Guglielmo Berchet
La Repubblica di Venezia e la Persia
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Prefazione

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Illustre Professore ed Amico Carissimo,

 

Poichè ella, ottimo amico, rammentando i nostri antichi colloquii sull'attuale ufficio della storia, i quali assai mi giovarono d'istruzione e d'incoraggiamento, ed usando cortese benevolenza ai miei studi, volle chiedermi se ne' miei lavori sulle relazioni diplomatiche della Repubblica di Venezia, avessi raccolte alcune memorie intorno alle cose veneto-persiane, e mi espresse il desiderio di averne notizia; mi adoperai con ogni cura possibile per ordinare alcuni appunti che tenevo, e per completarli con una serie di ricerche, negli archivi di questa città, le quali riuscirono fortunate così, che io oso sperare sia il presente lavoro degno di esserle presentato, con animo grato alla di lei gentile fiducia.

Io mi lusingo, che mentre gli sguardi di tutta l'Europa sono rivolti all'Oriente, per escogitare o la sorte riservata all'impero ottomano, dalle combinazioni della diplomazia e dal progresso della civiltà, o la importanza vera che acquisteranno[viii] i porti del Mediterraneo, per le nuove vie che si aprono alla navigazione e si tentano nel continente dell'Asia; giovare potranno, come giustamente Ella, egregio Commendatore, mi avvertiva, questi studi documentati intorno alle relazioni diplomatiche di Venezia colla Persia, i quali gettano nuova luce sugli intendimenti politici e sugli interessi commerciali di quella Repubblica, che fu scudo alla civiltà contro le invasioni turchesche, ed ebbe per gran tempo il primato nel commercio dell'Asia.

Fin da quando la Persia cominciò a risorgere nel secolo XV, la Repubblica di Venezia, che dopo la conquista di Costantinopoli intraprendeva per istituto e per necessità le lotte secolari contro la Turchia, mirò costantemente a quella regione, e sopra di essa posò le proprie speranze per la divisione dell'impero ottomano, che i suoi uomini di Stato ripetevano in Senato: non potersi ottenere, se non mediante l'accordo dei principi cristiani colla Persia, situata alle spalle di Turchia, e ad essa nemica per sentimento religioso e per gelosia di dominio nell'Asia.

I Veneziani in fatti, prestarono aiuto ai Persiani nella guerra del 1470-74 fra Mohammed e Uzunhasan, e stabilirono con quest'ultimo le basi di una divisione dei possessi turchi; spinsero gli shàh della Persia a conquistare il Laristan, che diede loro la chiave del golfo Persico; li animarono ad impossessarsi dell'Asia turca, durante le guerre di Cipro, di Candia e della Morea.

E non soltanto a questo intendimento precipuo della politica tradizionale della Repubblica mirò l'accordo continuamente da essa mantenuto colla Persia, mediante una serie di missioni diplomatiche pubbliche e secrete; ma eziandio per la tutela[ix] e svolgimento del reciproco commercio, e per conservare o ristorare verso il Mediterraneo il ricchissimo traffico dell'Asia interiore, che dopo la scoperta del capo di Buona Speranza rivolgevasi a mezzogiorno.

La preziosa raccolta dei documenti relativi alle guerre dei Veneti nell'Asia del 1470-74, pubblicata dal chiarissimo mio amico Enrico Cornet in Vienna nel 1856, e la celebre collezione di viaggi fatta dal Ramusio in Venezia nel 1559, mi offerirono le prime basi di questo studio, che ho procurato di rendere possibilmente compiuto, attingendo a fonti inedite accreditate ed a documenti ufficiali.

E poichè ebbi la ventura di raccogliere un copioso numero di questi documenti, per la maggior parte tuttora ignoti, ho potuto dare al lavoro che Le presento quell'ampiezza, che senza sorpassare i limiti imposti dall'argomento è dovuta alla sua importante specialità; e con quel rigore che ora chiedesi alla storia, chiamata si può dire a rendere ragione, con prove irrefragabili di ogni singolo fatto od asserzione, giovare alla precisa intelligenza di quei gelosi negoziati di Persia, che il Foscarini lamentava non essere ben conosciuti; nonchè della condizione del traffico veneto-persiano, e della origine e sviluppo del sistema consolare della Repubblica che fu maestra, a chi venne di poi, nei metodi di protezione dei propri nazionali e dei propri interessi nell'estero, e segnatamente nell'Asia.

Ho diviso pertanto la Memoria in due parti, cioè:

Parte prima: Delle Relazioni diplomatiche tra la Repubblica di Venezia e la Persia.[x]

Parte seconda: Delle Relazioni commerciali: e questa in due sezioni:

I. Del commercio dei Veneziani colla Persia.

II. Dei consolati veneti, negli scali del commercio persiano.

Appendice: Dei viaggiatori veneziani nella Persia, e delle venete descrizioni edite ed inedite di quella regione.

Questa Memoria precede la bella serie di 85 fra i più importanti documenti veneto-persiani, ai quali essa si richiama; ed alcuni disegni che eziandio valeranno ad illustrarla.

Eccole, pregiatissimo amico, quello che ho potuto fare per corrispondere al di lei desiderio. Questi materiali, ho la persuasione che potranno nelle di lei abili mani, riescire di qualche importanza agli studi storici; io quindi la prego di accoglierli coll'antica benevolenza, e di tenerli siccome cosa sua e qual pegno del mio affetto e della mia devozione.

Venezia, il 30 febbraio 1864.

Di Lei Egregio Professore
Obblig.mo Amico


GUGLIELMO BERCHET.

[xi]


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