Cap.

  1     I|           nella sua santa Chiesa: disse inoltre che il diavolo appariva
  2    II|           Lo leggeremo insieme, – disse fra , pensando al suo
  3    II|           trattenne.~ ~– Zitto, – disse, – Beatrice è debolissima
  4    II|         il velo che la ricopriva, disse:~ ~– Coraggio, Ottone, forse
  5    II|         vedere il nostro bimbo, – disse dolcemente la giovane madre.~ ~–
  6   III|        davvero.~ ~La contessa non disse al conte ciò che provava,
  7   III|           vostra parola d'onoredisse il conte – che partirete
  8   III|    consueto dalla sua signora, le disse tutta turbata, che la Rosalìa,
  9    IV|             Questa mesta dimoradisse una sera, mentre erano soli
 10    IV|        scena che intendo farvi, – disse con mal garbo a Beatrice,
 11    IV|         un inchino profondo, e le disse che la mattina seguente
 12     V|           Sono lieto, Beatrice, – disse quasi con dolcezza, vinto
 13     V|          fermarsi su quel foglio, disse quasi umilmente:~ ~– Nella
 14     V|           richiamò.~ ~– Ermannodisse con evidente imbarazzo –
 15     V|               Dov'è il bambino? – disse entrando e imperiosamente.
 16     V|          bontà, gli andò vicino e disse:~ ~– Babbo! Babbo! – Il
 17     V|        intelligenza e di gioia! – disse fra , e uscì dalla camera.~ ~
 18     V|     diffidenza.~ ~– Chi sei? – le disse alteramente.~ ~– Sono la
 19     V|    giovane donna.~ ~– Sta bene, – disse il conte, celando il suo
 20    VI|      Signora mia illustrissima, – disse, – se ella ha qualche risposta
 21    VI|            A V*** ieri l'altro, – disse laconicamente la vecchia,
 22    VI|           Sì, signora contessa, – disse un poco intimidita la Rosalìa. –
 23    VI|           che è indegno di voi, – disse finalmente con simulata
 24    VI|           dunque pazza davvero! – disse fra , e pensò con timore
 25    VI|           fatto male, Rosalìa, mi disse, a rifiutare l'offerta di
 26   VII|         dalla sua vocazione, come disse loro il conte.~ ~Quei sacerdoti
 27  VIII|            È un gran carattere, – disse il conte fra , e guardò
 28  VIII|    trascinato dalla commozione le disse che non poteva accettare
 29  VIII|        una contessa di Ardenberg; disse che Ermanno era buono, docile;
 30  VIII|        Ermanno era buono, docile; disse infine tutto quanto le si
 31  VIII|          benedica, Jeronima, – le disse, e la lasciò sola.~ ~Era
 32  VIII|           Sono appassiti tutti, – disse Jeronima, – ora tu non li
 33  VIII|        innanzi in tutti i modi, – disse piano. – Uno spirito come
 34  VIII|          restare.~ ~– Gualbertodisse – è anch'esso ormai un privilegiato
 35  VIII|    filosofo o di pensatore. Qui – disse avvicinandosi agli scaffali
 36  VIII|         le rivolse la parola e le disse che essendosi proposto di
 37  VIII|           come per trattenerlo, e disse a mezza voce una parola.
 38    IX|          esser semplice o pretedisse fra  – per non capire
 39    IX|              Dunque non è vero? – disse con voce soffocata.~ ~–
 40    IX|              Era molto davvero, – disse il conte freddamente. –
 41    IX|  mancherebbe alla sua promessa! – disse lentamente; – passeggerebbe
 42    IX|           simulazione continua? – disse piano, quasi parlasse fra
 43    IX|        Jeronima.~ ~– Ah! è lei! – disse Gualberto, come chi si sveglia
 44    IX|          lo sapevo da un pezzo, – disse Jeronima.~ ~– Chi glielo
 45    IX|          Jeronima.~ ~– Chi glielo disse? – domandò maravigliato,
 46    IX|        tranquillamente.~ ~– Ah! – disse Gualberto guardandola, e
 47    IX|       indovinato tutto e a me non disse nulla?~ ~– Era inutile, –
 48    IX|        padre ebbe dunque torto? – disse vivamente Gualberto.~ ~–
 49    IX|        Mio padre non ha capito, – disse Gualberto.~ ~Jeronima lo
 50    IX|  giovanile turbata e commossa, le disse ancora:~ ~– Che cosa hanno
 51    IX|   guardando di nuovo Jeronima, le disse:~ ~– Quelle gioie, Jeronima,
 52    IX|        vicenda.~ ~– Mi perdoni, – disse Gualberto dolcemente. –
 53    IX|         anche lui.~ ~– Speravo, – disse dopo breve riflessione, –
 54    IX|        nulla a dirmi. Ma perchèdisse con graziaperchè parliamo
 55    IX|       rispose subito, e Gualberto disse ancora: – Vestirebbe quest'
 56    IX|           essa torto o ragione? – disse quasi con impazienza Gualberto.~ ~–
 57    IX|      aveva letto.~ ~– Jeronima, – disse dandole il libro. – Questo
 58    IX|        Lei parla dell'avvenire, – disse Gualberto dopo un breve
 59    IX|   raggiungere.~ ~– Simulare?... – disse piano Gualberto.~ ~– È una
 60    IX|           dispera. Oh Jeronima, – disse coprendosi il volto, – è
 61    IX|   maraviglia.~ ~– Debbo andare, – disse piano quasi parlasse ad
 62    IX|       stasera quello che pensa? – disse Gualberto vivamente, fissandola
 63    IX|         Ci aiuteremo a vicenda, – disse Jeronima con ingenua franchezza. –
 64    IX|     ancora in questo incredulo, – disse sorridendo. Non accetto,
 65    IX|          amichevole e affettuosa, disse: – A domani, buona notte. –
 66     X|         di tasca e offrendoglielo disse: – Ho caldo, e vorrei mutare
 67     X|          essere portato da lei, – disse il vecchio: – ma è il più
 68     X|         impazienza.~ ~– Grazie, – disse; e si volse per uscire,
 69     X|            gli corse dietro e gli disse ancora: – Ma non vuole spogliarsi
 70    XI|        non vede che si sveglia? – disse la contadina – Vorrebbe
 71    XI|          il braccio con la mano e disse imperiosamente.~ ~– Voglio
 72    XI|           davvero.~ ~– Vada viadisse la donna impaurita, – egli
 73    XI|      ancora dubbioso e finalmente disse.~ ~– Vanina?..~ ~– Sì, sono
 74    XI|     avvicinò a lui umilmente, poi disse.~ ~– Non le dispiaccia conte
 75    XI| arditamente.~ ~– Signor continodisse – quei tempi felici per
 76    XI|    indirizzò di nuovo la parola e disse. – Era un segreto che ti
 77    XI|           dicendo queste cose?... disse Gualberto, poi a un tratto
 78    XI|           carità... parli pianodisse la Vanina tutta spaventata.~ ~
 79    XI|   Gualberto.~ ~– Chi mi chiama? – disse guardando il giovane.~ ~
 80   XII|      negarlo, lo vedo, lo sentodisse finalmente il Campaldi addolorato
 81   XII|       mesto sorriso.~ ~– Graziedisse – ho già scelto. Ho risolto
 82   XII|       vivacità.~ ~– Hai ragionedisse – tu non sai nulla di me.
 83   XII|  vedessero... – ~– Buona Vaninadisse il Campaldi. – Hai ragione –
 84   XII|      valle. –~ ~– Separarci?... – disse con voce bassa Gualberto.~ ~–
 85   XII|        casa... a... a tua madredisse dopo fatti alcuni passi
 86   XII|       riconoscenza.~ ~– Lo farò – disse.~ ~Camminarono ancora un
 87   XII|      Stese le mani a suo figlio e disse:~ ~– Qui dobbiamo lasciarci.
 88  XIII|        Avanti, avanti, contessadisse con fare premuroso ed ironico
 89  XIII|               Cercavo Gualbertodisse risolutamente, e si ritrasse
 90  XIII|             Egli alzò le spalle e disse con impazienza: – Che aspettino.
 91  XIII|          camera. –~ ~– Sta benedisse il conte come fosse sollevato
 92  XIII|      consolazione. – È partito! – disse fra .~ ~Non aveva ancora
 93  XIII|         T'ho aspettato tanto... – disse dolcemente.~ ~Gualberto
 94  XIII|           cagione nel passato. Le disse che aveva smarrito la via
 95  XIII|          poteva tranquillarla, le disse che stava bene, che era
 96  XIII|         guardi così, Gualberto? – disse finalmente la contessa.~ ~–
 97  XIII|      carte che vi erano sparse, e disse, troncando il discorso di
 98   XIV|       scendere nella bibliotecadisse con affetto e semplicità.~ ~
 99   XIV|      volle lei.~ ~– Davvero!... – disse Jeronima con un sorriso;
100   XIV|  pallidissimo. – Oggi ho decisodisse con voce ferma – resto prete
101   XIV|              Proprio? È deciso? – disse piano.~ ~– Si maraviglia,
102   XIV|     perchè? Si pentì di quanto mi disse allora? – domandò con impazienza
103   XIV|        istoria di quel giorno, le disse della sua breve gioia, della
104   XIV|         vittoria riportata; tutto disse, tranne l'incontro col Campaldi.~ ~
105   XIV|           di lui.~ ~– Jeronima, – disse finalmente, – ho rinunciato
106   XIV|        Gualberto crollò il capo e disse:~ ~– No, no, la volontà
107   XIV|       parola è amore! Jeronima, – disse vivamente, – che cosa sarà
108   XIV|           Presto dovrò partire, – disse dopo quel silenzio Gualberto, –
109   XIV|           Non potrò tornar qui, – disse ancora Gualberto, – ne dirò
110   XIV|        ogni altra cosa.~ ~– No, – disse piano e lentamente Jeronima. –
111   XIV|                Che cos'è stato? – disse con voce soffocata dalla
112   XIV|          potette.~ ~– Jeronima, – disse piano, – se quello che chiedeva
113   XIV|       Jeronima si scostò da lui e disse con voce tremante:~ ~– Gualberto,
114   XIV|      sapevo. Non so chi di noi lo disse or ora all'altro; forse
115   XIV|    trattenne. – Non fu lei che mi disse che l'amore convien trattarlo
116   XIV|        voglio per me, Jeronima, – disse Gualberto con forza, prendendole
117   XIV|          altri...~ ~– Ti adoro, – disse piano Gualberto, chinando
118   XIV| improvviso.~ ~– Ermanno chiama! – disse impaurita.~ ~– Non ho sentito
119   XIV|           sentire delle voci... – disse Jeronima.~ ~– Non sento
120   XIV|           ha colpa... Eppure... – disse dopo un momento di riflessione
121   XIV|           dono a te per sempre, – disse. – È un altro voto questo,
122   XIV|           lui.~ ~– Mi chiamano, – disse.~ ~– Vuoi lasciarmi? – domandò
123   XIV|         in quest'ora.~ ~– Va... – disse mestamente Gualberto – che
124   XIV|          mestamente.~ ~– Addio, – disse; – è una notte buia, procellosa,
125   XIV|    rispose. – Vieni più vicino, – disse dopo un momento di silenzio. –
126   XIV|           Che cos'hai, Ermanno? – disse amorevolmente Jeronima. –
127   XIV|               Perchè piango io, – disse quel poveretto.~ ~– Non
128   XIV|           puoi piangere ora?... – disse, fissandola con quel suo
129   XIV|          Tranquillati, Ermanno, – disse lei amorevolmente; – che
130   XIV|           piangere tante volte, – disse coll'insistenza indiscreta
131   XIV|               Nulla... nulla... – disse con respiro affannoso. –
132   XIV|        Non andar via, Jeronima, – disse, quasi supplicando, come
133   XIV|         sgomento.~ ~– Jeronima, – disse vivamente, – adesso lo ricordo.~ ~–
134    XV|          non trattenersi, poi gli disse che Jeronima rimaneva più
135    XV|              La contessa Beatrice disse allora un poco severamente,
136    XV|                Grazie Jeronima! – disse affettuosamente; poi chinò
137    XV|         capo, tutto addolorato, e disse fra : – Anche la mamma
138   XVI|       sera, non hai fatto così, – disse mestamente.~ ~Jeronima indietreggiò
139   XVI|          bene... – Qui si fermò e disse poi: – Ha ragione la mamma,
140   XVI|         stai bene, Ermanno, – gli disse Jeronima; – temo che tu
141   XVI|          e tu non ci fossi più? – disse coll'insistenza con la quale
142   XVI|        cose?~ ~– Non so perchè, – disse egli. – Ma da qualche tempo
143   XVI|          erano.~ ~Jeronima glielo disse.~ ~– È tardi, molto tardi,
144   XVI|             Se io non ci fossi, – disse lentamente, – avresti sempre
145   XVI|          È freddo il tuo piede, – disse, e lo prese in una mano.
146   XVI|         tanto tanto tanto bene, – disse, e le baciò i capelli, le
147   XVI|      resterò con te.~ ~– Ma io, – disse Ermanno, dopo un momento
148   XVI|           errore.~ ~– Jeronima, – disse, – non ho detto il vero
149   XVI|        ancora qui, Jeronima? – le disse, e la guardò; – perchè vieni?~ ~–
150   XVI|    rapidamente la mano.~ ~– Ah! – disse, – aveva dimenticato che
151   XVI|         la richiamò.~ ~– Addio, – disse ancora, e la guardò.~ ~Jeronima
152  XVII|     ancora sentire la sua voce! – disse fra , – il mio nome detto
153  XVII|      capogiro. – Che cosa sarà? – disse, e si toccò la fronte, poi
154  XVII|         Non ha lasciato niente, – disse mestamente; ma poi s'accorse
155 XVIII|      vaneggiato tutta la notte, – disse piano il Campaldi a Gualberto, –
156 XVIII|         L'hanno fatto prete?... – disse la vecchia che non l'aveva
157 XVIII|       prete. – Perdoni signorino, disse poi, ravvedendosi, – ho
158 XVIII|   castello una grave disgrazia, – disse. Gualberto si scosse; ma
159 XVIII|            La contessa Valfredadisse lentamente la Rosalìa160 XVIII|           mentre sei ancor vivadisse, «domani ha termine la mia
161 XVIII|      trovata. Addio, Rosalìa,» mi disse; e si tolse le alghe dalla
162 XVIII|          si guardò. «Sono belladisse, mirandosi  dentro; «sono
163 XVIII|        bella ed egli mi attendedisse; e mi si accostò al letto
164 XVIII|          figura.~ ~– Siedi qua, – disse l'artista, offrendo una
165 XVIII|       sostenere. Lo spirito mio – disse con minore serietà – non
166 XVIII|           ci conosciamo ancora, – disse; – forse col tempo non mi
167 XVIII|          discorrere con te, – gli disse, – ho bisogno di farmi amare
168 XVIII| sorridendo lietamente.~ ~– Temodisse dopo un breve silenzio il
169 XVIII|      sulla spalla: – Gualberto, – disse piano: – lo sai? – V'era
170 XVIII|     aprire.~ ~– Sei tu, Vanina? – disse; ma poi si fermò a mezz'
171 XVIII|          narra che cos'è stato, – disse con voce autorevole l'artista.~ ~–
172 XVIII|           più il conte Ermanno, – disse finalmente, – l'hanno cercato
173 XVIII|         Gualberto.~ ~– Si crededisse la donna piangendo – che
174 XVIII|                Va da tua madre, – disse con voce commossa il Campaldi.~ ~–
175   XIX|         dalla signora contessa! – disse.~ ~– Dov'è? – domandò Gualberto.~ ~–
176   XIX|         si avvicinò, non visto, e disse piano:~ ~– Mamma! – la contessa
177   XIX|            Non l'hanno trovato, – disse la contessa con un raggio
178   XIX|     lagrime. – Non tornerà più! – disse dopo un momento, crollando
179   XIX|        alcuna di lui qua sotto, – disse Jeronima, chinandosi con
180   XIX|          perduto.~ ~– Beatrice, – disse il conte, trovando un pretesto
181   XIX|        nel salotto di Jeronima, – disse il conte, aprendo l'uscio
182   XIX|      finestra.~ ~– Com'è stato? – disse finalmente piano Gualberto.~ ~–
183   XIX|          sottovoce.~ ~– Perchè? – disse Jeronima, e due grosse lagrime
184   XIX|        parlavano.~ ~– Intendo, –– disse dopo un momento Gualberto,
185   XIX|        quella trina bianca lassù? disse Gualberto.~ ~Jeronima alzò
186   XIX|         la trina del mio velo! –– disse, fissando con spavento quel
187   XIX|              L'ha portato seco! – disse piano con voce fioca.~ ~
188   XIX|           la mamma non veda.... – disse Gualberto.~ ~– E perchè
189   XXI|        non si mosse.~ ~– Siedi, – disse allora imperiosamente il
190   XXI|        degli Ardenberg.~ ~– Io? – disse con un tuono di voce che
191   XXI|                Lo ricorderei io – disse coi denti stretti, mentre
192   XXI|    Gualberto:~ ~– Basta, basta, – disse con voce tremante; – ho
193   XXI|              Ebbene, Gualberto? – disse.~ ~Gualberto non rispose.
194   XXI|                Ah! non vuoi?... – disse.~ ~– Non voglio. – rispose
195   XXI|     chiedermi poi il contrario, – disse pacatamente e ironico Gualberto.~ ~–
196   XXI|       sono care.~ ~– Ancora?... – disse Gualberto, e la sua voce
197   XXI|     impormi la propria volontà? – disse sdegnato.~ ~– Io, – replicò
198   XXI|        padre.~ ~– Ma nol siete! – disse finalmente Gualberto, dimenticando
199   XXI|         bianchi.~ ~– Ah lo sai! – disse, e lasciò cadere il braccio
200   XXI|      conte domandò piano: – Te lo disse lei?~ ~– No, – rispose Gualberto.~ ~–
201   XXI|         Gualberto.~ ~Il conte non disse nulla, e un lungo silenzio
202   XXI|          risparmiato tua madre, – disse il conte vivamente, – ti
203   XXI|        parole temerarie le tue, – disse il conte, aggrottando di
204   XXI|      protezione.~ ~– Gualberto, – disse dopo un breve silenzio il
205   XXI|        vendetta?~ ~– E l'amavi? – disse Gualberto, con tuono raddolcito
206   XXI|          per me...~ ~– Intendo, – disse Gualberto, quasi parlasse
207   XXI|        non rispose subito, ma poi disse:~ ~– La gente che sa amare
208   XXI|          vita.~ ~– La rammento, – disse; – fu quella una vendetta
209   XXI|  Gualberto.~ ~– Un assassinio? –– disse il conte.~ ~– Sì, – replicò
210   XXI|        con ironia. – Perdonare? – disse ancora, guardando Gualberto. –
211   XXI|        Parli così di tua madre? – disse il conte con tuono pacato
212   XXI|     valutare la mia generosità? – disse il conte ironicamente.~ ~–
213   XXI|      Valfreda riposa qui sotto, – disse piano. – Hai ragione, Gualberto,
214   XXI|         addolorata.~ ~– È vero, – disse, – mi sono punito da me.~ ~
215   XXI|          Mi perdoni, Gualberto? – disse. Pronunciò queste parole
216   XXI|            ma lo vinse.~ ~– Sì, – disse, e mise la sua mano in quella
217   XXI|         può fare due parti. Va, – disse mesto e severo – continuerai
218   XXI|           che ne sei degno. Va, – disse con impazienza, – ci rivedremo
219   XXI|   affranto, umiliato.~ ~– Solo! – disse fra , e piegò il capo
220   XXI|                Vieni, Jeronima, – disse, – vieni. – Jeronima si
221   XXI|           col padre di Ermanno, – disse come facesse una solenne
222  XXII|        allo scalone.~ ~– Addio, – disse allora Gualberto alla cognata. –
223  XXII|          separi.~ ~– Separarci? – disse Jeronima piano.~ ~– Alla
224  XXII|           rivedrò più quei due, – disse volgendosi a Jeronima.~ ~
225  XXII|     essere indizio di malattia, – disse Jeronima insistendo.~ ~–
226  XXII|       finito; finito male assai – disseora sento che non ho più
227 XXIII|    accaduto, quando suo figlio le disse che Jeronima era giunta
228 XXIII|      della contessa fra le sue, e disse dolcemente:~ ~– Tutto è
229  XXIV|         contessa.~ ~– Beatrice, – disse piano, – non mi riconosce? –~ ~
230  XXIV|          e vi ricordate ancora? – disse titubante la contessa.~ ~––
231   XXV|        cosa pensi, Jeronima? – le disse.~ ~Jeronima si scosse. Gualberto
232   XXV|         con maraviglia.~ ~– Sì, – disse – le tristi memorie che
233   XXV|   finestra.~ ~– Hai la vera fede, disse – e l'hai ispirata anche
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