Pellegrino Artusi
Vita di Ugo Foscolo
Lettura del testo

I SEPOLCRI DI UGO FOSCOLO.

AL LETTORE.

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I SEPOLCRI

 

DI UGO FOSCOLO.

 

AL LETTORE.

 

Soventi volte i nostri grandi poeti nazionali si rendono difficili a chi non ha la pazienza di studiarli profondamente. Fanno velame alla mente, o la sublimità dei concetti, o la locuzione concisa, o perchè (come disse lo stesso Foscolo) afferrando essi soltanto le idee cardinali, lasciano al giudizio del lettore la deduzione delle intermedie. Questa è una delle ragioni per cui la gioventù italiana, che troppo spesso rifugge dalla fatica di applicar seriamente, si rende poco famigliari i nostri grandi maestri da' quali potrebbe attingere aspirazioni sublimi e derivarne utile a e decoro alla patria.

Uno de' più felici parti della lirica italiana, per infondere ed eccitare nobili sentimenti, generose passioni, è senza dubbio il Carme de' Sepolcri. Compreso di ammirazione alle tante bellezze che esso racchiude, ho tentato con un'aggiunta copiosa di note a sviscerarne i reconditi pregi e a metterne in mostra lo scopo che è in pari tempo poetico, morale e politico.

Poetico perchè l'autore si prova con questo e col carme alle Grazie di ricondurre l'arte lirica a' suoi principii, dandole il suo vero carattere che è, secondo lui, di cantare con entusiasmo le lodi de' numi e degli eroi; morale e politico per le ragioni addotte dall'autore medesimo nell'estratto che di sotto trascrivo.

Sarò io riuscito nella non facile impresa? Egregi uomini l'hanno tentata prima di me e il pubblico ha giudicato in favore, ma essi parlarono alle menti colte, mentre io, radendo terra, e valendomi de' lumi loro, mi sono proposto di sminuzzarlo alla gioventù non ancora indurita agli studi severi, preferendo di pericolare, col volermi rendere troppo inteso, verso lo scoglio della prolissità. In ogni caso

«Vagliami il buon voler s'altro non vale

Del qual buon volere mi reputerei esuberantemente ricompensato se mai contribuissi a rendere questo capolavoro della nazional poesia più popolare.

Ecco l'Estratto:

«I monumenti inutili ai morti giovano a' vivi perchè destano affetti virtuosi lasciati in eredità dalle persone dabbene: solo i malvagi, che si sentono immeritevoli di memoria, non la curano; a torto dunque la legge accumuna la sepoltura de' tristi e de' buoni, degli illustri e degli infami.

» Istituzione delle sepolture nata col patto sociale. Religione per gli estinti derivata dalle virtù domestiche. Mausolei eretti dall'amor della patria agli eroi. Morbi e superstizioni de' sepolcri promiscui nelle chiese cattoliche. Usi funebri de' popoli celebri. Inutilità dei monumenti alle nazioni corrotte e vili.

» Le reliquie degli eroi destano a nobili imprese, e nobilitano le città che le raccolgono; esortazione agli Italiani di venerare i sepolcri de' loro illustri concittadini; que' monumenti ispirano l'emulazione agli studi e l'amor della patria, come le tombe di Maratona nutriano ne' Greci l'abborrimento a' barbari.

» Anche i luoghi ov'erano le tombe de' grandi, sebbene non vi rimanga vestigio, infiammano la mente de' generosi. Quantunque gli uomini d'egregia virtù sieno perseguitati vivendo, e il tempo distrugga i lor monumenti, la memoria delle loro virtù o de' monumenti vive immortale negli scrittori, e si rianima negli ingegni che coltivano le muse. Testimonio il sepolcro d'Ilo, scoperto dopo tante età da' viaggiatori che l'amor delle lettere trasse a peregrinar alla Troade; sepolcro privilegiato dai fati perchè protesse il corpo d'Elettra da cui nacquero i Dardanidi autori dell'origine di Roma, e della prosapia de' Cesari signori del mondo

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AVVERTENZA.

Le note che non aggiungono illustrazione al testo, ma che possono star per stesse, sono chiamate in appendice con le lettere dell'alfabeto, ad eccezione della F, che contrassegna le note del Foscolo.50





50 In questa edizione elettronica sono indicate con numeri romani.



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