Guglielmo Berchet
La Repubblica di Venezia e la Persia
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DOCUMENTO LXXIX.

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DOCUMENTO LXXIX.

1762, 29 decembre in Pregadi.

Sollecito il benemerito magistrato dei Cinque Savj alla mercanzia in riconoscere i traffici e le utilità derivanti alla veneta nazione dal commercio, che ella esercita con la piazza di Aleppo, rappresenta nella diligente scrittura ora letta, che riapertasi di presente la comunicazione con la Persia, molto contribuisce allo smaltimento dei generi nostri il libero passaggio delle carovane di Bassora e Bagdad per Aleppo e Damasco, e quindi descrive i vantaggi che ne colgono i sudditi negozianti dalle spedizioni che fanno in dette piazze di merci di Germania, di robe, allume, perle false, conterie ed altre nazionali manifatture.

Dalla descrizione di un così utile e vantaggioso commercio, passando a riflettere alla figura non addattata di un veneto deputato, stabilito col decreto 10 aprile 1760, riferisce il magistrato stesso le commissioni che dietro a tale prudente considerazione ha creduto di dare ai capi del consorzio di Egitto e a quelli di Cipro e Sorìa, per li riflessi dei quali si vede risultare ad evidenza la necessità di doversi stabilire in avvenire un consolato in Aleppo indipendente da quello di Cipro, di sollevar nel frattempo il deputato dalla contribuzione di piastre 600 all'anno imposte a favore del console Brigadi (di Cipro), e finalmente di unire li due consorzi e casse, fissando ai rispettivi due consoli quell'annuo assegnamento che sia conveniente ai rispetti e convenienze dell'uno e dell'altro consolato.

Utili riconoscendosi dalla maturità di questo Consiglio tali suggerimenti, si assente a buon conto in via di massima allo stabilimento del console in Aleppo, indipendente da quello di Cipro in luogo della deputazione; e che debba assegnarsi all'uno e all'altro un congruo stipendio, con l'oggetto che il pagamento dei consolati abbia a farsi a questa parte come si pratica per quelli di Egitto; mentre per quello sia alla proposta unione dei consorzi e casse e rispettivi assegnamenti dovrà il magistrato stesso ricercare ai capi predetti se nel proposto espediente vi sia pure concorsa la volontà dei rispettivi consorzi, con tutto il di più che tiene rapporto alla materia.[269]

Al giungere di tali riferte, che colla maggiore sollecitudine porterà il magistrato alla cognizione del senato, si fisserà parimenti quell'annuo stipendio dovrà assignarsi ai consoli di Aleppo ed a quello del Cairo, sospendendosi la contribuzione delle piastre 600 che dal Serioli doveano corrispondersi al Brigadi.

Nel rimarcarsi infine con sensibile rammarico quanto accenna il magistrato rispetto all'innosservanza e indiscipline dei consoli, singolarmente del levante nella esazione dei cottimi ed avarìe, attenderà questo Consiglio le premesse relazioni, per quindi addattarvi gli opportuni rimedii, unitamente a quanto prescrivono le leggi e i decreti sul generale dei consolati e ciò a lume delle più convenienti deliberazioni.

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3

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3

Cesare Vignola Segretario.

Fra i nostri Codici.


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