Parte

 1     1|      figliuoli, chiamati Huon e Gerardo, che non si degnano di servire
 2     1|   giovani e nessuno lo saprà.~ ~Gerardo e Huon si separano con dolore
 3     1|         il fratello di cantare. Gerardo non vuole, perché ha fatto
 4     1|     abate è cugino di Huon e di Gerardo; egli è potente presso l'
 5     1|         Huon gli manda incontro Gerardo, per chiedergli cosa voglia
 6     1| chiedergli cosa voglia da loro. Gerardo gli dice: – Franco cavaliere,
 7     1|       quando ode la risposta di Gerardo, lo minaccia. Il giovinetto
 8     1|      alla madre, che ha educato Gerardo con tanto amore, e invoca
 9     1|          Huon corre a sollevare Gerardo, il quale gli dice che si
10     1|         delle armi nel bosco, e Gerardo in nome di Dio prega il
11     1|       mette in sella. Tre volte Gerardo sviene, poi, riavendosi,
12     1|       Huon e l'abate sorreggono Gerardo, e si presentano con lui
13     1|      ferita e il sangue scorre: Gerardo sviene di nuovo per il gran
14     1|     medico esamina la ferita di Gerardo, che non è molto grave:
15     1|    fosse il traditore dal quale Gerardo era stato ferito. Se l'avesse
16     1|      giovani, e Carlo ha ferito Gerardo venendo poi ucciso da Huon,
17     1|       il mio feudo, ma datelo a Gerardo –. Carlomagno ricusa. Namo
18     1|   rivedere la sua terra nativa. Gerardo, che deve governare il feudo
19     1|       fa chiamare suo fratello. Gerardo è desolato nel sentire il
20     1|       incontrano, e Huon dice a Gerardo dove sono nascosti i denti
21     1|    vengono fatti prigionieri.~ ~Gerardo dice a Carlomagno che suo
22     1|    sospettando il tradimento di Gerardo, e l'imperatore domanda
23     1|        dei suoi sospetti contro Gerardo, e dice all'imperatore di
24     1|         ferita che gli ha fatto Gerardo al fianco per togliergli
25     1|        morte con molta gioia di Gerardo.~ ~Oberon piange di nuovo,
26     1|       mio aiuto. Il traditore è Gerardo.~ ~Oberon chiama costui,
27     1|      dalle preghiere e condanna Gerardo, che per volere di lui cade