IntraText Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText | Cerca |
I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
Avendo il Nores dragomano della lingua turca, fatto sapere che era giunto in questa città un Persiano con sei ovvero otto in compagnia, soggetto di stima e di molta grazia appresso quel re, e che desiderava far riverenza a S. S.tà fu dato ordine che per oggi fosse introdotto nell'ecc. Collegio dove venuto fu fatto sedere sopra gli ill. mi sig. Savj di Terraferma; ed interpretando lo stesso Nores disse il persiano: che il suo potentissimo re lo aveva mandato in questa nobilissima gran città, e commessogli di presentar le lettere sue e baciar la mano a S. S., la qual inteso questo tanto rispose: che la sua persona era ben veduta e che si sentiva piacere del suo salvo arrivo dopo così lungo viaggio, e che le lettere si riceverieno con gratissimo animo, desiderandosi ogni bene al suo signore. Replicò il Persiano che rendeva molte grazie della amorevole volontà che se gli mostrava, e che essendo il nome veneziano non solo amato, ma riverito grandemente nel suo paese, abbracciandosi e favorendosi in tutte le cose li mercanti che vi capitano, desiderava il suo signore che continuassero ad andarvi, e che all'incontro fossero protetti e favoriti quelli che venissero di là. Disse S. S. che si era ben certi dell'ottima volontà del suo re verso le cose della Repubblica, che se ne teneva molto conto con una perfetta corrispondenza e con vivo desiderio di ogni sua prosperità, onde poteva ognuno rendersi sicurissimo che li sudditi di sua maestà saranno sempre ben veduti. Allora il Persiano soggiunse: che essendo venuto con diverse robe del suo re, per contrattarne e comperarne altre in questa città, come quello che ha la cura principale di provvedere le molte cose per servigio della casa sua, desiderava due grazie: l'una che avendo bisogno per lo stesso servizio di far tingere certi panni di alcuni colori che si usano in Persia, e per quanto intende sono proibiti in Venezia, supplicava gli fosse concesso di farli tingere a modo suo, e l'altra che avendo fatta elezione di due senseri per smaltire le suddette sue robe e comprarne d'altre, desiderava che[193] questi fossero chiamati, ed ordinatoli che procedessero con diligenza e sincerità affinchè egli potesse spedirsi presto.
Il ser.mo gli rispose che desiderava fargli cosa grata, e che questi signori secondo la forma del governo sarebbero insieme, per dargli risoluzione sopra di ciò con la risposta alle lettere del suo re.
Mostrò il Persiano di restar soddisfatto, e disse che non avendo altro il suo signore da mandar in segno dell'amore che porta a questa serenissima Repubblica, le mandava a donare un panno tessuto d'oro e di velluto con figure, fatto far apposta per questo effetto.
Di che essendo stato ringraziato da Sua Serenità, egli prese licenza e partì.