Marco Monnier
La camorra: notizie storiche raccolte e documentate
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APPENDICE

III. – Vincenzo Attingenti di Napoli.

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III. – Vincenzo Attingenti di Napoli.

Arrestato nel maggio 1849 per furto e condannato a 29 giorni di prigione, ripreso poco appresso per aver rubato un fazzoletto di tasca a un uffiziale addetto al ministero della guerra, e fin d'allora denunziato alla polizia, e dalla polizia invigilato come uno de' più callidi furfantelli della città, è imprigionato nel 1850 come vagabondo e sospetto; ripreso nel 1853 sotto l'imputazione di un altro furto; racchiuso nel 1853 e nel 1854 nella prigione degli imberbi, a Sant'Agnello; inviato nel 1855 in quella di san Francesco: ripreso finalmente per la quinta volta come malandrino incorreggibile nel 1858; allontanato da Napoli, e chiuso nelle prigioni di Campobasso; poi posto in libertà dietro promessa di buona condotta; ma ripreso per la sesta volta nel novembre 1860 per causa di un lungo stile che portava in dosso; liberato di nuovo al principio del 1861 e arrestato alcuni mesi dopo mentre aggrediva colla pistola alla mano un passeggero, probabilmente per derubarlo, dappoichè furono reperiti su di lui un oriolo e degli anelli provenienti da furti precedenti e le false chiavi che aveano servito a commetterli; assoluto, a malgrado di ciò, per mancanza di prove (!!) ma arrestato alcuni giorni appresso, per l'ottava volta sotto l'imputazione di furto e di detenzione di armi proibite. Tale è lo stato de' servizi di Vincenzo Attingenti. Durante la sua ottava carcerazione ha fatto assassinare un giovanetto di nome Parisi, per non so quale storia di donna, per una rivalità d'amore. Parisi era troppo amato da una fanciulla, che piaceva all'altro: ecco perchè fu ucciso. Attingenti è ora in Firenze alle Murate.


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