Cap.

  1   Pre|      sentimenti più alti? Qual'è l'ora più umile della nostra vita,
  2     I|           e notte con un mormorio, ora lieto, ora lugubre e monotono,
  3     I|            un mormorio, ora lieto, ora lugubre e monotono, secondo
  4     I|         occhi pieni di lagrime; ed ora fissava la torre del castello,
  5     I|     fissava la torre del castello, ora le onde scintillanti, ora
  6     I|          ora le onde scintillanti, ora la riva lontana, sperando
  7     I|        tratteneva talvolta sino ad ora tarda, senza badare alle
  8    II|      permesso si rallentasse di un'ora il corso regolare di quella
  9    II| rassomigliavano a questo che aveva ora dinanzi a . Non vi era
 10    II|    titubante uscì dalla sala.~ ~Un'ora più tardi il conte, pallido,
 11    II|        tremante il conte Ottone. – Ora riposa, Beatrice, – e baciatala
 12   III|           compiuto e intenso. Ogni ora l'artista scopriva nuovi
 13   III|        nebbia.~ ~Beatrice in quell'ora, non vista da lui, spiava
 14    IV|         ove aveva passata una mezz'ora che le era parsa lunga quanto
 15    IV|           di Guido tornava sempre, ora mestamente velata, ora piena
 16    IV|             ora mestamente velata, ora piena di sorrisi e di gioia.
 17     V|          una sera il conte verso l'ora del tramonto faceva ritorno
 18     V|       pietosi che lo invadevano. – Ora stai meglio, non devi più
 19    VI|            tanti patimenti, giunta ora appena a godere di una tregua,
 20    VI|        resistere alla sventura, ed ora, sebbene alla vista di quella
 21   VII|            insistenza da più di un'ora un giovane che era seduto
 22  VIII|          occhi scuri, grandissimi; ora splendenti di luce, ora
 23  VIII|            ora splendenti di luce, ora velati, profondi, soavissimamente
 24  VIII|        aveva badato assai poco, ed ora questo scemo le si presentava
 25  VIII|            due sentimenti diversi; ora si sentiva forte, sicura
 26  VIII|  qualsifosse dolore o abnegazione, ora dalla stessa sua fierezza
 27  VIII|         tutti, – disse Jeronima, – ora tu non li hai più e te ne
 28  VIII|         quanto si poteva ottenere; ora se un lampo fugace e inatteso
 29  VIII|  puntualmente sempre alla medesima ora, vestita con semplicità
 30  VIII|           volte in altri tempi, ma ora quel sogno era dileguato
 31  VIII|          di liberarsi, per qualche ora almeno, dalla povera compagnia
 32  VIII|           Jeronima, e ti aiuterò d'ora innanzi in tutti i modi, –
 33  VIII|            da un pezzo e che provo ora più che mai. L'essere solo
 34  VIII|         della biblioteca. – Perchè ora dopo averlo fatto prete
 35  VIII|            letto tanto se ne stava ora incerto dinanzi a queste
 36  VIII|      dottrine, ed egli contemplava ora per la prima volta le opere
 37    IX|           gli rivolgeva. Jeronima, ora che la biblioteca non era
 38    IX|            altrimenti, per qualche ora, la maschera di un contegno
 39    IX|           di casa; le sere sino ad ora tarda stava leggendo nella
 40    IX|          aveva variato più volte l'ora nella quale v'andava, ma
 41    IX|       stato indiscreto nella fede, ora vorresti esserlo nell'incredulità.
 42    IX|         che le risposte che m'ebbi ora debbano bastare?~ ~– No,
 43    IX|         aveva invaso lo spirito ed ora lo ha lasciato deserto?
 44    IX|            Gualberto dolcemente. – Ora ho inteso tutto, ma ora
 45    IX|            Ora ho inteso tutto, ma ora anche ardirò aprirle più
 46    IX|            era quella la speranza; ora, per abitudine, talvolta
 47    IX|          in un mondo di eletti, ed ora mi ritrovo inferiore a tutti
 48    IX|        ammirati negli anni scorsi; ora ripensava le parole del
 49    IX|      Secondo, se le incontra in un'ora di sconforto o in un'ora
 50    IX|           ora di sconforto o in un'ora di piena e vigorosa vitalità.
 51    IX|           il cómpito di studiare l'ora presente e di farla fruttare
 52    IX|        dell'uomo?~ ~– È una triste ora questa in cui vivo. Le sue
 53    IX|             la natura, così bella, ora che è deserta da Dio mi
 54    IX|           che rimpiangeva in quell'ora.~ ~Egli si sentiva più vicino
 55    IX|      incanto la faceva diventare d'ora in ora più idealmente bella
 56    IX|          faceva diventare d'ora in ora più idealmente bella a'
 57     X|           giorni scorsi e guardava ora con amarezza e dolore quell'
 58     X|             gli sembrava di uscire ora per la prima volta da quell'
 59     X|            la via della fede e che ora lo trascinavano pei cocenti
 60     X|        volta adorne quelle spoglie ora spregiate!~ ~Gualberto volse
 61     X|          gioia.~ ~Prima era prete, ora era uomo. E a questo pensiero
 62     X|           sua forma e faceva in un'ora il lavoro di secoli.~ ~Il
 63     X|           appartenere soltanto all'ora nella quale sei vivo, ma
 64     X|       meglio essere ciò che tu sei ora? Non è meglio sconoscere
 65    XI|           forse che lo svegli qui, ora, e glielo dica? –~ ~– Oh
 66    XI|       durante le notti insonni, ma ora... – e Gualberto tacque
 67    XI|          Tuttociò gli s'affacciava ora al pensiero con una chiarezza
 68   XII|                 Gualberto ti duole ora ciò che sai. Non negarlo,
 69   XII|          il mio avvenire debbono d'ora innanzi servire a te. Anderemo
 70   XII|      agitazione. Volgeva gli occhi ora a destra, ora a sinistra.~ ~–
 71   XII|            gli occhi ora a destra, ora a sinistra.~ ~– Per carità
 72   XII|           bassa Gualberto.~ ~– Per orarispose con vivacità l'
 73   XII|            oggi, ma promettimi che ora dopo esserci ritrovati tanto
 74  XIII|         dietro l'altro, fermandosi ora dinanzi uno scaffale, ora
 75  XIII|          ora dinanzi uno scaffale, ora dinanzi alla finestra, con
 76  XIII|        visto in quella mattina all'ora della colazione;  si era
 77  XIII|           si assentava per qualche ora dal castello; l'avevano
 78  XIII|       impazienza: – Che aspettino. Ora non ho voglia d'escire. –
 79  XIII|   biblioteca. Dopo scorsa una mezz'ora si fermò dinanzi alla finestra
 80  XIII|           che precedono di qualche ora il tramonto. Era un giorno
 81  XIII|          al suo mondo ideale.~ ~Ed ora sapeva che anche questa
 82  XIII|            l'aveva visto felice ed ora vedeva bene che non lo era
 83   XIV|           lo minacciasse di nuovo. Ora dorme, ma prima di addormentarsi
 84   XIV|       venne una nuova idea.~ ~– Ed ora, – domandò – le dispiace
 85   XIV|            s'era avvicinata a noi, ora di nuovo si allontana... –~ ~
 86   XIV|       parsa orribile come in quest'ora la tetra immagine del suo
 87   XIV|                Se questo che provo ora fosse amore? Se... se...
 88   XIV|         non volevamo lasciarci, ed ora dovremo dividerci per sempre.
 89   XIV|          so chi di noi lo disse or ora all'altro; forse tu non
 90   XIV|        incanto alla mente in quest'ora.... e questa gioia, Gualberto,
 91   XIV|         nel mondo mi sembra facile ora che tu sei con me... No,
 92   XIV|           mi sento capace di tanto ora che ti porto nel cuore. –~ ~
 93   XIV|           cose intendo ed indovino ora, che prima non sapevo! Perchè
 94   XIV|         per tollerare l'esistenza, ora mi accolga finalmente un
 95   XIV|            fermezza Jeronima. – Ma ora voglio rientrare in casa;
 96   XIV|            mi ha travolta in quest'ora.~ ~– Va... – disse mestamente
 97   XIV|      guardò.~ ~– Non puoi piangere ora?... – disse, fissandola
 98   XIV|    indiscreta di un fanciullo, – e ora perchè non puoi? Che cosa
 99   XIV|         dei suoi pensieri in quell'ora.~ ~Lo scemo si addormentò
100   XIV|      avranno fatto, nella medesima ora, molte povere contadine
101    XV|         acqua, mentre le illusioni ora perdute, la fede irremissibilmente
102    XV|         per sentire o indovinare l'ora opportuna e appropriare
103    XV|            alle necessità di quell'ora; doveva, dopo aver percorso
104    XV|         era felice di questa breve ora di lieta espansione in mezzo
105   XVI|            tardi, molto tardi, è l'ora in cui tu scendi a leggere;
106   XVI|             i nastri dell'abito. – Ora sta bene, – aggiunse – ti
107   XVI|          leggere nella biblioteca. Ora non voglio più parlare,
108   XVI|        camminare nella sua camera. Ora l'udiva aprire un armadio,
109   XVI|           udiva aprire un armadio, ora un cassettone, ora le sembrava
110   XVI|        armadio, ora un cassettone, ora le sembrava si fosse messo
111   XVI|           si fosse messo a sedere, ora che si fermasse dinanzi
112  XVII|            suoi occhi luciccavano; ora egli aveva sicuramente la
113  XVII|          diceva Ermanno, a sbalzi, ora pensando a voce alta, ora
114  XVII|          ora pensando a voce alta, ora fra , mentre la febbre
115  XVII|          in qua e in , guardando ora in giù come se l'abisso
116  XVII|          se l'abisso lo attraesse, ora chiudendo gli occhi e nascondendo
117 XVIII|          del lago, colla testa che ora chinandosi verso l'interno
118 XVIII|            l'interno della camera, ora sporgendo invece fuori dalla
119 XVIII|      quanta luce di sole splendeva ora su quelle rovine, che aria
120 XVIII|            l'avvenire!~ ~Giunse un'ora prima del tramonto alla
121 XVIII|       esclamò. – Aspetti a dirmelo ora, così pacatamente, come
122 XVIII|        adesso che ti ho ritrovato, ora che ti vedo, mi pare che
123 XVIII|            mi sarà dato rivederti: ora t'ho confessato anche la
124 XVIII|            Il segreto di Gualberto ora lo sapeva; in mezzo all'
125   XIX|     stavano nelle barche, notizie; ora dando degli ordini, ora
126   XIX|            ora dando degli ordini, ora supplicandoli di ritrovare
127   XIX|           di ritrovare suo figlio, ora esclamandò che non era possibile
128   XIX|       madre nell'angoscia di quell'ora. Le si avvicinò, non visto,
129    XX|           da Ermanno, proprio nell'ora in cui egli era rimasto
130    XX|           sanno amare le madri, ed ora lo piangeva con un'amarezza,
131    XX|         sempre le dimostrava: – ma ora vorrei essere solo con mio
132    XX|            che parevano più grandi ora che il suo volto era diventato
133   XXI|          Non gli pareva credibile, ora che sapeva che il conte
134   XXI|    rammentarle tutte per ripeterle ora come fossero mie.~ ~Il conte
135   XXI|         chiese con tranquillità. – Ora è troppo tardi.~ ~– Perchè? –
136   XXI|       Gualberto. Egli aveva capito ora il motivo delle profferte
137   XXI|           amo più quanto m'offrite ora; ho preso l'abitudine di
138   XXI|           il proprio nome, sapesse ora di non essere suo figlio.~ ~
139   XXI|           questo il suo intento; e ora il vederselo dinanzi agli
140   XXI|      parole di uno spirito eletto; ora mi sento sicuro e la vostra
141   XXI|           un bacio di donna, da un'ora d'amore, dimenticata forse
142   XXI|            farmi quale mi vorreste ora che non è più tempo. Ed
143   XXI|            della quale parlasti or ora? Mi lascerai prendere nel
144   XXI|          soccorrermi in una triste ora di disperazione, e i grandi
145   XXI|            ci rivedremo più tardi. Ora ho bisogno di esser solo. –~ ~
146   XXI|            un'opera che all'ultima ora si dileguava in nebbia.
147  XXII|            restava con lui.~ ~Mezz'ora dopo, la contessa Beatrice
148  XXII|            questa cara promessa. D'ora in avanti ci stringono i
149  XXII|        così. – Le stese la mano. – Ora m'è facile partire, Jeronima,
150  XXII|        patito tanto per opera sua, ora sentiva pietà di lui; e
151  XXII|     Jeronima delle lunghe lettere, ora piene di affetto, di passione
152  XXII|    giovanile, indomabile, ardente; ora facendole parte dei suoi
153  XXII|        finito male assai – disseora sento che non ho più nulla
154  XXIV|        settembre, in quella stessa ora nella quale Beatrice narrava
155   XXV|        moglie di tuo padre. Ma per ora non se ne parli. Le son
156   XXV|             Accanto a te, in quest'ora di pace, sento già che la
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