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Lettera scritta dal re di Persia all'ill.mo signor Giovanni Francesco Sagredo, console veneto in Aleppo, tradotta dal persiano in italiano.
Signore illustrissimo. Il desiderio mio, Re di Persia, da voi ill.mo signor console veneto nella Sorìa, degnissimo, onoratissimo, meritissimo e giustissimo giudice, il quale io molto amo, è che V. S. Ill. abbia per raccomandati li miei dipendenti, che vanno e vengono del continuo per coteste parti, e li favorisca, siccome io[253] per il passato ho fatto, e per l'avvenire farò a tutti i suoi, che capiteranno in queste parti, alli quali resterò con obbligo di favorire per amore di V. S. Ill. e del serenissimo senato, stantechè tutti li miei predicano molto bene del favore che del continuo ricevono. Però per l'avvenire V. S. per amor mio non manchi di fare il medesimo, che io come affezionato alli cristiani non mancherò per l'amor suo di fare lo stesso in questi miei paesi: e così come V. S. è stata dal suo principe sostituita costì, così anco nel mio regno ha la medesima autorità e potestà; et inoltre in ogni altro che ella desideri da me in suo contento, me ne faccia consapevole che sarà soddisfatta. Et in fine etc.
1608 — 11 Archivio Donà. Miscellanee.