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Alfabetica [« »] disporre 3 disposto 2 diss 6 disse 233 dissele 1 dissero 2 dissetato 1 | Frequenza [« »] 242 come 239 è 237 i 233 disse 221 egli 214 quella 206 d' | Emilia Ferretti Viola (alias Emma) La leggenda di Valfreda Concordanze disse |
Cap.
1 I| nella sua santa Chiesa: disse inoltre che il diavolo appariva 2 II| Lo leggeremo insieme, – disse fra sè, pensando al suo 3 II| trattenne.~ ~– Zitto, – disse, – Beatrice è debolissima 4 II| il velo che la ricopriva, disse:~ ~– Coraggio, Ottone, forse 5 II| vedere il nostro bimbo, – disse dolcemente la giovane madre.~ ~– 6 III| davvero.~ ~La contessa non disse al conte ciò che provava, 7 III| vostra parola d'onore – disse il conte – che partirete 8 III| consueto dalla sua signora, le disse tutta turbata, che la Rosalìa, 9 IV| Questa mesta dimora – disse una sera, mentre erano soli 10 IV| scena che intendo farvi, – disse con mal garbo a Beatrice, 11 IV| un inchino profondo, e le disse che la mattina seguente 12 V| Sono lieto, Beatrice, – disse quasi con dolcezza, vinto 13 V| fermarsi su quel foglio, disse quasi umilmente:~ ~– Nella 14 V| richiamò.~ ~– Ermanno – disse con evidente imbarazzo – 15 V| Dov'è il bambino? – disse entrando e imperiosamente. 16 V| bontà, gli andò vicino e disse:~ ~– Babbo! Babbo! – Il 17 V| intelligenza e di gioia! – disse fra sè, e uscì dalla camera.~ ~ 18 V| diffidenza.~ ~– Chi sei? – le disse alteramente.~ ~– Sono la 19 V| giovane donna.~ ~– Sta bene, – disse il conte, celando il suo 20 VI| Signora mia illustrissima, – disse, – se ella ha qualche risposta 21 VI| A V*** ieri l'altro, – disse laconicamente la vecchia, 22 VI| Sì, signora contessa, – disse un poco intimidita la Rosalìa. – 23 VI| che è indegno di voi, – disse finalmente con simulata 24 VI| dunque pazza davvero! – disse fra sè, e pensò con timore 25 VI| fatto male, Rosalìa, mi disse, a rifiutare l'offerta di 26 VII| dalla sua vocazione, come disse loro il conte.~ ~Quei sacerdoti 27 VIII| È un gran carattere, – disse il conte fra sè, e guardò 28 VIII| trascinato dalla commozione le disse che non poteva accettare 29 VIII| una contessa di Ardenberg; disse che Ermanno era buono, docile; 30 VIII| Ermanno era buono, docile; disse infine tutto quanto le si 31 VIII| benedica, Jeronima, – le disse, e la lasciò sola.~ ~Era 32 VIII| Sono appassiti tutti, – disse Jeronima, – ora tu non li 33 VIII| innanzi in tutti i modi, – disse piano. – Uno spirito come 34 VIII| restare.~ ~– Gualberto – disse – è anch'esso ormai un privilegiato 35 VIII| filosofo o di pensatore. Qui – disse avvicinandosi agli scaffali 36 VIII| le rivolse la parola e le disse che essendosi proposto di 37 VIII| come per trattenerlo, e disse a mezza voce una parola. 38 IX| esser semplice o prete – disse fra sè – per non capire 39 IX| Dunque non è vero? – disse con voce soffocata.~ ~– 40 IX| Era molto davvero, – disse il conte freddamente. – 41 IX| mancherebbe alla sua promessa! – disse lentamente; – passeggerebbe 42 IX| simulazione continua? – disse piano, quasi parlasse fra 43 IX| Jeronima.~ ~– Ah! è lei! – disse Gualberto, come chi si sveglia 44 IX| lo sapevo da un pezzo, – disse Jeronima.~ ~– Chi glielo 45 IX| Jeronima.~ ~– Chi glielo disse? – domandò maravigliato, 46 IX| tranquillamente.~ ~– Ah! – disse Gualberto guardandola, e 47 IX| indovinato tutto e a me non disse nulla?~ ~– Era inutile, – 48 IX| padre ebbe dunque torto? – disse vivamente Gualberto.~ ~– 49 IX| Mio padre non ha capito, – disse Gualberto.~ ~Jeronima lo 50 IX| giovanile turbata e commossa, le disse ancora:~ ~– Che cosa hanno 51 IX| guardando di nuovo Jeronima, le disse:~ ~– Quelle gioie, Jeronima, 52 IX| vicenda.~ ~– Mi perdoni, – disse Gualberto dolcemente. – 53 IX| anche lui.~ ~– Speravo, – disse dopo breve riflessione, – 54 IX| nulla a dirmi. Ma perchè – disse con grazia – perchè parliamo 55 IX| rispose subito, e Gualberto disse ancora: – Vestirebbe quest' 56 IX| essa torto o ragione? – disse quasi con impazienza Gualberto.~ ~– 57 IX| aveva letto.~ ~– Jeronima, – disse dandole il libro. – Questo 58 IX| Lei parla dell'avvenire, – disse Gualberto dopo un breve 59 IX| raggiungere.~ ~– Simulare?... – disse piano Gualberto.~ ~– È una 60 IX| dispera. Oh Jeronima, – disse coprendosi il volto, – è 61 IX| maraviglia.~ ~– Debbo andare, – disse piano quasi parlasse ad 62 IX| stasera quello che pensa? – disse Gualberto vivamente, fissandola 63 IX| Ci aiuteremo a vicenda, – disse Jeronima con ingenua franchezza. – 64 IX| ancora in questo incredulo, – disse sorridendo. Non accetto, 65 IX| amichevole e affettuosa, disse: – A domani, buona notte. – 66 X| di tasca e offrendoglielo disse: – Ho caldo, e vorrei mutare 67 X| essere portato da lei, – disse il vecchio: – ma è il più 68 X| impazienza.~ ~– Grazie, – disse; e si volse per uscire, 69 X| gli corse dietro e gli disse ancora: – Ma non vuole spogliarsi 70 XI| non vede che si sveglia? – disse la contadina – Vorrebbe 71 XI| il braccio con la mano e disse imperiosamente.~ ~– Voglio 72 XI| davvero.~ ~– Vada via – disse la donna impaurita, – egli 73 XI| ancora dubbioso e finalmente disse.~ ~– Vanina?..~ ~– Sì, sono 74 XI| avvicinò a lui umilmente, poi disse.~ ~– Non le dispiaccia conte 75 XI| arditamente.~ ~– Signor contino – disse – quei tempi felici per 76 XI| indirizzò di nuovo la parola e disse. – Era un segreto che ti 77 XI| dicendo queste cose?... disse Gualberto, poi a un tratto 78 XI| carità... parli piano – disse la Vanina tutta spaventata.~ ~ 79 XI| Gualberto.~ ~– Chi mi chiama? – disse guardando il giovane.~ ~ 80 XII| negarlo, lo vedo, lo sento – disse finalmente il Campaldi addolorato 81 XII| mesto sorriso.~ ~– Grazie – disse – ho già scelto. Ho risolto 82 XII| vivacità.~ ~– Hai ragione – disse – tu non sai nulla di me. 83 XII| vedessero... – ~– Buona Vanina – disse il Campaldi. – Hai ragione – 84 XII| valle. –~ ~– Separarci?... – disse con voce bassa Gualberto.~ ~– 85 XII| casa... a... a tua madre – disse dopo fatti alcuni passi 86 XII| riconoscenza.~ ~– Lo farò – disse.~ ~Camminarono ancora un 87 XII| Stese le mani a suo figlio e disse:~ ~– Qui dobbiamo lasciarci. 88 XIII| Avanti, avanti, contessa – disse con fare premuroso ed ironico 89 XIII| Cercavo Gualberto – disse risolutamente, e si ritrasse 90 XIII| Egli alzò le spalle e disse con impazienza: – Che aspettino. 91 XIII| camera. –~ ~– Sta bene – disse il conte come fosse sollevato 92 XIII| consolazione. – È partito! – disse fra sè.~ ~Non aveva ancora 93 XIII| T'ho aspettato tanto... – disse dolcemente.~ ~Gualberto 94 XIII| cagione nel passato. Le disse che aveva smarrito la via 95 XIII| poteva tranquillarla, le disse che stava bene, che era 96 XIII| guardi così, Gualberto? – disse finalmente la contessa.~ ~– 97 XIII| carte che vi erano sparse, e disse, troncando il discorso di 98 XIV| scendere nella biblioteca – disse con affetto e semplicità.~ ~ 99 XIV| volle lei.~ ~– Davvero!... – disse Jeronima con un sorriso; 100 XIV| pallidissimo. – Oggi ho deciso – disse con voce ferma – resto prete 101 XIV| Proprio? È deciso? – disse piano.~ ~– Si maraviglia, 102 XIV| perchè? Si pentì di quanto mi disse allora? – domandò con impazienza 103 XIV| istoria di quel giorno, le disse della sua breve gioia, della 104 XIV| vittoria riportata; tutto disse, tranne l'incontro col Campaldi.~ ~ 105 XIV| di lui.~ ~– Jeronima, – disse finalmente, – ho rinunciato 106 XIV| Gualberto crollò il capo e disse:~ ~– No, no, la volontà 107 XIV| parola è amore! Jeronima, – disse vivamente, – che cosa sarà 108 XIV| Presto dovrò partire, – disse dopo quel silenzio Gualberto, – 109 XIV| Non potrò tornar qui, – disse ancora Gualberto, – ne dirò 110 XIV| ogni altra cosa.~ ~– No, – disse piano e lentamente Jeronima. – 111 XIV| Che cos'è stato? – disse con voce soffocata dalla 112 XIV| potette.~ ~– Jeronima, – disse piano, – se quello che chiedeva 113 XIV| Jeronima si scostò da lui e disse con voce tremante:~ ~– Gualberto, 114 XIV| sapevo. Non so chi di noi lo disse or ora all'altro; forse 115 XIV| trattenne. – Non fu lei che mi disse che l'amore convien trattarlo 116 XIV| voglio per me, Jeronima, – disse Gualberto con forza, prendendole 117 XIV| altri...~ ~– Ti adoro, – disse piano Gualberto, chinando 118 XIV| improvviso.~ ~– Ermanno chiama! – disse impaurita.~ ~– Non ho sentito 119 XIV| sentire delle voci... – disse Jeronima.~ ~– Non sento 120 XIV| ha colpa... Eppure... – disse dopo un momento di riflessione 121 XIV| dono a te per sempre, – disse. – È un altro voto questo, 122 XIV| lui.~ ~– Mi chiamano, – disse.~ ~– Vuoi lasciarmi? – domandò 123 XIV| in quest'ora.~ ~– Va... – disse mestamente Gualberto – che 124 XIV| mestamente.~ ~– Addio, – disse; – è una notte buia, procellosa, 125 XIV| rispose. – Vieni più vicino, – disse dopo un momento di silenzio. – 126 XIV| Che cos'hai, Ermanno? – disse amorevolmente Jeronima. – 127 XIV| Perchè piango io, – disse quel poveretto.~ ~– Non 128 XIV| puoi piangere ora?... – disse, fissandola con quel suo 129 XIV| Tranquillati, Ermanno, – disse lei amorevolmente; – che 130 XIV| piangere tante volte, – disse coll'insistenza indiscreta 131 XIV| Nulla... nulla... – disse con respiro affannoso. – 132 XIV| Non andar via, Jeronima, – disse, quasi supplicando, come 133 XIV| sgomento.~ ~– Jeronima, – disse vivamente, – adesso lo ricordo.~ ~– 134 XV| non trattenersi, poi gli disse che Jeronima rimaneva più 135 XV| La contessa Beatrice disse allora un poco severamente, 136 XV| Grazie Jeronima! – disse affettuosamente; poi chinò 137 XV| capo, tutto addolorato, e disse fra sè: – Anche la mamma 138 XVI| sera, non hai fatto così, – disse mestamente.~ ~Jeronima indietreggiò 139 XVI| bene... – Qui si fermò e disse poi: – Ha ragione la mamma, 140 XVI| stai bene, Ermanno, – gli disse Jeronima; – temo che tu 141 XVI| e tu non ci fossi più? – disse coll'insistenza con la quale 142 XVI| cose?~ ~– Non so perchè, – disse egli. – Ma da qualche tempo 143 XVI| erano.~ ~Jeronima glielo disse.~ ~– È tardi, molto tardi, 144 XVI| Se io non ci fossi, – disse lentamente, – avresti sempre 145 XVI| È freddo il tuo piede, – disse, e lo prese in una mano. 146 XVI| tanto tanto tanto bene, – disse, e le baciò i capelli, le 147 XVI| resterò con te.~ ~– Ma io, – disse Ermanno, dopo un momento 148 XVI| errore.~ ~– Jeronima, – disse, – non ho detto il vero 149 XVI| ancora qui, Jeronima? – le disse, e la guardò; – perchè vieni?~ ~– 150 XVI| rapidamente la mano.~ ~– Ah! – disse, – aveva dimenticato che 151 XVI| la richiamò.~ ~– Addio, – disse ancora, e la guardò.~ ~Jeronima 152 XVII| ancora sentire la sua voce! – disse fra sè, – il mio nome detto 153 XVII| capogiro. – Che cosa sarà? – disse, e si toccò la fronte, poi 154 XVII| Non ha lasciato niente, – disse mestamente; ma poi s'accorse 155 XVIII| vaneggiato tutta la notte, – disse piano il Campaldi a Gualberto, – 156 XVIII| L'hanno fatto prete?... – disse la vecchia che non l'aveva 157 XVIII| prete. – Perdoni signorino, disse poi, ravvedendosi, – ho 158 XVIII| castello una grave disgrazia, – disse. Gualberto si scosse; ma 159 XVIII| La contessa Valfreda – disse lentamente la Rosalìa – 160 XVIII| mentre sei ancor viva,» disse, «domani ha termine la mia 161 XVIII| trovata. Addio, Rosalìa,» mi disse; e si tolse le alghe dalla 162 XVIII| si guardò. «Sono bella,» disse, mirandosi là dentro; «sono 163 XVIII| bella ed egli mi attende,» disse; e mi si accostò al letto 164 XVIII| figura.~ ~– Siedi qua, – disse l'artista, offrendo una 165 XVIII| sostenere. Lo spirito mio – disse con minore serietà – non 166 XVIII| ci conosciamo ancora, – disse; – forse col tempo non mi 167 XVIII| discorrere con te, – gli disse, – ho bisogno di farmi amare 168 XVIII| sorridendo lietamente.~ ~– Temo – disse dopo un breve silenzio il 169 XVIII| sulla spalla: – Gualberto, – disse piano: – lo sai? – V'era 170 XVIII| aprire.~ ~– Sei tu, Vanina? – disse; ma poi si fermò a mezz' 171 XVIII| narra che cos'è stato, – disse con voce autorevole l'artista.~ ~– 172 XVIII| più il conte Ermanno, – disse finalmente, – l'hanno cercato 173 XVIII| Gualberto.~ ~– Si crede – disse la donna piangendo – che 174 XVIII| Va da tua madre, – disse con voce commossa il Campaldi.~ ~– 175 XIX| dalla signora contessa! – disse.~ ~– Dov'è? – domandò Gualberto.~ ~– 176 XIX| si avvicinò, non visto, e disse piano:~ ~– Mamma! – la contessa 177 XIX| Non l'hanno trovato, – disse la contessa con un raggio 178 XIX| lagrime. – Non tornerà più! – disse dopo un momento, crollando 179 XIX| alcuna di lui qua sotto, – disse Jeronima, chinandosi con 180 XIX| perduto.~ ~– Beatrice, – disse il conte, trovando un pretesto 181 XIX| nel salotto di Jeronima, – disse il conte, aprendo l'uscio 182 XIX| finestra.~ ~– Com'è stato? – disse finalmente piano Gualberto.~ ~– 183 XIX| sottovoce.~ ~– Perchè? – disse Jeronima, e due grosse lagrime 184 XIX| parlavano.~ ~– Intendo, –– disse dopo un momento Gualberto, 185 XIX| quella trina bianca lassù? disse Gualberto.~ ~Jeronima alzò 186 XIX| la trina del mio velo! –– disse, fissando con spavento quel 187 XIX| L'ha portato seco! – disse piano con voce fioca.~ ~ 188 XIX| la mamma non veda.... – disse Gualberto.~ ~– E perchè 189 XXI| non si mosse.~ ~– Siedi, – disse allora imperiosamente il 190 XXI| degli Ardenberg.~ ~– Io? – disse con un tuono di voce che 191 XXI| Lo ricorderei io – disse coi denti stretti, mentre 192 XXI| Gualberto:~ ~– Basta, basta, – disse con voce tremante; – ho 193 XXI| Ebbene, Gualberto? – disse.~ ~Gualberto non rispose. 194 XXI| Ah! non vuoi?... – disse.~ ~– Non voglio. – rispose 195 XXI| chiedermi poi il contrario, – disse pacatamente e ironico Gualberto.~ ~– 196 XXI| sono care.~ ~– Ancora?... – disse Gualberto, e la sua voce 197 XXI| impormi la propria volontà? – disse sdegnato.~ ~– Io, – replicò 198 XXI| padre.~ ~– Ma nol siete! – disse finalmente Gualberto, dimenticando 199 XXI| bianchi.~ ~– Ah lo sai! – disse, e lasciò cadere il braccio 200 XXI| conte domandò piano: – Te lo disse lei?~ ~– No, – rispose Gualberto.~ ~– 201 XXI| Gualberto.~ ~Il conte non disse nulla, e un lungo silenzio 202 XXI| risparmiato tua madre, – disse il conte vivamente, – ti 203 XXI| parole temerarie le tue, – disse il conte, aggrottando di 204 XXI| protezione.~ ~– Gualberto, – disse dopo un breve silenzio il 205 XXI| vendetta?~ ~– E l'amavi? – disse Gualberto, con tuono raddolcito 206 XXI| per me...~ ~– Intendo, – disse Gualberto, quasi parlasse 207 XXI| non rispose subito, ma poi disse:~ ~– La gente che sa amare 208 XXI| vita.~ ~– La rammento, – disse; – fu quella una vendetta 209 XXI| Gualberto.~ ~– Un assassinio? –– disse il conte.~ ~– Sì, – replicò 210 XXI| con ironia. – Perdonare? – disse ancora, guardando Gualberto. – 211 XXI| Parli così di tua madre? – disse il conte con tuono pacato 212 XXI| valutare la mia generosità? – disse il conte ironicamente.~ ~– 213 XXI| Valfreda riposa qui sotto, – disse piano. – Hai ragione, Gualberto, 214 XXI| addolorata.~ ~– È vero, – disse, – mi sono punito da me.~ ~ 215 XXI| Mi perdoni, Gualberto? – disse. Pronunciò queste parole 216 XXI| ma lo vinse.~ ~– Sì, – disse, e mise la sua mano in quella 217 XXI| può fare due parti. Va, – disse mesto e severo – continuerai 218 XXI| che ne sei degno. Va, – disse con impazienza, – ci rivedremo 219 XXI| affranto, umiliato.~ ~– Solo! – disse fra sè, e piegò il capo 220 XXI| Vieni, Jeronima, – disse, – vieni. – Jeronima si 221 XXI| col padre di Ermanno, – disse come facesse una solenne 222 XXII| allo scalone.~ ~– Addio, – disse allora Gualberto alla cognata. – 223 XXII| separi.~ ~– Separarci? – disse Jeronima piano.~ ~– Alla 224 XXII| rivedrò più quei due, – disse volgendosi a Jeronima.~ ~ 225 XXII| essere indizio di malattia, – disse Jeronima insistendo.~ ~– 226 XXII| finito; finito male assai – disse – ora sento che non ho più 227 XXIII| accaduto, quando suo figlio le disse che Jeronima era giunta 228 XXIII| della contessa fra le sue, e disse dolcemente:~ ~– Tutto è 229 XXIV| contessa.~ ~– Beatrice, – disse piano, – non mi riconosce? –~ ~ 230 XXIV| e vi ricordate ancora? – disse titubante la contessa.~ ~–– 231 XXV| cosa pensi, Jeronima? – le disse.~ ~Jeronima si scosse. Gualberto 232 XXV| con maraviglia.~ ~– Sì, – disse – le tristi memorie che 233 XXV| finestra.~ ~– Hai la vera fede, disse – e l'hai ispirata anche