Guglielmo Berchet
La Repubblica di Venezia e la Persia
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DOCUMENTO LXXXII.

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DOCUMENTO LXXXII.

Copia de una letera de ser Donado da Leze, podestà e capitano a Rovigo, scrita a Zuan Jacomo Caroldo, secretario. Data a Rovigo adì 2 novembre 1514.

Per lettere vostre de ultimo del passato son avvisado, esser nove importantissima venuta al clarissimo Gritti da Ragusi, come el signor turco Selim a 23 agosto su la campagna de Choi ha fatto zeneral battaglia col signor Sophì con crudelissima strage dell'esercito suo. Tandem era restato victorioso et era fugito detto signor Sophì e lo[275] signor Selim dovea andar in Tauris, pregandomi che io vogli far risposta sopra di ciò. Io desideroso di satisfar al voler vostro, anchor che sii occupatissimo in diverse cose et abi dei gran fastidj in questo locho, non resterò che io notifichi li lochi et siti che potrà andar detto Selim, et dove si potrà ritrager el detto Sophì, per ritornare iterum a la campagna; ben ve dirò questo che Selim è entrato troppo dentro, che da Choi dove me scrivete esser sta la battaglia fin al principio del so paese sono giornate 25, et avendo avuto una tal rotta qual me scrivete non potendose refar per esser el paese tutto per el signor Sophì non so come el farà se iterum un altro esercito adosso li venirà, nonostante questa vittoria, facio mal juditio del fato suo come qui soto intenderete.

Choi è uno casale grande sopra la campagna, non è murato e da questo luoco fin in Tauris sono sei zornate. In tuta campagna, se ritrovano due loci grandi, due zornate lontani l'uno dall'altro chiamati Moriam et Sophiam, come vedrete ne le mie lettere per avanti scritteve. Sichè dicto signor Turco anderà in Tauris, et sono certo che li se affirmerà, perchè el signor Sophì s'era lontano da lui, et volendo andar a trovarlo vorrà del tempo. S'el Sophì serà vivo potrà far gran numero di zente et presto in diverse provincie come è nella Persia, Kerman, Eri, Ghan, Fars, et Shirvan. Tutti questi paesi sono abbondantissimi de uomini. Accostato a qual voi di questi loci con quelle poche zente se ritrova ritornerà iterum alla campagna e serà alla condizione di Antheo che reassumeva le forze tante volte quante la terra toccava. Et acciò intendiate li paesi scripti de sopra:

Tauris è in li confini de la Media et Armenia, guardando dal dicto locho di Tauris verso levante a banda destra è la Persia, Cherman Irak. La principal cità de presente della Persia è Schraz, la quale è lontana da Tauris per levante e scirocco zornate 20, e da in Kar altre 20. Shiraz è di sotto da questo verso ostro per mezzo l'isola de Ormus. Da tutte queste tre provincie se pol trazer una gran quantità de zente et massime de Schiraz et Persia. La dieta cità de Schraz fa 200,000 anime ed è murata. Altre volte ribellò a Ussun Cassan de volontà de un suo figliuolo che voleva farse signor, sicchè da questi loci potria esser tratto esercito potentissimo, ma tengo non andrà a questa banda, ma anderà ad altra parte verso tramontana per aver li Georgiani con lui, quali sono inimicissimi col Turco ancor che venissero nel suo campo. Questo farieno per non se lo retirar adosso per confinar loro con Trapesonda.

Or torniamo a Tauris; partendosi de , andar per greco per 7[276] giornate se trova Ardevil, confina da ponente con el paese de Shirvan dove è la gran cità de Schiamachi. Et il paese de Schirvan confina con li Giorgiani verso maistro dove è Emircapi dicta e porte de ferro, et da questa banda potrà aver soccorso numeroso sì dai Giorgiani come da quelli altri paesi nominati. Puol aver etiam soccorso grande de Azerbigian che confina da levante col paese de Ardevil, et etiam de Sara che è sopra el mar Caspio. Se potria dir che el potesse trager zente assai dal paese de Corassan, ma per esser novi sotto el suo dominio non credo che vorrà di quelle. Se potria anco servir di bona zente de Ispaan et altri paesi che sono in la Media. Sicchè per concludere tengo farà grandi eserciti per esser ben voluto da tutti e liberalissimo. Sta che, come ho dicto di sopra, mi dubito assai del fatto de Selim.

Marin Sanudo, Cod. Marciani, vol. XIX.


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