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Alfabetica [« »] opprimeva 2 oppure 4 or 4 ora 156 ordine 8 ordineranno 1 ordini 3 | Frequenza [« »] 171 mi 166 contessa 158 rispose 156 ora 152 ad 150 fra 142 lui | Emilia Ferretti Viola (alias Emma) La leggenda di Valfreda Concordanze ora |
Cap.
1 Pre| sentimenti più alti? Qual'è l'ora più umile della nostra vita, 2 I| e notte con un mormorio, ora lieto, ora lugubre e monotono, 3 I| un mormorio, ora lieto, ora lugubre e monotono, secondo 4 I| occhi pieni di lagrime; ed ora fissava la torre del castello, 5 I| fissava la torre del castello, ora le onde scintillanti, ora 6 I| ora le onde scintillanti, ora la riva lontana, sperando 7 I| tratteneva talvolta sino ad ora tarda, senza badare alle 8 II| permesso si rallentasse di un'ora il corso regolare di quella 9 II| rassomigliavano a questo che aveva ora dinanzi a sè. Non vi era 10 II| titubante uscì dalla sala.~ ~Un'ora più tardi il conte, pallido, 11 II| tremante il conte Ottone. – Ora riposa, Beatrice, – e baciatala 12 III| compiuto e intenso. Ogni ora l'artista scopriva nuovi 13 III| nebbia.~ ~Beatrice in quell'ora, non vista da lui, spiava 14 IV| ove aveva passata una mezz'ora che le era parsa lunga quanto 15 IV| di Guido tornava sempre, ora mestamente velata, ora piena 16 IV| ora mestamente velata, ora piena di sorrisi e di gioia. 17 V| una sera il conte verso l'ora del tramonto faceva ritorno 18 V| pietosi che lo invadevano. – Ora stai meglio, non devi più 19 VI| tanti patimenti, giunta ora appena a godere di una tregua, 20 VI| resistere alla sventura, ed ora, sebbene alla vista di quella 21 VII| insistenza da più di un'ora un giovane che era seduto 22 VIII| occhi scuri, grandissimi; ora splendenti di luce, ora 23 VIII| ora splendenti di luce, ora velati, profondi, soavissimamente 24 VIII| aveva badato assai poco, ed ora questo scemo le si presentava 25 VIII| due sentimenti diversi; ora si sentiva forte, sicura 26 VIII| qualsifosse dolore o abnegazione, ora dalla stessa sua fierezza 27 VIII| tutti, – disse Jeronima, – ora tu non li hai più e te ne 28 VIII| quanto si poteva ottenere; ora se un lampo fugace e inatteso 29 VIII| puntualmente sempre alla medesima ora, vestita con semplicità 30 VIII| volte in altri tempi, ma ora quel sogno era dileguato 31 VIII| di liberarsi, per qualche ora almeno, dalla povera compagnia 32 VIII| Jeronima, e ti aiuterò d'ora innanzi in tutti i modi, – 33 VIII| da un pezzo e che provo ora più che mai. L'essere solo 34 VIII| della biblioteca. – Perchè ora dopo averlo fatto prete 35 VIII| letto tanto se ne stava ora incerto dinanzi a queste 36 VIII| dottrine, ed egli contemplava ora per la prima volta le opere 37 IX| gli rivolgeva. Jeronima, ora che la biblioteca non era 38 IX| altrimenti, per qualche ora, la maschera di un contegno 39 IX| di casa; le sere sino ad ora tarda stava leggendo nella 40 IX| aveva variato più volte l'ora nella quale v'andava, ma 41 IX| stato indiscreto nella fede, ora vorresti esserlo nell'incredulità. 42 IX| che le risposte che m'ebbi ora debbano bastare?~ ~– No, 43 IX| aveva invaso lo spirito ed ora lo ha lasciato deserto? 44 IX| Gualberto dolcemente. – Ora ho inteso tutto, ma ora 45 IX| Ora ho inteso tutto, ma ora anche ardirò aprirle più 46 IX| era quella la speranza; ora, per abitudine, talvolta 47 IX| in un mondo di eletti, ed ora mi ritrovo inferiore a tutti 48 IX| ammirati negli anni scorsi; ora ripensava le parole del 49 IX| Secondo, se le incontra in un'ora di sconforto o in un'ora 50 IX| ora di sconforto o in un'ora di piena e vigorosa vitalità. 51 IX| il cómpito di studiare l'ora presente e di farla fruttare 52 IX| dell'uomo?~ ~– È una triste ora questa in cui vivo. Le sue 53 IX| la natura, così bella, ora che è deserta da Dio mi 54 IX| che rimpiangeva in quell'ora.~ ~Egli si sentiva più vicino 55 IX| incanto la faceva diventare d'ora in ora più idealmente bella 56 IX| faceva diventare d'ora in ora più idealmente bella a' 57 X| giorni scorsi e guardava ora con amarezza e dolore quell' 58 X| gli sembrava di uscire ora per la prima volta da quell' 59 X| la via della fede e che ora lo trascinavano pei cocenti 60 X| volta adorne quelle spoglie ora spregiate!~ ~Gualberto volse 61 X| gioia.~ ~Prima era prete, ora era uomo. E a questo pensiero 62 X| sua forma e faceva in un'ora il lavoro di secoli.~ ~Il 63 X| appartenere soltanto all'ora nella quale sei vivo, ma 64 X| meglio essere ciò che tu sei ora? Non è meglio sconoscere 65 XI| forse che lo svegli qui, ora, e glielo dica? –~ ~– Oh 66 XI| durante le notti insonni, ma ora... – e Gualberto tacque 67 XI| Tuttociò gli s'affacciava ora al pensiero con una chiarezza 68 XII| Gualberto ti duole ora ciò che sai. Non negarlo, 69 XII| il mio avvenire debbono d'ora innanzi servire a te. Anderemo 70 XII| agitazione. Volgeva gli occhi ora a destra, ora a sinistra.~ ~– 71 XII| gli occhi ora a destra, ora a sinistra.~ ~– Per carità 72 XII| bassa Gualberto.~ ~– Per ora – rispose con vivacità l' 73 XII| oggi, ma promettimi che ora dopo esserci ritrovati tanto 74 XIII| dietro l'altro, fermandosi ora dinanzi uno scaffale, ora 75 XIII| ora dinanzi uno scaffale, ora dinanzi alla finestra, con 76 XIII| visto in quella mattina all'ora della colazione; nè si era 77 XIII| si assentava per qualche ora dal castello; l'avevano 78 XIII| impazienza: – Che aspettino. Ora non ho voglia d'escire. – 79 XIII| biblioteca. Dopo scorsa una mezz'ora si fermò dinanzi alla finestra 80 XIII| che precedono di qualche ora il tramonto. Era un giorno 81 XIII| al suo mondo ideale.~ ~Ed ora sapeva che anche questa 82 XIII| l'aveva visto felice ed ora vedeva bene che non lo era 83 XIV| lo minacciasse di nuovo. Ora dorme, ma prima di addormentarsi 84 XIV| venne una nuova idea.~ ~– Ed ora, – domandò – le dispiace 85 XIV| s'era avvicinata a noi, ora di nuovo si allontana... –~ ~ 86 XIV| parsa orribile come in quest'ora la tetra immagine del suo 87 XIV| Se questo che provo ora fosse amore? Se... se... 88 XIV| non volevamo lasciarci, ed ora dovremo dividerci per sempre. 89 XIV| so chi di noi lo disse or ora all'altro; forse tu non 90 XIV| incanto alla mente in quest'ora.... e questa gioia, Gualberto, 91 XIV| nel mondo mi sembra facile ora che tu sei con me... No, 92 XIV| mi sento capace di tanto ora che ti porto nel cuore. –~ ~ 93 XIV| cose intendo ed indovino ora, che prima non sapevo! Perchè 94 XIV| per tollerare l'esistenza, ora mi accolga finalmente un 95 XIV| fermezza Jeronima. – Ma ora voglio rientrare in casa; 96 XIV| mi ha travolta in quest'ora.~ ~– Va... – disse mestamente 97 XIV| guardò.~ ~– Non puoi piangere ora?... – disse, fissandola 98 XIV| indiscreta di un fanciullo, – e ora perchè non puoi? Che cosa 99 XIV| dei suoi pensieri in quell'ora.~ ~Lo scemo si addormentò 100 XIV| avranno fatto, nella medesima ora, molte povere contadine 101 XV| acqua, mentre le illusioni ora perdute, la fede irremissibilmente 102 XV| per sentire o indovinare l'ora opportuna e appropriare 103 XV| alle necessità di quell'ora; doveva, dopo aver percorso 104 XV| era felice di questa breve ora di lieta espansione in mezzo 105 XVI| tardi, molto tardi, è l'ora in cui tu scendi a leggere; 106 XVI| i nastri dell'abito. – Ora sta bene, – aggiunse – ti 107 XVI| leggere nella biblioteca. Ora non voglio più parlare, 108 XVI| camminare nella sua camera. Ora l'udiva aprire un armadio, 109 XVI| udiva aprire un armadio, ora un cassettone, ora le sembrava 110 XVI| armadio, ora un cassettone, ora le sembrava si fosse messo 111 XVI| si fosse messo a sedere, ora che si fermasse dinanzi 112 XVII| suoi occhi luciccavano; ora egli aveva sicuramente la 113 XVII| diceva Ermanno, a sbalzi, ora pensando a voce alta, ora 114 XVII| ora pensando a voce alta, ora fra sè, mentre la febbre 115 XVII| in qua e in là, guardando ora in giù come se l'abisso 116 XVII| se l'abisso lo attraesse, ora chiudendo gli occhi e nascondendo 117 XVIII| del lago, colla testa che ora chinandosi verso l'interno 118 XVIII| l'interno della camera, ora sporgendo invece fuori dalla 119 XVIII| quanta luce di sole splendeva ora su quelle rovine, che aria 120 XVIII| l'avvenire!~ ~Giunse un'ora prima del tramonto alla 121 XVIII| esclamò. – Aspetti a dirmelo ora, così pacatamente, come 122 XVIII| adesso che ti ho ritrovato, ora che ti vedo, mi pare che 123 XVIII| mi sarà dato rivederti: ora t'ho confessato anche la 124 XVIII| Il segreto di Gualberto ora lo sapeva; in mezzo all' 125 XIX| stavano nelle barche, notizie; ora dando degli ordini, ora 126 XIX| ora dando degli ordini, ora supplicandoli di ritrovare 127 XIX| di ritrovare suo figlio, ora esclamandò che non era possibile 128 XIX| madre nell'angoscia di quell'ora. Le si avvicinò, non visto, 129 XX| da Ermanno, proprio nell'ora in cui egli era rimasto 130 XX| sanno amare le madri, ed ora lo piangeva con un'amarezza, 131 XX| sempre le dimostrava: – ma ora vorrei essere solo con mio 132 XX| che parevano più grandi ora che il suo volto era diventato 133 XXI| Non gli pareva credibile, ora che sapeva che il conte 134 XXI| rammentarle tutte per ripeterle ora come fossero mie.~ ~Il conte 135 XXI| chiese con tranquillità. – Ora è troppo tardi.~ ~– Perchè? – 136 XXI| Gualberto. Egli aveva capito ora il motivo delle profferte 137 XXI| amo più quanto m'offrite ora; ho preso l'abitudine di 138 XXI| il proprio nome, sapesse ora di non essere suo figlio.~ ~ 139 XXI| questo il suo intento; e ora il vederselo dinanzi agli 140 XXI| parole di uno spirito eletto; ora mi sento sicuro e la vostra 141 XXI| un bacio di donna, da un'ora d'amore, dimenticata forse 142 XXI| farmi quale mi vorreste ora che non è più tempo. Ed 143 XXI| della quale parlasti or ora? Mi lascerai prendere nel 144 XXI| soccorrermi in una triste ora di disperazione, e i grandi 145 XXI| ci rivedremo più tardi. Ora ho bisogno di esser solo. –~ ~ 146 XXI| un'opera che all'ultima ora si dileguava in nebbia. 147 XXII| restava con lui.~ ~Mezz'ora dopo, la contessa Beatrice 148 XXII| questa cara promessa. D'ora in avanti ci stringono i 149 XXII| così. – Le stese la mano. – Ora m'è facile partire, Jeronima, 150 XXII| patito tanto per opera sua, ora sentiva pietà di lui; e 151 XXII| Jeronima delle lunghe lettere, ora piene di affetto, di passione 152 XXII| giovanile, indomabile, ardente; ora facendole parte dei suoi 153 XXII| finito male assai – disse – ora sento che non ho più nulla 154 XXIV| settembre, in quella stessa ora nella quale Beatrice narrava 155 XXV| moglie di tuo padre. Ma per ora non se ne parli. Le son 156 XXV| Accanto a te, in quest'ora di pace, sento già che la