Guglielmo Berchet
La Repubblica di Venezia e la Persia
Lettura del testo

DOCUMENTI

DOCUMENTO LXXII.

«»

Link alle concordanze:  Normali In evidenza

I link alle concordanze si evidenziano comunque al passaggio

DOCUMENTO LXXII.

Il regno è di Dio.

Con questa real carta si fa sapere a Voi, onorata turba di mercanti venetiani, a' quali il signor Dio sia sempre propitio e favorevole, che avendo noi avuto sempre particolar mira di favorire et accarezzare nel nostro florido regno tutti li mercanti forestieri, sia di che grado et conditione esser si voglia, et in particolar quelli della natione cristiana amata et stimata da noi molto, non abbiamo mancato di procurare in ogni tempo di dar così a quelli, come a questi, et più a questi che a quelli ogni possibile satisfazione, acciò che ognuno di essi ritornasse alla sua patria et paese contento e satisfatto delli nostri buoni et onorati trattamenti, siccome potranno far di ciò fede tutti li mercanti della nazione franca et armena che sono stati finora in questa provincia; avendo mai permesso, consentito che niuno delli nostri sudditi e vassalli li possi far alcuna minima offesa et oltraggio, meno dargli danno che possi importar tanto quanto importa un semplice capello della testa sua.

Ma nondimeno vedendo noi che per tema e rispetto di questi presenti moti di guerra, li mercanti cristiani non ardiscono di venire così liberamente qui in questi paesi, come fanno tutti gli altri, abbiamo voluto colla presente nostra esortarli ed invitarli a voler frequentare senza alcun rispetto questo nostro amplissimo regno, et continuar con animo libero et franco nelli soliti negotii et faccende, per servizio ed utilità comune delli sudditi di ambedue le parti, che saranno da noi ben veduti ed accarezzati in ogni città et loco del nostro stato, dandoli libertà di poter comperare e condur fuori del nostro regno seta et ogni altra mercanzia senza tema di essere molestati od impediti da alcuno: siccome abbiamo anco di ciò scritto all'onorato fra i grandi e principali della nazione cristiana Giovanni Francesco Sagredo che è stato da noi eletto commesso generale nella città et stato di Venezia, il quale facendo consapevole di questa nostra buona volontà e desiderio tutti li onorati mercanti di Venetia, farà ad ognuno di loro palese questa nostra reale patente.

Data nella luna di Rabilsan dell'anno del nostro propheta 1020, cioè nel 1611.

Fra i nostri Codici.

[256]


«»

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on touch / multitouch device
IntraText® (VA2) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2011. Content in this page is licensed under a Creative Commons License