Parte

 1   Ded|   sulla fronte del tuo povero amico.~ ~Dammi, oh dammi ch'io
 2   Ded| porterò, fa che il tuo povero amico pensi ed operi, viva e muoia
 3     I|      da me che scrivo e da un amico mio intimo risiedente a
 4     I|     aver io incaricato un mio amico, che nel corrente agosto
 5     I| confidato con un ignoto. Se l'amico di cui scrissi qui sopra
 6     I|      due fratelli, Attilio. L'amico, ch'egli aveva incaricato
 7     I|   fratelli da un lato, me e l'amico mio di Malta dall'altro,
 8     I| ancora in Italia, furono dall'amico, che n'era depositario,
 9     I|     quel primo disegno, tra l'amico mio di Malta e i due martiri,
10     I|  delle calunnie avventate all'amico, io inserirò due frammenti,
11     I|    Cosenza, Nicola Ricciotti, amico mio fin dal 1831.~ ~Ricciotti
12     I|       le ragioni addotte dall'amico li avevano persuasi a promettere
13     I|      non ad accompagnarsi all'amico. «Ho abbracciato Ricciotti —
14     I|     giugno 1844.~ ~«Carissimo amico.~ ~«Si fece il possibile
15     I|       credetemi sempre vostro amico~ ~«Attilio Bandiera».~ ~ ~ ~
16     I|      delle promesse fatte all'amico e del mandato positivo,
17   App| Londra, 8 aprile 1844~ ~«Caro amico,~ ~«Poi che scrivendo, il
18   App|        20 luglio 1844~ ~«Caro amico,~ ~«Dalla nuova della spedizione
19   App|       di quella scritta ad un amico di Corfù da Anacarsi Nardi,
20   App|       che lo trattava come un amico. Venerucci era fabbro espertissimo.
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