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La vecchia era corsa ad ubbidire e a comandare, con l'autorità di quel nome che, da chiunque fosse pronunziato in quel luogo, li faceva spicciar tutti; perché a nessuno veniva in testa che ci fosse uno tanto ardito di servirsene falsamente.
Lucia, al fermarsi della Hispano, si scosse, e rinvenne da una specie di letargo. Volse uno sguardo fuori dal finestrino, si stropicciò gli occhi, poi disse, ancor mezzo trasecolata:
- - Voilà le chàteau de Versailles...
- Siccome la vecchia donna che si faceva premurosamente allo sportello non sapeva intendere il francese, Lucia, con qualche sforzo, tornò gradatamente al linguaggio natio.
- Où sommes - nous?... dove siamo noi, di grazia, buona donna?
- In casa d'un gran signore... d'un grande, grandissimo signore, madamigè....
- Qa. se voit au premier coup d'oeil, - disse, più fra sé che alla donna, Lucia. Poi soggiunse: - Ma i signori dell'Hispano dove sono iti?
- Ita? che vuol dire iti? - mormorava la vecchia.
- Iti vuol dire andati, - spiegò Lucia. - Andati o iti in italiano: allés in francese, gone in inglese, gegangen in tedesco.
- Mannaggia, che dama di mondo! - esclamò la vecchia donna; e con premura almeno raddoppiata si fece ad accompagnarla nel suo appartamento.
- Ma i due signori dell'Hispano, specialmente quello che stava al volante, dove sono iti?
- Ah, il Nibbio... lei vuol dire il Nibbio.
- Il Nibbio? che significa ciò? Non è egli un parigino puro sangue?
- Ma che parigino d'Egitto!... il Nibbio un parigino puro sangue!... oh! oh!... - E la vecchia si teneva la pancia dal ridere. - Cosa le viene mai in niente? Il Nibbio è semplicemente lo chauffeur del signor... del signor... Bene, il nome glielo dirà lui stesso. Ed ora il Nibbio dev'essere andato a portare la macchina in garage.
- Il Nibbio un semplice chauffeur? così elegante?... Ma non è possibile!... E che vuol dire questa sosta impreveduta? Siamo probabilmente in casa d'un amico di monsieur Nibbio...
- Si faccia sentire dal padrone, che glielo darà lui l'amico di monsù Nibbio!
- Non può essere che così. Ci tratterremo questa sera per la cena, indi proseguiremo per Parigi.
- Uhm... - grugnì la vecchia - sarà magari come dice lei, ma io l'ho sentita in tutt'altro modo.
- Ah sì? E come? Non si va dunque a Parigi? Quei due signori mi avrebbero ingannata?... Quand'è così, non ci capisco più un Cristo!
- Mannaggia, che donna di mondo! - ripetè la vecchia, e si accinse a preparare il tavolino per il thè.
In quel momento la voce tonitruante dell'Innominato si fece udire dietro l'uscio, a chiedere con la più modulante delle sue inflessioni:
- È permesso?
La vecchia, strizzando l'occhio e tirando Lucia per la manica, aveva l'aria di volerle dire: -C'est lui!
- Con permesso? - ripeteva la voce urbana del l'Innominato, mentr'egli batteva leggermente con le nocche all'uscio.
- Si accomodi, - fece Lucia; - venga pure avanti, - e si volse a guardare incuriosita chi fosse costui.
Un bell'uomo; piuttosto avanti con l'età, ma non c'era che dire: un bell'uomo. Col fare più galante che immaginar si possa, l'innominato, che per la circostanza s'era dato perfino un colpo di ferro ai baffi e s'era lisciati con ogni cura i lucenti e foltissimi capelli che non aveva più, venne in presenza di Lucia, piegò il dosso e le baciò la mano.
Lucia, poco avvezza a vedersi trattare con tanta galanteria, divenne rossa per il piacere e si studiò di apparire più gran dama che potesse. Guardò la vecchia donna, quasi per chiederle consiglio, e costei, dietro le spalle dell'Innominato, le suggeriva di fargli una piccola riverenza. Lucia, preso tra l'indice e il pollice di ciascuna mano due pizzichi della sottana, piegò leggermente il ginocchio sinistro, e fece un adorabile accenno di reverenza.
- So che il vostro delizioso nome è Lucia Mondella, - disse l'Innominato.
- Per servirla. Mi chiamano Mimi... ma il mio nome è Lucia.
- Come nella Bohème...
- Come nella Bohème per l'appunto. Ma che squisita opera, La Bohème, sopra tutto quando dirige Toscanini!
- Mimi è una fraschetta... - accennò l'Innominato.
- Che folleggia con tutti... - compì Lucia.
- Vecchia zimara, senti... - bassoprofondò la vecchia.
- Taci tu, spifferona! - le intimò l'Innominato con un tono che non ammetteva repliche.
- E potrei sapere, - domandò Lucia, - dove mi trovo? a chi ho l'onore di parlare?
- Bella Mimi, vi trovate in presenza d'un Rodolfo un po' attempato per voi, ma che desidera mettere a vostra disposizione le sue torri e le sue castella, i suoi cavalli ed i suoi scudieri, tutto quello che possiate desiderare, fuorché dirvi il suo nome.
- Un prence egli è... - canticchiò la vecchia in sordina.
- Sacr... - volle dire Lucia; ma disse invece: - Sapristi, quelle chance!
Frattanto la vecchia serviva un thè completo, con «marrons glacés» del Cova ed ottime «brioches» fatte venire espressamente dal Prestivi di Scanso.
- Mi sono permesso di farvi rapire, - disse l'Innominato, - non per me, che, come vedete, sono ancora abbastanza in gambe nonostante i miei centosessant'anni...
- Centosessanta? - Veh!... complimenti! Non ve ne avrei dati più di centodieci.
- Grazie; fa sempre un certo piacere il sentirsi adulare da una bella donna. Dunque, non per me, che nonostante la mia ottima salute, il mio stomaco di ferro, i miei garretti potenti, i miei...
- Stop! - lo avvertì Lucia, divenendo pudicamente rossa, e tirandosi l'orlo della sottana fin su gli occhi, in guisa che scoverse davanti all'Innominato le sue cosce rotonde e alabastrine, che avrebber fatto mille volte invidia a tutte le religiose dei monasteri d'Italia.
- Dunque non per me, - riprese l'Innominato, inghiottendo fiotti di saliva amara, e stando attentissimo per sentire se qualcosa in lui si rimescolasse e tentasse risorgere dal bisecolare letargo davanti a quella incantevole vista, - dunque non per me, - concluse alquanto sfiduciato, in capo d'una lunga attesa vana, - che sto purtroppo convertendomi, anima e corpo, alle discipline della nostra santa religione cattolica apostolica romana...
- Quel dommage! - fece Lucia, accavallando le gambe, senza preoccuparsi di far ricadere la sottana. E la vecchia, dietro le spalle dell'innominato, le faceva segno di tirarla sempre più in su, e di giuocare il tutto per il tutto.
- Affé mia, - riprese l'Innominato, - l'emozione di questo momento è un po' troppo forte, ed i miei spiriti guerreschi non sono più così pronti com'erano, per esempio, quando avevo solo novant'anni.
- Non bisogna mai scoraggiarsi alle prime delusioni, -disse Lucia. - Quello che non si può di prim'acchito, si può talvolta fra un quarto d'ora, fra mezz'ora, fra un paio d'ore, alle due di notte, alle tre di notte, alle nove del mattino... Del resto i migliori motori non sono sempre quelli che partono imballati non appena si tocca la messa in marcia.
- Che donna giudiziosa ed avvincente!... - esclamò l'Innominato. - Permettete che vi baci la mano.
- Voi baciate assai bene la mano mormorò Lucia, scossa da un brivido e rovesciando il capo su la spalliera della poltrona. - Ahimè! non tutti, al giorno d'oggi, sanno baciare così bene... la mano...
Questo complimento, e quel brivido, e la luce della sera calante, e la gola bianchissima di Lucia, e le sue cosce rotonde come colonne d'immacolato avorio, fecero sì che l'Innominato, nonostante i suoi centosessant'anni suonati, incominciasse gradatamente a sentire, prima nei tacchi, poi negli stinchi, poi nelle rotule delle ginocchia, indi - o gli pareva? - più su, un formicolio, un non so qual stiracchio, ch'era senza dubbio di buon augurio.
Dunque non per me, - riprese a dire per la quarta o quinta volta, - ma per un amico mio, e forse vostro, che mi permetterete ancora di non nominarvi, il quale da lungo tempo è invaghito pazzamente di voi, e non avendo egli da solo forze bastevoli per prendervi, o con la violenza, o con la persuasione, o con l'oro, o con l'amore, o con un abile stratagemma, si è rivolto a me, suo signore feudatario e suo consigliere nelle cose di religione, affinché l'aiutassi a venire in capo de' suoi desideri. Ma ora che vi ho veduta, ora che voi siete qui, nel mio castello, ed io, non voi di me, son vostro perduto prigioniero, vi giuro, Lucia, che, nonostante i miei centosessant'anni, nonostante i miei propositi di tornare nel grembo della Santa Chiesa cattolica apostolica romana, sento che non ho più un minuto da perdere, e son pronto, se voi pure acconsentite, a buttare il mio saio alle ortiche.
- Buttiamolo, - acconsentì Lucia, con una voce che avrebbe fatto risorgere dalla tomba tutti gli Apostoli, se fossero stati lì.
E cacciata la vecchia, incominciarono blandamente a svestirsi.