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1609 (1610), 30 gennaro, in Pregadì.
Al Serenissimo re di Persia.
Ci sono state per ogni rispetto molto care le lettere di V. M. portateci dall'honorato chogia Seffer armeno agente suo; et gratissimo tutto ciò che ella si è compiaciuta di significarne per espressione del suo cortese animo verso la Repubblica Nostra, la quale riceve ora singolare contento di vedere dal canto della M. V. così amorevol corrispondenza, all'antica et perfetta amicizia che tenemo con quella corona.
Et siccome ci siamo grandemente compiaciuti della presente occasione, che ci ha data V. M. di rinnovare nella sua memoria l'ottima disposizione del suo sincerissimo animo verso di lei, così in maggior dichiarazione di essa, abbiamo commesso che sieno prontamente consignate al detto chogia Seffer, il quale è stato da noi gratamente veduto ed accarezzato, quelle poche robe che furono ritornate in questa città colle nostre navi gli anni passati, quando seguì all'agente di V. M. chogia Fethy bei il mal incontro nella Sorìa, et sono state conservate esse robe di ordine nostro dal magistrato che ne ha la cura, per consegnarle a chi le poteva legittimamente ricevere per nome di V. M. La quale desideriamo che resti persuasa della prontezza che sarà sempre in noi di conservare et aumentare maggiormente con ogni termine di ufficio quella sincera amicizia et ottima corrispondenza, che per lunghissimo corso d'anni si è mantenuta tra quella potentissima corona e la Repubblica Nostra. Con che auguriamo alla valorosissima persona di V. M. accrescimento di grandezza, con perpetuo corso di gloria e di felicità.
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