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Venuti questa mattina nell'eccell. Collegio alcuni persiani ultimamente capitati in questa città con le galere di mercanzia, uno di essi che è il principale chiamato Sassuar disse che aveva lettere del suo re da presentar a S. S., come agente suo per negozi mercantili era capitato in queste parti, il che avendo esposto il dragomanno Nores, fu il sopradetto fatto sedere sopra gli ill.mi sig. savj di terraferma e presentata la lettera che fu data al Nores da tradurre, disse in sostanza:
Che il felicissimo e potentissimo Abbas re di Persia suo signore mandava molte affettuose ed onorevoli salutazioni a S. S. ed a tutti gli altri signori del governo, che aveva espressa commission di Sua Maestà di significare a viva voce la buona volontà ed affezione che portava a questa eccelsa Repubblica, e la stima grande che fa di essa per la fama che nel mondo era sparsa della sua buona e retta giustizia, della prudentissima et esemplar maniera del suo ottimo governo, commendato grandemente da S. M. ed ammirato da tutta la nation persiana. Che il suo re amava tutti li cristiani, ma particolarmente portava grandissima affezione a quelli della nazion veneziana. Che quando capitano in Persia sudditi veneti erano dal suo re accarezzati, ed usato verso di loro ogni buon e cortese termine, non inferiore a quello che ben sapeva usarsi verso la nazion persiana in questa città.
Rispose l'ill.mo signor Benetto de ca Taiapiera, consigliere di maggior età in absenza di S. S., che si riceveva con particolare contento da cadauno di questi SS. EE. le lettere che egli aveva portate per nome del serenissimo re di Persia, amato dalla Repubblica e tenuto in quella stima che conveniva al suo gran merito e degnissime condizioni di principe così grande come era la M. S.; che si aveva ricevuta soddisfazione grande del loro venire in questa città, nè si avrìa tralasciato cosa che avesse potuto comprobare cogli effetti quella buona volontà che si portava a tutta la nazion persiana, e che si avrìa dato ordine al magistrato dei V savj alla mercanzia, acciocchè dove li occorresse il bisogno, fossero giustamente favorite le cose loro.[213]
Rese umilissime grazie il persiano suddetto delle cortesi esibizioni che li erano fatte, delle quali nelle occorrenze si sarebbe valso: disse poi che il suo signore aveva voluto accompagnare la sua onorata lettera con un nobil presente a S. S., et fece introdurre alcuni persiani, quattro dei quali avevano un tappeto per cadauno, e due altri l'uno con 25 pezze di giurini, l'altro con 25 lizari d'India, e soggiunse che uno dei sopradetti tappeti era stato donato dal suo re da quello di Magor, e che S. M. lo aveva stimato degno di Sua Serenità.
Fu dall'ill.mo sig. consigliere de ca Taiapiera suddetto ringraziata la M. S. di così cortese dono, e detto che si avrìa tenuto dalla serenissima Repubblica e conservato per degna ed onorata memoria del cortese affetto di S. M. verso di lei; e dopo alcune parole di reciproco complimento, si levò il persiano ed unito con dei suoi principali volse far reverenza a cadauno degli ecc.mi signori cons., capi dei XL, savi del Consiglio, savj di T. F. e savj agli ordini, e sceso i scalini del tribunale disse che si teneva obbligato riferire e ringraziare di Sua Serenità del buon trattamento che aveva ricevuto a Spalato per lo spazio di 5 mesi tra il far la contumacia ed aspettar le galee, che era seguito per così lunga dimora con molto patimento, nel quale era stato sollevato da quell'ill.mo sig. console con infiniti comodi e cortesie, onde perciò li restava grandemente obbligato, ed il medesimo le era stato fatto nella città di Zara da quelli ill.mi sig. rettori, ed anco nel viaggio di mare dall'ill.mo sig. capitano delle galee che hanno accompagnato quelle di mercanzia; e che con questa occasione non voleva restar di dire per l'amore e riverenza che portava a questa ser.ma Repubblica che sarìa di molto comodo ai mercanti e maggiormente frequentata quella scala, e condottevi da lontanissime parti mercanzie di gran rilievo, se le galere che vi sono destinate andassero più sollecitamente a quel viaggio e con maggior comodo dei mercanti, senza dubio sarìa se una sola vi andasse e l'altra ritornasse, per accomodar di questo modo così quei mercanti che vengono in questa città come quelli che partono di quà per le case loro; ed essendogli detto che si averia avuto considerazione a questo suo prudente ed amorevole raccordo, licenziati partirono li persiani sopradetti.
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