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I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio
A Giovanni Francesco Sagredo console veneto nella Sorìa.
D'ordine della maestà regia fo sapere a voi, onorato giudice e console della nazione cristiana, che avendo noi inteso da tutti li nostri messi, ambasciatori ed uomini che vanno e vengono di lì, li buoni trattamenti e le cortesie che voi li usate, e li favori che ci prestate per amor nostro, siamo restati di voi e delle opere vostre grandemente soddisfatti, e però giudicandovi degno dell'amore e grazia nostra, abbiamo voluto con questa regal carta darvi segno della buona volontà, ed affetto verso di voi, che è concepito in noi verso la vostra persona, la quale affezione anderà di giorno in giorno crescendo nella real nostra persona, si come anderete voi crescendo con questa volontà e amore nella divozione verso la nostra real corte, che sarà anche causa di accrescere maggiormente l'amore e la affezione che portiamo alla razza cristiana. E pertanto farete conto di risiedere lì non solo per il vostro altissimo e potentissimo principe di Venezia, ma anco per noi e per li nostri sudditi persiani, ai quali non resterete di prestar favore ed aiuto nelle occorrenze, e se da qui havete bisogno di cosa alcuna, lo farete senza alcun rispetto sapere alla nostra alta corte, che sarete da lei gratificato ed esaudito prontamente; così sappiate e prestate fede a questa nostra regal lettera.
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