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Al famoso ed eccelso fra i principi della nazione cristiana, eletto fra i potenti e grandi signori che vivono nella legge del Messia, dominatore di paesi e di provincie, administratore della giustizia, ornato di virtù valor e prudenza, il potentissimo Doge di Venezia, a cui il Signor Iddio aumenti lo stato e la potenza.
Dopo molti onorati saluti che si convengono alla sua dignità e grandezza, ed alla buona amicizia et amor che è fra noi, le si fa colla presente nostra real lettera amichevolmente sapere: che essendo nostro particolar desiderio di continuar sempre nella buona amicizia ed unione con tutti li principi famosi della cristianità, ed in particolare colla sua alta e felice persona, come principe giusto, savio e potente, abbiamo voluto con questa nostra regal lettera visitarla e salutarla ora di nuovo, certificandole detta buona volontà ed affezion che portiamo alle sue alte persone ed a tutta la sua eccelsa repubblica; e perchè lei sa la contesa e la guerra che vertisce ora tra noi ed il re dei Turchi, il quale facendo per ciò prender a Costantinopoli ed altrove tutti li mercanti nostri sudditi e dipendenti ha fatto confiscare le robe ed ogni altra cosa che essi portavano per uso e servizio della nostra real corte; onde essendoci levata l'occasione di poter mandare costì delli nostri proprii uomini di corte,[201] per esser impedito e vietato il passo, abbiamo determinato di mandar ora costì l'onorato fra i pari e simili suoi chogia Chieos mercante cristiano zulfatino, così per fare questo complimento a lei, come anco per fornirsi di là di alcune robe e merci che fanno bisogno per uso della nostra real corte; però desideriamo che sia da lei commesso ed ordinato alli suoi onorati ministri ed agenti che voglino per amor nostro favorirlo ed ajutarlo in ogni sua occorrenza, affinchè egli possa spedirsi presto e bene delle sue faccende, e ritornarsene qui quanto prima può con le robe che gli sono state da noi commesse ed ordinate. Con questa occasione non resteremo anco di pregarla di darci qualche avviso di questi nostri agenti che vennero già costì per nostro servizio, ed anco delle loro robbe ed effetti quello ne è successo; desiderando noi che siano da lei per pietà ajutati e favoriti in ogni luoco per amor nostro; e se all'incontro avrà bisogno anche lei di cosa alcuna in queste nostre parti ne le faccia con sue lettere confidentemente sapere come si conviene tra buoni e veri amici, che sarà da noi eseguito prontamente il suo desiderio in tutto quello che le sarà qui di bisogno; e per fine desideriamo che le sue forze e grandezze siano sempre in aumento.
Senza data — In luogo di sottoscrizione è posto nel rovescio della lettera il bollo regale che dice: Shàh Abbas servo di Alì protettore del regno.