Capitolo

 1     5|           un boato quasi umile di povera bestia ferita guardò l'uomo
 2    19|             Sì, va bene, va bene, povera Sevillana... se mi attenderete
 3    23|        amate guardare, Madlen, la povera gente?~ ~Io penso talvolta
 4    23|           vita, se foste nata una povera donna, Madlen? una di quelle
 5    27|    desolata voglia di piangere.~ ~Povera piccola Madlen!... s'era
 6    27|         una cosa molto gentile; - povera piccola Madlen!... aveva
 7    27|      padre, banchiere a Londra... povera piccola Madlen!... aveva
 8    28|        indovina dai vostri occhi, povera contessa! - rispose con
 9    29| trepidazione dell'alba, da questa povera cosa che io sono, e porta
10    30|       degnarvi di guardare quella povera piccola gente.~ ~Litzine
11    34|          ci tormenta è sempre una povera cosa, una bellezza vuota
12    34|      tormentata. In fondo era una povera donna, forse una donna malata,
13    34|            non diverrebbe che una povera donna di piacere, irritata
14    35|            e sarà vecchia, e sarà povera, e i denti falsi brilleranno
15    38|         in una cuna deserta dalla povera donna Lagûes, per alleviare
16    38|       pascolava gli agnelli della povera donna di Bartrès e recitava
17    38|        des Petits Fossés, da lei, povera come un giglio, profumata
18    39|        sotto la catapecchia della povera donna di Bartrès; talvolta
19    50|         infinita sua miseria, una povera cosa inerte nel potere immenso
20    50|      bianche i dolori della gente povera; fanciulle di campagna,
21    50|         visione leggendaria d'una povera figlia del mugnaio Soubirous,
22    50|           mano.~ ~Tu eri stata la povera figlia del mugnaio Soubirous,
23    59|       sempre così sgarbato con la povera Odette?~ ~- La povera Odette!...
24    59|          la povera Odette?~ ~- La povera Odette!... Ah! grazie! Per
25    68|           azzurro nel sogno della povera pascolatrice.~ ~Ora, nella
26   109|          e sarai vecchia, e sarai povera, i denti falsi brilleranno
27   113| trepidazione dell'alba, da questa povera cosa ch'io sono e porta
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