pescatori e stasera mettetemela in cammera.~ ~Quand’ugni 4011 14 | Vienite vienite ’n cucina; mettetevi a tavola e mangiate a volontà.~ ~ 4012 37 | ruzzoloni in sulle corna si mettette a camminare e la bambina 4013 57 | borsa, e ugni volta che ci mettevo la mano dientro i’ tiravo 4014 3 | siccome degli entranti e de’ metti-bocca nel mi’ Regno i’ nun ce 4015 2 | currieri del Re e nun ci mettiamo a contrasto con chi comanda. 4016 41 | Dice un di loro:~ ~– Mettiamolo ’n mala vista col padrone 4017 25 | fece un capannotto, e ci si mettiedan dientro a riposare il resto 4018 18 | Pigliagli questi pidocchi e mettigli dientro a un cannone di 4019 37 | le più belle camberiere e mettile assieme con la tu’ brutta 4020 37 | d’una delle tu’ figliole. Mettimi là da parte.~ ~Il contadino